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Stratificazione Sociale e Classi Sociali: Teorie e Concepti, Sintesi del corso di Istituzioni Di Sociologia

Una panoramica delle teorie sulle classi sociali e la stratificazione sociale, presentando le idee di autori come weber, warner, sorokin, mills, turner e mosca. Esploriamo le classi sociali, il potere, il prestigio e la mobilità sociale. Utile per chi studia sociologia, antropologia o scienze sociali.

Tipologia: Sintesi del corso

2009/2010

Caricato il 05/05/2010

salvatore
salvatore 🇮🇹

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Scarica Stratificazione Sociale e Classi Sociali: Teorie e Concepti e più Sintesi del corso in PDF di Istituzioni Di Sociologia solo su Docsity! Schemi riassuntivi: Spirito Capitolo I La sociologia come teoria e come ricerca SOCIOLOGIA = fine 800 in Europa Dal pensiero positivista E Dal pensiero storicista _ No paradigma dominante ma caratteristiche proprie per affrontare i problemi complessi _ Difficile fare riflessioni su vista associata perche’ ogni individuo ha la propria individualita’ ( causa nascita tardiva della disciplina ). _ Perche’ la sociologia diventi scienza autonoma bisogna aspettare la Rivoluz.Industriale ( ascesa borghesia e delle masse ). _ Comte = sociologia deve restituire l’ordine sociale turbato dalla Rivoluz. Industriale , per fare cio’ appoggiarsi su principi saldi e su un autorita’ spirituale riconosciuta e legittimata dall’umanita’. _ La sociologia diventa tale con l’integrazione di teoria e ricerca empirica _ Nasce nel 1897 con la pubblicazione del “ Suicidio “ di Durkheim 1.2 L’ oggetto della sociologia _ Per Durkheim interessa definire l’oggetto della sociologia _ l’oggetto è legato al metodo _ biosogna definire l’oggetto e individuarne il metodo _ Per studiare la condotta umana bisogna tener conto dei rapporti di causa effetto _ Per fare della sociologia scienza autonoma individuare l’oggetto e carpire il metodo ( Comte e Spencer hanno trascurato il metodo ) 1 ) distinguere i fatti sociali da fenomeni organici e psichici 2 ) i fatti sociali sono la rappresentazione delle azioni 3 ) i fatti sociali hanno luogo nella coscienza individuale e mediante la coscienza individuale I due attributi che definiscono i fatti sociali: Esteriorita’ Coercività Questo avviene perche’: La maggior parte delle idee ci viene data dal di fuori , esse penetrano in noi solo imponendosi _ i fatti sociali sono credenze costituire, istituzionalizzate e cristallizzare _ il fatto sociale = risultante di vita collettiva, prodotto di interazione che si stabilisce tra coscienze individuali _ il fatto sociale è un modo di fare che esercita sul soggetto una costrizione esterna Le regole del metodo sociologico sono le seguenti: 1 ) i fatti sociali vanno considerati come cose perche’ oggetti esterni al soggetto e non conoscibili con l’introspezione 2 ) nei fatti sociali scartare le prenozioni 3 ) il sociologo deve considerare un fatto sociale dal lato in cui si presenta ed isolato dalle manif individuali 1.3 La ricerca sociologica empirica _ A Durkheim non interessa il suicidio sotto il profilo psicologico ma sotto quello sociale. ( studia il suicidio nei vari contesti, ne individua le cause sociali e solo dopo puo’ trovare giustificazione al singolo suicidio ) 1 ) il suicidio e’ dipendente da fattori climatici e da tare ereditarie 2 ) cresce nei periodi di boom e di crisi economica 3 ) piu’ alti nei paesi di religione protestante 1 4 ) basso negli ebrei e nei periodi di guerra. _ Correlazione tra integrazione sociale e suicidio _ Paesi molto sviluppati, regole che entrano in crisi = + suicidi _ Ebrei – suicidi = per anni perseguitati ed ora hanno molta solidarieta’ tra loro _ in guerra la tensione aumenta e si accettano le norme societarie _ i protestanti sono guidati meno rispetto ai cristiani per questo tasso suicidio piu’ alto Per Durkheim 3 tipi di suicidio: 1 ) suicidio Anonimo: avviene con il venir meno di norme societarie 2 ) suicidio egoistico: fa parte del suicidio anonimo.Si attribuisce piu’ importanza alle proprie norme che a quelle societarie 3 ) suicidio altruistico: estrema interiorizz delle norme societarie x le quali si perde la vita ( kamikaze ). Luis Wirth e Robert Lynd: due classici della ricerca del 900. _ il primo lavoro s’intitola “ il ghetto “ 1928. Rappresentaz della realta’ sociale delle metropoli americane negli anni 20. Ghetto ebraico e disorganizzazione, segregazione. _ opera “ Middletown “ descrive citta’ nordamericana, sottolinea rapporti tra sviluppo economic, espansione consumi, modificaz. Ruoli famigliari. _ Lynd tende a sottolineare la struttura di classe di Middletown: Mobilità sociale scarsa, la classe del business coesa, la classe operaia disorganizzata, la famiglia domina sull’industria, sulla finanza imponendo modelli di comportamento conformistici alla classe media. Il conformismo ostacola il mutamento sociale. _ Opera “ Conoscenza a che scopo ? “ ( Lynd ) pone l’accento sulla necessità di giustizia sociale. Critica la ricerca sociale astratta perche’ fine a se stessa inquanto priva di ipotesi teoriche