Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

riassunto storia operaia e sindacale, Sintesi del corso di Storia Contemporanea

Riassunto del corso Storia del movimento operaio e sindacale, tenuto dal professor Volpi, I semestre, anno 2022

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

In vendita dal 15/10/2023

camilla_fiorini
camilla_fiorini 🇮🇹

4.5

(4)

15 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica riassunto storia operaia e sindacale e più Sintesi del corso in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! INGHILTERRA ! I° paese con Riv. Industriale Difesa lavoratori specializzati + NO rivoluzionari (ma non meno ‘aggressivi’) MA apolitici: la politica divide → contrattazioni in ottica capitalistica: la forza lavoro è una merce sul mercato Inizio ‘800: vs Francia napoleonica, blocco continentale + cattivi raccolti agricoli = ↓salari + industria tessile: introduzione dei primi macchinari = ↑ competizione sul lavoro => Luddismo (da Nedd Ludd, 1811-16): organizzazione strutturata e clandestina + movimento democratico-radicale → accusati di violenze e disordine + paura della Riv. Francese = repressi (pena di morte) MA nascono le TRADE UNIONS: società amichevoli di mutuo soccorso e di mestiere, composte da operai specializzati → ostacolano la libera concorrenza + centri potenzialmente rivoluzionari: vietati con i Combination Acts, poi abrogati nel 1824 (+ prime tutele per legge, MA poco rispettate) Intanto, due dibattiti importanti: - protezionismo settore agrario vs liberismo: agrari vs industriali e operai: grano a minor prezzo (estero) = minor salari (minor costo della vita) - CARTISMO: carta politica che tuteli i lavoratori + estensione voto per poter essere rappresentati (partito dei lavoratori) MA la politica divide: maggioranza contraria + prime vittorie sindacali → 1850, FACTORY ACT: le condizioni migliori accettate da un datore si espandono su scala nazionale a tutto il settore (10h lavorative, no lavoro minorile sotto gli 11 anni, no lavoro notturno dei fanciulli) MA vengono aboliti i sussidi + creazione delle WORKHOUSES: fabbriche pubbliche con salari minimi per la formazione e il reinserimento nel mercato del lavoro: centri di collocamento di operai a basso costo (neofili): difficili da sindacalizzare perché fuori dal circuito (degli specializzati) e ‘più disperati’ = ↑competizione interna ai lavoratori → CLOSED SHOP: i sindacati ottengono la funzione di centri di collocamento (precedenza a specializzati disoccupati): necessità di iscrizione (e quindi fedeltà: no contratti con condizioni peggiori) e ai datori non conviene perdere tutti i vecchi lavoratori, nettamente più bravi → dialettica in logica capitalistica: puntano a contenere l'offerta di lavoro per aumentarne il prezzo Dal 1951 i sindacati si strutturano con personale e nasce una vera e propria classe dirigente sindacale di estrazione popolare → alcuni entrano in parlamento con i liberali (MacDonald, Burt) (vs conservatori) MA NO partito dei lavoratori: sono solo personaggi indipendenti a favore dei lavoratori Anni ’60: TRADE COUNCIL: ‘confederazioni’ di sindacati, consigli tra esponenti → ’86, nasce il TRADE UNION CONGRESS, con riconoscimento legale: nuova politica: difendere TUTTI i lavoratori → costituzione delle General Labour Unions: no settoriali + passaggio ai Sindacati Industriali: NO per mestieri MA per settori: ↑ampiezza = ↑forza autonoma + miglior legislazione sul lavoro: ↑scioperi permesse x ↓incarcerazioni, inadempienze contrattuali reati SOLO civili Anni ’80: avvicinamento al nascente movimento socialista: per lo più riformista, nega la lotta di classe (Fabian Society dei coniugi Webb) → inizia ad articolarsi il Labour Party + diffusione opuscoli e testi per sensibilizzare alla miseria operaia 1895, legge circa la responsabilità dei sindacati per le proteste = ↑moderazione MA i singoli si auto-organizzano + cambio strategia: verso un partito Inizio 1900: prima Riv.Russa = ↑estremismo e ↑agitazioni MA decade con la IGM  sindacalismo rivoluzionario: indipendenza sindacale da partiti e Stato, sciopero generale e violenza per scopi rivoluzionari: NO socialismo di Stato (nuovo capitalismo) MA società egualitaria con sindacato industriale unico, ramificato per settori produttivi ed eletto dal basso, coordinamento puramente amministrativo Post-IGM: Trade Unions e sindacati industriali strutturano un unico Trade Union Congress (TUC) (>5,5mln iscritti) → MA il liberismo sta peggiorando l’economia = maggiori scioperi + crisi del settore minerario (concorrenza internazionale) = maggiori proteste + politica monetaria per il ripristino del Gold standard MA causa lo scoppio dell’inflazione ➔ 1926: sciopero GENERALE (primo ed unico), dai minatori e diffusosi per solidarietà → chiedono la nazionalizzazione delle imprese in fallimento per non perdere il lavoro MA il governo rifiuta (fine fase rivoluzionaria) + 1927: legge sui sindacati e sui conflitti: ↓libertà (anche di sciopero), NO attivismo politico e sciopero per i dipendenti pubblici, divieto manifestazioni di solidarietà → ↑radicalizzazione = ↑iscritti e consenso ai sindacati  1945, vince le elezioni il Partito Laburista + TUC ‘entra’ in politica MA con i datori di lavoro: definizione del Welfare State: là dove non arrivano gli stipendi, deve arrivare lo