Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Riassunto storia sulla fine del 600, antico regime, guerra 7 anni + illuminismo, Dispense di Storia

Appunti scritti A MANO di storia del quarto anno di superiori, specificamente sulla situazione demografica europea alla fine del 600, aumento popolazione, le trasformazioni dell'agricoltura, del settore manifatturiero, i flussi mondiali delle merci, mercantilismo e fisiocrazia, società di antico regime, il potere del sovrano e gli interessi dei sudditi, la concorrenza dinastica e la politica dell'equilibrio, la guerra di successione spagnola, evoluzione dell'Inghilterra, della Francia (Luigi XV), guerra di successione polacca, guerra austriaca, guerra dei 7 anni e le sue conseguenze, illuminismo e caratteristiche

Tipologia: Dispense

2021/2022

In vendita dal 17/05/2023

giuliahhhjjj
giuliahhhjjj 🇮🇹

5

(1)

11 documenti

1 / 9

Toggle sidebar

Spesso scaricati insieme


Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto storia sulla fine del 600, antico regime, guerra 7 anni + illuminismo e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! CAPITOLO 1 Demografia ed economia -La situazione demografica europea alla fine del Seicento Gli Stati europei del Cinquecento, del Seicento e del Settecento non avevano centrali di statistica, né organizzavano periodicamente censimenti sistematici. Prendevano in considerazione i “fuochi”, cioè i nuclei familiari radunati intorno ai focolari domestici. Possiamo tuttavia elaborare stime approssimative: verso la fine del Seicento l’Europa conta 100 milioni di abitanti: - 10 milioni  penisola iberica -14 milioni penisola italiana -20 milioni nel regno di Francia 20 milioni area Germanica -20 milioni Europa Orientale -8 milioni isole britanniche -4 milioni nei Paesi Bassi - 3 milioni  nei Paesi Nordici L’aumento della popolazione Già il Cinquecento e il Seicento furono caratterizzati da una moderata crescita di abitanti, ma che molto spesso era ostacolata da guerre (Guerra dei Trent’anni), carestie ed epidemie. Dalla fine del Seicento vi fu un consolidamento della tendenza demografica ormai positiva nel 1750 si registrano 150 milioni di europei. I fattori che alimentarono tale andamento furono: - la diminuzione della mortalità catastrofica (dovuta a guerre, carestie o epidemie) -diminuzione mortalità generale (maggiore disponibilità di cibo con innovazioni nell’ambito dell’agricoltura) -progresso della MEDICINA con allungamento della vita media - aumento della natalità Le trasformazioni dell’agricoltura Nella seconda metà del Seicento si era registrato un aumento delle superfici coltivate, mentre nel 700 si diffusero nuove colture originate e quindi provenienti dall’America. Per esempio -il mais, che con la sua resa molto elevata e con processo maturazione più veloce rispetto ai cereali, si affiancò al frumento e alla segale in Spagna, Francia del Sud e Italia settentrionale, divenendo uno dei cardini dell’agricoltura - la patata che si diffuse anche in Irlanda, Francia, Germania ed Austria Inoltre in Inghilterra, poiché era sempre più necessaria la richiesta di sfruttare i campi in maniera intensiva, fu sperimentata la rotazione pluriennale prevedeva la divisione dei campi in più aree e la rotazione di diverse colture alimentari (es, frumento e orzo) con leguminose da prato che andavano ad arricchire i terreni rendendoli più fertili crebbe disponibilità di letame -Nel 1701 fu inventata la seminatrice meccanica - Nel 1783 l’aratro metallico Il caso inglese: dai campi aperti alle recinzioni In Inghilterra vi fu un importante cambiamento nell’ambito dell’agricoltura. Mentre il sistema agrario inglese del Medioevo era basato su 1 campi aperti che appartenevano ad un proprietario 2 terre comuni, considerate una proprietà collettiva del villaggio, prevalentemente destinate al pascolo, alla caccia ecc Nell’ottica di uno sfruttamento più razionale delle terre, questa situazione rappresentava uno svantaggio, e perciò vi fu una ricomposizione e recinzione delle proprietà agricole, modificando il paesaggio rurale inglese. Secondo queste