rilevanti 1.4 La matrice storicista Sociologia nordamericana = componente pragmatica dominante, assente la parte storicistica. Orientamento storicistico caratterizzato da: 1 ) ricerca dell’oggettività, 2 ) conoscenza storico sociale fondata su premesse ontologiche, 3 ) gli storicisti esaltano le differenze. Windelband distingue:  scienza della natura: prevale il metodo nomotetico ( scienze di leggi ) Scienze scievre di valori scienza dello spirito: prevale il metodo idiografico ( scienze degli accadimenti )  pongono al centro della problematica l’uomo come persona cosciente di valori. Scienze riferite ai valori e alla conoscenza di questi. Rickert: riprende la tematica di Wildelband: _ scienze della natura: volte al generale _ scienze della cultura: scienze volte all’ individuale ( significa isolare un oggetto, individuarlo e attribuire a questo oggetto un valore ) La relazione ai valori orienta l’interesse conoscitivo del ricercatore e capta i valori universali. Dilthey: non si possono analizzare i fenomeni sociali e politici usando le stesse categorie che le scienze naturali usano per i fenomeni fisici. Le Scienze sociali sono scienze comprendenti ( che hanno come oggetto l’agire sociale ). Il Tipo Ideale di Weber: _ risultato di un processo di astrazione _ il tipo ideale si ottiene accentuando in modo unilaterale alcuni punti di vista e mediante la connessione di una quantita’ di fenomeni particolari diffusi e discreti. _ non ha rispondenza nella realta’, e’ utopia e serve solo come momento d’indagine per misurare la realta’ empirica. _ Le conclusioni dello scienziato sociale possono essere influenzate da un esperienza storica 2 4 ) rinuncia 5 ) ribellione Non ci sono societa’ dove mete e mezzi sono del tutto corrispondenti. Per Parsons: l’integrazione al sistema e’ l’identificazione dei singoli con la societa’ nel suo insieme. 2.5 La teoria dell’ anomia e l’alienazione _ Delineata da Durkheim, pone accento sulle fasi di tensione tra istanze individuali e sociali _ anomia: fatto sociale ( boom economico, sconvolgim improvvisi possono dar luogo ad anomia ) _a- noms= mancanza di leggi. Esiste un ‘anomia semplice : conflitto tra sistemi di valori che sfocia in disagio, anomia acuta: deterioramento estremo,disintegrazione del sistema di valori. _ bisogna misurare il grado di anomia della societa’. La teoria dell’ alienazione è Marxiana e risale al ( 1844 ) _ l’uomo è in una realta’ capitalistica, e’ estraneato dal proprio prodotto di lavoro e quindi e’alienato. Melvin Sceman individua 5 tipi di alienazione: 1 ) impotenza: sentimento individuale di non poter influenzare il contesto in cui si vive 2 ) mancanza di significati: percezione di mancanza di valori che ispirano l’agire 3 ) assenza di norme : sensazione che vengano usati mezzi illegittimi x raggiungere certi scopi 4 ) isolamento: sentimento di estraniazione dalle mete culturali e dalla societa’ 5 ) autoestraniamento: incapacita’ di trovare attivita’ autogratificanti Marx: non esistono scale per misurare l’alienazione, o si e’ alienati o no. L’alienazione varia dal contesto sociale nel quale ci si trova: fabbrica, azienda… Capitolo III Società industriale e urbanizzazione 3.1 L’ urbanizzazione come stile di vita L’industrializzazione è connessa all’ urbanizzazione _ La vita Urbana in Europa Occidentale riprende nel IX secolo con il rifiorire del commercio che erano precedentemente rallentate. _ Si tratto’ quindi di rinnovamento di centri esistenti e non della loro costruzione Nei Paesi del Medioevo le citta’ si svilupparono soprattutto vicino alle Chiese, nei paesi nordici nel borgo militare privo di strutture civili. Sviluppo città medievale = nuova possibilita’ di svolgere attivita’ mercantile. _ classe mercantile: diede ai borghi nuova vita, i mercanti si fermano a vivere in quei borghi, tralasciano il nomadismo. _ Alcuni “ cadetti “ si stancano dell’organizz.feudale e iniziano a vendere il surplus agricolo. _ L’urbanizzazione moderna esplode in inghilterra nel XVIII sec e poi i Europa, crescono le incertezze ma si puo’ trovare cibo a pochi Km. 3.2 L’ urbanizzazione moderna si riferisce alla grande concentrazione di popolazione nelle aree urbane e all’aumento delle citta’. _ L’urbanizzazione moderna a differenza di quella antica e’ accompagnata dall’industrializzazione. _ motivi urbanizzazione: progresso tecnico ( applicazione scienze )apparecchiature industriali, diminuzione mortalita’. _ si crea eccesso di popolazione agricola, la gente cerca lavoro nei settori non agricoli integrando il proprio lavoro con attivita’ extra _ Nel XIX secolo lo sviluppo dell’industria abbassa la possibilita’ di doppio lavoro, il sistema economico diventa complesso. _ lo stile di vita urbano fa ormai parte anche del mondo agricolo. 5 3.3. Societa’ metropolitane _ Nascono da massicci fenomeni migratori, ogni metropoli ha un centro storico che per lo piu’ e’ sempre centro di un livello socio culturale alto, a Londra invece il centro politico e finanziario e’ vicino ai borough dove e’ alta la presenza di immigrati. _ Nei paesi poveri o in via di sviluppo cresce la vita urbana perche’ queste citta’ sono sempre meno in grado di fornire opportunita’ economiche e servizi essenziali ai nuovi arrivati. 