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Riassunto "Storia della letteratura inglese" (vol. 2) di P. Bertinetti, Letteratura inglese 1, Appunti di Letteratura Inglese

Riassunto delle pagine 164-415 del manuale "Storia della letteratura inglese" di P. Bertinetti.

Tipologia: Appunti

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Scarica Riassunto "Storia della letteratura inglese" (vol. 2) di P. Bertinetti, Letteratura inglese 1 e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! I. MODERNISMO 1. Modernismo: la modernità come programma e movimento Primo Novecento in tutta Europa: avanguardie artistiche e letterarie > obiettivo: rinnovamento generale delle forme; negli anni precedenti questa necessità di rinnovamento era emersa in singole personalità – ora gruppi e movimenti con manifesti. Modernità diventa modernismo: volontà di svecchiamento e fondazione del nuovo. Due tempi del modernismo inglese (prima e dopo grande guerra): 1. prebellico: inizia con la Image school di Hulme e si sviluppa con Ezra Pound > fase di maggior risalto con movimento vorticista 2. postbellico: fino agli anni Trenta, The waste land di T.S. Eliot e Ulysses di James Joyce Anni precedenti alla IWW: euforici, con premesse per il grande rinnovamento, negazione e distruzione delle convenzioni. Clima postbellico: non più toni accesi e gridanti, ma consolidamento dei risultati ottenuti > in Francia questo processo viene chiamato rappel à l’ordre: non indica un rifiuto degli stilemi eversivi dell’anteguerra , ma una loro rielaborazione in un clima diverso + recupero della forma, della struttura e della tradizione dopo le trasgressioni precedenti + sperimentazione. 2. Tradizione e discontinuità Futurismo italiano: tabula rasa della tradizione – Modernismo inglese: dialogo ideale con il patrimonio della tradizione, si appella ancora ai classici (Shakespeare, Blake, Swift). Però no definitiva continuità del modernismo con le poetiche tardoromantiche > frattura ed oltrepassamento, come poetiche dell’imagismo e vorticismo + sperimentazione. Nel modernismo convivono conflittualmente l’interesse per il passato e la tensione verso il futuro. Discontinuità data anche dal modo diverso in cui i modernisti si confrontano con l’esperienza urbana > modernisti avvertono uno sconvolgimento epocale, crisi del senso storico (“La storia è un incubo da cui vorrei svegliarmi” cit. Stephen nell’Ulysses) + rivoluzione interpretativa attuata da Eliot: detronizza i romantici e incorona i metafisici. Maggiori esponenti sono degli outsiders: espatriati Eliot e Pound, che vengono in Europa per esigenza di stabilire un dialogo con la cultura della tradizione > fu proprio l’appello alla tradizione a garantire un’apertura alla rivoluzione del modernismo – quando/dove invece il confronto con i modelli classici viene respinto, sconvolgimenti sono più effimeri e superficiali. 3. Cosmopolitismo e primato dell’esperienza urbana Modernismo ha una dimensione cosmopolita e metropolitana: Eliot e Pound sono americani, Lewis ha un padre americano e si è trasferito in Europa (è continentale), Yeats e Joyce sono irlandesi, Ford Madox Ford ha un padre tedesco, i maestri postmoderni Henry James e Joseph Conrad sono americano e polacco. Cosmopolitismo > insofferenza verso orizzonti chiusi + apertura verso una cultura internazionale (secondo Eliot ci si doveva misurare con la cultura europea partendo da Omero). Ma è forte anche l’identità d’origine dei modernisti > Londra: contesto dove giunge a maturazione il loro progetto di eversione dalle forme tradizionali, è una civiltà urbana sofisticata e dinamica (“trionfo dello spirito moderno” cit. Ford) + movimenti di emancipazione (femminismo e suffragette). Città modernista: luogo dell’elaborazione creativa, fondamentale nella genesi del modernismo – provincialismo: nemico. Ford Madoz Ford in The Soul of London: nesso le trasformazioni dello spazio urbano e la crisi della rappresentazione che ne deriva (es: locomotiva modifica concezioni spazio-temporali). Londra è talmente immensa che può essere colta solo attraverso frammenti > questo si riflette sulla prosa: no sequenzialità narrativa, perdita di familiarità ed instabilità + nei personaggi: impressioni fuggevoli ed improvvise rivelazioni (epifanie) e flusso di coscienza (stream of cosciusness) in Joyce, come stati d’animo di chi si avventura nel labirinto metropolitano. Crisi innescata dall’esperienza metropolitana: complessità e problematicità > moments of being di Virginia Woolf nella Londra di Mrs. Dolloway o Unreal city o nella Waste land di Eliot. Ford vede la necessità di nuovi strumenti espressivi per fronteggiare nuove dimensioni della realtà contemporanea. 4. Le sollecitazioni dell’arte: la scrittura ed il modello della pittura sperimentale Abbattimento dei confini disciplinari e geografici > connessione ed interazioni tra le espressioni artistiche: • Pittura: guida rivoluzione delle forme > Virginia Woolf dice nel 1910 il carattere dell’uomo cambia per l’impatto delle mostre dei pittori avanguardisti (prima mostra “Manet and the post- impressionists” organizzata da Roger Fry + dei futuristi). Per questi artisti c’è un modo diverso di cogliere la realtà: non realistico, non lineare, non prospettico, con frammentazione della forma, simultaneità, compenetrazione dei piani, collages. • In letteratura: Chlebnikov vuole che questa segua le forme della pittura > a Parigi cubismo letterario: + a Londra Lewis sperimenta la scrittura astratta, in un testo teatrale Enemy of the stars e nel romanzo Tarr; Pound dice di essere stimolato dalla sperimentazione artistica della pittura più che della letteratura; giornale BLAST: titolo esplosivo ed orizzontale, con lettere cubitali. • Scultura astratta: Pound le dedica un libro. • Musica: Wagner e Stravinskij non rispettano i concetti di armonia e creano un nuovo genere. 5. La riflessione critica, canonizzazione del modernismo e la scuola di Cambridge. Agli inizi del Novecento critica letteraria: eclettica, taglio di tipo aneddotico > Eliot inizia una stagione di militanza critica, in polemica contro le scritture critiche di eredità tardoromantica, ricerca impersonalità ed oggettività. Rivalutazione della poesia metafisica, ma critica a Milton, Dryden, Pope e Shelley, che furono vittime di una dissociazione della sensibilità linguistica e culturale. Metodo mitico inaugurato da Joyce sostituisce il metodo narrativo. Rinnovamento della critica letteraria da parte di Eliot influenza la Scuola di Cambridge: fondata da Richards, con protagonisti Empson e Leavis > oggettività e professionalità della funzione critica. • Volume inaugurale del nuovo indirizzo critico è Principles of literaty criticism di Richards: al centro dell’indagine c’è il testo, oggetto linguistico complesso, da spiegare analiticamente con una lettura ravvicinata (close reading) > critica analitica: indirizzo più adeguato per comprendere i testi sperimentali. • Empson crede nella polisemia del linguaggio poetico, polisemia come stile di una disperazione: eccezionale ricchezza del linguaggio + ambiguità e drammaticità. • Lettura ravvicinata di Leavis: necessità di difesa della cultura contro gli effetti negativi del progresso + minority intellettuale vigile e militare. Richards si trasferisce ad Harvard > negli anni ‘40 diffusione negli USA del New criticism, influenzata dalla lettura ravvicinata. Scuola di Cambridge: non riconoscere ruolo delle arti figurative, ma capisce che affermazione della critica analitica è resa possibile dall’approccio scientifico, dall’apertura umanistico-letteraria e dalla capacità dei critici/interpreti di affrontare sperimentazioni. 6. Un modernismo alternativo: il Bloomsbury Group e la scrittura femminile modernista Anni ‘10, ‘20 e ‘30 Bloomsbury Group: un gruppo di intellettuali ed artisti, con grande influenza sulla cultura modernista. Nucleo originario studia a Cambridge, tra questi Leonard Woolf (futuro marito di Virginia), frequentano il quartiere londinese di Bloomsbury ed il giovedì si ritrovano a riunioni informali organizzate dai gli dell’uomo politico, studioso ed editorialista Leslie Stephen, tra cui Virginia Woolf. Poi si aggiungono Roger Fry (organizzava mostre), Forster ed Eliot. Partecipanti sono legati dalla classe sociale (medio-borghesi) e da una cultura comune, rivolta contro le ipocrisie dell’Inghilterra vittoriana. Si basano sugli ideali del filosofo G. Moore: devono coltivare, oltre ai godimenti estetici, i rapporti personali. Roger Fry dà vita agli Omega Workshops, un atelier che si rifa ai modelli delle Arts and Craft di Ruskin e Morris, riunendo in associazioni artisti e decoratori per diffondere il gusto moderno. Conflitto tra Fry e Lewis > contrapposizione tra due posizioni inconciliabili all’interno dell’esperienza modernista: avangurdia radicale – cultura di Bloomsbury, accusata di importare in Inghilterra le innovazioni del modernismo del continente, smussandone la dirompenza originaria (esempio di Cezanne, pag 178). Bloomsbury: movimento reattivo, enfasi cade sulla sfera del privato + spazi domestici diversi da quelli convenzionali, il tutto dovuto ad un sistema di privilegi che ereditano ed aggiornano, ma senza distruggerlo. Culto della domesticità – modernismo nomade, esaltante degli outsiders di Joyce, Pound e Lewis. Virginia Woolf critica Joyce e la sua sperimentazione destabilizzante della sua scrittura, in contrasto con le coordinate sociali, ideologiche e culturali della propria educazione elitaria. Bloomsbury Group tratta della problematizzazione della categoria del genere sessuale e cerca una rivendicazione della scrittura femminile, espressione a lungo repressa: respinge i paradigmi maschili, prende coscienza della differenza sessuale, accoglie la diversità in polemica con il maschilismo e la misoginia di • Venute meno illusioni ed utopie trentiste, accantonati i radicalismi della protesta, Another time + New year letter: interesse per la riflessione filosofica (Kierkegaard) e per la dimensione religiosa. • Anni ‘50 e ‘60 The shield of Achilles: rapporti con la musica, collaborazioni con Stravinskij. 5. Dylan Thomas Nasce nel Galles, Swansea Gramma school > a Londra giornalista letterario e reporte + prima raccolta Eighteen poems. Temi elementari e grandiosi della nascita, dell’infanzia, dell’amore e della morte + linguaggio vigoroso, associativo e metaforico, ricco di simboli religiosi. Appello a tutti i sensi e sensazioni fisiche + emozioni. Influenze nella poesia di Thomas: 1. dimensione visionaria di Blake richiamata per la qualità intellettuale delle immagini 2. oscurità dei poeti metafisici 3. surrealismo Rinvii alla tradizione, ma anche esiti personalissimi della scrittura > riporta in auge la forza istintiva delle emozioni, attinte dal paesaggio e dalla cultura gallese. Influenza la successiva beat generation negli USA (dove va a fare letture) + movimento neoromantici degli anni ‘40 e ‘50 (poeti della cosiddetta New Apocalypse). Importante prosatore: A portrait of the artist as a young dog, allusione a Portrait of the artist as a young man di Joyce. III. LA NARRATIVA Dibattito sulla sostanza e la forma del romanzo degli ultimi due decenni dell’Ottocento si approfondisce nella stagione modernista > polemiche tra Henry James e Wells, tra Virginia Woolf e Arnold Bennet: ormai esausto romanzo tardovittoriano ha un realismo anacronistico in una realtà inadeguata. Convenzioni correnti del romanzo inglese vengono contestate quando diventa presso i modernisti un veicolo di indagine sulla realtà. Henry James: sostenitore dell’autonomia estetica del romanzo; narratore moderno comprende che una realtà mutata non può più essere rappresentata da un intreccio (plot) convenzionale e non può essere raccontata da un narratore onnisciente > molteplicità dei punti di vista per cogliere la complessità della realtà. Perdita di fiducia nel mondo oggettivo, anche per innovazioni tecnologiche > nuovo linguaggio narrativo: esplorazione delle coscienze in James, monologo interiore in Joyce, momenti d’essere in Woolf. Per afferrare almeno una parte della realtà: no ambizioni totalizzanti > romanzo d’artista, indagine autobiografica, riflessione su se stesso, metaromanzo. 1. Joseph Conrad Nato in Ucraina, cresciuto in Russia, poi in Polonia e a Marsiglia > carriera marinara nella marina mercantile francese e poi inglese. Giunge relativamente tardi alla lingua inglese, i suoi maestri sono Mupassant e Flaubert ed i russi. Esperienza marinara si riflette sulla sua opera letteraria, che ne ripropone gli incontri, le atmosfere e gli insegnamenti: 1. sul piano del racconto: fascino sul lettore della componente avventurosa, soprattutto nel momento della piena espansione coloniale. 