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La Rivoluzione Francese: Fine dell'Antico Regime e Nascita della Repubblica (1789-1799), Appunti di Storia

La Rivoluzione Francese del 1789-1799 segna la fine dell'assolutismo e del sistema feudale, ma entra in conflitto con gli ideali dell'Illuminismo. La borghesia diventa il motore politico del paese, cercando di conquistare il potere politico e togliendo privilegi alla nobiltà e al clero. La crisi economica e la scarsità di pane portano a una crisi sociale. Gli Stati generali si riuniscono nel maggio 1789, con rappresentanti della nobiltà, del clero e del Terzo Stato. Il Terzo Stato si proclama Assemblea nazionale costituente e il popolo di Parigi assalta la Bastiglia il 4 luglio 1789. La Rivoluzione diventa una lotta per la sovranità popolare e la democrazia.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 27/01/2022

marika-bovino
marika-bovino 🇮🇹

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Scarica La Rivoluzione Francese: Fine dell'Antico Regime e Nascita della Repubblica (1789-1799) e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! La Rivoluzione Francese inizia nel 1789 e finisce nel novembre del 1799, quando con un colpo di stato Napoleone Bonaparte diventa Primo Console della Repubblica. La Rivoluzione Francese segna la fine di istituzioni vecchie di secoli, come l’assolutismo e ciò che rimaneva del sistema feudale, la Rivoluzione Francese è stata anche il tentativo di realizzare ideali dell’Illuminismo, ma si trova un conflitto tra gli ideali e ciò che poi si realizza. In Francia, stava ancora l'antico regime → società di diseguali, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista giuridico, quì non ebbero successo le riforme contro i privilegi del clero e dei nobili, perché questi, dopo la morte di Luigi XIV, avevano acquisito potere. La rivoluzione francese è due rivoluzioni in una: 1. La rivoluzione della borghesia, che vuole conquistare il potere politico, togliere privilegi alla nobiltà e al clero e diventare il motore politico della francia. 2. La rivoluzione del popolo, che ha fame. Queste due rivoluzioni sono molto diverse tra loro, ma si incrociano, e la borghesia sfrutta il mal contento popolare per far avanzare le proprie richieste, ma che non sono sempre compatibili con quelle del popolo. crisi economica e crisi nei raccolti → crisi sociale-> scarsità pane Dopo la morte di Luigi XIV, la situazione economica-sociale francese era drammatica, c'erano scarse entrate e questo pesava sui gruppi sociali più umili, per rimediare bisognava modificare la struttura del prelievo fiscale, estendendolo anche ai ceti che ne erano totalmente o parzialmente esclusi. Si attuarono 2 strategie, una che mirava ad accrescere le entrate e l'altra a ridurre le spese: 1. La prima strategia, fu attuata da Turgot (1775-1776) un fisiocratico (teoria economica che considerava l'agricoltura le fondamenta dell'economia, per far sviluppare l'economia bisognava far sviluppare l'agricoltura, eliminando tutto ciò che non permette questo sviluppo come la mano morta, cioè l'inalienabilità delle Terre della Chiesa, che insieme ai nobili, possedevano il 40 % delle terre francesi, terre che non venivano coltivate in maniera produttiva e non erano tenuti a pagare le tasse), consisteva nella promozio ne di una politica liberista, tesa alla rimozione di ogni vincolo ai commerci e all'eliminazione delle esenzioni fiscali del clero e dei nobili. 2. La seconda strategia fu eseguita da Necker (1776-1781), aveva lo scopo di ridurre i privilegi e le spese, per farlo colpì i costi della corte, il mantenimento dell'apparato burocratico, le pensioni con cui Luigi XIV gratificava i suoi favoriti e le regalie (privilegi del re nel medioevo). I ceti privilegiati riuscirono a bloccare ogni riforma contro di loro. I parlamenti furono capaci di presentarsi come difensori del popolo dai tentativi della corona di elevare la pressione fiscale. Nel 1787 il re, di fronte all'ennesimo rifiuto del Parlamento di Parigi di approvare nuove imposte, l'aveva sciolto, provocando una protesta, che indusse il sovrano a convocare gli Stati generali (maggio 1789), un’assemblea dove i rappresentanti delle tre “classi” che costituivano la società francese: nobiltà, clero e borghesia ( Terzo Stato), si riuniscono. (l'ultima convocazione risaliva al 1614). Inizialmente a guidare la protesta erano nobiltà e clero che volevano conservare l'ordine vigente, ma successivamente nacquero altre "richieste" dai cahiers de doléances (quaderni di lamentele), scritti nei quali si esprimevano i motivi del malcontento, la richiesta più comune era quella di una Costituzione e di una riforma del sistema fiscale e giudiziario. Piano piano nella popolazione francese si diffuse un'opinione alternativa a quella conservatrice (Parlamento), rendendo evidente l'influenza dei principi illuministici (il diritto alla critica), c'erano anche Cahiers redatti da alcune donne, che richiedevano un'assemblea esterna di rappresentanti femminili che affiancasse gli stati generali. Prima dell’incontro previsto per il 5 maggio, il Terzo Stato chiese due modifiche al regolamento degli Stati generali: 1. Un raddoppio del numero dei loro rappresentanti; 2. L'istituzione di un'unica assemblea comune, in cui ciascun deputato votasse "per testa" cioè a titolo individuale (fino ad allora si votava"per ordine" in modo che il Terzo stato fosse in minoranza rispetto agli altri due). Questo andava contro gli interessi della nobiltà, che non era minimamente intenzionata ad abbandonare i privilegi di cui godeva tradizionalmente. Il re aderì solo alla prima richiesta, per neutralizzare la rappresentanza nobiliare. A fine aprile, i lavoratori del faubourg Saint-Antoine, scesero in piazza per appoggiare il terzo stato e per chiedere una riduzione del prezzo del pane, morirono circa 300 persone. Questa fu la prima mobilitazione popolare di francesi di ospitare esuli che stavano organizzando una controrivoluzione. I membri più radicali dell’Assemblea, Giacobini e Cordiglieri, nutrivano la speranza di poter diffondere attraverso tutta l’Europa le idee della rivoluzione e liberarla così dall’assolutismo. Anche il re era favorevole alla guerra, perché sperava in una sconfitta dell’esercito francese e ciò avrebbe permesso al re di riprendersi il trono e i suoi poteri. Nei primi mesi la Francia subì varie sconfitte e le truppe straniere varcarono le frontiere. Il 1’ agosto del 1792 una rivolta popolare, comandata dai Giacobini più estremisti, assalta la residenza reale di Parigi ed arresta il re e tutta la sua famiglia. Per tutto il mese di agosto continueranno ad esserci ondate di violenza, in cui chiunque venisse anche soltanto sospettato di essere contrario alla Rivoluzione Francese poteva essere giustiziato. L’Assemblea Legislativa a questo punto viene rimpiazzata dalla Convenzione Nazionale, che proclamó l’abolizione della monarchia. Il 25 settembre del 1792 viene proclamata la Repubblica Francese. Il 21 gennaio del 1793 Luigi XVI viene condannato a morte per alto tradimento: sia lui che sua moglie, Maria Antonietta, verranno ghigliottinati. La convenzione era composta da tre raggruppamenti politici: ● quello della Montagna, più radicale, così chiamato perché i suoi membri si sedevano in alto a sinistra della sala dove si tenevano le sedute; ● quello della Gironda, più moderati e incline al federalismo ; ● Quello della palude, occupavano la parte bassa della sala e non erano ufficialmente schierati. Nei mesi seguenti, dopo alcune sconfitte, la guerra prese una piega favorevole per l'esercito francese, che riuscì a conquistare a nord i paesi bassi, a su la Savoia e ad este il Reno. Le potenze europee organizzarono una prima coalizioni antifrancese, alla quale aderirono la Prussia, Russia, Sardegna, Austria, Regno di Napoli, lo Stato della Chiesa è il Granducato di Toscana, a capo della coalizione stava William Pitt (capo del governo inglese), per difendersi la Francia, nel 1793, decretò la leva generale di tutti gli uomini atti alle armi, e presto il paese si trovò presto ridotto alla fame. La situazione si aggravò a causa dell’inflazione, dovuta all’incremento dell’emissione degli assegnati (erano buoni del Tesoro, che vennero messi in circolazione dal 1789. Ma vennero subito sospesi per mancanza di fondi) e alla loro repentina svalutazione. Essi persero valore, c’erano cittadini che erano pagati con gli assegnati, quindi erano costretti ad utilizzarli nella vita quotidiana, anche per comprare beni di prima necessità, trovandosi in gravi difficoltà economiche. Divampa una protesta nella regione della Vandea, che fu repressa e vide quasi 150 mila vittime. Nell’estate del 1793, divampa un’altra rivolta, detta “federalista”, aveva come obiettivo sottrarre le province al ferreo controllo del governo e di indurre il governo a voltare le spalle al radicalismo. A questo punto la Convenzione ordinò l’arruolamento di tutti i giovani tra i 18 e i 25 ann, formando un esercito forte e