3.4 Le origini della sociologia urbana Marx ed Engels si occupano del rapporto tra citta’ e campagna _la citta’ fonda la sua economia sul capitale _ la campagna fonda la sua economia sulla proprieta’ fondiaria Per Durkheim la citta’ non e’ solo luogo d’innovazione e modernizzazione ma anche variabile influente sullo sviluppo della solidarieta’ organica Per Tonnies e’ luogo tipico della societa’ ed e’ opposta alla comunita’, e’ caratterizzata da solidarietà meccanica Per Weber la citta’ e’ luogo di potere di razionalita’. Negli USA l’inurbamento ha portato alla crescita di metropoli e al diffondersi di criminalita’ urbana, L’area urbana di Chicago è la piu’ frequentata da immigrati. All’ universita’ di Chicago del 1892 Small fonda la scuola ecologica sociale urbana Park con il volume The City racconta la storia ecologica della citta’ , per lui la citta’ e’ una struttura complicata articolata secondo uno schema a cerchi concentrici con zone dove si 3.5 Recenti tendenze nell’analisi sociologica della città _ Ci si dedica meno all’analisi ecologica ma si punta sui problemi sociali _ si studiano le articolazioni del potere, le forme di solidarieta’, quelle di emarginazione, i gruppi ecc… _ Negli anni 60 negli USA si crea un filone di studi per pianificare le citta’, le metropoli e per il risanamento delle stesse. _ Si vede una maggiore attenzione sui fenomeni urbani da parte della popolazione _ lo studioso francese Chombart de Lauwle studia: 1 ) i bisogni collettivi degli operai e sottolinea come lo sviluppo della citta’ renda segregate certe categorie. Capitolo IV Classi e stratificazione sociale 4.1 Diseguaglianze e classi sociali _ l’idea che le diseguaglianze sono naturali entra in crisi in Europa e USA in seguito all’illuminismo _ Il soggetto si riconosce come cittadino, cadono privilegi di nobili e aristocrazia, i soggetti hanno diritto di inseguire la felicità a prescindere dalla fede e dall’origine. _ Marx non ha mai approfondito nel “ Capitale “ il concetto di classe sociale ma accennando a questa prende spunto dagli storici borghesi e pensatori socialisti. Dice Marx che le classi e i loro conflitti sono stai scoperti in precedenza appunto dai borghesi. _ A Marx si deve dar atto di aver previsto la vittoria della classe operaia con l’instaurarsi di un assetto sociale nuovo dove il conflitto tra classi viene superato. _ La societa’ socialista porta al superamento dei conflitti di classe _ Marx parla di classe in sé e classe per sé: si riferisce in questi termini al proletariato. _ distingue tra borghesia ( detiene i mezzi di produzione ) e proletariato ( persone che dispongono solo di forza lavoro e costrette a venderla per vivere ). 6 Il proletariato da classe in sé ( cioe’ esistente ) diventera’ classe per se’ ( quando acquistera’ la coscienza di essere una classe sfruttata dalla borghesia ed avra’ una coscienza di classe ). Una volta acquistata la coscienza di classe ovvero la classe per sé dovra’ lottare contro la borghesia per raggiungere una “ societa’ senza classi “. Questo cambiamento non potra’ avvenire in maniera pacifica, si avra’ bisogno di una rivoluzione anche violenta. _ Per Marx il problema tra borghesia e proletariato muta nel corso della storia, la borghesia ha resto piu’ brutale l’interesse che sta alla base dei rapporti tra uomini, questi rapporti prima erano mediati da illusioni religiose e politiche, dalla famiglia, dagli affetti mentre con la borghesia verte tutto sugli interessi. La borghesia rivoluziona continuamente i modi di produzione ma mantiene il suo potere. L’elaborato degli operai con le macchine diviene sempre piu’ meccanico e tedioso e tende a deprezzarsi, il proletariato peggiora. La borghesia e’ di numero ristretto ed è piu’ ricca. Materialismo storico: Marx vede la storia racchiusa all’interno di uno schema esemplificativo: società attuale ( quella della germania del primo 800 piena di rivoluzioni industriali con gravi problemi economici dal punto di vista dei lavoratori ) composta da borghesi e proletaria, sara’ superata nel corso degli anni attraverso la rivoluzione proletaria. 4.2 I ceti sociali Per studiare le classi sociali bisogna studiare il fattore economico, quello del prestigio e del potere, cosi’ si orienta la sociologia Americana che misura la stratificazione sociale tenendo conto di:  autocollocazione di classe  stili di vita dei diversi gruppi sociali  prestigio socioprofessionale  capacita’ di esercitare o subire influenza Per Weber la classe:ogni gruppo di uomini che si trovano in una eguale situazione di classe. Interazione tra soggetti con comune interesse di classe. Situazione di ceto: privilegio positivo o negativo nella considerazione sociale fondato sul modo di condizione di vita, sul prestigio della nascita o del lavoro. Per Warner: scopre tre classi sociali conducendo una ricerca in Massachusetts: 1 ) classe superiore suddivisa in: strato alto superiore ( antiche famiglie di razza bianca anglosassone ) strato alto inferiore ( i nuovi ricchi ) _ fanno parte di questa classe soggetti con alto reddito,potere, prestigio 2 ) classe mediosuperiore: professionisti di successo repressi dal mancato passaggio alla classe superiore, vogliono distinguersi 3 ) classe medioinferiore: piccoli imprenditori, operai che tengono al decoro e al prestigio Per Sorokin e’ possibile individuare 3 stratificazioni sociali:  economica  politica  professionale i 3 strati si intrecciano ma non necessariamente corrispondono ( alto posto vita professionale, basso nello strato economico ) bisogna studiare separatamente i vari aspetti della stratificazione. 4.4 Oltre le classi sociali? Secondo Weber esistono dei gruppi di status: gruppi di persone che condividono uno stile di vita e un identita’ ( etnica’, religiosa ecc ) , questi gruppi possono organizzarsi in gruppi di potere ( partiti ) ma spesso sono disomogenei e in conflitto. Per Mrx: una classe economica presa coscienza della sua condizione puo’ trasformarsi in partito. 7 Il conflitto e’ per lui scaturito dal conflitto di potere ( economico, politico, religioso ) e classi sociali che vogliono uscire dall’alienazione. Per Dahrendorf: la societa’ postindustriale ha degli elementi che la distinguono da quella industriale. _ Nella societa’ avanzata i manager, i dirigenti hanno gruppi di riferimento, norme, valori diversi da quelli del tradizionale proprietario dirigente, questi lavorano negli interessi degli altri. _ le societa’ avanzate nella classe operaia ci sono categorie di specializzati che hanno un ruolo importante nell’azienda, percepiscono alti salari, i lavori poco qualific ad immigrati. Espandersi classe media = uniformita’ stili di vita Burocratizzazione delle funzioni del governo Dahrendordf fa riferimento a societa’ industriali avanzate quali USA, Repubblica Federale Tedesca. 5.6 Conflitti e razionalita’ nelle societa’ postindustriali _ 1968_ 1980 fase acuta di conflittualita’ interna nell’Europa Occidentale _ si emettono aspettative collettive tipiche delle societa’ di massa _ la struttura sociale ed economica e’ arretrata _ entrano nella societa’ di massa i paesi dell’ Est, paesi arabi, terzo mondo afroasiatico _ diritti delle donne bloccati in islam Per Touraine gli studenti del 68 furono in grado di gestire un movimento collettivo fluido e di grandi dimensioni perche’ collocati in dimensione contraddittoria:  produttori di conoscenza  esclusi dal centro della societa’  motivati al mutamento del sistema  privilegiati dallo stesso sistema si fecero portatori di utopie entrando in rotta con il sistema e le istituzioni. Capitolo VI Il potere politico 6.1 Forme di potere  passaggio da societa’ contadina ad industriale = trasformazione potere politico  Per Weber esistono due fonti generali del potere _ i dominati : accettano il potere politico per il proprio interesse personale. _ un autorita’ assegna il diritto di comando e quello del dovere dell’ obbedienza. Il potere a che fare con l’influenza piuttosto che con l’imposizione. Il potere come imposizione e’ instabile e costoso. Per Weber: ogni potere cerca di essere legittimato e poi di sviluppare un apparato per obbedienza. CI sono 3 tipi di potere legittimo: 1 ) la legittimita’ razionale: poggia sulla legalita’ e del diritto al comando di chi esercita, si obbedisce a questo potere perche’ legale e prescritto. Chi obbedisce lo fa alla legge. 2 ) la legittimita’ di carattere tradizionale: credenza nel carattere sacro delle tradizioni valide da sempre e nella legittimita’ di coloro che sono chiamati a rivestire il ruolo di autorita’. Si obbedisce adl signore per reverenza. ( societa’ semplici ). ( premi, doni ) 3 ) La legittimita’ di carattere carismatico: poggia sulla forza di una persona e degli ordinamenti creati da questa. Si obbedisce a questo potere perche’ si ha totale fiducia in chi lo riveste. Tratti dello stato moderno: _ accentramento potere politico accompagnato dal principio di solidarieta’ territoriale _ potere politico diviene autonomo da altri tipi di potere _ apparato burocratico amministrativo che rende razionale la gestione del potere _ diritto come strumento di legittimazione del potere 10 _emergere della societa’ civile rispetto allo Stato. 6.2 Il diritto e la razionalita’ burocratica La legge legittima il potere. Per Weber:  il diritto è presente in ogni forma di societa’ anche se in modi diversi, Organizza, mantiene e trasforma l’ordine sociale  identifica il diritto con lo Stato Moderno in quando questo basa la legittimita’ del potere sulla legalita’  lo Stato Moderno si caratterizza per il diritto legislatico ( il piu’ perfetto e razionale per Weber ).  Stato e diritto si compenetrano e danno vita allo stato di diritto  Diritto sotto forma di legge grazie al Parlamento  Per Weber un altro aspetto dello S.M e’ la creazione di un apparato amministrativo burocratico. _ La burocrazia si distingue per: 1 ) regole generali a cui tutti sono soggetti 2 ) organizzazione gerarchica 3 ) impersonalita’ delle cariche 4 ) accentuata divisione del lavoro Disagi: i burocratici potrebbero approfittare del loro potere per espandere la loro autorita’. Merton: si dedica agli aspetti disfunzionali che porta la burocrazia ( attegg.meccanico dei burocrati ) Crozier: la burocrazia frena la razionalizzazione, è manifestazione patologica. Troppo rigida. Razionalizzazione e burocratizzazione processi divergenti. 