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Riassunto sulla crisi del 600 e sulla guerra dei 30 anni, Sintesi del corso di Storia

Crisi del 600 e guerra dei 30 anni riassunte

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 07/08/2019

claudia-sidoti
claudia-sidoti 🇮🇹

4.7

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Scarica Riassunto sulla crisi del 600 e sulla guerra dei 30 anni e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! CRISI DEL 600 La lunga fase di sviluppo del 500 si arrestò nei primi decenni del secolo successivo.Come affermano infatti molti storici tra cui Roper e Hobshawn, quella del 600 fu una crisi generalizzata, che colpì tutti i settori, soprattutto perché già tutto il mondo era interconnesso grazie alla globalizzazione(diffusione su scala mondiale di tendenze e idee ma anche problematiche). La crisi fu soprattutto demografica ed economica. A causa delle nuove rotte verso l’America e le Indie infatti il Mediterraneo perse il suo ruolo di centralità, causando una riduzione dei preziosi(giacimenti di oro e argento) e un aumento della povertà, infatti vi fu una caduta della domanda di beni a causa del pessimo clima che riduceva la produzione agricola causando carestie ed epidemie soprattutto di peste (Italia e Germania). Nonostante la crisi del 600 fu una crisi generalizzata ci furono alcuni paesi che seppero fronteggiarla, è il caso dell’Olanda e dell’Inghilterra. 1. L’Olanda faceva parte delle 7 provincie unite che avevano dichiarato la loro indipendenza dalla Spagna, ed era la più ricca e popolata di tutte, aveva infatti un posto di primo piano nel commercio del grano e del legname e nonostante le numerose epidemie di peste ebbe una notevole crescita della popolazione. Agli inizi del 1600 quindi l’Olanda era diventata la prima potenza mercantile del Baltico e così decisero di espandersi anche verso l’Oceano Indiano partendo alla volta dell’indonesia, e già dopo 2 anni vi erano diverse compagnie olandesi che erano attive in India ma, per eliminare la competizione interna queste compagnie vennero riunite sotto il nome di Voc, che ottenne il monopolio dei commerci in quell’area. A metà del 600 quindi l’Olanda si trovava ad essere una potenza economica a livello mondiale per diversi motivi: - La capacità dei mercanti di inserirsi nei commerci di tutte le aree del mondo - L’organizzazione politica, in quanto in Olanda si aveva il diritto a governare in base al successo che si aveva negli affari e non in base ai titoli nobiliari. - Il sistema di istruzione aveva come obiettivo dare a tutti competenze pratiche nel commercio, nella finanza e contabilità. 1. Anche L’Inghilterra come l’Olanda si era aperta ai commerci con l’estremo oriente e si era sviluppata nel settore delle manifatture tessili, pur restando comunque seconda agli olandesi. Solo dopo la metà del 600 l’Inghilterra iniziò a raggiungere l’Olanda nel commercio e nelle manifatture, mentre nel settore agricolo risultava essere più forte grazie alle numerose innovazioni che vennero introdotte. Secondo gli esperti bisognava avere delle terre molto estese, superiori ai 30 ettari, e utilizzare una manodopera salariata passando dai campi aperti alle proprietà private delle enclosures. Come abbiamo visto queste due nazioni videro il 600 non come un’età di crisi, bensì come un periodo di sviluppo economico. Lo stesso non si può dire per Spagna e Italia che videro invece un periodo di declino. Per quanto riguarda la Spagna fino al 500 si era basata sui metalli preziosi delle colonie americane e la capacità della Castiglia di rispondere alla forte pressione fiscale ma, dai primi anni del 600 non aveva più più potuto utilizzare le sue risorse, infatti aveva dovuto tenere minor conto delle miniere d’argento in america e inoltre la Castiglia si era imbattuta in un periodo di crisi dovuto alla peste che aveva dimezzato la popolazione. In Italia invece la crisi colpì particolarmente le industrie tessili (lana e drappi da seta) e fece diminuire i redditi nobiliari. In diverse regioni italiane per far fronte alla crisi si decise di attuare una rifeudalizzazione, perciò chi acquistava terre feudali percepiva alcune imposte dai contadini che le coltivavano e poteva imporre multe e penalità. La crisi italiana investi soprattutto il mezzogiorno, dove i latifondi erano mal coltivati e i contadini ridotti in miseria e si aprì cosi un grande divario tra nord e sud. La crisi generalizzata che si sviluppò nel 600 portò allo scoppio della Guerra dei 30 anni. Lo scontro iniziò in Boemia.(fase boemo-palatina) Ferdinando di Stiria, assunse la corona di Boemia e Ungheria. Tra i suoi primi atti egli abolì la Lettera di maestà che garantiva tolleranza religiosa a cattolici e protestanti in Boemia.Per rivendicare la libertà religiosa,venne convocata a Praga un’assemblea protestante, nel corso della quale una folla in tumulto invase il palazzo reale e, non trovando il re, sfogò la propria rabbia scaraventando dalle finestre due delegati imperiali con il loro segretario). L’episodio, noto come la “defenestrazione di Praga“, segnò l’inizio della Guerra dei Trent’Anni. Alla defenestrazione di Praga seguirono avvenimenti ancora più gravi: la nobiltà boema dichiarò decaduto dal trono di Boemia Ferdinando di Stiria e proclamò re di Boemia il calvinista Federico I di Boemia (chiamato anche Re d’Inverno per la brevità del suo regno) era sostenuto dal re d’Inghilterra, dal re di Danimarca dalle Province Unite, da Venezia. A favore dell’imperatore Ferdinando II si schierò la Lega cattolica guidata dal duca Massimiliano di Baviera e sostenuta dalla Spagna.
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