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Riassunto "Storia Romana" di L. Zerbini e R. Ardevan, Appunti di Storia Romana

Riassunto dei capitoli da 1 a 10 del libro "Storia romana" di L. Zerbini e R. Ardevan. Argomenti trattati: origini di Roma (fondazione, età regia), repubblica (creazione, istituzioni, emancipazione plebe), conquista Mediterraneo (guerre puniche, Roma conquista Oriente ellenistico, amministrazione province, conseguenze conquiste a livello economico/sociale), riforme dei Gracchi, crisi della repubblica (ottimati, popolari, Mario, Silla), Pompeo, Cesare, impero fino a Teodosio.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 13/03/2020

GGiulia1997
GGiulia1997 🇮🇹

4.4

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Scarica Riassunto "Storia Romana" di L. Zerbini e R. Ardevan e più Appunti in PDF di Storia Romana solo su Docsity! DALLE ORIGINI DI ROMA ALLA REPUBBLICA La fondazione di Roma • II metà del II millennio a.C.: nel territorio tra Tevere e Colli Albani, i latini fondarono villaggi riuniti in leghe di carattere difensivo; • I millennio a.C.: la maggior parte della penisola era abitata da: • tribù italiche di agricoltori di 2 gruppi linguistici (latino-falisco e osco-umbro); • tribù illiriche (iapigi e messapi); • tribù venete; • liguri; • Lega latina=città latine autonome ben organizzate raccolte in 1 lega nell’Italia centrale, il cui centro era Alba Longa. • 9 sec. a.C.: i latini si insediarono sui colli in prossimità del Tevere (colle Palatino). Erano pastori e agricoltori. Le piccole comunità indipendenti di villaggi latini cominciarono per ragioni difensive/aiuto reciproco, a incontrarsi e unirsi per dare vita poi a Roma nell’ 8 sec. a.C.; • 8 sec. a.C.: i greci fondano colonie nel sud Italia (Magna Grecia) e invece in Toscana ci sono gli etruschi che si estendono fino alla Pianura Padana. Dal 5 sec. a.C. il potere etrusco decrebbe; • V sec. a.C.: nella valle del Po penetrarono tribù galliche (Gallia Cisalpina); • 21/04/753 a.C.=data tradizionale nascita di Roma. Si tratta di 1 leggenda per nobilitare le oscure origini della città, in cui gli scrittori hanno elaborato racconti mitici; • Società a struttura aristocratica gentilizia= + famiglie discendenti da 1 mitico anrtenato formavano 1 gens ed erano ripartite in 30 curie, a loro volta divisi nelle 3 originarie e arcaiche tribù di Roma ossia: 1. Titienses; 2. Ramnenses; 3. Luceres. • I plebei non godevano di diritti politici/civili. Non avevano diritto di proprietà, non potevano partecipare ai culti pubblici e non avevano organizzazione istituzionale. Non avevano cittadinanza. Età regia (753-509 a.C.) • 7 re leggendari: 1. Romolo: fondazione di Roma, situazione iniziale di diarchia con il re sabino Tito Tazio, primo progetto di istituzioni politico-sociali; 2. Numa Pompilio: basi ordinamento religioso; 3. Tullio Ostilio: espansionismo, sconfitta Alba Longa e conseguente egemonia romana nella Lega latina; 4. Anco Marzio: lotte vs popolazioni vicine (Fidenati e Latini), Ostia è la prima colonia romana, traffici commerciali sul Tirreno; 5. Tarquinio Prisco: bonifica valle paludosa tra il Palatino e il Campidoglio, primo sistema fognario a Roma (Cloaca Massima); 6. Servio Tullio: trasformazione di Roma in città, erezione delle mura e suddivisione popolazione in 5 classi di censo. Suddivisione del popolo romano in base al luogo di residenza (tribù territoriali) e all’entità del patrimonio (censo, centurie). Questa riforma censitaria però è preferibile datarla al V-IV sec. a.C.. Da Servio Tullio si comincia a coinvolgere la plebe nella vita politica cittadina e probabilmente fu 1 motivo di risentimento del patriziato verso il re etrusco. Il re infatti fu assassinato; 7. Tarquinio il Superbo: cacciato da Roma in seguito a 1 ribellione che provocò la fine della dominazione etrusca su Roma e nascita repubblica. Tarquinio il Superbo, per ridimensionare il ruolo del patriziato, decise di appoggiare le classi mercantili e artigiane emergenti e quindi l’aristocrazia gentilizia romana per riguadagnarsi il potere, avrebbe provocato dunque la caduta della monarchia. • È possibile che siano stati i tentativi con cui i re etruschi di Roma cercarono, avvantaggiando i plebei, di ingrandire il loro potere a scapito dei patrizi a indurre questi ultimi a ribellarsi e a cacciare l’ultimo re e instaurare la repubblica; • Senato= si riunivano 300 (100 x tribù)patres delle gentes. Spettava al senato eleggere i re e affiancarli nel governo; • Il re aveva potere esecutivo, amministrava la giustizia, comandava l’esercito e svolgeva funzioni sacerdotali. La sua sovranità era limitata da religione, tradizione (mos maiorum) e consenso del patriziato; • L’assemblea popolare era costituita dai comizi curiati che erano formati dalle 30 curie di 10 gentes ciascuna. Questi comizi controllavano l’operato del re/senato. L’assemblea poteva approvare/cassare le decisioni del senato. Si votata per curie, non per individui; • I cittadini romani godevano di: ➢ Ius commercii= diritto di possedere proprietà e svolgere attività economiche; ➢ Ius conubii= diritto di contrarre un matrimonio giuridicamente legale; ➢ Ius suffragii= diritto di voto; ➢ Ius honorum= diritto di essere eletto a 1 carica pubblica. • L’esercito era formato dal populus: 100 soldati e 10 cavalieri per ciascuna delle 30 curie (ordinamento curiato). LA CREAZIONE DELLA REPUBBLICA La nascita della repubblica • 509 a.C.= cacciata della monarchia e costituzione repubblica. In realtà si trattò di 1 passaggio graduale/lento; • Repubblica aristocratica=fondata sul potere del senato, i cui appartenenti ossia i patres erano tutti di estrazione gentilizia; • Il cambiamento sta nella separazione dei poteri dello Stato: ➢ Senato=compiti giuridico-legislativi, garante della legalità/onorabilità; ➢ Comizi=approvavano le leggi; ➢ Magistrati patrizi annuali eletti dalla città=potere esecutivo. • Fine VI sec. a.C.: Porsenna re di Chiusi, cercò di riconquistare Roma e riportarla sotto influenza etrusca ma senza successo. Venne sconfitto; • Roma si stava affermando come potenza autonoma. Ruolo riconosciuto anche da Cartagine con cui strinse 1 trattato di navigazione nel 509 a.C.; • Roma voleva espandersi nel Lazio e i latini si organizzarono allora in 1 lega opposta a Roma. nel 496 a.C. presso il lago Regillo, Roma sconfisse la Lega latina e si strinse un trattato di alleanza (foedus Cassianum) con cui romani e latini si impegnavano a difendersi reciprocamente in caso di pericolo esterno. Roma quindi assumeva 1 posizione egemone nella Lega latina; • Da quel momento (390 circa), fino al 358 a.C. Roma dovette combattere varie guerre vs i: ➢ Volsci; ➢ Etruschi; ➢ Latini; ➢ Ernici. • IV sec. a.C.: i romani hanno il predominio del Lazio. Da quel momento entrano in conflitto con i sanniti. I sanniti erano una popolazione di pastori/agricoltori tra Abruzzo e Molise. Sia romani che sanniti avevano desiderio di predominio sull’Italia centrale e soprattutto volevano entrambi espandersi in Campania. Queste mire espansionistiche comuni portarono le 2 popolazioni alla guerra; • I GUERRA SANNITICA (343-341 a.C.): esito favorevole ai romani. Sanniti sconfitti a Capua. Ma Roma non sfruttò pienamente il successo conseguito e non riuscì a risolvere definitivamente il contrasto con i sanniti. Tra città latine e campane che non erano + appoggiate da Roma, si costituì 1 alleanza vs sanniti e romani; • GRANDE GUERRA LATINA (340-338 a.C.): Roma vs lega latina. Vincono i romani. La lega fu sciolta e le città furono costrette a firmare trattati di alleanza o vennero annesse ai domini romani. Con la dissoluzione della lega latina, si crea lo ius latii: gli aristocratici latini che esercitavano cariche pubbliche nelle loro comunità diventavano cittadini romani; • i romani, in seguito a questi successi, consolidarono la loro influenza in Campania imponendo alleanze e fondando colonie. Ma l’estensione della sfera d’influenza romana in Campania minacciava gli interessi dei sanniti; • II GUERRA SANNITICA (326-304 a.C.): guerra che scoppiò per il controllo di Napoli, città verso la quale sia sanniti che romani stavano orientando le proprie mire. Sconfitta romana alle Forche Caudine a Benevento (321). I romani riorganizzarono l’esercito che fu rafforzato e adottarono la strategia di accerchiamento ossia stipularono alleanze con le popolazioni vicine e fondarono colonie ai confini del territorio nemico. I romani sconfissero i sanniti a Boviano. I sanniti chiesero la pace nel 304 a.C. e riconobbero di fatto l’influenza romana in Campania; • III GUERRA SANNITICA (298-290 a.C.): si forma una coalizione antiromana formata da popolazioni italiche tra cui etruschi, galli, umbri e sanniti. Battaglia conclusiva a Sentino (295) che vide la vittoria dei romani, obbligando i popoli vinti a 1 alleanza forzata; • alla fine di queste guerre, Roma aveva il predominio su tutta l’Italia centrale (Lazio, Etruria, Umbria, Sabina, Sannio e Campania). • Per quanto riguarda l’Italia settentrionale, nel 222 a.C. i galli insubri vennero sconfitti dai romani a Casteggio (Pavia) e venne poi occupata dai romani Milano e ciò permise il controllo romano sulla Pianura Padana. La conquista della Magna Grecia • mire egemoniche di Roma sulle città della Magna Grecia; • IV sec. a.C.: Taranto aveva stipulato un trattato con Roma. Secondo questo trattato, Roma si impegnava a non entrare nel golfo di Taranto con navi da guerra; • GUERRA VS TARANTO E VS PIRRO: 1. 