grande, era l’esercito destinato a stroncare la dissidenza interna e a respingere gli assalti della coalizione europea. La Convenzione Nazionale istituisce un nuovo calendario (oltre che del sistema metrico decimale in vigore ancora oggi), cambiando il nome ai giorni e ai mesi. Dal 21 settembre 1792 (data della fondazione della repubblica) la Francia ripartiva da zero, inizia una nuova fase, basata sui principi dell'uguaglianza, la fraternità e la libertà. L’anno seguente la convenzione stabilì un tetto massimo sia ai salari sia al prezzo dei generi di prima necessità, per limitare l’inflazione e approvò una nuova costituzione che introduce un diritto elettorale molto più esteso. Contemporaneamente impose anche durissime misure di ordine pubblico: ● fu creato un tribunale speciale rivoluzionario incaricato di giudicare, senza possibilità d’appello, tutti coloro che mettevano in pericolo la sicurezza della nazone; ● si stabilì che ogni località formasse comitati di sorveglianza, i cui membri dovevano monitorare i cittadini per scoprire e denunciare spie. ● creò Il Comitato di salute pubblica, era un organo di governo, che avevo lo scopo di controllare il Consiglio esecutivo, cioè i ministri. Questa costituzione è ricordata come la Costituzione dell’anno I, ma non entrò mai in vigore e nei mesi seguenti si assistette alla trasformazione della democrazia ad una dittatura. All’interno della Convenzione il partito della Gironda venne neutralizzato da quello della Montagna, che nel 1793 spinse i sanculotti a circondare la sede della convenzione e a ghigliottinare una parte dei girondini. La dittatura culminò con la legge del 10 giugno 1794 con la quale i giudici del Tribunale rivoluzionario furono autorizzati a condannare i sospetti basandosi solo sulla propria convinzione morale, privandoli di qualsiasi garanzia giuridica. ll periodo più duro e violento della Rivoluzione Francese: il cosiddetto “Terrore”: un periodo di 10 mesi in cui verranno giustiziati alla ghigliottina migliaia di oppositori del regime, caddero le teste dei principali leader politici (Hébert, Danton). Il responsabile di molte condanne è Robespierre, a capo del Comitato di Salute Pubblica finché non finirà ghigliottinato anche lui, il 28 luglio del 1794. (in questo periodo la francia ebbe varie vittorie contro i prussiani). Dopo la caduta di Robespierre, il governo della Francia restò stabile nelle mani di una maggioranza moderata e sotto il comando di un “Direttorio” composto da 5 membri, e nominato dalla Convenzione. Che emanò una nuova costituzione, che restrinse radicalmente il diritto elettorale, stabilendo una soglia censitaria. Tra il 1794 e il 1796 un gruppo di giacobini radicali e sensibili al tema dell’uguaglianza sociale, organizzò una cospirazione, detta Congiura degli Eguali. essi consideravano le diversità economiche tra ricchi e poveri un’ingiustizia inaccettabile. Ai loro occhi l’unico modo per abolire ciò era abolire la proprietà privata, tutte le ricchezze sarebbero dovute essere comuni. Questo movimento venne represso. Ripresero anche il movimento dei filomonarchici, che ebbe più successo, tanto da risultare vittoriosi alle elezione del 1797. Il Direttorio le annullò e ne indisse altre, con la speranza che vincesse la sua politica moderata, invece vinse la “sinistra” di ispirazione giacobina e il direttorio annullò nuovamente le elezioni. Mentre la situazione interna politica era incerta, sul fronte esterno a Francia restava repubblicana ed era sicura nonostante si fosse formata una seconda coalizione antifrancese, a cui aderirono la Prussia, Russia, Austria, Regno di Napoli e l’impero Ottomano. L’esercito francese otteneva continui successi. Nell’ottobre 1799 il generale Napoleone Bonaparte, tornò in Francia dall’ Egitto. Era stato mandato in Egitto per ostacolare le navigazioni britanniche e per allontanarlo dal paese, poiché a Parigi temevano la sua popolarità (vaste porzioni D’Europa aveva già conquistato). Nonostante non portò a termine il compito, il suo consenso popolare non diminuì. Il 9 novembre del 1799, Napoleone Bonaparte organizza un colpo di stato che culminerà con l’abolizione del direttorio. Napoleone assume la carica di Primo Console. L’evento è generalmente considerato come la fine della Rivoluzione Francese, o meglio la sua evoluzione verso una nuova fase. Con Napoleone la Francia, profondamente ridefinita dai numerosi cambiamenti degli ultimi anni, ma allo stesso tempo dominata
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