6.3 Le teorie elitistiche _ Fine 800 si inizia ad analizzare il governo e i governanti _ rappresentanti di tali teorie: ( Gaetano Mosca, Vilfredo Pareto, Robert Michels ) che criticano le teorie economiste di Marx e della democrazia liberale. Gaetano Mosca:  in tutte le societa’ esiste tensione tra chi vuole l’ereditarieta’ delle classi al potere e la tendenza al mutamento di nuove forze emergenti  c’e’ sempre una classe dominante che mira alla perpetuazione del proprio potere  esiste la classe dei governanti ( meno numerosa, adempie a funzioni politiche, monopololizza il potere, ha vantaggi ) e una classe dei governatori: ( piu’ numerosa, regolata dalla prima, garantisce mezzi di sussistenza vitali per la politica ).  La classe dei dominanti cioe’ dei governanti e’ divisa a sua volta in due strati: _ strato superiore: ( numero ridotto, prende decisioni importanti ) _ strato inferiore: ( diffonde la formula politica che legittima il dominio ). I governanti possono rovesciare la vecchia elite ma presto si formera’ una minoranza organizzata nuova che assumera’ un ruolo di nuova elite.  La minoranza vince perche’ e’ piu’ esigua e tende ad organizzarsi meglio  Mosca afferma la necessita’ di una classe dominante per combattere la societa’ di massa e la burocrazia ( diritto di voto classi medie superiori ). Robert Michels:  I partiti delle societa’ moderne necessitano di strutture organizzative sempre piu’ definite e di burocrazia sempre piu’ complessa, si forma cosi’ una classe dirigente che crea la base del partito.  Ovunque c’e’ organizzazione c’e’ dominio di una leadership Alfredo Pareto: 11  elabora una teoria della stratificazione sociale che si fonda sul principio di eterogeneita’ ( ogni uomo e’ diverso per fisico, morale, intelletto quindi la societa’ umana e’ per forza diseguale ).  La struttura sociale e’ sempre costituita da uno strato inferiore e da uno superiore  Il fenomeno del passaggio da una classe all’altra e’ chiamato circolazione della classe eletta ( se la circolazione e’ carente si ha equilibrio statico , se e’ regolare l’equilibrio e’ dinamico )  Per Pareto ci sono: _ azioni logiche: appropriate in vista del conseguimento dello scopo prefisso _ azioni non logiche: non appropriate in vista del conseguimento dello scopo prefisso 6.4 i regimi politici regime politico = contesto nel quale operano attori politici _ delimita i confini entro i quali le organizzazioni di partito, i sindacati e le associazioni possono intervenire _ e’ l’insieme di valori delel istituzioni, delle norme e delle regole _ esistono 3 grandi regimi: 1 ) regime democratico: fondato su regole non mutabili mentre è in corso, e’ democratico se ci si puo’ opporre a questo _ se c’e’ il suffragio universale _elezioni libere a scadenza regolare, tutte le cariche assegnate tramite elezione _piu’ partiti in competizione, piu’ forme d’informazione dei partiti Per Marx la vera democrazia e’ solo quella economica fondata sulla ridistribuzione delle ricchezze e sulle eguaglianze materiali. 2 ) regime autoritario: Pluralismo politico limitato, limitate fonti d’informazione _no mobilitazione politica esteza _potere in mano di un piccolo gruppo o di un leader ed e’ arbitrario 3 ) regime totalitario: definizione che nasce dallo stalinismo in URSS e dal nazismo in Germania _ Pluralismo politico assente, mobilitazione indotta dall’altro, leader senza limite d’esercitaz del potere, distruzione del precedente ordine, trasformazione della realta’ sociale. Capitolo VII Partiti e partecipazione politica 7.1 L’organizzazione del consenso  in un potere vincente cio’ che importa e’ mantenere sempre un livello sufficiente di consenso _ regimi totalitari: il consenso e’ devoluto ad un unico partito molto ideologico dove sottostanno governo, burocrazia, cultura ed economica. _ regimi autoritari: si tollerano spesso partiti satelliti a condizione che contribuiscano ad organizzare consenso di particolari referenti sociali _ regimi democratici: i partiti devono creare autonomamente consenso intorno a un progetto _ media men: uomini immagine che sono sempre centrali in ogni strategia elettorale 7.2 I partiti politici Max Weber: osserva i partiti di massa e sottolinea come questi possono rappresentare interessi condizionati dalla situazione di classe o di ceto ma non necessariamente sono partiti di classe o di ceto.  il fine ultimo dei partiti e’ quello di influenzare in tutti i modi l’apparato adoperandosi per collocare nelle posizioni chiave di questo i suoi adepti.  Ci sono i partiti di patronato: organizzazioni che hanno come scopo l’insediamento dei leader nella carica direttiva, il leader provvedera’ a sistemare nell’apparato governativo e statale i suoi collaboratori ( USA ) 12 2 ) i lavoratori versano 4 scellini a settimana, 3 versati dal datore e due dal Tesoro 3 ) in caso di malattia il soggetto sarebbe stato curato gratuitamente ed avrebbe ottenuto un assegno di dieci scellini ogni settimana. 