282 a.C.: Turi, minacciata dai lucani, chiese aiuto a Roma la quale, inviò allora 1 flotta davanti al porto di Taranto violando in tal modo il trattato fatto in precedenza con Taranto. Taranto allora attaccò le navi di Roma, dichiarando guerra; 2. Taranto, chiese aiuto a Pirro, re dei Molossi e comandante della lega epirota; 3. Pirro accettò la richiesta dei tarantini e nel 280 a.C. sbarcò in Italia con un esercito in cui c’erano anche eleganti da guerra; 4. I romani vennero sconfitti a Eraclea (280) e a Ascoli Satriano (279); 5. Pirro propose trattative di pace ai romani che però rifiutarono. Pirro aveva proposto la pace perché doveva andare in Sicilia perché era stato chiamato in soccorso delle colonie greche minacciate dai cartaginesi; 6. Nel frattempo, la lega dominata da Cartagine, temendo l’intervento di Pirro in Sicilia chiese alleanza con i romani; 7. La guerra si sposta in Sicilia: Pirro sperava che liberando le colonie greche dalla minaccia cartaginese, avrebbe realizzato il progetto della creazione di 1 Stato greco nell’Italia sud; 8. le città greche dapprima accolsero Pirro come 1 liberatore ma poi si diffuse il malcontento nei confronti di Pirro perché chiedeva ingenti spese militari e aveva modi assolutistici; 9. Pirro allora torna in Italia, riprendendo la guerra vs i romani; 10. 275 a.C.: scontro decisivo a Benevento. I romani vinsero e i tarantini dovettero accettare l’alleanza con Roma. Roma aveva ormai tutto il predominio sull’Italia sud. Amministrazione Italia • Dissoluzione di ogni lega/alleanza tra le città suddite, ognuna delle quali doveva concludere 1 proprio trattato con Roma, accettando le condizioni da essa imposte. Tutte le città perdevano la possibilità di 1 politica estera indipendente; • I terreni confiscati diventavano ager publicus= proprietà dello Stato romano, venivano distribuiti ai coloni romani o concessi agli appaltatori. Gli alleati italici non potevano usufruire dello sfruttamento di questi terreni; • La maggior parte delle città italiche erano civitates stipendiariae= tutte dovevano pagare 1 tributo (stipendium) allo Stato romano; • Colonie= struttura portante dello Stato romano in Italia. Nuclei di cittadini trasferiti a presidio dei territori di recente conquista, fondate nei punti nevralgici della penisola, sui terreni confiscati ai vinti. I coloni coltivavano le terre ricevute dallo Stato; • Peregrini= coloro che non erano cittadini romani; • Nella prima metà del III sec. a.C. i romani controllavano l’Italia. Era un conglomerato di città tutte vincolate a Roma. La politica estera e di difesa era assicurata dalle istituzioni romane. Tutte le decisioni importanti erano prese dal senato romano; LA CONQUISTA DEL MEDITERRANEO La prima guerra punica • Trattati Roma-Cartagine: 509, 348, 306, 279 a.C.; • Dopo la vittoria vs Taranto, tra romani e cartaginesi sorsero tensioni; • Roma, conquistato il predominio nell’Italia sud, controllava le coste della penisola italica e stava indirizzando le proprie mire verso la Sicilia e verso il Mediterraneo, ostacolando gli interessi di Cartagine; • Casus belli: i mamertini (mercenari italici di origine osca) si erano impadroniti di Messina ma furono cacciati da Ierone II tiranno di Siracusa. I mamertini trovandosi in difficoltà, chiesero l’aiuto dapprima ai cartaginesi poi ai romani. I romani accettarono la richiesta dei mamertini, pur sapendo che la rottura dell’alleanza con Cartagine avrebbe portato alla guerra. I romani temevano che 1 eccessivo aumento del potere cartaginese in Sicilia nuocesse alla politica romana; • 264 a.C.: inizio prima guerra punica; • Occupata Messina, i romani si diressero a Siracusa (alleata con Cartagine) e la occuparono e costrinsero alla resa. Il re Ierone concluse 1 pace con i romani e si schierò dalla loro parte; • I romani proseguirono nella conquista di tutta la Sicilia orientale sino ad Agrigento dove ne fecero 1 base militare; • Roma si rese conto comunque che Cartagine non sarebbe mai stata definitivamente vinta finchè aveva predominio sul mare. I romani decisero allora si spostare la guerra sul mare; • 260 a.C.: vittoria romana a Milazzo; • I romani decisero di spostare la guerra in Africa: l’esercito romano guidato da Attilio Regolo nel 256 a.C. sbarcò sulle coste africane ma nel 255 a.C. subì 1 pesante sconfitta; • La guerra proseguì anche in Sicilia e in quell’occasione iniziò a distinguersi il generale cartaginese Amilcare Barca; • 241 a.C.: successo navale romane alle isole Egadi. I cartaginesi vennero costretti alla resa e dovettero accettare dure condizioni di pace: ➢ Rinuncia totale alla Sicilia; ➢ Pagamento di 1 indennità di guerra; ➢ Restituzione dei prigionieri. • Tutta la Sicilia (tranne Siracusa) divenne la prima provincia romana. I romani poi occuparono anche la Sardegna e la Corsica, facendole diventare anch’esse province romane. II guerra punica (218-202 a.C.) • A Cartagine assunse il potere l’oligarchia mercantile guidata dalla famiglia Barca, favorevole a 1 ripresa delle ostilità vs Roma. Le dure condizioni di pace e le forti limitazioni imposte dai romani, insieme al desiderio di riconquistare la posizione dominante sul Mediterraneo, inducevano i cartaginesi a 1 ripresa della guerra; • Cartagine voleva espandersi in Spagna, territorio di ricchezza mineraria. Il generale Amilcare Barca e Asdrubale conquistarono la penisola iberica. L’espansionismo di Cartagine in Spagna allarmò Roma, la quale nel 226 a.C. impose a Cartagine 1 accordo che fissava nel fiume Ebro un limite invalicabile; • Alla morte di Asdrubale, a capo dell’esercito venne messo Annibale Barca. Lui voleva portare guerra a Roma; • La causa della seconda guerra punica fu l’attacco di Annibale alla città spagnola di Sagunto (alleata di Roma). i romani accusarono i cartaginesi di aver violato il trattato dell’Ebro, nonostante Sagunto si trovasse nella zona di pertinenza di Cartagine; • 219 a.C.: Annibale assediò Sagunto e la espugnò. Con quest’azione provocatoria, indusse Roma a dichiarare guerra ai cartaginesi; • Progetto di Annibale: penetrare in Italia, sollevare le popolazioni galliche/italiche vs i romani e puntare a Roma. Annibale voleva dissolvere lo Stato romano, ma Cartagine non lo promosse nel progetto e anche se aveva acconsentito a muovere guerra vs i romani, non inviò ad Annibale ulteriori aiuti; • 218 a.C.: Annibale con un esercito in cui c’erano anche elefanti, valicò i Pirenei, attraversò la Gallia e le Alpi e giunse nella Pianura Padana; • I cartaginesi sconfissero gli eserciti romani presso il Ticino e poi sul Trebbia; 1. 149 a.C.: il senato romano decise di portare guerra a Cartagine. Inizio III guerra punica; 2. Dopo 3 anni di assedio, nel 146 Publio Cornelio Scipione Emiliano riuscì a sconfiggere i cartaginesi; 3. Cartagine venne presa e incendiata. Sulle sue rovine per tradizione, fu gettato il sale per indicare che su quel territorio non doveva sorgere + nulla; 4. Cartagine divenne nuova provincia d’Africa. • 132: venne costituita la provincia d’Asia che corrispondeva all’annessione romana del regno di Pergamo; • 118 a.C.: si costituì la Gallia Narbonense (Transalpina) dalle Alpi ai Pirenei; • Mar Mediterraneo= mare nostrum = IMPERIALISMO. Amministrazione province • Provincia= ogni regione al di fuori del suolo italico, sottoposta alla giurisdizione romana; • Sicilia=prima provincia romana. Poi ci fu la Sardegna, Corsica, Gallia Cisalpina. Roma poi controllava la sponda orientale dell’Adriatico; • Ogni lega/alleanza tra città era vietata, ogni provincia aveva 1 proprio statuto accordato da Roma; • Il suolo provinciale era considerato proprietà dello Stato romano ed era soggetto a 1 imposta fondiaria, che gravava sui cittadini della provincia; • Provincia= territorio straniero. Lo Stato romano confiscava le proprietà e ne assumeva le funzioni o in assenza di queste ultime, ne creava di apposite. Ad amministrare la provincia vi era 1 governatore, di solito 1 ex console con il titolo di proconsole. Le province + piccole invece erano governate da 1 propretore; • Problema riscossione imposte: non disponendo di ufficiali preposti a ciò, lo Stato appaltava questo compito a imprenditori privati che però erano responsabili di abusi ai danni dei provinciali. LE CONSEGUENZE DELLE CONQUISTE I mutamenti economici • Afflusso di ricchezze verso Roma/Italia sotto forma di: ➢ Imposte provinciali; ➢ Derrate alimentari; ➢ Bottini di guerra; ➢ Oggetti preziosi; ➢ Schiavi. • Nelle province gli ufficiali dello Stato romano si arricchivano abusando della propria posizione; • Il grande latifondo era avvantaggiato rispetto ai piccoli proprietari terrieri anche grazie all’esenzione del tributum soli (=tassa sulla proprietà fondiaria del 167 a.C.). Evoluzione sociale • Spopolamento delle campagne e crisi piccola proprietà terriera. I contadini andarono in rovina; • La devastazione delle campagne provocata dalla guerra contro Annibale, l’assenza prolungata