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Riassunto su Protestantesimo, Riforma luterana e Controriforma, Sintesi del corso di Storia Moderna

Riassunto riguardante il Protestantesimo luterano, Martin Lutero, Riforma luterana, Dieta di Augusta, Zwigli e calvinismo, Controriforma, concilio di Trento, gesuiti.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 18/08/2020

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4.6

(24)

13 documenti

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Scarica Riassunto su Protestantesimo, Riforma luterana e Controriforma e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! PROTESTANTESIMO Alle origini del movimento protestante c’è l’esigenza di una riforma della Chiesa sentita da tempo.  Per prevalenza degli interessi temporali e politici su quelli pastorali, spirituali della curia  Per la volontà di ristabilire l’autenticità del messaggio cristiano, che avverrà tramite lo studio diretto dei testi sacri  Per un bisogno di religiosità più intensa e una vita conforme alle massime evangeliche Il rappresentante più autorevole del primo “umanesimo cristiano” è Erasmo da Rotterdam (1469- 1536 c.) Entrò in un convento agostiniano ma lo lasciò perseguire la sua inclinazione agli studi. Strinse relazione con i circoli colti di tutta Europa, dove era riconosciuto per la conoscenza dei classici e del suo stile latino. Scrive:  Moriae encomium (Elogio della follia)  Colloquia Opere satiriche sui problemi delle religioni (es. superstizioni, ipocrisie)  Manuale del soldato cristiano  Educazione del principe cristiano Delineò una morale che conciliava influenze classiche con insegnamenti di Cristo  Edizione critica del testo greco e latino del Nuovo Testamento 1516 CRISTIANESIMO DI ERASMO  ideale di vita pratica, non si separò mai da Chiesa, ma i suoi libri furono messi all’Indice dalla Chiesa La sua eredità fu importante soprattutto nel tardo ‘600 e nel ‘700 quando i conflitti religiosi diventeranno molto aspri. MARTIN LUTERO Nasce nel 1483 in Germania, regione interna dove vivevano una religiosità medievale. Si iscrive alla facoltà di giurisprudenza. Nel 1505 dopo una crisi interiore si fa monaco ed entra in un convento agostiniano. Ha una crisi riguardo alla salvezza e cerca risposta tramite gli studi teologici:  Inadeguatezza per comandi divini  Paura del peccato e dannazione eterna MA reinterpreta “epistola ai romani” di San Paolo. Rielabora una teoria sulla salvezza, che è ciò che lo angosciava, la dottrina della GIUSTIFICAZIONE PER FEDE “Il giusto vivrà di fede” La giustizia di Dio è passiva per noi, ossia egli ci rende giusti tramite la fede. La giustizia di divina non è un giudizio di punizione (quindi postumo) ma di giustificazione, dono della grazia offerto al peccatore che riconosca la propria indegnità.  Il giusto farà naturalmente il bene, per amore di Dio e del prossimo, ma ciò è conseguenza del suo stato di grazia, non causa. Conseguenze dei principi teologici di Lutero: Sola scriptura Tutta la Sacra Scrittura deve essere letta e spiegata senza interpretazioni ufficiali:  Rifiuto del magistero della Chiesa Cattolica e alla funzione intermediaria fra uomo e Dio  I sacramenti validi sono: battesimo ed eucarestia (gli unici presenti nei Testi Sacri) Sola fide È necessaria solo la fede, non esistono illuminazioni dei credenti dallo spirito santo o scorciatoie mistiche. Lutero di espose quando: Alberto di Hohenzollern (fratello dell’elettore di Brandeburgo) voleva pagare la nomina ad arcivescovo di 10.000 ducati, vendendo indulgenze, secondo direttiva di papa Leone X stesso. Teoria delle indulgenze  si basa sulla presupposta esistenza di un tesoro di meriti accumulati dalla Vergine e dai Santi, al quale la Chiesa poteva attingere per rimettere le pene del Purgatorio. Riforma luterana Nel 1517 Lutero inviò ad Alberto di Hohenzollern 95 tesi dove:  Condannava il traffico delle indulgenze  Negava la facoltà del pontefice di rimettere le pene. Le tesi di diffusero in tutta la Germania e nel 1520 papa Leone X fece la Bolla Exsurge Domine (Levati, oh Signore) dove lasciava a Lutero 60 gg per ritrattare pena la scomunica. Lutero brucia pubblicamente la bolla. La scomunica giunse, ma Carlo V (eletto nel 1519) aveva promesso a Lutero, tramite il suo protettore, l’elettore di Sassonia, che poteva giustificarsi in sua presenza. 