Stato, senza gravare troppo sugli industriali + TUC con i laburisti di Wilson, 1964: politica di (forte) espansione salariale MA ↑debito pubblico e ↓investimenti (causa ↑salari) = ↓competitività-innovazione  Wilson propone un Patto Sociale: moderazione salariale e politiche di austerità per ridurre il debito e far ripartire l’economia: se i sindacati insistono, le aziende falliranno e voteranno i conservatori! MA non ha successo → inizio fase neoliberista (THATCHER), ↑privatizzazioni ed economia finanziaria e del terzo settore = la crisi nelle miniere peggiora, ma i sindacati non ottengono nulla → indebolimento e crollo degli iscritti + nel frattempo due altre trasformazioni: - Riduzione delle Trade Unions e dei sindacati industriali x crescita sindacati dei lavoratori statali e del terziario - Femminilizzazione dei sindacati: all’inizio degli anni ’90 componevano il 40% del totale dei partecipanti ai sindacati FRANCIA Riv. Francese: sindacati considerati egoistici: combattuti + NO migliori condizioni MA rovesciamento vero e proprio del sistema Poi, carattere fortemente politico, anima rivoluzionaria e riformista, anche anarchica Combattono PER TUTTI + ruolo dello Stato: non parlano con i datori, MA con lo Stato, che deve aiutarli e tutelarli Inizialmente leghe e coalizioni che si organizzavano per protestare e scioperare Legge Le Chapelier del 1791: NO corporazioni MA delitto di coalizione: espressione dell’antico regime + salari più alti per pochi significa merci più costose per tutti → l’interesse è nazionale (Rousseau) Codice civile napoleonico, 1804: divieto di organizzazioni dei lavoratori + rapporti di lavoro come contratti di diritto privato in cui lo Stato non può intervenire MA, nel caso di controversie, il datore veniva creduto sulla parola A metà degli anni ’20 prime manifestazioni spontanee MA violenta repressione + provvedimenti per aumentare le responsabilità degli scioperanti → Ma perché, legalizzazione a parte, non nascono organizzazioni? Visione socialista pre-marxista, esponente Louis Blanc: gli ATELIERS NATIONAUX: fabbriche di Stato per garantire il diritto al lavoro, quindi al voto: no sindacati ma cooperazione nazionale (piuttosto un partito!) + lo Stato deve abbattere la concorrenza, male sociale (vedi Inghilterra) → filosofia di Saint Simon, anni ’20 → miglioramento morale e materiale di tutti grazie ad una azione istituzionale non violenta dello Stato (regolatore, no liberale) + anarchico Proudhon: non serve lo Stato a garantire il lavoro, è un diritto innato + no proprietà privata: ognuno è padrone e datore di se stesso → il sindacato non serve, serve la rivoluzione (per ridistribuire la proprietà) + rivoluzione del 1848: ambiscono ad uno Stato garante del lavoro: sindacati per mobilitare le masse in senso rivoluzionario Repubblica di Napoleone, poi Impero: forte paternalismo che sostituisce lo spazio del sindacalismo: sussidi e finanziamenti, poche proteste MA i primi sindacati vanno strutturandosi e articolando posizioni di rivendicazione → 1864, LEGGE OLLIVIER: diritto di coalizione per la tutela dei livelli salariali + ↓pene per l’ostruzione alla libertà di lavoro: libertà, non diritto, di sciopero MA divieto di propaganda o incitazione → MA anni ‘70-‘80: ↑scioperi, soprattutto tra i minatori, con frequente repressione militare (Alsazia e Lorena sono state cedute ai tedeschi) 1884, LEGGE WALDECK ROUSSEAU: ↓pene per lo sciopero: sanzioni SOLO civili + si diffondono movimenti (e partiti) di ispirazione socialista, da cui emergono le prime CAMERE e BORSE DEL LAVORO: al fine di riunire i lavoratori e gestirne il collocamento: includono i disoccupati e crescono velocemente → entrambe le realtà si suddividono in due correnti: riformisti e massimalisti MA, già nel 1886, nasce la FEDERATION NATIONALE DES SYNDACATS a riunire tutte le camere del lavoro + nel 1895, la CONFEDERATION GENERALE DU TRAVAIL (CGT): primo vero sindacato, guidato da Leon Jouhaux MA strettamente rivoluzionario: stampo anarco-sindacalista: sindacato come forma del movimento anarchico al fine di creare una coscienza di classe e preparare la rivoluzione: indipendenza dal partito MA il difficile rapporto con la SFIO (sezione francese dell'internazionale), che aveva un indirizzo riformista, rende difficile il reclutamento sindacale ! sono sindacati violenti, che fanno ricorso al boicottaggio + sciopero generale come strumento di lotta a dimostrazione dell’importanza dei lavoratori, fulcro dell’equilibrio sociale (≠ Inghilterra, ultima arma negoziale) Nel primo dopoguerra (durante la guerra c’è una ‘sosta’) da due fatti rilevanti: - La nascita di un sindacato cattolico: Confederation francaise des travailleurs chretiens, 1919 - Nasce il partito comunista, 1920: ebbe come conseguenza l’espulsione dalla CGT dell’ala che vi aveva aderito: CGT NON ha un orientamento bolscevica, mentre il partito fa parte direttamente dell’Internazionale (è legato a Mosca) → nasce la CONFEDERATION GENERAL DU TRAVAIL UNITAIRE (CGTU), egemonizzata dalla componente comunista ! tra CGT e CGTU non arrivano ad 1mln di iscritti 1919-20 BIENNIO ROSSO: grandi scioperi dal forte carattere politico: chiedono il riconoscimento del governo sovietico e l’amnistia per i detenuti politici + miglior condizioni lavorative MA la CGT, in questa fase, frena l’ondata