dai campi di contadini-soldati arruolati in eserciti, la concorrenza delle merci prodotte dai grandi latifondi o importate dalle province e le sopraffazioni dei ricchi latifondisti che forzavano i coltivatori impoveriti a rinunciare alle loro piccole proprietà furono tra le cause della crisi dei contadini; • I piccoli proprietari si trovarono costretti ad abbandonare la loro attività nelle mani dei ricchi latifondisti, mettendosi poi al servizio di questi ultimi o emigrando in città in cerca di 1 nuovo lavoro; • Tutti i cittadini + poveri erano soliti vendere il proprio voto a chi volesse poi ricambiare con regali/vettovaglie; • La società romana era divisa tra 1 minoranza ricchissima e 1 maggioranza di poveri e ciò portò alla crisi sociale/agraria; • La rovina dei contadini e lo spopolamento rurale diminuivano drasticamente la base del reclutamento dell’esercito, inoltre il voto nei comizi veniva sempre + comprato da aristocratici, che in tal modo potevano accedere alle cariche pubbliche; • Ai senatori era impedito intraprendere affari commerciali (lex Claudia 218 a.C.) così ricorsero a intermediari come cavalieri/liberti. Comincia nel II sec. a.C. infatti l’ascesa sociale dei cavalieri. I cavalieri traevano profitto dagli appalti che lo Stato concedeva ai privati per la riscossione delle imposte nelle province, per i rifornimenti di armi/vettovaglie in zone lontane e per l’esecuzione dei lavori pubblici. I cavalieri però erano esclusi dalle cariche politiche; • Malcontento popolazioni italiche: volevano la cittadinanza romana. Le rivolte di città italiche vennero represse brutalmente; • GUERRE DEGLI SCHIAVI IN SICILIA: ▪ 136-132 a.C.; ▪ 104-101 a.C. • 73-71 a.C.: grande rivolta degli schiavi in Italia diretta da Spartaco; • Insoddisfazione popolazioni provinciali a causa della fiscalità onerosa e degli abusi dei governatori. La crisi dell’agricoltura e le riforme dei Gracchi • Gli italici erano esclusi dal pieno godimento dei diritti che la cittadinanza romana offriva: non potevano adire alle cariche pubbliche né partecipare alla distribuzione dell’ager publicus. Dovevano però combattere per Roma e versare ingenti contributi per le spese militari; • II metà II sec. a.C.: tentativi di riforma da parte di Tiberio e Gaio Gracco; • I fratelli Gracchia avvertivano che il problema dei piccoli contadini espropriati delle loro terre, e quindi ridotti a 1 stato di miseria, rischiava di compromettere anche il funzionamento dell’esercito romano, che era la struttura portante che aveva permesso a Roma di raggiungere la sua potenza ed era formato da contadini-soldati. scomparsa la piccola/media proprietà terriera quindi, Roma rischiava di trovarsi priva di soldati; • Tiberio Gracco fu eletto tribuno della plebe nel 133 a.C. e presentò una proposta di riforma agraria (Lex Sempronia) con la quale a nessuno sarebbe stato lecito possedere + di 500 iugeri (125 ettari) di agro pubblico, + altri 250 iugeri per ogni figlio maschio sino a un max di 1000 iugeri. Iugero=area di terreno che era possibile arare in 1 giornata di lavoro con 1 coppia di buoi aggiogati; • Un collegio di 3 membri (triumviri) era incaricato di recuperare le terre occupate illegalmente dai grandi appaltatori privati e di ridistribuirle ai cittadini meno abbienti in piccoli lotti di 30 iugeri; • Queste proposte attirarono l’odio contro Tiberio delle classi superiori. Tiberio Gracco ottenne però il consenso popolari dei comizi; • 132: Tiberio si ricandidò al tribunato della plebe e i suoi avversari politici lo accusarono di tentativo di istaurazione di potere personale. Tiberio fu assassinato; • 123: Gaio Gracco fu eletto tribuno della plebee volle continuare l’azione riformatrice di Tiberio. Aveva capito che nessuna riforma sarebbe stata possibile senza il ridimensionamento del potere del senato. Per questo, Gaio Gracco decise di ottenere il consenso delle forze che si opponevano al senato come i cavalieri a cui infatti permise l’accesso al tribunale; • Gaio Gracco, a favore del proletariato fece votare la Lex Frumentaria che prevedeva la distribuzione di 1 quota mensile di grano a prezzi bassi; • Per ridurre il problema della disoccupazione, Gaio Gracco diede avvio a diverse opere pubbliche e propose 1 legge agraria che consisteva nel redistribuire l’agro pubblico e fondare colonie; • Gaio Gracco propose di estendere il diritto di cittadinanza romana ai latini e il diritto latino agli italici ma la nobiltà senatoria, già ostile alle riforme, riuscì a sollevare contro Gaio il proletariato presentando l’estensione dei diritti dei cittadini romani ai latini come 1 danno per il popolo romano il quale avrebbe dovuto dividere con loro i benefici della legge frumentaria; • La nobiltà senatoria inoltre non approvava l’estensione dei privilegi politici e quelli legati alla proprietà terriera, mentre i cavalieri temevano di dover dividere con gli affaristi latini il monopolio degli appalti e altri vantaggi economici; • Gaio Gracco riuscì comunque a imporre alcune leggi e ottenne il consenso popolare. Fu infatti eletto tribuno della plebe consecutivamente per altri 2 anni e i suoi avversari politici lo accusarono di abuso di potere; • 122: Gaio Gracco si presentò per la terza volta alle elezioni per il tribunato ma fu sconfitto e al suo posto venne eletto Lucio Opimio; • 121: Gaio Gracco, in seguito a violenti tumulti che scatenarono una guerra, si fece uccidere da 1 schiavo; • Con la legge Opimia, contrariamente a quanto stabilito dai Gracchi, si permetteva ai nuovi possessori di terreni di vendere le loro parcelle di terreno. Molti così, incapaci di lavorare, preferirono vendere le terre e tornare a fare i nullatenenti in città; • Le riforme dei Gracchi fallirono. LA CRISI DELLA REPUBBLICA Ottimati e popolari • Ultimi decenni II sec. a.C.: scontro tra 2 partiti dell’aristocrazia senatoria ovvero optimates (ottimati= contrari a ogni cambiamento costituzionale) vs populares (popolari= favorevoli alla mobilità sociale e ai cambiamenti istituzionali). Mario e Silla • GUERRA VS GIUGURTA: dopo la creazione della provincia d’Africa, Roma controllava indirettamente la Numidia che era un regno vicino e alleato e considerato 1 area nevralgica per il controllo dei traffici commerciali nel Mediterraneo ovest 1. Giugurta= re della Numidia, era responsabile di 1 massacro di commercianti italici e romani; 2. Il senato, corrotto da Giugurta, esitava a intervenire; 3. 112: Roma dichiara guerra a Giugurta; 4. L’intervento militare vs Giugurta non diede risultati positivi perché i generali si lasciarono corrompere. Incapacità politica/militare dello Stato romano; Pompeo e Cesare • Il console Marco Emilio Lepido tentò di imporre 1 potere personale ma fallì e morì in esilio; • In Spagna nell’80 a.C. era in corso 1 insurrezione delle popolazioni locali guidata da Sertorio che aveva costituito 1 governo indipendente. La guerra si protrasse sino al 76 a.C. quando l’incarico di reprimerla fu affidato a Gneo Pompeo. Nel 72 a.C. Sertorio fu sconfitto e Pompeo tornò a Roma vincitore; • Terza grande risolva di schiavi (73-71) capeggiata da Spartaco. Il senato affidò il comando di reprimere la rivolta a Marco Licinio Crasso e nel 71 a.C. ci fu uno scontro in Lucania in cui i ribelli vennero sconfitti; • 70: Pompeo e Crasso consoli. I decreti di Silla vennero annullati: ➢ I tribuni ricevettero i loro antichi poteri/privilegi; ➢ I cavalieri riottennero l’accesso ai tribunali; ➢ I senatori che avevano sostenuto il programma di Silla vennero proscritti; ➢ Il senato rimaneva composto da 600 membri. • Gaio Giulio Cesare fece la sua ascesa nella scena politica che divenne il punto di riferimento del partito dei populares; • A Pompeo venne affidato il compito di risolvere il problema della pirateria nel Mediterraneo: le navi dei pirati rendevano impraticabili le rotte commerciali vs l’Asia e minavano l’egemonia romana sul mare. Con la legge Gabinia del 67 a.C. venne conferito a Pompeo l’imperium maius su tutto il Mediterraneo ovvero 1 potere militare immenso concentrato nelle mani di Pompeo. Pompeo annientò i pirati; • GUERRA VS MITRIDATE VI EUPATORE: cominciata già nel 74 a.C.: 1. Pompeo ottenne il comando di questa guerra che cominciò perché Mitridate VI Eupatore re del Ponto aveva attaccato le province romane di Asia/Bitinia/Cappadocia; 2. Pompeo sconfisse il re del Ponto, il quale si suicidò; 3. L’Armenia, che aveva appoggiato il re del Ponto, fu costretta a rinunciare alle sue conquiste; 4. Pompeo trasformò Bitinia, Ponto e Siria in province romane e riorganizzò l’Oriente mediterraneo creando 1 serie di regni/stati clientelari; 5. 