2. sul piano ideologico: vita intesa come un misurarsi con le avversità + senso di comunità, che unisce e permette di affrontare tutto (metafora della società). Universo esclusivamente maschile, perchè figura femminile: fuori da quel mondo, idealizzata ed onorata in modo quasi offensivo, vittoriano angelo del focolare > non c’è presa di distanza dell’autore da questo idea maschilista, ma molto diffusa all’epoca. Riflessione sul colonialismo, ambivalente: 1. è consapevole della grandiosità dell’impresa coloniale > cultura europea è portatrice di valori di benefica efficienza, di sviluppo, di progresso tecnologico 2. è consapevole dell’insostenibilità della presenza dei colonizzatori nei luoghi stranieri • Heart of darkness: Kurtz è un miscuglio di nazionalità, viene mandato in una colonia africana come portatore di civiltà. Cuore di tenebra: quello dell’uomo europeo,dell’uomo civilizzato che, lasciato da solo in un mondo primitivo, si abbandona alla parte più remota e selvaggia di sé. Ambiguità: valore di denuncia degli effetti del colonialismo. • Typhoon: romanzo breve, capitano MacWhirr deve affrontare una tempesta terribile, ma alla fine non ha gloria od onori perché ha compiuto il suo dovere. Schema ricorrente: personaggio deve affrontare difficoltà in situazione estrema, se la supera non c’è ricompensa e se non ci riesce muore. Kutrz è colpevole e viene punito con la morte – MacWhirr affronta tempesta ma senza ricompensa > certezza morale totalizzante: come nella mentalità vittoriana, sa qual è il dovere di ognuno. • Nostromo: ritratto di una serie di tradimenti di se stessi e di cedimenti al denaro > morte. • The secret agent: attenzione sull’Europa, ambientato in una Londra fredda ed inospitale, gruppo di anarchici su cui ricade la colpa di cose che non hanno fatto > no tragedia politica, ma tragedia umana: piccole figure travolte da un gioco più grande di loro che si conclude con la morte. • Under western eyes: gruppo di rivoluzionari, contrasto anima irruente e barbara dell’Europa orientale – anima fredda ed inerte, ma di altissima civiltà, dell’Europa occidentale. • Victory: ultimo grande romanzo, protagonista Alex Heyst prima di morire lascia un messaggio sulla necessità della speranza e dell’amore. Unico difetto di Conrad: narrazione affidata ad un personaggio in genere incapace di cogliere il significato profondo dell’esperienza raccontata. Comprende incapacità del romanzo di dire una parola complessiva su una realtà troppo mutevole e disgregata. 2. Ford Madox Ford Narratore, saggista e memorialista; mediatore fra tradizione ed innovazione, figura di transito fra cultura fin- de-siecle e cultura modernista. Attenzione verso la pittura porta alla riflessione sulla crisi della rappresentazione + critica verso il romanzo inglese tradizionale > necessità di una nuova formula. • The good soldier: tentativo esplicito di non narrare, ma di rendere impressioni > no scansione cronologica tradizionale, ma romanzo impressionistico. Narratore-personaggio John Dowell subisce gli effetti di simultaneità e sensazioni multiple tipiche delle innovazioni pittoriche > molteplicità dei punti di vista, time shift (sbalzi di tempo non lineare) e progression d‘effet (salvaguardia dell’intensità e drammaticità) > carattere frammentario ed enigmatico della realtà. • Romanzi del dopoguerra: non più frammentazione soggettivistica, reconstruction: esperienza oggettiva e documentarista, pur non rinunciando alle tecniche della fase sperimentale influenzata dalla pittura. 3. Wyndham Lewis Padre americano e madre britannica, nato in Canada, poi in Inghilterra alla Slade school of art di Londra: non solo letterato, ma anche pittore. Lungo soggiorno a Parigi, letture in francese dei classici russi ed opera di Nietzsche > più cosmopolita tra gli intellettuali del modernismo inglese. • Mrs Dukes’ million: primo romanzo, ritmo sempre più accellerato. • Wild bodies: raccolta di racconti ambientati in Bretagna, in una società primitiva e in un ambiente primordiale, con personaggi emarginati e vagabondi > no ricerca della natura incorrotta da realtà industriale, ma dell’energia primitiva ed anarchica di questi disadattati. • Tarr: romanzo più riuscito, ambientato nei primi del Novecento a Parigi, rapporti all’interno di un gruppo bourgeois-bohemiens. No sperimentazione astratta del linguaggio, ma stile esterno: oggettivo + no narrativa dell’interiorità, ma parola-azione violenta e dinamica, che rifugge da ogni psicologismo. Dimensioni ludica: laughter in action. Produzione narrativa postbellica: abbandona sperimentalismi formali più arditi, rappel a l’ordre + pensiero reazionario francese. • The Apes of God: stile esterno, oggettivo, totalità dell’esterno. Romanzo satirico con oggetto la cultura di Bloomsbury, che accusa di dilettantismi estetizzanti. • Saggistica > volumi politico filosofici The art of being rules (simpatie per il fascismo), Time and western men (stroncatura di Ulysses di Joyce) e Hitler (appoggio al nazismo). 4. David Herbert Lawrence Legato alla tradizione inglese, uno dei più grandi interpreti della cultura e della crisi novecentesca > scrive romanzi, racconti, scritti di viaggio, poesie, pagine saggistiche ed epistolario. Lavora come insegnante, grazie a Ford Madox Ford entra in contatto con l’ambiente letterario londinese > primi romanzi The white peacock e The trespasser. In questi emergono modelli idealizzati dell’Ottocento (George Eliot e Thomas Hardy) > temi ricorrenti della sua narrativa: antagonismo istinto-ragione, conflitto natura-civiltà industriale, rapporto tra i sessi, esaltazione delle passioni contro le convenzioni borghesi. • Sons and lovers: romanzo del salto di qualità, vocazione naturalista-documentaria in una cornice autobiografica ed in una ambientazione alienante (comunità mineraria delle Midlands) + analisi introspettiva del rapporto conflittuale con i genitori > doloroso processo di emancipazione dei figli dall’ambiente domestico e problematico incontro con il mondo esterno. Contatto diretto con la cultura europea > allargamento di orizzonti e direzione modernista, rigetta il modello tradizionale di romanzo: no romanzo onnisciente, ma oscillazioni imprevedibili dei suoi problematici personaggi. • Saga familiare: affresco sociale e morale della vita inglese dalla seconda meta dell’Ottocento fino agli inizi del Novecento, sconvolta da una catastrofe: perdita della comunità organica della civiltà contadina a causa della civiltà industriale > esperienza erotica: unica via di fuga per una possibile restaurazione della totalità. Eros lawrenciano: forza vitale e profonda carica di valenze religiose e metafisiche, non è osceno (attacchi alla promiscuità e pornografia), sacralità dell’esperienza amorosa e rispetto religioso del proprio corpo, è traboccante di rigore puritano. Esperienza della Prima guerra mondiale > soggiorno forzato in Inghilterra + isolamento > progetto utopico di fondare una colonia (Rananim) lontano dall’Europa. Va in Sicilia e Sardegna, poi sempre più a sud, in terre sempre più primitive e lontane dall’Europa e dalle civiltà industriali. Per problemi di salute torna a Scandicci > accuse contro società industriale, censurato. Temi della sua scrittura degli anni ‘20: realizzazione di una società alternativa, accesso alla vita attraverso una resurrezione della carne e contatto con altre culture e mondi. Speranza di rinascita attraverso una netta distinzione dei ruoli: donna sottomessa all’uomo. Altri modernisti (Pound e Lewis) appoggiano regimi totalitari europei (Mussolini) – Lawrence, dopo un periodo di simpatia, disprezza il fascismo. • Sketches of estruscan places: tombe dell’antica Etruria > riscoperta di una civiltà che è proiezione dei suoi ideali: in contatto con il profondo e l’arcano, integrata con il mondo naturale e rispettosa delle singola comunità. Vitalità della cultura etrusca – progetto uniformante dell’imperialismo romano > rifiuto dei totalitarismi. Contro solitudine dell’uomo occidentale e paralizzante razionalità serve recupero della wisdom of the blood (della coscienza fallica): resurrezione dal basso, riscoperta e riappropriazione del proprio primitivo + spirit of place (specificità di ogni ambiente). Ultima fase di Lawrence: rispetto per l’autonomia dei luoghi e e delle comunità che li abitano > si incrina l’equilibrio tra rappresentazione realistica e simbolica, tra denuncia, predicazione e profezia. • Apocalypse: un Lawrence eretico, vuole rifondare una vita di plenitudine con le forze dell’universo. 5. James Joyce Uno dei maggiori autori inventivi e sperimentali del Novecento modernista. Nato a Dublino, studia dai gesuiti, laurea in lingue moderne allo University College. Insofferenza verso provincialismo e nazionalismo reazionario della cultura irlandese, esalta Ibsen (suo modello estetico e civile). Per allargare i propri orizzonti va a Parigi, poi torna a Dublino. • Stephen hero: romanzo di formazione, titolo definitivo A portrait of the artist as a young man. Lascia definitivamente Dublino per Trieste > sodalizio con Italo Svevo. Allo scoppio della Guerra mondiale trova rifugio a Zurigo, conosce le avanguardie europee e scrive prima piece teatrale (Exiles) in tedesco, poi a Parigi finisce Ulysses. • Dubliners: raccolta di racconti, scrive un capitolo della storia morale del suo paese e lo ambienta a Dublino (centro della paralisi). Racconti rappresentano vari aspetti: infanzia, adolescenza, maturità, vita pubblica. Ricorrenza dell’epifania: improvvisa realizzazione dell’essenza di una cosa, attimi evanescenti di un’improvvisa manifestazione spirituale in vicende di vita quotidiana. Stile oggettivo, neutro, con massima economia espressiva e precisione naturalistica dei dettagli. Mondo spettacolo, semplificazione degli oggetti scenici, valorizzazione del suono, della gestualità e del colore, uso delle luci, dei costumi e di pannelli mobili (screens) > teatro totale. Collabora con Stanislavskij per Amleto. Figura inanimata della supermarionetta: non si ribella come gli attori + recupero dell’uso delle maschere. Ricerca utopica di una forma pura tramite effetti visivi e forme simboliche > emarginazione teatrale di Craig, non viene capito. 1. Il poetic drama Poeti stessi vogliono rinnovare convenzioni drammaturgiche, ma risultati fallimentari per la natura letteraria e non teatrale dei loro testi, che sono destinati alla lettura o a performance elitarie. Teatro di William Butler Yeats: assenza o scarsità di allestimenti. Promotore a Dublino della rinascita del teatro irlandese, fondando l’Abbey Theatre. Il suo teatro inaugura il poetic drama, poi ripreso e ristudiato da Eliot. Teatro di Yeats: uso variegato di tecniche e stili per la volontà di creare un genere a sé, simbolico, evocativo e visionario, temi ripresi dai miti e dalle leggende irlandesi in un’ambientazione trasognata e crepuscolare. Ma anche drammi di intonazione politica con immagini bibliche o di valenze patriottiche. Saghe dedicate al personaggio del folklore celtico, Cuchulain: suo interesse per l’occultismo + contrasto tra il presente urbano degradato ed il passato eroico. Riesce a concentrare il dramma in una sola scena riducendo l’azione al minimo. Influenze ed ispirazioni per Yeats: teatro simbolista francese e teatro arcaico giapponese del No (Yeats vuole svincolare teatro dalla tirannia della parola > componenti antimimetiche, ritualistiche ed astratte del No). Rottura più netta con le convenzione del teatro tradizionale è quella più radicale dei modernisti inglesi: il più importante è Wyndham Lewis, autore di Enemy of the stars > cercano di applicare alla scrittura la rivoluzione astratta introdotta dal modernismo pittorico,in sintonia con i futuristi e cubofuturisti. Ma abolizione dell’azione, sostituita da situazioni statiche e da struttura frammentaria ed onirica + primato delle parole- immagini a scapito del dialogo > storicamente irrappresentabile. Tentativo di importare forme brechtiane del teatro epico: W.H. Auden in collaborazione con Christopher Isherwood > sorto nel clima della decade rossa, è un teatro politico con tecniche del teatro espressionista, ma è poco convincente e perde efficacia e credibilità, scivolando nel puro intrattenimento. Risvolti parodistici e canzonette sono godibili: derivano dalla tradizione popolare indigena dei music hall + tradizione del cabaret. Esperimento più audace è quello di T.S. Eliot: interrogativi inquietanti e abissi metafisici sotto una situazione banale da commedia leggera > come i poeti metafisici mescola argomenti effimeri a temi profondamente seri. Teatro di varietà: genere rivisitato dalle avanguardie > linguaggio quotidiano, suggestioni musicali. Eliot non prosegue con questo percorso, è incompatibile con la sua evoluzione ideologica indirizzata verso il classicismo. Approdo alla fede > modello delle sacre rappresentazioni:  The rock: sulla scena sfilano personaggi storici del cammino glorioso della chiesa.  Murder in the cathedral: ambientata nella cattedrale di Canterbury; ha come modelli tradizione greca (come si vede dai cori), morality play medievali, detective story e teatro argomentativo di Shaw. Moderne commedie drammatiche: per dare nuovo rigore al teatro ed ottenere un pubblico sempre più vasto > puntano sulla ritualità del mito + forma metrica simile alla prosa. Ma i risultati sono deludenti, perché venuto meno il contesto ecclesiale il pubblico è laico e non di fedeli. Dramma metafisico di Eliot: genere del teatro convenzionale in voga, sotto la maschera della commedia borghese di taglio naturalistico. Personaggi: inconsistenti ed astratti e spesso scarseggia azione, che è l’anima del teatro. Due livelli di significato: religioso e profano. 2. Noel Coward Scrive commedie leggere brillanti, riviste musicali e racconti, con trame eleganti e spregiudicate > si deve compiangere i filosofi, ridere dei moralisti ed essere frivoli e superficiali. Commedie hanno un ritmo brioso per gioco di intrecci, qualità del suo linguaggio e per allusioni + dialoghi brillanti + danze e canzoni. Scrive anche musical, fa parte dell’upper middle class, è critico ed ironico. 3. Samuel Beckett Uno dei maggiori rappresentanti della cultura modernista, partecipa al clima avanguardista, ma non si lascia condizionare da alcuna precisa militanza. Studia al Trinity college, va a Parigi dove incontra Joyce. Sostiene rivoluzione linguistica + centralità dell’autonomia della forma della cultura letteraria (si ispira a rivoluzione plastico-visiva), ma sente anche necessità di un rigoroso controllo formale. Attività poetica: Whiriscope e tredici testi di Echo’s bones and other precipitates, dove descrive un universo in crisi + sua narrativa anticipa quasi tutti gli aspetti al centro delle sue commedie.  Nei racconti prevale satira dei costumi, animata da saeva indignatio.  Nel romanzo Murphy: struttura simbolica degli eventi. Dopo il suicidio del protagonista e la cremazione e dopo vari incidenti tragicomici, le sue ceneri finiscono sul pavimento di un pub di Londra. Ricerca di require, di silenzio e di pace + pluralità di allusioni + toni dissonanti.  Esperimento successivo comprende pseudocoppia di Mercier e Camier: anticipatori di Vladimir ed Estragon e Pozzo e Lucky di Waiting for Godot. Intraprendono fallimentare viaggio allegorico, con una meta nebulosa o fasulla. Poetica di Beckett: spiegazioni nonsense ed assurde + caratterizzazione psicologica: già ridotta al minimo, qui è abolita + stile esterno, freddo, distaccato + dialogo rende ritmo sostenuto.  Svolta nella struttura dei romanzi di Beckett è Watt: no costruzione onnisciente del romanzo tradizionale, monologo di un io frammentario ed inaffidabile, che è più un balbettio ripetitivo ed è destinato a dissolversi. Protagonista all’inizio coincide con il vagabondo Molly > progressiva ed inquietante perdita di identità > diventa un altro, sdoppiandosi nel poliziotto che lo insegue senza mai raggiungerlo, Moran. Tasso di attendibilità è irrilevante. Dissacrazione della logica narrativa e disgregazione del personaggio.  Monologo informe e disgregazione del personaggio raggiunge apice in Innomable: personaggi sono delle larve spettrali, Worm non è mai nato. Espressione terrificante di un neutro nulla, che nessuno può nominare e a cui non ci si può sottrarre. Dimensione paradossale della scrittura: Beckett crede nel fallimento e nell’inadeguatezza della parola a dire alcunché, ma solo le parole possono raccontare questo fallimento (“la sola possibilità di parlare del nulla lo fa essere qualcosa“). Autoriflessione spinta all’estremo della problematicità quando si dedica al teatro, inizialmente per rilassarsi. Visione del mondo in una dimensione tragica, che non conosce liberazione attraverso la catarsi. Plasticità è concretezza grazie al teatro > ossessive ripetizioni dei personaggi diventano movimenti concreti. Comicità nonsense, attori sembrano marionette > teatro anticonvenzionale: prescinde da ogni dimensione naturalistica, spazio è illocalizzabile e tempo è irreale.  Waiting for Godot: personaggi cercano invano di fuggire da una condizione esistenziale di attesa e di assenza di cui ignorano la ragione, mentre aspettano Godot, che non arriverà mai > inevitabilità del loro destino angoscioso.  Fin de partie: incapacità dell’uomo ad affrontare la solitudine e la comunicazione. Si svolge in una stanza, in cui personaggi si rifugiano dopo una catastrofe: non una naturale o apocalittica a cui non sopravvive nessuno, ma dopo orrori dei campi di concentramento e Seconda guerra mondiale, di cui siamo sopravvissuti.  Krapp’s last tape: prima scritta direttamente in inglese, monologo tra il Krapp di adesso e la voce registrata del Krapp di un tempo.  Happy days: monologo grottesco di Winnie, che durante la sepoltura finale è conficcata a terra fino alla cintola e poi fino al collo, mentre il marito Willie non reagisce. Contrasto stridente tra realtà degradata e contenuto sentimentale e nostalgico. Teatro sempre più essenziale: discorsi diventano silenzio, gesti diventano mobilità assoluta e la forma drammatica viene espressa attraverso elementi visivi > minimalismo: figure statiche e frammentarie, ma economia dei mezzi scenici nelle ultime opere corrisponde a massima efficacia teatrale di Beckett. IL SECONDO NOVECENTO I. IL ROMANZO 1. I nuovi scrittori degli anni Cinquanta e le facce del Realismo Forma narrativa nella seconda metà del Novecento: rinascita attraverso riproposta dei generi, ripresa dei miti e delle tradizioni favolistiche, appropriazione dei linguaggi giornalistici e dei media.  Anni ’40-’50: continuità con romanzo anteguerra.  Anni ’60: riscoperta del passato e contaminazione del linguaggio e dei generi portano a forme ibride. Alla base della struttura narrativa: Realismo > forme collaudate di realismo, con tratti tardosimbolisti e tardomodernisti. Aspetti comuni della produzione narrativa: legame con tradizione nazionale di romanzo sociale, ottica provinciale e caratteri ed ambienti locali. Si afferma Realismo eclettico: forma aperta alle diverse sollecitazioni, non è in opposizione con la scrittura sperimentale, anzi ne ingloba le forme e si rinnova. Tema comune: problematica della relazione tra reale e fittizio > è possibile conciliare Realismo con favola, fantascienza, satira, allegoria e metaromanzo. 1.1 Commedia sociale: Wilson, Murdoch, Amis. Angus Wilson: prima espressione di una generazione postbellica attenta ai cambiamenti sociali, all’affermarsi del consumismo e capitalismo. Descrive con satira passaggio dallo snobismo prebellico dei ceti dominanti ai valori egualitari del Welfare State, ma vede comunque debolezze del socialismo liberale, a cui aderisce.  Hemlock and After: protagonista scrittore omosessuale, sente di dover svolgere ruolo di coscienza critica della società. Nelle opere successive perdita di fiducia nel mondo dei fatti > sovverte formula del romanzo sociale con scrittura parodica. Realismo dei primi romanzi diventa allegoria + favola morale + esibire artificio della scrittura. Iris Murdoch: elementi parodici e surreali > si inserisce nella tradizione ottocentesca del Realismo inglese e russo + indagine della coscienza individuale. Temi: natura della libertà, rapporto bene-male + rimandi culturali a mitologia, arte e letteratura per il ceto sociale medioalto borghese dei suoi personaggi (richiami a Shakespeare ed intreccio comico di Dickens) + elementi melodrammatici: incesti, delitti, ricatti, prostituzione, suicidi. Maggior rappresentante della commedia sociale: Kingsley Amis  Lucky Jim: satira del sistema accademico e dei valori di un ancora insicuro ceto sociale in ascesa. Jim è laureato ad una nuova università di provincia, della piccola borghesia e crede nei principi dell’uguaglianza. Ha consapevolezza delle ipocrisie del ceto accademico, aspira a farne parte, ma si preclude carriera ridicolizzato suo prof. Jim è il primo di eroi arrivisti e disincantati della letteratura arrabbiata, che aspirano a conquista di uno stato sociale e soldi. Ma Jim almeno ammette di apprezzare beni materiali senza ipocrisie. Autore pone personaggi in situazioni complesse, ma poi li ricompensa realizzando loro volontà. Abilità nei giochi verbali + riproduce cadenze della lingua parlata. Negli ultimi romanzi: maggior comprensione dei personaggi. 1.2 Scrittura e impegno: Lessing e Berger. Doris Lessing: mancanza di istruzione accademica, background coloniale e impegno politico a sinistra > scrittrice atipica per la scena letteraria inglese. Si ispira a grandi maestri del Realismo ottocentesco (Tolstoj e Stendhal) per una visione impegnata della letteratura + marxismo ed interesse per minoranze sociali. Sostiene che scrittore del dopoguerra deve fronteggiare isolamento dell’individuo nella società > è problematica adozione di qualsiasi formula letteraria, impossibile da adattare all’epoca. Allontanamento dal marxismo + religioni esoteriche e fantascienza > sue posizioni ideologiche in continua evoluzione.  Mara and Dann, an adventure: storia antica collocata in una Africa del futuro, due orfani si scoprono di sangue reale. Collega coscienza individuale di un personaggio al mondo attuale.  Children of violence: Martha Quest descritta a livello psicologico, politico, sessuale. Primi volumi ambientati in Africa: luce e natura – ultimo volume a Londra.  The golden notebook: limiti della parola letteraria ferma alla superficie delle cose. Protagonista scrittrice, Anna Freeman, riflette su difficoltà di scrittura, sul rapporto tra esperienza soggettiva e rappresentazione, sulla funzione del romanzo nella società contemporanea e sulla propria incapacità di John Fowles scrive The French lieutenent’s woman: basato su modello vittoriano, intrusioni di un narratore inattendibile considerati come sfiducia nel potere della scrittura. Storia raccontata con prospettiva onnisciente, ha un cambio nel cap. 13 in cui un'altra voce parla dell’inadeguatezza delle vecchie convenzioni nel romanzo moderno. Fa parte di una linea di antiromanzo che utilizza forme convenzionali della narrativa rendendole problematiche > dimostra che non funzionano più. Fowles usa situazioni tipiche del romanzo gotico per criticare romanzo realistico contemporaneo a causa della sua assenza di responsabilità morale. Tensione tra liberismo e individualismo, tra socialismo democratico e scetticismo basato su biologia (impossibilità di realizzare le sue idee). Sopravvivenza dell’individuo è minacciata da massificazione sociale. Intervento del narratore: mette in dubbio possibilità di ricostruzione storica attendibile > narratore esce allo scoperto, con strategia che sembra contraddire metodo storico e documentaristico. Parodia del romanzo ed il pastiche metanarrativo: consapevolezza che la scrittura è ripetizione incessante del già detto + impossibilità di sottrarsi al peso della tradizione letteraria. Antonia S. Byatt scrive Possession, a Romance: intertestualità per tessere una fitta rete di rimandi ad altri testi della tradizione letteraria. Trama: quest romantica, due studiosi dei nostri giorni ritrovano un carteggio che dimostra relazione amorosa tra due immaginari poeti vittoriani ed intanto loro due si innamorano. Vari codici letterari e critici per doppia ambientazione (oggi-età vittoriana). Rapporto arte-scienza trattato dall’irlandese John Banville: rapporto scientifico tra narrazione e realtà > totale scetticismo sulla possibilità del linguaggio. Romanzi basati su simmetrie, analogie e corrispondenze + preoccupazioni scientifiche. Narratore angosciato dal problema di fornire accurata ricostruzione storica di persone e fatti. Usa prospettiva non più storica, ma contemporanea > nichilismo su linguaggio e memoria. Anthony Burges: varie opere di ispirazione letteraria, tra cui una satira e due pastiches elisabettiane, con protagonisti Shakespeare e Marlowe. Ha scritto A Clockwork orange: in un linguaggio inventato, a metà tra il cockey ed il russo, Alex racconta con compiacimento i crimini della sua banda nei quartieri-bene di Londra: una volta catturato e messo in carcere viene torturato psicologicamente con visione ininterrotta di filmati di violenza (ispirerà Orwell ed Huxley). 