rivoluzionaria: non ci sono ancora le condizioni + rischio che si affermi una linea troppo filobolscevica MA rifiuta anche le contrattazioni! gruppi che facevano ‘giustizia’ in nome dei lavoratori → dure repressioni da parte di forze pubbliche e private: massima in occasione della IGM (Riv. Russa) perché accusati di essere filobolscevichi: andrà scomparendo MA forte peso sulla dimensione culturale (ideologia, musica, arte), soprattutto in seguito alla crisi del ’29 (es. vengono ripresi i canti dei rivoluzionari) MA non arriverà mai ad una struttura solida permanente La repressione dell’IWW contribuì al rafforzamento dell’AFL, interlocutore istituzionale del governo federale: inserimento dei vertici in alcuni organismi chiave e normative antitrust → lo Stato lo sfrutta per attuare una graduale limitazione del carattere privato delle forze produttive + i datori di lavoro spingono la nascita di piccoli sindacati interni alle fabbriche: SINDACATI GIALLI, con cui contrattare singolarmente così da evitare di far arrivare le richieste a diventare leggi ancora più svantaggiose Crisi del 1929: AFL convinta fautrice delle politiche del New Deal, ma accentuò la difesa della manodopera specializzata (no disoccupati, in aumento) + no focus sul salario: conviene guadagnare la differenza investendo in borsa MA la borsa non funziona più! → a metà degli anni Trenta, nasce il CONGRESS FOR INDUSTRIAL ORGANIZATION: per lavoratori non qualificati e disoccupati + focus sul salario reale → New Deal, Wagner Act: prima legge sindacale americana (1935): pluralità sindacale MA vietati i sindacati gialli: liberi e rappresentativi, non ‘forzati’ + crea il NATIONAL LABOR RELATIONS BOARD: struttura federale a verifica dei sindacati, per individuare quelli ammessi alle contrattazioni collettive → tre rappresentanti sindacali e tre delle organizzazioni datoriali: evitare lo scontro sociale senza modello corporativo MA ↑frammentazione = ↓potere = la pluralità sindacale non conclude niente e torna un’unica grande lobby ITALIA ! simil caso tedesco: da società di mutuo soccorso + leghe di resistenza (MA settore agricolo, più diffuso) → carattere fortemente politico + riformista > rivoluzionario, ma anche cattolico Risorgimento: associazioni a livello di quartiere con fondi comuni per singola fabbrica → grazie alla libertà di associazione riconosciuta dallo Statuto Albertino nel 1848: diventano società di mutuo soccorso: carattere assistenziale, formazione alla cittadinanza, interclassiste e non limitate su base territoriale → Unità d’Italia: industrializzazione e sviluppo → la prima sindacalizzazione dipende da due fattori: - trasformazione in senso politico (in organizzazioni di resistenza) di una parte delle società di mutuo soccorso (fine natura borghese x idee democratiche) - diffusione dell’internazionalismo anarchico (organizzazione di classe x rivoluzione) e del partito operaio (socialismo non marxista MA struttura più sindacale che partitica)  SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO mazziniane o anarchiche: ma tra loro contrapposte + LEGHE DI MESTIERE: associazioni territoriali di lavoratori con uno stesso ruolo, coniugano lotta politica e motivazioni economiche ➔ si sviluppano in: CAMERE DEL LAVORO: collocamento, istruzione e assistenza, con contributo dalle amministrazioni locali vicine al neonato Partito socialista (rivoluzionario) → 1893, si uniscono nella FEDERAZIONE DELLE CAMERE DEL LAVORO: ↑lavoro = coordinamento nazionale (↑agrari x ↓operai) MA orientamento rivoluzionario e violento = i governi Di Rudinì e Pelloux ne sciolgono diverse vietandone la ricostruzione + LEGHE DI RESISTENZA: organizzano scioperi e dimostrazioni, moderate → aumentano con la II Riv. Industriale (↑operai x ↓agrari) e vanno a comporre le FEDERAZIONI DI MESTIERE: struttura verticistica a livello nazionale, diffondono il concetto di ‘categoria’ e si occupano delle rivendicazioni MA con stampo riformista ! Restava fuori dalla rappresentanza la gran massa dei lavoratori non specializzati, la manodopera femminile e infantile + anche la Chiesa si occupa, fin dagli anni ’80, della questione sociale e sindacale: doveva risolvere il non expedit: emarginazione dei cattolici dalla politica, ma anche da tutto il resto → Leone XIII: due encicliche: influenza non direttamente in politica, ma in quegli ambiti che più vicini alla gente: il sociale = il lavoro: - 1884, HUMNUM GENUS: origine divina del potere politico (condanna alla massoneria, che la nega) + teorizza una ‘società cristiana’ corporativa (no lotta di classe), strutturata gerarchicamente, articolata in cooperative e associazioni volontarie e fondata sui principi cristiani (> politici), non parte dello Stato ma in sua contrapposizione! - 1891, RERUM NOVARUM: critica la rivoluzione tecnologica, causa del peggioramento delle condizioni sociali: ↑disuguaglianze-concorrenza + critica le rivoluzioni: fine modello corporativo e corpi intermedi + contrario al socialismo: proprietà privata come diritto naturale → il capitalismo è disequilibrio: occorre una moderazione della borghesia, che anteponga i principi religiosi a quelli economici, garantendo ai lavoratori la ‘giusta mercede’ → la ricchezza è legittima, il problema è legato al suo uso e alla sua distribuzione: necessità di una corporazione + Stato per diffondere e difendere i principi cristiani ! Non c’è uno spazio autonomo per il sindacato come rappresentanza dei lavoratori: non serve ➔ I due esponenti più significativi di questa corrente furono TONIOLO e ALBANI: TONIOLO sosteneva il potere temporale della Chiesa vs Stato italiano MA appoggiava la libertà economica: intesa come libera circolazione delle merci (mercato determina il prezzo), NO libera circolazione dei capitali (no natura finanziaria dei prezzi, no economia di carta) + delinea un modello di banche popolari volte al piccolo credito (sacralità del risparmio) + a favore del modello corporativo fondato sui valori del cristianesimo (ruolo solo suppletorio dello Stato < comunità) ALBANI: vs liberalismo e individualismo: fortemente conservatore, crede nell’infallibilità del Papa e nella sua legittimità a governare anche lo Stato + critica il concetto di eguaglianza del socialismo, e le sue conseguenze → Non nega le rivendicazioni MA trova soluzione nel solidarismo e la cooperazione = corporazioni + sindacato cattolico per la contrattazione MA intervento legislativo dello Stato nelle questioni sociali (↑importanza attribuita alle istituzioni) 1894, Programma dei cattolici di fronte al partito socialista: ‘programma di Milano’: - proprietà privata (latifondi), patrimoni collettivi (Chiesa) e beni comuni pubblici ridistribuiti per la popolazione - partecipazione operaia agli utili dell’azienda: guadagno in azioni - riconoscimento delle associazioni operaie → restaurazione di un ordine sociale, intrinsecamente etico, costruito dal basso da persone rispettose di norme morali di condotta – aggregate in corpi intermedi autonomi e con l’apporto delle istituzioni pubbliche locali – 1901, governo liberale Zanardelli: ammodernamento economico e sociale dello stato: - La FIOM, FEDERAZIONE DI MESTIERE DEI LAVORATORI METALMECCANICI: da una lega di resistenza di Livorno strutturatasi ed elevatasi a federazione: primo sindacato guidato da operai → settore standardizzato: facile sindacalizzazione e gestione: il lavoro è uguale in tutte le fabbriche! → diffusa al nord, riformista - La Federterra: primo sindacato del settore agricolo → diffusa al sud, rivoluzionaria [importanza della musica come elemento costitutivo del linguaggio politico: forte coinvolgimento e diffusione] ↑↑scioperi MA abuso di violenza delle forze dell’ordine = 1904 primo sciopero generale nazionale di denuncia contro l’autorità: dalla CdL di Milano (rivoluzionaria), si diffonde in tutto il territorio nazionale (campagne>città) → i riformisti cercano di frenare i rivoluzionari + Giolitti lascia sfogare lo sciopero: difatti si concluse senza un reale nulla ➔ 1906, Milano, la prima Confederazione di federazioni sindacali dà vita alla CGdL, CONFEDERAZIONE GENERALE DEL LAVORO: unione x ↑capacità negoziale → matrice socialista riformista, MA più moderata della FIOM (al contrario di questa sostiene il governo Giolitti, liberale: bisogna collaborare) N.B. il primo segretario era Rinaldo Rigola, un falegname (no operaio industriale!) di Biella nato nel 1868, che aveva aderito al Partito socialista ed era stato deputato dal 1900 al 1904 Temi centrali: controllo del collocamento, fissazione di minimi salariali, commissioni di rappresentanti interne alle fabbriche, riduzione dell’orario di lavoro + firma di contratti nazionali: favorita, nel 1910, dalla nascita dell’associazione degli industriali, CONFINDUSTRIA: nata proprio come ‘contrappeso’ + 1907, accordi con la FEDERAZIONE DELLE SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO e LA LEGA DELLE COOPERATIVE (TRIPLICE ECONOMICA) + ACCORDO DI FIRENZE: separazione compiti fra CGdL (economia) e PSI (politica) MA primi contrasti: Rigola vorrebbe un partito del lavoro, il PSI un sindacato rivoluzionario ➔ 1912, Modena, nasce l’USI, UNIONE SINDACALE ITALIANA, per iniziativa di De Ambris, segretario della CdL di Parma: metallurgici, minatori e edili del centro-nord; rivoluzionaria: anarchici, socialisti massimalisti (Leninisti) e nazionalisti → sostenuta da Mussolini, direttore dell’Avanti Governo Salandra, dal 7 giugno 1914: SETTIMANA ROSSA: previste varie manifestazioni, promosse dalle CdL rivoluzionarie, dall’USI e dagli anarchici: festa dello Statuto (simbolica contestazione ai Savoia) + contestazione alla guerra di Libia (presenti le tensioni pre-IGM) → il governo le vieta MA scoppiano ugualmente = represse, muoiono tre giovani ad Ancona = ↑proteste → in occasione dei funerali, tre personaggi chiave: Mussolini, socialrivoluzionario + Malatesta, anarchico + Nenni, repubblicano → ↑radicalizzazione rivoluzionaria = grande sciopero dei ferrovieri → CGdL proclama uno sciopero generale, dichiarato chiuso solo il 10 giugno (no rivoluzione, lascia sfogare) MA non finì ancora per giorni → ↓CGdL x ↑USI MA IGM: Corridoni, Rossoni e De Ambris, contrari alla guerra di Libia, si schierarono a favore e vengono espulsi (da Borghi): fondano l’UNIONE ITALIANA DEL LAVORO (UIL), nazionalista + Fasci d’azione internazionalista ≠ USI: antimilitarista, metodo di lotta l’occupazione delle fabbriche MA ↓consenso x ↑CGdL: appoggio dei rivoluzionari neutralisti Post IGM: ↑PIL x commesse militari (industrie convertite a belliche) e finanziamenti internaz. MA ↑debito pubblico per i prestiti di guerra ↑risparmi: la vita si è fermata = ↑spese