4 ) laburisti e conservatori appoggiano il piano 5 ) nascono con questo piano le prime forme di assistenza sociale non come caritas ma come diritto inalienabile , i sudditi diventano cittadini. La welfare nella politica italiana fallisce, l’italia punta sull’iperprotezione di classi gia’ avvantaggiate. 8.2 Teorie dello stato sociale Welfare = Stato Sociale _ Inizi anni 50 con welfare state ci si riferiva ai nuovi programmi introdotti dal governo Attlee e a un grado di societa’ che avesse soddisfatto i bisogni del cittadino dalla culla alla bara. _ Beveridge afferma che indipendentemente dal reddito, tutti i soggetti hanno diritto di essere protetti da vecchiaia, disoccupazione, anzianita’. _ James o’cconnor: si ispira al versante Marxista e vede l’emergere delle politiche sociali come conseguenza dello sviluppo di un settore industriale monopolistico. Distingue all’interno della societa’ capitalistica 3 piani economici: 1 ) settore monopolistico: (statale, cuore delle politiche sociali, la produttivita’ cresce piu’ veloce ) 2 ) settore concorrenziale 3 ) settore stabile l’ approccio conflittualista: distingue le politiche sociali come il prodotto di conflitti che vanno dalle periferie al centro ma situano le politiche sociali all’interno di una strategia, da parte dello Stato, finalizzata all’integrazione sociale. La cittadinanza come e’ stato rilevato da Marshall puo’ essere scomposta in 3 elementi: uno politico ( diritto di entrare a far parte del potere a prescindere dalla classe ), uno sociale ( diritto minimo di benessere economico, sicurezza sociale ) e civile ( assicura diritti della liberta’ individuale ). All’interno del capitalismo e’ necessario istituzionalizzare le politiche sociali per 3 ragioni!: 1 ) la trasformazione di una massa informe di salariati in gruppo socialmente omogeneo rende necessario che le forme di vita esterne al mercato del lavoro siano regolate in modo vincolante dallo Stato 2 ) mettendo in crisi i rapporti sociali precedenti , l’organizzazione capitalistica del lavoro rischia di compromettere la riproduzione della forza lavoro che richiede forme di sicurezza sociale 3 ) la fluttuazione del mercato del muro rende necessaria l’arte famigliare e di raccolta in grado di garantire il controllo della forza lavoro anche quando questa rimane ai margini del processo produttivo oppure ne viene espulsa. 8.3 La crisi del welfare state ci sono 3 grandi categoire del welfare state: 1 ) regimi sociopolitici genericamente liberali: sistemi di protezione riservati solo a coloro che non dispongono di mezzi sufficienti , danno modesti aiuti 2 ) paesi dell’ Europa continentale: programmi piu’ articolati. Preservano le differenze interne al mercato del lavoro , la famiglia gioca un gioco irrilevante, l’influenza della religione mantiene il suo ruolo. 3 ) paesi scandinavi: welfare improntato sull’intervento pubblico garantendo prestazioni di alto livello. Il Welfare state non si dimostra piu’ efficiente nelle politiche sociali del periodo postindustriale. Capitolo IX Il Sistema mondiale e la modernizzazione 15 9.1 Il nuovo disordine mondiale Primo mondo ( societa’ socioeconomicamente avanzate a regime capitalistico e socialdemocratico ) Secondo mondo ( paesi a regime collettivista e autoritario dell’ Europa centrorientale ) Terzo mondo ( paesi variamente arretrati ). Nel 2006 non e’ facile fare ancora una distinzione cosi’ netta, ci sono paesi in via di sviluppo ma ricchissimi di materie prime. Gli Stati Uniti sono rimasti l’unica superpotenza mondiale. Il crollo del bipolarismo Urss Usa disinnesca conflitti storici durati per moltissimo tempo. 9.2 Nord e Sud: teorie dello sviluppo Teoria diffusionista di Daniel Lerner. _ Analizza il processo di modernizzazione in cinque paesi del Medio Oriente. _ Per Lerner, il percorso di sviluppo per il quale sono passati i paesi Occidentali e’ ripetibile e bisogna ricrearne le condizioni perche’ possa giovare anche ai paesi in via di sviluppo. _ 4 gli elementi che compongono il suo modello di sviluppo: 1 ) urbanizzazione 2 ) alfabetismo 3 ) partecipazione a mezzi di comunicazione di massa 4 ) partecipazione politica a questi elementi si aggiunge la componente della personalita’ che Lerner definisce empatia, questa serve per mantenere coerenza interna quando le istituzioni mutano. Per Marion Levy: _ processo di sviluppo: fenomeno di acculturazione e diffusione di strutture sociali dai paesi sviluppati a quelli sottosviluppati. _ il contatto tra strutture modernizzate e strutture sottosviluppate mette in moto queste ultime. Per David McCleland: _ formare giovani fortemente motivati all’imprenditorialita’ Per Lewis: _ spostare manodopera a basto costo nella citta’, creare surplus da reinvestire. Per Rostow: Ogni paese passa per fasi di sviluppo: 1 ) societa’ tradizionale: sviluppata entro funzioni produttive su tecniche semplici 2 ) societa’ nel percorso di transizione: si sviluppano le condizioni per il “ decollo” imitando societa’ piu’ moderne. 3 ) il decollo: intervallo in cui le vecchie paure sono superate Per Hoselitz: ( strutturalfunzionalista ) _ due schemi di societa’, quella tradizionale e quella moderna, questi due schemi si escludono a vicenda. 9.3 Nuovi approcci allo sviluppo Il processo di sviluppo da imitare resta quindi quello dei paesi occidentali, crescita attivita’ economica fornendo capitale ( in questo si e’ impegnata inizialmente l’ ONU ). Capitolo X I processi di socializzazione 10.1 Il concetto di socializzazione socializzazione = trasmissione di insieme di conoscenze, valori, norme, capacita’ coinvolge: societa’ ( che trasmette ) e il soggetto ( che ne e’ il destinatario ).  mediante la socializzazione i gruppi possono stabilire norme, modelli, progetti  puo’ essere vista come un processo 16  puo’ essere vista come un prodotto ( dato l’esito finale del processo…sono i valori, i bisogni del soggetto gia’ socializzato )  nei primi anni il bambino apprende cio’ che l’umanita’ ha acquisito nel corso di migliaia di anni  la societa non e’ statica ma il patrimonio non cambia facilmente, puo’ essere mutato un po’  nelle societa’ complesse non tutti i soggetti seguono lo stesso percorso di socializzazione , questo avviene solo in societa’ semplici.  Esistono 2 livelli di socializzazione nelle societa’ complesse:  Primo livello di socializzazione: forma un soggetto con competenze sociali di base ( primi anni di vita ) e’ un imprinting, un insegnamento veloce, permette piccole interazioni sociali  Secondo livello di socializzazione: il soggetto acquisisce competenze settoriali e specialistiche  Nelle societa’ primarie la socializzazione primaria coincideva con quella secondaria essendo basso il grado di divisione del lavoro e basse le competenze specialistiche.  Nelle societa’ complesse le competenze specialistiche possono superare quelle di base 10.2 Fattori genetici e ipersocializzazione la socializzazione e’ il prodotto di una serie di influenze ed esperienze ( famiglia scuola ) che definiscono le caratteristiche sociali del soggetto. Il soggetto entra in societa’ con un patrimonio genetico che fa prevalere certi tratti comportamentali. L’approccio sociologico : con la socializzazione si riduce questa componente genetica anche se alla fine dell’ 800 la concezione genetico deterministica secondo cui l’ereditarieta’ avrebbe condizionato l’impatto socializzante con fattori ambientali non coerenti era diffusa. Per Parsons: _ obiettivo centrale della socializzazione e’ interiorizzare le norme e i valori culturali che rendono possibile l’integrazione del soggetto con l’intero sistema _ abbandona l’idea dei fattori genetici proposta dia colleghi Per James, Cooley, Mead: ( interazionismo simbolico ). Cooley introduce il concetto di “ Io riflesso “ = la formazione dell’ Io e’ dovuta a 3 processi fondamentali: 1 ) immaginazione del modo in cui gli altri percepiscono noi stessi 2 ) percezione del giudizio che gli altri esprimono su noi 3 ) senso di gratificazione/insoddisfazione che deriva da questa percezione La personalita’ secondo gli interazionisti e’ il prodotto dell’interazione tra noi e gli altri Per Mead: _ noi ci vediamo come gli altri ci vedono, ci rivolgiamo a noi come gli altri si rivolgono a noi ( altro generalizzato ) Per Erickson: _ Il bambino non e’ schiacciato dalla personalita’ dei genitori ma e’ lui stesso a modificare la loro, il ragazzo nell’arco della vita, nella societa’ industriale, passa attraverso molte agenzie socializzanti. Il soggetto nello stesso tempo riveste posizioni differenziate in aggregati differenti ( figlio a casa, alunno a scuola ) proprio per questo si possono creare dissonanze ( competenze non conformi tra loro ) e incorrera’ in contraddizioni di ruolo che possono essere: _ intraruolo: contraddizioni interne ad una stessa posizione ( medico al quale sono chieste diverse cure per una stessa malattia ) _ inter_ruolo: contraddizioni tra insieme di competenze collegate a piu’ posizioni assunte dal soggetto ( donna, madre ecc ). 10.3 Processi e centri di socializzazione primaria _ coinvolge le prime fasi di vita e le persone che stanno piu’ vicino al bambino _ proprio qui il bimbo definisce la struttura di base ( insieme di valori ). _ Le fasi precedenti di socializzazione influenzeranno quelle successive ( Parsons ). 17 _ il ruolo che ha maggior importanza all’interno del gruppo è quello di leader o di capo, anche il capo deve rispettare un insieme di prescrizioni, egli impersona i valori del gruppo, è un punto di riferimento. Deve perseguire le aspettative degli altri membri del gruppo. _ Il leader puo’ emergere spontaneamente durante un interazione in questo caso i membri conferiscono una certa autorita’ al capo perche’ credono in lui. _ il leader puo’ imporsi dall’esterno, i membri sono tenuti ad attenersi a tale leader 11.4 Tipi di leadership  una sorta di alone di prestigio si forma intorno al capo, l’atteggiamento dei membri sara’ al di fuori sottomesso ma internamente frustrato. ( T.psicoanalitica ).  I soggetti iniziano ad obbedire al caso e a costruire una personalita’ autoritaria verso l’esterno, verso i deboli e sfogano la loro rabbia che altrimenti sarebbe rivolta al capo. Kurt Lewin: Capo autoritario: Capo democratico: Capo lassista Con il termine gatekeeper ( guardaporte ) s’intende un personaggio che gioca un ruolo importante nel processo della comunicazione, si tratta della cellula del gruppo aperta verso l’esterno da cui i messaggi vengono convogliati e rimessi all’interno del gruppo. Il leader d’opinione : grazie al suo prestigio e’ in grado di modificare l’opinione altrui. Per Merton:  leader locali: influenza gli altri sulla base del proprio ascendente personale, il suo potere riguarda argomenti del gruppo leader cosmopolita: ha influenza su un argomento particolare che riguarda non solo il gruppo Capitolo XII I processi conoscitivi 12.1 Conoscenza e strutture sociali Si scopre una connessione tra conoscenza, strutture sociali e mutamento sociale.  con Marx ed Engels sono state gettate le basi della sociologia della conoscenza  la divisione in sovrastruttura e sottostruttura costituisce la base categoriale dell’ approccio di Marx alla conoscenza.  Sovrastruttura: diritto, idee morali, idee religiose sono riflessi della struttura, solo indirettamente partecipano alla storicita’ della struttura. Gli uomini stabiliscono rapporti sociali conformemente alla loro produttivita’ materiale e producono anche principi e idee conformi ai loro rapporti sociali. La classe dominante stabilisce anche i principi dell’ideologia.  Marx ed Engels delineano anche il principio fondamentale della sociologia della conoscenza: il principio del condizionamento sociale ( condizionamento che si esercita sul pensiero )  Durkheim e Scheler rigettano l’idea di Kant secondo il quale esistono categorie di pensiero universali.  Durkheim definisce i fattori socioculturali e ambientali che determinano in vari contesti storici le categorie conoscitive ( le categorie sono prodotto di una grande cooperazione, molti spiriti diversi hanno miscelato le loro idee ). Le categorie sono fatti sociali esteriori e coercitivi. Non ci sono categorie universali valide per ogni tempo e luogo, le stesse categorie sono diversamente concepita a seconda del luogo e del tempo ecc…  Scheler: sgancia le categorie conoscitive dalla dinamica storico sociale. 20 _ Per lo studioso si danno delle configurazioni proprie della realta’ che esauriscono le diverse possibilita’ di sapere, tra queste possibilita’ la scelta e’ condizionata dalla societa’. _ C’e’ una conoscenza teologica ( la saggezza e la salvezza ) e una conoscenza filosofica ( volta alla costruzione di un sistema di idee per interpretare il mondo, da qui nascono le scienze fisiconaturali ), questa conoscenza e’ condizionata da esigenze socioeconomiche.  Mannheim:studia le concrete influenze che si esercitano socialmente sui modi di pensare individuali. _ le idee sono per lui condizionate dalla classe di appartenenza e dall’assetto sociale in cui le classi si determinano. _ Vuole sottoporre allo stesso procedimento critico tutte le forme di ideologia compresa quella borghese e del proletariato. _ l’individuo non pensa ma porta avanti il pensiero dei suoi predecessori _ elabora i vecchi modelli e li adatta ai nuovi problemi _ nella societa’ moderna la mobilita’ rende valide non solo le proprie idee ma anche quelle diverse, prendono validita’ anche le teorie delle classi subalterne, emergono molte idee in conflitto pero’. Si dissolve l’idea dell’unita’ nel pensare e si arriva all’idea di pluralita’ del pensiero moderno. _ L’incertezza dell’uomo nella Chiesa trova risposte nella scienza alla quale si affida. _ideologia per M: i fattori inconsci di alcuni gruppi tendono a nascondere lo stato reale della societa’ a se e agli altri _ utopia per M: esistono gruppi impegnati alla trasformazione di una condizione sociale da non scorgere la realta’. _ dell’ideologia puo’ esserci una concezione particolare e una totale: Concezione particolare dell’ideologia: indica come le ideologiche solo alcune asserzioni dell’avversario. Riflette la dinamica della lotta politica e nella sua forma rozza e primitiva. Gli errori e le menzogne sono sempre dell’avversario Concezione totale dell’ideologia: vuole individuare la connessione tra una certa situazione sociale e un'altra. Puo’ portare alla tolleranza dell’altro ma anche alla distruzione.. Questa forma di ideologia si raggiunge solo quando il ricercatore ha il coraggio di sottomettere anche il proprio punto di vista all’analisi ideologica. 12.3 La sociologia della scienza Merton: l’ogetto della sociologia della scienza e’ l’interdipendenza dinamica tra scienza intesa come attivita'’sociale in progresso che da'’origine a prodotti culturali e di civilta'’e la circostante struttura sociale. Le reciproche relazioni tra scienza e societa’ costituiscono l’oggetto di studio. Quattro elementi costituiscono la scienza moderna: universalismo, comunismo, disinteresse, dubbio sistematico. Il fine istituzionale della scienza e’ l’assunto che impone di vedere nella scienza un processo cumulativo. 12.4 Le rivoluzioni scientifiche e la nuova sociologia della scienza Kuhn: preferisce la visione sociologica della scienza piuttosto che quella epistemologica. Un paradigma e’ cio’ che viene condiviso dai membri di una comunita’ scientifica. 21
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