63: finisce la guerra e Pompeo crebbe il suo potere personale. • CONGIURA DI CATILINA (64-62): Lucio Sergio Catilina, appartenente al partito aristocratico ma di condizioni economiche modeste, tentò invano di essere eletto console. Il piano di Catilina era cercare il sostegno dei piccoli salariati e degli aristocratici decaduti, tentando 1 colpo di Stato. Catilina prometteva la confisca dei beni alle classi agiate per poi ridistribuirli ai nullatenenti. Catilina ordiva 1 congiura ma venne sventata da Cicerone che era console in quel periodo. Battaglia di Pistoia (62): Catilina e i suoi seguaci vennero sconfitti e uccisi; • 62: Pompeo tornato dall’Asia, si vide rifiutare la ratifica di tutti i provvedimenti che aveva adottato nelle province asiatiche. Di questa situazione approfittò Cesare che propose a Pompeo di allearsi per essere eletto console. Cesare offrì a Pompeo di ottemperare, una volta ottenuto il consolato, a tutte le richieste che Pompeo aveva fatto al senato; • Ostile al senato, anche Crasso aderì al patto che nel 60 a.C. venne conosciuto come primo triumvirato (CESARE-POMPEO-CRASSO)= patto privato di alleanza fra i 3 + potenti uomini di Roma al fine di dividersi il comando dello Stato e di raggiungere 1 potere duraturo; • 59: Cesare ottenne il consolato e i triumviri riuscirono a esercitare 1 controllo pressoché totale sullo Stato; • Alla fine del suo consolato, Cesare ottenne per la durata di 5 anni il proconsolato della Gallia Cisalpina e Narbonense. Nel 58 a.C. gli elvezi si riversarono nella Gallia meridionale e senza aver ottenuto autorizzazione dal senato, Cesare intervenne ergendosi a protettore delle Gallie. Gli elvezi vennero massacrati. Tutto il territorio della Gallia dal 57 a.C. era sotto controllo dei romani; • 55-54: spedizioni di Cesare in Britannia; • Nel frattempo Pompeo era rimasto a Roma dove regnava l’anarchia. Preoccupato dall’ascesa di Cesare, si legò agli ottimati; • In seguito alle vittoriose conquiste di Cesare e al riavvicinamento di Pompeo al senato, il triumvirato entrò in crisi; • Aprile 56: incontro triumvirato a Lucca. Si decise che: ➢ Cesare: proconsolato per altri 5 anni; ➢ Pompeo e Crasso consolato per il 55 a.C.; ➢ Dopo il consolato, Pompeo diventava proconsole delle province iberiche mentre Crasso proconsole della Siria. • Crasso intraprese 1 guerra di conquista vs i parti che si stavano espandendo nell’altopiano iranico e in Mesopotamia. Nel 53 a.C. Crasso morì nella battaglia di Canne; • Con la morte di Crasso terminò il primo triumvirato e il comportamento politico di Pompeo diventò sempre + ostile a Cesare e favorevole agli ottimati; • 53-52: Cesare impegnato a domare 1 rivolta di tribù galliche guidate da Vercingetorige. L’esercito dei galli fu vinto nel 52 a.C. ad Alesia. La Gallia fu definitivamente sottomessa; • 52: il senato nominò Pompeo console “senza collega”. Pompeo deteneva l’imperium proconsulare=governo assoluto dello Stato; • Cesare chiese il consolato per il 48 a.C. e il senato gli intimò di sciogliere l’esercito e di tornare a Roma come semplice cittadino. Cesare si dichiarò disposto a congedare le legioni e a rientrare a Roma a condizione che anche a Pompeo venisse imposto lo scioglimento delle proprie legioni. Cesare allora venne deposto dalle sue cariche e a Pompeo venne affidata la difesa dello Stato; • GUERRA CIVILE: 1. Cesare nel 49 a.C. oltrepassò il fiume Rubicone che rappresentava il confine dell’Italia (alea iacta est=il dado è tratto). Chi passava in armi tale confine veniva dichiarato nemico pubblico; 2. L’ingresso di Cesare a Roma in armi costrinse Pompeo e molti senatori ad abbandonare Roma e fuggire dapprima in Grecia poi nella penisola iberica; 3. In pochi mesi, le truppe di Pompeo in Spagna vennero annientate e nel 48 a.C. Cesare sbarcò in Grecia; 4. Cesare venne sconfitto a Durazzo; 5. Cesare vinse vs Pompeo nella battaglia di Farsalo (Tessaglia); 6. Tutte le province dell’Oriente e i regni alleati passarono sotto i cesariani; 7. Pompeo fuggì in Egitto ma venne assassinato dal re Tolomeo che sperava nell’appoggio di Cesare nella contesa dinastica con Cleopatra; 8. Vista l’impossibilità di convincere Cesare ad appoggiare Tolomeo, quest’ultimo mosse guerra a Cesare; 9. L’esercito di Tolomeo fu vinto da Cesare e Tolomeo morì in battaglia; 10. 47: Cleopatra divenne regina e cliente di Cesare; 11. 46: a Tapso i pompeiani vennero annientati da Cesare; 12. La Numidia fu trasformata in provincia romana; 13. Gli ultimi pompeiani vennero sconfitti a Munda (Spagna) nel 45 a.C.; 14. Cesare alla fine rimase l’unico padrone di Roma. • Dal 49 a.C. Cesare cominciò a governare Roma. La dittatura di Cesare • 48-44: Cesare si fece nominare console ogni anno; • 44: Cesare dittatore a tempo indeterminato, tutto dipendeva dalle decisioni politiche di Cesare. Egli assommava su di sé il potere inviolabile del tribuno, quello del console, la prerogativa sino ad allora propria dei censori di stilare la lista dei senatori e i compiti del pontefice massimo; • La Gallia Cisalpina ricevette la cittadinanza romana; • Sovvenzioni alimentari alla popolazione povera di Roma, lavori pubblici a Roma per alleviare la disoccupazione, le associazioni professionali/religiose vennero vietate; • Politica di romanizzazione, attuata attraverso la fondazione di colonie; • Nei confronti degli avversari politici, Cesare fu clemente. Non furono fatte liste di proscrizione né confische di beni; • Allargamento base sociale dell’élite senatoria: si passò da 600 a 900 membri al senato; • Gli atti di promozione sociale preoccupavano i ceti superiori romani, che li percepivano come una minaccia alla loro libertà politica; • Venne ordita 1 congiura da parte di alcuni senatori tra i quali 1 gruppo di giovani idealisti (Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio Longino). Cesare fu assassinato nella seduta del senato tenutasi il 15/03/44 a.C. Agonia della repubblica • Alla morte di Cesare si diffuse un clima di confusione/paura; • Bruto e Cassio furono mandati in Oriente a governare la Macedonia (Bruto) e la Siria (Cassio); • Marco Antonio restò a Roma, dove si fece assegnare il governo della Gallia Cisalpina/Transalpina per 5 anni. Egli come luogotenente di Cesare, chiedeva apertamente il potere. Ma il senato gli si opponeva; • A Roma era giunto Gaio Ottavio, figlio adottivo di Cesare che aveva ereditato le fortune del padre ed era fermamente deciso a ereditarne la forza politica; • I rapporti tra Marco Antonio e senato erano tesi. Ottaviano invece divenne alleato politico del senato; • Battaglia di Modena: Antonio vs esercito consolare + esercito Ottaviano. Antonio fu sconfitto. Ottaviano chiese per sé il consolato ma il senato gli rifiutò la carica. Il senato infatti, temendo che dopo la battaglia di Modena il potere di Ottaviano diventasse troppo grande, preferì allearsi ad Antonio; • Ottaviano allora minacciò lo Stato con le armi: marciò con l’esercito sino alle porte di Roma e ottenne il consolato; • 43: II TRIUMVIRATO (OTTAVIANO-ANTONIO-MARCO EMILIO LEPIDO)=fu una vera e propria magistratura, ratificata poi dai comizi. Accordo di 5 anni, alleanza ufficiale tra 3 generali che davano vita a 1 dittatura militare. Essa prevedeva 1 divisione di poteri/eserciti/territori fra i triumviri; • i triumviri dovettero combattere gli assassini di Cesare e i loro stessi avversari politici. Vennero istituite le liste di proscrizione che consentirono l’uccisione di molti anticesariani. Lo scontro con gli ➢ Imperiali=situate ai confini, controllate direttamente dal princeps che nominava governatori imperiali chiamati legati Augusti di rango senatorio, gli eserciti erano di stanza; ➢ Egitto: statuto speciale, considerato proprietà personale dell’imperatore e governato da 1 prefetto di estrazione equestre che comandava le legioni lì stanziate. • Mancava 1 apparato burocratico che ruotasse attorno al princeps. Augusto istituì il liberto imperiale=domestico personale dell’imperatore. Politica amministrativa • Imposizione fiscale (tributi) che riguardava le province: ➢ Tributum soli= tributi calcolati in base alla produttività del suolo; ➢ Tributum capitis= tributi calcolati in base alle persone fisiche. • L’Italia manteneva il privilegio dell’esenzione da tutte le imposte dirette; • Imposte sulle proprietà fondiarie entravano nell’erario (=tesoro statale); • Le imposte delle province imperiali andavano ad alimentare il fiscus (=tesoro imperiale); • La maggior parte dei tributi erano destinati al pagamento delle truppe nelle province o alla costruzione di opere monumentali nelle province; • L’economia fiorì rapidamente grazie alla stabilità e fedeltà politica. Riorganizzazione esercito e politica estera • Augusto cercò sempre la fedeltà/appoggio dell’esercito imperiale. C’erano 2 problemi che riguardavano l’esercito: 1. Provvedere alla sistemazione dei veterani, in quanto il numero dei soldati sotto le armi era esagerato rispetto alle reali necessità dello Stato; 2. Provvedere alla ridistribuzione delle truppe e alla loro collocazione nei punti strategici. • Per risolvere la situazione, il princeps utilizzò il suo stesso patrimonio personale e mediante il congedo e l’assegnazione di terre/denaro ai veterani di Cesare che avevano combattuto per lui sino alla battaglia di Azio. Augusto inoltre, al congedo stanziò i veterani nelle province, fondando colonie/municipi romani che contribuivano all’opera di romanizzazione delle popolazioni conquistate; • Augusto provvide a ridurre il numero delle legioni, secondo 1 concetto politico che mirava a garantire la sicurezza/ordine dei territori già incorporati nel territorio. Questa politica mirava anche alla riduzione delle spese dello Stato; • Le legioni vennero collocate soprattutto ai confini per mantenere stabili le frontiere attraverso l’alloggiamento dei soldati in campi militari (castra). Dall’età di Augusto si parla di “frontiera” (limes); • La presenza dell’esercito determinava lo sviluppo economico dell’area in cui esso era stanziato, promuovendo fenomeni di colonizzazione/urbanizzazione perché attorno agli accampamenti si formavano insediamenti urbani di artigiani/mercanti/fornitori; • POLITICA ESTERA: Augusto riteneva che per il mantenimento della pace fosse giusto proseguire la continua espansione dell’impero= ➢ Nei confronti dei parti, a Oriente la politica di Augusto fu di diplomazia: contenere la pressione dei parti sulle province orientali tessendo 1 ramificazione di stati vassalli che potessero assicurare la presenza a Roma di zone cuscinetto tra l’impero romano e quello iranico dei parti. Augusto riuscì a ottenere 1 pace temporanea; ➢ La Galazia (Asia Minore) divenne provincia romana nel 25 a.C.; ➢ Venne completata la conquista dell’intera penisola iberica; ➢ Vennero sottomessi i salassi (Val d’Aosta); ➢ Vennero sottomessi i liguri (Alpi Marittime); conquista 25-14 a.C. ➢ Vennero sottomessi i camuni (Valcamonica); ➢ 16-15:Tiberio e Druso (figliastri di Augusto) completarono la conquista dell’intero arco alpino; ➢ 12-9:Tiberio conquistò la Pannonia (Ungheria); ➢ Venne incorporata la Mesia (Danubio); ➢ Druso tra l’Elba e il fiume Reno creò la provincia di Germania; • Una sollevazione di tribù germaniche nel 9 d.C. nella foresta di Teutoburgo annientò 3 legioni romane guidate da Varo, annullando tutte le conquiste di Druso; • 6-9: violenta rivolta dei locali in Dalmazia e Pannonia. Fu Tiberio, successore designato di Augusto, a guidare la spedizione. Si ottenne alla fine la pacificazione delle province del centro Europa. La restaurazione sociale • Senato ridotto a 600 membri; • Condizioni per essere inclusi nella nobiltà: ➢ Nascita libera; ➢ Cittadinanza romana; ➢ Onorabilità; ➢ Rendita annuale di almeno 1 milione di sesterzi ricavata dalla proprietà fondiaria; ➢ Possesso di 1 latifondo in Italia e di 1 casa a Roma; ➢ Disponibilità di ricoprire cariche pubbliche e compiere donazioni di opere utili alla collettività. • La scelta di qualsiasi nuovo membro nel senato spettava al princeps; • Il potere del senato era ridimensionato ma il prestigio dell’istituzione era comunque tutelato; • Augusto introdusse leggi speciali per imporre + moralità rigida all’interno della classe senatoria e per assicurare la stabilità delle famiglie nobiliari: ➢ Lex Iulia de adulteriis; ➢ Lex Iulia de maritandis ordinibus; ➢ Lex Sumptuaria. • Classe cavalieri: classe di II ordine, titolo non ereditario ma personale ed era conferito dall’imperatore. I cavalieri potevano agire in ogni ambito economico (commercio, affari). Augusto permise ai cavalieri di partecipare all’esercizio del potere. Fu creato un cursus honorum equestre= cariche pubbliche riservate ai cavalieri. I cavalieri potevano esercitare anche cariche amministrative (procuratori di rango equestre). Per essere cavalieri bisognava: ➢ Nascita libera; ➢ Cittadinanza e onorabilità; ➢ Possedere almeno 400000 sesterzi; ➢ Possedere alcune proprietà fondiarie. • L’importanza data ai cavalieri serviva a contenere il potere del ceto senatorio. Alcuni cavalieri potevano anche essere promossi a senatori; • Mancarono provvedimenti a favore della plebe. Non vennero adottate misure per incentivare il ritorno alla terra e lo sviluppo della piccola proprietà agricola, che spariva a favore del latifondo; • Il popolo di Roma continuava a vivere grazie alle gratuite distribuzioni di grano; • Richiamo alla politica del “panem et circenses”= venivano alleviati momentaneamente i gravi problemi della disoccupazione distraendo la popolazione con gli spettacoli dei gladiatori/circo. Questo era un modo per contenere possibili insurrezioni della plebe; • Per quanto riguarda le province, Augusto avviò 1 programma di investimenti inviando numerosi veterani e effettuando lavori pubblici (vie, ponti, acquedotti, fortificazioni); • Estensione cittadinanza romana alle élite provinciali fedeli; • Alle legioni vennero affiancate le truppe ausiliarie (auxilia) che erano piccole unità militari reclutate tra gli abitanti delle province privi di cittadinanza romana. Alla fine del servizio, i veterani oltre al terreno agricolo ricevevano anche la cittadinanza romana per sé e le proprie famiglie. Il problema della successione • Problema: trovare 1 successore che garantisse la continuità del regime creato da Augusto. La soluzione doveva essere trovata senza la nomina ufficiale di 1 erede direttamente dal princeps perché altrimenti il regime politico diventava monarchia ereditaria. Bisognava quindi proporre 1 candidato che gradualmente assumesse formalmente le cariche del princeps, venendo poi riconosciuto dalle istituzioni/società degno di prestigio; • La scelta finale cadde su Tiberio Claudio Nerone, figlio di primo letto di Livia la moglie di Augusto; • Tiberio venne associato alla potestà tribunizia e al comando proconsolare, che erano i 2 poteri su cui si basava l’autorità imperiale; • Augusto morì nel 14 d.C. e Tiberio allora divenne nuovo princeps; • Tiberio fu costretto a sposare la figlia di Augusto (Giulia) e ciò rappresentò l’unico modo per far accettare all’aristocrazia l’idea di un principato ereditario. DA TIBERIO A COMMODO Dinastia Giulio-Claudia Tiberio (14-37 d.C.) • Opera di risanamento economico e consolidamento della struttura statale (opera cominciata con Augusto); • Risanamento/rilancio agricoltura; • POLITICA ESTERA: di contenimento ➢ Germanico contenne le scorrerie dei germani e vendicò la disfatta di Teutoburgo, si trattò di 1 campagna preventiva che mirava al consolidamento/sicurezza dei confini; ➢ Armistizio con i parti e venne creata 1 serie di stati cuscinetto tra i 2 imperi. • Tiberio cercò di coinvolgere il senato nel governo conferendo il potere di elezione delle magistrature cittadine ai senatori; • Il senato si dimostrò incapace di gestire lo Stato rimbalzando le decisioni su Tiberio; • Politica repressiva: fece uso della Lex maiestatis populi romani=legge cui ci si appellava per punire le offese vs il popolo romano ossia le mancanze di rispetto al princeps. Questa politica repressiva provocò l’ostilità dei ceti senatoriali; • L’esercito si era sostituito al senato nella scelta/determinazione del princeps. Il senato veniva interpellato per dare riconoscimento formale al potere imperiale che era di fatto già sancito dall’esercito. Vespasiano (69-79 d.C.) • Capostipite flavi. Voleva un ritorno all’idea del principato così come ce l’aveva Augusto per ristabilirne prestigio/legittimità; • Doveva trovare 1 accordo con l’aristocrazia del senato e ripristinare il riconoscimento formale del senato alla nomina del principe. Per questo Vespasiano rimise in vigore la Lex Curiata de Imperio; • POLITICA INTERNA: politica che incoraggiasse il ritorno all’agricoltura, anche mediante lo sfruttamento dei terreni incolti; • Finanze riorganizzate, costruzione monumentali opere pubbliche per riscuotere il consenso della plebe come per esempio l’Anfiteatro Flavio (Colosseo). Stessa politica attuata anche nelle province per dare impulso alla vita economica e offrire lavoro ai disoccupati; • Estensione cittadinanza romana ai provinciali per incentivare l’ingresso di elementi provinciali nell’aristocrazia/senato/cariche ricoperte da funzionari imperiali; • POLITICA ESTERA: ➢ Campagne militari in Germania e Britannia; ➢ Unità militari sul confine danubiano; ➢ Rapporti di clientela/amicizia con i barbari dell’Europa centrale. • In Giudea, il figlio Tito nel 70 d.C. con la presa di Gerusalemme, il saccheggio della città, distruzione del tempio e sterminio ebrei, mise fine alla rivolta scoppiata in età neroniana. Nel 73 d.C. cadde la fortezza di Masada che rappresentava la resistenza degli ebrei. Cominciò la grande diaspora ebraica= dispersione ebrei nell’area del Mediterraneo; • I bottini di guerra contribuirono alla stabilità finanziaria del regno; • Tito venne designato come successore grazie ai suoi successi vs gli ebrei. Tito ricevette l’imperium proconsulare= pieno potere nel governo delle province e comando armate imperiali; • 79: morte Vespasiano, Tito ascesa al potere. Tito (79-81 d.C.) • “Delizia del genere umano”: clemenza e generosità; • 79: eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei, Ercolano e Stabia; • 80: incendio a Roma (persino peggiore di quello del 64 d.C.); • Sia per l’eruzione del Vesuvio che per l’incendio di Roma, Tito intervenne con le proprie ricchezze per riparare i danni e per assistere i profughi; • 81: morì Tito senza lasciare discendenti, così il potere venne assunto dal fratello Domiziano. Domiziano (81-96 d.C.) • All’inizio sembrava che Domiziano volesse continuare la politica di Vespasiano/Tito ma poi, quando sentì il trono consolidato dall’appoggio dell’esercito allora rinunciò alla moderazione e tentò di ripristinare una monarchia assolutistica di stampo greco-orientale; • Domiziano pretese i titoli di “dominus ac deus”: trasformazione da principato a dominato. Il tratto principale di questo regno fu il modo autocratico della sua conduzione che portò a identificare il principe con lo Stato stesso; • Forte opposizione dell’aristocrazia senatoria; • POLITICA ESTERA: mantenere stabili i confini dell’impero ➢ 87: disfatta subita in Dacia da Cornelio Fusco; ➢ Nella zona tra Reno e Danubio condusse 1 spedizione bellica vs il popolo germanico dei Catti, di cui annesse il territorio; ➢ Sul confine danubiano orientale invece l’imperatore subì sconfitte da parte dei Marcomanni e dei Quadi; ➢ Con i Daci di Decebalo fece legami di clientela: l’impero pagava sussidi ricevendo in cambio difesa delle zone di frontiera; ➢ Grazie all’opera di Agrippa, venne portata a compimento la conquista della Britannia però si trattò di 1 conquista momentanea perché la Scozia fu persa poco dopo. • Aumentò il soldo ai militari; • POLITICA INTERNA: cercò di contenere le spese e proteggere l’agricoltura italica. promosse la centralizzazione amministrativa intervenendo personalmente in ogni ambito di competenza; • Nelle province, la concessione della cittadinanza e del diritto municipale romani continuarono ad essere una pratica largamente diffusa; • In qualità di censore a vita, Domiziano si diede ad 1 spietata repressione vs gli oppositori del regime (Lex maiestatis); • Persecuzione cristiani; • Opposizione/ostilità generale del ceto senatorio; • 89: nella Germania Superiore scoppiò una ribellione guidata da Saturnino, che fu repressa con brutalità; • la politica di dispotismo e repressione condotta da Domiziano non poté che favorire le congiure, di 1 delle quali l’imperatore ne rimane vittima. La sua morte segnò la fine della dinastia Flavia. Gli Antonini Nerva (96-98 d.C.) • il ceto aristocratico che aveva ordito la congiura vs Domiziano, cercò di imporre come imperatore il senatore Marco Cocceio Nerva; • Nerva propendeva per 1 ritorno a 1 principato di tipo augusteo: accordo consensuale tra imperatore-senato-esercito-aristocrazie provinciali emergenti; • Liberò i prigionieri politici di Domiziano; • Procedette a distribuire terre/aiuti alimentari ai nullatenenti; • Programma di lavori pubblici a Roma; • Tramite Nerva, il senato cercò di introdurre il principio della cooptazione mediante adozione come criterio per la successione dinastica: anziché trasmissione diretta del trono, l’adozione permetteva di scegliere come successore il candidato + capace/autorevole che veniva riconosciuto degno per i suoi meriti (successione meritocratica); • Il successore designato di Nerva fu Marco Ulpio Traiano= generale di origine spagnola allora governatore della Germania Superiore e tipico esponente della nuova nobiltà provinciale; • 98: morte Nerva. Traiano (98-117 d.C.) • All’inizio governò in modo moderato, poi dal 112 d.C. il suo principato si vestì di tratti assolutistici (mistica imperiale); • Gestione rigorosa e competente degli affari statali; • Il senato perse d’importanza. Molto importante a livello decisionale divenne il consilium principis; • Formule legiferate dal solo imperatore: constitutiones (mandata, rescripta, epistulae, edicta, decreta); • Traiano sospese la Lex maiestatis. Ebbe una certa tolleranza anche verso i cristiani; • POLITICA ECONOMICA: continuata quella di Nerva per arrestare la crisi della penisola italica. traiano istituì gli “alimenta”= prestito a basso interesse per i piccoli proprietari terrieri, utilizzando poi le rendite per strutture assistenziali per l’istruzione dei fanciulli poveri/orfani; A seguito delle guerre daciche e dell’ingente bottino raccolto, Traiano risanò le finanze dell’erario imperiale. Costruì allora il Foro di Traiano a Roma, vie, acquedotti, porti e archi trionfali in Italia e nelle province. Con i fondi dell’erario vennero intrapresi anch lavori di risanamento della pubblica igiene (bonifica paludi pontine); • Ampliamento territoriale: con Traiano il dominio romano raggiunse la sua massima estensione territoriale. Guerre espansionistiche dovute alla voglia di Traiano di gloria/fama, all’urgente bisogno di manodopera servile, alla necessità di incamerare nuovi territori per la popolazione italica impoverita e a introiti per fronteggiare la crisi economica; • CAMPAGNE DACICHE (101-106 d.C.): miravano al controllo delle miniere della Transilvania che erano ricche d’oro. Nel 106 d.C. la Dacia diventò provincia romana; • l’Arabia Petrea, che controllava le vie carovaniere verso il Golfo Persico e il traffico commerciale con l’Oriente, venne annessa; • GUERRA VS I PARTI (114-117 d.C.): guerra articolata in 4 spedizioni che portò all’annessione dell’Armenia, Mesopotamia e Assiria; • 117: Traiano si ammalò e morì in Cilicia. Adriano (117-138 d.C.) • Adriano fu adottato e designato come successore di Traiano. Proveniva anche lui come Traiano dall’aristocrazia spagnola; • Adriano intervenne per punire i propri oppositori, giustiziati senza processo; • POLITICA ESTERA: mirò al consolidamento dei confini e alla sicurezza dello Stato (politica di pace) ➢ Adriano fece erigere mura difensive nei punti + critici/minacciati dell’impero lungo il limes (Africa e Britannia): Vallo di Adriano; ➢ In Oriente Adriano preferì abbandonare le province da poco conquistate da Traiano perché era troppo difficile mantenerle; ➢ L’Armenia venne trasformata in 1 Stato cuscinetto con il regno dei parti. Pace stabile con i parti nel 117 d.C.; ➢ Rivolte degli ebrei in Cirenaica, Cipro, Egitto e Siria represse brutalmente; ➢ 118: Adriano abbandonò alcuni territori conquistati da Traiano a nord del Danubio, anche se la maggior parte della Dacia rimase comunque in mano romana. • Rafforzamento delle capacità/disciplina militari, costruzione fortezze e nuove vie per facilitare l’esercito negli spostamenti; • 132-135: rivolta in Giudea in cui la politica imperiale fu spietata/aggressiva. La sollevazione fu causata dai romani che volevano trasformare Gerusalemme in colonia romana. Gli ebrei fecero 1 • Una guerra civile fu la soluzione al problema della successione imperiale: fu Settimio Severo a giungere per primo a Roma. Didio Giuliano fu giustiziato; • Settimio Severo, il nuovo imperatore, intendeva continuare la politica di restaurazione sociale e risanamento finanziario seguita da Pertinace e come primo atto punì la guardia pretoria che si era resa responsabile della morte di Pertinace; • Settimio Severo si alleò con Clodio Albino e lo nominò suo “cesare” (=successore designato); • Settimio Severo si diresse in Oriente e nel 194 d.C. riuscì a sconfiggere Pescennio Nigro e i parti che erano suoi alleati; • Settimio Severo si fece adottare post mortem alla dinastia degli Antonini. Trasformò il nome di suo figlio Bassiano (Caracalla) in Marco Aurelio Antonino e lo proclamò suo “cesare”. Questa nomina provocò l’ira di Clodio Albino che era l’altro “cesare”; • Guerra civile in cui Albino uscì sconfitto nel febbraio del 197 d.C. (battaglia di Lugdunum = Lione); • Settimio Severo rimase unico padrone dello Stato. La sua politica era assolutistica e orientata vs i gruppi senatori influenti. Inizia con lui la dinastia dei Severi. Settimio Severo (193-211 d.C.) • Esercito: base/sostegno del potere imperiale, divenne la preoccupazione maggiore. Severo concesse ai soldati privilegi che gli assicurarono l’appoggio/lealtà delle legioni romane: ➢ Aumentò il soldo ai soldati; ➢ Assegnò premi straordinari a coloro che si erano distinti per meriti speciali; ➢ Facilitò la progressione di carriera; ➢ Licenza di sposarsi e abitare con la famiglia durante il servizio militare. • Parificazione diritti tra italici e provinciali. L’imperatore favorì l’ascesa delle province (Settimio Severo proveniva dall’Africa) e delle loro aristocrazie. Il numero dei senatori provinciali superò quello degli italici; • L’attenzione data al mondo provinciale accentuò la frattura tra Settimio Severo e senato, che invece sosteneva il primato degli italici. Il senato perse importanza, il suo unico compito era approvare gli editti dell’imperatore; • POLITICA INTERNA: riordinare le finanze statali. Lo Stato dovette spendere molto per l’esercito e per l’apparato burocratico che era sempre + articolato. Accanto alle 2 casse tradizionali (aerarium e fiscus), furono introdotte 1 cassa personale dell’imperatore e 1 militare, alimentate dalle confische di beni ai danni degli oppositori/nemici; • POLITICA ECONOMICA: inflazionista, sosteneva uno slancio momentaneo ma aggravava i problemi a lungo termine; • POLITICA ESTERA: ➢ 197-199: sconfitti i parti, annessione Mesopotamia nord; ➢ 208-211: Settimio Severo combattè in Britannia ottenendo la sottomissione formale dei Caledoni (=celti in Scozia). • Settimio Severo morì lasciando il potere ai 2 figli coreggenti ma rivali. Caracalla (211-217 d.C.) • 212: Caracalla uccise suo fratello Geta; • Caracalla dapprima governò con la madre Giulia Domna; • Dedicò attenzione ai militari: concesse loro premi/ricompense, aumentandone il soldo; • Seri problemi finanziari dello Stato che l’imperatore pensò di risolvere attraverso: ➢ la coniazione di una nuova moneta d’argento (antoniano); ➢ EDITTO DI CARACALLA: con la promulgazione di 1 editto “Constitutio Antoniana” (212) =estendeva la cittadinanza romana a tutti gli abitanti liberi dell’impero. In questo modo lo Stato avrebbe acquisito nuovi contribuenti e quindi ci sarebbero state ulteriori entrate (+ persone pagano le tasse). Con l’editto si sanciva la definitiva parificazione dell’Italia al resto delle province. L’integrazione giuridica/civica degli abitanti dell’impero era finalmente compiuta. • POLITICA ESTERA: ➢ Campagna vs i germani; ➢ Caracalla si diresse in Partia (217) dove morì vittima di 1 complotto organizzato dal prefetto del pretorio Marco Opellio Macrino, che divenne il nuovo imperatore. Macrino (217-218 d.C.) • Riuscì a stento a portare a termine la guerra vs i parti, conclusa pagando la pace a peso d’oro. L’esercito siriaco, in fermento, cercò allora 1 nuovo imperatore; • Giulia Mesa, sorella di Giulia Domna (che si suicidò quando seppe che era morto suo figlio Caracalla), riuscì a sfruttare il malcontento dell’esercito di Siria, cui propose la candidatura a imperatore del nipote Bassiano; • Bassiano fu acclamato imperatore con il nome di Marco Aurelio Antonino e Macrino venne sconfitto e ucciso; • 218: il nuovo imperatore salì al trono, facendosi chiamare Elagabalo (=dio del sore siriano di cui era fervente seguace). Elagabalo (218-222 d.C.) • Troppo giovane/inesperto per governare l’impero in crisi. Crudeltà e dispotismo monarchico di tipo orientale; • Elagabalo volle imporre a Roma il culto del dio sole siriano Eliogabalo erigendogli un tempio. I rituali erano troppo stravaganti/crudeli per i costumi occidentali e le spese di questo imperatore erano folli tanto che dissipava il denaro dello Stato; • Fu Giulia Mesa a convincere Elagabalo ad adottare Severo Alessandro e proclamarlo Caesar; • 222: Elagabalo venne ucciso da una congiura di pretoriani. Severo Alessandro (222-235 d.C.) • Per prima cosa Severo Alessandro abolì il culto del dio sole e ripristinò il prestigio dell’aristocrazia senatoria, che fu riammessa al governo; • La grave crisi finanziaria obbligò Severo Alessandro a diminuire il soldo ai militari ed aumentare le imposte dirette. Perse così il consenso degli eserciti e ottenne l’ostilità dei contadini, costretti a sopportare il peso maggiore della tassazione; • I soldati cominciarono a ribellarsi: a Roma nel 228 d.C. i pretoriani uccisero Ulpiano (prefetto del pretorio), malgrado l’opposizione dell’imperatore; • In Persia, il re dei Parti Artabano V era stato vinto e ucciso dal persiano Ardashir (dinastia sasanidi) il quale era intenzionato a sottrarre ai romani le province orientali. Nel 234 d.C. Severo Alessandro fece vs i persiani 1 spedizione conclusa senza brillanti risultati; • A nord i confini erano in fermento: sulle sponde settentrionali del mar Nero si profilava il popolo dei goti; • 233: spedizione sul limes renano, minacciato da popolazioni germaniche. Concluse la campagna comprando la pace per evitare la guerra. Gli insuccessi militari gli fecero perdere il consenso dei soldati di stanza in Germania che proclamarono loro imperatore Massimino; • 235: Severo Alessandro fu ucciso e con lui finiva la dinastia dei Severi. Anarchia militare (235-284 d.C.) • 235= morte di Severo Alessandro; • 284= ascesa al trono di Diocleziano; • Durante questi 50 anni si succedettero 28 imperatori tutti di estrazione militare. Si trattava di uomini di scarso prestigio politico/morale, esperti solo nell’arte della guerra (imperatori-soldati); • L’autorità di questi imperatori era fondata unicamente sugli interessi specifici degli eserciti provinciali da cui erano sostenuti o su quelli dell’ambiente frontaliero da dove provenivano; • III sec. d.C.: l’esercito aveva un ruolo decisivo a causa della crescente pressione delle popolazioni nordiche e dell’Europa centrale; • POPOLAZIONI GERMANICHE SPAZIO RENANO: ➢ Franchi; ➢ Alemanni; ➢ Svevi; ➢ Burgundi; ➢ Sassoni. • POPOLAZIONI GERMANICHE IN AREA DANUBIANA: ➢ Marcomanni; ➢ Quadi; ➢ Sarmati iazigi; ➢ Vandali; ➢ Gepidi; ➢ Carpi; ➢ Goti (Ucraina)=principale nemico di Roma. • I barbari europei cresciuti demograficamente/politicamente, premevano sui confini romani con forza sempre maggiore; • ALTRE POPOLAZIONI PERICOLOSE: ➢ Celti (Scozia); ➢ Popolazioni nomadi deserto africano; ➢ Dinastia persiana dei sasanidi (Oriente). Massimino il Trace (235-238 d.C.) • In poco tempo riuscì a vincere le tribù germaniche renane e i sarmati (Medio Danubio); • Nonostante i successi militari, le spese sostenute per le campagne belliche e le brutalità/abusi che caratterizzarono il suo regno scontentarono categorie sempre + larghe della società e spaventarono il senato; • Massimino si impadroniva delle ricchezze dei grandi proprietari e dell’aristocrazia, razziava e sequestrava beni; ANARCHIA MILITARE 2. Settimio Odenato, pur riconoscendo l’imperatore romano, pretese in cambio della difesa della parte orientale dell’impero dalla minaccia persiana/gotica, che l’intera area dell’Asia Minore e Siria, sino al confine persiano venisse riconosciuta sotto la sua giurisdizione; 3. Odenato fu nominato corrector totius Orientis=rappresentante dell’autorità romana per le province orientali; 4. Palmira quindi controllava tutte le province asiatiche. • 267: alla morte di Odenato, la moglie Zenobia cercò di attuare 1 vera e propria secessione di tutta la parte orientale dell’impero da Roma per dar vita a 1 Stato palmireno. Gallieno era impegnato nel fronte occidentale e quindi non intervenne; • Gallieno dal 256 d.C. era occupato a contenere gli assalti dei franchi/alemanni sul confine renano. Questi popoli vennero poi sconfitti nello stesso anno; • 259: i germani invasero la Gallia e tutto lo spazio fra Reno e Danubio (agri decumates) fu perduto; • Le legioni di Mesia/Pannonia si ribellarono e proclamarono nuovi imperatori. Gli usurpatori vennero sconfitti da Gallieno; • Gallieno lasciò il generale Postumo a difesa del limes renano. Nel 260 d.C. Postumo venne acclamato imperatore dagli eserciti renani e proclamò l’indipendenza della Gallia. Ne stabilì a Treviri la capitale. Aveva creato l’impero romano delle Gallie. Postumo riuscì a dare vita a 1 unione delle province occidentali; • 264: Gallieno si recò in Gallia dove inflisse sconfitte. Gli insuccessi militari e i contrasti nati all’interno delle legioni di Postumo indussero l’esercito alla ribellione. Postumo nel 269 d.C. fu ucciso dai suoi stessi soldati; • 268: i barbari attraversarono l’Ellesponto conquistando molte isole dell’Egeo. Gallieno riuscì a sconfiggerli in Tracia; • Gallieno fu costretto a rientrare rapidamente in Occidente: 1. Dovette dirigersi a Milano per sconfiggere l’usurpatore ribelle Aureolo; 2. 268: durante l’assedio di Milano, Gallieno cadde vittima di un complotto orchestrato dai suoi generali + fedeli; 3. L’imperatore nominò in punto di morte suo successore Claudio II il Gotico. Imperatori illirici= comandanti degli eserciti danubiani che venivano imposti dalle loro truppe. Claudio il Gotico (268-270 d.C.) • Dovette affrontare i goti che premevano sulla sponda nord-occidentale del Ponto, da dove scesero verso la penisola balcanica 1. Devastarono Atene nel 269 d.C.; 2. Claudio II concentrò la controffensiva in Pannonia e nella Mesia Superiore; 3. Si scontrò nel 269 d.C. con i goti e vennero sconfitti. • La disfatta vs i barbari gli diede l’appellativo di “gothicus maximus”; • 270: Claudio morì di peste. Aureliano (270-275 d.C.) • URGENZE DA AFFRONTARE: ➢ Problema stati indipendenti di Oriente/Occidente; ➢ Rafforzamento esercito; ➢ lotta vs i barbari (270-271 d.C.). • DOMINATO: il senato perse importanza ed era sostituito dagli eserciti e da un apparato amministrativo di provenienza militare; • Aureliano sconfisse i germani iutungi che avevano raggiunto l’Italia attraverso le Alpi; • Aureliano dovette fronteggiare in Pannonia i sarmati e i vandali e li sconfisse; • 271: iutungi, marcomanni e alemanni irruppero di nuovo in Italia perché pretendevano il pagamento del soldo cui erano stati abituati in passato. Vennero sconfitti per la II volta; • Aureliano decise di dotare Roma di 1 cinta muraria fortificata; • Fece 1 riforma monetaria (271) per combattere l’inflazione; • Lo Stato palmireno nel frattempo aveva conquistato l’Egitto e controllava l’Asia Minore: 1. 