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Società e Stato nell'Europa del XVII-XVIII secolo: Assolutismo e Illuminismo, Schemi e mappe concettuali di Storia

La società europea durante il xvii e xviii secolo, con un focus sulle forme di potere statale, l'assolutismo e l'illuminismo. Vengono trattati aspetti sociali, giuridici e politici, con un particolare riguardo alla russia e alla prussia. Il testo illustra come lo stato si affermasse come entità dominante, con privilegi per le classi superiori e la mancanza di diritti per i sudditi.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

Caricato il 28/01/2024

sara-el-ouattaini
sara-el-ouattaini 🇮🇹

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Scarica Società e Stato nell'Europa del XVII-XVIII secolo: Assolutismo e Illuminismo e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! 1. ANTICO REGIME Definizione della fine del Settecento per indicare tutta la società francese, usata dai rivoluzionari francesi per indicare il sistema che volevano abbattere. ANTICO REGIME PER GLI STORICI Aspetti economici, sociali, giuridici e politici tra il XIV secolo e il 1789: 1. Aspetti economici: società agricola 2. Aspetti sociali: società divisa in ordini 3. Aspetti giuridici: disuguaglianza degli uomini di fronte alla legge 4. Aspetti politici: stato assoluto alleato con la chiesa La società era divisa in ORDINI detti STATI: 1- Il CLERO che doveva pregare la per comunità; 2- La NOBILTA che aveva il compito di garantire la difesa della comunità; 3- Il TERZO STATO che doveva lavorare per garantire i mezzi di sussistenza. L’antico Regime era fondato sulla disuguaglianza e privilegi per pochi. I privilegi erano: - esenzione delle imposte - diritto di essere giudicati da tribunali speciali - impieghi riservati nella corte, nella chiesa e nell’esercito. - onorificenze (porto della spada ad esempio). NOBILI E BORGHESI Avevano il controllo della terra. Dal XI secolo c’è un’ascesa della borghesia, che diventa la classe più importante e potente e conseguentemente ricca. UNO STATO ASSOLUTO Nell’Antico Regime i sudditi non avevano nessuna possibilità di difendersi dalle pretese del sovrano perché un suddito aveva solo doveri e nessun diritto. Inoltre, c’era alleanza tra trono e altare, quindi il sovrano pretendeva obbedienza e collaborazione da parte del clero e in cambio si presentava come protettore della fede che lui stesso professava. Questa alleanza aveva come conseguenza una forte intolleranza verso le minoranze. LA CONCEZIONE PATRIMONIALE E DINASTICA DELLO STATO Lo stato era considerato un patrimonio della dinastia regnante, era concepito come un bene di proprietà del sovrano perché anche se non apparteneva a lui, poteva agire come voleva. Lo stato passava in eredità ai figli una volta morto il sovrano. 2. L’ASSOLUTISMO IN RUSSIA E PRUSSIA Il Seicento è l’epoca della massima affermazione dell’assolutismo monarchico. Luigi XIV, Re sole con la sua reggia di Versailles era il modello per molti sovrani europei. RUSSIA E PIETRO IL GRANDE Pietro I il Grande, della dinastia dei Romanov tenta di modificare la chiusura della Russia e la sua conservazione delle tradizioni. Assume il potere nel 1689. • Voleva occidentalizzare la Russia. • Voleva edificare uno stato assoluto sottomettendo la Russia alla nobiltà e alla chiesa ortodossa. • Abolisce la Duma dei boari (i boari erano i nobili) e la sostituisce con il Senato costituito da nove membri indicati dallo zar. • Affida il governo della chiesa al Santo Sinodo, un nuovo organo dello stato costituito da laici ed ecclesiastici alle dipendenze dello zar. • Costituisce un esercito permanente • Crea una flotta militare, per garantire uno sbocco sul mare, la cosiddetta “finestra sul Baltico” per comunicare con l’Europa occidentale. • Fa costruire la nuova capitale san Pietroburgo. • Tenta di creare un apparato culturale e un sistema scolastico sul modello europeo • Istituisce l’accademia delle scienze • La Russia continuava ad essere prevalentemente costituita dai contadini in condizione servile e una ridotta minoranza di aristocratici LA PRUSSIA: UNO STATO FRAMMENTATO Gli Hohenzollern erano marchesi del Brandeburgo e Grandi Elettori dell’Impero. Federico I di Hohenzollern ottenne il titolo di re della Prussia orientale e del Brandeburgo. Era un regno frammentato territorialmente, povero e arretrato, popolato da contadini. Il successore Federico Guglielmo I cerca di rinnovare i suoi possedimenti e porta la Prussia tra le potenze europee. • Il re mirava alla costruzione di un apparato statale centralistico interamente sottoposto al suo controllo. • Federico Guglielmo organizza un efficiente sistema fiscale che girava soprattutto sui contadini e crea il nucleo di un esercito permanente. • Rende il sistema fiscale e l’apparato burocratico efficiente. • Passa alla storia come il Re sergente. La gran Bretagna ottiene il Canada, la vallata dell’Ohio e del Mississipi, le isole di Dominica e San Vincenzo, la Florida. La spagna ottiene la Louisiana e conserva i suoi territori sulle coste americane La Francia disarma le sue basi commerciali in India. AFFERMAZIONE MONDIALE DELL’INGHILTERRA Egemonia britannica in campo commerciale. 1. ETA’ DEI LUMI L’illuminismo fu un importante movimento intellettuale dell’Europa del Settecento e ha origine nell’Inghilterra della fine del Seicento con John Locke e la rivoluzione scientifica per poi diffondersi in tutta Europa. Si sviluppa poi in Francia a partire dagli anni 30 del 700. • Crisi della coscienza europea • Sviluppo del pensiero scientifico • Volontà di professo • Trionfo della ragione • Lotta contro la superstizione • Metafora della luce in riferimento alla luce delle ragione. • Primavera dei lumi dal 1763 e il 1789 con la Rivoluzione francese. Caratteristiche dell’Illuminismo: 1- Fiducia nella ragione 2- Contrapposizione tra illuministi che riconoscevano l’importanza del sentimento e coloro che credevano che la conoscenza umana derivasse solo dalla ragione e che la ragione dovesse essere applicata all’esperienza. 3- Scoperte scientifiche e grandi successi con Lavoisier, Galvani, Volta ecc. 4- Abbandono degli schemi tradizionali interpretativi di origine biblica o aristotelica e laicizzazione della cultura. 5- Respinta la tradizione e le conoscenze non dimostrate 6- La ragione come spirito critico 7- Denuncia all’oscurantismo (critica del progresso) del passato e alle religioni positive (fondate su verità non naturali ma affermate dall’autorità) che portano al fanatismo e all’intolleranza (Tra cui la Chiesa cattolica) 8- Si schierano a favore di una religione naturale fondata sulla ragione 9- Esaltazione della tolleranza anche religiosa 2. IL RUOLO DELL’INTELLETTUALE Attività culturale= impresa politica La cultura doveva avere un effetto sull’esistenza degli uomini attraverso conoscenze tecniche e modelli d’organizzazione dello stato efficaci. Gli illuministi credevano nel progresso e molti di loro sostenevano che la storia fosse un passaggio a fonti superiori di civiltà. L’intellettuale aveva un ruolo essenziale perché doveva educare gli uomini all’uso della ragione e liberarli dall’ignoranza. L’intellettuale deve divulgare le conoscenze. I filosofi dell’illuminismo erano molto uniti tra loro, anche se avevano opinioni diverse, parliamo infatti del “partito dei filosofi” contro le ingiustizie. Uno di loro era Voltaire, intellettuale anticonformista che si occupò del rinnovamento della società. Il suo obiettivo era quello di ottenere una società rispettosa delle libertà individuali e retta da uno stato tollerante capace di imporre il rispetto della legge. La filosofia serviva per diffondere un’opinione pubblica che imponesse le necessarie riforme. Secondo gli illuministi l’uomo è naturalmente buono, ma i problemi nascono dall’irrazionalità dell’organizzazione sociale. Perciò è necessario educare gli uomini all’uso della ragione e cambiare il modo di pensare comune, eliminare i pregiudizi. Grazie a Denis Diderot vennero stampati i volumi dell’Enciclopedia o dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri. Era rivolta soprattutto ai borghesi. 3. LE TEORIE POLITICHE In Francia e nel resto dell’Europa nasce un dibatto sulla forma dello Stato e i suoi poteri, secondo cui l’assolutismo non doveva essere eliminato ma trasformato. Charles de Secondat, barone di Montesquieu era un avversario dell’assolutismo, era un aristocratico contrario ad una società fondata sul privilegio. Secondo Montesquieu, nello stato si possono distinguere tre funzioni: 1. Potere legislativo, ovvero di fare le leggi; 2. Potere esecutivo, ovvero di governare applicando le leggi; 3. Potere giudiziario, ovvero di punire i delitti e giudicare le liti tra privati. I poteri devono essere dati a organi separati. Jean Jacques Rousseau crede che la condizione dell’uomo sia peggiorata da un processo di degenerazione causato dalla formazione della proprietà non presente in natura. • La proprietà è la causa della disuguaglianza perché ha diviso tra poveri e ricchi. • La sovranità dello stato deve essere espressione della volontà generale e volta al bene comune. • Lo stato deve essere quindi democratico e repubblicano e fondato sulla sovranità popolare. • Il popolo doveva esercitare il potere direttamente in assemblea e non affidarlo ai rappresentanti (democrazia diretta). • Secondo Rousseau la donna era incapace di partecipare alla vita politica perché sensibile e istintiva. • Alcuni rappresentanti dei diritti delle donne sono stati Emilie du Chatelet secondo la quale alla donna era negato il diritto all’istruzione a causa dei pregiudizi e Mary Wollstonecraft che denunciava il dominio maschile. 4. LA NASCITA DELLA SCIENZA ECONOMICA • La fisiocrazia: rappresentata da Francois Quesnay, dottrina basata sull’idea di lasciare dominare la natura. Credevano che solo l’agricoltura fosse produttiva perché crea ricchezza con la fertilità naturale della terra anche superiore a quella usata. • Liberismo e mercantilismo: la fisiocrazia respinge il mercantilismo (accumulo di moneta) e sostiene il liberismo. • Adam Smith sostiene il liberismo e crede che ogni individuo che si impegna per migliorare le proprie condizioni contribuisca ad incrementare la ricchezza nazionale. Questo deriva dalla legge del mercato e dalla concorrenza. 5. L’LLUMINISMO IN ITALIA • In Lombardia i principali esponenti sono Pietro e Alessandri Verri che fondano l’Accademia dei Pugni, che nel 1764 dà vita a Il Caffè, rivista portavoce delle nuove idee. Il centro di diffusione fu soprattutto Milano. • Nel Sud Italia gli esponenti sono Ferdinando Galiani e Antonio Genovesi. Il principale esponente dell’illuminismo italiano fu Cesare Beccaria, autore di un’opera intitolata Dei delitti e delle pene. Secondo Beccaria lo Stato nasce da un contratto, per cui lo scopo in vista del quale gli uomini si legano in società è la felicità che può essere raggiunte dall’unione di più libertà singole. Un uomo non può chiamarsi reo prima della sentenza del giudice e la tortura non è ammessa , allo stesso modo la pena di morte non è ammessa perché nessun uomo ha il diritto di uccidere un altro. Inoltre, secondo Beccaria tutti sono uguali di fronte alla legge, indipendentemente dal ceto sociale. C’è una laicizzazione del diritto penale perché il delitto è un danno sociale e non un peccato che deve essere risarcito. Giuseppe Parini rappresentò con un’opera una delle voci di critica illuministica alla nobiltà del suo tempo fatto di cicisbei e perdigiorno. La sua opera si chiama Il Giorno ed è un poemetto didascalico satirico con cui critica l’aristocrazia corrotta e parassitaria del suo tempo. 6. IL DISPOTISMO ILLUMINATO Seconda metà del Settecento: stagione di riforme. Si parla di politica riformatrice e dispotismo illuminato. Coinvolte Russia, Prussia, Austria, Spagna, Portogallo e Italia. L’obiettivo era rafforzare l’autorità dello Stato su nobiltà e Chiesa. Obiettivi delle riforme:
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