1521 Dieta di Worms  Lutero rifiutò di ritrattare Quindi l’editto di Worms bandì Lutero dall’Impero. Fu salvato dall’elettore di Sassonia, Federico il Saggio. Durante questo periodo lavorò alla traduzione del Nuovo Testamento in tedesco. NEL FRATTEMPO la battaglia di Lutero suscitò in Germania un’enorme eco. Furono stampate numerosissime copie dei suoi scritti  diffusione del suo pensiero Il suo messaggio toccava una corda profonda, faceva appoggio all’anticlericalismo diffusa fra tutti i ceti e a un nascente proto-nazionalismo germanico. Molti prìncipi territoriali espropriarono i beni ecclesiastici. Nelle campagne Fanno presa i motivi evangelici dell’uguaglianza L’autorità civile deve mantenere l’ordine morale e promuovere il bene spirituale dei sudditi. Ritiene legittima la resistenza contro un sovrano malvagio È una fede intransigente ed eroica, pronta al martirio e alla ribellione  Si diffonde soprattutto fra Francia, Paesi Bassi, Gran Bretagna e Europa Orientale. CONTRORIFORMA Controriforma: Termine che designa un complesso insieme di movimenti, istituzioni e iniziative messe in atto tra Cinquecento e Seicento nella Chiesa cattolica romana, sia in risposta al dilagare della Riforma protestante, sia come conseguenza delle esigenze di riforma interna e rinnovamento religioso emerso già a partire dai concili del secolo XV. Sia la Riforma protestante che la Controriforma si verificarono in un periodo in cui, in tutta Europa i fedeli avvertirono un’acuta necessità di rinnovamento religioso. Le istanze di rinnovamento arrivarono in Italia anche prima della Riforma luterana, con le idee e opere di Erasmo da Rotterdam. Accanto all’influsso erasmiano agirono altri stimoli al rinnovo: l’ondata di profezie sull’apocalisse alimentate da predicatori (es. Girolamo Savonarola), le sofferenze e le rovine portate dalle guerre d’Italia, e l’anticlericalismo diffuso in ogni strato sociale. Alcune figure di ecclesiastici e laici di elevata spiritualità si impegnarono in un’opera di istruzione e moralizzazione del clero e del popolo. (es. cardinale Gasparo Contarini, vescovo Gian Matteo Ghiberti) Le cause comuni ad ogni stimolo di rinnovamento erano:  L’atteggiamento critico nei confronti delle preoccupazioni mondane della Chiesa,  La svalutazione delle pratiche esteriori di devozione (es. culto dei santi e delle reliquie)  L’accento posto sulle massime evangeliche, sulla fede e sull’amore per Dio e per il prossimo. Le speranze di un’iniziativa dall’alto per la riforma della Chiesa, fortemente sollecitata anche dall’imperatore Carlo V, si riaccesero con il pontificato di Paolo III Farnese (1534-1549): 1. Nominò cardinali di correnti riformatrici (Contarini, Ghiberti) 2. Manifestò l’intenzione di convocare un nuovo concilio ecumenico 3. Nel 1536 costituì una commissione con il compito di studiare e proporre rimedi ai mali della Chiesa  “Progetto per la riforma della Chiesa” ineseguito. Questo clima di fervore e rinnovamento si espresse tra l’altro nella creazione di nuovo ordini regolari o nella riforma dei vecchi. Nel 1528 nasce l’ordine dei cappuccini, nuovo ramo dell’ordine dei francescani, al cui ideale di povertà assoluta univano quello dell’assistenza alla gente umile. Gesuiti. Ma l’ordine che più di tutto incornò lo spirito della Controriforma fu la Compagnia di Gesù. Fondata dallo spagnolo Ignazio di Loyola, esponente del ceto di