272: Aureliano decise di affrontare la regina di Palmira (Zenobia) che voleva rendersi indipendente da Roma; 2. Giunto in Siria, Aureliano combattè inizialmente ad Antiochia e Emesa e le conquistò; 3. Aureliano mosse vs Palmira: la città nel 272 d.C. capitolò e Zenobia fu fatta prigioniera; 4. Palmira fu distrutta nel 273 d.C. • Bisognava riconquistare l’impero autonomo della Gallia che era in mano a Tetrico. Tetrico all’arrivo di Aureliano nel 273 d.C. si arrese e passò dalla sua parte; • L’opera di pacificazione dell’impero compiuta da Aureliano gli valse il titolo di “restitutor orbis”; • 275: Aureliano era diretto in Oriente vs i persiani, ma rimase vittima di 1 complotto; • Gli eserciti provincia, alla morte di Aureliano, rinunciarono a nominare 1 successore chiedendo al senato di indicarne 1. Gli ultimi imperatori illirici • PROBLEMI PRINCIPALI: ➢ Attacchi barbari; ➢ Ribellioni militari. • Alla morte di Aureliano, fu eletto imperatore Tacito (275-276) che fu ucciso dai soldati in Asia Minore dove stava respingendo i goti; • A Tacito, gli successe Marco Annio Floriano (276) ucciso anch’egli dai militari; • Probo (276-282): ➢ combattè i barbari restituendo al controllo romano il territorio tra Reno e Danubio; ➢ nuova cinta muraria a Roma; ➢ pace vantaggiosa con i sasanidi; ➢ 282: Probo venne ucciso dai soldati che si ribellarono. • L’esercito di Pannonia proclamò imperatore Marco Aurelio Caro (282-283) che morì durante 1 campagna militare vs i persiani; • Dopo Caro, gli successero i figli: ➢ Numeriano (283-284); ➢ Carino (283-285). • Alla morte di Numeriano, i soldati proclamarono imperatore Diocleziano che si scontrò in Mesia con gli eserciti di Carino. Carino venne ucciso e Diocleziano restò unico imperatore. TARDO IMPERO Diocleziano e tetrarchia • Novembre 284: Diocleziano nominato imperatore dalle truppe a Nicomedia (Asia Minore; • Diocleziano capì che l’impero era troppo complesso da gestire da solo così decise di associare alla guida dello Stato il genere Massimiano e divise l’impero in 2 parti ossia Oriente e Occidente, affidando a Massimiano l’occidente; • TETRARCHIA: ➢ 2 AUGUSTI: Massimiano (Occidente) e Diocleziano (Oriente); ➢ 2 CESARI (collaboratori di posizione subordinata): Costanzo Cloro (Occidente) e Galerio (Oriente). • Trascorsi 20 anni, i 2 cesari sarebbero succeduti ai 2 augusti, i quali avrebbero dovuto abdicare. I 2 nuovi augusti avrebbero scelto poi i rispettivi nuovi cesari. In questo modo si risolveva il problema della successione; • SEDI TETRARCA= città diverse poste in aree lontane tra loro per controllare meglio l’impero. Ogni tetrarca governava 1 delle 4 prefetture. Ciascuna prefettura era divisa in 12 diocesi che a loro volta erano suddivise in 96 province. Ogni tetrarca aveva giurisdizione sull’area geografica di competenza: ➢ Diocleziano= prefettura d’Oriente con capitale Nicomedia (Bitinia); ➢ Massimiano= prefettura d’Italia e Africa, Dalmazia, bacino danubiano superiore con sede a Milano; ➢ Galerio= prefettura Illirico (penisola balcanica) con capitale Sirmio (Belgrado); ➢ Costanzo Cloro= prefettura d’Occidente con capitale Treviri (territorio renano). • Roma perdette il proprio ruolo di centro decisionale; • Le decisioni + importanti, leggi, linee guida di politica generale erano prese da tutti e 4 i tetrarchi di comune accordo; • Il regno era 1 dominato. I 2 augusti erano considerati come divinità viventi (epiteti Iovius=Diocleziano e Herculius=Massimiano); • Tutta l’amministrazione fu riorganizzata e accresciuta. La burocrazia imperiale fu rigidamente strutturata. L’amministrazione locale rimaneva nelle mani dei curiales cioè gli aristocratici cittadini; • In ogni provincia esisteva 1 praeses (=funzionario con competenze civili/giuridiche) e 1 dux (=comandante militare); • La differenza tra province senatorie e imperiale scomparve. L’Italia perse il suo ruolo privilegiato e fu sottoposta al pagamento delle imposte. L’Egitto fu equiparato alle altre province; • Riforme esercito: ➢ Crebbe il numero dei soldati e delle unità militari che divennero + piccole/mobili; ➢ Barbarizzazione esercito= massiccio arruolamento di barbari per contenere le spinte aggressive dei barbari e sopperire alle notevoli difficoltà del reclutamento; ➢ Per ridurre il pericolo di invasione, gran parte dell’esercito fu stanziato ai confini. Queste truppe erano i limitanei/ripenses/riparii e assicuravano 1 servizio di guardia contro gli assalti improvvisi; ➢ Fu istituito 1 reparto mobile a disposizione dell’imperatore chiamato “comitatus”; ➢ Fortificazione delle fortezze chiamate quadriburgia per sorvegliare i confini. • Urgeva completa riorganizzazione dell’intero sistema fiscale: ➢ furono fondate zecche statali; • Alla morte di Costantino, Costanzo si impadronì delle regioni che il padre aveva lasciato a altri parenti e tornò in Oriente; • In Occidente nel frattempo, Costantino II e Costante si contesero il potere: 1. Morì Costantino II; 2. Costante regnò per 10 anni come unico imperatore d’Occidente; 3. 350: Costante restò vittima in Gallia di 1 complotto tramato dal genere Magnenzio, venne subito dopo acclamato imperatore d’Occidente. • Magnenzio era 1 capo militare di origine germanica e i germani ormai ricoprivano 1 ruolo importante nell’esercito imperiale; • Costanzo, appresa la notizia della morte di Costante, lasciò il fronte mesopotamico (dove aveva ottenuto successi nella guerra vs i persiani) e intervenne in occidente: 1. Costanzo sconfisse Magnenzio in Pannonia; 2. Costanzo rimase l’unico padrone dell’impero; 3. Costanzo nominò Giuliano come cesare dell’Occidente. • Giuliano vinse ripetutamente i germani sul Reno; • 359: guerra vs i sasanidi. Costanzo sollecitò l’esercito occidentale che invece si ribellò e proclamò nel 360 d.C. Giuliano imperatore; • La morte di Costanzo II permise a Giuliano di restare unico imperatore; • 361-363: Giuliano imperatore ➢ Cercò di ridurre l’apparato burocratico e gli abusi da esso compiuti, accrescendo il peso/ruolo della nobiltà senatoria e curiales (=aristocrazia municipale); ➢ Cercò di cancellare la politica di cristianizzazione sancita con l’Editto di Milano ripristinando il paganesimo. Questo fatto gli conferì il soprannome di “Apostata” ma il disegno restaurativo del passato pagano si mostrò fragile perché il cristianesimo era ormai penetrato in profondità nella società; ➢ Giuliano cercò nella guerra vs i persiani di recuperare il consenso perduto ma nel 363 d.C. durante la campagna militare, Giuliano morì e con lui finì la dinastia di Costantino. • Alla morte di Giuliano, l’esercito acclamò imperatore Gioviano (363-364): ➢ Firmò con i persiani una pace sfavorevole, cedendo loro la Mesopotamia; ➢ Sospese le persecuzioni contro i cristiani (messe in atto da Giuliano); ➢ 364: Gioviano morì in Asia Minore. • Al posto di Gioviano, fu nominato imperatore Valentiniano I (364-375) a cui fu imposto di nominare 1 coreggente ed egli scelse il fratello Valente: ➢ Occidente= Valentiano I; ➢ Oriente= Valente; • Entrambi dovettero affrontare invasioni barbariche e ribellioni provinciali: ➢ Valentiniano I combattè i celti in Britannia, i sassoni/franchi sul Reno inferiore, gli alemanni sul Reno superiore e i quadi/sarmati sul medio Danubio; ➢ Valentiano I sedò 1 ribellione nell’Africa nord; ➢ Valente dovette intervenire sul fronte persiano, domando rivolte in Arabia e Asia Minore. • a difesa dei confini, furono erette fortezze sulle sponde barbariche del Reno e Danubio; • 365-366: Valente dovette fronteggiare l’usurpatore Procopio che si era proclamato imperatore a Costantinopoli. Procopio fu sconfitto ma ne conseguì 1 guerra vs il popolo che aveva sostenuto Procopio ossia i visigoti. La guerra finì nel 369 d.C.; • Valente, dopo la morte di Valentiniano I (375), cercò di dominare il nuovo imperatore d’Occidente Graziano (375-383) ma finì per indebolire lo Stato; • 375: crisi che mise fine al regno di Valente ➢ La popolazione nomade degli unni invase i territori degli ostrogoti: Ucraina; ➢ Dopo la loro sottomissione, gli unni attaccarono i visigoti i quali chiesero e ricevettero asilo nell’impero; ➢ 376: furono stanziati in Mesia e in Tracia visigoti richiedenti asilo; ➢ Le venalità/ingiustizie degli ufficiali romani costrinsero alla rivolta i visigoti; ➢ le province furono devastate e nell’agosto del 378 d.C. ad Adrianopoli (Tracia) Valente ingaggiò battaglia vs i goti; ➢ l’esercito romano fu distrutto e Valente morì. Teodosio e la definitiva divisione dell’impero • alla morte di Valente, unico imperatore rimase Graziano che era stato nominato coreggente per l’occidente nel 367 d.C.; • i visigoti saccheggiavano la penisola balcanica, le frontiere erano perennemente sotto attacco; • 379: Graziano nominò imperatore d’Oriente Teodosio; • Teodosio (379-395): condusse 1 lunga lotta vs i barbari in territorio balcanico e nel 382 d.C. fu siglato 1 accordo con Fritigerno (principe visigoti) e i visigoti divennero alleati romani e furono stanziati nella penisola balcanica. I visigoti avevano il compito di proteggere i confini dagli altri barbari; • Nel frattempo anche Graziano aveva insediato gruppi di barbari nelle province del Danubio superiore ma la loro convivenza con i romani non era serena e suscitava il malcontento della popolazione locale. I cittadini subivano una posizione di prevaricazione da parte dei barbari appena arrivati; • La barbarizzazione dell’esercito continuò. Ciò favorì la rivolta dei soldati romani che nel 383 d.C. proclamarono imperatore Magno Massimo e Graziano fu ucciso; • Massimo invase l’Italia ma nel 388 d.C. fu sconfitto da Teodosio che nominò Valentiniano II (383- 392) imperatore d’Occidente; • Teodosio pose fine alla parentesi anticristiana. Nel 380 d.C. emanò l’editto di Tessalonica: il cristianesimo fedele alle disposizioni del Concilio di Nicea diventava religione di Stato; • 392: avvenne 1 usurpazione quando Valentiniano II fu assassinato dal generale Arbogaste che nominò imperatore d’Occidente Flavio Eugenio: ➢ Teodosio schiacciò la ribellione nel 394 d.C. con la battaglia presso il fiume Frigidus (Slovenia); ➢ Teodosio poté riunire tutto l’impero sotto il suo potere. • Teodosio morì nel gennaio 395 d.C. lasciando come eredi i 2 figli: ➢ Onorio= occidente sotto la tutela di Stilicone; ➢ Arcadio= oriente sotto la tutela di Rufino.
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