leggi, che veniva sfruttate per lo più dai potenti che conoscevano la procedura per presentare le domande e potevano permettersi i costi della recinsione, ciascun proprietario poteva ottenere un fondo agricolo compatto e aveva il diritto di recintarlo, impedendo l’accesso agli estranei. Molti dei contadini si trovarono in difficoltà, e i più poveri abbandonarono le campagne Trasformazioni settore manifatturiero In diverse regioni dell’Europa occidentale (es Inghilterra, le Fiandre, alcune zone della Germania e Francia) si diffuse tra il 600 e il 700 il modello della lavorazione a domicilio (soprattutto nel settore tessile). Sin da sempre la produzione del settore manifatturiero si erano da sempre concentrate all’interno di botteghe, ma le regole delle corporazioni manufatturiere sull’organizzazione del lavoro e sul reclutamento della manodopera si erano fatte sempre più rigide, divenendo un ostacolo per l’innovazione. Allora, mercanti e imprenditori affidarono alcune fasi del ciclo produttivo dei tessuti a famiglie contadine che lavoravano a casa propria. Tra i benefici positivi: - si risparmiava sui costi poiché nelle campagne i lavoratori si accontentavano di un prezzo più basso -si moltiplicava la produzione aumentando il numero di lavoratori I flussi mondiali delle merci Dagli ultimi decenni del Seicento, i traffici internazionali aumentarono notevolmente. Si creò un sistema economico al cui centro vi erano paesi europei quali Inghilterra, Olanda e Francia che erano più abili nei commerci, mentre le periferie erano costituite da tutti i paesi che fornivano agli europei sia materie prime che merci. Infatti dall’Asia arrivavano prodotti come il thè e le spezie orientali, dalle Americhe il cacao, caffè e tabacco, sempre più richiesti. Dapprima dai paesi asiatici provenivano tessuti pregiati, che andavano però a rappresentare una quota sempre più minore grazie al rafforzamento dell’industria tessile europea. Fra le merci commerciate vi furono anche milioni di esseri umani, che venivano comprati come schiavi sulla costa occidentale dell’Africa e rivenduti ai grandi proprietari Americani. La tratta atlantica degli schiavi era stata inaugurata nel 500 ma nel 1650 si intensificò e divenne una delle 3 fasi che chiamiamo come “commercio triangolare”. Le navi usate dai negrieri non erano mai vuote, ma lasciavano l’Europa con merci di scarso valore (es stoffe vetri fucili ecc) che poi sulle coste africane venivano scambiati con prigionieri neri rapiti da mercanti africani o arabi. Le navi poi ripartivano verso il continente americano, dove gli schiavi, se sopravvissuti al viaggio, venivano venduti in veri e propri mercati di carne umana, e venivano poi spediti nelle piantagioni. Mercantilismo e fisiocrazia Durante la metà del 600 e 700 l’Europa aveva condotto la propria politica economica in base a principi comuni. Per esempio, l’idea che la ricchezza di uno Stato si identificasse con la quantità di oro e argento o moneta circostante, o l’idea che lo Stato dovesse intervenire direttamente nelle questioni economiche per indirizzare il mercato, favorendo la nascita di compagnie commerciali. Queste idee erano alla base di una 2 di Rastatt (1714) firmato da Carlo VI d’Asburgo L’evoluzione politica ed economia dell’Inghilterra In Inghilterra, il nuovo secolo si aprì con un problema dinastico: Guglielmo III d’Orange e sua moglie Maria II Stuart non avevano avuto figli. Molti temevano il ritorno sul trono di un re cattolico e, per evitare ciò, nel 1701 il Parlamento promulgò l’Act of Settlement, che prevedeva l’esclusione della successione del potere ai rappresentanti maschi e cattolici della famiglia Stuart. Stabilì anche che se Anna Stuart, futura regina, fosse rimasta senza prole, la corona sarebbe passata a Sofia di Hannover. Anna Stuart salì al trono nel 1702 e viene ricordata per l’Union Act (del 1707), in cui le corone dell’Inghilterra e della Scozia vennero unite a formare il Regno Unito di Gran Bretagna. Deceduta nel 1714, il regno passò nelle mani del principe tedesco Giorgio I di Hannover: non sapeva molto del suo regno, decidendo