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riassunto sulle opere di picasso, Appunti di Storia dell'arte contemporanea

Appunti lezione artista e opere nel 1900

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 23/01/2020

shizukaarakawa
shizukaarakawa 🇮🇹

4.5

(6)

9 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica riassunto sulle opere di picasso e più Appunti in PDF di Storia dell'arte contemporanea solo su Docsity! Picasso Col Novecento saltano quasi tutti i paradigmi dell’arte: è un secolo in cui il livello di sperimentazione raggiunge livelli inediti, non solo il canone storico artistico è continuamente aggiornato, ma anche ciò che emerge è l’abbandono, soprattutto nei primi anni del secolo, della tipologia classica del linguaggio artistico > diverse fratture che hanno cambiato la concezione di arte. almeno 3 grandi fratture, le cui conseguenze ancora si avvertono: una serie di fratture linguistiche, l’altra grande è quella della WWII, poi il femminismo, il quale cambia completamente il mondo. La prima comunione: dipinto quando picasso ha 14 anni, suo padre professore di pittura all’accademia di pittura a malaga e poi barcellona, lui ha talento formidabile, padronanza della tecnica pittorica e non solo, quadro tipico di certo tardo realismo e naturalismo dell’800 in una situazione spagnola in cui non c’è stato lo schiarimento della tavolozza che dall’impressionismo si è diffuso in tutta europa, tema tradizionale, è tutto molto tradizionale, padroneggia la composizione, il chiaroscuro, le mezze tinte (sfondo soprattutto per abilità di usare sfumature, mezzi toni), costruzione volumetria dello spazio con l’uso del colore > quadro sorprendente per la giovane età. Alla fine dell’Ottocento, Parigi è la capitale delle arti > Picasso neanche ventenne fa dei soggiorni a parigi, tutti gli anni dal 1900 in poi, 1901 prima esposizione personale a parigi, ogni anno torna a barcellona, nel 1904 si stabilisce definitivamente a parigi. Picasso non ci si stabilisce da subito perché non ha soldi, non vende abbastanza quadri, affitta posti senza riscaldamento, in inverno torna in Spagna, frequenta la boheme di montmartre, all’epoca zona ai margini della città, abitata da personaggi “particolari”, lontani dal lusso e dalla borghesia parigina. Quest’umanità, fatta anche di spostati, disturbati e malati, soli, diventa protagonista dei suoi quadri > donna al caffè, donna sola seduta ad un angolo di caffè, volto scavato, chiusa in sé stessa, figura smagrita, aria sofferente; ex celestine: donna con occhio cieco, avvolta nel mantello, non ha soldi per curarsi. Sono queste le persone che frequenta picasso nei primi anni della sua vita parigina, tono dominante di questi quadri, che poi ha dato il nome al suo periodo, è il blu, è un blu che conferisce a tutto aria di malinconia, sono figure che hanno aria passiva, che accoglie le sfortune della vita, non hanno forza o età per reagire. Intorno al 1905, quadro cerniera è donna col ventaglio, figure hanno energia maggiore, la donna sembra si stia alzando, ha la gamba sollevata, il gesto delle mani è di apertura spaziale (con una saluta, nell’altra ha il ventaglio), la postura dà indizio che qualcosa sta cambiando nella pittura di picasso, c’è maggior apertura ed energia. Questo si vede anche nello schiarimento di tavolozza, che oltre all’azzurro, mostra ora accensioni di rosso, con quindi aria più calda, ex famiglia di saltimbanchi: ritrae questo gruppo di saltimbanchi, c’è la figura di arlecchino che ha potere simbolico importante per lui e torna più volte nelle sue opere, schiarimento della tavolozza, tela di grandi dimensioni, c’è studio del quadro che aiuta a capire come si sia definita l’iconografia di saltimbanchi: al posto di arlecchino, c’è l’impresario che poi scompare, nello studio non c’è la figura della donna di maiorca (che è studio della versione femminile). Lo schiarimento della tavolozza è tale che per quasi buona parte del1906 si assiste al periodo rosa, perché c’è dominante più chiara e calda rispetto alla cupezza del periodo blu, ora lavora molto sul nudo soprattutto maschile, due ragazzi: piccolo quadro, interno è poco dettagliato, semplicità del tema, ragazzo è seduto su una sorta di cubo, la postura del ragazzo ricorda lo spinario, i vasi sullo sfondo sul piedistallo rialzato anche senza dettaglio preciso ricordano, insieme alla nudità maschile, a certi echi di cultura classica. 1906 picasso affascinato dalle sculture preromaniche iberiche che vede al louvre, va in vacanza in una zona della spagna dove ci sono molti monumenti preromanici, risultato è il volto di G. Stein. A picasso cominciano ad interessare ora le maschere, feticci, tutto ciò che ha un’aria “primitiva”: termine dibattuto, all’inizio del XX secolo usato in due modi diversi > o pittura italiana del 200,300, o aggettivo usato anche per gli oggetti che sono stati prodotti dai popoli “primitivi”, ovvero dell’africa subsahariana, sculture oceaniche, dell’america latina, tutto ciò che non era occidentale, ma neanche giapponese o cinese. Per gli artisti, che nei primi anni del novecento si cercano questi oggetti, il primitivo è ciò che scarta dalla trad occidentale, è ciò che insegna a tali artisti a guardare al corpo, oggetti e spazi in maniera differente. Per picasso questi oggetti sono intermediari, ma li usa anche come oggetti estetici, lui ha collezione (come tutti, derain, matisse) di questi oggetti che arrivano dalle colonie, in francia arrivano oggetti dall’indocina e africa subsahariana che infatti erano colonie francesi. Uno dei primi mercanti d’arte è paul guillaume, che vende questi oggetti, ex testa/ guardiano di reliquario fang: contraddice proporzioni del corpo umano, la volumetria e senso proporzioni diverse, qualità di fattura eccellente. L’idea di primitivo è talmente attraente che picasso e con lui apollinaire e derain ecc, si innamorano di un pittore un po’ vecchio, che faceva funzionario della dogana, e che quindi è noto come doganiere rousseau, che dipinge in questo modo: ex ritratto di donna, acquistato da picasso per sé stesso. Perché il doganiere piace tanto a questi artisti? Dipinge figure incerte nelle proporzioni, senza senso atmosfera che avvolge, piace perché c’è senso esotico che rende un linguaggio non particolarmente padroneggiato, è fascino del pittore naive, infatti è il primo pittore naive, che dipinge per istinto, che non ha studiato e non ha padronanza del mestiere -> non vero, doganiere impara poi benissimo a dipingere, ma la sua fortuna capisce che è nell’apparire non capace, naive, e quindi persevera in questo stile. Ex autoritratto come pittore: figura umana dall’appoggio a terra incerto, non rende in maniera convincente la presenza fisica del corpo. Parte della pittura del doganiere ha a che fare con temi di giungla, foresta, ex le charmeuse de serpents: figura nera, donna, su un bordo di corso d’acqua nella vegetazione lussureggiante,
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