3. Scrittura femminile e postmoderno. Anni ‘70-’80: narrativa femminile, grazie alla seconda ondata di femminismo. Elaine Showalter scrive A Literature of their own: prima storia letteraria con tradizione di scrittura femminile. Generazione precedente (Simone de Beauviur e Doris Lessing) rifiutano differenza sessuale come base ideologica – In questi anni narrativa scritta dalle donne ha caratteri dichiaratamente di genere. Esplorazione o ripresa di nuovi territori: sessualità, rapporti e rivalità tra donne, maternità, ambiguità sessuale, rapporto tra identità di genere e scrittura. Rifiuto dei limiti imposti dai generi letterari codificati o dei confini tradizionali arte-vita, maschile-femminile, femminismo-postmodernismo + riscoperta del corpo femminile e dei suoi desideri. Tra i temi si approfondisce divario con letteratura maschile > temi come ricerca di identità ed emarginazione femminile. Processo di emancipazione e di liberazione sessuale è uno dei temi principali di Margaret Drabble: nuovo ruolo sociale della donna + uso del registro soggettivo femminile. Nei suoi romanzi quasi sempre di estrazione borghese, si oppone alle restrizioni imposte. Nelle opere successive tematiche più ampie per rappresentare stato dell’Inghilterra contemporanea: donne affermate in posizioni chiave della società. Fay Weldon: donne di bassa estrazione sociale, della classe operaia o piccola borghesia. Maternità e rapporti tra donne in un’ottica demistificante. Necessità che la rivoluzione cominci dalla mura domestiche: attacca mito della falsa felicità domestica, che è una macabra farsa per opprimere la donna. Sguardo cinico e distaccato, tono brillante, tecniche parodiche e spiazzanti > capovolge moduli del melodramma vittoriano: paradosso, trasgressione, sovvertimento della norma, grazie ad intervento del soprannaturale e dello sperimentalismo > donna in competizione con uomo, protagonista come lui, non sua accompagnatrice. Eva Figes: intersezione tra eredità dell’esperienza moderna ed interesse per nuova visione del femminile degli anni ‘70. Storie di emarginazione e di disagio, di malattia fisica e psichiatrica, di scavo psicologico. Ciascuna scrittrice in modi diversi utilizza la formula romanzo in modo nuovo > misto di ironia e scetticismo, generi colti e popolari, avanguardia e tradizione, realismo e fantastico. Nuova sensibilità estetica e storica del postmoderno: tensione irrisolta tra finzione e realtà + componente riflessiva ed autoreferenziale. Scrittrice di maggior importanza è Angela Carter: recupero del romanzo ampliandone i confini > no romanzo realistico: fantasia, esagerazioni, travestimenti, polimorfismo. Ispirazione: miti e fiabe rivisitate, narrativa popolare, dal mondo dei media tecnologici ed elettronici. Sintesi tra le forme del mito, del cinema e della narrativa è il romanzo The passion of the new Eve: Evelyn, giovane scrittore inglese, vive in una NY apocalittica dove incontra una giovane prostituta, viene catturato da un esercito di donne al servizio di Mother (archetipo femminile) e costretto a cambiare sesso > nuova Eva, violentato e costretto a rimanere incinta, imparando cosa vuol dire essere donna. Nelle sue ultime opere: fantasia, elemento magico e fantastico. Janette Winterson: provocatoria, generi popolari e colti, motivi biblici e contenuti erotici > contrari, ricerca del paradosso, iperrealismo e barocchismo metaforico. Ogranges are not the only fruit: scoperta dell’identità lesbica da parte di una ragazzina in un villaggio in Inghilterra > mondo interiore: fiabe, principesse, orchi parlanti – mondo esterno: mentalità provinciale e fede bigotta della madre adottiva. 4. Scrittori metropolitani e periferici. Per autori delle ultime generazioni divario romanzo sociale-romanzo sperimentale e realismo-fantastico si affievolisce sempre di più. Anni ‘60-’70: ibridazione dei codici linguistici e letterari, rifiuto dei generi tradizionali, linguaggi dei media e della fiction > realtà sempre meno realistica, assurdo del quotidiano. Devono conciliare ironia e scetticismo, generi popolari e colti, avanguardia e tradizione. Tra le modalità ricorrenti si usa metaromanzo storiografico: reinventa fatti realmente accaduti + sollecita riflessioni su cosa sia la storia, sui modi di rappresentazione, sul rapporto tra verità e scrittura. Temi: desolazione urbana e morale dell’Inghilterra thatcheriana > metafore apocalittiche. Tono del thriller gotico, della fiction televisiva popolare, del romanzo spionistico. Ispirazione urbana: periferie delle proprie città, dialetti locali > senso di rivalsa. 4.1 Il presente e la storia: McEwan, Barnes, Swift. Ian McEwan: scrittore dell’infanzia e dell’adolescenza turbata dalle prime pulsioni sessuali, gusto per il macabro e perverso, rappresentati con occhio freddo e privo di emozioni. Dramma televisivo, sceneggiatura per il cinema > adattare temi alla storia contemporanea + malessere dell’Inghilterra thatcheriana. • The cement garden: quattro fratelli rimasti orfani decidono di seppellire in cantina corpo della madre per evitare di essere affidati ai servizi sociali, rimangono abbandonati a se stessi e senza freni autoritari. Rapporto adulto-bambino, genitori-figli, bambino del passato-adulto del presente. Teorie scientifiche: tempo non è lineare, possibilità di far sopravvivere il bambino all’adulto. • Romanzo sulla più recente storia europea: seconda guerra mondiale e sue conseguenze. • Black dogs: sterminio degli ebrei. Racconta storia di Bernard e June, giovani comunisti in viaggio di nozze in Francia, lei viene assalita da due cani neri (simboli del male), probabilmente appartengono ai nazisti: minaccia perenne ed invisibile del male. Julian Barnes: tema dell’adulterio, generi più diversi combinando scrittura di finzione e saggistica. Critica un modo di fare letteratura e la stupidità dei critici. Graham Swift: passato, confronto tra le generazioni, storie familiari. Storia: istituzione razionale + storia artificiale: favola, mito, folklore > fatti e racconti del passato hanno lo stesso valore dei miti e dei racconti. • Last Orders: sezioni del romanzo hanno forma di brevi dialoghi o di monologhi interiori che svelano gelosie, intrecci e passioni. Ricostruisce tessuto umano e urbano, rapporti interpersonali. Ritmo veloce della lingua parlata, con cadenze popolari ed espressioni colloquiali. 4.2 Il romanzo urbano: Amis, Gray, Kelman, Doyle. Martin Amis: aspetti più degradati e sgradevoli del mondo esasperati con linguaggio contemporaneo, brillante, irriverente. • Trilogia di Notting Hill: nel primo John Self, protagonista e voce narrante, regista di pubblicità pro cibo spazzatura, sigarette e pornografia > mondo dei soldi: creazione disgustosa e mostruosa, ricorda la Coketown di Dickens. Nel secondo Londra: inquinata, vi si realizzano tutti gli incubi di fine millennio, aria irrespirabile, ingorghi di traffico. Nel terzo satira del mondo letterario, rivalità tra due scrittori, uno tenta di sabotare l’amico ma tutto gli si rivolta contro. Alasdair Gray: realismo e fantascienza, autobiografia e protesta politica, indagine metafisica e pornografia. Città di Glasgow: presenza costante, come Dublino di Joyce. Rimandi intertestuali: plagio divertito di Frankestein, Stevenson, Hogg + humour spiazzante. James Kelman: ambienta a Glasgow tutte le opere, ma rappresentazione volutamente arida, squallida e spenta. Rigetto radicale del sistema e del pubblico borghese dei lettori > sceglie come protagonisti gente ordinaria, proletari della città, emarginati e disadattati + degrado urbano di epoca postindustriale + senso di alienazione per la propria condizione. Roddy Doyle pone linguaggio al centro della sua opera: lingua parlata sempre più lontana dall’inglese standard, si mescola con musica rock, brusio dei pub e confusione della città. Dublino: centro dell’universo come in Joyce. Storie di umanità avvilita dal degrado e dalla disoccupazione,ma capace di affrontare difficoltà con ironia (dietro la risata c’è sempre dimensione morale). Narrazione attraverso dialoghi, tutto al presente, rifiuto del passato. 4.3 Intreccio delle culture: Mo, Ishiguro, Kureishi. Nuovo spazio narrativo, letteratura scritta da autori spesso provenienti da paesi dell’ex Commonwealth o nati e cresciuti in Inghilterra da famiglie di immigrati: rivendicano uso della lingua inglese pur appartenendo a culture diverse. Temi: mafia cinese a Londra, scontri tra skinheads e pakistani, rivisitazione della storia della Cina e del Giappone, ma no cancellazione della cultura d’origine. Romanzo etnico: incontro/scontro fra cultura inglese e tradizioni lontane > fine del vecchio concetto di letteratura nazionale. Timothy Mo: mescolanza fra culture diverse + senso di identità cinese per chi vive fuori dalla Cina. • Sour sweet: ambientato a Londra negli anni ‘60. Famiglia di immigrati cinesi di Hong Kong, vogliono aprire piccolo ristorante ma devono scontrarsi con mafia cinese: esplora con ironia e crudezza la tradizione davanti a spinte innovative dei giovani e delle donne. Kazuo Ishiguro: eleganza dello stile, sobrietà della narrazione obliqua. Hanif Kureishi: si considera come un vero inglese (o quasi). Sceneggiatura di due film sugli ambienti degli immigrati asiatici a Londra, si dedica al romanzo e al racconto. Linguaggio demistificante e mordace, intreccio etnico contemporaneo della città, clima razzista dell’Inghilterra thatcheriana. • Intimacy: ultimo romanzo, crisi di identità di un uomo che sta per abbandonare due figli e la moglie > immagine di una generazione maschile che non raggiunge maturità, cresciuta nel clima libertario degli anni ‘60, con musica pop, droga e priva di riferimenti ideologici e culturali. II. LA POESIA 1. Movement e Larkin. Nuovi poeti degli anni ’50: antipasti per la poesia delle generazioni precedenti, vogliono dimenticare Eliot, Pound e Dylan Thomas e superare sperimentalisti > temi: miti dell’infanzia incontaminata. Poeti ufficiali del Movement sono otto/nove: Philip Larkin, Donald Davie, Kingsley Amis, John Wain, John Holloway, Robert Conquest, Elizabeth Jennings, D.J. Enright è Thom Gunn. Provengono da città di provincia e red brick universities: nuove università. No inconscio e surreale, no grandi temi (guerra) > lasciar posto al privato a quotidiano, alla provincia e al suo microcosmo. scettico o cinico che rifiuta di accettare tradizionale lieto fine > rovesciamento dei luoghi comuni sessuali impliciti nelle fiabe e allo svecchiamento del materiale tradizionale, adattato al mondo e linguaggio attuale.  Sujata Bhatt: poesia della memoria e della confessione autobiografica, temi dell'esilio e della nostalgia. Si esprime in gujarati, sua lingua materna. Tradizionale conflitto alienazione-ritorno alle radici > confronto tra esperienze linguistiche diverse, alla fine viene accettato come condizione dello sradicamento. Simboli e miti della mitologia greca accostati ad induismo, tradizioni nordiche, scienza. Temi consueti: patria, identità, multiculturalismo e attraversamento dei confini ideologici e geografici.  Jackie Kay: isolamento per essere scozzese e nera, desiderio di crearsi un mondo di immagini e di ritrovare senso di identità. The adoption papers: tre voci narranti, cioè la figlia, la madre biologica, la madre adottiva. Il linguaggio parlato e contemporaneo, misto di inglese e scozzese. Immagini spesso surreali. Nelle ultime opere motivo della malattia: non solo come corpo malato, ma come diffuso malessere sociale evidente nel razzismo e nei pregiudizi. III. IL TEATRO 1. Il nuovo teatro: Osborne, Wesker, Arden, Bond, Pinter. Rinnovamento del teatro inglese negli anni ’50 e ’60 a causa dell’insoddisfazione per la produzione degli anni del dopoguerra + per riancorare teatro al presente. Nuova generazione di autori, molti di origine proletaria, che portano in scena problematiche sociali e politiche con linguaggio parlato ed autentico. Realtà sociale è mutata: giovani non sopportano vecchia cultura né nuova realtà del Welfare State > politicizzazione del teatro. Influenza di Bertold Brecht e del suo Berliner Ensemble, che fa tournée a Londra + teatro non commerciale di teatranti e compagnie (Theatre Workshop o English Stage Company): volevano sprovincializzare teatro inglese, mettendo in scena ciò che si produceva all’estero + rilettura fresca e non accademica dei classici + nuovi testi inglesi estranei alla logica commerciale. Uno dei primi e maggiori autori dell’epoca è John Osborne.  