alla ripresa dei consumi MA ↑inflazione forza lavoro maschile sostituita con quella femminile, ma servono i macchinari per compensare la minor forza fisica: necessari investimenti → post-guerra ↑forza lavoro x ↑capacità produttiva = boom economico MA il problema è la distribuzione di questa ricchezza: il surplus è polarizzato agli industriali MA i cittadini soldati meritano una ricompensa + salari reali erosi dall’inflazione → l’attività sindacale riprese con forza nel BIENNIO ROSSO (1919-20) 1919 (Riv. Russa!): ottengono le 8hx5dì/sett + aumenti salariali + stop ai licenziamenti → CGdL di D’Aragona (milanese colto, riformista molto politico) + FIOM di Buozzi (operaio ferrarese, riformista ‘aggressivo’) + sciopero politico promosso dalla CdL di Roma (x riconoscimento del nuovo Stato bolscevico + pace di Parigi) + CdL di Milano promuove manifestazioni x ↑spinta rivoluzionaria MA scontro con l’ala massimalista del PSI, che le riteneva eccessivamente radicali (filobolsceviche) → grande tensione a sinistra 1920: FIOM chiede un aumento salariale reale del 40%, le ferie pagate… MA CONFINDUSTRIA: la FIOM risponde con scioperi ed ostruzionismo nelle fabbriche + CGdL la segue, minacciando l’allargamento del conflitto → gli industriali si attivano con le serrate, dove ancora possibile ! il PSI voleva assumere la guida delle rivolte per trasformarle in azione rivoluzionaria VS CGdL e FIOM: vogliono utilizzarle come strumento di pressione negoziale (anche perché in ogni caso il proletariato non sarebbe stato pronto): cercano di ‘raffreddare’ lo scontro e intanto guadagnarci [+ azione attiva del governo Giolitti] = durante il Biennio Rosso ottengono molto: può considerarsi una vittoria, piuttosto che una ‘rivoluzione mancata/tradita’ in accezione delusa (idea diffusa) → le elezioni del 1921 verranno vinte dai socialisti + Torino, lo ‘sciopero delle lancette’ si opponeva all’applicazione dell’ora legale → ruolo decisivo di ‘Ordine nuovo’ (rivista settimanale socialista) di Gramsci: promotrice di una rivoluzione sul modello della Riv. d’ottobre N.B. ORDINOVISTI: rivoluzionari, rivendicavano la rappresentanza operaia nelle fabbriche affinché assumano a pieno la funzione dirigente, prima delle fabbriche, poi dello Stato, coinvolgendo tutte le fasce sociali produttive (ceto medio, contadini) → non è il partito fare la rivoluzione, ma la classe operaia organizzata + critica ai sindacati, parti integranti del capitalismo → MA, in fondo, anche Gramsci sa che non è il momento di fare una rivoluzione: le condizioni oggettive non sono ancora mature ➔ SINDACALISMO RIVOLUZIONARIO: indipendenza nei confronti dei partiti e dello Stato: la classe operaia deve agire autonomamente x costruire una società organizzata grazie ad un sindacato industriale ramificato per settori produttivi ed eletto dal basso, il cui coordinamento (di fatto un governo) sarebbe stato puramente amministrativo + le campagne sono agitate da scioperi: chiedevano la promessa riforma agraria, formulata da più parti durante la guerra = occupazione terre + LEGHE BIANCHE, legate alla chiesa → primo vero sindacato cattolico, appoggiato dal neonato Partito Popolare di Sturzo: CONFEDERAZIONE ITALIANA DEI LAVORATORI (CIL), primo segretario Gronchi (fonderà la DC e sarà in Costituente; parlamentare, partecipa all’Aventino + Pres. della Rep. nel 1955) → i sindacati socialisti si concentrano sugli operai + i comunisti hanno l’idea che i mezzadri siano dalla parte dei padroni → principi religiosi, rigida autonomia dai partiti, no rivoluzionari ma progressisti, uso ragionevole dello sciopero, economia in ottica nazionale e ridistribuzione della proprietà terriera grazie alla riforma agraria (NO collettivismo di Stato) + assicurazioni sociali, lotta al carovita, l’introduzione del probivirato in agricoltura, no lavoro minorile, istruzione… = declina in chiave contadina la Rerum Novarum di Leone XIII: eguaglianza sociale N.B. il fascismo combatte il sindacalismo di sinistra MA tenta di sostituire, senza scontri, quello cattolico  periodo con ↑↑scioperi + occupazioni, anche armate, delle fabbriche del Centro Nord: le rivendicazioni economiche degli operai assunsero un carattere generale e politico + ruolo degli ARDITI DEL POPOLO, formazione a difesa delle fabbriche occupate e vs i fascisti: “guardie rosse” 1921: Congresso delle CGdL: emerge l’idea di consolidare il SINDACATO D’INDUSTRIA, con struttura centralizzata, che si contrapponesse alle CdL rivoluzionarie e che ribadisse la vocazione industriale (vs Ordine Nuovo, in espansione x Consigli di fabbrica + appoggio comunisti) → articolandosi nelle fabbriche, evitano la nascita di un sindacato legato al neonato PCI + fu ribadita la distanza con il PSI (maggioranza massimalista MA gruppo parlamentare riformista) → NO sindacato comunista: - sulla scia di Gramsci: serve un partito forte che si appoggi sui Consigli di fabbrica, un sindacato è irrilevante - forza di CGdL + FIOM: timore di competere con una forza sindacale oggettivamente superiore → lo stesso Mussolini cercherà un contatto con la CGdL: d’Aragona proposto come ministro → due diverse stesure di Bottai, una favorevole agli industriali e l'altra filo-corporativa; è Rocco a mediare tra le due: - Stato = Nazione grazie alle corporazioni → anti-individualista e in parte anticapitalista - il lavoro è un dovere sociale e in quanto tale è tutelato dallo Stato: determina la cittadinanza → fonda sulla retorica del lavoro il mito nazionale del fascismo - le associazioni del lavoro sono riconosciute e permesse MA perché non le ingloba nelle corporazioni? esistono ancora i sindacati fascisti di Rossoni, fonti di consenso + di fatto non ci crede poi così tanto nemmeno Mussolini (+ è un processo molto lungo renderle efficienti e protagoniste) [Salvemini] - valore all’iniziativa privata: strumento più efficace e utile x l’interesse della Nazione + lo Stato la deve aiutare, non sostituire (salvo necessità) → convivenza con il capitalismo ≠ stato imprenditore - salari dignitosi e onesti MA non eccessivi: per una vita semplice e modesta (cultura cattolica) - uffici di collocamento legati alle corporazioni: obbligo di assumere tramite questi + precedenza agli iscritti al Partito e ai Sindacati Fascisti, secondo anzianità di iscrizione ! diffusione radio per propaganda dei principi fascisti (80% dei programmi erano musica di parte) → Rispetto a questo documento, sono interessanti alcuni giudizi: Pio XI nell’enciclica QUADRIGESIMO ANNO del 1931, riprende i temi della Rerum Novarum ed esalta il nuovo ordinamento + Salvemini, al contrario, lo critica facendo ironia sul lavoro come dovere sociale + giudizio tratto dall’Economist per il quale il nuovo Stato Corporativo consiste soltanto nella formazione di una nuova e costosa burocrazia, facilmente corruttibile e a favore dei grandi monopoli MA, intanto, politica deflazionista = ↓produzione = crisi = ↑proteste del sindacalismo (fascista!) + i principi della Carta del lavoro non vengono tradotti in termini di diritto: contratti nazionali tardivi e leggi di tutela disattese + Rossoni aspira al controllo di Confindustria e rilancia il sindacalismo (ora corporativismo) integrale: unica corporazione nazionale MA allarma i vertici del fascismo: il sindacato deve essere superato MA la Confederazione di Rossoni ha troppo consenso: viene smembrata in piccole realtà autonome prive di reale potere: il sindacalismo fascista perde il suo organismo più forte (sia come contrattazione che in termini di identità) + il COMITATO INTERSINDACALE CENTRALE rifiuta il fiduciario di fabbrica (mediatore), proposto dai sindacati fascisti + i sindacati rispondevano al potere politico, e non ai lavoratori: si limitano ad una politica difensiva [+ crisi del ‘29] ➔ ↓↓potere del sindacalismo fascista: la situazione si riprese dal ’35 MA ormai il fascismo si era avviato verso la fine → anni Trenta: crisi: ‘governo dei tecnici’ e Stato imprenditore di IMI e IRI (nascita enti di intervento statale): ↓retorica del corporativismo → SE avesse raggiunto l’intero mercato il fascismo si sarebbe ‘sovietizzato’, superando il capitalismo ma negando l’iniziativa privata = lo stato imprenditore NON doveva essere identificato col fascismo CGdL → 1922: D’Aragona vs PCI e passa al neonato PSU (riformista) + tenta l'unità sindacale in f antifascista con D'Annunzio e i rivoluzionari MA non chiude i contatti ‘negoziali’ con Mussolini fino all’assassinio Matteotti (1924) + durante l’Aventino la CGdL non si schiera: distacco con la FIOM di Buozzi, convintamente antifascista e deputato aventiniano → leggi fascistissime: Rigola e D’Aragona sciolgono la CGdL, contrari alla clandestinità → fondano un’associazione, PROBLEMI DEL LAVORO (1927), appoggiata da Mussolini! MA i comunisti ne prendono il posto e rinasce una CGdL (1927) clandestina: è il nucleo che si legherà a Di Vittorio + buona parte dei sindacalisti antifascisti (tra cui Buozzi) esulano in Francia, dove ricreano un’altra CGdL a Parigi, socialista riformista e non massimalista, ma profondamente antifascista ➔ esiste una FEDERAZIONE INTERNAZIONALE DEI SINDACATI, a Ginevra, e Mussolini preme perché riconosca PROBLEMI DEL LAVORO a sostituzione delle altre nuove CGdL MA questa riconoscerà la componente parigina, auspicando però un unione tra comunisti e socialisti: avverrà dopo il 1934 con il PATTO D'UNITÀ D'AZIONE, quando Stalin aprirà la linea dei fronti popolari: alleanze antifasciste/naziste → svolta nella storia dell'antifascismo in esilio MA l'unità sindacale avverrà solo nel 1936 (in seguito all'unificazione della CGT socialista e della CGTU comunista francesi) 1924, Di Vittorio: incontro con Gramsci e Togliatti: aderisce al PCI → + Grieco, comunista pugliese: avviano un’organizzazione autonoma dei contadini al sud, semi-legale poi illegale (leggi fascistissime) → 1928-30 è in Urss: rappresentante del PCI + a Parigi guida la CGdL clandestina, aderente all’INTERNAZIONALE + partecipa alle BRIGATE INTERNAZIONALI, in Spagna + 1939 dirige LA VOCE DEGLI ITALIANI, quotidiano antifascista → sarà in Costituente Post IIGM: Nuovo governo Badoglio: sindacati fascisti rimasti senza dirigenti: abrogato l’ordinamento corporativo, resta in vita la legge con cui Rocco aveva modellato il sindacalismo del regime → Piccardi, ministro delle corporazioni (abolite MA hanno ancora un ministero? Si), suggerisce la nomina di esponenti del sindacalismo prefascista: il socialista Buozzi fu preposto all’organizzazione dell’industria; il cattolico Grandi a quella dell’agricoltura; il comunista Di Vittorio a quella dei braccianti; a quella degli industriali venne richiamato Mazzini → 1943: Mazzini e Buozzi firmano un accordo per ricostituite le COMMISSIONI INTERNE nei luoghi di lavoro + 1944, nasce la CONFEDERAZIONE GENERALE ITALIANA DEL LAVORO UNITARIA (CGIL): PATTO DI ROMA, tra gli esponenti dei tre partiti di massa: Di Vittorio x PCI, Grandi x DC e Canevari x PSI (sostituisce Buozzi, arrestato e ucciso dai tedeschi: simbolicamente retrodatato e falsificato con la sua firma: evidenzia che gli accordi sono stati gestiti sotto l’occupazione tedesca, pre liberazione angloamericana di Roma) → nuova CGIL: unica ma confederale! = no scioglimento in todo dei precedenti sindacati MA rappresentanza elettiva proporzionale e indipendenza dai partiti + a livello locale, unica CdL e unico sindacato rappresentativi delle diverse correnti Durante la guerra, nasce in clandestinità la DC (De Gasperi e Gronchi, dall’ex PPI di Sturzo) + la Chiesa dà vita alle ASSOCIAZIONI CRISTIANE DEI LAVORATORI ITALIANI (ACLI), con presidente Grandi (deputato della DC)  MA perché un unico sindacato? Le motivazioni sono diverse: - Con la liberazione di Roma (giugno 44) si dimette il governo Badoglio, e si forma il governo Bonomi, di coalizione: demo-cristiani, comunisti, socialisti, laici… l’unità sindacale riflette quella politica - Solo il sud è libero: una molteplicità di sindacati nella realtà meridionale, poco politicizzata e con ideologie deboli e indefinite avrebbe creato solo dispersione e fratture + realtà agricola: difficilmente sindacalizzabile - la DC aderisce alla CGIL perché un sindacato (solo) cattolico avrebbe indebolito la posizione della Chiesa: Patti Lateranensi conclusi da Mussolini + isolata era debole: sindacalismo a maggioranza comunista → MA si dota di due ‘vie di fuga’ (microsindacati-associazioni): le ACLI + COLDIRETTI, CONFEDERAZIONE DEI LAVORATORI DELLA TERRA - la sinistra potrebbe fare un suo super sindacato MA come vincere contro i cattolici in Italia? Meglio non ritirare fuori la questione romana (non expedit): il papa è pure anticomunista! - l’unità sindacale è vista come fattore di stabilità politica e di progresso democratico: collante tra i diversi partiti ➔ considerazioni: la forza egemonica culturale del partito comunista, intrinsecamente partito dei lavoratori, avrebbe convinto gli stessi cattolici a diventare anche comunisti: hanno i patti lateranensi e una religione libera e riconosciuta, perché non essere comunisti politicamente? = il partito comunista diventerà il partito di tutti Primo Congresso della CGIL, 1945 (solo 12 regioni liberate): fu ratificato il Patto di Roma e confermata la segreteria generale, composta da Di Vittorio, Grandi e Lizzadri (x PSI) + temi centrali: - nazionalizzazione dei ‘monopoli naturali’: settori dei servizi (oggi -pubblici) e dell’energia (soprattutto elettrica) → il fascismo aveva creato lo stato imprenditore: la statalizzazione è un tema delicato: si usa il termine nazionalizzazione per ‘smorzare’ - indicizzazione dei salari: da nominali a reali: in f dei livelli dei prezzi (scoppio inflazione post-guerra) + gabbie salariali: per ‘zone’: diversi all’interno dell’Italia stessa + nel mercato internazionale si usano i dollari, usare la lira significa svalutarla ulteriormente: deve restare per il commercio interno - blocco dei licenziamenti, dall’organico delle aziende del 1938: lo Stato deve prendersi a carico il salario dei dipendenti + due obiettivi: grandi scioperi politici vs fascismo + difendere le fabbriche: evitare che vengano distrutte dai tedeschi o abbandonate dai proprietari → lasciavano la gestione a dei tecnici + gli operai vi si affiancano con i Consigli di gestione 25 Aprile 1945: liberazione completa: ingresso operai del nord industriale 2 giugno 1946: referendum repubblica-monarchia + Assemblea costituente  come delineare il sindacato in Costituzione? Comunisti: no personalità giuridica, né registrazione MA associazione volontaria di membri e sindacato di classe → la struttura giuridica evoca il modello corporativo + paura di eccessivi controlli (dal Governo, da cui sono esclusi) con la registrazione (cariche, iscritti, finanziamenti) + deve mantenere una matrice rivoluzionaria, no integrarsi nello Stato ≠ sindacato di categoria (no generico) pubblico: sostenuto dalla DC: partito egemone con sostegno degli alleati: personalità giuridica per controllare i sindacati + socialisti: necessario per i contratti collettivi (nazionali di categoria) [MA quando Buozzi venne sostituito da Lizzadri, questi si allineò con i comunisti]  MA sull’esito della discussione Costituente pesò molto il cambiamento di fase politica: mentre le sottocommissioni lavorano in un periodo di maggioranza di governo “tripartita” (PSI-PCI-DC), la fase del dibattito in Aula si svolge dopo la fuoriuscita delle sinistre (governo De Gasperi, DC) ➔ Art. 39 e 40 della Cost. italiana: contraddittori! L’art. 39 formula un compromesso: l’organizzazione sindacale è libera + ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge, ma lo strumento per la contrattazione collettiva valida erga omnes è una struttura categoriale pubblicizzata (personalità giuridica) + devono avere ordinamento interno democratico → pluralismo sindacale vs corporazione unica fascista + l’iscrizione rimane solo un’eventualità possibile ma non attuata MA necessaria per contratti collettivi di categoria: mai attuato → i comunisti accettano una futura possibilità di registrazione perché sanno di essere la maggioranza + analogo per la DC, ma in senso opposto: sui contratti nazionali avrebbe meno potere rispetto le sinistre (sono in contrasto)! + Art. 40: il diritto di sciopero si esercita nell'ambito delle leggi che lo regolano → necessità di riconoscerlo come diritto per attuare il principio di autonomia organizzativa dei lavoratori prevista dall'art. 39 MA titolarità? Il singolo lavoratore o una collettività (sindacati MA non sono registrati)? Per sua natura è un diritto individuale, ma non è presumibile che venga esercitato dal singolo → Corte costituzionale: diritto individuale esercitato collettivamente MA vago: in quanti? ➔ i CONSIGLI DI GESTIONE: post Liberazione, molte aziende vengono ridistribuite a nuovi proprietari a somme modiche MA, ormai, in altre, gli operai erano arrivati ad una gestione autonoma, grazie ai Consigli di gestione → al centro sia del dibattito costituente, sia della politica economica: il ministro dell’Industria Morandi, socialista, propone un piano economico che li coinvolga (modello tedesco): soluzione di carattere legislativo MA, dopo la svolta monocolore, De Gasperi affossa il progetto di legge. Intanto in Costituente si delinea l’art. 46: concetto di partecipazione unito a quello di collaborazione: ‘ai fini dell’elevazione economica e sociale del lavoro e in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende’ → si parla di lavoro, non lavoratori! + ‘in armonia con’: compromesso + ‘collaborare’: alla gestione o alla produzione? Vago → DC contraria agli operai azionisti, comunisti restii: sembra una collaborazione col capitalismo MA Di Vittorio: operai coinvolti perché conoscono le dinamiche dell’azienda, ma non come azionisti, piuttosto sono dei ‘consulenti’ esperti e cointeressati che andrebbero ascoltati → l’articolo resta vago 1947 (sinistre estromesse dal governo De Gasperi): primo vero Congresso della CGIL, Firenze: fu il congresso della spaccatura sull’art. 9 dello Statuto, circa gli scioperi politici → possibilità di sciopero politico (atto di protesta verso il sistema), e non esclusivamente economico: suggerito da comunisti e socialisti che, tagliati fuori, sono a favore di un mezzo che possa contrastare il governo MA DC contraria: il sindacato deve essere apolitico (DC è al governo ma nella CGIL ↑forza a sinistra: può ritorcerglisi contro) + si lega alla discussione in Costituente circa l’art. 40 → il voto che seguì palesò i rapporti di forza interni alla confederazione: nettamente a favore della sinistra viene accettato MA iniziano i contrasti + sottoscrive un accordo interconfederale in materia di licenziamenti nel settore industriale: fine blocco legale assoluto dei licenziamenti del 1945, MA ottennero severi limiti all'incondizionato potere di licenziamento N.B. 1945-1947 i sindacalisti della CGIL uccisi dalla mafia furono una trentina + strage di Portella della Ginestra, Palermo → Di Vittorio ha portato il sindacato in territorio mafioso Il 1948 fu un anno buio per il sindacato: clamoroso insuccesso del Fronte popolare nelle elezioni politiche: inizio dell’egemonia democristiana + 14 luglio: attentato al leader del PCI Togliatti: reazione con scioperi spontanei in tutto il Paese, con morti e feriti → al fine di evitare un’insanabile frattura con le masse ma anche una vera e propria insurrezione, la CGIL prende il comando: proclama lo sciopero al fine di sospenderlo, ma prosegue per altri 5-6 giorni → la corrente cattolica (Pastore) denuncia che la natura dello sciopero (politico!) è in contrasto con le finalità e le funzioni della CGIL, così, accusando la maggioranza dell’esecutivo di aver infranto il patto e violato lo Statuto, i sindacalisti cristiani (+ le ACLI), fondano una nuova organizzazione sindacale autonoma: la LIBERA CONFEDERAZIONE GENERALE ITALIANA DEL LAVORO, LCGIL + poco dopo anche socialdemocratici e repubblicani si tagliano fuori, fondando la FEDERAZIONE ITALIANA DEL LAVORO (FIL): questa si disgrega in poco, ed i suoi componenti in parte costruiscono con la LCGIL la CONFEDERAZIONE ITALIANA SINDACATI DEI LAVORATORI (CISL), e i restanti (laici e repubblicani) fondano l’UNIONE ITALIANA DEL LAVORO (UIL), con guida Viglianesi + nasce la CONFEDERAZIONE ITALIANA SINDACATI NAZIONALI (CISNAL)  MA non ci fosse stato l’attentato a Togliatti, l’unità sarebbe continuata? C’è chi sostiene che fosse soltanto una questione di tempo (l’avrebbe causata la guerra fredda), e chi che la frattura era evitabile. È evidente che i cattolici, e la stessa DC, avevano capito che dentro la CGIL non avrebbero avuto grande capacità di reclutamento: cattolici a fianco del PCI?! Infatti, sono solo il 12% del totale degli iscritti Continui scontri MA vengono concluse diverse leggi rilevanti: - Il collocamento dei lavoratori diventa una funzione pubblica con ruolo modesto dei sindacati - Riforma agraria: ridistribuzione terre ai contadini, ‘fine’ del latifondo → ma non riesce a modernizzare l'agricoltura l'art. 39 della costituzione non viene mai attuato, MA legge Vigorelli (1959): contratti collettivi stipulati in capo alle maggiori centrali convertiti in decreti-legge x compensare l’assenza di personalità giuridica e avere validità erga
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved