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Riassunto storia della Geopolitica, Sintesi del corso di Geopolitica

STORIA DELLA GEOPOLITICA, Ratzel, RUDOLF KJELLEN, INVENTORE DEL CONCETTO (1864 – 1922), GEOPOLITICA CLASSICA, KARL HAUSHOFER E LA GEOPOLITIK TEDESCA , ALFRED MAHAN, NICHOLAS SPYKMAN, PAUL VIDAL DE LA BLACHE, IL PENSIERO GEOPOLITICO ITALIANO, LE DOTTRINE GEOGRAFICO-POLITICHE DELL’ITALIA PREUNITARIA E DEL RISORGIMENTO

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

In vendita dal 27/05/2020

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Scarica Riassunto storia della Geopolitica e più Sintesi del corso in PDF di Geopolitica solo su Docsity! STORIA DELLA GEOPOLITICA Nascita di un concetto Geopolitica figlia della geografia. La decisione di insegnare geografia nelle scuole sembra legata alla nascita di un grande movimento politico: unificazione tedesca. Dopo il Congresso di Vienna (1815) la Prussia ottiene alcuni territori molto ad occidente separati da una miriade di principati tedeschi. La Prussia ha allora bisogno di convincere i tedeschi della necessità dell’unione politica: la geografia il mezzo per farlo. Dal 1820 si decide di insegnarla obbligatoriamente per sensibilizzare al fatto che unità tedesca esiste in natura (non si può utilizzare il tema, più convincente, dell’unità linguistica perché l’Austria era forte rivale) La geopolitica è una metodologia che individua, identifica e analizza i fenomeni conflittuali e le strategie incentrate sul possesso di un territorio sotto il triplice sguardo dell’influenza dell’ambiente geografico, in senso sia fisico che umano, delle argomentazioni politiche dei contenenti e delle tendenze ponderose e costanti della storia. RATZEL (1844-1904) - Fondatore della Geopolitik tedesca. - “Geografia politica” è la sua opera più importante - Il suo ragionamento non connesso ad analisi concrete: non tiene conto delle trasformazioni politiche. Il suo obiettivo è definire le leggi, universali, che determinano condotta degli Stati. - Pensiero e azione pienamente inseriti nel contesto fortemente nazionalista del suo tempo: idea per la quale il Reich doveva avere una politica di respiro mondiale e creare un impero coloniale a misura delle proprie ambizioni - Ardente difensore della creazione di una flotta tedesca per tenere testa alle forze britanniche ed imporsi a livello internazionale, al passo con le proprie ambizioni Geografia Politica - Il suolo è un dato intangibile e immutabile ed è naturalmente oggetto di competizione tra gli uomini - Lo Stato è composto da uno spazio concreto di suolo e dalla percezione che di esso hanno i popoli. Diviene “organismo radicato” solo quando incarna l’idea materiale e politica che un popolo ha riguardo la giusta estensione del territorio sul quale vive. - Lo stato si evolve come un organismo vivente e nel suo sviluppo lotta per trarre il massimo profitto da risorse limitate. - L’estensione aumenta con l’avanzare della cultura - La crescita spaziale si accompagna a varie altre manifestazioni: ideologia, produzione, attività commerciale, livello di influenza e proselitismo - La frontiera è un organo alla periferie dello stato, serve a materializzare la crescita e i cambiamenti - Proviene dall’esterno il primo impulso che spinge lo Stato ad espandere il territorio, in quanto attratto da civiltà inferiori - La tendenza all’assimilazione di nazioni più deboli moltiplica le appropriazioni di territori - Ratzel non voleva dire ai governanti tedeschi cosa fare, ma piuttosto offrire loro una metodologia politica RUDOLF KJELLEN, INVENTORE DEL CONCETTO (1864 – 1922) - Nei suoi lavori viene utilizzato per la prima volta neologismo “geopolitica”: “La scienza dello Stato come organismo geografico nel modo in cui esso si esprime nello spazio”. - La geopolitica doveva dedicarsi all’analisi della natura dello Stato, limitando il campo della geografia politica allo studio delle comunità. - Come Ratzel sacralizza lo spazio come fondamento materiale della nazione. GEOPOLITICA CLASSICA MACKINDER, IL PADRE DELLA GEOPOLITICA (1861-1947) - Considerato uno dei padri della geopolitica, il più eminente tra quelli della tradizione anglosassone - 1904: esce sul “Geographical Journal” un articolo dedicato al “perno geografico della storia”: Heartland. - Heartland (1904): presupposto è che carta vincente per uno stato è la posizione centrale. Ipotizza in proposito esistenza di un perno del mondo (Heartland) da collocare nella parte continentale dell’Eurasia. Chi lo controlla, controlla di fatto l’Isola mondiale, cioè i continenti europeo, asiatico e africano. Evoluzione del pianeta è il risultato delle variazioni del rapporto di forza esistente tra perno centrale e terre dell’anello esterno. - Russia ha un ruolo chiave perché occupa in ambito mondiale la stessa posizione strategica centrale della Germania in Europa. Può colpire ed essere colpita da tutti i lati. - Ossessione è l’unificazione del continente euroasiatico. Una alleanza Germania-Russia garantirebbe loro il dominio - Heartland, concetto del 1919: allarga area-perno facendola corrispondere alle Frontiere che la Russia avrebbe di lì a poco ricoperto, indicando nell’Europa orientale l’oggetto di brama russa e tedesca - Heartland, concetto 1943: Scrisse questo articolo quando tutto il mondo era in guerra e la Russia incorporava, incontrastata, lo Heartland, ora equiparato all’immenso territorio sovietico. La Russia può godere di risorse e sicurezza che partner e avversari non hanno, ipotizzandone la leadership mondiale dopo il conflitto. - Le sue tesi non tengono conto dei fattori umani, della volontà dei popoli e dei governanti. Ha creato una scuola di pensiero, la cui influenza sull’attività dei politici anglosassoni non è da sottovalutare. KARL HAUSHOFER E LA GEOPOLITIK TEDESCA (1869 – 1946) - Geopolitica permette di cogliere essenza della politica ed inserirla in prospettiva planetaria. Obiettivo era farne la “coscienza geografica dello Stato” - Geopolitik: studio delle grandi connessioni vitali dell’uomo contemporaneo nel suo spazio - Ammira Mackinder, di cui condivide la visione di un ruolo crescente delle potenza terrestri e il concetto di inviolabilità dello Heartland - Come suoi connazionali si sente umiliato da durezza e conseguenze del trattato di Versailles: intraprende lotta per la difesa degli interessi tedeschi e del germanesimo, per una civiltà comune nella quale tutti i tedeschi dovevano ritrovarsi e per lo spazio vitale dove questi avrebbero potuto dare ampia prova di virtù - Ritiene necessario realizzare unità dei tedeschi in seno a uno stesso Stato e farne il cardine dell’equilibrio continentale, intorno al quale far orbitare le altre potenze. - Il fine della geopolitica è quindi restaurare la grandezza della Germania. LA FRANCE DE L’EST E LA GEOPOLITICA - La France de l’est (1917) Vidal si oppose a teoria tedesca sulla germanicità dell’Alsazia e della Lorena, dimostrandone la francesità - Il quadro: ciò che sorprende è riferimento ad una moltitudine di fenomeni (ubicazione delle città, sistemi di trasporto, storia, economia…). Questi strumenti supplementari la rendono completamente diversa. Se il Tableu si inserisce in un dibattito scientifico, questa si inserisce in uno politico: questione fondamentale è il suolo della Patria, il territorio della nazione. - Perché Alsazia e Lorena sono francesi e come si sono sottratte ad influenza germanica: dal XIV secolo la Francia proteggeva queste terre, che a loro volta avevano familiarizzato con idea di far parte di una monarchia. Ma ancor di più erano diventate francesi partecipando alla Rivoluzione del 1789: ideali democratici e uguaglianza rivoluzionaria avevano portato una “voglia di Francia” - Questa opera chiave, stabilisce che è competenza della geografia anche le questioni legate alla nazione, al territorio, alle frontiere. - La corporazione dei geografi fece passare sotto silenzio questa opera FONDATORI E DETRATTORI DELLA GEOPOLITICA IN FRANCIA EMMANUEL DE MARTONNE - È artefice della censura dell’opera del genero Elisèe Recluse (Geografia Universale) - La censura nasce dall’influenza del grande storico Lucien Febvre - Alla morte di Bruhnes, che denigrò, divenne padrone incontrastato della geografia universitaria, eliminando qualsiasi fenomeno politico dagli elementi di studio LUCIEN FEBVRE - Campo d’azione della geograficità: “Il suolo, non lo stato”. Di conseguenza, vitupera tutti i geografi che trattano questioni politiche. Era a capo della corporazione dei geografi, la sua posizione non poteva essere contrastata. JEAN BRUHNES - Allievo di Vidal, sua opera criticata da Febvre perché tropo incentrata sul rapporto tra uomo e ambiente e includeva elementi politici. ALBERT DEMANGEON - Concorda con Ratzel sul vedere lo Stato come associazione di territorio e uomini, ma rifiuta eccessiva antropologizzazione della geopolitica. - Non riconosce alcuna scientificità della geopolitica - Definisce la Geopolitik tedesca uno strumento di guerra JAQUE ANCEL (1879 – 1943) - Primo geopolitico francese - Pubblica nel 1930 la sua tesi sulla questione macedone: al contrario di Martonne che si era concentrato su aspetti geografici fisici, si concentra su aspetti umani, economici, politici. - In linea con Vidal de la Blache sulla frontiera come fattore geografico “si plasma su ciò che vi si agita dentro”. - Francesizza il termine Geopolitik per prendere le distanze “dall’ipocrisia della scienza tedesca” - Nei due tomi “Manuale geografico di politica europea” critica la Geopolitik per: mistificazione priva di carattere scientifico; le elaborazioni, pur utilizzando il progredire della conoscenza del globo, servono solo ad appagare ambizioni di espansione della Germania; riconosce il lavoro dal quale provengono le sintesi germaniche senza accettarne le conclusioni. IL PENSIERO GEOPOLITICO ITALIANO - Si contraddistingue per sostanziale ritardo temporale nello sviluppo delle proprie elaborazioni per: 1) Carenza di preparazione scientifica 2) inclinazione all’opportunismo politico della classe accademica - Esempio: al contrario della Royal Geographic Society inglese, il Congresso Geografico Italiano mancò di mobilitazione durante la “gara” per le colonie e non seppe dare indicazioni organiche nella classe dirigente - Presa coscienza dei danni fatti ai diplomatici italiani durante il congresso di Versailles, durante l’epoca fascista i rapporti tra geografia e politica si strinsero. Dopo la seconda guerra mondiale il termine “geopolitica” sparì in virtù del legame con idea di scienza fascista. Il reintegro avverà durante la guerra del Vietnam, ma solo negli anni ’90 apparirà una nuova rivista: Limes. I PRECURSORI E IL RISORGIMENTO LE ORIGINI DELLA GEOGRAFIA MODERNA IN ITALIA - Umberto Toschi è uno dei maggiori geografi italiani a cavallo tra le due guerre. Indica in Relazioni Universali del gesuita Boteri il primo manuale di geografia politica. - Sono le opere di Gian Domenica Romagnosi ( Della potenza degli stati), alla base della storia della geopolitica italiana. Pe primo inquadra le precedenti riflessioni in un sistema nel quale compare teoria organica sul territorio degli Stati, la sua definizione e i suoi confini naturali. LE DOTTRINE GEOGRAFICO-POLITICHE DELL’ITALIA PREUNITARIA E DEL RISORGIMENTO - Nei decenni seguenti restaurazione, in discussione iniziativa per l’unità: azione autonoma piemontese o un concerto internazionale? Che forma doveva vere lo stato unitario? - Cattaneo: fu solo a sviluppare dottrina federalista di orientamento regnoaista e anti determinista, considerava prioritari contatti con la Baviera e la Mitteleuropa, non intendeva legare sorti della Lombardia al Piemonte. - Gioberti: pose le basi del mito della presunta missione civilizzatrice del popolo italiano (Del primato morale e civile degli italiani), afferma opportunità di associare movimento unitario al Papato evitando cosi rivoluzioni politiche e interventi stranieri. - Balbo: preconizzava confederazione di principi italiani indipendenti sotto egida piemontese. Assegnava ad austriaci ruolo di marcia verso i Balcani, la Germania in marcia verso l’Est, l’Italia come mediatrice tra Francia e Gran Bretagna e oriente e Occidente nell’Europa centromeridionale. - Durando: dimostra scetticismo nella possibilità che la Chiesa possa condurre a compimento l’unificazione. Preconizza struttura con tre regni confederati (nord, centro, sud). - Pisacane: Ritiene necessario per sconfiggere l’Austria arruolare un esercito regolare nelle città e non nelle campagne reazionarie. - Mazzini: partendo da tesi su guerra di popolo, missione di sovvertimento del vecchio ordine affidata dagli italiani e destino d’Italia, Germania e Polonia all’unità, scrive “Politica internazionale”, in cui preconizza creazione “Lega degli Stati minori” con funzione deterrente contro le usurpazioni degli stati. GEOPOLITICA DEL REGNO D’ITALIA (1861 – 1943) - GENERICAMENTE: scarso peso sulla politica estera italiana; duplice interpretazione del ruolo: o appendice periferica dello Heartland asiatico o isola centrale e potenza primaria nel mediterraneo. - Duplicità geografica non ha fatto individuare un’area geopolitica ad interesse primario  dispersione di risorse nazionali - Periodo liberale: nelle lotte coloniali emergono limiti delle elaborazioni geopolitiche. La RSGI non saprà guidare la classe dirigente verso iniziative coloniali che rispondessero ad esigenze della nazione. Contraccolpi politici e sociali del Patto di Londra e le mancate acquisizioni territori imputabili anche ad impreparazione geografica a Versailles, diedero input a una più organica valutazione geopolitica degli interessi nazionali. FASCISMO E SCUOLA GEOPOLITICA TRIESTINA - Fascismo coglie potenzialità di un rapporto tra scienze geografiche e azioni politiche: fondazione Comitato Nazionale per la geografia  pubblicazione opere fisionomia innovativa rispetto al passato - Università di Trieste: invito rivoluzionario a sviluppo geografia politica più strumentale agli obiettivi del regime fascista. Esperimento della rivista triestina definisce tre peculiarità del pensiero geopolitico italiano: 1) minor peso del determinismo geopolitico e razziale 2) elaborazione di dottrina di spazi vitali che non esclude convivenza con altri popoli 3) adesione a scelte del regime e relativa formulazione di tesi a supporto - Lineamenti geopolitica Italia durante Prima Repubblica: 1) Atlantismo, europeismo, terzomondismo. Per garantirsi: protezione americana, inserimento in economia europea, coltivazione dei rapporti con paese terzi GEOPOLITICA OGGI LA SCOMPARSA DELLE COSTANTI - Determinismo geografico: La predestinazione di uno stato non è più un argomento importante. Natura e ambiente fisico influiscono sul destino dell’uomo meno di quanto da questo vengono modificati. - Spazio come potenza: Per la Geopolitik estensione e spazio erano base della potenza. Ora lo sono il possesso di risorse energetiche , materie prime, nuove armi… - Mistica delle frontiere: Le tesi secondo le quali le frontiere vivono e non sono immutabili si scontrano con 1) moltiplicazione armi di distruzione di massa. Tutte le nazioni vivono equivalente situazione di vulnerabilità. 2) nuove sovranità intransigenti in quanto giovani e fragili. Inoltre le organizzazioni internazionali ne proteggono i confini - Democrazia e geopolitica: Sviluppo dei mezzi di comunicazione e della democrazia ha fatto crescere importanza della partecipazione del popolo alle scelte dei governi. DAL BANDO AL RITORNO - Proscrizione proseguita durante guerra fredda. Né in Germania né in Russia si voleva far tornare un termine così legato alla conquista di territori. - Ricompare con la guerra del Vietnam GEOPOLITICA E COMUNICAZIONE JOHN O’LOUGHLIN: Tre tipi di geopolitica. 1) Dimensione geografica della politica estera (quindi geopolitica agirebbe su due livelli: studio della localizzazione dei popoli e distribuzione diversità; azioni necessarie al raggiungimento di specifici obiettivi) 2) visione del mondo avendo come punto di origine il proprio Paese ponendo i propri interessi al centro 3) geopolitica critica: letture e analisi alternative alle posizioni ufficiali del potere. AGNEW: Individua 4 scale di Geopolitica: 1) Mondiale, mondo concepito nella sua interezza 2) Internazionale, rapporti tra due o più Stati 3) nazionale, cioè proprio di un singolo Stato 4) Regionale, interna allo stato. DEFINIZIONE DI GEOPOLITICA: Lacoste: “Viene considerata Geopolitica quella situazione in cui due o più attori politici si contendono un determinato territorio. In questo contendere, le popolazioni del territorio conteso o di quello contendente, sono tirate in ballo attraverso strumenti di comunicazione di massa. Un coinvolgimento che porta pressioni sul potere esecutivo. Esempi: - Guerra del golfo: ampio coinvolgimento dei media, molte decisioni prese sul campo influenzate da manifestazioni fatte a migliaia di chilometri - Ex Jugoslavia: decisione d’intervento determinata da pressione opinione pubblica dopo immagine delle carneficine in Bosnia - Chirac: Nel periodo delle elezioni presidenziali, Chirac seppe cavalcare malcontento francese per quanto accadeva in Ex Jugoslavia e per comportamenti governi occidentali, promettendo di sbloccare la situazione. - Nei giorni del grande esodo degli Hutu dallo Zaire, la Francia voleva intervenire immediatamente ma aveva bisogno di consenso pubblico. In quei giorni alla televisione francese si trasmettevano grandi quantità di reportage sul disastro dei grandi laghi e sul lassismo occidentale, così da promuovere opinione pubblica. ESEMPI DI CASI ED EVOLUZIONI GEOPOLITICHE CASO DI ISRAELE: TERRITORIO. Linea costiera molto semplice e una vallata. Sugli altipiani erano insediati gli arabi (musulmani e cristiani) perché terre più fertili. I primi ebrei trovarono quindi la vallata libera e da bonificare. Le ripartizioni occidentali dei territori intorno complicarono la situazione: i francesi Siria e Libano; gli inglesi Palestina. Nello studio della situazione israeliano con il metodo geopolitico sovrapponiamo diverse cose: 1) Insediamento dei primi ebrei reso possibile da abbandono pianure costiere 2) Gaza diventa base per Hamas per gli egiziani la abbandonano. Israeliani puntano ad attenzione verso la religione sperando che i palestinesi si disinteressassero della politica, ma in realtà era ormai un collante comunque 3) La delimitazione di Stati che oggi vede il sovrapporsi di divrersi attori territoriali è frutto di decolonizzazione e crollo Impero Ottomano. Il tentativo dell’Onu di fare una ripartizione del territori a Ovest della vallata del Giordano sfocia nella guerra del 1948m vinta dagli ebrei che si riappropriarono di tutti i territori costieri. Dopo la guerra dei sei giorni anche gli ebrei ortodossi iniziarono ad interessarsi alla lotta per la realizzazione dello Stato di Israele, vedendo in quella vittoria un segno del Signore. LO SCACCHIERE REGIONALE E LA TURCHIA Unico vero alleato di Israele e dell’occidente ma musulmano e in ottimi rapporti con questa area è la Turchia. Paese che ah fatto della laicità un dogma repubblicano. - Strategicamente fondamentale nella soluzione del contesto mediorientale. - Per caprie e risolvere questioni che si osservano a livello locale, si deve spesso procedere ad una attenta analisi di eventi su scale diverse. - Il coinvolgimento delle masse non è un aspetto strumentale. Lo stato centrale deve obbligatoriamente cercare di ottenere la legittimità popolare COME NASCE LA GEOPOLITICA - Prussia. Necessità di diffondere spirito identità tedesca, attraverso unità territori omogenei (non germanofoni). - Padre della geopolitica è Ratzel, cui fa seguito Haushofer. Primo ad usare termine geopolitica è Kjellen - RATZEL influenzato dal darwinismo e da selezione naturale, postula il tristemente noto “Spazio vitale”, teoria che verrà rapidamente sposata dai Nazisti per giustificare annessioni di popoli diversi. - Haushofer sviluppa idea Germania come pilastro europeo, per farlo bisogna ribaltare quanto accaduto a Versailles. Riunificazione germanofona ed eliminazione della Società delle Nazioni. - Dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale, in un momento di grande debolezza dello Stato centrale (dovuto a duro armistizio) si scatena dibattito profondo e articolato sul destino territoriale del Paese. A scatenarlo i reduci, che vedevano frustrati i risultati delle loro battaglie. - Haushofer con la rivista Quaderni per la geopolitica indirizza un pensiero nazionalista a tutta la nazione, utilizzando carte estremamente schematiche e ad effetto. Il nazismo ne fece uso per giustificare o legittimare una strategia di conquista. - Con Haushofer nasce la geopolitica tedesca, con Reclus in Francia. Le idee tedesche portarono ad un discredito della disciplina. Il reinserimento avvenne intorno agli anni ’70 durante il conflitto in Vietnam. - Negli ultimi anni la geopolitica è diventata esigenza sentita trai potenti pe riorientare la politica degli Stati. CARATTERISTICHE DI UNA SITUAZIONE GEOPOLITICA 1) Posta in gioco: il territorio 2) Due o tre contendenti 3) Una popolazione che venga coinvolta Si viene a creare una comunicazione tra attore della vicenda ed opinione pubblica: la rappresentazione. 1) Prima interpretazione è quella del disegno: e le carte geografiche sono una rappresentazione. Sono strumento fondamentale per le decisioni politiche ma non sono oggettive, sono frutto di scelte del geografo. 2) Atto teatrale che rende presente simbolicamente personaggi e situazioni drammatiche, cosa che è anche propria della geopolitica Per un geografo significa “rendere presente”, ma dal XVIII secolo il termine ha una connotazione politica attraverso uso delle rappresentazioni della nazione. Ecco il collegamento fondamentale con la geografia: la cartografia. Le carte geografiche in quanto riduzione della realtà sono delle rappresentazioni della stessa. JOAN BLAEU (1596 – 1673): Le mappe ci permettono di contemplare, nella comodità delle nostre case e di fronte ai nostri occhi, cose che sono molto lontane. SCALE E RAPPRESENTAZIONI: IN GEOGRAFIA E GEOPOLITICA - Le scale sono il rapporto tra la realtà e la rappresentazione cartografica (la scala è un rapporto matematico, indica la quantità di sintesi della realtà) - Grande scala: meno territorio. Piccola scala: Più TERRITORIO. - Quando si studia un evento o un fenomeno a una certa scala, dobbiamo tenere presente tutto quello che accade alle scale superiori - Il vero uso della geopolitica è volontà di produrre delle rappresentazioni più obiettive di quanto non lo possano essere quelle in disputa tra loro. Solo così può essere strumento efficace. DAI LIVELLI DI ANALISI AL DIATOPO - Sovrapposizione d’insiemi spaziali alla stessa scala, per poi passare ad una sovrapposizione di insieme su scale diverse della stessa porzione di territorio. - Livelli di analisi: 1) Primo ordine: insiemi spaziali misurati in decine di migliaia di chilometri (continenti leggibili su planisferi) 2) Secondo ordine: insiemi misurati in migliaia di chilometri. (insiemi climatici, oppure grandi bacini fluviali o mari) 3) Terzo ordine: insiemi misurati in centinaia di chilometri (Regioni italiane) 4) Quarto ordine: in decine di chilometri (agglomerati urbani) 5) Quinto ordine: in kilometri (laghi, piccoli fiumi, foreste) 6) Sesto ordine: centinaia di metri (piccoli quartieri o villaggi) 7) Settimo ordine: decine di metri (grossi immobili) - Lacoste conia il termine DIATOPO: uno stesso territorio rappresentato in più scale con cartografie diverse. Per Lacoste è molto efficace mostrare le carte a una scala più grande, andando verso una sorta di rappresentazione prospettica come se si vedesse dall’alto, in volo. Nella parte più bassa della figura si mettono quelle che rappresentano il livello di altitudine più basso (cartografie a scale più grandi) e man mano che si va in alto nella figura si vedrebbero quelle a piccola scala, come se ci alzassimo in volo. Oggi non ci troviamo di fronte ad una geopolitica con pretese scientifiche imperialistiche ma ad un metodo di analisi della realtà, di uno strumento di lavoro. - Samuel Huntington: “Scontro delle civiltà”, afferma che dopo guerra fredda futuri conflitti non per divergenze ideologiche ma culturali. L’apice è stato l’11 settembre 2001. Ha riprodotto la sua tesi degli scontri culturali su una cartografia detta delle civiltà. Passa da insiemi di natura religiosa a insiemi di natura colturale o di origine geografica ma non spiega in base a quale criterio sono ripartiti. “Scontro delle civiltà” è il termine utilizzato per di religioni e conflitti. Parla di un conflitto tra cristiani e musulmani, come conseguenza del gran numero di giovanu musulmani. Lo scontro israelo-arabo sarebbe dovuto alla pressione demografica dei musulmani sul mondo occidentale. Realmente: Mondo musulmano conta circa 1,5 miliardi di persone, dislocati però su in territorio molto vasto e contraddistinto da densità bassa. Il mondo arabo è di 250 milioni di abitanti, pochi per giustificare una pressione demografica e bisogno di espansione. GEOPOLITICA E MASS MEDIA - In geopolitica le rappresentazioni cartografiche non sono ma ingenue ma sono oggetto di manipolazione e strumento di comunicazione di non facile fruizione - Geopolitica fortemente connessa con i media. I potenti si servono dei media per comunicare alla comunità determinate situazioni geopolitiche o prese di potere - I media sono attori a tutti gli effetti all’interno dello spazio politico. COMNICAZIONE GEOPOLITICA E MASS MEDIA - La trasformazione della carta geografica in prodotto di massa ha fato subire modificazioni alla comunicazione cartografica, divenendo più accessibile, chiara. - La comunicazione geopolitica prende in considerazione i luoghi, si occupa della distribuzione dello spazio tra gli stati, delle dinamiche politico-sociali che intercorrono tra i vari paesi. La comunicazione geopolitica ha bisogno di spazio, di un linguaggio idoneo ha bisogno di spiegare le dinamiche nella loro interezza. COMMENTI ALLE CARTOGRAFIE Cartografia simbolica su due livelli: 1) inerente al tratto grafico, è costituito da segni convenzionali o dall’uso di colorazioni specifiche 2) secondo livello attraverso il quale esprime il suo carattere simbolico è quello dei significati latenti - I planisferi: genericamente percepiti come oggettiva rappresentazione della terra in realtà l mondo può avere diversi modi di esser prodotto. - Proiezione di Mercatore: difetto nel concertare distorsione prevalentemente nella parte alta e bassa (verso i poli). Al tempo in cui venne realizzata il centro del mondo per i navigatori era l’Europa, per questo fu scontato scaricare la distorsione sui poli - Proiezione di Peters: rappresenta il mondo rispettando sia gli angoli sia la proporzionalità delle superfici. Proiezione cilindrica, meridiano zero di rifermento è la linea del cambio di data. Viene definita “vendetta del Sud”, l’esatta proporzione delle superfici va a scapito dell’esattezza delle distanze. - Proiezione di Eckert: precisione e gradevolezza estetica, rispetta proporzione dei territori. Viene sempre usata oggi per realizzare carte del mondo. - Postel “Visione polare”: Scardina abituali schemi mentali, secondo cui si legge il mondo da sinistra a destra. Pur distorcendo emisfero Sud, ci mostra più vicine cose che siamo abituati a veder lontane. - Proiezione cinese: Il centro non è l’Europa, ma il mondo pacifica dove la Cina è quasi al centro. - Proiezione giapponese: non 360°, ma 540. Presenta due continenti americani, si ha un’altra modalità di mostrare la rotondità. Rende visibili i fondali marini mettendoli in rilievo: il Giappone è un arcipelago ed è dunque normale per un popolo di marinai dare indicazioni sulle distese marine. - Proiezione Australiana: non attendibile da un punto di vista educativo ma utile per mettere in chiaro quanto la posizione della terra è arbitraria, è una convenzione. IL CASO DI LA REPUBBLICA/LE MONDE - Guerra in Libia: Forze lealiste di Gheddafi vs Rivoltosi, riuniti nel CNT. Gli scontri hanno risentito delle rivolte dei giovani partite da utilizzo massiccio dei social. Gheddafi punti di forza: ingente politica di sussidi statali, repressione del dissenso, intesa con tribù refrattarie. Non hai mai sanato tasso di disoccupazione. Agosto 2011 Gheddafi in fuga viene centrato da arei francesi e linciato. - La cartografia: quella prodotta dai quotidiani è più che latro infografica. I tempi della produzione cartografica sono più dilatati rispetto a quelli dell’uscita di un articolo, il poco tempo influisce negativamente sulla qualità del prodotto. Spesso il lettore non ha le competenze idonee alla decodifica della cartografia e gli stessi realizzatori non hanno le giuste competenze. Su La Repubblica spesso la cartografia non rispetta gli obiettivi comunicativi preposti. Si rischia di cedere alla volontà di carte attraenti più che utili. - Le Monde: uso sapiente della cartografia, ha una sezione della redazione dedicata, questo perché in Francia cultura cartografica è molto più sviluppata. C’è una sinergia perfetta tra articolo e cartografia, sorta di rapporto di aiuto reciproco. - Cartografia Repubblica su territori: Fornisce idea del Mediterraneo tutt’altro che rassicurante, la presenza delle immagini non aggiunge nessuna informazione utile. Cartografia descrittiva: mostra una realtà ma non dà informazioni per produrre una presa di posizione. - Cartografia Repubblica su vie del contrabbando: attraverso i colori si evidenziano i due bacini cui Gheddafi fa capo, vie terresti e marittime di commercio. La carta è nell’insieme intuitiva ma non esplica tutte le informazioni contenute nell’articolo - Cartografia Repubblica su pozzi di petrolio: mostra risorse energetiche della Libia e loro distribuzione. La decodifica non è immediata perché inquinata dalle eccessive informazioni rappresentate. - Cartografia Le Monde su pozzi di petrolio: simile a quella di Repubblica ma più intuitiva. Uso iconografico e della didascalia molto coerente con la realtà. Pulita. - Cartografia Le Monde su produzione petrolio: si chiarisce come la complicata situazione politica non mette in pericolo approvvigionamento all’Europa. Cartografia tematica estremamente informativa: grafica vivace, intuitiva, chiara, difficile non leggere una cartografia simile. - Cartografia Le Monde su rischi economici: tre parti 1) al centro elemento grafico con assi che rappresentano esportazioni di petrolio 2) a sinistra dislocazione risorse 3) quantità di importazioni libiche che provengono dall’Europa - Errori Repubblica: 1) Mancanza di scala: manca consapevolezza del valore dello spazio 2) Dimensioni troppo ridotte 3) uso dei colori: per ricercare visibilità si eccede nell’uso dei colori 4) assenza data e fonte 5) eccesso di informazioni che rendono la carta illeggibile. Sintesi: cartografie inutili, soovraccariche di variabili bvisibe che perdono utilità di sintesi e di rappresentazione LES DESSOUS DES CARTES - Programma televisivo in onda in Francia in cui predomina come uso carta geografica - Utilizzate per georeferenizare, illustrare argomenti storicamente e geograficamente - Obiettivo è guardare “dietro le carte”, andare a fondo nella comprensione di ciò che ci accade intorno senza accontentarci del piatto servitoci davanti - Il modo in cui vengono utilizzate permette di lasciarle parlare il più possibile con andare e venire di testo e cartografia - La neutralità è un obiettivo degli autori - Solitamente utilizzata proiezione di Eckert - Caratteristica vincente: durata che permette sintensi e immediatazza, in poco tempo i telespettatori possono apprendere questioni molto importanti e interessanti - Non si rivolge alla massa, ma ad un pubblico attivo e diversificato che sceglie di interessarsi - È un invito al ragionamento - CRITICAL CARTOGRAPHY - Nasce per mettere in evidenza la criticità delle carte, per comporenderle e offrire possibilità di consumo - Legata a scuola di Francoforte per concetto di critica intesa come riflessiono sui limiti della conoscenza - Brian Harley: ha introdotto concetti di potere, idelogia e sorveglianza all’interno della riflessione cartografica. La carta non è specchio del mondo, ma va studiata nel contesto in cui viene prodotta. La carta svolge anche funzione idelogica anche in quello che omette, è diretta espressione di un potere. - Approccio decostruzionista: carta letta come un testo il cui linguaggio va compreso per capire come viene invliuenza la realtà sociale. Bisogna mettere a nudo i significati che la carta porta con sé. I fatti cartografici sono rappresentati in una oprospettiva culturale specifica. - Wood e Fels: due studiosi. Improtante considerare interazioen tra signfiicato latente e manifesto, che sono alla base di una determinata carta. - Emanuela Casti: carta geografica come testo polistrutturale costituito da codici. Ttto ciò che compone la carta costgitusice un campo semiotico e dà luogo a significazione. La carta è una interpretazione e rappresentazione grafica del territorio che fornsice valori agli elementi che lo compongono. - Critica Cartography: sfociato in due viluppi, pratico e teorico. Terocio: principale critica fatta alla cartografia accademica è quella di voler realizzare una rappresentazione della realtà che sia quanto più veritiera possibile. Pratico: molti artisti indagano su come le carte possono essre politiche e cme la cartografia possa essere un atto politico. - GIS: Sistema informativo territoriale. Critiche più feroci verso questo sistema riguardano questioni di privacy ed etica in riferimento alla diffusone dei dati GIS. - GPS: Tecnologia capace di calcolare la posizione quasi esatta di un oggetto nello spazio. Questi dati, imntegrati su GIS, consentono di avere informazioni molto personali su un individuo. Privacy diminusice con espandersi di internet. GEOPOLITICA E GUERRA FREDDA - Geoconomia: analisi dei conflitti in cui ilk territorioi è virtuale non essendo obiettivo di contendenti, bensì lo sono ecnologie, risorse o materiali. GUERRA FREDDA significherebbe grande vittoria dell’integralismo islamico. Il processo di bonifica in Iraq si rivelerà particolarmente difficile, soprattutto dopo la morte di Hussein che scatenerà confusione. Nel 2004 viene ristabilita sovranità del popolo iracheno, viene formato un governo di personalità legate agli Usa ma mancavano totalmente i mezzi per il controllo del territorio. - Primavera Araba: Ha toccato diversi paesi della fascia nordafricana, in Libia ed Egitto sono caduti entrambi i dittatori. Marocco si arriva ad una riforma costituzionale. Tunisia: viene cacciato il dittatore Ben Alì; si crea un problema di gestione del potere; movimenti religiosi islamisti cercando di farsi eleggere in opposizione ai partiti. Oggi è ancora un paese che cerca di salvare il lascito della primavera araba con molte difficoltà. - Egitto: patria movimento integralista musulmano: Fratelli musulmani. Ad oggi l’Egitto non ha superato la fase Mbarack, che ha creato una spaccatura: Corpo militari (appoggia Mubarack); Corpo laico (Si oppone a Mubarack); Movimento integralista die fratelli musulmani. Oggi c’è una giunta militare che guida il paese. - - SIRIA Dittatore ASSAD punto chiave della vicenda, ad oggi abbandonato dalla Lega Araba, bombarda i suoi cittadini ma senza sbocchi. Siria problema di frontiere con Turchia ed Israele e finanziatore Hezbollah. - 1920: Faysal, già Re dell’Iraq, si insedia a Damasco come Re di Siria. Ma verrà espulso dai francesi un anno dopo, resteranno al governo fino al 1945, per poi essere cacciati dai siriani. - Questa rivolta siriana è guidata dalla nascita del partito “Baas” (resurrezione) - 1958: Siria ed Egitto si uniscono nella Repubblica Araba Unita - Partito Baas sposa idee socialiste sotto Nasser, incontrando la contrarietà di parte del partito che rifiutava l’idea di un leader del partito - 1961: Rottura della Repubblica Araba Unita - Gruppo di militari sciita prende in mano il Paese, si insedia Hafiz Al Assad¸che rimarrà al potere fino al 2000 - 2000: Gli succede il figlio, Bashar Assad: vuole impedire affermarsi di una potenza locale, unire i territori arabie de vicino medio oriente (Panarabismo), spera nella scissione dell’Iraq in tre grosse aree (Sciiti, Sunniti, Curdi) così da poter assorbire facilemte la parte nord. - LIBIA - Non esisteva di fatto un vero e proprio sistema statale, ma una sorta di clan tribale retto da quattro colonne: Organizzazione per la sicurezza, Comitati rivoluzionarli, Libian National Oil Company e Libian investment. - Organizzazione per la sicurezza: gestisce con durezza il dissenso interno e garantisce tutela del regime. - Comitati rivoluzionari: gestione clientelare, antenne locali del regime redistribuiscono in picocla parte inrotiti del petrolio. - Tutto orbitrava intorno alla famiglia Gheddafi. Salito al potere con un colpo di stato nel 1969, attraverso un populismo rivolto a fasce menno abbienti si garantì il potere. Una guida più che un presidente o un capo. - Non è mai esistita una identità libica. Gheddafi era riuscito a sedare gli animi delle tribù intorno a lui, ma dopo crisi cereali del 2008 gli è impossibile. Saranno le tribù della Cirenaica, da sempre a lui ostili, le prime a ribellarsi. - Dopo scomparsa Gheddafi: Ebolizzione di Al Qaeda del Maghreb Islamico, Libia rischia di esplodere in tre parti (Tripolitania Ovest, Cirenaica Est, Fezzan a Sud); rivitalizzazione tribù Tuareg; Sahara diventa zona franca senza più il controllo della ibia sui flussi migratori. - Paesi intorno: La Tunisia fa affari con le tribù della tripolitania: risorse in cambio di una struttira con cui operare. Egitto ha sempre visto con interesse la Cirenaica. L’Algeria ha sempre professato ruolo di leader nel Sahara ma non è mai risucita ad imporsi. Da qui provengono gli elementi del AQMI., SITUAZIONE SAHARA - I media, specialmente americani, indicano la confusione nel Sahara come fucina del nuovo terrorismo planetario - Robert Kaplan (Atlantic Monthly): Si rifà in qualche modo al concetto di Heartland di McKinder. L’idea sarebbe quella di dire che il Sahara potrebbe diventare valvola di sfogo per la psinta demografica in provenienza dall’Africa sub-Sahariana e che gli islamisti vogliono farne una base di potenza. Da qui il paragone con l’Heartland di McKinder. Ma parliamo di zone geopoliticamente e fisicamente molto diverse. Natura: Mckinder si rifersice ad una terra di fredd inverni ed estate umide, il Sahara ha estate bollenti ed inverni impercettibili e la densità abitativa più bassa del mondo. Geopoliticamente: il Nilo provoca una frattura culturale e geografica, benm riconosciuta e sostenuta dall’Egitto. - In queto momento non esiste un Paese in grado di assurgere a leader nel’africa Nord-orientale MEDITERRANEO Maggior parte tensioni geopolitiche sono tra rivalità di poteri territorialmente vicini. - È un insieme geopolitico, zona di contatto tra situazioni conflittuali - Per Lacoste esistono due tipi di mediterrano: 1) Mediterraneo Americano: conosciuto come Mediterrano delle Antille o dell’America Centrale (Golfo del Messico e dei Caraibi); 2) Mediterraneo Asiatico: La Cina vuole che si parli solo di Mar della Cina del Sud - Questi due tipi di Mediterrano hanno due tipi di caratteristiche che li distinguono dal vero e proprio Mediterraneo: 1) Si trovano ai bordi di un continente 2) Sono composti da un numero minore di stati (Diversità interne ridotte) GRUPPI ETNICI DEL VICINO ORIENTE Vicino Oriente: posizione intermedia tra bacino del Mediterraneo e paesi europei - Medio Oriente include: Vicino Oriente (Iran, Iraq, Arabia Saudita, Afghanistan); Oriente (Pakistan, India); Estremo Oriente (Cina, Giappone) GEOPOLITICA DEL CAOS - Dopo Caduta del muro, implosione Urss e guerra del golfo è finito l’ottimismo - Una nuova angoscia in Occidente, dovuta anche a nuove tecnologie e comunicazione, sta prendendo piede - Crollata speranza di un mondo armonioso retto dall’ONU - Con implosione Urss una nozione fondamentale sembra scomparire: chi è il nemico? Qual è il pericolo dominante? Questa mancanza non permette la costruzione di un discorso sull’identità - In quel momento Europa Occidentale, Nord America e Giappone rappresentavano triade in cui si cocnentravano tecnologie e sisponibilità finanziarie. Oggi non è più così a causa della MONDIALIZZAZIONE DELL’ECONOMIA. - Rinascono le forze di separazione: la rinascita del cocnetto etncio di stato-nazione riparte, con questa idea romantica che lo stato debba esercitare autorità su una comunità etnica omogenea. - Sovranità nazionale: sempre più minata da forze separatiste interne, obblighi imposti da accordi economici e finanziari (Ocse, FMI…), alleanze militari (Nato) - I partiti sono considerati responsabili della crisi globali e inermi di fronte alla ricerca di soluzioni. Scollamento da vita politica. - Il capitalismo, uscito vincente da battaglia col socialismo sovietico, è screditato dai suoi stessi eccessi. Chi prima era lodato come mago della finanza, alla luce delle crisi, ora è un delinquente. - L’uomo occidentale deve ammettere che il progresso tecnico e industriale non si traduce necessariamente in una maggiore felicità. Non siamo più su una autostrada del progresso verso un futuro felice. - Rivoluzione tecnologica: attuale rivoluzione informatica - Rivoluzione economica: mondializzazione finanziaria e interdipendenza delle economie - Rivoluzione sociale: Due rivoluzioni precedenti mettono in crisi il ruolo dello stato e il concetto tradizionale di potere. La democrazia è in pericolo. - Dinamica della fissione: forza di rottura percettibile in tutto il mondo. Si fonda sul nazionalismo, su importanza distinzione etnica, questa forza spinge le comunità a reclamare la propria sovranità - Dinamica fusione: nello stesso tempo alcuni stati tendono ad associarsi economicamente e commercialmente. Unione Europea ne è esempio migliore. NEOEGEMONIA AMERICANA - Il novecento è stato il secolo americano (babbo natale e primo maggio) e innovazioni tecnologiche, ruolo da leader durante e dopo le due guerre - Negli anni settanta e ottanta cessa di essere un modello a livello mondiale, malgrado la potenza economica. - Ad inizio anni 90: uscita vincitrice da confronto con URSS (imploso), si stava imponendo come unica superpotenza mondiale e aveva dimostrato durante la guerra del goldo la propria superiorità militare. - Difficoltà: non riescono ad attuare una sorta di Piano Marshall per gli stati nati da implosione URSS. L’incapacità di assurgere a ruolo di guida per questi paesi e la mancanza di aiuti economici ha favorito instabilità e rinascita nazionalismi etnici. - I golden boys della finanza, trattati come eroi, si scoprono essere impostori - Dopo Bush, accusato di non aver saputo sanare la situazione economica interna, viene scelto Clinton che riesce a risanare economia. - LE RIBELLIONI FUTURE - La guerra del Golfo non ha messo fine all’instabilità cronica del Medio Oriente. - Israele grande beneficiario delle crisi del 1991: la disfatta dell’Iraq e la fine dell’embargo lo hanno liberato da una avversario. L’implosione dell’Urss ha accelerato l’arrivo di immigrati ex sovietici. Accelerazione della dinamica capitalista ha provocato: nell’Est la rovina di un modello di economia pianificata e crollo del comunismo; ad Ovest dolorosa riconversione industriale; nel Sud paralisi rispetto agli altri stati, poiché il neoliberismo acuisce le disuguaglianze. - Nei confronti dell’Africa fallimento europeo: l’Europa non ha saputo creare un’area di cooperazione e prosperità. Adesso ha di fronte un continente in fallimento, e i suoi cittadini iniziano a chiedersi perché aiutarlo. - Politiche ultraliberiste: in termini macroeconomici sembrano un successo, ma aggravano disuguaglianze e confusione nelle classi medie. Nelle società che vogliono restaurare la democrazia, queste politiche ostacolano questo processo. AGONIA DELLA CULTURA - EDGAR MORIN: Si apre fase delicata per il mondo, perché le scelte fondamentali non sono ancora state prese. - Crisi della cultura: Incapacità di misurare le dimensioni della crisi. Il miglioramento del livello di vita ha portato a una sorta di abbandono dei valori che permeavano il tessuto sociale europeo. Trionfa la cultura di massa e l’omogeneizzazione. L’Europa, finito il processo di decolonizzazione e tornando a se stessa, deve tornare ad esaltare i valori universali creati da lei stessa. - Le tante pressioni ridimensionano e distruggono il ruolo dell’intellettuale. Devono soprattutto vincere la sfiducia nei loro confronti. Devono dare supporto anche ala scienza, per farle ritrovare un valore etico che sia guida per le nuove scoperte. - Quattro tipi di cultura: Antropologica (inerente alle tradizioni); Umanistica ( si interessa dell’uomo e della natura; Scientifica (provoca ebbrezza della conoscenza); di Massa (Un rumore costante di informazioni in movimento).
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