Look back in anger: opera più emblematica della nascita del teatro inglese. Scena è una misera mansarda, protagonista è un giovane che vende dolci al mercato e studia > dialogo colorito di urla ed imprecazioni oscene. Contenuto non molto eversivo e forma tradizionale delle well-made play. Discorsi di Jimmy Porter contro il conformismo, attacca tutto e tutti, contro la moglie di estrazione borghese e suocero, ex ufficiale dell’esercito in India. Sue opere riflettono insoddisfazione di una generazione, i “ribelli senza causa” + rimpianto per passato glorioso dell’Inghilterra imperiale, per le sue certezze e valori. Nei testi finali no rabbia e passione dei primi drammi e le soluzioni sceniche diventano ripetitive. Arnold Wesker: ebreo londinese figlio di immigrati.  Scrive trilogia di drammi naturalistici: 1. Chicken soup with Barley: più politico, osserva fasi della sinistra inglese fin dagli anni Trenta , illusioni di una vita devota al socialismo, crisi di fronte alla repressione della rivolta ungherese. Personaggio principale è Sarah Kahn: ispirato alla madre, matriarca ebrea e comunista, portatrice del messaggio finale di speranza. 2. Roots: figlia di un bracciante agricolo è fidanzata, ripete sempre critiche alla società classista che lui le ha inculcato. Alla fine impara a parlare con parole sue (nascita della coscienza di classe) e contemporaneamente il fidanzato non la sposa, ma lei sta bene così. 3. I’m talking about Jerusalem: fallimento del sogno utopistico di sottrarsi alle leggi del capitalismo trasferendosi in campagna.  The kitchen: giornata lavorativa in un ristorante, assenza di una vera e propria trama perché ogni personaggio racconta qualcosa > gesti e parole si sovrappongono, senso di vuoto e frustrazione, dimensione collettiva e microcosmo.  Chips with Evangeline: si allontana maggiormente dal naturalismo. Protagonista è Pip, ufficiale che cerca di far capire ai suoi soldati meccanismi dell’espropriazione culturale che hanno subito, chiede all’orchestra di suonare un vecchio canto di protesta, poi intonato dai soldati. Pip: responsabilità degli intellettuali nei confronti del popolo. Wesker fonda organismo appoggiato dai sindacati per portare a teatro il pubblico popolare. Adattamento dei testi classici per il teatro > The Merchant: rilegge dramma di Shakespeare + atto di accusa verso le persecuzioni da sempre subite dagli ebrei. Naturalismo stilizzato: mescolanza di poesia e dati reali, ironia e indagine psicologica. John Arden: teatro deve avere una funzione sociale e contatto più diretto con il pubblico. Influenza di Brecht: storie oscure e periferiche. Sue rappresentazioni ispirate a fatti di attualità, a eventi della storia passata con riferimenti a fatti contemporanei. Linguaggio volutamente artefatto e grottesco. Teatro “comico”: attinge dalla tradizione del music hall e dalla farsa + personaggi usano spesso canzoni e versi, passa dalla prosa alla poesia al linguaggio della ballata. Conflitto laburisti-conservatori. Produzione finale spesso scritta in collaborazione con la moglie, Margaretta D’arcy: critica sempre più radicale a episodi e personaggi storici. Mette in scena giostre politiche di opportunismo ed ipocrisie + leggenda arturiana, offrendo ne una lettura nuova rispetto alla tradizione culturale inglese + questione irlandese in chiave economica e di conflitto di classe. Edward Bond: no tecniche naturalistiche > palcoscenico vuoto, nega illusione realistica e divisione dei drammi in scene + influsso di Brecht. Temi dell’alienazione e della violenza come rituale catartico della realtà contemporanea, a metà tra Beckett e Brecht ed influenzati dal teatro della crudeltà di Charles Markowitz e Peter Brook. Temi: delitti generati da analfabetismo morale, dalla miseria spirituale e culturale della società contemporanea + dimensione simbolica della violenza, che è effetto dei condizionamenti sociali.  Early Morning: tentativo più radicale dell’epoca di lettura del rapporto presente-passato, in cui la storia viene stravolta per mostrare sua penetrazione ideologica nel presente. Regina Vittoria ha una relazione con Florence Nightingale, il principe Alberto trama per assassinarla e i principi ereditari sono due gemelli siamesi, uno ribelle ed uno conformista. Atteggiamento dissacrante verso figure ritenute intoccabili > censura. Problema della cultura e del ruolo problematico degli scrittori e degli artisti, attribuendo a personaggi storici vicende immaginarie. Conflitto tra l’astratto ideale dell’arte e il coinvolgimento dell’artista. Comportamento dell’artista distaccato dalla realtà: vile ed individualista > possibilità di cambiamento attraverso l’azione politica. Polemica contro Shakespeare: ritratto come incapace di lasciarsi coinvolgere nella lotta politica a favore dei contadini, complice dell’ingiustizia sociale. Maggior drammaturgo della sua generazione è Harold Pinter: si ispira alle opere di Beckett per l’uso del linguaggio quotidiano in una conversazione spesso illogica ed assurda. Inizialmente sue opere vennero associate ai drammaturghi dell’assurdo, come Beckett e Ionesco: sottolinea insensatezza della vita nel mondo senza Dio + problemi filosofici sulla natura dell’esistenza umana. Personaggi di Beckett: fuori della storia, privi di contestualizzazione – personaggi di Pinter: calati nel quotidiano, in una precisa realtà sociale. Atmosfere surreali di incertezza esistenziale derivano dal linguaggio, dall’uso del silenzio e delle pause e dall’identità dei personaggi. Primo gruppo dei suoi drammi: personaggi ordinari ma isolati, la cui vita monotona è spezzata da un evento inaspettato o da un fattore esterno > relazioni tra personaggi, giochi di potere. Mondo sembra pessimisticamente dominato da meccanismi di autoconservazione e di aggressione.  The caretaker: protagonista è un barbone emarginato che, dopo una rissa, viene accolto a casa di Aston, dimesso da una clinica psichiatrica che vive con il fratello Mick, aggressivo e prepotente. Cadendo nella trappola psicologica di Mick > estromesso senza appello. Varie possibilità interpretative: lotta tra padri e figli, ricerca di identità, accusa contro l’emarginazione e la repressione dei diversi. Linguaggio basato su meccanismi di associazioni di idee e ripetizioni: ricco di allusioni, ambiguità, implicazioni erotiche + parola viene usata come arma, sia di difesa che di offesa. Poi drammi su problematiche temporali ed inganni della memoria: temi del controllo e della vittimizzazione degli altri, psicologia del potere. Pochi personaggi, in genere tre che si uniscono in alleanze. Negli anni ’80 svolta nella sua produzione per esplicitazione di contenuti politici: One for the road sulla tortura fisica e psicologica delle vittime in un paese a regime dittatoriale + Mountain language: lingua degli abitanti della montagna viene dichiarata morta e sostituita dall’unica permessa, la lingua dell’oppressione > ingiustizie e sofferenze delle minoranze. 2. La commedia: Orton, Ayckbourn, Bennett, Stoppard. Tradizione comica: commedia come genere sofisticato + farsa come forma popolare. Joe Orton: comicità farsesca che si basa sul contrasto tra situazioni estreme ed una conversazione del tutto ordinaria > raffinatezza del dialogo di Oscar Wilde + linguaggio urbano contemporaneo. Humour grottesco, che denuncia ipocrisia morale e sessuale della borghesia, negazione degli affetti nei legami familiari. Teatro aggressivo nel clima cointestatario e permissive degli anni ’60: effetto shock e attacco alla morale puritani del pubblico, perché tutti i principi morali sono inganno e la rispettabilità è sempre una facciata che nasconde una turpe realtà > artista radicale. In polemica con il radicalismo di Orton c’è Alan Ayckbourn: teatro di satira sociale + ritorno ai valori tradizionali. È fondamentale costruzione scenica: fa scaturire comicità dall’uso del palcoscenico + vari ambienti in cui si muovono personaggi all’insaputa degli altri. Architettura elaborata delle commedia, caratterizzazione sempre più accurata dei personaggi basata su osservazione dei comportamenti della media e piccola borghesia di provincia, inibita e conformista, dei suoi squallidi passatempi e delle mediocri aspirazioni > denuncia dei comportamenti stereotipati e malessere di una parte della società inglese. Teatro di Tom Stoppard: virtuoso nel linguaggio, grazie a giochi verbali + teatro delle ludico e teatro di idee. Miscuglio di farsa e contenuto filosofico: riflessione sul senso di solitudine dell’uomo e della sua mancanza di controllo della vita > si ispira a Beckett, alcuni personaggi ricordano la coppia Vladimir ed Estragon di Waiting for Godot. Riflessione sul proprio teatro e sulla sua funzione sociale è presente nelle sue commedie grazie a personaggi artisti, scrittori e pittori e grazie a meccanismo del teatro nel teatro per mostrare realtà emotiva che si nasconde dietro > rispecchiamento tra arte e realtà. Gestione simultanea degli spazi temporali: simultaneamente passato e presente. 3. Il teatro politico: Hare, Brenton, Churchill, Friel. Teatro sperimentale ed alternativo nato in America e poi in Inghilterra negli anni ’60 è ’70 > spinta innovativa per il teatro inglese. Modo diverso di concepire e di fare il teatro, non più fondato esclusivamente sulla parola. Aperto ad innovazioni formali e contenutistiche e politicizzato, teatro rivolto ad un pubblico escluso dalle sale > diventa strumento di analisi della società contemporanea + carica provocatoria e violenza dei linguaggi. David Hare: registro comico-grottesco, tematiche politiche e sociali in ambienti borghesi e tipici della classe dominante > emancipazione femminile, ipocrisia della sinistra ufficiale, corruzione politica, declino della vita politica inglese, rapporto tra Europa e Terzo Mondo. Teatro di Howard Brenton: mescola toni farseschi e surreali, terrorismo politico, corruzione della classe politica inglese.  The Churchill play: scritta per il centenario della nascita dello statista, ambientata in un campo di concentramento di un’immagine ria Inghilterra fascista.  Romans in Britain: sulla questione irlandese, paragona invasione romana dell’Inghilterra alla sua violenza sull’Irlanda. Teatro alternativo fecondo per le drammaturghi e compagnie femminili > linguaggio teatrale capace di dar voce alla nuova politica sessuale. Caryl Churchill: avversa alla tradizione naturalistica, spesso di ambientazione storica, temi politici e sociali ma in forma parodica, che utilizza canzoni, danza e travestimento (attori maschi impersonato personaggi femminili, adulti impersonato bambini, attori bianchi fanno parti di neri) > rovesciamento degli stereotipi. Tratta anche della stregoneria, della miseria e dei pregiudizi prodotti dalla paura della sessualità femminile, attacca oppressione sessuale e colonialismo vittoriano. China Achebe scrive il romanzo Things fall apart, che segna fine del dominio coloniale in Africa. Vuole dimostrare esistenza di una cultura africana, eliminando distorsioni apportate dagli europei per riscrivere storia dell’Africa da una prospettiva interna. Bianchi fanno crollare la civiltà africana per superiorità tecnologica. Quando Okonkwo, protagonista, torna al villaggio non lo riconosce, la comunità è divisa tra cristiani e non è quindi si uccide. Crollo delle “cose che cadono è pezzi”: quello della colonizzazione e della stessa comunità africana. Temi ricorrenti: 1. Religione dei bianchi: strumento di divisione ed indebolimento. 2. Realtà collettiva lascia il posto ad una voce sola: non c’è collettività in cui riconoscersi, ma solo destino individuale del singolo, riflesso dell’individualismo della società occidentale. 3. Trionfo del nuovo + scomparsa degli antichi valori del villaggio > no guida. 4. Corruzione e brutalità dei regimi post-indipendenza, che hanno sostituito colonizzatori. 5. Alienazione, schizofrenia causate dalla colonizzazione ma anche alla fase post-coloniale > divisione dell’io che rifiuta i valori del mondo occidentale, ma che non trova un riferimento nella tradizione africana di un tempo né nella realtà presente che li ha cancellati. 6. Sostenitore del ritrovare nelle radici africane il materiale da riplasmare per il presente. Wole Soyinka: necessità di radicare nel passato la celebrazione del nuovo > riferimenti al teatro classico e contemporaneo europeo + esperienze delle ritualità africane. Inizialmente toni della commedia, con un lieto fine > poi toni del grottesco, momenti di comicità all’interno di una forma tragica, che fondeva linguaggio alto della poesia con il parlato popolare, musica, danza, maschera e rito + procedere dell’azione drammatica secondo i modi del teatro occidentale. Anche altri scelsero teatro come forma d'arte > alcuni: tradizionalissime convenzioni naturalistiche – alitr: modelli drammaturgica europei e forme spettacolari africane. James N’Gugi: un anno di carcere per i suoi scritti e poi in esilio.  A grain of wheat: sulla rivolta dei Mau Mau > tradimento è moneta e nessuno è affidabile, attaccamento alla terra ed esaltazione dell’eroicità della rivolta. Titolo preso da San Paolo, il chicco di grano che con la sua morte farà nascere una nuova sfiga > utilità delle colpe del passato e della violenza della rivolta, che serviranno a far nascere una nuova realtà + indica la morte in senso stretto, che è indispensabile per l’impresa rivoluzionaria e per la futura rinascita. Per N’Gugi protagonisti della rivolta dei Mau Mau sono degli eroi, come quelli dell’epica, eroi del passato epico nazionale, di un passato inaccessibile, che suscitano atteggiamento di venerazione + eroi del proprio tempo, contemporanei. Impegno politico di N’Gugi è di ispirazione marxista: vede nel movimento dei lavoratori il possibile artefice del riscatto del popolo kenyano dall’oppressione dei nuovi padroni, subentrati ai vecchi colonialista inglesi. Nurruddin Farah scrive in somalo, ma sa parlare arabo, aramaico, inglese ed italiano, ha fatto l’università in India. Costretto all’esilio in un paese africano dominato da una dittatura, la Nigeria degli anni ’90. Temi: 1. Caratteristiche antropologiche delle popolazioni somale + ruolo centrale dell’oralità. 2. Atteggiamento di Farah rispetto al passato e alla tradizione è più critico rispetto agli altri scrittori. 3. Tema dell’infanzia che accosta esperienza individuale a quella collettiva. Cheney Coke: discendente degli schiavi liberati. 1. Storia della Sierra Leone: conflitto tra questo nucleo di africani stranieri di lingua quasi inglesi e tra le etnie locali. 2. Straordinario che viene rappresentato come ordinario, surreale che fa parte del reale > maggior differenza con gli scrittori latinoamericani: non separazione tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti. Narrazione su un piano estraneo alla tradizione realistica > i tempi si confondono e le distanze non contano. 3. Violenza: quotidiana nel mondo coloniale e postcoloniale. Poesia africana trova il primo cantore originale nel nigeriano Gabriel Okara: poesia romantica inglese + volontà di fondere il suo verso inglese con la propria lingua africana, a livello linguistico e concettuale, attingendo da immagini fisiche e mentali della sua terra natale. Christopher Okigbo crea ibridazione fra la retorica classica e la poesia occidentale e fra il retroterra leggendario e folklorico del suo popolo > riflessione religiosa (cristianesimo e religione africana), protesta politica, temi dell’alienazione, dell'innocenza dell’infanzia e del colonialismo. Sofisticato apparato retorico e stilistico, con immagini suggestive e forza morale. J. P. Clark: modi della favola e della cronaca per soffermarsi sulla condizione africana. Sperimentazione + rapporto inevitabile, dato l’uso dell’inglese, con la grande tradizione britannica, che però viene criticamente rivisitata e canzonata. Crea l’alternative tradition africana > native: folklore, leggende, retaggio orale delle etnie, ma anche ruolo sociale del poeta della tradizione, voce e coscienza della sua gente + caratteristiche fondamentali della poesia dell’Africa orientale e meridionale: aspetto ideologico, denuncia politica, critica al potere. 2. La letteratura del Sudafrica. Paradosso linguistico > Afrikaans: versione di olandese parlata dai Boeri, lingua dell’oppressione coloniale – inglese in Sudafrica: lingua della libertà o almeno dell’oppressione all’apartheid. Si fa coincidere inizio della letteratura africana con la pubblicazione di The story of an African farm di Olive Schreiner: rilievo al tema della liberazione della donna, legato al mondo coloniale ottocentesco + carica sovvertitrice che illumina lo stato di alienazione di tutta la realtà coloniale. Anticipa il tema del paesaggio come elemento fondante del rapporto tra creazione letteraria e mondo sudafricano, lontano dell’estetica visione dell’esotismo + neri che fanno parte del paesaggio. Sol T. Plaatje: pur essendo cresciuto in una città industrializzata e nell’urbanizzazione, è legato al mondo rurale che fa da sfondo all’epica. Propone un’idea di identità sudafricana in quanto nazione e in quanto superamento delle divisioni etniche e tribali > utilizzo di forme orali e prestiti linguistici africani. Particolarità del Sudafrica: paese africano con numerosi insediamenti di europei, di bianchi i cui antenati erano già nati lì > problema della convivenza con i neri fu “risolto” con sistema della separazione/segregazione, regime dell’apartheid nella seconda metà del Novecento. Situazione politica diventa il tema centrale della letteratura: esperienza privata vista come un frammento di una condizione collettiva inaccettabile. Primi anni ’70 e rivolta di Soweto > esilio: scelta obbligata di molti scrittori. Produzione poetica sudafricana: quantitativamente notevole, originale e fino agli anni ’70 quasi sempre dovuta a scrittori bianchi. Mongane Serote: consapevolezza politica ed effusione lirica, esperienza individuale e condizione collettiva. Mbuyseni Mitshali: aspetti quotidiani e politici, di duro lavoro e di tragica disperazione delle baraccopoli sudafricane. Apartheid per molti significa esilio: 1. Bessie Head: denuncia discriminazione e rivalità anche tra etnie africane + oppressione della donna, razzismo, alienazione dell’esilio. 2. Scrittore bianco e boero Andrè Brink: lascia afrikaans per l’inglese come lingua letteraria. 3. Drammaturgo in lingua inglese Athol Fugard: sfida i divieti nel campo della creazione artistica, lavorando in teatro insieme ad attori neri, con un linguaggio teatrale che attingesse dalla loro cultura + grandi maestri della drammaturgia europea, Brecht e Beckett > teatro povero con forza drammatica. Figure maggiori della letteratura sudafricana:  Nadine Gordimer: specchio dell’aporia morale e politica che investe il Sudafrica dell’apartheid + incitamento ai bianchi liberali di opporsi al regime: bisogno di un impegno radicale davanti all’inefficacia delle posizioni liberali + possibile destino dei bianchi quando arriverà la rivoluzione che cancellerà apartheid. Si interroga sull’animo dei sudafricani bianchi che non vorrebbero apartheid: umiliazione, perdita di dignità, alienazione e spaesamento. Scrittura di tipo realistico.  J.M. Coetzee Gordimer: postmodernismo, patrimonio letterario europeo + confronto diretto con i maggiori esponenti, Kafka, Defoe e Dostoevskij. Indagine sulla violenza dell’impresa coloniale + apartheid del Sudrafica, ormai destinato alla fine, è divorato dall’apartheid stesso. Valore universale di denuncia di qualsiasi regime poliziesco, ma è evidente il riferimento alla situazione sudafricana. III. AUSTRALIA E NUOVA ZELANDA. I. LA LETTERATURA AUSTRALIANA. 1.1 Il romanzo. Letteratura australiana > coloni che dal Regno Unito giunsero in Australia tra gli ultimi anni del Settecento ed i primi dell’Ottocento + galeotti e delinquenti o loro secondino + qualche avventuroso. Quando cessa di essere una colonia penale > colonia agricola: coltivazioni intensive ed allevamenti di ovini > metà Ottocento: scoperta dell’oro, nuova ondata migratoria, vecchi proprietari terrieri si trasformano in aristocrazia rurale. Bush: vasti spazi dell’interno – città sviluppatesi sulla costa > mitizzazione della vita del bush nell’epoca pionieristica nell’immaginazione letteraria australiana. Problematico rapporto con gli aborigeni: primitivi abitanti del continente, massacrati e ridotti ad una minoranza violata ed umiliata. Ciò che viene scritto in/sull’Australia: documento storico, anche se nasce come opera letteraria – bush songs: non sono documenti letterari, ma canti di lavoro e di protesta, che partono da vecchie balle inglesi, scozzesi ed irlandesi con l’aggiunta di originalità linguistica australiana. Melodrama: una delle forme più tipicamente australiane, genere teatrale popolare nell’Ottocento inglese, costruito sul contrasto fra l’innocenza virtuosa ed impotente e la malvagità possente, che alla fine trionfa. Retorica denuncia sociale > poi stereotipo del ricco cattivo punito e del povero buono premiato: denuncia + consolare pubblico popolare ed ottenere appoggio del pubblico borghese in nome del buon cuore. Nell'ultimo decennio fino alla prima guerra mondiale c’è realismo: vena sentimentale + tocco surreale > mistica nazionale, che fa della vita nel bush l’espressione tipica dell’animo australiano, tra idealizzazione, esaltazione del sentimento di solidarietà e cameratismo che lega uomini solitari, per la capacità di sopportazione fisica e psicologica richiesta da una natura dura.  Henry Handel Richardson: tema del matrimonio, come condanna e sacrificio quotidiano + divaricazione tra criticismo della fiction e conservatorismo della realtà. Realismo di inizio Novecento > social realism: bush e suoi lavoratori sono visti come l’essenza del mondo australiano, valori rurali + progressisti e ed egualitari.  Xavier Herbert: massacro fisico e spirituale degli aborigeni, vicino ai modi del social realism, ma con interventi autoriali e vena comica e grottesca + taglio melodrammatico che suscita commozione ed indignazione. Ha un legame profondo con la sua terra – altri romanzieri australiani: espatriati in Europa.  Christina Stead: natura ed opera dell’uomo comunicano vitalità intensa e solare. Dopo Prima guerra mondiale e durante tensioni sociali del dopoguerra, Sidney è cambiata: lotte operaie, illusioni rivoluzionarie. Rapporti familiari > istituzione della famiglia: soffocante e devastatrice, ha rotto con i valori tradizionali da essa incarnati + donna che rifiuta tradizionale concetto di famiglia e che cerca un nuovo modo di essere libera come donna. Eccesso di verbosità nei dialoghi e nei monologhi intellettualistici > questo parlare dei personaggi, discutere, spiegare e parlarsi addosso: nevrosi ed angosce che convergono in un fiume di parole. Vicende dei personaggi avanzano per accumulazione di episodi: ritratto della loro condizione esistenziale, del disagio, attese e delusioni.  Patrick White: rifiuto radicale dell’establishment australiano, rifiuto di una società a cui importano solo il denaro e la forza fisica: grande vuoto australiano, in cui trionfa esaltazione della mediocrità e del conformismo. Protagonisti dei suoi romanzi non appartengono alla classe dominante o se vi appartengono ne sono ai margini > punto di vista critico nei confronti della società australiana; sono gli umili, i semplici, i visionari ad arrivare al senso dell’esistenza attraverso sapere intuitivo che scavalca strumenti della razionali + a sacrificio e sofferenza, che non vengono dalla natura o dal destino, ma dagli uomini, dalla loro indifferenza e crudeltà permessa da questa conformista mediocrità. Toni sommessi della quotidianità, cercando di scoprire lo straordinario nascosto dietro l’ordinario. 1. I caratteri e gli inizi. Canada: mosaico di genti giunte da diverse parti del mondo in un paese che ha rispettato identità originarie dei nuovi canadesi accogliendo > Canada anglofono e Quebec francofono, atteggiamenti più civili verso le popolazioni indigene. Canadesi hanno mentalità del fortino: proteggere la collettività + sul piano letterario vogliono proteggersi dal terrore che suscita il loro paesaggio sconfinato. Forte peso dei principi calvinisti dei primi coloni, ma puritanesimo canadese fu meno estremista di quello statunitense. Principale minaccia dell’unità canadese: cultura di massa degli USA > risorse finanziarie a sostegno dell’editoria e nel settore del teatro, attraverso sovvenzione delle compagnie e costruzione di numerosi centri teatrali + promozione della propria immagine culturale all’estero. Primo libro pienamente originale è The clock maker or the sayings and doings of Samuel Slick di Thomas Haliburton: racconto formato da una serie di episodi con protagonista il venditore di orologi Sam Slick, statunitense, accompagnato nei suoi giri a cavallo dal narratore, lo Squire, che è canadese > differenza di atteggiamento dei due genera umorismo: canadese è posato ed elegante, statunitense è sicuro di sé, pieno di risorse e di inventiva; individualismo, spregiudicatezza brama di successo e di denaro degli statunitensi – calma e sottostima, appartenenza ad una collettività dei canadesi. Anche Susanna Moodie: contrasto tra canadesi e barbari statunitensi; lei era nata in Inghilterra, ma ideologicamente legata al mondo europeo, diffidenza si mescola con il rifiuto. 2. La prima metà del Novecento. Nella poesia canadese tra le due guerre spicca figura isolata di E. J. Pratt e dell’altro il movimento dei poeti che scoprivano il modernismo: cantavano wildness del Nord e usavano linguaggio quotidiano. Edwin John Pratt: percorso poetico suo, isolato dalla scena poetica e lontano dal modernismo. Epico, tragedia sul mare (Titanic, Dunkirk) + tema del sacrificio, del dare la propria vita per salvare quella degli altri, morte vista alla luce dei principi della dottrina cristiana e lotta in guerra o per un proprio territorio. Narrativa canadese del Novecento era basata, come quella dell’Ottocento, sull’umorismo; poi fino alla seconda guerra mondiale ruotava intorno alla triade “Dio, ordine e terra”, alla visione dell’uomo destinato a lottare con una terra spesso matrigna che però manifesta la volontà divina > di ascendenza calvinista.  Prussiano Frederick Grove: traccia il fallimento di John Elliot e dei suoi sogni, che però accetta come parte di un superiore disegno divino.  Sinclair Ross: romanzo ambientato nelle immense pianure del Canada centrale > paesaggio: specchio degli stati d’animo e della condizione psicologica dei personaggi.  Morley Callaghan: forma di scrittura fortemente realistica, perché vuole rappresentare il vero. 3. La seconda metà del Novecento. Seconda guerra mondiale: lutti, disillusione e fine dei valori tradizionali > ricerca di un nuova identità. Hugh MacLennan: contrasto tra il vecchio e il nuovo + conflitti sociali, etnici e generazionali che conducono al bisogno di costruire una nuova consapevolezza, fatta di autonomia e fierezza della propria storia. Robertson Davies: difficile identità canadese, c’è sia componente tradizionalista sia sottolinea le radici europee della cultura canadese. Tra le maggiori scrittrici femminili compare Margaret Laurence: esperienza africana le ha fatto capire meglio il suo paese > “anche Canada era stata una colonia, in un certo modo è ancora coloniale”. Volume di racconti le cui protagoniste sono donne giovani e vecchie, mogli e zitelle che devono affrontare soprusi di una società maschilista e provinciale: all’inizio una donna novantenne racconta in prima persona le emozioni della sua vita in un percorso di autorivelazione e rimpianto > temi della condizione e della sessualità femminile e del rapporto con ambiente naturale, collegato con rapporto con eredità culturale e con le origini. Margaret Atwood: rapporto con la natura, contrasto tra il rispetto per la terra e lei sue genti originarie ed il materialismo distruttore del progresso tecnologico + tema della doppia identità: anglofono e francofona, del Canada + condizione femminile (nei suoi romanzi la donna prossima a sposarsi è vista come qualcosa di commestibile, cibo per l’istituto cannibalistico del matrimonio). Immersione nella wildness: abbandonarsi alla parte animalesca di sé, per poi riemergere con una nuova nascita > denuncia della civiltà che continua a distruggere questa natura. Indagine nell’animo femminile e nella guerra tra i sessi + realtà coloniale prevalentemente maschile. Michael Ondaatje: originario dello Sri Lanka, poi è stato in Inghilterra ed in Canada > scrittore internazionale di lingua inglese, ma il Canada lo annovera tra gli scrittori canadesi. Nei primi romanzi esami personaggi della cultura di massa e del mondo musicale: cerca la loro storia nascosta per rappresentare una realtà più vera, fatta da somme di frammenti diversi > idea di una frammentarietà dell’esperienza di ispirazione modernista.  Romanzo The skin of a lion: lavoratori immigrati che durante le due guerre costruiscono città di Toronto > l’intero paese è una somma dei frammenti di vita di un popolo nazione in cui tutti, tranne i nativi, sono immigrati.  The English Patient: linguaggio marcatamente poetico, che mescola documenti storici, brani di diario, relazioni cartografiche ed usa una tecnica di montaggio cinematografica. Storia emerge attraverso continui flashback, ma nel presente è ambientata in una villa-convento vicina a Firenze verso la fine della seconda guerra mondiale. Tre personaggi principali: la crocerossina canadese Hana, il suo paziente inglese che in realtà è un conte ungherese e David Caravaggio, ladro di origine italiana reclutato nei servizi segreti > questi tre personaggi rappresentano l’Occidente, il vecchio ed il nuovo continente + Firenze: valori più alti della vecchia Europa, ma ormai luogo di rovine. Quarto personaggio è Kirpal Singh: artificieri dell’esercito inglese, è padrone della tecnologia bellica più avanzata ma anche immerso nella cultura orientale più antica > centro morale della storia. Nell’ultimo quarto del Novecento in Canada poesia: forma di espressione letteraria più praticata e con un vasto pubblico di lettori. Poeti di origine caraibica: poesia rap + poeti di origine britannica: si propongono come poeti locali legati alla terra + poesie femministe ed omosessuali. Oltre a Michael Ondaatje e Margaret Atwood, la quale è famosa per la sua caratterizzazione postmoderna, due maggiori esponenti della poesia canadese:  Leonard Norman Cohen: poeta e scrittore, ha pubblicato un album di canzoni. Suo segno distintivo è la ricerca di una dimensione della sessualità erotica e spirituale al tempo stesso, con immagini carnali ed esplicite + linguaggio del romanticismo.  Irving Layton: passione civile, temi politici e sociali, critico verso mentalità ed ipocrisia piccolo- borghese. Sua idea di erotismo: forza liberatrice, che corrisponde alle sue posizioni anticonformista ed iconoclaste > contro la mentalità puritana usa il taboo del sesso per colpire ipocrisia + sessualità viene valorizzata in sé. Teatro canadese: schiacciato tra eredità britannica e Broadway > primo stimolo offerto dalla radio: trasmetteva lavori drammaturgica canadesi + scelta politica del dopoguerra di sovvenzione e sostenere il teatro canadese come strumento di valorizzazione culturale. Ultimi trent’anni del Novecento: molti si muovono in ambito naturalistico e localistico – altri sono meno tradizionali.  Judith Thompson: linguaggio fortemente metaforico + grande teatralità attraverso un apparato scenico complesso: palcoscenico diviso a uno o più livelli che simboleggia divisione dentro l’individuo o la società.  Teatralità più esibita e spettacolare, gioco fantastico della finzione e possibilità di creare sulla scena ciò che è irreale/surreale sono tratti distintivi di George F. Walker: si stacca dalle tendenze dominanti, propone teatro antirealistico ispirandosi a Beckett e Ionesco + ispirazione nelle icone dell’American pop culture, utilizzando la tecnica del fumetto + linguaggio simile a quello cinematografico dei B movies. Reazione scarsa del pubblico e della critica > due percorsi diversi: 1. Gruppo di testi centrati sulla figura del giornalista/detective Power: esplora rapporto criminalità-politica, è tradizionale nella forma. 2. Adattamento del romanzo sopra le righe di Shelley: forma del melodrama, teatro sopra le righe, spettacolarità. Negli anni ’80 sceglie teatro più tradizionale: personaggi e temi della realtà urbana della metropoli canadese, individui discriminati ed isolati della popolazione (donne, neri, poveri), ma la forma non è piattamente naturalistica perché l’originalità è data dalle storie che racconta. V. I CARAIBI 1. Una definizione d’identità. Caraibi: luogo dell’ingiustizia, dello sradicamento e dello sfruttamento di intere popolazioni > letteratura: realtà fatta di discriminazione, di pregiudizio, di isolamento, di povertà ed emigrazione. Anglosassoni parlano di west Indies, che avevano fatto parte dell’impero britannico, unite dalla lingua inglese e da una simile esperienza postcoloniale – tendenza dei caraibici a pensarci come distinti; in realtà hanno molti punti in comune: stessa natura, stessa storia coloniale e stessa lingua. Schiavi africani portarono con sé miti, tradizioni, religioni e canti delle loro terre > cultura africana + cultura europea: lingua e cultura dei bianchi, degli oppressori. All’inizio di questo secolo prime voci degli scrittori caraibici, ma già negli anni 30 a Trinidad la rivista letteraria The Beacon + gruppo di scrittori impegnati, che adatta vano naturalismo alla realtà caraibica e agli echi della rivoluzione russa e del movimento nazionalista indiano. Anni 40 altre riviste: Kik over al in Guyana, Focus in Giamaica e Bim nelle Barbados. Hogarth Press pubblicò A Morning at the Office di Edgar Mitterlholzer + Derek Walcott pubblicò i suoi primi 25 Poems. Dopo una prima fase di imitazione e sudditanza culturale verso i modelli inglesi, scoperta di una prima confusa identità e presa di coscienza dell’oppressione colonialistica: realtà culturale divisa tra Africa ed Europa e una nuova realtà caraibica, tra una lingua colta e le forme locali dell’inglese. Inglese: lingua imposta dall’Impero agli schiavi africani e ai braccianti indiani, ma unica lingua comune, insegnata nelle scuole, usata nei tribunali e sui giornali – inglese parlato dagli scrittori: diversi da quello standard, influenzato dai dialetti. Stessi autori caraibici ricercano essenza unitaria della letteratura:  Jacques Alexis: idea di arte caraibica come sintesi di forme europee, africane e amerindie + fusione di reale e fantastico, che genera real maravilloso.  Wilson Harris: ricchezza della scrittura caraibica è data dalla sua multiculturalità, dall’incrocio del patrimonio ancestrale delle genti caraibiche e del nuovo delle altre culture > ibridismo per comprendere le basi della società umana.  Derek Walcott: contrappone paesaggio ingombro delle macerie della storia europea al paesaggio caraibico illuminato dalla bellezza della natura. Anche scrittore caraibico può essere ossessionato dalla distruzione della storia, ma ha la possibilità di abitare in un mondo senza storia, un nuovo mondo creato da lui.  Edward Kamau Brathwaite: analogia tra il romanzo e il jazz data dall’improvvisazione, cioè dall’allontanamento dalle forme letterarie tradizionali a favore di forme indigene. Vuole evidenziare passato africano e amerindie delle genti caraibiche come fonte della loro identità culturale + per liberarsi dalla sudditanza letteraria dell’Inghilterra usa un modello linguistico con fusione tra inglese e lingue africane (nation language, prima solo per l’oralità). 2. La narrativa. Prima grande autrice caraibica è Jean Rhys: nei romanzi e racconti degli anni ’20 e ’30 c’è sua esperienza personale europea, con al centro figure di donne spesso sradicate e sole, vittime del pregiudizio maschile + scrittura asciutta tipica del modernismo. Ispirazione dal mondo caraibico: nei luoghi, nella gente, nei contrasti drammatici. Genere del racconto ebbe grandissima diffusione: temi principali erano definizione di un’identità caraibica, tensione tra il peso culturale del colonialismo e l’eredità del mondo africano e indiano, questione razziale (anche tra africani e indiani e mulatti e neri), contrapposizione tra poveri e borghesi, emigrazione.  Tema dell’emigrazione al centro delle opere di Samuel Selvon: sense of humor + voce del narratore esprime dietro il sorriso il dramma e la solitudine dello sradicamento e dell’emigrazione; padroni. Non c’è più preoccupazione del confronto con i modelli inglesi da imitare e seguire, ma il raffronto è con una letteratura indiana ormai autonoma e con le altre letterature in un rapporto di parità. Anni ’60 prime affermazioni delle “letterature del Commonwealth”: prime attenzione della critica indiana  Arun Joshi: il suo romanzo è il più indiano, ha una visione profondamente radicata nell’India della tradizione e vede l’incontro tra oriente ed occidente come una pericolosa avventura. Realtà dell’India del postindipendenza + narratore tecnicamente di grande efficacia.  Anita Desai: condizione della donna in India > in uno dei suoi romanzi attraverso il difficile rapporto tra nonna e nipotina e attraverso il martirio subito da un’amica della nonna, che si era opposta alla piaga dei matrimoni delle bambine vendute dai padri ai vecchi ricchi; attraverso l’incontro tra due sorelle nella vecchia casa dell’infanzia, la maggiore vive ancora con il fratello ritardato. Fortemente influenzata dal romanzo Midnight’s Children di Rushdie: modello per gli scrittori per ripensare il romanzo inglese, scoprono la possibilità di un’invenzione romanzesca > giovani scrittori indiani diventano più autonomi sia per gli aspetti tematici sia per le soluzioni formali. Anche Anita Desai si ispira a Rushdie > nel suo romanzo successivo il protagonista non è una donna, ma un uomo: vengono comunque espresse infelicità ed ingiustizia della condizione femminile in India. Ruolo della lingua come riflesso di una condizione sociale ed esistenziale: 1. In un suo romanzo lingua tedesca del suo protagonista emarginato, straniero della Germania nazista perché ebreo e in India perché europeo. 2. In In costudy: urdu è la lingua di una minoranza della popolazione nordoccidentale di religione musulmana, minacciata dall’imperialismo linguistico dell’hindi. Protagonista ha rinunciato alle sue ambizioni poetiche e al suo amore per la letteratura urdu per insegnare quella hindi per necessità, per mantenere la sua famiglia. Fa un’intervista ad un vecchio poeta urdu che ammira moltissimo: come conciliare suo amore per quella figura mitizzata a la meschina realtà? Lingua minoritaria come metafora del rapporto con il potere + rapporto tra la realtà del presente ed il patrimonio del passato (letteratura del vecchio-letteratura che insegna lui), che rischia di essere cancellato dalla nuova India ma che deve essere protetto. Scrittori dell’ultima generazione, nati dopo l’indipendenza.  Amitav Ghosh: sviluppo fantastico-realistico della storia + suo linguaggio autonomo e chiave narrativa originale, che sovrappone alla fiction la ricerca storica, cronaca e autobiografia. 1. The shadow lines: si chiude con un episodio terribile, con l’uccisione da parte di una folla fanatica di musulmani dell’indifeso Tridib, figura centrale nella formazione del protagonista. Racconto arriva in modo quasi sommesso, senza urla né odio: morte dell’innocente quasi purifica le barbarie dei suoi assassini. Contrapposizione indù-musulmani, data dalla divisione tra India e Pakistan > cecità dell’odio e delle ragioni delle vittime o dei carnefici, abissi del fanatismo, ma anche consolazione della pietà. Occhi del presente, ancora piena degli orrori de passato, devono osservare ed accettare ciò che è stato: la salvezza è nella tolleranza. 2. In an antique Land: continuo andirivieni tra passato e presente nella narrazione, aperture da un episodio all’altro, concatenazione di luoghi e momenti lontani, attraverso rimandi, abbandoni e riprese del filo del racconto. Ricordo del mondo tollerante, che in nome dei commerci riusciva a far coesistere sulle rive dell’oceano indiano civiltà con lingue, tradizioni e fedi diverse. Questo rimpianto può essere insegnamento per il presente. 3. The Calcutta Chromosome: invenzione letteraria. Personaggio narratore vive nella New York di un prossimo futuro, è l’egiziano Antar: ricostruisce la vicenda di uno studio bengalese che a sua volta ricostruisce la storia della scoperta del modo di trasmissione della malaria da parte dell’inglese Ronald Ross + misteriosa figura di una donna indiana, Mangala, che probabilmente ha indicato a Ross la strada: suspense. Mescola generi ed ambiti diversi.  Shashi Tharoor: vicende del post-indipendenza, eventi storici + personaggi leggendari ed eroi del Mahabharata. Prende spunto dalla tradizione orale dell’India – modo di narrare televisivo: come una soap opera su carta in cui l’invenzione sostituisce la banalità, la storia procede per episodi, ha lo stesso modo di intrattenere il pubblico attraverso un intreccio che lo trascina. Non c’è spessore dei grandi narratori, non c’è approfondimento psicologico. Nell’ultimo decennio del Novecento emergono altre voci originali:  Upamanyu Chatterjee: ritratto dell’India burocratica e provinciale, che è uno dei maggiori elementi di inerzia conservatrice della società indiana per autonomia tematica e linguistica. Non c’è preoccupazione per essere un indiano che scrive in inglese, non si interroga sul rapporto con l’Occidente attraverso i dilemmi dei suoi personaggi. Invenzione letteraria basandosi sulla sua visione della realtà indiana, ritratto di una tranche di vita con ironia > scrittura di tipo realistico.  Vikram Chandra: invenzione fantastica, proliferazione delle storie che prendono le mosse dalla vicenda centrale del romanzo. Tradizione orale e popolare e tradizione alta dell’India + padronanza delle risorse del genere romanesco > invenzione di sorprendente originalità.  Rukun Advani: personaggi storici come Gandhi e Nehru + visioni fantastiche di Elizabeth Taylor e Nostradamus. Forte sense of humour > India della realtà e dell’immaginazione: travolge cliché e luoghi comuni, parla di una verità profonda di una paese che si sta contraddittoriamente immergendo nella modernità. Nei lavori più recenti c’è una forte presenza femminile, che si aggiungono al gruppo preesistente:  Githa Hariharan: scrive The thousand faces of night, in cui una giovane donna che è stata studentessa negli USA torna a Madras e si ritrova nel tradizionale destino femminile di autosacrificio > durezza della realtà ma la alleggerisce con la comprensione e con la delicatezza della prosa. Voce narrante + voce in prima persona della protagonista.  Arundhati Roy: straordinaria originalità e vitalità del suo linguaggio > letteratura indiana in inglese ha ormai raggiunto la maturità tematica e linguistica. Accusa contro il sistema delle caste: opposizione non è espressa direttamente, ma è sprigionata dalla tragica storia d’amore che sottintende la vicenda. Romanzo: genere per eccellenza con cui si è espressa letteratura indiana in inglese. Voce degli story tellers si è trasferita nella voce narrante dei romanzieri > hanno portato nel racconto l’energia e la vastità del romanzo europeo. Teatro ha poca diffusione, forse perché è troppo grande la distanza tra le forme teatrali della tradizione e quelle europee che l'uso della lingua inglese porta con sé. Anche poesia non ha molte voci originali ed è legata soprattutto alle figure ormai lontane di Tagore che però, tranne per alcune eccezioni, scrisse i suoi versi in bengalese e di Aurobindo: 1. Primi versi derivati dalla gioventù 2. ardue prove poetiche della prima maturità in cui il patrimonio classico occidentale si unisce con quello indiano e in cui si sperimenta un epico verso in esametri 3. Liriche miste degli anni ’30 4. Savitri: primo poema epico, composto in blank verse, in versi sciolti ma con una ben precisa organizzazione. Sottotitolo è Una leggenda e un simbolo: la leggenda è quella raccontata nel Mahabharata del principe Satyavan strappato al regno della Morte dalla moglie Savitri. Realizzazione simbolica sulla terra della divinità della vita umana e della vittoria sull’ignoranza da parte della conoscenza. Poema carico di echi miltoniani e riferimenti ad un tipo di imagery tipicamente romantica (Keats) – sua originalità: elaborazione dell’antica leggenda, capacità di utilizzarla per una riflessione profondamente indiana sul valore spirituale dell’esistenza. Quest’opera è un punto di riferimento obbligato per la poesia indiana in inglese. Kamala Das: ha scritto diversi testi narrativi nella sua lingua, il malayalam + la sua poesia: in inglese, ha una sua autonomia rispetto ai modelli occidentali perché il bagaglio immaginativa ed il linguaggio si adattano all’esperienza concreta. Due principali nuclei tematici della sua poesia: denuncia del ruolo subalterno della donna indiana (lei stessa è diventata madre a 15 anni per un matrimonio imposto dai genitori) + delicato inno alla sensualità; anche dove le immagini dominanti sono di malattia e disfacimento o di prigionia (ruolo della donna e matrimonio), condizione della donna appare nella figura dell’amante o della donna che si abbandona in modo fisico e spirituale all’amore > indignazione dell’Accademia indiana (anche per le imperfezioni grammaticali e sintattiche del suo inglese). Forza suggestiva delle sue immagini, dà voce a un sentimento diffuso di rivolta femminile contro una realtà umiliante + diritto ai propri sentimenti e disideri. 2. La diaspora indiana. Scrittori della diaspora indiana: quelli che provengono (o i cui avi provengono) dal subcontinente indiano, diaspora nasce dai flussi migratori diretti verso le altre regioni dell’Impero nell’Ottocento e verso Gran Bretagna, USA e Canada dopo la Partition (es: scrittori indiani di Londra o Toronto). Assenza dell’India sentita come mancanza > idealizzazione di patrie immaginarie, India della mente che sostituiscono l’India reale ormai perduta. Altri temi: immigrazione, allontanamento e confronto con la realtà del paese ospite, rifiuto razzista, conciliazione tra culture diverse. Confini della letteratura inglese diventano sempre più mobili:  Il più originale tra scrittori indiani inglesi è Hanif Kureishi.  La più interessante tra gli indiani statunitensi è Bharati Mukherjee: in un suo racconto fa distinzione tra distacco dell’espatriato e l’esuberanza dell’immigrato > il primo non vuole assimilarsi al paese ospite e vuole mantenere il suo ethos etnico – il secondo vuole essere adottato e trasformato. Senso di alienazione causato dall’emigrazione, spiazzati culturalmente ed emotivamente dal confronto Oriente-Occidente.  Tra gli indiani canadesi spicca Rohinton Mistry: nel primo romanzo taglio realistico, vena di affetto e sottile umorismo per il mondo a misura d’uomo della sua città natale > ruota intorno alle vicende quotidiane di una famiglia parsi a Bomaby negli anni dello scontro tra India e Pakistan e della nascita del Bangladesh + filone giallo: ritratto d’ambiente di interesse antropologico. Nel romanzo successivo vicende politiche e sociali dell’India, trasformazioni, sanguinosi conflitti: India è una presenza impetuosa e centrale. Ultimi trent’anni del Novecento il romanzo più “bello” è Midnight’s Children di Salman Rushdie: materiale narrativo sia dal retroterra indiano, dalle vicende storiche dell’India e dal patrimonio leggendario e fantastico di una cultura vecchia. “Indiani sono degli straordinari story tellers, sanno raccontare storie che durano giornate intere, con digressioni e riprese e con una vena fantastica che ingigantisce sempre il reale” cit. Rushdie. 1. Ruolo assegnato al personaggio di Padma: pubblico del narratore, come nella tradizione orale, che conferisce al romanzo un sapore di narrazione verbale. 2. Narratore: in questo caso scrive il romanzo, vuole essere in contatto continuo con l’ascoltatore, che è un lettore, e quindi interviene continuamente nella narrazione > no soluzione di continuità dalla narrazione alla metanarrazione, fondendo il presente della scrittura con il passato del racconto. Narratore, pur prendendo le mosse dal racconto orale, è un narratore che scrive, si muove all’interno della forma romanzesca rivelandone gli artifici retorici, avvertendo il lettore della natura fictional del racconto. Scardina criteri della verosimiglianza: pone sullo stesso piano realtà e sogno, narrazione realistica ed invenzione mitica, dati oggettivi si mescolano con irruzioni del fantastico > lettore deve accettare diversi livelli di realtà. Rushdie è maestro di suspense: anticipa particolari, semina indizi > quando si verifica il determinato avvenimento c’è un atteggiamento di riconoscimento da parte del lettore. È anche maestro di humour: giochi di parole, ironia feroce, trova nel tragico l’aspetto comico-grottesco. Rapporto con la storia: romanzo analizza il periodo che va dai tempi dell’Impero all’Indipendenza (1915- 1947). Saleem, protagonista, fa spesso affermazioni in contrasto con la verità storica > non è un narratore imparziale, è un uomo sconfitto, che scrivendo la propria vita vuole trovarne un significato adattando gli avvenimenti. Questo non è un processo cosciente, è frutto della dimensione della memoria > memoria crea la propria realtà e ricostruisce la storia + l'uomo non è in grado di scriverla oggettivamente. Verità, compresa verità storica, nasce dall’elaborazione fantastica di ciò che è accaduto > questa non è una fuga dalla realtà o dalla storia nel mondo della finzione, anzi la storia ci trasmette senso della realtà politica e sociale. Legame tra religione e potere: bigottismo ed ipocrisia religiosa, contro cui si devono usare armi della ragione e dell’immaginazione letteraria, ma Rushdie sa che la ragione è spesso impotente davanti alla forza del sentimento religioso. Valore della tolleranza: diffuso in tutte le sue opere ed in tutte le opere indiane, dato che India si basa su una storia e su una realtà che portano le ferite profonde dell’intolleranza.
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