hidalgos, caratterizzati dallo spirito della crociata (da cui uscirono vari conquistadores). La Compagnia di Gesù venne approvata nel 1540 da papa Paolo III Farnese. I gesuiti si caratterizzarono per essere come una milizia scelta al servizio del papa e della Controriforma. Ai tre voti tradizionali di povertà, castità e obbedienza. Essi ne aggiungevano un altro di fedeltà assoluta alle direttive del pontefice. Mezzo secolo dopo i Gesuiti erano sparsi in tutta Europa con case e soprattutto collegi: i collegi erano dedicati alla formazione, non solo del clero, ma in generale dei giovani di nascita aristocratica o alto-borghese. La formazione delle classi dirigenti divenne con il tempo, accanto alla loro presenza nelle corti come confessore e consiglieri dei principi, una specialità della Compagnia, che elaborò una propria efficace pedagogia. Questa era incentrata sull’insegnamento del latino e dei classici, in congiunta alla severa disciplina dei comportamenti. Grande fu anche il contributo dei gesuiti (e in genere degli ordini regolari) all’attività missionaria che costituì uno degli aspetti più significativi della Controriforma. Ad esempio, l’opera di evangelizzazione degli indigeni svolta nell’America spagnola. Asia In Giappone fu memorabile l’impegno dello spagnolo Francesco Saverio, un gesuita che introdusse il cattolicesimo in Giappone, opportunamente adattato alla cultura e alle tradizioni locali, fece un sorprendente numero di proseliti prima di essere duramente colpito dalle autorità giapponesi tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento In Cina fu un altro gesuita l’italiano Matteo Ricci a diffondere il cristianesimo fra 1583 e 1610. Riuscì ad entrare alla corte dei Ming. La strategia dei gesuiti fu vincente, proprio perché la loro evangelizzazione era elastica, modellavano la catechesi sulle tradizioni precedenti, rispettavano le culture e le tradizioni, sapevano calibrare il cristianesimo sulle convinzioni e le tradizioni locali. I gesuiti erano molto interessati ad ogni tipo di cultura, avevano uno spirito curioso, adattandosi alle culture locali, per diffondere poi la propria.  Fecero una grande opera di sincretismo. Questa strategia non era accettata da tutti a Roma. Per l’idea che il neofita deve abbandonare ogni precedente idea. Quindi contro l’atteggiamento dei gesuiti si scontrarono i francescani in particolare i domenicani, che erano molto rigidi. Ma era anche un problema di natura politica, poiché anche i domenicani mandavano i loro monaci ad evangelizzare. “Controversia\ questione dei riti cinesi”  Si aprì una questione sui riti che i gesuiti avevano assunto per convincere i cinesi a convertirsi. La Santa Sede decise infine a inizio del ‘700 di delegittimare l’attività missionaria dei gesuiti. questo incrinò i rapporti tra i gesuiti e la popolazione locale, e con le autorità cinesi. Perché quando i gesuiti iniziarono a chiedere di abbandonare le proprie tradizioni e fede del tutto, le autorità locali percepirono questo tipo di nuovo atteggiamento come una ingerenza, una intromissione nella loro cultura. Quindi si chiusero nei loro confronti. Questo nuovo atteggiamento di chiusura costrinse i gesuiti ad essere marginalizzati, perché la Chiesa li aveva de-legittimatati. Quindi furono o marginalizzati o espulsi. Tutti i risultati che i gesuiti avevano raggiunto furono rovinati. C’erano circa 200 mila cristiani in quel momento in Cina. Concilio di Trento 1542- 1563 Una serie di avvenimenti significativi aveva indicato un profondo mutamento di clima, il tramonto delle speranze di riunificazione della cristianità e l’adozione da parte della Chiesa di Roma di un atteggiamento più duro e intransigente nella lotta contro l’”eresia”. Nel 1541 fallì a Ratisbona l’ultimo tentativo di accordo fra protestanti e cattolici. Nel 1542 venne creata a Roma la Congregazione del’ Sant’Uffizio o dell’Inquisizione, per dirigere e coordinare la repressione dell’eresia. Di questa congregazione è il cardinale Gian Pietro Carafa (futuro papa Paolo IV) intransigente difensore dell’ortodossia religiosa e del primato papale. Non c’era più posto in Italia per tentennamenti e posizioni intermedie. L’unica alternativa alla pratica del nicodemismo (l’atteggiamento di chi si conformava esteriormente al culto ufficiale, per professando nel proprio intimo una fede diversa) era l’esilio volontario. Molti “eretici” italiani emigrarono in questo periodo. La convocazione di un Concilio ecumenico (esteso cioè a tutto il mondo cristiano) era sollecitata dall’imperatore ma fu procrastinata per ragione politiche da Paolo III, che voleva assicurarsene lo stretto controllo. Fu indetto nel 1542 a Trento, perché era sede di un principato vescovile, ma soggetta all’Impero. A causa della riapertura delle ostilità fra Carlo V ed Enrico II, il Concilio poté riunirsi solo nel 1545. Venne sospeso e ripreso più volte nel corso degli anni fino al 1563. (1545-1563) Ad esempio, fu sospeso per 10 anni, anche in seguito all’avvento come papa del focoso e intransigente cardinale Carafa (Paolo IV Carafa 1555-1559). Era politicamente avverso all’imperatore e da sempre ostile al Concilio, in cui vedeva una limitazione dell’assoluta autorità della Santa Sede. Paolo IV Carafa. 1555-1559  estese i poteri dell’Inquisizione,  sottopose a processo alcuni degli esponenti del partito riformatore,  nel 1559 promulgò il primo Indice dei libri proibiti, in cui venne inserita anche l’intera opera di Erasmo da Rotterdam. Il nuovo papa Pio IV rilanciò il Concilio e lo condusse a termine nel 1563. Nelle intenzioni dell’imperatore i padri conciliari avrebbero dovuto affrontare questioni disciplinari, ma di fatto ebbe priorità la definizione dei punti dogmatici più controversi.  Effetti del peccato originale (che il decreto del Concilio dichiarò cancellati dal battesimo)  Il principio della giustificazione per sola fede venne condannato come eretico. divisione definitiva fra Chiesa cattolica e confessioni protestanti  Superiorità del pontefice sul Concilio e sua discrezionalità nell’applicarne le deliberazioni rafforzato il carattere monarchico della Chiesa cattolica Per quanto riguarda i dogmi:  Riaffermazione del valore delle opere ai fini della salvezza (contro sola fide)  Chiesa accanto alla Sacra Scrittura come fonte della verità  Furono ribaditi la natura dei sacramenti (es. eucarestia e ordine che conferisce al sacerdote un’aureola sacrale sollevandolo dalla massa dei fedeli)  Furono ribadite l’esistenza del Purgatorio e la validità dalle indulgenze, nonché del culto prestato ai Santi e alla Vergine* Per quanto riguarda il clero:  Istituzione di seminari (collegi appositi per la preparazione dei futuri sacerdoti)  Obbligo dei vescovi di risiedere nella propria diocesi e di fare periodiche relazioni alla curia romana sulla situazione  Obbligo di tenuta dei registri di battesimi, matrimoni e sepolture (fonte demografica utilissima)  Imposizione del celibato ecclesiastico e dell’abito sacerdotale Dopo il concilio di Trento L’applicazione dei decreti tridentini non fu immediata e, soprattutto fuori dall’Italia, dovette fare i conti con la volontà dei sovrani cattolici di mantenere il controllo sulle rispettive Chiese. Però indubbiamente il Concilio segna una nuova compattezza e durezza nella lotta contro il protestantesimo e le tendenze ortodosse, e l’affermazione di una volontà di dominio non solo in campo spirituale, ma anche sulla sfera politica e sociale. Pio V Ghislieri (1566-1572) ripubblica nel 1568 la bolla medievale In Coena Domini, affermazione della supremazia del papa sui sovrani temporali. Nel 1570 scomunica Elisabetta I d’Inghilterra. Sciogliendo quindi i suoi sudditi dal dovere di obbedienza.
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