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Vita e Opere di Giovanni Pascoli: Poeta Italiano e Professore Universitario, Dispense di Italiano

Modern Italian LiteraturePoetryItalian Literature

Biografia di Giovanni Pascoli, poeta italiano e professore universitario, noto per i suoi libri di poesie come 'Myricae' e 'Veianius'. Ha studiato all'Università di Bologna e ha insegnato in diverse università italiane. Ha affrontato temi come la natura, l'infanzia, il mistero, il male e la fuga nel 'nido' e la morte. Ha pubblicato opere in prosa come 'Il Fanciullino' e ha lasciato un'eredità poetica in lingua latina. Pascoli è noto per la sua lingua ingenua e la sua nuova concezione della poesia, che si basa su intuito e immaginazione.

Cosa imparerai

  • Che libri di poesie ha pubblicato Giovanni Pascoli?
  • In quali università ha insegnato Giovanni Pascoli?
  • Che temi affronta la poesia di Giovanni Pascoli?

Tipologia: Dispense

2021/2022

Caricato il 30/12/2022

Irene.Mazzini
Irene.Mazzini 🇮🇹

14 documenti

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Scarica Vita e Opere di Giovanni Pascoli: Poeta Italiano e Professore Universitario e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! GIOVANNI PASCOLI (1855 San Mauro di Romagna – 1912 Bologna) VITA Il 10 agosto 1867 perde il padre, ucciso da una fucilata, quando è ancora bambino. Seguiranno numerosi lutti familiari che lo renderanno orfano. Raggiunge il fratello a Rimini e poi si trasferirà a Firenze dove riceverà un’educazione gratuita. Entra all’Università di Lettere a Bologna (Carducci era il presidente della commissione di ammissione) Si lega al circolo dei socialisti bolognesi e qualche anno dopo viene arrestato per aver partecipato ad una protesta studentesca. Nel 1880 riuscirà a riprendere gli studi grazie a Carducci, si laurea e diventa professore di lettere latine e greche nei licei di diverse città. Ne suoi trasferimenti porta con sé le sorelle, per le quali prova un affetto totalizzante, quasi maniacale e con le quali vuole ricostruire il nucleo familiare. Quando la sorella Ida si sposa è disperato, vive questa decisione come un tradimento del “nido” familiare. Nel 1891 pubblica Myricae, il suo primo libro composto da 22 poesie che verrà pubblicato, su richiesta di Pascoli, in un numero limitato di copie Nel 1892 verrà pubblicata un’edizione più ampia (72 poesie) che lo renderà uno dei migliori poeti italiani; pubblicherà inoltre “Veianius” un pometto in lingua latina, premiato in un concorso internazionale per 12 volte. La fama letteraria lo inquieta ma gli aprirà le porte dell’università; insegnerà all’università di Bologna, poi di Messina, poi di Pisa per poi tornare ancora a Bologna per succedere a Carducci. Nella casa di Castelvecchio in Garfagnana si dedica allo studio e al lavoro poetico, lì vive come in un rifugio da cui esce solo per le rare apparizioni pubbliche dove gli viene richiesto di vestire i panni di letterato ufficiale. Questo è il luogo dove verrà seppellito e dove continuerà a vivere la sorella Maria. OPERE Raccolte poetiche principali Raccolte intese come dei contenitori sempre aperti - Myricae : con temi e paesaggi quotidiani - “Poemetti” che si dividono in “Primi poemetti” e “Nuovi poemetti” Ha intenzioni narrative, strutture metriche più ampie Celebra la natura, intesa come elemento salvifico Esalta la piccola proprietà rurale e la siepe come protezione del “nido” Effettua una ricerca lessicale puntigliosa e sperimentazioni linguistiche (es: in “Italy” usa termini dialettali e vocaboli inglesi italianizzati) - “Canti di Castelvecchio”, dedicati alla madre, pubblicati nel 1903, composti da 69 componimenti suddivisi in 2 sezioni e un appendice. Il tema della memoria e del rapporto uomo-natura, tema autobiografico (ricordo dell’uccisione del padre). - “Poemi conviviali” pubblicati nel 1904, argomenti più elevati, si tratta di 20 testi su personaggi storici e mitologici del mondo antico che vengono rappresentati come antieroi consumati dal dubbio, tormentati e privi di certezze. Lessico raffinato, estetizzante - “Poesia civile” di ispirazione patriottica e nazionale, vuole raccogliere l’eredità di Carducci - Produzione poetica in lingua latina : Pascoli immette i suoi stati d’animo nella lingua/personaggi/ambienti dell’antica Roma imperiale e nella Storia cristiana -> si identifica con personaggi condannati o reietti (ad esempio gladiatori e schiavi) in quanto condivide con loro il dolore e ingiustizia. Si tratta di un latino diverso da quello della tradizione classica. Produzione in prosa - “Il Fanciullino”, è testo dove descrive la sua poetica. - Studi critici : studia le opere di Dante (in particolare la figura allegorica di Beatrice) e di Leopardi - Sporadici interventi pubblici su tematiche civili: emerge il suo umanitarismo e l’amore per le glorie italiane (ad esempio la guerra in Libia considerata come possibilità di far fronte all’emigrazione). GRANDI TEMI 1- “Fanciullino” Si tratta di un saggio del 1897. Idea di fondo: in ogni individuo sopravvive un fanciullo che osserva il mondo con meraviglia. Pascoli utilizza una lingua ingenua, libera da condizionamenti sociali e culturali -> una lingua in fase pre-grammaticale come avviene nell’infanzia, ripristina un rapporto magico con la realtà Una nuova concezione della poesia non più fondata su razionalità ma su intuito e immaginazione. Lo sguardo pieno di stupore permette di entrare nella profondità della natura. Carattere alogico della poesia = la poesia è estranea alla logica, l’atteggiamento di Pascoli è irrazionale. Pascoli rivendica l’autonomia della poesia, il suo carattere disinteressato e spontaneo. È un rivoluzionario nella tradizione. 2- Nido Immagine ricorrente nella sua poesia è l’opposizione interno – esterno Interno Esterno Calore, dolcezza, purezza, amore Freddo, dolore, paura e morte Per Pascoli il progresso positivistico ha esposto l’uomo a molti pericoli e l’unico modo per restare innocenti è regredire all’età dell’infanzia, tempo di serenità. Tuttavia, il ricordo della felicità dell’infanzia non consola il poeta perché è impossibile un ricongiungimento. Per Pascoli i luoghi più protetti sono:  Nido : è il luogo della ricomposizione dell’unità familiare; la madre è il simbolo del nido, è la protettrice del nido e la morte della madre è considerata una perdita irreparabile  Camposanto : è il recinto del culto dei morti dove è possibile ripristinare un colloquio con chi si è perso 3- Simbolismo Ogni cosa nella poesia è carica di un sovrasenso simbolico = un continuo rimando a qualcosa di sempre più profondo e ignoto -> ricerca del mistero Il simbolo non è esplicitato in termini razionali -> spetta al lettore cogliere il senso e comprendere le allusioni per cogliere l’impalpabile verità del mondo
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