Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Riassunto Tecnologia e produzione, Sintesi del corso di Economia Aziendale

Riassunto del libro tecnologia e produzione, corso del prof. Amendola a La Sapienza. Ho seguito questo corso di tecnologie dei cicli produttivi anche se frequento il corso di moda. Perfetto per che segue la materia da non frequentate.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020
In offerta
30 Punti
Discount

Offerta a tempo limitato


Caricato il 14/09/2021

Ste.zendri
Ste.zendri 🇮🇹

4.5

(21)

5 documenti

1 / 79

Toggle sidebar
Discount

In offerta

Anteprima parziale del testo

Scarica Riassunto Tecnologia e produzione e più Sintesi del corso in PDF di Economia Aziendale solo su Docsity! tecnologia e produzione premessa Produzione: trasformazione dei fattori di produzione in prodotti. Chiamati rispettivamente input (tutti gli elementi che entrano nel processo produttivo) e output (ciò che esce dal processo produttivo, anche beni, servizi, semilavorati ...). Tecnologia: è il modo e il tramite attraverso il quale gli input vengono trasformati attraverso il processo produttivo in output. Alla base del cambiamento tecnologico ci sono le innovazioni. A cambiare non sono solamente gli impianti e le macchine che vengono usate per produrre, ma anche i modi con i quali le attività di produzione vengono organizzate e gestite. Produzione, tecnologia, innovazione e gestione sono concetti strettamente connessi fra loro. Capitolo 1 Tecnologia 1.1 significato Storia dell'uomo: storia di una civiltà strumentale, ovvero legata alla disponibilità di tecnologia più efficienti applicate agli strumenti di lavoro. Il livello di tecnologia determina il consumo dei fattori di produzione, lavoro capitale materiali. Tecnologia: deriva dal greco téchne che significa arte mestiere capacità pratica. Perciò una sua traduzione potrebbe essere “discussione delle arti o scritto teorico sulle arti”. Qualcosa di intermedio fra scienza e tecnica overo la scienza applicata. Nel tempo la scienza e la tecnologia si sono avvicinate fra loro non soltanto perché la tecnologia diventa sempre più scientifica ma anche perché la scienza diventa sempre più tecnologica. Con l'esperimento, ossia il ricorso a tecnologie empiriche realizzate a prescindere dalle conoscenze scientifiche, si cercano verifiche quantitative appropriate di una macchina una struttura o un processo. Le scoperte scientifiche e l'applicazione di principi scientifici hanno fortemente sviluppato la tecnologia dando luogo alla nascita di numerose industrie e confermando il principio: è la scienza a generare la tecnologia. Però anche la scienza riceve contributi dalla tecnologia. | confini tra lo sviluppo ulteriore della scienza e la tecnologia diventano sempre più labili, tanto che si assiste al nascere di discipline scientifiche-tecnologiche nelle quali le barriere tra aspetti scientifici e tecnologici sono sempre più facilmente superate nei due sensi. Tecnologia: è il modo di operare, il funzionamento complessivo del processo produttivo, che coinvolge persone non meno che cose; la tecnologia non è un'entità singola ma la combinazione di molti elementi: le macchine, i materiali, le persone, l'organizzazione del lavoro. 1.2 evoluzione della tecnologia - tecnologia dura: alta sofisticazione, elevata intensità energetica e di capitale, ridotta richiesta di manodopera, scarsa attenzione verso i problemi ambientali. - tecnologia soffice: “valida per tutti in ogni tempo" semplice e a buon mercato per essere condivisa da tutti e che non dovrebbe dipendere da risorse non rinnovabili. La logica della tecnologia dura adottata dall'inizio dell'industrializzazione di paesi ricchi porta a una presa di coscienza solo negli anni 60 e la prima soluzione dei grandi investitori fu quella di trasferire le tecnologie nei PVS (paesi in via di sviluppo). Questo portò a scompensi ed effetti negativi sulle economie locali anziché un progresso tecnico e sociale. Solo recentemente si è cercato un equilibrio tra i fattori di produzione con tecnologie più semplici a metà tra quelle tradizionali e quelle modeme adatte ai paesi locali. - soluzione 1: Tecnologia intermedia: per consentire ai PVS l'autonomia tecnica in un primo momento e finanziaria successivamente. Fallirono perché le tecnologie divennero subito obsolete (soluzione regressiva). - soluzione 2: Tecnologia appropriata: tecnologie che tenessero conto in modo appropriato della singole situazioni politiche, economiche, sociali, culturali, ambientali e territoriali. Grado di sofistecazione e complessità pari al bisogno e alle opportunità espressi dalle entità locali. Zero waste: nei paesi industrializzati si pose l'obiettivo di sfruttamento delle risorse locali rinnovabili e recupero e riutilizzo dei materiali usati. Oggi i nuovi mercati si basano su tecnologie high-tech o science based settori ad elevato contenuto tecnologico e frutto di forti investimenti in R&S. Tecnologie intelligenti: Computers di 5 gen, robot in grado di vedere, sensori, sistemi chimici che entrano in azione quando necessario, sistemi biologici, sistemi biologici integrati di protezione, strutture complesse e membrane che possono separare, concentrate e purificare, sistemi informatici e di comunicazione del tipo biochimico. Prima anni 70: sistemi fordismo e taylorismo improntati sulla quantità per la sturazione di mercati — società industriale Dopo anni 70: richiesta sociale verso un miglioramento non più quantitativo ma qualitativo + società post-industriale. 1.3 le tecnologie dell'attuale rivoluzione Chimica: base della comprensione di tutti i fenomeni naturali e di ogni manifestazione di vita — risvolto tecnologico chimico attuale: alimenti più sani, farmaci, nuovi materiali. Fisica: descrizione e comprensione della materia e delle forze a cui è sottoposta — risvolto tecnologico: laser, quark, plasma, fissione nucleare, Matematica: contributi teorici per la fisica e le altre discipline — risvolto tecnologico: geometria frattale Biologia: fortemente favorito dall'introduzione di strumenti altamente perfezionati e sofisticati — : Immunologia 1.4 elettronica Scienza che si occupa dello studio teorico e delle applicazioni dei fenomeni che interessano l'elettrone nel vuoto e nei mezzi materiali. Le principali realizzazioni sono i circuiti elettronici costituiti da componenti collegati tra loro per mezzo di tracciati conduttivi attraverso cui circolano correnti elettriche. - elettronica analogica: segni analogici come voci, suoni, luci... che variano nel tempo in modo continuo: amplificazione, modulazione, miscelazione, filtraggio. Gli aspetti tecnici dell'informatica sono metodologie di progettazione, realizzazione e uso degli elaboratori elettronici che vengono generalmente indicate in: - Hardware: rappresenta l'insieme fisico della macchina le principali componenti sono: la cpu (microprocessore composto da un'unica piastrina di silicio, che corrisponde al cuore del computer ed è il supporto fondamentalmente attraverso il quale vengono svolte le operazioni di calcolo della macchina), la scheda madre (costituisce il punto di raccordo di tutte le componenti presenti nel computer), la scheda video (vengono fornite le informazioni che consentono al monitor di visualizzare le immagini), la scheda audio (collegamento a comuni altoparlanti, consente di riprodurre i suoni musica proveniente dal computer), le memorie RAM (è una memoria volatile è un tipo di memoria a cui la scheda madre può fare ricorso In brevissimo tempo ed è sempre a disposizione, le informazioni vengono conservate fintanto che il computer è acceso, contribuisce alla velocità di calcolo del computer ma non costituisce un supporto su cui memorizzare informazioni che devono essere conservate nel tempo), l'hard disk (è la memoria permanente costituita dalle memorie di massa o sia da disco fisso, lettore cd-rom, key pen, consentono un accesso più lento alle informazioni ma è in grado di conservare quanto memorizzato anche dopo lo spegnimento della macchina. Il disco fisso può fungere anche da supporto alle operazioni di calcolo in caso quantitativo di RAM non fosse sufficiente ma determina un rallentamento del funzionamento complessivo della macchina), lettore CD, masterizzatore, il modem, la scheda di rete, la tastiera, il monitor, il mouse, la stampante, lo scanner. - software: rappresenta l'insieme di programmi che sono necessari al computer per funzionare è la linfa vitale che permette al computer di svolgere le operazioni per cui è stato costruito: - sistema operativo: quell'insieme di istruzioni che consentono al computer di funzionare far sì che tutte le componenti dell'hardware di cui è costituito il computer possono dialogare tra loro. Fondamenta logiche sulla base delle quali possono essere svolte le funzioni proprie del computer. - i programmi applicativi sono tutti quei programmi che gli utenti possono utilizzare per svolgere varie funzioni come scrivere un testo, creare un archivio di file, effettuare calcoli d'operazioni. - il firmware: insieme delle tecniche di micro programmazione che consentono di strutturare il controllo di una macchina in un insieme di microistruzioni fortemente dipendente delle caratteristiche della macchina stessa. Lo scopo del programma è quello di avviare il componente stesso e consentirgli di interagire con gli altri componenti, è responsabile del corretto avvio del computer. Il più conosciuto è il BIOS (Basic input output System) è rappresentato da un piccolo componente elettronico collocato sulla scheda madre che contiene tutte quelle piccole istruzioni che consentono alla CPU di riconoscere quali sono le componenti collegate alla scheda madre e di poter dialogare con loro. In pratica un elaboratore di dati, computer, è costituito da varie unità: -. unao più unità di ingresso per l'immissione dei dati - unao più unità di uscita per fornire i risultati -. unao più entità centrale di elaborazione -. unao più unità ausiliarie di memoria per archiviare i dati programmi e procedure Le generazioni di laboratori: 1 generazione: Enorme consumo di energia legato alla presenza delle valvole. - ENIAC 1943, 1945 Pennsylvania di J.W. Maochly e J.P. Eckert - EDSAC 1948 Cambridge - UNIVAC 1951 mod 701 e 650 della IBM 2 generazione: introduzione di supporti magnetici per la memorizzazione dei dati e la progressiva adozione dei linguaggi simbolici di programmazione. Dimensioni più ridotte, maggiore velocità di calcolo, minor costo e minore consumo di energia. - 1959 mod IBM 1620, U01, 7094 - UNIVAC 1108 - CDC 1604, 3600 3 generazione a metà degli anni 60: impiego di circuiti integrati, sviluppo del software e della diffusione delle applicazioni a distanza e in tempo reale grazie alla tecnologia di trasmissione dei dati. Nasce il concetto di famiglia di laboratori. Sono ancora più piccoli più potenti meno costosi e con minore consumo energetico. 4 generazione impiego dei microprocessori ha permesso la miniaturizzazione dei computer e l'aumento della loro potenza di calcolo e la capacità di lavorare e di archiviare. l'evoluzione della tecnologia: valvole — transistor — circuiti integrati — microprocessori evoluzione dei linguaggi: binario > assembler + simbolico —> naturale Il supercomputer: Strumento che consente il calcolo super veloce si può simulare un laboratorio sperimentale studiare il modello di un prodotto industriale con tutte le possibili varianti senza sperimentare materialmente. La simulazione computazionale dopo quella teorica e quella sperimentale è la terza via per avanzare la conoscenza in tutti i settori scientifici e tecnologici dotati da una grande complessità dei fenomeni di base. Progettato per ottenere potenze di calcolo estremamente elevate per calcoli particolarmente onerosi, strumenti costosi proprietà di società enti di ricerca università. L'intelligenza artificiale: Genericamente l'insieme di studi di tecnologie che tendono a realizzare una macchina capace di risolvere i problemi che rientrano nel dominio dell'intelligenza umana. Sviluppo di algoritmi che consentono alle macchine dimostrare un'abilità o attività intelligente almeno in domini specifici: - intelligenza artificiale debole: possibilità di formulare ed esaminare ipotesi in modo più rigoroso e preciso ma non potrà mai far altro che simulare l'intelligenza umana in settori ristretti per i quali è programmato. - intelligenza artificiale forte: tecnologia multisettoriale assimilabile a una mente umana con capacità di intenzionalità apprendimento consapevolezza, creatività. i sistemi esperti: Sistema di intelligenza artificiale debole, o debolissima, implica la combinazione di vasi di conoscenze e di dati tali da renderlo capace di affrontare un problema di natura generale, non strettamente specifica, quindi anche di evolvere tenendo conto dei feedback percepiti. La base di conoscenza deve essere legata specificatamente a quel determinato campo in cui sistema dedicato. Possibile fornire soluzioni più appropriate ai problemi che vengono posti con una interfaccia utente. Sono in grado di dedurre tutte le conoscenze possibili di fatti accaduti o accertati, ovvero di verificare la compatibilità di un'ipotesi generale con i fatti acquisiti. Si rispondono alle domande: cosa fare se e cosa fare per ottenere. Tengono conto di un elevato numero di variabili, superando così di gran lunga la mente umana. In altre parole i sistemi esperti si comportano da deposito delle conoscenze umane e strumento di trasferimento del sapere. | sistemi esperti di 1 generazione: tentavano di risolvere uno specifico problema confidando interamente sulla vantata potenza espressiva di un dato paradigma di rappresentazione della conoscenza o sulla presunta efficacia di una certa tecnica algoritmica. | sistemi esperti di 2 generazione lavorano sulla base di un nuovo metodo basato principalmente sulla capacità detto Knowledge engineer, di acquisire e concettualizzare un processo decisionale solitamente complesso. Per offrire una soluzione ad hoc avanzata ma perseguibile. Futuri sviluppi tecnologici nel settore dell'informatica: funzione delle dimensioni dei componenti: strettamente legato al settore. dell'elettronica grazie alla progressiva diminuzione delle dimensioni dei processori. capacità di memorizzazione: - dischi fissi : i dischi fissi sono enormemente cresciuti in dimensioni con un parallelo aumento della velocità di accesso ai dati. - altri supporti: incremento della RAM sfruttando le memorie ottiche e memorie flash. sviluppo dell'hardware: consolidamento delle architetture parallele: possibilità di collegamento di molte migliaia di macchine tra loro offre l'enorme vantaggio di poter utilizzare congiuntamente un numero consistente di processori per applicazioni di livello elevatissimo. | nuovi computer in parallelo stanno stimolando lo sviluppo della scienza computeristica verso algoritmi e nuove formulazioni in parallelo di classici problemi dell'analisi numerica, si ritiene che il parallelismo sia destinato ad essere l'unico metodo pratico per aumentare di diversi ordini di grandezza la rapidità del calcolo. - Sistemi Grid computing: rappresenta un'infrastruttura di calcolo distribuito, utilizzata per l'elaborazione di grandi quantità di dati, mediante l'uso di una vasta quantità di risorse. Il problema alla base è la condivisione coordinata di risorse all'intero di un'organizzazione virtuale. La condivisione non è limitata solo lo scambio di file, ma si intende al processo diretto a computer, software in generale a tutto l'hardware necessario alla risoluzione di un problema scientifico, ingegneristico o industriale. La caratteristica Comune è la necessità di disporre un ambiente di calcolo all'interno di quale dei quale le applicazioni hanno il bisogno di accedere a grandi quantità di dati geograficamente distribuiti in maniera veloce e affidabile, ed è proprio lo scopo della Grid far operare tali applicazioni nel miglior modo possibile. - Cloud computing si basa sempre sulla condivisione di risorse ma è maggiormente utilizzato in un contesto più recente in cui è assodato ruolo della presenza del web con il cloud è possibile categorizzare il concetto in tre tipologie differenti: -SaaS software-as-a-service, programmi in remoto -PaaS platform-as-a-service, si utilizza una piattaforma software che può essere costituito da diversi servizi, programmi, librerie... -laaS infrastructure-as-a-service, utilizzo di risorse hardware in remoto, le risorse vengono utilizzate su richiesta al momento in cui un cliente ne ha bisogno ma non vengono assegnate a prescindere dal loro utilizzo effettivo. dell'informatica tutte le diverse attività aziendali e non solo a quelle tradizionali di gestione. - anni 90 è cresciuto l'impiego dei personal computer che si sono avuti accordi tra le case produttrice di PC. Attualmente è molto difficile stabilire dove finisca il data processing e dove inizi il message carrying. L'evoluzione del mercato informatico ha comportato la necessità di rilevanti ristrutturazione delle imprese, sia attraverso nuovi approcci nella progettazione nella produzione, sia attraverso lo sviluppo di nuovi canali di vendita. IBM: Una delle prime aziende produttrici di PC. Per i processi produttivi si assiste a una riduzione dell' integrazione produttiva poiché si ricorre sempre più frequentemente all'acquisto all'estero di parti, semilavorati e prodotti finiti per poter affrontare in maniera flessibile e a costi bassi la forte competizione in atto. Il processo di informatizzazione globale delle imprese richiede al costruttore la fomitura di un servizio globale per la sostituzione dei problemi all'utenza un servizio prolungato nel tempo è in grado di risolvere i problemi e le esigenze dell'utilizzatore. Entra in crisi il modello di impresa informatica operante esclusivamente o prevalentemente in un singolo paese e cresce grado di apertura ad un sistema di interdipendenza internazionali. Pertanto le case produttrici di hardware oltre a sviluppare un proprio software sono molto inclini allo sviluppo di programmi da parte delle imprese estere. A partire dagli anni 00 il connubio tra informatica e telecomunicazioni diviene un binomio inscindibile. 1.7 Telecomunicazioni Comprendo le tecniche e i procedimenti impiegati per la trasmissione e la ricezione di segnali elettrici effettuati con sistemi elettrici, elettromagnetici o condotti sia su cavo, sia mediante onde elettromagnetiche o altri sistemi. Un sistema di tel. è costituito: - sistema emittente: costituito da un trasduttore che riceve l'informazione nella forma originale e la trasforma in una dato un segnale elettrico. Per mezzo di un modulatore porta l'informazione a generare una variazione di grandezza elettrica. - mezzo di trasferimento dell'informazione a distanza. - un sistema ricevente: alla all'arrivo avviene la demodulazione ossia il processo inverso, che ripristina il segnale elettrico originale quindi un trasduttore ritrasforma il segnale nel tipo di informazione iniziale. Reti di telecomunicazioni: Le reti di telecomunicazioni rappresentano delle principali infrastrutture del paese e il loro grado di sviluppo è tra gli indici più significativi per la valutazione del grado di sviluppo economico-industriale del paese: - Reteurbana riunisce tutti gli utenti di un medesimo centro urbano in genere coincide con il territorio comunale. - monocentrica: con una sola centrale alla quale sono collegati a stella tutti gli utenti mediante linee di utenze costituite da doppini (coppie di conduttori). - policentrica: costituita da più centri collegate tra loro due a due mediante una rete a collegamento a maglia costituito da fasci di linee di giunzione. - Rete Nazionale: reti settoriali intorno ad un centro urbano importante, di distretti telefonici e di compartimenti telefonici situati nelle città principali e collegati fra loro a maglia Attraverso la rete primaria Nazionale, costituita da fasci di cavi coassiali o da ponti radio. - Rete internazionale: collegamenti tra i paesi per mezzo di cavi coassiali o ponti radio nell'ambito europeo, di cavi sottomarini nel Mediterraneo o verso le Americhe e con tutti i continenti anche tramite satelliti artificiali. Grazie alla conversione del segnale analogico a digitale, si è venuto a creare il cosiddetto fenomeno della convergenza: unione di differenti strumenti finalizzati all'erogazione dell'informazione. Utilizzare un'unica interfaccia per servizi informativi di natura ed origine disparata. Tutti i segnali in natura, nascono in forma analogica ma possono essere convertiti in digitale attraverso un processo detto digitalizzazione. Durante il processo una perdita di informazioni, minima ed irrilevante, viene sempre persa e rappresenta, il prezzo da pagare. La rete di base diventa più complessa e si interconnette con altri supporti poiché le telecomunicazioni dovranno sempre più occuparsi della gestione del trattamento di qualsiasi tipo di informazione. L'evoluzione delle reti di telecomunicazioni è legata allo sviluppo delle nuove tecnologie nel campo della microelettronica dei satelliti e delle fibre ottiche. - Hardware: i contributi più significativi della microelettronica si sono avuti per il trasporto dell'informazione. - Software:la microelettronica ha consentito una maggiore incidenza di questa componente sui moderni sistemi di telecomunicazioni. La progettazione dei sistemi richiede sempre più linguaggi formalizzati di alto livello, procedure di test automatico, tecniche di rapida messa a punto di prototipi e di riutilizzo del software (sistemi esperti). - satelliti per le telecomunicazioni: principali elementi per la trasmissione via etere il supporto di trasmissione tipico per collegamenti è lunga distanza. Viene usato anche per comunicazioni per brevi distanze è costituito da una stazione radio ripetitrice posta in orbita. Fornisce il GPS (Global position System) un sistema di rilevamento di posizione che consente di individuare con precisione estrema qualsiasi veicolo o natante su tutto il pianeta. - fibre ottiche rappresenta una maggiore ampiezza di banda, e dalla maggiore quantità di informazioni trasmissibili nell'unità di tempo. Maggiore economicità rispetto agli altri sistemi di trasmissione. Perdita di potenza ogni circa 50 km. - cavi coassiali: cavi cavi rame è necessario riamplificare il segnale ogni circa 2-3 km a causa di perdite di potenza. Rete intemet: Rete che collega a sua volta altre reti. Due tipi di computer collegati in rete: - Permanentemente collegati, hosts che contengono le informazioni e sono pertanto a parte integrante della rete. - Singolo utente che accedono alla rete per il tempo necessario a ottenere le informazioni che desiderano e poi si disconnettono. linea temporale di internet: - 1966 anno Zero dello sviluppo di ARPA (Advanced Research Project Agency) agenzia del dipartimento della difesa degli Stati Uniti creata con la finalità di effettuare attività di ricerca nel campo delle tecnologie innovative. Durante la guerra fredda erano continuamente alla ricerca di innovazioni dal punto di vista sia militare che tecnologico e avevano la necessità di trovare un sistema di telecomunicazioni che non potesse essere intercettato dal nemico sovietico (forse). - 1969 ARPANET la rete Arpa viene aperta con collegamenti tra i computer centrali delle principali istituzioni pubbliche statunitensi legate al Dipartimento della Difesa. Nasceva la posta elettronica. Con una sorta di linguaggio comune che le varie macchine utilizzavano per dialogare e scambiare informazioni. tale linguaggio è detto linguaggio universale. - 1973 sviluppatore protocollo TCP/IP (transmission control protocol/internet protocol) - 1980 costruzione di reti tra università americane connesse a loro volta con arpanet che era stata suddivisa in due sezioni una dedicata a scopi militari e una dedicata alla ricerca. Nacquero reti universitarie come NSFNet. Arpanet venne chiusa per lasciare lo spazio alle nuove reti. - 1990lereti universitarie vengono cedute ai privati nasce il nome internet. che offriva: - scambio e diffusione rapida ed economica di informazioni - in interazione con persone esperte in praticamente tutti i campi del sapere - aggiornamento periodico e continua su temi di interesse - costituzionalmente di gruppi di lavoro senza barriere geografiche - accesso alle banche dati informative più disparate - giochi, ricreazione e tempo libero - accesso a servizi commerciali ed informativi di varia natura. Diffusione dell'e-commerce o e-business: svolgimento di attività commerciali e di transazioni per via elettronica commercializzazione di beni e servizi, distribuzione on-line di contenuti digitali, effettuazione di operazioni finanziarie di borsa, esecuzione di procedure di tipo transattivo delle pubbliche amministrazioni. Tutte le fasi di trasmissione a partire dalla ricerca dell'interlocutore passando per quella della negoziazione e degli adempimenti formali, sino ad arrivare al pagamento e dalla consegna del bene. Extranet: un ulteriore allargamento del concetto di internet costruzione sempre di una rete chiusa agli accessi dall'esterno, ma che si estende non solo nel contesto aziendale ma anche verso gli altri luoghi fisicamente distanti. In Italia lo sviluppo vede proprio la diffusione della rete a livello degli utenti residenziali è venuto solo a partire dal 1998 grazie alla riduzione delle tariffe telefoniche è il proliferare delle offerte ad accesso gratuito alla rete. Per effettuare il collegamento originariamente si poteva utilizzare: - banda larga: modem analogico - ISDN: Rete integrata di comunicazione europea - ADSL: tecnologia di compressione dati. La banda larga ( Digital subscriber line): trasmette 512 kbps e riceve fino a 20 mbps. Connessione digitale ad alta velocità attraverso i cavi della rete telefonica. Sul doppino telefonico è possibile far viaggiare contemporaneamente sia i dati digitali che segnale telefonico analogico, grazie alla banda differente usata per i due segnali, la voce usa Infatti le frequenze tra i 300 e 400 hz mentre la rete sfrutta quella sopra i 4 Khz. fornisce una comunicazione digitale senza bloccare l'accesso ai servizi voce. La sua evoluzione è l'ADSL (asymmetric Digital subscriber line): velocità di trasmissione va dai 256 KB per secondo in su quella in uscita è più bassa per suddividere meglio la quantità di informazione, l'ADSL Richiede l'utilizzo di un apposito modem che provvede a comprimere il segnale digitale ed inviarlo al computer. Sì passo dalla sostituzione dell'operatore umano con sistemi automatici, passando, da un sistema a ciclo aperto (Open loop) a sistemi regolati automaticamente o a ciclo chiuso (closed loop) nei quali non è più richiesta la presenza continua dell'uomo. Impiego di utensili a controllo numerico sono in grado di ripetere indefinitamente una serie di operazioni predeterminate in base alle istruzioni memorizzate in un sistema di controllo detto numerico poiché esprimibile con una serie di numeri. Il passo successivo fu quello della concezione del processo produttivo come un sistema ossia non una singola macchina ma più macchine collegate in un unico processo produttivo. 1947: catena di montaggio di blocchi di motore di automobili Ford. L'uomo viene a trovarsi sempre più in difficoltà in questa posizione di adattatore multiplo delle varie operazioni, non è più in grado di avere una visione globale del sistema, che tende a sfuggire al suo controllo. Anni 60: con l'impiego coordinato delle tecnologie di controllo di calcolo ha aperto ai processi di automazione della produzione nuove prospettive. Automazione industriale: Complesso di sistemi e i componenti che incorporano le tecnologie dell'informazione per lo svolgimento delle funzioni essenziali di progettazione, gestione della produzione e produzione. L'automazione è sempre più flessibile, adattabile, integrata e intelligente incidendo significa significativamente : - sul miglioramento della qualità della vita - . sulla flessibilità dei sistemi socio-economici - sull'allargamento delle scelte e sulla diversificazione dei prodotti - sulla produttività e sulle esigenze della standardizzazione di prodotti/servizi L'automazione conferisce ai singoli sistemi produttivi la massima flessibilità (volumi, mix di prodotto, sequenza delle lavorazioni) e la massima efficienza così da abbassare il punto di pareggio. Mappa dell'automazione industriale: | diversi comparti del settore dell'automazione industriale sono collocati all'interno di un piano cartesiano, le cui dimensioni rappresentano i due principi base che governano la struttura del settore il primo principio è quello dell'integrazione: - organi meccanici e controlli elettronici - sistemi di controllo e software di sistema - sistemi di controllo e gestione della produzione e intelligenza artificiale Il secondo principio rappresenta la sistematizzazione cioè l'integrazione di reti di tutti i precedenti elementi. Nella parte bassa sono collocati i prodotti o i sistemi Stand Alone (singoli) nella parte alta sono collegati i sistemi integrati. Criteri di classificazione all'interno della mappa: - perarea funzionale — distinta in: progettazioni, gestione della produzione e produzione - per tecnologia — distinta tra: hardware informatico, hardware elettronico, software, meccatronica ed eventualmente telecomunicazioni. - per sistemi — distinta tra: robots, FMS, sistemi di controllo e processo. (tabella) Quadranti della mappa: 1 quadrante: Sistemi di supervisione e di controllo integrato: sistemi che nell'ambito della produzione, consentono il controllo, tramite sistemi informatici elettronici sia dei processi continui che discontinui o discreti. Articolazione su più livelli gerarchici e da un intenso utilizzo di hardware informatico, di reti e di software sviluppato ad hoc. Diffusione elevata nei processi continui. Costituito da un calcolatore (generalmente un mini) collocato all'interno dello stabilimento, collegato via rete ai grandi sistemi di controllo (altri mini, PC,PLC,CN), da aree e talvolta, da singole macchine complesse a controllo numerico. Il calcolatore centrale raccoglie i dati da sottoinsiemi da esso collegati, li elabora secondo programmi predefiniti, produce rapporti in tempo reale, segnala situazioni anomale e invia ai sottoinsiemi gli ordini, tali ordini possono provenire da decisioni prese dall'elaboratore stesso o nei casi più complessi, dagli operatori. Si collocano al livello gerarchico immediatamente inferiore a quello dei sistemi di supervisione, e si sono costituiti da unità di controllo centrale (un piccolo mini, PC, PLC) collegata via rete alle unità di controllo locali (CN, PLC, controllori di robot). Il controllo consiste nel governo del sistema, mentre il controllo integrato significa che l'unità centrale govema, a sua volta, il funzionamento delle singole unità, controllate sulla base dello stato di tutte le singole unità con l'obiettivo di massimizzare il rendimento complessivo del sistema e non quello delle unità. - CN(Controlli numerici) apparecchiature elettroniche per il controllo di posizionamenti, spostamenti programmati degli organi delle macchine utensili, il sistema contiene un programma che specifica i movimenti che la macchina deve compiere secondo una determinata sequenza. Il programma ma non è in grado di prendere decisioni complesse senza l'intervento dell'operatore. - CNC (computing numerical Control) elaboratori dedicati per il controllo di una macchina attraverso i programmi inseriti maggiore flessibilità intelligenza, vero e proprio elaboratore che contiene più programmi di lavoro e invia al centro di lavoro quello necessario senza necessità di interventi umani. - DNC (direct numerical control) controllo e invio di programmi a più centri di lavoro non integrati dal punto di vista della movimentazione dei pezzi costituiti da una pluralità di centri di lavoro, ciascuno dotato di un proprio sistema di controllo, subordinati gerarchicamente ad un calcolatore centrale. Invia ai controlli delle singole stazioni di lavoro sia i programmi da eseguire sia gli ordini di esecuzione. l'integrazione è di tipo informatico ma non di tipo meccanico. - PLC (programmable logic controller) controllori logici programmabili, sistemi Hardware, apparecchiature elettriche generano delle sequenze di comando di organi attuatori in funzione dello stato dei segnali in entrata provenienti dal processo controllato, secondo un programma modificabile dall'utente. Basso livello di complessità dei programmi eseguibili, compensato dall'elevata velocità di elaborazione dell'alto numero di porte i/o. Possono essere impiegati sia per processi continui che discreti. Controlli per l'automazione industriale e sistemi meccatronici: i quadranti 2-3 comprendono i sistemi relativi alla automazione flessibile dei processi discontinui, rispettivamente al livello più basso, macchine a controllo numerico stand-alone, e a livello mediamente superiore, robot e mfs. 2 quadrante: Controlli elettronici che comprendono i sistemi di controllo a livello basso: PLC, CN, CNC, controlli FMS e DNC, Controlli per i robot, controlli per i magazzini i sistemi di movimentazione automatici che sono sistemi integrati che possono raggiungere anche in un notevole complessità, dati gli ordini di prelievo/carico digitati da un operatore, calcolano i percorsi ottimali dei carrelli e governano i movimenti. Sono inclusi i sistemi di controllo della movimentazione automatica, come AGV (automated guided vehicle) veri e propri carrelli capaci di caricare, trasportare e scaricare prodotti, componenti e materiali da un punto all'altro dello stabilimento in modo completamente automatico senza bisogno di interventi umani. quadrante 3: - robot: macchine operatrici generalizzate ed universali, in grado di manipolare pezzi e utensili diversi per diversi tipi di applicazione è un manipolatore programmabile multiscopo. Il robot è un sottoinsieme industriale: - orientato alla manipolazione di parti o utensili portatili o altre lavorazioni nelle attività produttive del tipo discreto, - dotato di una memoria sufficiente ad immagazzinare un numero significativo di istruzioni, - capacità di essere programmato in modo relativamente semplice e quindi multiscopo, - flessibile cioè idoneo ad eseguire operazioni di manipolazione o lavorazioni diverse su lotti di prodotti differenti, raggruppati per caratteristiche simili. - FIS (Flexible manufacturing System): sono sistemi costituiti da più stazioni di lavoro, collegate tra loro mediante un sistema di trasporto automatico, ogni stazione è dotata di carico/scarico automatico e di alimentazione automatica dei materiali e utensili la caratteristica principale è la sua flessibilità cioè possibilità di passare, con costi e tempi di attrezzaggio molto bassi, dalla lavorazione di un prodotto a quella di un altro. La sua definizione è valida quando sono riunite insieme almeno 3 unità di lavoro. - FMM (flexible manufacturing module) sono sistemi di automazione flessibile, costituiti da un'unica unità operatrice controllata da calcolatore, dotato di mezzi e di utensili. - FMC (flexible manufacturing cell) sono la configurazione più semplice degli FMS, di cui possono costituire una parte, composto da 2-3 unità operatrici controllate da calcolatore e collegate da mete automatici di movimentazione e magazzinaggio di pezzi ed eventualmente utensili. 4 quadrante: Sistemi CAD e CAE (Computer aided design and computer aided Engineering): ossia della progettazione del l'ingegnerizzazione assistite da calcolatore per i nuovi prodotti. Hardware: workstation cad basate sia su terminali intelligenti che su PC. Software: possono essere a due o tre dimensioni possono limitarsi alle sole funzioni di disegno o estendersi a tutte le funzioni di progettazione e ingegnerizzazione e ha il cosiddetto cad-cam cioè alla produzione automatica del programma di un lavoro per le macchine a controllo numerico. 5 quadrante: attuatori, sensori, terminali: insieme di apparati elettronici specializzati, spesso utilizzati come componenti dell'ambito di sistemi più complessi, con funzioni prevalentemente di rilevazione e trasmissione dei dati e segnali: sensori, analizzatori, unità di acquisizione dati e simili. ATE (Automatic test Equipment) e le voci residuali che includono tutti gli apparati e strumenti elettronici specializzati per automazione industriale. Compresi anche i sensori di - Dal 1905 al 1935: periodo caratterizzato da rapida concentrazione nelle industrie di servizi. - Dal 1935 al 1960: periodo caratterizzato da un più lento processo di concentrazione industriale. | fattori che favoriscono le concentrazioni industriali: - considerazioni tecnologiche: alcuni sviluppi tecnologici favoriscono la concentrazione, per consentire vantaggi dal risultanti economie di scala. - promozione delle vendite: per sfruttare efficacemente i metodi di promozione delle vendite occorrono mercati estesi e ciò porta a gruppi industriali più grandi. - considerazioni monopolistiche: impulso a controllare i mercati e a ridurre la concorrenza. - Spinta ad innalzare barriere: con opportune acquisizioni strategiche per impedire nuovi produttori di ingresso nel settore. - operazioni finanziarie. | fattori che contrastano le concentrazioni sono: - la legislazione antitrust - il desiderio di conservare l'indipendenza delle operazioni commerciali - la crescita del mercato - il nazionalismo economico Una conseguenza importante del processo di concentrazione industriale fu la fabbricazione all'estero, ossia l'apporto di tecnologia anziché di prodotti da altri paesi. 2.2 L'origine delle invenzioni Il processo tecnico è il risultato di invenzioni ed innovazioni. Schumpeter distingue tra: - invenzione: atto che contribuisce al processo tecnico, concetto, idea o percezione di nuove tecnologie utili. - innovazione: introduzione di nuovi processi produttivi o di nuovi beni e all'attività economica, realizzazione della nuova tecnologia nelle mani di chi la usa. 1800 due tendenze: - invenzioni realizzate da inventori indipendenti, - invenzioni messe a punto nelle imprese operanti nei vari settori. 1900-1950: Mutamento nelle fonti di innovazioni, l'industria inizia a costruire centri stabili di R&S per disporre di una sorgente interna di innovazioni mentre i governi diedero inizio a una politica di investimenti in R&S. Questi cambiamenti integrarono le fonti di innovazione tipiche del secolo precedente e cioè l'inventore indipendente e l'impresa-industriale. Più della metà delle invenzioni era stata opera di inventori indipendenti. Motivazioni dell'innovazione, si distinguono: - ragioni economiche di 3 ordini: - espansione del mercato. - convenienza di ridurre i coefficienti di produzione e quindi costi. - variazioni dei prezzi relativi dei prodotti e dei mezzi di produzione. Motivazione dell'innovazione: nuovo prodotto offre un Monopolio temporaneo che consente di accrescere le vendite ed incrementare margini di profitto, anche un nuovo processo avvantaggerà l'impresa in termini di costi di produzione o di qualità del prodotto, consentendo di ridurre i prezzi e aumentare le vendite. Gli impulsi provenienti dai costi e di prezzi relativi o l'aumento dei salari, mettono in moto innovazioni tendenti a compensare tali aumenti, attraverso un aumento della produttività del lavoro. -. ragioni non economiche, spinte militari o intellettuali: nelle due guerre mondiali aumenta fortemente interesse militare per la tecnologia e la disponibilità dei governi a spendere i fondi pubblici per applicare le innovazioni agli armamenti. Per quanto riguarda le spinte intellettuali, occorre riconoscere che la scienza e tecnologia per lungo tempo furono separate, la prima ricerca la conoscenza dell'universo, la seconda ciò che è utile, di rado si è riscontrata una concatenazione casuale dalla ricerca di base a quella applicata e dove c'era un collegamento, ad eccezione della fissione nucleare, la scoperta scientifica e la sua applicazione pratica non intercorrere che raramente un intervallo breve. 2.3 Le rivoluzioni industriali o cicli lunghi dell'economia Secondo Schumpeter ogni fase storica è caratterizzata da un numero ristretto di innovazioni tecnologiche essenziali per lo sviluppo economico e sociale. Da 2 secoli si sono susseguiti periodi di durata di circa 50-60 anni caratterizzati da 1, 2 o al massimo 3 grandi invenzioni. Questi cicli sono definiti onde lunghe di Kondratiev o grandi cicli economici Kondratiev ogni ciclo è caratterizzato da una trasformazione fondamentale nella struttura economica e sociale, e rappresenta una vera e propria rivoluzione industriale. - Prima rivoluzione industriale 1770-1840: introduzione e diffusione della macchina a vapore per usi fissi. L'unica energia è il carbone per impiegare materie prime come cotone e ferro. Nasce la fabbrica modema nell'ambito di un'economia fino ad allora soprattutto agraria e manifatturiera. - Seconda rivoluzione industriale 1850-1900: macchina a vapore per usi mobili con costruzione di locomotive per ferrovie a vapore, carbone ancora fonte di energia, grandi organizzazioni dei sindacati, le società per azioni, grandi complessi industriali e del sistema del credito, il commercio è ancora libero. - Terza rivoluzione industriale 1900-1950: - uso dell'elettricità: l'elettricità e il petrolio si affiancano al carbone come fonti energetiche per poi sostituirlo completamente dagli anni 40. - motore a scoppio - industria siderurgica e industria chimica - Quarta rivoluzione industriale 1950-2000: - produzione di massa - petrolchimica - elettronica - Quinta rivoluzione industriale (non del tutto certa) oggi: la microelettronica è il settore trainante, con nuove innovazioni nel settore dell'informatica e delle comunicazioni e telecomunicazioni interattive. Accanto ai cicli lunghi, Schumpeter considera i cicli brevi di durata 6-9 anni durante i quali si hanno industrie trainanti che sviluppano ed impongono le innovazioni, industrie che sotto l'effetto della concorrenza delle industrie trainanti entrano in crisi ed industrie trainate che crescono e si sviluppano sotto l'effetto di tante piccole innovazioni accessorie indotte dalla grande innovazione. Sotto l'aspetto scientifico sono le grandi invenzioni che contano e che danno luogo alle grandi innovazioni, ma dal punto di vista dello sviluppo economico è l'insieme delle piccole invenzioni ad avere importanza: in altre parole la crescita produttiva, cicli economici ed innovazioni tecnologiche sono tre aspetti di un unico processo. 2.4 Tecnologia, sviluppo sostenibile ed eco-innovazione L'innovazione tecnologica si colloca al centro del processo produttivo diventando protagonista del ciclo produttivo. L'obiettivo dell'impresa è quello di produrre la quantità di prodotto che assicura il ritmo più alto in termini di profitto, ma il profitto maggiore si ottiene soltanto producendo il costo più basso. Attraverso l'implementazione delle nuove tecnologie fra i settori della produzione, è possibile ridurre i costi producendo maggiori quantità di prodotto e ammortizzando il costo dell'innovazione a lungo periodo. Il costo sociale di un bene è il costo che la società deve sostenere per la realizzazione del bene stesso e che in un certo qual modo subisce. Tale costo è misurato dalla somma più bassa che i produttori richiedono per offrire una certa quantità di quel bene. | problemi legati agli effetti negativi esterni, non riguardano soltanto la qualità della vita di persone di certe regioni o di certi paesi ma interessano il benessere delle future generazioni. Lo sviluppo è sostenibile se soddisfa i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere le possibilità, per le generazioni future, di soddisfare i propri bisogni. Implica quindi dei limiti, non dei limiti assoluti, ma quelli imposti dallo stato attuale dell'organizzazione tecnologica e sociale nell'uso delle risorse ambientali e dalla capacità della biosfera di assorbire gli effetti delle attività umane. La crescita economica è stata accompagnata dalla crescente sensibilità ambientale in particolare per le preoccupazioni riguardanti la sicurezza energetica e la scarsità di risorse naturali non rinnovabili. Forte esigenza di diminuire i consumi di materie prime nei cicli produttivi sfruttando tecnologie nuove che rendono più efficienti le produzioni. Processo noto come dematerializzazione, esige un grandissimo sforzo di ricerca di nuovi materiali e tecnologie innovative. L'innovazione è un ruolo chiave per la performance economica ma anche per il benessere sociale. Eco-innovazione: innovazione di prodotto, processo, servizio che porta ad un maggiore rispetto per l'ambiente ed affianca la cosiddetta Green Economy ossia un modello di sviluppo economico che tiene conto oltre ai benefici ottenuti dal regime economico anche dall'impatto ambientale e dei potenziali danni creati. Le economie di recupero dell'efficienza sono state obiettivo centrale delle aziende negli ultimi 20 anni e hanno lasciato posto alla ricerca di un equilibrio tra qualità del prodotto e soddisfazione del cliente con maggiore enfasi posta sulla sostenibilità globale. La sostenibilità vede protagoniste le produzioni delle risorse identificabili come esauribili e rinnovabili. Il concetto di sostenibilità si è evoluto abbracciando 3 Sfere: ambientale, economica e sociale. Sustainable Business Development: visione strategica dell'attività economica incentrata sulla sostenibilità globale. 2.5 Globalizzazione competitiva Globalizzazione: il processo di crescente integrazione dei sistemi economici nazionali è la diretta conseguenza di una sempre crescente liberalizzazione degli scambi, della movimentazione dei capitali e dei fattori produttivi ma è anche frutto del progresso tecnologico, continua ricerca di opportunità e frontiere produttive che portino nuove fonti di profitto. Effetti positivi: sviluppo più veloce e una maggiore concorrenza, riduzione dei prezzi sia dei beni sia dei fattori produttivi. Nella società basata sulla conoscenza, in cui le nuove idee e le abilità professionali rappresentano l'elemento fondamentale dell'Innovazione, dello sviluppo economico e sociale, le risorse umane costituiscono l'elemento centrale. La quantità è la qualità del capitale umano di un paese sono strettamente legate non solo al suo livello civile e culturale, ma anche alla sua crescita economica. Il sistema ricerca è articolato in tre sottoinsiemi: - le università, per loro natura, privilegiano la ricerca di base, ossia teorica, e svolgono le attività di ricerca per fine istituzionale così come i principali centri pubblici di ricerca. - gli enti e le agenzie nazionali di ricerca, la caratterizzazione è più difficile da identificare. - ilaboratori industriali. il settore pubblico produce il 51% dei prodotti di ricerca del paese, il settore privato Il 48,7% dell'attività sul territorio nazionale su portandosi con le proprie strutture e attrezzature. | protagonisti principali del sistema di ricerca sono le risorse umane che prendono parte alle attività di ricerca stessa primi tra tutti i ricercatori, professionisti impiegati nella concezione o nella creazione di nuove conoscenze, prodotti, processi, Metodi e sistemi nonché nella gestione dei relativi progetti. In Europa emergono Germania, Regno Unito e Francia che impiegano oltre il 50% totale dell'aria. Il mondo della ricerca e l'importanza della stessa per la crescita economica dei paesi è stato di gran lunga rivalutato in Italia. Capitolo i finanziamenti progetto 2011-2013 La ricerca e l'innovazione in Italia: Si osserva l'andamento della spesa del nostro PIL in R&S si constata che questa spesa ammonta a valori molto bassi tra gli ultimi nelle economie avanzate. Secondo il global information technology report l'Italia dovrebbe migliorare e fattori propedeutici al progresso, a partire dall' imporre minori tasse e burocrazia, ad una maggiore libertà di stampa, ad aumentare l'adozione delle nuove tecnologie e apporre informatica e Telecomunicazioni al centro delle politiche nazionali. Il confronto internazionale: Le imprese italiane spendono poco in R&S perché hanno strutturalmente meno necessità di investire in questo ambito per competere nel loro mercato, è necessario promuovere un aggiustamento strutturale attraverso la nascita di nuove specializzazioni nei settori orientati alla scienza e alla tecnologia. | settori cosiddetti khowledge-intensive sono tutti quei settori produttivi in cui l'output è frutto di un'elevata attività scientifica ed innovativa. In questo contesto, le caratteristiche prevalenti del sistema industriale italiano conducono alla necessità di due tipologie di innovazioni: rivisitazione dei processi produttivi in chiave innovativa e modema e innovazioni strutturali legate a ristrutturazioni strumentali. | network della ricerca: parchi scientifici e tecnologici i tecnopoli Si sviluppano sul territorio nazionale a partire dagli anni 90, lo scopo è di condurre, coordinare e promuovere la coesione tra mondo della ricerca e mondo imprenditoriale, rispettano 3 caratteristiche: - lo sviluppo urbano e regionale -. un programma di attività inerente il trasferimento tecnologico -. partnership tra istituzioni di ricerca, enti pubblici e privati | servizi principalmente offerti da queste strutture sono definiti di incubazione per la nascita e lo sviluppo di nuove imprese a base innovativa. Nello specifico distinguiamo: -. parchi scientifici: iniziative costituite da complessi urbanistici di tipo residenziale in prossimità di istituti d'istruzione o centri di ricerca avanzata. Sono volti a incoraggiare la creazione e la crescita di imprese sulla base di nuove conoscenze, e sono finalizzati alla promozione attiva del trasferimento delle tecnologie dalle istituzioni accademiche e di ricerca alle imprese e alle organizzazioni insediate nell'ambito nei pressi dei parchi stessi. -. parchi di ricerca: nei pressi di università o di istituzioni accademiche e di ricerca, svolgono attività di ricerca alle imprese e alle organizzazioni insediate nell'ambito nei pressi dei parchi. -. parchi tecnologici: iniziative istituite da un complesso in cui si collegano imprese impegnate nella applicazione commerciale di alta tecnologia. Si distinguono per l'alta focalizzazione sulla attività di produzione di tecnologia e la minore incidenza nelle istituzioni accademiche. - tecnopoli: iniziative rivolte a valorizzare il potenziale universitario e scientifico disponibile su un dato territorio urbano al fine di metterlo a disposizione del tessuto economico ed industriale delle imprese esistenti. Vengono distinte dai: - incubatori di impresa: strutture concepite per facilitare sostenere la nascita, e successivo sviluppo, di aziende e attività produttive innovative, fondamentale strumento realizzato attraverso l'Impiego di fondi pubblici per far nascere ed assistere nei primi anni di vita le imprese meglio conosciute come startup. - BIC (business Innovation Center): strutture che operano allo scopo di aumentare il tasso di natalità delle imprese nei paesi dell'Unione Europea con maggiore focalizzazione nelle zone di crisi o svantaggiate. 2.7 l'innovazione tecnologica La velocità con cui cambiano le condizioni del mercato con cui le tecnologie avanzano, i mutamenti ambientali, la ricerca costante di una qualità prestazionale maggiore e l'evolversi dei vincoli giuridici sono tutti fattori che hanno contribuito a mutamenti aziendali a portando all'interno delle aziende quei fenomeni fenomeni di dinamismo totalmente nuovi dalle strategie aziendali. L'innovazione tecnologica: processo che permette di introdurre sul mercato nuove tecnologie ed innovazioni sotto forma di prodotti, processi o servizi, metodi di produzione e commercializzazione e tecniche di gestione al fine della produzione a tutti i livelli dell'economia. Determinanti e penetrazione dell'Innovazione tecnologica: come innovare e perché? Il poter disporre di tecnologie innovative diviene fondamentale: - perl'impresa che voglia mantenere il suo livello di competitività. - | perl'impresa che voglia realizzare con successo una politica di crescita e di espansione verso nuovi mercati. Perciò è una reale necessità per le imprese e non deve limitarsi alle tecnologie di punta ma deve estendersi anche a quelle convenzionali. Non si limita all'industria ma si estende all'agricoltura e servizi, che vengono sempre più specializzati per produzioni non più standard ma su misura. La diffusione dell'Innovazione tecnologica su base sempre più globale e attenua la distinzione tra settori a tecnologia matura, intermedia e ad alta tecnologia. | paesi in grado di produrre e tecnologie avanzate hanno potuto imprimere maggiore competitività all'intera gamma della propria produzione industriale, all'agricoltura e ai servizi, con l'aria rivitalizzazione di settore al tramonto a bassa e media tecnologia, dando così anche vita a nuova occupazione. innovazioni radicali: risultati dell'attività scientifica di R&S svolta dal laboratorio industriali e govemativi distribuite in maniera diseguale tre settori e nel tempo, importanti per lo sviluppo di nuovi mercati per la riduzione dei costi di produzione e per il miglioramento della qualità dei prodotti già esistenti e possono implicare una combinazione di innovazioni di prodotto, di processo e di organizzazione. Le innovazioni radicali non sempre sono mosse dal mercato, spesso sono i tecnici e gli scienziati responsabili delle invenzioni e dello sviluppo delle innovazioni radicali, oltre che ha la curiosità scientifica sono mossi dall'interesse per la conquista del mercato e lo sviluppo socio-economico. Si parla di rivoluzione tecnologica o cambiamenti del paradigma tecno-economico quando i cambiamenti nel sistema tecnologico hanno effetti così profondi da esercitare una grande influenza sul comportamento dell'intera economia. innovazioni incrementali: avvengono in modo pressoché continuo in ogni industria o attività di servizio, con ritmi diversi nei settori, a seconda della combinazione di opportunità tecnologica e pressioni del lato della domanda. Il risultato di invenzioni e suggerimenti degli ingegneri e del personale che si occupa dei processi produttivi, più che di precise attività R&S, possono essere prodotte da iniziative e proposte degli utilizzatori finali. Cambiamenti del sistema tecnologico quando i cambiamenti della tecnologia producono con effetti ampi, influenzano uno o più settori dell'economia e danno origine anche settori completamente nuovi. Si tratta di casi basati sulla combinazione di innovazioni organizzative interconnesse con economicamente e tecnicamente. L'andamento temporale delle principali specifiche funzionali di una data tecnologia ha il caratteristico andamento di una curva a S. Si distinguono: frase iniziale o di lancio: che coincide con il periodo di introduzione di una innovazione radicale, con il tasso di crescita del progetto tecnologico ha un andamento esponenziale. - Il settore è fortemente innovativo - lo sviluppo del mercato è rapido - si realizzano varie tecniche alternative fase di consolidamento: rapida crescita, il tasso di crescita del progresso tecnologico ha un andamento lineare. - il settore non è molto innovativo - si entra nella fase di standardizzazione della tecnologia - la diffusione è rapida. fase di maturità: il rallentamento del tasso di crescita del progresso tecnologico si accentuano e la tecnica raggiunge i limiti naturali consentiti dal principio scientifico sul quale è basata. - Il tasso innovativo rallenta ulteriormente - la dimensione del mercato raggiunge il massimo il processo si ferma con l'obsolescenza la tecnologia diventa sorpassata e deve essere rinnovata per dare competitività all'impresa. - licenziatario: al quale viene concesso di operare industrialmente entro determinati limiti produttivi, commerciali e territoriali. La licenza fissa i diritti e l'uso delle conoscenze necessarie per l'applicazione della tecnologia che viene trasferita. Il licensing è una forma di collaborazione che assicura vantaggi reciproci al licenziante e al licenziatario e prelude in genere forme più ampie di cooperazione tra i due partner sia tecnologici che commerciali. 3 tipi di licenza: - di brevetto: sono le più semplici e scaturiscono alla richiesta del licenziatario di essere autorizzato ad operare all'interno del terreno protetto dal brevetto del licenziante. - di tecnologia (di know-how): è il caso in cui il licenziante comunica il licenziatario informazioni industriali segrete e gli concede il diritto di operare nei limiti previsti dal contratto. - miste: sono le più frequenti, alla connessione dei diritti brevettuali si accompagna a quella dei diritti di impiego del know-how. tre casi: - licencing out: nel caso di cessione di licenza - licencingin: nel caso di acquisto di licenza - licencing cross: nel caso di scambio di licenze tra i vantaggi : - consente al licenziante di sfruttare la propria tecnologia su uno o più mercati esteri più rapidamente e senza impiego di capitale. - consente un ritorno economico aggiuntivo per i propri investimenti e per la ricerca, lo sviluppo e la messa a punto della tecnologia. impiega e incentiva il licenziante a un continuo aggiomamento della sua tecnologia. - consente al licenziante di accrescere le prospettive di sviluppo della tecnologia stessa riducendo i costi di ricerca, in pratica le clausole di flow-back e di Grant-back. gli svantaggi: -. perillicenziante vi è il rischio della creazione di potenziali concorrenti, così da vedersi sottrarre aree di mercato dell'impresa licenziataria. - il contratto di licenza può non permettere il controllo diretto sulla diffusione della tecnologia trasferita. Joint-venture: Costituzione di una vera e propria nuova società, la cooperazione tra chi trasferisce la tecnologia e chi la riceve si concretizza nella gestione comune della nuova società destinata al trasferimento, consentendo lo sfruttamento di possibili sinergie e reciproca complementarietà per valorizzare al meglio la tecnologia trasferita. Esigenza tra aziende di compartecipare ai rischi e agli utili, integrando o potenziando in qualche modo le rispettive risorse. Spesso è l'unica via per la penetrazione dei mercati di paesi che impongono barriere protezionistiche e restrittive. Per il trasferente, esistono prospettive di maggior profitto, esistono anche elementi di rischio legati agli investimenti necessari per la formula della joint-ventures. Per l'acquirente il coinvolgimento diretto da parte del trasferenza dell'iniziativa offre una maggiore garanzia in termini di validità della tecnologia e di accessibilità ad ulteriori miglioramenti tecnologici. Investimento diretto: Trasferimento da un paese all'altro consente ad un'impresa di superare impedimenti di tipo barriere di ingresso o del tipo politico-economico. L'impresa che intende insediarsi a due vie: = aprireuna propria filiale creando un polo produttivo totalmente nuovo, consente all'impresa di penetrare un nuovo mercato mantenendo il massimo controllo della propria tecnologia. - Acquisire il controllo di una società preesistente operante nel settore di interesse. Nasce dall'interesse di acquistare le tecnologie già in possesso dell'impresa locale, o necessità di salvaguardare la diffusione della propria tecnologia. L'insediamento diretto di un'impresa all'estero comporta difficoltà e rischi e tale formula può essere riservata alle multinazionali alle grandi imprese. Accordi di tipo partecipativo: Si tratta di joint ventures limitate alla gestione e allo sfruttamento successivo di particolari innovazioni. Vengono a costituire dei consorzi tra imprese di grandi dimensioni, piccole imprese ed eventualmente enti o amministrazioni pubbliche. Azione su commissione o tool-production: - fattori contingenti, la necessità di disporre di un maggiore capacità produttiva per rispettare i tempi di consegna per commesse da effettuare entro il periodo di tempo che non possono essere rispettati con la propria capacità produttiva. - necessità di ridurre i rischi della realizzazione dell'innovazione in tecnologia, In effetti il passaggio dalla fase di laboratorio a quella di industrializzazione richiede disponibilità di impianti particolarmente sofisticati e di investimenti in termini di tempo, risorse tecniche e finanziamenti. l'accordo va a seguito di un patto di segretezza che vincola chi riceve la commissione a non divulgare le informazioni ricevute per un certo periodo di tempo. Venture capital: Finanziamento con capitale di rischio di imprese giovani per l'avvio di progetti relativi ad un prodotto o un processo innovativi con prospettive di rapido sviluppo ma dotati di elevato rischio. Ricorrono le aziende interessate a diversificare le proprie attività tradizionali entrando in campi tecnologicamente più avanzati, partecipazioni di due soggetti: un'impresa che investe, è un'impresa giovane che vanta prospettive di sviluppo commerciale di una determinata innovazione ma non possiede i capitali necessari. Il rischio sta nella mancanza di certezza di sviluppo dell'Innovazione. Investimenti nelle due forme: - partecipazione in fondi di Venture Capital gestiti da investitori professionali, l'investitore ha la possibilità di seguire da vicino i suoi settori e in caso di successo acquistare nuove tecnologie mediante licenze, joint ventures o acquisizioni. - investimento diretto in società sussidiarie o affiliate, programmi di sviluppo aziendale e si possono cedere diritti di sfruttamento di propri brevetti o di tecnologie di base in settori diversi. Spin off: Nascita di una nuova impresa in cui sono coinvolte risorse umane che si distaccano da una determinata organizzazione. Soggetti impegnati in contesti industriali, accademici o istituzionali, danno vita ad un'iniziativa imprenditoriale. spin-off universitari: includono le stesse nella compagnia sociale, ogni iniziativa imprenditoriale alla quale le università partecipa in qualità di socio spin-off accademici: vengono promossi dal personale universitario senza la partecipazione del capitale e dell'organizzazione accademica. Liaison office: cerca di fornire delle facilitazioni ai neo imprenditori in modo da accompagnarli fino alla fase di start-up per aumentare le probabilità di sopravvivenza della nuova impresa. Uno spin-off è un'entità giuridica perché viene costituita come società di capitali quasi sempre una società a responsabilità limitata (s.r.1.), per la valorizzazione del patrimonio conoscitivo ed è usato come strumento di trasferimento tecnologico il cui obiettivo è favorire la diffusione della conoscenza allo scopo ultimo di avere applicazioni nel campo produttivo di accrescere il territorio. Servizi connessi ai trasferimenti di tecnologia: Generalmente sono accompagnati dalla fomitura di alcuni servizi a seconda delle esigenze dell'acquirente: - trasferimento di personale esperto deve essere accompagnato da un processo di formazione e riqualificazione del personale all'interno dell'azienda acquirente. - prestazioni di ingegneria e di assistenza tecnica, - prestazioni di natura strettamente ingegneristica quali due punti progettazione dell'impianto, acquisto delle apparecchiature, montaggio, collaudo è messa in marcia. Assistenza tecnica e commerciale anche nel caso in cui il trasferimento non comporti interventi all'impianto. - nel caso di vendita di un impianto, è divisa in: - contratto chiavi in mano: è prevista la fomitura di un impianto completo di tutte le apparecchiature principali ed ausiliarie, delle tubazioni, dell'impianto elettrico, delle strumentazioni e di quanto occorra per la produzione di quanto previsto nel contratto di trasferimento tecnologico. - contratto mercato in mano: il trasparente fomisce l'impianto e si impegna a garantire la collocazione sul mercato di tutta o di una parte della produzione ottenuta dall'impianto oggetto di contratto. Trasferimento di risorse umane già formate è fondamentale. Fattori di successo per il trasferimento tecnologico: | prerequisiti di un'impresa per il successo del trasferimento di tecnologie sono individuabili come una serie di elementi. Occorre tempestività ed aggiornamento sulla letteratura tecnica: - il collegamento con basi di dati che forniscono informazioni sui nuovi brevetti - la consultazione di riviste specialistiche - il ricorso a istituti o organizzazioni specializzate nella proprietà industriale - il ricorso a banche dati tecnologiche che forniscono elenchi di aziende interessate ad acquistare o cedere tecnologie nonché elenchi delle tecnologie trasferibili. una corretta valutazione deve tenere conto: - del differenziale competitivo della tecnologia in questione rispetto a quelle concorrenti, in relazione cioè al suo grado di innovazione, ai margini di sviluppo futuro, alla posizione attuale nel ciclo di vita. Si misura sulla base dei vantaggi che la tecnologia presenta rispetto a quelle similari esistenti: - prodotti di partenza più economici - processi di produzione che consentono un risparmio sui costi - prodotto finale che presenta proprietà e caratteristiche migliori rispetto a quelle concorrenti. -. il processo di terziarizzazione all'interno delle imprese industriali e nel sistema economico l'avvento delle nuove tecnologie Modello organico 1970 : organizzazione che assomiglia ad un organismo di ad alto livello di complessità in cui tutte le parti sono sistemi aperti che svolgono funzioni specializzate ma operano in base ad ambiti di autonomia e non per delega, interagiscono tra loro sulla base di regole dei giochi influenzati anche da loro stesse, si modificano sia per processi di adattamento all'ambiente esterno sia per il input intemi. Gli uomini sono componenti del sistema non solo risorse da utilizzare: - network di sistemi auto regolati - ruoli professionali basati sulla minima specificazione critica - risorse umane come componenti del sistema - cultura dell'interazione e della soluzione tale modello è alla base della produzione flessibile. 3.2 information and Communication Technology (ICT) ed evoluzione organizzativa delle imprese Il confine tra impresa e l'ambiente in cui essa opera appare sfumato, aumentando così l'interazione tra il sistema aziendale ed il sovra-sistema di appartenenza, in modo che l'azienda, svolga un ruolo attivo nel cambiamento grazie alla capacità del management di plasmare l'intera organizzazione in relazione alla dinamica ambientale in cui l'organizzazione stessa opera. Il successo delle imprese si misura dal grado di soddisfazione delle aspettative in almeno 3 categorie: - azionisti - dipendenti - Clienti Poter soddisfare efficacemente le aziende devono rinnovarsi sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista gestionale. La pianificazione aziendale centralizzata a lungo termine lascia al posto di una gestione di impresa strategica di natura ad attiva e partecipativa ed ecco perché il flusso delle informazioni all'interno dell'azienda era di natura essenzialmente verticale, oggi avviene lungo linee orizzontali. A tal fine le tecnologie svolgono il ruolo di straordinaria importanza. | centri decisionali sono sempre più numerosi, necessità di una comunicazione efficace diretta. Il management acquisisce un ruolo che si concretizza nella capacità di decidere in un contesto di complessità sempre più difficile. La sfida principale per la azienda che vuole innovarsi non consiste esclusivamente nella progettazione tecnologica di una nuova modalità di lavoro ma nella progettazione globale di nuove forme organizzative capace di armonizzare la grande potenzialità di flessibilità ed efficienza fornita dalle nuove tecnologie con gli aspetti maggiormente legati alla socialità e alla qualità del lavoro. Per far ciò occorre partire dalle specifiche esigenze di ogni singola organizzazione, dalle relazioni esistenti tra questa, gli individui che la compongono e i mercati in cui si opera. Ricercare un equilibrio tra le diverse esigenze in gioco per garantire il successo dell'azienda attraverso ogni suo Specifico progetto. 3.3 forme di organizzazione aziendale Organizzazione del lavoro basata sull'esperienza pratica: Per indicare il periodo cosiddetto della manifattura basato solo organizzazione molecolare ed orizzontale del lavoro, i proprietari e dirigenti affrontano tali problemi individualmente seguendo ogni volta un'impostazione ad hoc e apprendendo dall'esperienza pratica, leaming-by-doing, nel medioevo si assiste la crescita dell'artigianato e la crescita delle città, alla nascita delle corporazioni e qui grande merito fu quello di provvedere alla formazione specifica e specialistica dei giovani artigiani. Con l'introduzione della professione di artigiano i lavoratori venivano suddivisi in due categorie: artigiani e lavoratori a giomata. Con la crescita della popolazione l'artigiano non fu più in grado di far fronte al fabbisogno di beni, nel XVIII secolo nacquero le manifatture. Si procedette a una specializzazione mediante suddivisione del lavoro ed ebbe inizio lo sviluppo che portava l'odierno operaio addestrato dell'Industria. Primo approccio teorico: Adam Smith sulla fabbrica di spilli dell'indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni 1776. In merito ai benefici sulla produzione determinata dalla divisione del lavoro, in pratica sul dividendo ogni attività di manifattura in piccole fasi distinte e specializzando i lavoratori nelle singole fasi, la produzione aumentò superando il livello raggiungibile da un lavoratore qualificato che avesse eseguito molte ho tutte le fasi delle mani fattura di un medesimo prodotto. Secondo approccio tecnico: Charles Babbage 1832: discutendo i modi di stimare i costi, i sistemi di incentivi ed offrendo una serie di nozioni su quello che gli chiamo ordinamento interno ed economia intema delle fabbriche. Fu la macchina a vapore che convertiva il calore in lavoro senza ricorrere alla forza degli uomini e degli animali così da poter costruire macchine,precise, rapide, infaticabili e sfruttare materie prime fino ad allora difficilmente lavorabili. Una configurazione caratterizzata dal cosiddetto gigantismo progressivo nelle fabbriche. Necessità di realizzare grandi volumi di produzione poneva il problema della distribuzione del lavoro sulle macchine che poteva avvenire in due modi: -. utilizzare macchine universali alle quali, di volta in volta, il lavoratore avrebbe sostituito le parti ora per tomire, per fresare ... -. utilizzare macchine specializzate, o dedicate, ossia tomi, fresatrici... Questa seconda soluzione fu quella maggiormente scelta dagli imprenditori ed è management. Per il lavoratore, la prima soluzione ne faceva un lavoratore totale, simile all'altro all'artigiano perché riusciva a gestire un prodotto per tutta la lavorazione. Nel secondo caso il lavoratore veniva ad identificarsi con una mansione relativa ad un segmento del ciclo produttivo. Divisione molecolare ed orizzontale del lavoro: in pratica un operaio professionale coordinava piccoli gruppi di lavoratori dopo averli addestrati. Configurazione della fabbrica nella prima fase nota come fase della manifattura: - il gigantismo degli insediamenti - specializzazione delle macchine - Standardizzazione delle attività di trasformazione in fase omogenea - . divisione molecolare ed orizzontale del lavoro Organizzazione della produzione e del lavoro di tipo tradizionale, il taylorismo: Organizzazione scientifica del lavoro o taylorismo che durerà fino agli anni 60. L'idea fondamentale di Taylor era che i lavoratori producessero molto meno di quanto avrebbero potuto è che, se i requisiti di ogni mestiere potessero essere determinati scientificamente ed i lavoratori avessero ricevuto opportuni incentivi salariali per produrre secondo le loro capacità, il miglioramento della produttività dei profitti e dei salari sarebbe risultato. Così da cessare il conflitto tra padrone e lavoratore risolvendo quello che Taylor definiva il problema del lavoro: = marcata divisione verticale del lavoro, netta separazione delle fasi di progettazione, esecuzione e controllo. In gruppi professionali specializzati: - progettisti del manufatto - realizzatori del manufatto - addetti al collaudo - divisione orizzontale del lavoro, ulteriore frammentazione delle fasi di progettazione, esecuzione e controllo. - progettazione accurata delle posizioni di lavoro e dei movimenti degli operatori impiegati nel processo produttivo in modo da renderli più possibile armonici e funzionali all'avvio della conduzione delle macchine operatrici, divisione in 3 livelli: - tra uomini - tra macchine - tra uomini e macchine - la struttura del complesso essenzialmente correlato alle quantità prodotte, che sarà la base dei vari sistemi a cottimo. -. controllo gerarchico è centralizzato di apposite divisioni della maggior parte delle decisioni. - la selezione della manodopera con metodi scientifici che veniva preparata è distribuita fino alla perfezione nell'ottica della sede ingegneristica della one-best-way. la ripartizione precisa del lavoro e delle responsabilità tra direzione e manodopera il necessario instaurarsi di rapporti di stima e di cordiale collaborazione fra direzione e manodopera. Il principio di Taylor era di tipo amministrativo-organizzativo e basato su una concezione ingegneristica della gestione aziendale. L'organizzazione del lavoro tende a distinguere le attività programmabili da quelle non programmabili. Ad annullare la discrezionalità. Conseguente alla separazione del lavoro manuale da quello intellettuale, rappresenta nel mondo capitalista il filo conduttore che guida l'evoluzione delle tecnologie di processo. Compaiono gli strumenti organizzativi, come incorporazione da parte delle macchine di quanto deciso livello organizzativo. La catena di montaggio, perfezionata da Ford divenne uno degli strumenti meccanici sulla cui base si afferma il lavoro di produzione di montaggio. Tali automatismi, rigidi e dedicati a lavorazioni specifiche, rispondono appieno alla standardizzazione e parcellizzazione operata da Taylor nei processi di produzione. A Ford spetta il merito di aver ripensato al processo manifatturiero come un flusso unitario in cui l'attività parcellizzata e standardizzata dei lavoratori si integra con le lavorazioni svolte da macchine utensili dedicate e Transfer, cosicché l'operatore esegue attività parziali, di servizio e controllo della macchina. Introdotto il lavoro a catena diminuisce il lavoro individuale, il capo operaio figura principale del periodo precedente, perde tutte le caratteristiche professionali e l'operaio semplice diviene un ingranaggio della macchina. La nuova organizzazione influisce anche sui costi. Principio di sostituzione: progressiva sostituzione del lavoro umano con le macchine in un numero crescente di attività. Il lavoro degli operai della Ford risulta così semplificato così specializzato che consiste in 1 o 2 gesti ripetuti intorno ad una macchina. Questo però consiste a chiunque di sostituire chiunque. Istruzione commerciale psicologica industriale la scuola delle relazioni umane: diffondersi della cultura commerciale, venivano poste in risalto altri aspetti, in contrasto con l'ingegneria industriale, tendenza del taylorismo a non tener conto della persona ridotta allo stato di - instabilità finanziaria internazionale - declino del dollaro L'impresa dovete dotarsi di un mix produttivo, aumentare la flessibilità del sistema produttivo ma i mezzi impiegati per conseguire il recupero di flessibilità portarono a una forte crescita del capitale di funzionamento. Per i lavoratori le trasformazioni furono promosse soprattutto da ragioni socio sindacali piuttosto che da scelte tecnologiche. Si ebbero alcuni elementi nuovi: - la prestazione si inseriva in un flusso produttivo meno rigido e parcellizzato è più rilassato. - si ebbe unaserie di correzioni delle mansioni in seguito ad esperimenti: - rotazione su più posizioni di lavoro - al allargamento delle attività Resi possibili dall'impiego di elaboratori che gestiscono il flusso fisico da e verso le posizioni fisse dove i lavoratori svolgono la propria attività. Nuova figura professionale: il meccatronico ossia manutentore in grado di operare su una parte meccanica, su quella elettromeccanica, e su quella elettronica. Un'attività polivalente ovvero di operare su parti più o meno tecnologicamente avanzate, ma non una responsabilità polifunzionale perché è responsabile della sola manutenzione. Nelle fabbriche si venne a creare una polarizzazione delle professionalità: -. unpolo adalta professionalità è più numeroso, con costituito manutentori tradizionali e meccatronici -. un polo di bassa professionalità e tendenzialmente decrescente Organizzazione del lavoro e della produzione di tipo sistemica: il periodo della automazione flessibile e delle intelligenze artificiali: Nuove tecnologie, anche nei processi decisionali, gli aspetti cognitivi e linguistici, i rapporti di scambio e le strutture manageriali e formative. L'introduzione delle intelligenze artificiali applicati alle macchine utensili è stato il vero principio innovatore della fine degli anni settanta. L'automazione industriale degli anni 80 in fabbrica è stata un'innovazione che ha avuto un effetto dirompente di cambiamento delle imprese, la rivoluzione tecnologica ha modificato radicalmente l'organizzazione del lavoro. L'automazione conferisce ai singoli sistemi produttivi la massima flessibilità e la massima efficienza, consentendo l'abbassamento del punto di pareggio. Flessibilità su volumi e flessibilità sui mix di prodotto sono le caratteristiche essenziali dell'automazione. Consente sistemi di allerta e correzione immediata da valle a monte per mezzo di videoterminali ed altre forme equivalenti di monitoraggio. L'organizzazione influenza le scelte tecnologiche, così che in ogni nuovo progetto produttivo, le diverse funzioni aziendali dovranno contestualmente pronunciarsi su tecnologia di produzione, organizzazione del lavoro e formazione della nuova forza lavoro, controllo dei flussi, dei volumi e della qualità, pena, gravi rischi di sprechi e ritardi. Le macchine operatrici non sono più macchine isolate ma sistemi di macchine: - complessità di funzioni elevate - velocità di lavorazione elevata L'attività preminente deve essere quella della conduzione di macchine, nasce la figura del conduttore: - di trasformazione, ossia di governo del processo produttivo. - di programmazione di primo livello. - di manutenzione corrente, diagnosi e interventi autocorrettivi. - di attrezzaggio. - di controllo della qualità della lavorazione. - di movimentazione di materiali da altre funzioni aziendali. - di inventario dei flussi dei materiali. Lavoratore diretto al quale sono state trasferite molte delle attività, ausiliarie svolte precedentemente da operatori indiretti. L'operaio diretto, conduttore, assume ruolo interfunzionale. Non ha il confronto diretto con i fatti reali ma li percepisce e controlla attraverso la rappresentazione astratta che di essi danno le procedure informatiche. A questa figura si richiedono conoscenze più ampie. Secondo da solo affermata una organizzazione del lavoro polarizzata su: -. un polo ampio di professionalità di grado medio elevato rappresentato dalla nuova figura del conduttore. -. un poloristretto di professionalità di grado elevato e specifica rappresentato da manutentori e meccatronici. A mutare radicalmente la prestazione lavorativa in quanto procedure riguardanti attività diverse vengono gestite tutte da uno stesso lavoratore per una migliore ottimizzazione della produzione. La comparsa del conduttore è sostanzialmente legata al grado di innovazione dell'azienda e dal connesso tasso di sostituzione dei macchinari. Nell'organizzazione di tipo sistemico si è in presenza di elevata discrezionalità e di buona motivazione del lavoratore al conseguimento degli obiettivi aziendali. Quadro di contorno rigido, determinato dai piani di produzione che vengono fissati dalla direzione e che il lavoratore deve rispettare senza alcun margine di intervento. Organizzazione del lavoro e della produzione di tipo integrata: Forma avanzata di organizzazione sistemica nella quale si ha la piena integrazione dei compiti attribuiti a ciascun lavoratore, affidato un ruolo gestionale che gli conferisce la facoltà di accelerare o ritardare il flusso dei materiali del processo produttivo che variano, le disposizioni dei piani di produzione. La discrezionalità è massima, massimo è il rapporto di correttivi derivanti dall'interpretazione quotidiana del ruolo lavorativo e deve essere di massimo grado la motivazione al conseguimento degli obiettivi produttivi. Caratteristiche degli anni 90, sviluppatasi nell'area orientale, richiede maggiore rapidità di decisione, non avendo delle istruzioni predefinite da essere rispettate e necessita, di una figura professionale che sia in grado di prendere decisioni in tempo reale in merito alla produzione. A ciascun lavoratore definito gestore si richiede nell'organizzazione del lavoro di tipo integrata: - elevata specializzazione tecnico scientifica in rapporto alla complessità tecnologica in ciascuna delle diverse funzioni che il lavoratore deve gestire. capacità funzionali adatte per una gestione discrezionale creativa. - coinvolgimento e partecipazione convinta, per il raggiungimento dell'efficienza produttiva. - una componente professionale in grado di interagire con mestieri e specializzazioni diverse. Questo tipo di organizzazione si riferisce alle medie e grandi imprese. La maggiore complessità e sofisticazione dei mezzi di lavoro comporta per il lavoratore sia un aumento di conoscenze specialistiche sia una conoscenza estesa a più tecnologie. organizzazione snella: la caduta della domanda a partire dal 1991 ha messo in atto un processo di ristrutturazione aziendale per ridurre i costi di struttura e riequilibrare il conto economico per consentire lo sviluppo e la competitività dell'impresa. Elementi di mutamento: -. repentini cambiamenti tecnologici. - entrata di nuovi soggetti nell'aria competitiva. - la crescente interconnessione tra mercati geograficamente distanti. - la ricerca di nuovi equilibri politici e sociali mondiali. tutto ciò ha portato: - aunariduzione dei livelli gerarchici delle strutture direzionali. -. adun diverso modo di operare delle strutture direzionali. L'aumento della vulnerabilità dell'impresa, la nuova centralità di consumatori, la critica del time-to-market, comportano dei progressivi processi di frantumazione della macrostruttura organizzativa, per costituire strutture direzionali più snelle attraverso: - estemalizzazione di alcuni attività di servizio, unità di business per l'informatica, la formazione, l'engineering. - decentramento produttivo per conseguire una riduzione dei costi di produzione, nei settori a bassa intensità tecnologica quali il tessile l'abbigliamento. Un ulteriore fenomeno che si è venuto a determinare, quello dell'aggregazione orizzontale di funzioni e ruoli organizzativi, tende ridurre i livelli gerarchici della struttura poiché si è evidente un numero minore di punti di coordinamento ed è determinato dalla necessità di concentrare in un numero ristretto di soggetti il potere direzionale per risolvere situazioni complesse. Ha fatto seguito alla razionalizzazione dal punto di vista del processo produttivo che ha reso necessaria la rivisitazione dell'assetto organizzativo. Organizzazione in presenza di produzione modulare: Si traduce come un esternalizzazione di alcune funzioni produttive ma con modalità sensibilmente differenti dalla produzione snella, che si traducono con l'affidamento ad altri soggetti di attività che vengono comunque, svolte all'interno del contesto aziendale principale. Outsourcing: accompagna la decisione delle imprese di cedere a fornitori la proprietà o la gestione operativa di parte del processo produttivo. Configurazione di un'impresa multisocietaria, ossia di impresa che si configura come un contenitore di realtà societarie diverse e autonome impegnata condividere un comune spazio di produzione. e dal punto di vista dei rapporti con l'esterno che si avvertono le differenze più rilevanti, è necessario che le varie aziende siano coordinate e sincronizzate tra di loro, affinché la produzione non subisca interruzioni o ritardi e vi sia il massimo collegamento con le richieste che provengono dal mercato. La nuova figura professionale che possa essere in grado di garantire il coordinamento dei vari soggetti aziendali: produttore di integrazione. Rappresentato da un livello professionale intermedio costituito da operai e impiegati altamente qualificati e privi di ruolo gerarchico, intrattengono comunicazioni tecniche con clienti e fornitori, hanno il compito di lavorare efficacemente informazioni in modo da facilitare la collaborazione tra le imprese. 3.4 sistemi di coordinamento e controllo dell'organizzazione aziendale ed attuali tendenze L'organizzazione industriale ha sviluppato un insieme di procedure, sistemi informativi, tecnologie e culture per assicurare il controllo dei processi economici e tecnici. Esiste una grande varietà di strutture, meccanismi e processi organizzativi che devono, rispondere a - le difficoltà del pilotare la continuità del personale di progetto e delle opportunità di crescita - il personale rimane in stand-by finché non viene assegnato un nuovo progetto ha un aumento dei costi e obsolescenza tecnologica. Modello per matrice: Si sviluppò dopo la Il WW alto livello innovativo e operanti su progetti di vaste dimensioni. alla struttura gerarchico funzionale si affianca una seconda struttura costituita da progetti o raggruppamenti di progetti. Si avvale di risorse della prima struttura e le gestisce in piena autonomia. l'integrazione con il coordinamento avviene mediante un entrata verticale del capo funzionale ed un tratto orizzontale del PM. L'organizzazione a matrice è la più complessa forma organizzativa e rappresenta la risposta aziendale alla complessità dei compiti, al dinamismo dei mercati, all'evoluzione delle tecnologie, alla turbolenza dell'ambiente. Utile ricorrere all'organizzazione a Matrice nei seguenti casi: - quando l'autonomia aziendale è rappresentata da prodotti complessi e caratterizzati da un ciclo di vita breve. - quando nei progetti c'è una forte dose innovativa e devono essere ultimati in tempi ristretti. - quando è necessario l'aggiomamento dei diversi sofisticati skills professionali i vantaggi: - il PM mantiene il controllo del progetto mediante il controllo di tutte le risorse - compatibilità delle politiche e procedure aziendali con quelle del progetto. - il PMè autorizzato alla richiesta delle risorse necessarie. - rapidità di risposta ai cambiamenti di mercato, alla soluzione dei conflitti al fabbisogno dei progetti. - l'organizzazione funzionale esiste primariamente come supporto al progetto. - possibilità di ritorno di un impiegato nell'ambito funzionale e possibilità di definire un profilo di carriera. - maggior possibilità di utilizzo del personale. forte specializzazione funzionale viene attribuita ai progetti e consente la soluzione di diversi problemi. gli svantaggi sono: - l'organizzazione di ciascun progetto opera separatamente rendendo possibile la duplicazione degli sforzi. - si rendono più complesse e lunghe le definizioni di politiche e procedure all'inizio di ogni progetto. -. rimane al campo funzionale il compito di stabilire le proprietà per l'assegnazione delle proprie risorse fra i progetti. Si adatta bene ad aziende non troppo grandi e con pochi progetti, mentre le aziende di grosse dimensioni e con numerosi progetti si rende necessario l'utilizzo di una seconda versione dell'organizzazione che prevede la presenza di una nuova figura di coordinamento il direttore dei PM: - coordina i vari progetti. - fornisce i mezzi necessari e l'ausilio all'applicazione del PM. - sovrintende al planning e ai cambiamenti organizzativi. - integra l'area del PM. Modello basato sul lean management: Anni 90, tradizionale modello gerarchico articolato su una molteplicità di livelli cui corrispondono diversi gradi di autorità e responsabilità verso un nuovo assetto che recupera l'ampliamento e l'aggregazione dei ruoli organizzativi ed è quindi caratterizzato da un ampio sviluppo orizzontale. Questo schema consente una maggiore finalizzazione delle varie funzioni di impresa al sistema di obiettivi e genera un rilevante arricchimento culturale e professionale degli uomini addetti a tali funzioni. Il possesso di una forte capacità di leadership da parte dei responsabili operativi di questo tipo di strutture, disponibilità di forte normazione organizzativa, rappresentano la premessa essenziale per il loro efficace funzionamento. Specifici problemi di breve periodo della gestione per processi mentre pone dei limiti alla capacità aziendale di generare innovazione. Il modello reticolare: Anni 90, convinzione che tutte le attività non dovessero essere svolte esclusivamente all'interno dell'azienda ma che potessero essere anche affidate ad altre aziende. Basato su interazioni e interscambi tra le varie unità di un sistema di imprese autonome o della grande impresa impegnata a sostenere le sfide della complessità. Anziché integrarsi orizzontalmente e verticalmente si domanda cosa conviene far dentro, make e cosa conviene acquistare, Buy. Nasce un sistema di piccole e medie aziende collegate a rete con la grande impresa. Attraverso una holding, finanziaria, che controlla un successivo livello di strutture autonome punto diversi modelli: - un'impresa centrale e poli operativi che operano con criteri di mercato. - una macro impresa costituita da una rete di piccole e medie imprese sia il decentramento delle risorse e delle capacità specializzate ed il coordinamento dei flussi di produzione. Reticolo globale: Esplicitazione pratica del modello reticolare, si intende interconnessione tra aziende a struttura reticolare, localizzate in nazioni diverse, nei reticoli globali di questo genere, i prodotti sono strutture composite intemazionali, contrariamente a quanto avveniva nella vecchia economia di massa dov'è la maggior parte dei prodotti aveva nazionalità imprecisa. Si possono produrre economicamente quantità di prodotti in località diverse, distribuiti e combinati in diversi modi per servire clienti in molti mercati. Parte della medesima società multinazionale, fonte comune delle retribuzioni di tutti quanti, oppure può darsi che chi lavora è dipendente di società diverse che hanno una compartecipazione agli utili derivanti dal lavoro svolto in collaborazione, tra loro esistono solo rapporti contrattuali per la fornitura di determinati servizi per un orario prestabilito. Azienda olonico-virtuale: L'evoluzione delle strategie di produzione dei mercati e dei gusti dei consumatori ha determinato la necessità della formulazione di nuovi paradigmi di riferimento per la gestione della produzione e che per la direzione dell'organizzazione aziendale, ossia del business totale, attraverso la realizzazione di un azienda altamente flessibile e reattiva agli stimoli provenienti dall'ambiente. L'evoluzione delle strutture organizzative a seguito l'evoluzione dei sistemi produttivi. Intende con ciò un insieme di unità operative autonome che agiscono in modo integrato e organico, nell'ambito di un sistema a rete di tipo olonico per configurarsi ogni volta al meglio come catena del valore più adatta per perseguire le opportunità di business del mercato. Olone: insieme di cellule che agiscono in modo autonomo, pur essendo orientate al raggiungimento di un obiettivo condiviso di ordine superiore. Rappresenta un'evoluzione del reticolo globale. Il reticolo stesso può essere diversamente configurato in ragione di quelle che sono le specifiche esigenze del mercato e non rimane fisso ed inalterato. Il mercato tenderà ad assumere i contorni di una grande rete al quale si collegano di volta in volta sistemi più o meno complessi di imprese nell'ottica del “mercato dei collegati e vai". Singole imprese sono da considerarsi imprese virtuali. Quando il business si esaurisce le unità si scollegano e si aggregano secondo le nuove modalità dando origine a nuove forme organizzative. L'impresa virtuale viene anche definita impresa ameba, data la capacità di auto modificarsi continuamente in funzione delle nuove opportunità del mercato o di modificarsi dello scenario punto deve essere flessibile, adattabile, veloce, snella e versatile: in altre parole deve essere in feedback rispetto alla realtà in cui opera in grado di autoregolarsi e autocostruirsi per modificare la propria attività operativa e riconfigurarla ogni volta nel miglior modo possibile. i vantaggi: - ripartizione dei costi e dei rischi e delle attività connesse alla R&S. - maggiore capacità di accumulazione di conoscenza relativa a prodotti, processi, tecnologie, mercati. - possibilità di usare la conoscenza accumulata nel sistema per sfruttare occasioni di business locali. - miglioramento della rapidità di risposta agli stimoli del mercato. - diminuzione dei costi di marketing e di approvvigionamento. - possibilità di migliorare la qualità del servizio fornito con il prodotto. - della capacità personalizzazione dei prodotti. Configurazione per la produzione modulare: Passaggio di alcuni aziende il modello della produzione modulare devono necessariamente essere riadeguate. Questo adeguamento non costituisce un vero e proprio elemento di novità in quanto le aziende coinvolte in questo processo non faranno altro che adeguare la loro struttura dell'azienda olonico-virtuale vista prima. Si viene a creare un'impresa virtuale intesa come somma delle varie imprese fisiche che lavorano all'interno del sistema in cui la configurazione sarà quella dell'azienda olonico-virtuale in ragione della quale una serie di aziende operano tra loro al fine del raggiungimento di uno scopo comune possono essere accomunate secondo schemi diversi di funzione del raggiungimento di uno specifico obiettivo del mercato. capitolo 4 produzione 4.1 Nuove esigenze della produzione: dalla produzione di massa alla produzione modulare fattori di cambiamento: - instabilità dei mercati, che condiziona il ciclo di vita e la quantità dei singoli prodotti. - aumento continuo dei costi della manodopera, superiore all'aumento medio dei prezzi. - aumentata concorrenza dei paesi da ex economia pianificata e dei paesi emergenti - crescente sensibilità verso i problemi dell'ambiente di lavoro e verso un maggior rispetto dell'ecosistema. questo ha comportato per le imprese: un complesso di mezzi che assicurano il flusso delle materie prime e dei semilavorati e dei componenti del processo produttivo, fino al completamento del prodotto finito. Un processo produttivo è condizionato dai seguenti elementi: acquisizione di input esterni disponibilità di risorse interne al sistema output Il processo produttivo richiede l'integrazione tra diverse componenti, quelle interne al sistema, e quelle esterne che lo motivano e lo alimentano. Il sistema acquisisce la capacità di automantenersi grazie alla presenza di flussi in entrata ed i flussi in uscita. Flussi informativi in entrata e elaborazione delle informazioni all'interno flussi informativi in uscita. Nei processi produttivi che avvengono in fabbrica si riscontrano alcune funzioni fondamentali: l'attrezzaggio delle macchine, setup la trasformazione la movimentazione dei materiali lungo l'arco produttivo il collaudo e controllo la manutenzione delle macchine e degli impianti Le stesse funzioni o archetipi di attività sono presenti in qualunque attività, nei reparti di progettazione negli uffici amministrativi negli staff tecnici e nelle direzioni generali. 4.6 tipologie di processi produttivi. Processo produttivo può essere organizzato secondo 2 approcci complementari: Uno orientamento al prodotto, è condizionato dalle caratteristiche del singolo prodotto, costituzione di stabilimenti opportunamente attrezzati per la produzione del specifico prodotto. il processo produttivo è dedicato e facilmente automatizzabile, un tale processo è indicato per la produzione di grandi volumi di beni di consumo altamente standardizzati. Uno orientamento al processo, ossia alla funzione produttiva. Costituito dal tipo di operazioni che devono essere svolte sui differenti prodotti che vi dovranno essere manifatturati i macchinari sono raggruppati per compiti funzionali. Tutti i prodotti condividono gli stessi impianti punto su una base della costruzione di una matrice secondo le variabili si possono individuare 4 tipologie produttive classificate secondo strutture orientata al processo (job Shop, Batch) o al prodotto (line, continuo). Tabella Diverse tipologie produttive: produzione a progetto: processo produttivo orientato al prodotto (costruzioni edili, cantieri navali...) realizzazione di esemplari unici basata su tecniche di pianificazione e controllo con l'ausilio di una tecnica quale il PM particolari orientata all'obiettivo. Forza lavoro e materiali vengono portati sul posto dove il lavoro viene svolto. job Shop: tipo officina o laboratorio orientato alla funzione nel quale vengono raggruppati per persone e impianti per svolgere la stessa funzione per differenti prodotti. vantaggi: - flessibilità nel realizzare prodotti su misura - non ripetitività del lavoro che offre stimoli alle capacità professionali - investimenti mirati in impianti altamente specializzati svantaggi: - elevati costi di movimentazione dei prodotti - bassa produttività - complessità del controllo di produzione - produzione a bach (lotto), i macchinari raggruppati per funzione, possono essere organizzati in linea all'interno delle isole di produzione (mobili, calzature, capi di abbigliamento...) - line: persone e macchinari vengono raggruppati in accordo alle sequenze delle operazioni richieste per la realizzazione del prodotto, a linea di prodotto, a linea di assemblaggio o a layout punto modello produttivo fordista cicli rigidamente organizzati, automatizzati ed orientati ad una produzione continua e di massa vantaggi: - bassi costi di movimentazione dei materiali - richiesta di manodopera non specializzata - ridotta attività di controllo svantaggi: - mancanza di flessibilità - monotonia del lavoro - costi fissi elevati per gli investimenti nell'acquisto di impianti - elevata interdipendenza tra le operazioni - produzione a flusso continuo, altamente automatizzati 4.7 processi produttivi di servizi I servizi: il terziario. Aziende che producono servizi, banche, società di assicurazioni..., aziende che producono beni e servizi. In pratica nel processo produttivo di un servizio i concetti fondamentali sono: - il servizio, ossia che cosa si da al cliente e che cosa egli si aspetta - il livello del servizio, la qualità - la distribuzione, il modo con il quale si assicura il servizio Classificare i servizi attraverso il processo di Schmenner. 2 dimensioni: - ascisse: abbiamo il grado di interazione fomitore-cliente, livello di personalizzazione del servizio - ordinate: l'incidenza del fattore lavoro, il rapporto tra il totale dei costi del personale è il valore degli impianti ed attrezzature e il grado di importanza del lavoro umano. 4 diverse tipologie produttive: - tipologia aziende di servizio: caratterizzata dal costo del lavoro basso, se rapportato al costo delle strutture necessarie all'erogazione del servizio, alberghi, trasporti... - tipologia atelier: caratterizzata da un'elevata interazione fornitore-cliente e della personalizzazione del servizio, assistenza medica, meccanica... - tipologia di servizi di massa: caratterizzata da ruolo significativo della manodopera e della standardizzazione dei servizi, banche, assicurazioni... - tipologia dei beni professionali: caratterizzata da elevato grado di personalizzazione del servizio e da forte interazione fomitore-cliente, medici, avvocati... 4.8 flusso dei materiali nel processo produttivo Flusso: dei mezzi di trasporto, trasferimento, movimentazione: - flusso rigido e sequenziale: è quello di una linea di montaggio nella quale sono fisse le successioni delle operazioni da compiere, non è possibile cambiarle. Stretto accoppiamento tra posizione di lavoro è specifica operazione collocata in una determinata posizione della linea di montaggio. - flusso asincrono e sequenziale: variante del flusso rigido, con l'introduzione di magazzini-polmone lungo la linea di montaggio, che consentono di svincolare un segmento di lavorazione del segmento successivo della linea di montaggio - flusso a rete: consente di poter cambiare l'ordine di successione dei prodotti, effettuare dei sorpassi seguendo le istruzioni fornite dal sistema di programmazione e di controllo, invertire l'ordine di successione non solo tra i diversi segmenti e sottoinsiemi di una linea ma all'interno stesso di ciascun segmento o sottoinsieme di lavorazione. Combinando opportunamente le diverse soluzioni tecniche riportate si ottengono i diversi sistemi di produzione che possono essere molto diversi tra di loro e che sono compresi tra la più tradizionale ossia l'organizzazione tayloristica del lavoro, al più innovativo dei metodi e sistemi di produzione. 4.9 rete di prodotto, rete di processo e rete industriale. Rete di prodotto: Rappresenta le connessioni tra i singoli componenti che vanno a costituire il prodotto finale. In pratica il prodotto è frutto dell'assemblaggio, su uno scheletro portante di vari componenti. Rete di processo: Rappresenta le connessioni tra i vari processi di fabbricazione e di assemblaggio dei singoli prodotti parziali che vanno a formare il prodotto finale. Scopo è quello di mettere in evidenza il succedersi dei processi imposti dalla fabbricazione. Ulteriore analisi della descrizione di tutti i segmenti del ciclo tecnologico di fabbricazione necessari per produrre dai singoli componenti al prodotto finale. Per produzioni complesse, occorre frazionare tra integrazione verticale, processi eseguiti in proprio, e integrazione orizzontale, processi fatti eseguire dai fornitori. | criteri attraverso i quali viene eseguito il frazionamento e la successiva di cucitura sono la combinazione di 3 fattori: - integrazione verticale - integrazione orizzontale - tecnologia dei mezzi di produzione Rete industriale: L'insieme della rete di prodotto è di processo, per progettare una rete industriale efficiente occorre il livellamento della produzione nei singoli segmenti produttivi. L'industria madre, assemblatrice finale, inizia dei processi di assemblaggio delle varie parti e finisce col controllo, collaudo del prodotto. La somma dei tempi di transito più lunghi rappresenta il cammino critico del sistema totale di produzione. 4.10 produzione in proprio, make, o acquisto, buy: integrazione verticale o orizzontale Scelta tra i componenti da produrre in proprio e quelli da acquistare da fomitori. Nel settore industriale dei prodotti informatici prevale la tendenza all'acquisto per interi sottogruppi. Il grado di verticalizzazione rappresenta la percentuale dei processi di fabbricazione dei - intelletto, non sfruttare le idee migliorative degli operatori - movimento, - tempoattesa. Questo processo è definito kaizen, miglioramento continuo mediante la politica dei piccoli passi, eliminazione di tutto quanto sia superfluo, ma vi è sempre un ulteriore margine seppur piccolo, di miglioramento. Differenze tra il sistema automatizzato e quello integrato: - sistema automatizzato: è una realtà a base tecnologica che ha per obiettivo il funzionamento autonomo di un ciclo più o meno complesso di operazioni. Dotato di flessibilità più o meno spinta ma non è autoadattivo al cambiamento di condizioni di contorno. Un sistema automatizzato è predisposto con impianti in cui la potenzialità è regolata sulle punte massime della domanda. Non è regolabile in discesa, quando la domanda in diminuzione. Riduce al minimo il costo del lavoro di trasformazione sui singoli segmenti del ciclo di produzione e richiede poca manodopera. tabb -. produzione integrata: sistema di uomini e macchine con la funzione di correggere i rapporti reciproci fra tutte le variabili in gioco al fine di ottimizzare i risultati e minimizzare il costo totale. Tutte le variabili si influenzano reciprocamente e la forza di integrazione è tanto più elevata quanto più distretto è l'intreccio delle reciproche influenze. è volto alla minimizzazione del costo totale di trasformazione, il meccanismo integratore che regola il sistema a questo scopo, il costo totale del sistema integrato è inferiore di cura del sistema automatizzato. tabb Il sistema integrato può essere automatizzato in rapporto ai mezzi di produzione impiegati, ma non è possibile il contrario. Confronto tra il modello occidentale e il modello orientale di organizzazione della produzione industriale: - cultura occidentale: si muove con una visione organizzativa monocentrica, obiettivo principale è la riduzione del fattore lavoro. | capitali fissi investiti occupano spazi variabili, fra di loro indipendenti, ma comunque orientati alla riduzione dello spazio occupato dal fattore lavoro. La produzione procede per mezzo di un flusso di materiali che attraversa diversi processi a cascata. Il meccanismo di controllo regola: - la quantità del lavoro di trasformazione - la quantità del lavoro dei diversi servizi alla produzione - la quantità di lavoro dei mezzi di produzione - la quantità dei diversi materiali che entrano ed escono per processi di lavorazione - la quantità dei materiali che provengono dai fornitori | flussi effettivi di produzione delle singole lavorazioni sono tra loro collegati, pur nel rispetto dei piani di produzione generali. Avendo i singoli processi parziali di lavorazione ritmi e cadenze diverse, le singole operazioni debbono essere rese indipendenti nel loro funzionamento operativo per mezzo dell'interposizione di elementi di elasticità, magazzino intermedi. Sono solamente i piani di produzione ad agire come fattori di regolazione dei flussi fisici delle merci. In presenza di perturbazioni lungo il ciclo produttivo, per ottenere il livellamento produttivo si può agire: - cambiando le sequenze di mix produttivo - introducendo fattori di disaccoppiamento Entrambe le soluzioni non sono in grado di correggere automaticamente e quindi di annullare le inefficienze verificatesi nel sistema ma sono solo di isolare. Non hanno capacità di retroazione per correggere i flussi reali di produzione dei singoli processi. Principali caratteristiche: - una visione monocentrica basata sulla dialettica capitale-lavoro - un'ottimizzazione dei fattori della produzione perseguita isolatamente - un'ottimizzazione del disegno complessivo ex-post come somma di interventi tra loro isolati su diversi fattori. Offre maggiori opportunità di decisioni creative ma mancando, di meccanismi integrati fra i diversi spazi fondamentali, offre minori capacità di ridurre i costi industriali totali in modo autoadattivo, minori garanzie per la qualità e per la riduzione dei tempi di lavorazione. Capacità innovativa maggiore. Orientale: è portata all'approccio sistemico e policentrico dei problemi. L'attenzione è focalizzata sul tema organizzativo globale più che sono focus privilegiato. L'elemento unificante e di integratore è la minimizzazione dei costi industriali totali, ottenuta attraverso la riduzione interdipendente di tutti i fattori, ossia in modo autoadattivo. Meccanismo di retroazione che consente il controllo e il livellamento dei flussi di produzione, il sistema è autoadattivo alle perturbazioni inteme ed esterne. Modalità di collegamento di 2 processi: 1 fornitore e 1 utente, tale collegamento deve essere autoadattivo fino al livello del lavoro eseguito. | 2 convogliatori sono connessi attraverso il punto di smistamento un convogliatore fornitore, esiste una sorgente di flusso che èn il mezzo di lavoro o la linea o il processo produttivo mentre, del convogliatore utente esiste un centro di prelievo nel quale confluiscono e si depositano i componenti prodotti dalla sorgente, per essere a loro volta prelevati per la lavorazione successiva punto in concreto: - i programmi di produzione agiscono direttamente sul livellamento dei carichi di lavoro dei singoli impianti che compiono i vari processi produttivi parziali. - il numero degli addetti alle attività di trasformazione e di servizi viene regolato in funzione delle esigenze di livellamento della produzione nelle singole lavorazioni. il meccanismo di retroazione per il controllo e la regolamentazione del flusso diventa elemento di integrazione che collega tutti i processi tra loro, diffondendo e correggendo In tutta la rete e le perturbazioni che avvengono in singoli punti della produzione. Se ritmi di produzione dei singoli impianti sono livellati, il flusso dei materiali è rigido, se invece i ritmi di produzione delle singole lavorazioni si trovano ad essere sfalsati allora provvede il meccanismo di retroazione a ripristinare un nuovo livellamento comunicando ed interagendo con le lavorazioni a monte. Il programma giornaliero stabilito ex ante, non influenza direttamente i reparti di produzione ma fa parte di una procedura che tiene conto dei segnali retroattivi provenienti dai processi utenti a valle. Ogni volta che si verifica una perturbazione tutto il sistema reagisce immediatamente, automaticamente e senza attendere disposizioni della direzione, riportando al livellamento sistema produttivo e riducendo al minimo le voci di perdita. Vengono ridotti al minimo: - i fenomeni di sovrapproduzione, di stock eccedenti e di risparmio della produzione di attese. - i fenomeni di ridotto utilizzo degli impianti di movimentazione inutili e di spedizioni non tempestive. In pratica i valori massimi e minimi dei flussi possono essere rispettati a condizione che siano rispettati a loro volta: - il miglior livellamento dell'organizzazione del lavoro - il livellamento del carico impianti - il miglior livellamento della movimentazione - l'obiettivo di qualità zero difetti - la responsabilità accresciuta dall'operaio diretto di produzione. Etica della zattera: ci si salva tutti Insieme collaborando, l'alternativa è quella di finire a fondo in mare in ordine sparso. Siamo in presenza di un approccio: - policentrico - dettagliato per singoli particolari - integrato e interdipendente nel perseguimento dell'ottimizzazione - suscettibile di continui miglioramenti nelle singole funzioni che accompagnano l'insieme del contesto di impresa. In grado di aumentare il campo di elasticità strutturale dell'impresa, sopportando la riduzione delle vendite rispetto al reale e capacità produttiva installata. Capacità ineguagliata di ottimizzare l'esistente. Il World class manufacturing: Nel corso degli anni 90, il World class manufacturing (VWCM)), rivisitazione del modello Toyota aggiornato in chiave Europea. Il modello Toyota, basato sull'assunzione di responsabilità da parte degli operatori, e di quello Taylorista, fondato sulla precisa e puntuale misurazione dei tempi e delle mansioni. Obiettivo: ridurre errori e sprechi nell'ambito del processo produttivo, essendo questi visti come causa di sfasamento temporale e di calo di efficienza produttiva. Aggiunta al modello Toyota le misurazioni e la progettazione dei posti di lavoro. È ritenuto nel mondo occidentale un modello convincente con l'acronimo di FAPS (Fiat auto production System). Principali fondamenti: - qualità e focus sul cliente, ossia improntare il livello di qualità sulla base dei bisogni rappresentati dalla clientela e fare dal cliente l'obiettivo dell'attività produttiva. - approccio di gestione, promuovere i principi del WCM all'interno dell'azienda, fissando nuovi obiettivi da raggiungere e ci si predispone verso l'innovazione continua. - strategie di produzione, definire strategie produttive di lungo periodo che tengano conto della capacità produttiva ma che si pongano obiettivi più ambiziosi. - affidabilità della produzione, -. misure di prestazione, sistemi di misurazione in termini di prestazioni - abbattere le divisioni tra Management ed operatori - risorse umane, investire nella formazione del personale, favorire l'assunzione di responsabilità processo, operare nell'ottica della concreta eliminazione degli sprechi - tecnologia, massima attenzione verso strategie di investimento che privilegino l'innovazione continua 3 approcci: JIT, TOM, e il coinvolgimento dei dipendenti, employee involvement (El). filosofia WCM: integrazione di approcci già precedentemente sviluppati con la produzione snella, aggiunta ulteriore caratteristica del coinvolgimento dei dipendenti con la connotazione, di derivazione tayloristica, di progettazione delle mansioni e delle postazioni di lavoro. Prevede un'attività mirata alla più precisa definizione delle attività dei dipendenti e Sono i piani di produzione. Il processo di pianificazione copre tutto l'arco temporale ed è lungo e medio periodo, il processo di programmazione riguarda più probabilmente breve periodo. Piano strategico aziendale: Piano di lungo periodo, 3-10 anni, e rappresenta la guida di tutta l'azienda in quanto comprende problematiche quali il tipo di prodotti, il processo di marketing e vendite, il tipo di mercato, il tipo di distribuzione, i metodi di finanziamento e fabbisogno finanziario. tre sottopiani: - il piano finanziario - il piano della R&S - il piano di produzione Piano strategico della produzione: Piano di produzione del lungo periodo, 3-5 anni, che deriva direttamente dal piano strategico aziendale. Il suo scopo è quello di valutare le risorse necessarie e conseguire gli obiettivi previsti dal piano strategico aziendale. Il piano aggregato: Piano a medio termine con un orizzonte temporale minimo di un anno. In modo da poter tenere conto della stagionalità, e scegliere una politica di sostituzione o meno delle scorte. Viene costituito sulla base di ordini dei clienti ho delle previsioni delle vendite e degli obiettivi del piano di progettazione a lungo termine. Il compito è quello di tradurre gli ordini dei clienti e le previsioni di vendita in un piano che si tende realmente a produrre. Anticipo sufficiente a gestire tutte le risorse nel medio periodo, ossia di adeguare la capacità produttiva alla domanda aggregata. Il piano principale di produzione: Master schedule: definisce quali prodotti devono essere realizzati in una fabbrica, in quali quantità e con quali tempi. Piano di breve periodo, 1-6 mesi, tempi necessari per l'approvvigionamento e la realizzazione di un prodotto. Da esso possono essere ricavati tutti gli altri piani operativi di produzione e si ottiene per disaggregazione del piano aggregato lungo le dimensioni di tempo e prodotto. Ricavato da ordini dei clienti o dalle previsioni. Suddivisione dello spazio in zona e dinamiche consente di adattare il grado di dettaglio della programmazione alla precisione delle previsioni. 3 zone: - zona 1: dai il quadro a termine più breve, ossia quella che presenta il dettaglio temporale massimo, giorni, settimane punto sulla base di effettive commissioni prenotate dai clienti o dalle visioni a breve termine per fomire il magazzino. - zona2: esiste un livello più basso di dettaglio le commesse dei clienti non sono prenotate o lo sono solo in parte e comunque in quantità inferiori della capacità produttiva. - zona3: occorre riferirsi a vasti gruppi di prodotti o all'intera linea di prodotto ed è necessario stabilire nuove relazioni tra i gruppi di prodotti e le materie prime da cui provengono, il che comporta un ulteriore definizione della distinta base. 4.14 Le previsioni della domanda Le previsioni risultano tanto più affidabili quanto maggiore è la dimensione della popolazione statistica. L'aggregazione, operazione mediante la quale eventi differenti vengono considerati non distinguibili e quindi equivalenti, può essere fatta lungo due dimensioni fondamentali: il tempo è il prodotto. Se si aggrega lungo la dimensione del tempo, si hanno differente orizzonti temporali di vendita. Se si aggrega lungo la dimensione del prodotto, si ottengono previsioni di vendita di una famiglia di prodotti per omogeneità di prodotto o segmento di commercio. La classificazione in termini di livelli di aggregazione della domanda in base al prodotto ed in base al tempo è indipendente dal tempo di approvvigionamento punto per gli impianti si richiedono tempi lunghi per l'approvvigionamento ma informazioni aggregate e, per i componenti specifici si richiedono tempi di approvvigionamento medio-lunghi ma informazioni dettagliate. Tecniche di previsione: Quantitative: - modelli basati sulle serie storiche, si basano su dati quantitativi emersi dalla storia passata e dalla domanda stessa. Si dividono in tre classi: - regole semplici: rappresentano le tecniche di previsione meno sofisticate e si basano sulla domanda di periodi precedenti, la domanda di un certo periodo uguaglia quella di un periodo precedente o presenterà uno scarto di un x%. Previsioni poco affidabili - identificazione e scomposizione del trend elabora i dati della storia passata cercando di eliminare le variazioni, e mettendo in evidenza il trend generale. - utilizzo ponderato dei consuntivi di rendita recenti: 4 tecniche: - media mobile: ricorrendo agli ultimi tre mesi, assegnando un peso maggiore all'ultimo mese poi sempre meno. - attenuazione esponenziale: basarsi solamente sulle previsioni passate e sulla domanda corrente per far previsioni su quella futura - filtri adattivi: utilizza media ponderata delle domande effettive passate, con i pesi che variano da periodo a periodo in modo da ridurre il margine di errore - box Jenkins: tecnica ancora più sofisticata. - modelli causali, oltre ai dati temporali utilizzano anche dati di serie temporali basati su altre variabili. 2 principali classi: - modelli di regressione ad una equazione - analisi di regressione a equazioni multiple Il modello econometrico, di analisi, è un passo avanti, però può essere molto oneroso poiché i dati sulla domanda sono costosi e la stima difficile. qualitative: basati sull'esperienza di particolari persone: - il metodo Delphi: insieme di esperti ai quali vengono sottoposte alcune domande, le risposte vengono raccolte classificate, tali informazioni vengono passate al gruppo di esperti. Le tecniche quantitative di serie temporali più complesse sono da preferire allorché il profitto storico si presenta più confuso e esistono diverse componenti di Trend nei dati. Le tecniche casuali e qualitative sono più indicate nel orizzonte temporale più lungo 4.15 gli errori di previsione e la gestione degli imprevisti Occorre aggiungere dei margini di variabilità selettivi sulle voci specifiche di un prodotto finito previsti dallo stesso piano principale di produzione. Overplanning, ossia ad un aumento della quantità da produrre nel piano principale. L'effetto è l'eccesso di scorte e di capacità necessaria, si tratta di un eccesso controllato, per quantità ed orizzonti temporali che ne consente flessibilità del mix e del volume dei prodotti. Consente di mantenere un piano principale di produzione stabile e di far fronte ad un piano di vendita è diverso da quello preventivato. Le scorte sono richieste solo per quelle voci che hanno una scarsa prevedibilità per ridurre gli effetti degli errori di previsione. 4.16 le caratteristiche richieste per un buon piano principale di produzione e le funzioni assolte è necessario: - . disporre di previsioni il più possibile precise -. applicare l'overplanning ai componenti a basso grado di prevedibilità - suddividere in zone temporali il piano. Upstream: nel caso di una realtà produttiva di tipo cantiere navale, caratterizzato da molti componenti in entrata e pochi prodotti finiti, l'articolo del piano principale di produzione è il prodotto finito e il sistema di pianificazione dei materiali si avrà a monte. Downstream: tipologia di una cartiera, poche materie prime in entrata e molti tipi di prodotti finiti, il sistema di pianificazione inizia a valle ossia a livello dei prodotti iniziali per soddisfare i fabbisogni dei diversi prodotti finiti. Modalità mista: aziende che configurano il prodotto finale a partire da un insieme di moduli predefiniti (esempio industria automobilistica), è necessario eseguire una programmazione a livello di moduli, lasciando di una successiva fase il compito di specificare il prodotto finito che si vuole produrre. Il piano principale di produzione stabilisce: -. in quale reparto-centro di lavoro-impianto-macchina deve essere effettuata la lavorazione - le quantità da lavorare nelle singole fasi del processo produttivo e da versare al magazzino prodotti finiti - i tempi in cui avviare in produzione le singole parti o gruppi o prodotti finiti e tempi preventivati per lo svolgimento delle operazioni, con indicazione della priorità e degli anticipi, ritardi di produzione. è necessario: - tradurre le previsioni della domanda di mercato e degli ordini dei clienti. - ripartire le risorse. - definire anticipi e ritardi della produzione. - concordare possibili modifiche alla capacità produttiva ricorrendo a straordinari, ore esterne... L'obiettivo primario di indicazioni precise da fomire ai reparti di produzione, vi sono i programmi collegati e le informazioni dirette alle altre funzioni, sistemi aziendali: - programmi di consumo, prelievo di materie prime per mese, settimana - programma di utilizzo del personale - informazioni alle vendite su mancanze previste di prodotti o ritardi - elementi da fornire per variare il programma aggregato Le informazioni necessarie: - struttura del prodotto nelle sue parti componenti. progetto. Sono basate sulla teoria dei grafi, utilizza un certo numero di simboli per rappresentare una data situazione. Principali tecniche reticolari sono: - Critical Path Method C.P.M.: reticolo logico a rappresentazione frecce e nodi che indica alcune attività che devono precedere altre ma che molte attività possono procedere insieme. Procedura di calcolo volta a identificare le attività che hanno un certo margine di tempo per eventuali ritardi rispetto a quelle che non lo hanno. Limite: deriva dal fatto che opera unicamente per operazioni in serie o in parallelo, non rende possibile impostare e risolvere i programmi le cui operazioni siano del tipo a partenze sfalsate nel tempo o a sovrapposizione parziale. -Metra Potential Method M.P.M.: il nodo rappresenta l'attività con il suo contributo di durata mentre l'arco descrive il tipo di legame con cui attività è collegata alle altre. Maggiore flessibilità nella considerazione dei legami possibilità di inserire in ritardi o sovrapposizioni tra le attività, trattare anche attività sfalsate. -Program Evaluation and Review Technique P.E.R.T.: quando le attività hanno durata incerta, presuppone la definizione per ogni attività di una durata normale, di una durata minima è di una durata massima. -Graphic Evaluation and Review Technique G.E.R.T.: trattare un'attività che presenta incertezza sia dal punto di vista della durata, del costo e della realizzazione. Si ottiene una misura globale dell'incertezza la cui conoscenza influisce sulle decisioni finali. - la schedulazione: opera con un algoritmo dissimulazione che, sfruttando gli scorrimenti delle attività, ricerca quelle posizioni nel tempo delle attività, che meglio riducono ogni sovraccarico di tutte le risorse partecipanti allo scheduling. Si può soddisfare prima le attività critiche e poi altri vincoli quali date di inizio, durata... - le curve ad S: allo scopo di accertare i costi, stati di avanzamento, evidenziando quando ed eventuale maggior costo è imputabile all'aumento dei prezzi e quando è imputabile alla diminuzione delle rese delle risorse. Correlare l'avanzamento dei laboratori con i costi sostenuti rispetto a quelli previsti, proiezioni a chiudere per conoscere il costo è la data di fine progetto. Effettuare proiezioni sull'andamento dei costi per tutta la durata del progetto. 4.18 la pianificazione dei fabbisogni dei materiali e la gestione dei materiali La pianificazione dei materiali è legata al piano principale di produzione, segue quella fatta per far la formulazione del piano aggregato di produzione. Deve stabilire: - tipo e quantità dei materiali richiesti dal piano principale di produzione - i tempi entro i quali dar corso agli ordini di approvvigionamento o fabbricazione, valutare i ritardi - fattibilità del piano principale di produzione in materia suddivisi classi: -. i materiali a domanda indipendente: consumo non è correlato al consumo di altri materiali. - i materiali a domanda dipendente: Il consumo è correlato al consumo dei materiali della fase a Valle. la gestione dei materiali viene effettuata: - a scorta per i materiali a domanda indipendente - a fabbisogno peri materiali a domanda dipendente La gestione a scorta: Per far fronte alla necessità di: - limitare il numero di ordini di approvvigionamento e il conseguente costo associato - cautelarsi nei riguardi dell'imprevedibilità dei consumi e dei tempi di approvvigionamento ruota intorno ai concetti: - entità massima di scorta -. punto di riordino -. quantità da riordinare L'entità massima di scorta gioca un ruolo molto importante e deve essere ben pianificata, una carenza di scorte ferma la produzione e impone una modifica di programma, un eccesso di scorte può creare problemi in quanto aumenta i costi e riduce la redditività. Il costo di mantenimento delle scorte cresce al crescere del livello delle giacenze di magazzino, il costo di emissione dell'ordine diminuisce al crescere della giacenza media. gestione dei materiali divisa in due classi: - metodi non anticipatori, che gestiscono le scorte in base al loro stato attuale basandosi unicamente su informazioni relative alla storia passata del magazzino. Il riordino avviene quando le scorte scendono sotto il minimo prefissato o a intervalli costanti - metodi anticipatori, che gestiscono le scorte sulla base di previsioni della domanda futura su determinato arco temporale, i tempi di riordino e le dimensioni dei lotti dipendono dal calendario delle previsioni. Entrambi i metodi hanno obiettivo essenziale quello di determinare il valore di due variabili: - le dimensioni del lotto di riordino -. intervallo temporale tra un ordine ed il successivo Gestione a fabbisogno o tecnica mrp-i (Material requirements planning) La gestione a fabbisogno si basa su una tecnica informatica determinata che consente di calcolare i fabbisogni di materiali e componenti a domanda dipendente, l'obiettivo principale è quello di non avere quantità di materiali immobilizzati e pertanto di far coincidere le giacenze con i fabbisogni di un breve periodo. Si propone: - la riduzione delle scorte e dei tempi di flusso dei materiali - l'aumento del livello di esercizio della produttività - la riduzione degli acquisti le informazioni necessarie sono: - il piano di produzione del prodotto finale - la distinta base per ogni prodotto è per ogni tipo di modello che se ne ricava. - il livello attuale delle scorte per ogni componente - il tempo di approvvigionamento o di produzione, - il programma di assemblaggio - il lancio in ordine ai singoli centri di produzione - costi standard L'aggiomamento può essere continuo o periodico, si dice sistema rigenerato perché tutti gli aggiornamenti avvengono contemporaneamente. Il piano è diretto: - agli acquisti e ai reparti di lavorazione intema - alla pianificazione della capacità produttiva - al piano principale di produzione per verificare la sua fattibilità l'efficacia della tecnica mrp-i è strettamente legata alla qualità dei dati di ingresso 4.19 strumenti di controllo della produzione Il controllo va inteso come guida della produzione e verifica gli spostamenti all'intemo dei vincoli fissati dalle attività di pianificazione e programmazione. deve stabilire: - quanto produrre, data di inizio e fine della produzione - dov'è produrre, centri di lavoro - come produrre, cicli di lavorazione il controllo significa: - assemblaggi accurati - informazione puntuale sullo stato delle ordinazioni, dei materiali e del processo produttivo - capacità di comunicare le informazioni in modo preciso - indicazione puntuale delle priorità il controller deve essere a conoscenza: - del piano di produzione - deilivelli delle scorte - dello stato di avanzamento delle commesse e di ciò che ancora manca per il loro completamento. L'attività di controllo permette un meccanismo di retroazione sui piani e programmi sulla base delle informazioni raccolte sull'andamento della produzione. Gli strumenti di controllo impiegati per il controllo delle priorità: Le priorità di lavorazione in fabbrica cambiano continuamente sia per ragioni esterne che interne, ragioni esterne: -. nuovenorme di sicurezza - nuove esigenze dei clienti -. errate fomiture di componenti - perdita di componenti nei trasporti - scarti di componenti per per mancata rispondenza alle norme ragioni interne: - ciclo di lavorazione non corretto - dimensionamento dei lotti errato - scarti di lavorazione eccedenti delle previsioni e buone norme di fabbricazione - difettosità elevate a causa di un controllo non è adeguato - smarrimento degli ordini è necessario disporre di informazioni precise e tempestive sul reale stato della produzione da qui nasce il controllo degli avanzamenti inteso come: - assegnazione delle priorità di lavorazione agli ordini che insistono su uno stesso centro di lavoro - prelievo e movimentazione dei materiali le tecniche più usate per il controllo: - il Dispatching, indicato per produzioni non ripetitive, logica push. Lista delle priorità per ottimizzare l'utilizzo degli impianti. Prescinde dalla richiesta dei centri di produzione a valle, ma si basa sulla fissazione di alcuni parametri ed autorizza la movimentazione dei materiali dal magazzino al primo centro di produzione logica a spinta, Push, da fare in anticipo rispetto al fabbisogno, dell'ordine e termina con la distribuzione del prodotto il cliente. Un buon lead-time aziendale consente: - di rimanere competitiva nei riguardi della concorrenza - di ridurre i costi di produzione - di mantenere i clienti che si ritengono soddisfatti da una consegna rapida 4.21 tecniche di gestione della produzione Indica l'impostazione di fondo in ragione della quale viene effettuata la gestione della produzione. Tempo di produzione: attraverso il cumulativo di un prodotto dal momento in cui vengono ordinate le materie prime a quello in cui vengono trasformate in prodotto finito. Tempo di consegna: intervallo di tempo che intercorre dal momento in cui il cliente ordina un prodotto è il momento in cui questo gli viene consegnato. Logica push: fare un'azione in anticipo rispetto al fabbisogno. Anticipo dell'ingresso dei materiali in fabbrica per garantire il tempo di consegna richiesto dal mercato punto sulla base di previsioni il suo avanzamento è regolato non sui fabbisogni a valle ma sulla base di previsioni di tali fabbisogni. Dal momento che la produzione si avvia in anticipo nel momento in cui si perviene la domanda i quantitativi di prodotto dovrebbero essere già disponibili per essere consegnati. Il tempo di produzione sarà maggiore del tempo di consegna. Logica Pull: l'ingresso dei materiali in fabbrica non è anticipato rispetto agli ordini la produzione viene regolata dai fabbisogni a valle del processo produttivo. Il tempo di consegna è maggiore o al massimo uguale al tempo di produzione. Il piano principale di produzione è totalmente soddisfatto dagli ordini che si estendono oltre il suo orizzonte temporale. Sono rari i casi di sistemi Push o Pull puri, sistemi misti: le scorte vengono gestite tramite logica push, tramite le previsioni, e le prime fasi del processo, i semilavorati. Verranno gestite in logica Pull le fasi finali del processo. La cerniera è un magazzino di semilavorati opportunamente dimensionato. 3 forme: - aconorovesciato: molti componenti in entrata e pochi articoli in uscita (esempio cantiere navale) - acono: pochi componenti in entrata e molti in uscita (esempio cartiera) - aconiaffacciati: molti componenti in entrata e molti articoli in uscita, una diminuzione di componenti in una certa posizione del flusso produttivo, strozzatura, dove spesso è collocata la cerniera. Gestione secondo la tecnica MRP-Il: La gestione della produzione sta ad indicare le modalità pratica attraverso cui viene gestita la produzione in termini di strumento tecnico. Sistema di pianificazione, programmazione e controllo di tutte le risorse che, consente la gestione dei flussi informativi e l'esecuzione in piena automatizzazione dei processi. Rappresenta lo strumento pratico attraverso cui viene attuata la gestione della produzione secondo la logica push. 5 fasi operative: - SOP: Sales and Operation Planning, attività di pianificazione delle vendite e delle attività produttive. definisce i volumi produttivi per macrofamiglie di prodotti finiti, su un orizzonte di medio periodo. MPS: Master Production scheduling. dal piano operativo delle vendite si definisce il piano principale di produzione che viene riaggiomato, con frequenza settimanale, con un orizzonte superiore al massimo lead-time di approvvigionamento. Verifica della capacità e della disponibilità dei componenti critici. MRP-I: Material Requirements Planning, esplosione dei fabbisogni di materiali attraverso la distinta base, ricevendo in ingresso il piano principale di produzione restituisce in uscita la pianificazione attraverso i fomitori e verso la fabbrica. Si ottiene esclusivamente alla pianificazione dei materiali. CRP: Capacity Requirement Planning, parallelamente al MRP, si sviluppa il processo di pianificazione dei centri di lavoro a capacità infinita con l'obiettivo di valutare la richiesta di capacità del piano di produzione, pianificazione delle capacità. Lo strumento in uscita è il piano del fabbisogno di capacità. SFC: Shop Floor Control, assegnazione dei lavori ai centri e il controllo di officina come primo riscontro di feedback sull'attività produttiva. Controllo delle priorità e delle capacità. Tecnica del just-in-time: Ogni processo deve essere alimentato con i componenti richiesti, al tempo richiesto è nella quantità richiesta. Soltanto ciò che serve è al minimo costo. Carattere di innovazione organizzativo-gestionale. Produzione secondo logica Pull. Filosofia aziendale efficienza della produzione attraverso le leve: lotta indiscriminata agli sprechi miglioramento continuo dei processi esistenti insieme di tecniche per la gestione del sistema produttivo attraverso: interventi di ingegneria di prodotto è di processo interventi di programmazione e controllo della produzione interventi di gestione e valorizzazione della risorsa lavoro e dei fornitori le tecniche si riferiscono a 5 aree: del prodotto: obiettivi: semplicità del progetto del prodotto, monir costo globale del prodotto del processo: obiettivi: continuità spazio-temporale del processo, uniformità temporale del prodotto, affidabilità operativa della gestione: obiettivi: realizzazione di una produzione a flusso tirata dagli ordini con l'intento di portare il più possibile il mercato dentro la fabbrica anziché sul mercato il prodotto, il kanban, i metodi di gestione a vista e l'over planning: - livellamento della produzione - controllo Pull del flusso. dell'organizzazione del lavoro: obiettivi: flessibilità della manodopera e dell'autonomia decisionale attraverso le tecniche dell'allargamento delle mansioni e attraverso le tecniche di arricchimento delle mansioni, adeguamento della manodopera alla variabilità della domanda, orientamento delle strutture organizzative al flusso dei materiali e alla semplicità di controllo. dei fornitori: obiettivi: coinvolgere questi nella pianificazione di breve e medio periodo dell'impresa e di accrescere il clima di reciproca fiducia per ottenere alta affidabilità è piena sincronizzazione delle consegne. Strumenti impiegati: - riduzione del numero dei fornitori - riduzione della distanza tra fornitore ed impresa committente - acquisizione di quota di partecipazione da parte del fornitore nell'impresa - certi certificazione di qualità delle forniture - rifomimento a logica Pull, a piccoli lotti, ad alta frequenza e ad alto assorbimento. capitolo 5 Qualità 5.1 evoluzione del concetto di qualità Qualità oggettiva: è quella che mette al centro dell'interesse le caratteristiche intrinseche del bene, valutando le essenzialmente in termini di conformità alle specifiche predefinite a monte del processo di produzione. Qualità soggettiva: si basa sulle valutazioni dell'utilizzatore del bene, espresse generalmente in termini di soddisfazione. Qualità generale secondo juran: il grado con cui uno specifico prodotto risulta conforme alle specifiche del prodotto, il grado con cui un determinato prodotto soddisfa le richieste di uno specifico utilizzatore finale. Problema della qualità si affronta non solo con riferimento alla output dei processi ma anche guardando al processo stesso di produzione. In quest'ambito si parla di sistema di qualità. Si può ampliare fino all'intero sistema dei processi produttivi organizzativi e si parla di gestione della qualità o Total Quality Management TOM. Nel periodo pre-industriale l'attività produttiva è caratterizzata essenzialmente dalla autoproduzione ed alla produzione artigianale. Autoproduzione: chi produce il bene è lo stesso soggetto che lo consuma, il produttore Controlla ogni singola fase del processo di trasformazione ed è in grado facilmente di accettare passo per passo se la qualità ottenuta è conforme a quella progettata. Il prodotto è concepito sulla base delle proprie specifiche esigenze e realizzato su misura il produttore ha tutto l'interesse a svolgere l'intero complesso di fasi produttive prestando costantemente la massima attenzione alla qualità perché è egli stesso ad utilizzarlo. La convivenza a coniugare la qualità oggettiva e quella soggettiva. Produzione artigianale: la qualità oggettiva è sicuramente presente per molti versi dominante in quanto al centro del processo produttivo è collocato il cliente. L'artigiano produce su commessa attraverso l'ordine che rivela apertamente i propri desideri ed esigenze. Il prodotto è pensato è realizzato in funzione delle aspettative del cliente. L'unicità dell'output deriva dall'aver soddisfatto le attese di uno specifico committente. L'artigiano ha interesse a selezionare accuratamente i materiali impiegati, a scegliere la tecnologia più adeguata e rispettare i tempi e i metodi di lavorazione. L'artigiano dispone di una visione integrale del processo produttivo e governa tutte le attività di progettazione e realizzazione del prodotto. Sia l'artigiano che l'auto produttore effettuano un controllo di qualità in tempo reale. Produzione industriale: il conseguente incremento della quantità degli output da gestire impongono alle organizzazioni un completo ripensamento delle logiche produttive e gestionali. Il successo sul mercato delle imprese dipende sempre meno dalle capacità manuale o creative dei lavoratori è sempre più dalle logiche organizzative delle produzioni. La produzione di massa conduce alla netta separazione tra qualità oggettiva e qualità soggettiva. Il singolo cliente smarrisce il proprio volto e si confonde nella massa. | bisogni dei consumatori subiscono un processo di amalgamazione per formare prodotti risorse economiche perché interviene su ciò che è già disponibile nell'organizzazione ed è sempre praticabile. | costi della qualità nell'approccio gestionale: approccio Zero difetti: i costi di gestione rappresentano le spese che l'impresa deve sostenere per poter implementare un sistema strutturato per la gestione della qualità. Ragionevolmente devi ipotizzarsi che tali costi risultino più alti per le imprese che iniziano il proprio percorso verso la qualità totale e che tentano man mano diminuire nel tempo appunto l'approccio zero difetti conduce alla rivoluzionale ma coerente conclusione per la quale la qualità non costa. 5.4 i principi del Total Quality Management Strategia americana: si fonda sull'idea per la quale la competitività viene massimizzata attraverso forti investimenti in innovazione tecnologica, la qualità è garantita attraverso il controllo interno ed esterno il valore aggiunto per il mercato si fonda sulla capacità di generare innovazione. Strategia giapponese: si fonda sulla capacità di migliorare in modo continuo e sistematico il paradigma organizzativo esistente, massimizzando il valore per il cliente attraverso la capacità di ridurre progressivamente le criticità. L'attenzione alle esigenze del cliente e la capacità di migliorare i processi organizzativi e rappresentano per la strategia giapponese i fattori chiave del successo. Successivamente i manager americani hanno realizzato la necessità di dover combattere la concorrenza giapponese con la sua stessa arma. Nasce il Total Quality Management: è fondamentale che ciascuno all'interno della struttura organizzativa abbia consapevolezza e percezione del contributo che il proprio lavoro a porta il successo dell'organizzazione in termini di raggiungimento della migliore qualità possibile. Obiettivo diffuso e condiviso da lavoratori e dirigenti. Punta sulla integrazione della strategia americana e la strategia del giapponese ricercando la continua integrazione tra innovazione, standardizzazione e miglioramento continuo. | principi: - orientamento al cliente - il miglioramento continuo - l'approccio per processi e la gestione sistemica - la gestione delle informazioni e dei dati - la responsabilità e la leadership del management - il coinvolgimento del personale - i rapporti di reciproco beneficio con i fornitori e il partner chiave Orientamento al cliente: L'organizzazione esiste perché ci sono dei clienti disposti ad acquistare i prodotti, servizi e la loro soddisfazione rappresenta il presupposto per il quale un'organizzazione può continuare ad esistere. Si assume il principio della centralità del consumatore rispetto alla produzione: Market Responsive. Ogni organizzazione deve essere pensata, tradotta è strutturata con l'obiettivo di soddisfare i destinatari dei propri prodotti. Devi sapere ascoltare la voce del cliente sia nella fase di progettazione di nuovi prodotti e servizi sia nella fase post-vendita. Concetto del cliente interno: il processo a valle è il tuo cliente. Principio di invasione del cliente nell'azienda e nel prodotto, è necessario instaurare con i clienti un rapporto privilegiato basato sulla fiducia è finalizzato al reciproco scambio di valore e informazioni. Miglioramento continuo (kaizen): L'organizzazione deve assumere un atteggiamento sempre sfidante: ogni obiettivo raggiunto non sarà mai un punto di arrivo, bensì il punto di partenza di un nuovo processo di cambiamento. L'elemento umano gioca un ruolo fondamentale. Cultura del monitoraggio sistematico di tutti i processi di tutte le attività realizzative. Il kaizen impone che vengano costantemente analizzate le cause che determinano gli effetti indesiderati. Permettendo così di provvedere all'individuazione di interventi di miglioramento incrementale che consentono di raggiungere nel tempo, livelli prestazionali via via più elevati. Ruota del Deming o ciclo PDCA: Quattro fasi del ciclo di deming: - fase Plan: è il momento in cui i diversi livelli dell'organizzazione sono chiamati ad osservare la situazione fondandosi su dati e fatti certi. Articolata su 2 livelli: - pianificazione strategica - micro pianificazione continua meccanismo di miglioramento incrementale attraverso un numero elevato di iniziative. - fase Do: mettere in campole azioni di miglioramento pianificate - fase Check: verifica e controllo dei risultati ottenuti, due situazioni: risoluzione del problema è dunque passaggio alla fase successiva o non soluzione del problema che si torna alla fase Plan. - fase Act: formalizzazione e standardizzazione delle soluzioni a livello generale dell'organizzazione Resta sempre presente il concetto di ciclicità dell'approccio, anche nel caso di successo, sia nuovamente pronti al riavvio della frase plan per la soluzione di nuove criticità. Approccio per processi e la gestione sistemica della qualità: L'impresa deve sviluppare un approccio sistemico alla gestione, deve essere pensata come un insieme complesso di fattori organizzativi, processi e risorse che interagiscono tra loro sviluppando preziose sinergie. Per processo deve intendersi l'insieme di attività correlate e sequenziali, finalizzate ad uno specifico risultato finale. Ogni processo deve avere una propria finalità e questa deve essere coerente con la missione, la visione e le strategie aziendali: esso ha motivo di esistere solo se crea valore per il cliente. | processi sono generalmente trasversali alle funzioni e facilitano l'integrazione delle stesse. Il principio del TQM della gestione dei processi scaturisce dalla consapevolezza che è proprio attraverso i processi che l'azienda crea valore per i propri clienti. 3 parametri: - efficacia del processo: capacità di realizzare prodotti conformi agli standard - efficienza del processo: capacità di realizzare prodotti in minimizzando i costi e riducendo il lead-time - elasticità del processo capacità di ottimizzare i tempi di risposta ai cambiamenti del mercato Permette di progettare adeguati sistemi di monitoraggio che permettono di ridurre progressivamente difettosità e inefficienze. Rappresenta il modello organizzativo ottimale per realizzare il miglioramento continuo. La gestione delle informazioni e dei dati: L'approccio fondato sul ciclo di Deming richiede le azioni di miglioramento siano fondate su dati e fatti. Strumenti statistici consistono in tecniche quantitative finalizzate a supportare le analisi dei problemi con l'obiettivo di esplorare le cause e individuare specifiche azioni di miglioramento. Il personale dell'organizzazione è protagonista attivo del processo di miglioramento ed è direttamente coinvolto in tutte le sue fasi: raccolta dei dati, la gestione e la loro interpretazione, la predisposizione dei piani di miglioramento. La responsabilità e la leadership del management Non si può fare qualità totale senza che vi sia una chiara diretta responsabilità del top management. Che trasferisca valori, obiettivi, stimoli ai propri collaboratori. La cultura della qualità deve eseguire un processo top down. Nell'ottica TQM il concetto di leadership non è riferito solo i livelli dirigenziali ma coinvolge chiunque assuma la responsabilità di un processo e di un team di risorse da gestire. Il coinvolgimento del personale: Se tutto il personale non si sente partecipe di un processo di cambiamento e di miglioramento, il livello di qualità raggiungibile non può essere il massimo possibile, in quanto ci sarà sempre qualche area dell'organizzazione in cui si perdono occasioni per fare delle cose meglio. La valorizzazione del personale si realizza attraverso le empowerment: responsabilizzazione delle risorse umane, ottenuta attraverso il trasferimento di deleghe operative e gestionali sui processi mediante strumenti di autocontrollo e di auto direzione. Si basa sulla centralità dell'uomo e sulla soluzione partecipativa dei problemi con l'obiettivo di favorire: - il miglioramento degli indicatori di performance aziendale. - la soddisfazione dei clienti. - il conseguimento degli obiettivi di business. Importante notare la stretta correlazione che intercorre tra il TQM e il Just in time, a entrambi i modelli si richiede il completo coinvolgimento e la massima motivazione dei Lavoratori, l'allargamento delle mansioni, flessibilità e autonomia decisionale. I rapporti di reciproco beneficio con i fomitori e con i partner chiave: Il livello di qualità delle materie prime, del componenti, dei servizi acquistati all'esterno dell'organizzazione dipendono direttamente il livello di qualità dell'offerta. Ai fornitori non si richiede solo un prezzo competitivo, la garanzia della qualità delle forniture, tempestività e servizio post-vendita, ma anche è sempre di più la capacità di innovarsi cioè la capacità di risposta al cambiamento. 5.5 modelli standard per l'applicazione del TAM Una prima suddivisione da fare è quella che distingue i modelli dagli standard. Modelli: propongono una visione complessiva della gestione della qualità delle organizzazioni e rappresentano sostanzialmente delle linee guida per i comportamenti e le scelte delle imprese. Standard: grado di formalizzazione molto maggiore rispetto ai primi e si fondano sul principio di conformità a requisiti chiaramente predefiniti. L'adozione degli standard può tradursi in un riconoscimento, tipicamente sotto forma di certificazione, da parte di un soggetto terzo: - standard obbligatori: previsti per legge - standard volontari: possono essere adottati a discrezione dei manager e rappresentano quindi una scelta strategica.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved