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Riassunto Stanley Kubrick, Sbobinature di Storia Della Musica Moderna E Contemporanea

Riassunto vita in breve di Stanley Kubrick, tecniche, musiche e storia dei film: 2001 Odissea nello spazio, Arancia Meccanica e Eyes Wide Shut. Esame superato con 30. Tutto ciò che vuole sapere la prof è qui.

Tipologia: Sbobinature

2021/2022

Caricato il 20/04/2023

User312569
User312569 🇮🇹

4.4

(29)

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Scarica Riassunto Stanley Kubrick e più Sbobinature in PDF di Storia Della Musica Moderna E Contemporanea solo su Docsity! STANLEY KUBRICK Stanley Kubrick è un cineasta che nasce nel 1928 a New York. Si può considerare uno dei più grandi registi del 900. Il suo cinema è intellettuale, ma, riesce a coinvolgere le grandi masse di persone. Sviluppa sin da subito una passione per la fotografia che lo porterà a fare il fotografo; questa passione però si trasforma in altro, si licenzierà per diventare regista. Nel 1960 gira Spartacus che gli fa vincere ben 4 Oscar: inizia cosi la salita verso la fama, procedendo con Lolita di Nabokov, anche se, la consacrazione totale viene raggiunta con 2001: Odissea nello spazio, che riceve diverse nomination, vincendo l’Oscar per gli effetti speciali. Poi è la volta di Arancia meccanica, che esce e dà subito scandalo; poi decide di voler provare a cambiare genere, e lo fa con Shining (1980). Dopo 12 anni, giunge al suo ultimo film, Eyes Wide Shut, che purtroppo non riuscirà a vedere al cinema, perché muore a causa di un infarto, prima dell’uscita in sala. Manifesto dell’asincronismo: Quando il cinema cominciò ad avviarsi verso il sonoro, i registi sovietici d’avanguardia crearono un manifesto (Eizenstein, Pudovkin e Aleksandrov), dove manifestavano le loro preoccupazioni sul cinema sonoro, essi volevano salvare l’arte del montaggio, usando la novità del sonoro; essi volevano evidenziare la differenza tra cinema e teatro, aumentare l’impatto emotivo sugli spettatori con la musica. La musica all’interno del cinema ha un’importanza centrale, i film non nascono mai senza musica. Per essi bisognava produrre una non coincidenza tra immagini e musica, un contrappunto, una musica che non corrisponde alle immagini, per esempio musica felice e scena di violenza). Avevano paura che il cinema perdesse la sua valenza artistica, paura che diventasse un’imitazione della realtà e non più una forma d’arte. Questo manifesto condiziona profondamente Kubrick, che puntò esattamente a fare questo, lui accettò questo manifesto. Questo manifesto vuole suscitare interesse nello spettatore e dargli consapevolezza di essere davanti una forma d’arte. Cos’è il protofilmico: il protofilmico è il materiale costruito con la cinepresa e montato, ma, il montaggio non sempre rispecchia la successione cronologica delle riprese. Caratteristiche cinematografiche di Kubrick: -La differenza, lo stacco netto è evidente, sia nelle sequenze dove i personaggi parlano e la musica è muta, sia quando immagini e musica dominano in assoluto. -Vengono inserite didascalie, come se fosse un film muto. -Limita e quasi sospende la funzione diegetica, quindi non fa sentire la musica al personaggio. [Diegetica: il personaggio sente la musica; Non Diegetica: il personaggio non sente la musica]. 2001: Odissea nello spazio Kubrick, per le musiche, si rifà al passato, alla musica della tradizione classica, ottenendo così l’asincronismo russo. Egli riconosce alla musica un’importanza centrale più delle parole che passano in secondo piano, quasi come se fossero irrilevanti, in 2 ore di film, non ci sono nemmeno 40 minuti di dialoghi. Il significato simbolico del film è più importante della storia stessa, infatti Kubrick vuole che il film sia un’esperienza soggettiva che colpisce lo spettatore ad un livello profondo; la storia passa in secondo piano, è solo uno strumento. Il film è inquadrato sul montaggio, la parola non è lo strumento principale, lo è la musica. Perché Odissea? Kubrick tenta di andare oltre il conosciuto, un po' come fa Ulisse, che con la sua astuzia e intelligenza ha il coraggio di oltrepassare le colonne d’Ercole, ovvero il limite della Terra). Il film non rispetta le classiche regole (non ci sono titoli di testa e di coda), perché vuole rompere il rapporto tra regista e spettatore, vuole creare straniamento e destabilizzazione: già solo il fatto di pensare cosa volesse dire il regista, ci porta a pensare alla forma simbolica del film e non alla storia. Kubrick fa cinema non per dare risposte, ma per generare domande. Kubrick vuole creare un film che riesca a parlare contemporaneamente del passato, del presente e del futuro dell’umanità, ponendo domande sulla vita al di fuori della Terra. La parola non è più lo strumento fondamentale per l’evoluzione della storia: lo spettatore è costretto a godere dell’immagine per come è fatta. La musica viene decontestualizzata, sempre per generare straniamento e destabilizzazione, esse che accompagnano le immagini, danno un significato nuovo, diverso a quest’ultime. Canzoni del film: 1. Richard Strauss – Cosi parlò Zarathustra inizio 2. Requirem di Ligeti: Kyrie Scena scimmie e monolito 3. Johann Strauss – Sul bel Danubio blu (Valzer) scena ballo navicelle 4. Luce eterna di Ligeti – Astronauti arrivano sulla base spaziale dove c’è il monolito 5. Aram Kachaturian - Gayane di Adagio Scena iniziale missione su Giove 6. Requirem di Ligeti – Scena successiva alla morte di HAL 9000, quando David scopre la missione 7. Atmosphere di Ligeti(?) Quando David arriva su Giove 8. Cosi parlò Zarathustra – Scena finale del feto che si avvicina alla Terra Il film comincia con un’immagine nera (colore dominante nel film, sarà il colore stesso del monolito), con il sottofondo di una musica elettronica, d’atmosfera, della durata di 3 minuti, una musica straniante, senza tempo, che destabilizza, portando lo spettatore a chiedersi cosa stia succedendo, visto che non siamo abituati a questo tipo di introduzione. Successivamente inizia la canzone Cosi parlò Zarathustra, comprare l’immagine dei titoli di testo e vediamo la scena dell’alba, sotto forma quasi di forme geometriche. (La prima colonna sonora non gli piace, si era affidato ad un grande compositore, ma nulla; e quindi si affida a dei consulenti musicali che lo indirizzano verso le musiche classiche). Dopo il primo brano 1. Cosi parlò Zarathustra, ci troviamo all’alba dell’uomo, the dawn of men, in una terra abitata dagli antenati, nella preistoria, (vedere questa scena dopo la prima canzone: canzone ricorda Nietzsche, l’esaltazione dell’uomo). Quando compaiono gli scimpanzè, la musica finisce, sentiamo i suoni della natura, c’è armonia. Armonia che viene interrotta quando compare il monolite, che viene associato ad una musica distorta (il Requiem di Ligeti), mix di 16 voci, con fasce sonore diverse (soprani, mezzo soprano, coro): essa non ha inizio ne fine, è come se il tempo venisse sospeso dalla comparsa del monolite, come se tutto fosse eterno. Il monolite ripreso sempre dal basso (ripresa eccentrica). Le scimmie all’inizio hanno paura del monolite, non lo toccano, poi curiosi, si avvicinano e lo toccano; dopo il tocco, scoprono cos’è la violenza. Ma cosa rappresenta quindi questo monolite? Le letture sono tantissime, la più famosa: si pensa che il monolite dia consapevolezza e coscienza all’uomo e quindi rappresenta cosa ci rende uomini. La scoperta della coscienza è legata a quella della violenza. Ma perché proprio la violenza? Essa fa parte della società, dell’uomo, avvolte esplode senza possibilità di fermarla. L’uomo sviluppa la coscienza, ma anche la violenza, e quindi questo mito del superuomo è un falso mito, perché l’uomo violento non è poi cosi tanto super. Kubrick affronta il tema antropologico dell’uomo, nella nostra natura vi è comunque una radice violenta, animalesca. L’osso lanciato dalla scimmia si trasforma in una navicella, ecco che lo spettatore viene proiettato nel plot, e ci entra guardando un balletto che fanno le astronavi, in questa scena abbiamo solo musica e immagini: il brano è Il bel Danubio blu, un valzer dell’aristocrazia viennese; qui abbiamo Kubrick decide di utilizzare la popart per ridare sfondo ad una società post-moderna, e lo fa con questa corrente degli anni 60, che si basava su immagini, oggetti famosi della società di massa: quindi fumetti, pubblicità, icone di personaggi famosi. I richiami che Kubrick fa all’interno del film sono. -Le sculture all’interno del bar di Allen Jones, due sculture erotiche che danno l’idea della mercificazione della donna, vista come una sedia e come un appendiabiti. -La casa della donna dei gatti, in modo volgare ed erotico -La pop music Singing in the rain, che risuona 3 volte: quando violentano la moglie dello scrittore, quando Alex fa il bagno caldo a casa dello scrittore dopo essere stato pestato, e alla fine, durante i titoli di coda. La popart ci ricorda come l’arte viene modificata nel momento in cui viene sottoposta a mercificazione. Es. quando la Gioconda viene alterata nelle pubblicità. Umberto Eco parla di decodifica aberrante, ovvero la situazione in cui l’emittente recepisce un messaggio in un modo e il destinatario in un modo diverso. Il film inizia, al contrario di 2001 con uno schermo nero, con uno schermo rosso, che fa pensare al sangue, d'altronde il sangue scorrerà per tutto il film: in questa scena abbiamo una musica straniante, classica, ovvero Elegy on the death of Queen Mary: si tratta di una musica funebre che dà un senso di morte (senso che ci sarà per tutto il film). Subito dopo abbiamo un primo piano di Alex, che ha un occhio truccato ed uno no, come se nello stesso volto avesse cultura e natura, un po' come in 2001: Odissea nello spazio che avevamo la navicella: futuristica, cultura e le scimmie: passato, natura. Ritroviamo Alex ed il suo gruppo di amici in un bar speciale, che vende del latte pieno di droga che li aiuta ad essere più violenti: la prima vittima è un barbone; dopo si spostano un vecchio teatro abbandonato dove una banda rivale tenta di stuprare una ragazza (qui ha inizio la musica di Rossini, la gazza ladra, una musica felicissima ma associata ad un momento tragico QUINDI DECONTESTUALIZZATA). Una volta sentite le sirene della polizia, scappano e arrivano ad una casa, la casa dello scrittore: quando Alex suona il campanello, lo fa intonando la quinta sinfonia di Beethoven. Una volta entrati in casa, riescono a neutralizzare lo scrittore e iniziano a stuprare la moglie e distruggendo casa, cantando la canzone Singing in the rain. Alex torna a casa, una casa volgare, casa dove però Alex ascolta musica classica, ascolta Beethoven. I genitori per Alex è come se non esistessero. Dopo lo scontro con la banda rivale, entra in gioco la figura dell’assistente sociale, una figura negativa, grottesca che non vuole aiutare per nulla Alex, anzi quando lo mettono in carcere è quasi contento. Alex invece di andare a scuola, va in un negozio di dischi, dove incontra due ragazze (Kubrick si autocita, attraverso le due Lolite ed attraverso il disco esposto della colonna sonora di 2001 Odissea nello spazio), con le quali tornerà a casa e farà un’orgia, con il sottofondo della musica Guglielmo tell di Rossini. La scena viene accelerata, la musica sovrasta ogni cosa, quasi come stesse provando cosi tanto piacere da stare in cielo con angeli e stelle, quando in realtà è un momento vuoto, privo di significato. Alex inizia ad essere messo in dubbio dai suoi Drughi che tentano di prendere il comando, qui esce fuori la sua personalità prepotente, iniziando a provare sia simpatia che antipatia, e per rimetterli a posto, li pesta col manganello: ha inizio la musica Gazza ladra di rossini, musica diegetica perché è dentro il film, poi diventa extradiegetica perché si sposta al di fuori del film, accompagnando le scene di violenza (riprese eccentriche). Il piano dei Drughi per tentare di prendere il comando, era quello di irrompere in una clinica per animali (?), dato che in quel periodo era chiusa e vi era solo una donna ad abitarvi, la donna dei gatti. La casa è un chiaro riferimento alla popart, ma in chiave volgare, erotico. Dopo essersi intrufolato e colpito la donna dei gatti in testa, i Drughi, per vendicarsi, chiamano la polizia per farlo arrestare. Una volta arrivato al commissariato, diventerà lui la vittima, e verrà incarcerato. In prigione cerca di tenere una buona condotta, diventando chierichetto, leggendo la Bibbia, quando in realtà, non è cambiato affatto. Nei suoi pensieri contorti, stravolge il significato della Bibbia, sembra cambiato ma non lo è, sembra pentito, ma in realtà è sempre lo stesso di prima. Cerca una soluzione per uscire al più presto possibile, e gli si presenta l’occasione attraverso un esperimento, la cura Ludovico (probabile riferimento a Ludovic Van Beethoven) con la quale lo stato pensa di riuscire a cambiare il comportamento di una persona. La cura è pericolosa, non si ha la certezza che riesca a rendere le persone buone; in prigione arriva il ministro, che è alla ricerca di un candidato valido per questa cura (arriva sulle note di una musica legata all’aristocrazia inglese, una musica che dà un’immagine positiva del potere governativo; sulla scena vediamo anche un quadretto con Beethoven nella stanza di Alex). Alex si propone per la cura e quando arriva in ospedale, finalmente ‘’libero’’ da quello che era la prigione, arriva con una musica trionfante, come se fosse un momento epico, felice. Inizia il trattamento, che consiste nel obbligare Alex a vedere dei film, tenendogli gli occhi aperti e con una camicia di forza: il primo film che gli si presente è violento, ma ad Alex inizialmente non fa effetto, anzi lo descrive come uno di quei film fatti bene, pieno di violenza, anche se, successivamente, durante le scene di violenza, Alex comincia a non stare bene, cerca in tutti i modi di non guardare più. Il trattamento lo fa diventare incapace di compiere violenza, poiché l’associa al malessere. La logica quindi è quella di provocare in lui un forte dolore quando vede o fa violenza, in modo da farlo smettere. Il secondo film vede la musica di Beethoven, associata a delle immagini naziste, Alex però, essendo fan di Beethoven, non è affatto contento di quest’associazione, dicendo che Beethoven, al contrario di Hitler, non ha mai fatto male a nessuno. Ma perché proprio Beethoven? Hitler amava la musica, e credeva che questo genere, in particolare quello prodotto da Beethoven, fosse il migliore per esaltare quello che era il regime Nazista e tutte le sue attività, violente. Questo è stato il culmine, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, che ha fatto crollare Alex, vedere il suo artista preferito collegato a qualcosa di brutto e violento. Lui afferma di essere guarito, viene fatta una presentazione al pubblico per far vedere i risultati; viene umiliato davanti a tutti e non riesce a reagire, non riesce a reagire neanche davanti una bella donna nuda, solo al pensiero Alex viene assalito da un senso di nausea e sofferenza, secondo il prete, non ha più libera scelta, libero giudizio. Una volta finita la presentazione, è libero e può tornare a casa, con il sottofondo di una musica pop alla radio (musica diegetica); torna però in una casa che non è più sua, a partire dalla sua stanza dove sono state tolte tutte le sue cose, specie i dischi di Beethoven a cui lui teneva molto; i genitori non sono proprio entusiasti di riaverlo lì, durante il carcere, si sono consolati con un altro ‘’figlio’’, un nuovo inquilino che ha preso il suo posto; Alex quindi viene cacciato e lo accompagna una musica per violoncello (Guglielmo tell di Rossini), una musica che fa capire tutta la tristezza di Alex; essa rappresenta il suo stato d’animo e in qualche modo induce lo spettatore a mettersi nei panni di Alex. Una volta in strada, Alex spaesato e triste, incontra un barbone che gli chiede qualche moneta, quel barbone è lo stesso che picchiò all’inizio del film insieme ai Drughi; il barbone, riconoscendolo, insieme ad altri barboni lo picchia. Ha inizio il primo rovesciamento della storia, potremmo dire che ha inizio la legge del contrappasso di Dante. I poliziotti che riescono a fermare la rissa, in realtà sono i suoi amici Drughi che, con la musica funeraria dell’inizio, anche loro si vendicano e lo pestano; ecco il 2 rovesciamento della storia dove continua ad essere vittima. Lasciato da solo per strada, inizia a piovere (nei film antichi, quando pioveva, iniziavano i drammi), e cerca un riparo, cosa trova? La casa dello scrittore: viene accolto, scopre che lo scrittore è rimasto sulla sedia a rotelle e che la moglie è morta. Lo scrittore vuole rovesciare il governo, e riconosce Alex per essere stato colui che è riuscito con la cura Ludovico, trova in lui il modo per criticare e denunciare il governo autoritario. Alex fa un bagno caldo, e mentre canta Singing in the rain: lo scrittore lo riconosce come colui che ha violentato sua moglie (vittima dell’era moderna), e quindi oltre a vendicarsi del governo, si vendicherà anche di Alex stesso. Lo scrittore chiama dei giornalisti per far sapere tutto alla stampa, facendo passare Alex come una vittima. Lo scrittore per vendicarsi, lo sottopone alla Nona sinfonia di Beethoven, il quale, dopo aver visto le immagini naziste, non riesce più ad ascoltare. Lo scrittore cerca quindi di farlo suicidare, avendo cosi modo di spodestare il governo. Alex decide di buttarsi dalla finestra, ma non muore, viene portato in ospedale dove ha un incontro con una psicologa che capisce, che in realtà la cura Ludovico non ha funzionato, il carattere di Alex è rimasto invariato, è comunque aggressivo, non sta più male. Ad un certo punto arriva il ministro e i due trovano una soluzione per evitare lo scandalo, dicendo che l’unica persona che voleva fargli male era lo scrittore che si era messo in testa che Alex gli avesse ucciso la moglie (il ministro al contrario dello scrittore, vuole usare Alex come trofeo di una politica efficiente ed evitare lo scandalo). Alex viene integrato nella società, non è mai cambiato, ma si è integrato: la società prima lo ha respinto e poi lo ha integrato. Il film finisce con Alex che felice, sogna di avere un rapporto sessuale di fronte a tutti, con in sottofondo, la musica trionfale di Beethoven. Si dice che lo scrittore Burgess, voleva un finale tranquillo, dove Alex inizia a meditare une dimensione pacifica dove vivere; Kubrick invece si rifiuta, creando quello che è il finale che abbiamo visto, perché secondo Kubrick, l’istinto umano, non può essere soppresso, l’essere umano è un flusso d’energia troppo forte per essere contenuto dalle convinzioni sociali e politiche: nel bene e nel male, Alex rimane se stesso, e deve rimanere fino alla fine. Kubrick crea un film pessimistico, vuole far capire, che non si salva nessuno, non c’è speranza; per Kubrick, bisogna avere il coraggio di guardare fino in fondo, perché è l’unico modo di cambiare le cose (tema occhio: ecco perché gli occhi spalancati; lo sguardo è importante); il film inizia con gli occhi, uno truccato ed uno no, spalancati di Alex, che ti guardano, occhi che poi saranno spalancati, obbligati a vedere quelle scene di violenze, e il film finisce sempre con gli occhi spalancati di Alex che sognano un rapporto sessuale. Tema dell’occhio: Il film ci parla dell’occhio, dell’immagine, del cinema concepito come quello sguardo sulla realtà, creato per mostrare, per mettere in luce le sue contraddizioni. Arancia meccanica racconta una trasformazione, non una crescita: è una romanzo di non formazione. Alex è un adolescente che gioca col mondo, per lui è un palcoscenico. Il suo lato infantile viene accentuato quando alla fine si fa imboccare dal ministro che lo ‘’compra’’ con altri regali più belli. Procedimenti filmici: -Il racconto si denuncia automaticamente, per ricordarci che si tratta di qualcosa che avviene solo sullo schermo -Ricorso della macchina a spalla, che non essendo del tutto ferma, da un senso di disordine e caos alla scena, un po' riprendendo quello che è il carattere di Alex.
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