così di affidare il potere esecutivo ai ministri scelti fra i rappresentanti del partito whig. Tra questi ricordiamo la figura di Robert Walpole che dal 1721 al 1742 governò il paese e che riteneva che la prosperità della Gran Bretagna poteva essere garantita dalla pace (no guerre) , inaugurando il governo di gabinetto, CARATTERISTICHE PRINCIPALI -il re era assente -formato dal primo ministro (Il leader) -formato dai collaboratori più stretti L’evoluzione della Francia (di Luigi XV) Nel 1715, morto il Re Sole, la corona passò nelle mani di Luigi XV all’età di 5 anni. Data la sua età, la reggenza fu affidata a Filippo di Orlèans che dovette risolvere numerosi problemi, tra cui un problema economico: le numerose guerre condotte dal Re Sole avevano dissestato i conti pubblici. Affidò tale problematica a John Law, che mise in atto un piano rischioso (si basava sulla fiducia degli investitori). Infatti, pensava che immettendo sul mercato una grande quantità di cartamoneta avrebbe stimolato le attività commerciali-produttive, sulle quali la corona avrebbe potuto applicare nuove tasse così da pareggiare il decifit di bilancio. Così: - tra il 1716 e il 1719 creò una banca privata -ottenne il monopolio della riscossione delle tasse in Francia -riunì tutte le compagnie nella Compagni delle Indie Già nel 1720 apparve chiarò che la compagnia non avrebbe ottenuto i risultati desiderati, e poco dopo i pagamenti furono sospesi, molti caddero in rovina e la Francia dovette dichiarare bancarotta. Ci vollero anni per ritrovare una minima stabilità monetaria. Nel 1723, dopo la morte del reggente, Luigi XV salì al trono e sotto la sua guida il paese ritorna a crescere. Le guerre di successione polacca Nel 1733 scoppiò un’altra guerra in seguito alla successione del potere in Polonia, Stato debole che da tempo subiva le ingerenze della Russia e dell’Austria. Per riequilibrare la situazione, la Francia di Luigi XV e i suoi alleati (Spagna e Savoia) fecero eleggere al potere un pretendente ostile a queste due potenze: il nobile polacco Stanislao Leszczynki, già stato re di Polonia tra il 1704 e 1709. Russia e Austria invece appoggiarono Augusto III di Sassonia, figlio del sovrano defunto. Si generò una guerra (che tiene luogo in Polonia, Germania e in Italia) e si conclude nel 1738 con la pace di Vienna dove: -la Polonia fu attribuita ad Augusto III -Stanislao ottenne il ducato di Lorena -il duca di Lorena Francesco Stefano (genero dell’imperatore d’Austria) divenne granduca di Toscana -l’Austria ottenne il ducato di Parma e di Piacenza Guerra austriaca Due anni dopo si riaccese un altro conflitto poiché l’imperatore dell’Austria Carlo VI d’Asburgo aveva reso pubblica dal 1713 una prammatica sanzione in cui stabiliva che la successione del trono sarebbe potuta avvenire anche per via femminile. Quando morì, nel 1740, i sovrani di Francia, Spagna e Prussia si rifiutarono di riconoscere come sua erede Maria Teresa, sua figlia, che erano sostenuta dalle Province Unite d’Olanda, la Gran Bretagna e i Savoia. Dal punto di vista militare, la guerra nacque dall’invasione della Slesia da parte della Prussia di Federico II e proseguì per 8 anni. Nel 748 fu stipulata la pace di Aquisgrana dove Maria Teresa fu riconosciuta imperatrice dagli altri sovrani europei e Federico II mantenne la conquista della Slesia. Il rovesciamento delle alleanze e la guerra dei Sette anni Ma la pace di Aquisgrana non assicurò un assetto stabile per due motivi di tensione: -gli equilibri continentalil’ascesa della Prussia nell’Europa Occidentale era vista come un pericolo sia dall’Austria di MariaTeresa che voleva recuperare la Slesia, sia dalla Russia che vedeva minacciati i propri confini. Nel 1756, l’imperatrice strinse un patto con i Borbone di Francia, con cui gli Asburgo erano stati in lotta per un secolo e mezzo (da qui rovesciamento delle alleanze) -la competizione per il dominio dei mari e dei traffici con le colonie (del Nord America e dell’india) Questo intreccio di interessi diede origine a due schieramenti: 1da un lato Austria, Francia e Russia 2Prussia e Gran Bretagna Che lottarono fino al 1763Guerra dei sette anni Un conflitto di dimensioni planetarie La guerra dei Sette anni viene definita come primo vero conflitto globale combattuta in tre continenti (Europa, America e Asia) -In Europa iniziò con l’assedio della Sassonia da parte della Prussia, poi si spostò a Berlino, la capitale di Federico II, che fu occupata più volte dagli austriaci e dai russi. Nel 1762 salì al trono un nuovo russo che si ritirò dalla guerra, permettendo alla Prussia di riconquistare tutta i territori perduti, compresa la Slesia -In Asia la Gran Bretagna si impossessò delle colonie francesi in India e sottrasse il porto di Manila nelle Filippine agli spagnoli -In Nord America, la Gran Bretagna si impadronì del Canada, dell’Ohio e del Mississipi, dell’isola di Guadalupa e della Martinica, che erano dei francesi. Occuparono anche la Florida, sottraendola agli spagnoli -In Africa, la Gran Bretagna presero controllo di quello che è l’attuale Senegal Le conseguenze della guerra dei sette anni I trattati di pace nel 1763 inaugurarono una nuova gerarchia internazionale dove al vertice vi erano : -La Gran Bretagna, potenza marittima e coloniale in grado di dominare i mari dell’intero pianeta -La Prussia, con la sua potenza militare Tra gli sconfitti abbiamo invece: -La Francia che fu estromessa dal Nord America, dovendo ridimensionare i suoi progetti di espansione in Europa -La Spagna, ormai potenza di secondo piano -L’impero Asburgico e russo I cardini dell’Illuminismo La celebrazione della ragione Nel Settecento prevale il movimento culturale e d’opinione dell’Illuminismo. Il suo nome deriva dalla centralità che gli intellettuali, in passato, attribuivano alla ragione: una qualità da tutti posseduta che, se usata correttamente, agisce come un lume naturale, dissipando l’uomo dall’ignoranza e dalla superstizione. Affonda le sue radici nella cultura politica e filosofica inglese nella fine del 600 ma si sviluppa in Francia, diffondendosi in tutta Europa. Una caratteristica è che gli intellettuali di quel tempo si definivano filosofi e non si riconoscevano in una dottrina filosofica unica le loro riflessioni filosofiche portano a risultati differenti. Concordano però su alcuni principi di base: -la fiducia nella ragione che doveva essere utilizzata come spirito critico  sapere degli illuministi era, quindi 1empirico ( lo si raggiungeva associando alle ipotesi teoriche i dati dell’esperienza) 2 pragmatico (doveva essere messo al servizio della comunità per migliorare la vita degli uomini) -polemica dei confronti delle confessioni religiose La critica degli illuministi si rivolse, dunque, a tutte quelle dottrine che non erano mai state messe in discussione perché parte della tradizione -movimento laico -opposizione all’assolutismo e riformismo la società doveva essere migliorata e resa più giusta La massoneria e l’Illuminismo segreto Uno dei maggiori centri propulsivi delle idee illuministe fu la masseria, una società segreta nata in Inghilterra e Scozia nel 17 secolo che nel 700 conobbe un gran successo diffondendosi nel Nord Europa e in Europa occidentale. Era ispirata alle tradizioni delle corporazioni medievali di liberi muratori ed in origine, quindi, questa associazione raggruppava per lo più artigiana e aveva finalità di mutuo soccorso. Con il tempo cambiarono gli obiettivi, cominciando ad attrarre anche intellettuali delle èlite riformatrici. La massoneria del 700 era composta da un numero di gruppi indipendenti, logge, a cui si accedeva tramite un rito di iniziazione. Condivideva gli ideali illuministici di lotta contro la tradizione religiosa e superstizione e di razionalismo. La cultura nell’età dei Lumi La circolazione delle idee Convinti che il peggior nemico del genere umano fosse l’ignoranza, i filosofi illuministi si proposero di far circolare l’informazione quale vettore di conoscenza. Ambirono inoltre a ricoprire un ruolo attivo nella mobilitazione dell’opinione pubblica, che andava costruita attraverso un dibattito libero e spregiudicato.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved