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Riassunto terza parte del Manuale di procedura penale TONINI da pag 343 mezzi di prova, Sintesi del corso di Diritto Processuale Penale

Continuazione dei riassunti del manuale che seguono i riassunti 1 e 2

Tipologia: Sintesi del corso

2014/2015

Caricato il 14/06/2015

honeymy
honeymy 🇮🇹

4.3

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Scarica Riassunto terza parte del Manuale di procedura penale TONINI da pag 343 mezzi di prova e più Sintesi del corso in PDF di Diritto Processuale Penale solo su Docsity! Natura della consulenza tecnica di parte In base al ssitema accolto dal codice la consulenza di parte è insieme espressione della difesa tecnica ( la corte cost nella sentenza n 33 del 1999 ha esaltato la natura di strumento di difesa tecnica del consulente precisando che il patrocinio a spese dello stato deve imprendere anche la consulenza tecnica disposta fuori dei casi di perizia) e mezzo di prova scientifica tecnica o artistica. Si discute se il consulente possa essere chiamato a deporre soltanto dalla parte che lo ha nominato o anche delle controparti e queste ultime possono controesaminarlo. Risulta oggettivamente difficile valutare una prova scientifica. Ebbene gli opposti pericoli si neutralizzano calando laprova sciegitifa all’interno degli ordinari meccanismi conoscitivi del processo. ciò significa che l prova scientifica deve essere valutata alla stessa stregai delle altre prove . occorre valorizzare ugello che è stato definito il modello della motivazione legale e razionale, art 546 lett e. ciò significa che il giudice deve esporre nella motivazione della sentenza perché ritiene attendibile la prova sulla quale fonda la sia decisione e perché ritiene non attendibili le prove contrarie. Non si può imporre al giudice di adottare una motivazione entrando nel merito delle argomentazioni degli specialisti. tuttavia si ritiene necessario che il giudice dimostri di aver preso in considerazione le differenti ricostruzioni tecniche, yale è il senso del brocardo lattico iudex peritus peritorum. Nel quadro delineato emerge l’assoluta centralità dell’esame incrociato al quale possono essere sottoposti gli esperti. Il perito è attendibile non in quanto figura neutra di nomina giudiziale egli è attendibile in quanto la sua ricostruzione abbia resistito all’urto del contraddittorio. Nella valutazione il giurie deve necessariamente verificare se il risultato della prova scientifica appare coerente con le altre prove raccolte nel procedimento. Il consulente tecnico del pubblico ministero Vi sono norme apposite che regolano i consulenti della pubblica accusa. Nelle fasi dell’udienza preliminare e del giudizio il pm può nominare consulenti tecnici sia nel caso di perizia sia fuori dei casi di perizia ai sensi dell0art 233. la nomina avviene scegliendo una persona iscritta negli albi dei periti. egli agisce come parte. la differenza rispetto al consulente tecnico della pete privata sta nell’interesse pubblico che muove l’attività del pubblicoministero. la perizia che richiede atti idonei ad incidere sulla libertà personale Può accadere che nel corso della perizia si renda necessario compiere atti idonei ad incidere sulla libertà personale dell’indagato o di altre persone, si pensi ai prelievi di campioni biologici finalizzati all’estrazione del profilo del DNA. Nel codice del 1988 non esisteva una disciplina espressa in relazione a tali attività il problema si poneva qualora l’individuo sottoposto alle attività peritali negava il proprio consenso. in assenza di collaborazione l’unica via praticabile sarebbe consistita nella esecuzione coattiva di tali atti. tuttavia un’attività del genere dovrebbe misurarsi con l’art 13 cost in base al quale la libertà personale è inviolabile. la sentenza costituzionale n 238 del 1996 è intervenuta sulla delicata questione. il giudice delel leggi aveva dichiarato l’illegittimità dell’art 224 comma 2 nella parte in cui consentiva al giudice di ordinare coattivamente la sottoesposizione dell’indagato o di terzi allo svolgimento d attività peritali idonee ad incidere sulla libertà personale dell’imputato o dell’indagato o di terzi senza prevedere i sci e i modi in relazione a simili attività. L’accertamento non deve violre la dignità della persona umana né porre in pericolo la vita dell’interessato. La legge n 85 del 2009 : dopo più di un decennio di silenzio il legislatore è intervenuto a disciplinare la delicata materia con questa legge. (la legge contiene la definizione di alcuni termini specifici ad es DNA acido deossiribonucleico depositario della informazione genetica etc). il nuovo articolo 224 bis reca una regolamentazione delle ipotesi nel cui orso della perizia si renda necessario effettuare prelievi ed accertamenti medici coattivi. Prelievi con il consenso dell’interessato qulora l’interessato sia consenziente non scatta la necessità di tutelare la libertà personale. Anche le tipologie degli accertamenti espletabili non richiedono una indicazione tassativa. Resta il limite ricavabile dall’art 5 cod civ in relazione agli atti di disposizione del proprio corpo: l’individuo non può consentire ad atti che comportino una Il requisito negativo è che l’oggetto rappresentato deve essere un atto o fatto differente dagli atti processuali compiuti nel procedimento nel quale il documento è acquisito. Se l’oggetto rappresentato è un atto del medesimo procediemnto il codice non utilizza ilt ermine documento bensì il termine di documentazione. la forma di documentazione di un atto dle possedimento è di regola il verbale. Dunque la documentazione rappresenta atti processuali compiuti da soggetti di quel procedimento nel quale la documentazione è effettuata ad es il verbale, la normativa fenrelae è contenuta negli art 134 -142 e nella normativa speciale relativa al singolo tipo di atto. il documento rappresenta un atto o un fatto differente da un atto processuale compiuto nel procedimento nel quale il documento è acquisito ad es il diario della vita di un terzo e la normativa è contenuta negli art 234-243. Definizione di documento: tenendo conto delle innovazioni tecnico scientifiche definiamo documento quella rappresentazione di un fatto che è incorporata sui di una base materiale con un metodo analogico o digitale. da ciò si ricava che il concetto di documento comprende 4 elementi: 1. il fatto rappresentato nel concetto di atto rappresentato devono essere ricompresi sia i fatti persone o cose sia i contenuti di pensiero che sono espressi nelle dichiarazioni di scienza o di volontà.pertanto il fatto rappresentnato è tutto ciò che può essere oggetto di prova. 2. la rappresentazione rappresentare un fatto significa costruirne uno equivalente in modo da renderlo conoscibile quando non è più presente. le modalità di rappresentazione sono le più barie parole immagini suono o gesi. può avvenire per opera dell uomo o automaticamente mediante uno strumento. 3. l’incorporamento è ‘operazione mediante la quale la rappresentazione è fissata su di una base materiale. il codice prevede le forme più varie di incorporamento. l’art 234 citala scrittura accanto alla fotografia alla fonografi e alla cinematografia ma lascia la possibilità che l’incorporamento avvenga con qualsiasi altro mezzo, i metodi di incorporamento oggi sono analogico e digitale. -attraverso il metodo analogico la rappresentazione è incorporata su di una base materiale mediante grandezze fisiche variabili con continuità. l’incorporamento + materiale nel senso che la rappresentazione non esiste senza quel supporto fisico sul quale è stata incorporata. può essere manuale o automatico. -attraverso il metodo digitale la rappresentazione è incorporata su di una base materiale mediante grandezze fisiche variabili con discontinuità si tratta di numeri zero e no. il dato che contiene l’informazione è denominato informatico, ha la caratteristica di essere dematerializzato nel senso che il documento esiste indifferentemente dal supporto fisico sul quale è incorporato. La caratteristica del documento informatico ed il suo pregioè quella di essere trasferibile con rapidità da un supporto ad un altro rimanendo identico. 4. la base materiale sulla quale è incorporata la rappresentazione può essere la più varia. è sufficiente l’idoneità a conservare la rappresentazione al fine di riprodurla quando occorra. Il documento tradizionale può essere definito come quella rappresentazione di un fatto che è incorporata su di una base materiale con un metodo analogico es uno scritto una fotografia un disco in vinile. il documento informatico può essere definito come quella rappresentazione di un fatto che è incorporata in una base materiale con un metodo digitale. per i giuristi rilevano due difficoltà: il dato informatico è facilmente modificable da persone anche differenti dall’autore inoltre in alcuni casi un successivo accesso al file tramite il dispositivo provoca la modifica del contenuto dello stesso. può essere dunque arduo conservare un documento informatico inalterato. di qui la necessità di particolari cautele come ad es la creazione di una copia clone dell’hard disk conforme all’originar che viene resa non modificabile mediante appositi procedimenti. è necessario procedere con mezzi di ricerca della prova quali sono l’ispezione la perquisizione ed il sequestro. il valore probatorio del documento contenente dichiarazioni un’opinione dottrinale ha sostenuto che il documento contente una dichiarazione non è utilizzabile come prova del fatto narrato perché ciò sarebbe contrario al principio di oralità. la corte cost nel 1992 ha precisato che l’art 234 non distingue tra rappresentazione di fatti e rappresentazione di dichiarazioni pertanto il documento contente una dichiarazione può costruire prova del fatto rappresentato nella medesima. un limite di diritto positivo è rinvenibile nell’art 111 comma 4 in base al quale la colpevolezza dell imputato non può essere provata sulla base di dichiarazioni rese da chi per libera scelta si è sempre volontariamente sottratto all’interrogatorio di parte. il documento anonimo la prova documentale può essere valutata dal giudice nella sua attendibilità quando è noto l’autore del documento. quando il documento è anonimo non si possono verificare credibilità e attendibilità, e dunque il legislatore prevede un’apposita disciplina. nel solo cos in cui si sia in presenza di una dichiarazione anonima il codice prevede la sanzione dell’intutilizzabilità. del documento anonimo che contenga una rappresentazione diversa dalla dichiarazione il codice non da alcuna regolamentazione, poiché è posto come regola generale il libero convincimento del giudice. possiamo concludere che i documenti anonimi non dichiarativi possono essere utilizzar ad es una foto della quale è ignoto l’autore potrà essere utile per attestare che una persona era viva in quella data. se poi siamo di fronte ad un documento misto che contiene sia una dichiarazione sia una rappresentazione differente dalla dichiarazione occorre ritenere che esso sia utilizzabile in quella parte di rappresentazione che non consiste in una dichiarazione. Art 239 accertato l’autore non è più anonima e quindi utilizzabile. il valore probatorio: si pone il porlema di credibilità della fonte e di attendibilità della rappresentaizone, infatti ci si può chiedere cosa avesse da nascondere l’autore della dichiarazione. le dichiarazioni anonime utilizzabili; il codice prevede due eccezioni al divieto di utilizzare il documento contente dichiarazioni anonime in base all’art 240 sono utilizzabili le dichiarazioni che costruiscono corpo del reato e quellc eh comunque provengano dall’imputato. la prima eccezione cosituisce un’applicazione dell’art 235 che impone che il corpo del reato sia sempre acquisiti o al procedimento. La legge n 48 del 2008 ha lacune e quindi spetta alla dottrina ed alla giurisprudenza di ricomporre il sistema in via interpretativa LE ISPEZIONI L’ispezione art 244 consiste nell’osservare e descrivere persone luoghi e cose allo scopo di accertare le tracce e gli altri effetti materiali del reato. è un mezzo di ricerca della prova che ha prevalentemente una finalità descrittiva è disposta di regola dall’autorità giudiziaria quando occorre accertare le tracce e gli altri effetti materiali del reato. Se necessario l’ispezione si svolge con l’impiego di poteri coercitivi sia il giudice sia il pubblico ministero possono disporre l’intervento della polizia giudiziaria. poiché il potere coercitivo incide su libertà protette dalla costituzione il codice prevededetermintate formalità per le ispezioni delle persone e dei luoghi in ogni caso l’ispezione è disposta con decreto motivato. L’ispezione personale: ha ad oggetto il corpo di un essere umano vivente o parti di esso può trattarsi dunque di qualunque parte del corpo. l’autorità giudiziaria può disporre legittimamente l’effettuazione coattiva di un esame radiografico da parte di n medico nei confronti di persona sostentata di detenere all’interno del proprio corpo ovuli contenenti sostanze stupefacenti. Questo tipo di ispezione ha una normativa tutta particole. l’interessato è avvertito della facoltà di farsi assistere da una persona di fiducia purché questa sia prontamente reperibile. l’ispezione personale è eseguita nei limiti del possibile nel rispetto del pudore eseguita nel rispetto della dignità della persona, L’ispezione di luoghi o cose: altre norme. l’autorità giudiziaria ha anche il potere di ordinare che taluno non si allontani prima che le operazioni siano cconlusie e può far ricondurre coattivamente sul posto il trasgressore. Nelle fasi dell’udienza preliminare e del dibattimento l’ispezione di persone di luoghi o di cose è disposta dal giudice. Durante le indagini preliminari l’ispezione è compiuta dalla polizia di propria iniziativa in situazione di urgenza sotto la forma di accertamenti e rilievi. Quando il pm procede ad ispezione il difensore dell’indagato deve essere preavvisato almeno 24 ore prima. il ritardo possa pregiudicare la ricerca della prova il pm può procedere anche prima del termine fissato dandone avviso al difensore senza ritardo o anche senza darne avviso se vi è fondato morivo di ritenere che le tracce possano essere alterate. Quando omette l’avviso o procede prima del termine il pubblico ministero deve indicare specificatamente a pena di nullità i motivi della deroga. LE PERQUISIZIONI La perquisizione art 247 consiste nel ricercare una cosa da assicurare al procedimento o una persona da arrestare.la perquisizione personale è disposta quando vi è fondato motivo di ritenere che taluno occulti sulla persona il corpo del reato o le cose pertinenti al reato. La perquisizione locale è disposta quando vi è fondato motivo di ritenere che tali cose si trovino in un determinato luogo ovvero che in esso possa eseguirsi l’arresto dell’imputato o dell’evaso. La perquisizione informatica è disposta quando vi è fondato motivo di ritener che dati informazioni programmi informatici o tracce cmq pertinenti al reato si trovino in un sistema informatico o telematico anche qualora yale sistema sia protetto da norme di sicurezza. La perquisizione è disposta dall’autorità giudiziaria e cioè dal giudice o dal pm cn decreto motivato. La ricerca di una cosa determinata: è prevista una modalità meno invasiva della perquisizione quando si ricerca una cosa determinata art 248. l’autorità giudiziaria può limitarsi ad invitare taluno a consiegnare la cosa. Nel compiere una perquisizione devono essere osservate alcune formalità a tutela dei diritti di libertà garantiti dalla cosituzione. Se deve essere eseguita la perquisizione di una persona occorre consegnare a questa una copia del decreto con l’avviso della facoltà di farsi assistere o rappresentare da una persona di fiducia a condizione che sia prontamente reperibile ed idonea. Le cose rinvenute nel corso della perquisizione se costituiscono corpo del reato o sono pertinenti al reato sono sottoposte a sequestro. se si trova la persona ricercata si da esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare o ai provvedimenti di arresto o di fermo. Nelle fasi dell’udienza preliminare e del dibattimento la perquisizione è disposta dal giudice. la perquisizione su iniziativa del pubblico ministero: nel corso delle indagini preliminari la perwuisizioeè ordinata dal pm che vi provvede personalmente o delegandola ad un ufficiale di polizia giudiziaria art 247 comma 3 e 370 comma 1. All’indagato che sia eventualmente presente alla perquisizione viene chiesto se è assistito da un difensore qualora l’indagato ne sia pruno è disegnato un difensore d’ufficio. La perquisizione su iniziativa della polizia giudiziaria : sempre nel corso delle indagini preliminari la polizia giudiziaria può procedere di propria iniziativa a perquisizione personale o ovale ma soltanto in flagranza di reato o nel caso di evasione art 352. La polizia giudiziaria deve trasmettere il verbale delle operazioni senza ritardo al pubblico ministero del luogo nel quale la perquisizione è stata eseguita .Il magistrato convalida la perquisizione nelle 48 ore successive se ne ricorro i presupposti. IL SEQUESTRO PROBATORIO TIPI DI SEQUESTRO: il codice prevede tre distinte forme di sequestro: -il sequestro probatorio -il sequestro preventivo -sequestro conservativo il primo è collocato tra i mezzi di ricerca della prova e gli altri due tra le misure cautelari. Comune ai 3 tipi di sequestro è la caratteristica dicreare un vincolo di indisponibilità su una cosa mobile od immobile attraverso uno spossessamento coattivo. Differenti sono le finalità dei 3 strumenti. il sequestro preventivo e quello conservativo come misure cautelari si giustifica nella relazione al rpogretto preliminare sulla base della maggiore incisità dei due atti sui diritti soggettivi. Il sequestro probatorio consiste nell’assicurare una cosa mobile od immobile al procedimento per finalità probatorie mediante lo spossessamento coattivo della csa e la creazione di un vincolo di indisponibilità sulla medesima. LE INTERCETTAZIONI DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI Per intercettazioni si intende quell’atto del procedimento che si effettua mediante strumenti tecnici di percezione e che tende a captare il contenuto di una conversazione o di una comunicazione segreta in corso tra due o più persone quando l’apprensione medesima è operata da parte di un soggetto che nasconde la sua presenza. a. segretezza. I soggetti devono comunicare tra loro con preciso intento di escludere estranei dal contenuto della comunicazione b. strumenti di percezione: il soggetto che capta deve usare strumenti tecnici di percezione elettro meccanici, elettronici o digitali particolarmente invasivi ed insidiosi idonei a superare le cautele elementari che dovrebbero garantire la libertà e segretezza del colloquio e a captarne i contenuti, non effettua una intercettazione colui che ascolta una conversazione origliando dietro una porta. viceversa è intercettazione pur non essendo effettuata in tempo reale l’attività del terzo che nasconde per poi recuperarlo un apparecchio magnetofonico in funzione nella stanza destinata ad ospitare una conversazione tra altre persone con ascolto in differita della riproduzione. c) terzietà e clandestinità:il soggetto captante deve essere assolutamente estraneo al colloquio e deve operare in modo clandestino, non è intercettazione la registrazione di un colloquio effettuata da una perte delle persone che vi partecipano attivamente. l’intercettazione così definita è un’attività che può essere compiuta soltanto per iniziativa del pubblico ministero e su autorizzazione del giudice per le indagini preliminari nei casi e mdi previsti dalla legge (art 266-271). Le intercettazioni ambientali: l’intercettazione di comunicazioni tra presenti da parte di una persona non presente è ammessa di regola fuori dal domicilio privato su autorizzazione del giudice art 267 ed in presenza dei presupposti di legge. Le ipotesi che non costituiscono intercettazione: differente dalla intercettazione perché non ha per oggetto una comunicazione è il pedinamento mediante apparecchiatura satellitare GPS che può esser disposto dalla polizia giudiziaria come mera attività atipica. Parimenti sono entrane e all’intercettazione l’acquisizione dei tabulati del traffico telefonico. Una figura particolare che può essere assimilata parzialmente all’intercettazione è la registrazione fonografica occultamente eseguita da uno degli interlocutori d’intesa con la polizia giudiziaria. sul punto la giurisprudenza ha tracciato distinzioni di una notavo importanza. (si tratta dell ipotesi in cui una person arechi con se apparecchi di registrazione che consentono alla polizia giudiciaizria l’ascolto contestuale o differito di una conversazione con l’indagato. la figura viene indicata con “agente segreto attrezzato per il suono”. La consulta ha precisato che la registrazione in oggetto costituisce la documentazione di un atto di indagine. con riferimento all’ascolto contestuale la cote costituzionale ha lasciato intendere che la soluzione preferibile è quella che considera l’atto come una sorta di intercettazione mascherata. in relazione alla mera registrazione operata dal privato al fine di consentire alla polizia un ascolto differito, la corte cost ha lasciato aperto il problema relativo all’inquadramento giuridico. secondo la cassazione si tratta diun’attività di indagine atipica che incide sul diritto alla segretezza delle conversazioni tutelato dall’art 15. le registrazioni fonografiche eseguite da uno degli interlocutori con strumenti di captazione forniti dagli organi investigativi sono effettuate con il consenso di uno dei partecipanti alla conversazione. l’attività in questione può dunque essere effettuata purché sia autorizzata con un provvedimento motivato dell’autorità giudiziaria che può essere costituito anche da un decreto del pubblico ministero. I requisiti per disporre le intercettazioni le intercettazioni di comunicazioni e di conversazioni sono ammesse con molti limiti. Questi sono imposti dalla necessità di rispettare la garanzia che è prevista dall’art 15della costituzione e che tende a tutelare la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione. La compressione della libertà individuale è ammessa soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria con le garanziestabilite dalla legge. pertanto deve ritenersi vigente in materia una sirserva di giurisdizione e una riserva di legge. nel rispetto della riserva di giurisdizione, le intercettazioni devono essere autorizzate dal giudice su richiesta del pubblico ministero art 267. In adempimento alla riserva a di le legge, l 1.e intercettazioni possono essere disposte nei procedimenti relativi ai soli reati previsti nell’art 266 comma 1 2.e devono esistere gravi indizi di reato a prescindere da una responsabilità soggettiva. 3.l’intercettazione deve essere assolutamente indispensabile ai fini della prosecuzione delel indagini ciò avviene quando la prova non può esse acquisita con mezzi diversi dalla intercettazione. Ai ensi dell’art 266 bis l’intercettazione del flusso di comunicazioni relativo ai sistemi informatici o telematici è consentita nei procedimenti concernenti sia i reati indicati nell’art 266 sia i rati commessi mediante l’impiego di tecnologie informatiche o telematiche. intercettazioni per gravi delitti: occorre segnalare ch snelle indagini relative a delitti di criminalità organizzata i requisiti sopra ricordati sono attenutati, basta infatti la sussistenza di sufficienti indizi e la mera necessità per la prosecuzione delle indagini. Merita da segnalare la possibilità che si svolgano le cd intercettazioni preventive. hanno una regolamentazione speciale. si consente di eggettuare intercettazioni telefoniche al solo scopo di prevenire il compimento di determinati delitti particolarmente gravi in tema di criminalità mafiosa o terroristica. occorre sottolineare che le intercettazioni preventive sono disposte direttamente dal pubblico ministero con decreto quando vi siano elementi investigativi che giustifichino l’attività di prevenzione. Il procedimento il procedimento ordinario: in base all’art 267 il pubblico ministero chiede al giudice per le indagini preliminari l’autorizzazione a disporre le intercettazioni e trasmette gli atti dai quali si ricava l’esistenza dei presupposti delle medesime. l’autorizzazione è concessa dal giudice con decreto motivato. Il decreto che dispone l’intercettazione: dopo che il giudice ha autorizzato le intercettazioni il pubblico ministero emana un ulteriore decreto con cui regola le modalità e la ditata delle operazioni.art 267 comma 3. modalità: il pm determina le modalità delle intercettazioni ad stabilisce quali sono le linee telefoniche da controlalre. le operazioni possono essere compiute esclusivamente per mezzo degli impianti istallati nella procura della repubblica. la pena può essere applicata soltanto dop la sentenza irrevocabile di condanna. Il contrasto appare ancora più accentuato ove si tenga presente che le misure cautelari possono arrivare ad un livelli di coercizione preccochè coincidente con quello della pena. Affinchè le restrizioni della libertà personale dell’imputato nel corso del procedimento siano compatibili con la presunzione d’innocenza è necessario che esse siano nettamente differenziate rispetto alla pena. Per questo motivo la misura cautelare può essere giustificata solfato sall’esistenza di un pericolo di procedimento penale. Proprio per differenziare il più possibile la custodia cautelare dalla pena il legislatore è obbligato a prevedere una molteplicità di misure idonee di volta in volta a far fronte alla varietà delle esigenze cautelari meno afflittive rispetto alla custodia in carcere che è la più limitativa per la libertà personale. 3. la prognosi di colpevolezza allo stato degli atti Nel processo penale l’applicazione di una misura cautelare personale richiede l’aceramento di gravi indizi di colpevolezza art 273 basato sugli elementi di prova che l’accusa è riuscita a raccogliere sin dall’inizio delle indagini, cioè basato su materiale probatorio. l’accertamento non deve essere sommario al contrario il codice impone che esso sia fondato su elementi di prova ed adeguatamente motivato art 292. le misure cautelari personali possono essere applicate quando si ritiene che gli elementi fino a quel momento raccolti, se confermati in dibattimento condurranno alla pronuncia di una sentenza di condanna. 4.l’immediata esecutività la necessità di evitare pericoli impone lìimeediata esecutività del provvedimento cautelare 293.la esecutività e la idoneità del provvedimento ad essere attuato coattivamente anche contro la volontà della persona interessata. Ai sensi dell’art 92 disp att l’ordinanza che dispone la misura cautelare è immediatamente trasmessa al pubblico ministero che ne ha fatto richiesta il quale ne cura l’esecuzione. 5.la provvisorietà il ravvedimento cautelare non condiziona la decisione definitiva. da un altro lato il provvedimento cautelare è revocabile o modificabile in attesa della sentenza definitiva. le prove che saranno successivamente raccolte potranno portare all’acquisizione di ulteriori elementi tali da confermare o escludere gravi indizi di reità oppure potrebbero attestare il modificarsi o il venir meno delle esigenze cautelari. 6. la previsione per legge le misure cautelari comportano la limitazione delle libertà garantite dalla cosituzionein particolare della libertà personale e domiciliare. la costituzione esige che la legge preveda espressamente i casi ed i modi nei quali il provvedimento dell’autorità giudiziaria può porre limiti alle predette libertà si tratta dei principi di riserva di legge e di tassatività posti dagli art 13 e 14 della cost. entro tali limiti le libertà fondamentali possono essere compresse nel perseguire i fini legittimi del processo penale. 7. La giurisdizionalità: le misure cautelari sono disposte con un provvedimento emanato dal giudice. la riserva di giurisdizionalità non è assoluta, sia la cost che il codice ammettono che i provvedimenti temporanei possano essere disposti dal pubblico ministero e dalla polizia giudiziaria possiamo citare ad es il fermo di persona gravemente indiziata di un delitto nelle ipotesi previste dall’art 384 cpp. Tali provvedimenti sono definiti precautelari, devono essere sottoposti a convalida da parte del giudice entro un tempo predeterminato. 8.l’impugnabilità è possibile proporre impugnazione. la cost art 111 comma 7 prevede il ricorso per cassazione per violazione di legge contro tutti i provvedimenti che comportano una limitazione della libertà personale. I TIPI DI MISURE CAUTELARI la molteplicità di misure è tipica del sistema accusatorio perché permette di configurare la custodia in carcere come ultima possibilità residuale. prima distinzione fondamentale: misure personali e reali. le misure pedonali comportano limiti alla libertà personale eo alla libertà di determinazione nei rapporti familiari e sociali. le misure reali toccano siamogli beni mobili o immobili e impongono il divieto di disporre di tali beni .il codice prevede il sequestro conservativo ed il sequestro preventivo. Le misure personali si dividono in 3 categorie: -MISURE COERCITIVE -INTERDITTIVE -MISURE DI SICUREZZA applicate provvisoriamente a scopi cautelari. le misure coercitive sono enumerate nel codice in ordine crescente di gravità e vanno dal divieto di espatrio alla custodia cautelare in carcere. LE MISURE OBBLIGATORIE Il divieto di espatrio art 281 impone all’imputato di non uscire dal territorio nazionale senza l’autorizzazione del giudice che può dare tutte le disposizioni necessarie per assicurare l’esecuzione del provvedimento . Con l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria art 282 si prescrive all’imputato di presentarsi presso gli uffici di quest’ultimo nei giorni e nelle ore indicati dal giudice. Il divieto di dimora impone all’imputato di non dimorare in un determinato luogo e di non accedervi senza l’autorizzazione del giudice. viceversa con l’obbligo di dimora si prescrive all’imputato di non allontarsi senza l’autorizzazione del giudice dal comune o da una sua frazione. Con l’allontanamento dalla casa familiare il giudice prescrive all’imputato di lasciare immediatamente la casa familiare ovvero di non farvi rientro e di non accedervi senza autorizzazione. è possibile prescrivere obblighi accessori come il divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla pedona offesa, o l’obbligo di versare un assegno periodizo ai conviventi.Si tratta di una misura cautelare predisposta co particolare riferimento ai reati di violenza nelle relazioni familiari. poi c’è il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa il giudice può anche prescrivere all’imputato di mantener una determinata distanza dai predetti luogo o vietare di comunicare conla persona offesa prossimi congiunti etc. LE MISURE CUSTODIALI Comportano per l’imputato una situazione di custodia dalla quale derivano due conseguenze. Quella negativa consiste nella configurabilità del delitto di evasione ove l’imputato si allontani dal luogo di custodia La conseguenza positiva sta nel fatto che il periodo trascorso in custodia sarà computato come esecuzione della pena detentiva nel caso in ci questa debba essere eseguita in seguito a condanna. Gli arresti domiciliari art 284 impongono all’imputato di non allontanarsi dalla propria abitazione o da altro luogo di privata dimora ovvero da un luogo pubblico di cura o di assistenza. (Una normativa specifica è prevista per due categorie di persone. per gli imputati tossicodipendenti che hanno in corso programmi terapeutici o che intendono sottoporsi ai medesimi è previsto l’arresto domiciliare presso strutture di recupero.Quando imputati siano una donna incinta o madre di prole di età fino a sei anni con lei convivente o padre è previsto oltre all’arresto domiciliare nella propria la presunzione di innocenza e il rispetto delle libertà fondamentali impongono la previsione di una pluralità di misure cautelari. sul versante della qualità delle misure ne consegue che il ricorso alle forme di restrizione più intense deve ritenersi consentito solo quando le esigenze processuali e extraprocessuali cui il trattamente cautelare è servente no possano essere soddisfatte tramite misure di minore incisività. (principio affermato anche dalla corte europea dei diritti dell uomo “la carcerazione preventiva deve apparire coma la soluzione estrema che si giustifica solamente allorché tutte le altre opzioni disponibili si rivelino insufficienti”. si applica il modello della pluralità graduata predisponendo di una gamma alternativa di misure. La materia delle misure cautelari è stata più volte modificata dopo l’entrata in vigore del codice. i cambiamente hanno seguito varie linee di tendenza da un lato hanno creato un regime differenziato per la criminalità organizzata e per i più gravi delitti rispetto alla generalità dei reati. la normativa non pare aver raggiunto ancora un equilibrio stabile. LE DISPOSIZIONI GENERALI SULLE MISURE CAUTELARI PERSONALI La costituzione permette la restrizione della libertà personale soltanto nei casi e modi previsti dalla legge art 13 comma 2. se ne ricava che il potere di limitare la libertà personale ha il carattere della eccezionalità e pertanto può essere esercitato soltanto nei casi espressamente previsti dalla legge. il codice precisa i casi e i modi quando nell’art 272 afferma “le libertà della persona possono esserelimitate con misure cautelari soltanto a norma delle dispoziinei del presente titolo avente ad oggetto le misure cautelari personali . in tal modo si ottiene l’effetto di predisporre una regolamentazione generale della materia che si applica anche qualora la limitazione della libertà sia disposa in altra parte del codice. Occorre segnalare che il riferimento alle libertà della persona contenuto nell’art 272 comprende sia le misure cautelari che toccano la libertà personale in senso stretto sia le misure cautelari che impongono comunque ulteriori divieti. La riserva di giurisdizione è attuata dall’art 279 del codice secondo cui nell’applicazione revoca o modifica delel misure cautelari provvede il giudice che procede. quando si tratti di materia attinente alla libertà personale per autorità giudiziaria si deve intendere giudice. infatti le misure cautelai possono essere soltanto richieste e non disposte dal pubblico ministero. l’applicazione è riservata alla decisione del giudice che è organo terzo ed imparziale. All’inizio del procedimento prima dell’esercizio dell’azione penale tale organo è il giudice per le indagini preliminari. la normativa che si applica alle misure coercitive durante le indagini preliminari. il pm ha l’onere di convincere il giudice che esistono in concreto i presupposti che fondano la singola misura. per fare ciò il pm presenta insieme alla richiesta glia tti a sostegno della stessa. dopo che la misura coercitiva è stata eseguita l’imputato ha diritto di essere sentito dal giudice in un interrogatorio definito di garanzia. in questo momento il difensore ha la possibilità di conoscere la richiesta del pubblico ministero e gli atti che la pubblica accusa ha presentato al giudice. da quanto abbiamo esposto si ricava che il contraddittorio nella misura cautelare è posticipato ad un momento successivo all’applicazione di quest’ultima. Come previsto dalle altre disposizioni generali con le quali si apre il libro 4 del codice, i presupposti che consentono di disporre le misure sono suddivisi nelle seguenti categorie: -le condizioni generali di applicabilità -le esigenze cautelari -i criteri di scelta delle misure. Condizioni generali di applicabilità : Il codice pure le seguenti condizioni generali di applicabilità delle misure cautelari personali: 1.una determinata gravità del delitto addebitata all'imputato 2. la punibilità in concreto del delitto 3. la presenza di gravi indizi di reità La gravità del delitto: Gravità del delitto non è posta dall'articolo 273 ma la successiva 280 il codice articoli 280 287 dispone che non siano applicabili misure coercitive ed interdittive procedimenti per reati che sono denominati contravvenzioni in questi ultimi si possono adottare soltanto misure cautelari reali e cioè il sequestro conservativo il preventivo. Inoltre l'articolo280 impedisce che di regola possa applicarsi misure coercitive ed interdittive al di sotto della soglia minima di gravità del delitto addebitato tale soglia fa riferimento alla pena detentiva stabilita nel massimo per il delitto. Determinazione della pena ai fini della applicazione delle misure cautelari In base all'articolo 278 per determinare la quantità di file consente di applicare le misure cautelari il codice impone di considerare la pena detentiva prevista in astratto nel massimo per il singolo delitto consumato o tentato. (non si tiene conto della continuazione della recidiva e delle circostanze comuni del reato fatta salva l’aggravante che consiste nell’aver profittato di situazioni di tempo a). dell’art 192 commi 3 e 4 che impone i riscontri per le dichiarazioni di imputati connessi o collegati b) dell’art 195 comma 7 che richiede l’indicazione della fonte delle dichiarazioni per sentito dire c) dell’art 203 che vieta l’utilizzazione delle dichiarazioni che la polizia ha ricevuto dai suoi informatori a meno che essi non siano sentiti d)dell’art 271 comma 1 che vieta l’utilizzazione dei risultati delle intercettazioni eseguite illegittimamente. L’interpretazione sistematica da noi accolta richiede che su tutte le disposizioni del libro terzo si faccia di volta in volta una valutazione di compatibilità in relazione al singolo atto di indagine. Una qualche forma di contraddittorio è garantita soltanto dopo la esecuzione della misura coercitiva quando il difensore è posto in grado di conoscere gli atti in base ai quali è stato emesso il provvedimento relativo. Le esigenze cautelari le misure personali possono essere applicate soltanto quando esiste in concreto almeno una delle esigenze cautelari indicate dall’art 274. il pubblico ministero nel presentare al giudice la richiesta motivata di disporre una misura cautelare deve fornire li elementi di prova che dimostrino in concreto sia l’esistenza di tutte le conduzioni necessarie per applicare la misura richiesta sia il ricorre di una delle esigenze cautelari e cioè il pericolo di inquinamento della prova il pericolo di fuga o infine il pericolo che vengano commessi determinati reati. 1. il pericolo di inquinamento della prova il pubblico ministero deve dimostrare che vi sono in concreto situazioni di attuale pericolo sia per l’acquisizione della prova (pericolo di occultamento) sia per l’acquisizione i modo genuino (pericolo di alterazione).La situazione di pericolo deve essere fondata su circostanze di fatto espressamente indicate nel provvedimento a pena di nullità art 292 comma 2 lett c. le precisazioni sono dovute alla legge n 332 del 1995 che ha reati agli abusi verificatisi nella prassi applicativa. si è previsato che dal silenzio mantenuto dall’imputato non si può ricavare l’esistenza del pericolo di inquinamento della prova. 2) il pericolo di fuga Questa esigenza sussiste quando l’imputato si è dato alla fuga o vi è il concreto pericolo che si dia alla fuga. occorre tuttavia che il giudice ritenga possibile che all’imputato possa essere irrogata in concreto con la sentenza una pena superiore a due anni di reclusione. 3) il pericolo che vengano commessi determinati reati la misura coercitiva può essere applicata quando vi il pericolo che l’imputato commetta una delel seguenti categorie di delitti. 1. gravi delitti con l’uso di armi o di altri mezzi di violenza personale 2. gravi delitti diretti contro l’ordine costituzionale 3. delitti di criminalità organizzata 4. delitti della stessa specie di quello per il quale si procede. I criteri di scelta delle misure il giudice dopo aver accertato che esistono sia i gravi indizi di realtà sia almen una delle esigenze cautelari dispone la misura con ordinanza. sotto un profilo formale il giudice non può disporre una misura più grave di quella richiesta dal pubblico ministero in materia vale il principio accusatorio della corrispondenza tra chiesto e pronunciato. Da un punto di vista sostanziale il giudice ha il potere dovere di scegliere la misura cautelare in base ai criteri che sono espressamente indicati dalll’art 275. in base alla presunzione di innocenza art 27.2 cost, le misure cautelari coercitive devono rispettare ilc ritiro del minore sacrificio necessario secondo cui la restrizione della libertà personale deve essere contenuta entro i limiti indispensabili a soddisfare le esigenze cautelari nel caso concreto. In base all’art 275 cpp la misura da applicassi deve essere 1)adeguata alle esigenze cautelari presenti in concreto 2) proporzionata alla gravità del fatto e della sanzione ch potrà essere irrogata 3)graduata in modo tale da applicare la custodia in carcere solfato quando ogni altra misura sirulti inadeguata, L’accertamento dei criteri predetti deve basarsi su elementi di prova ricavati dal caso concreto. 1)IL PRINCIPIO DI ADEGUATEZZA Il giudice deve valutare la specifica idoneità di ciascuna misura in relazione alla natura e al grado delle esigenze cautelari da soddisfare nel caso concreto art 275. il sistema è ordinato in base al principio della pluralità graduata secondo cui le le msire sono connotate da differenti gradi di incidenza sulla libertà personale. Una volta che il pubblico ministero abbia adempiuto all’onere di provare l’esistenza di una determinata esigenza cautelare occorre che ci sia una piena corrispondenza funzionale tra la misura da adottare ed il pericolo che si vuole evitare. Per una specifica esigenza cautelare il codice impone una ponderazione ancora più accurata. Se vi è il pericolo di inquinamento della prova il giudice deve fissare la data di scadenza dell’efficacia della misura cautelare tenuto conto del tempo necessario a compiere le indagini preventivate. se la misura è la custodia in carcere essa di regola non deve avere una durata superiore a trenta giorni salvo ch dil delitto addebitato sia di una particolare gravità.Può essere disposta la proroga per non più di due volte ed entro il limite complessivo di 90 giorni. il legislatore ha previsto una disciplina apposita per l’applicazione di una misura cautelare contestualmente alla sentenza di condanna in fase di appello. In tal caso il nuovo comma 2-ter dell’art 275 stabilisce che il giudee anche d’ufficio deve emettere una misura cautelare personale se sussistono esigenze cautelari in relazione ad un delitto per il quale è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza sempre che tale delitto sia stato commesso da un soggetto condannato nei 5 anni precedenti per delitti della stessa indole. 3) IL PRINCIPIO DI PROPORZIONALITà l’art 275 comma 2 dispone che ogni misura debba essere proporzionata all’entità del fatto e alla sanzione che si ritiene possa essere irrogata. la norma opera in senso favorevole all’imputato perchè impone che in relazione ad una scarsa rilevanza del fatto di reato la misura cautelare non risulti eccessivamente afflittiva. La prevedibile applicazione della sospensione condizionale della pena Poiché la prassi non era rispettosa del principio il legislatore ha voluto regolare espressamente un caso limite e cioè l ipotesi nella quale fin dalla richiesta della misura cautelare sia prevedibile che al momento della pronuncia della sentenza di condanna potrà essere concessa la sospensione condizionale della pena. in tal caso la legge n 332 del 1995 ha introdotto il divieto di disporre la custodia cautelare. come è noto la sospensione condizionale può essere concessa di regola quando la pena detentiva da irrogare in cocnreto non supererà i due anni ed il giudice ritiene che il colpevole si asterrà dal commettere ulteriori reati , il beneficio è concesso quando il colpevole non ha precedenti penali. 3) IL PRINCIPIO DI GRADUALITÀ l’art 275 comma 3 sancisce ch ela custodia cautelare in carcere non può essere disposta soltanto quanto ogni altra misura risulti inadeguata. cio costituisce un’applicazione di quelprincipio del minore sacrificio necessario per la libertà personale che vige in materia. La deroga al principio di gradualità ed i principi affermati dalla corte costituzionale. In via di eccezione fin dal 1991 è stata introdotta una presunzione relativa di esistenza delle esigenze cautelari ed una presunzione assoluta di adeguatezza della custodia incarcere per i delitti di associazione mafiosa. l’imputato che si trova in queste situazioni è sottoposto al carcere soltanto se sussistono esigente cautelari di eccezionale rilevanza. se si tratta di detenute madri nei casi sopra menzionati e sussistono esigenze cautelari di eccezionale rilevanza che tuttavia consentono misure più blande è prevista a custodia cautelare in istituti di custodia attenuata denominati nella prassi ICAM. Il legislatore regola espressamente la situazione del tossicodipendente che ha in corso un programma terapeutico che non può svolgersi in una struttura carceraria. L’APPLICAZIONE DELLE MISURE CAUTELARI PERSONALI Il proceidmento con cui sono applicate le misure coercitive ha subito alcune modifiche dall’entrata in vigore del codice. Il legislatore del 1988 riteneva che ogni garanzia fosse assicurata dalla Verdi disposto che la prova si doveva formare nel dibattimento. Di conseguenza il contraddittorio e digita la prova non erano tutelati nelle fasi anteriori.La legge 8 agosto 1995 numero 332 ha ribaltato lo schema del codice del 1988 e cioè ha voluto accentuare l'incisività del contraddittorio sull'applicazione della misura cautelare personale. La legge non ha dato luogo ad una riforma e vibrata.L' applicazione delle misure cautelari personali avviene in due afasi. nella prima vi è una decisione del giudice fondata su di una richiesta ch sviene presentata dal pubblico ministero senza che sia sentita la difesa poiché la misura deve essere eseguita a sorpresa. nella seconda fase vi è una qualche forma di contraddittorio perché il giudice per le indagini deve interrogare l’indagato ed il difensore ha il diritto di esamirea i verbali degli atti che sono stati valutati dal giudice. all’inagato non è riconosciuto il diritto alla prova e cioè la possibilità di far assumere prove a difesa. infine il giudice decide soltanto su atti e documenti scritti senza poter sentire a viva voce alcun testimone. il pm che svolge le indagini in segreto subisce un controllo molto limitato ad opera del giudice. l’applicazione delle misure mediante un procedimento incidentale. le misure cautelari coercitive sono richieste e decise nel corso di un procedimento incidentale questo cosotisce una diramazione collaterale del procedimento principale che continua a svolgersi autonomamente. Ciò premesso è un procedimento incidentale quello che applica revoca o modifica una misura cautelare coercitiva e quello che decide sulla impugnazione contro i relativi provveimenti. il provvedimento incidentale ha una autonomia formale e funzionale rispetto al procedimento principale. formale perché è retto da regole diverse da quello principlae ed ha unosocpo differente. il procediemnto prrinciplae accerta la commissione di un fatto penalmente illecito e la sua attribuibilità ad una persona al fine di irrogare la pena il procedimento incidentale nel caso in esame accerta l’esistenza di gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari al fine di applicare una misura cautelare volta a prevenire determinati pericoli per il processo penale. Autonomia funzionale perchè le vicende del procedimento incidentale di regola non influiscono sul procedimento principale salvo che la legge non lo preveda espressamente. La richiesta del pubblico ministero e la decisione del giudice La prima fase del procedimento applicativo ha inizio quando il pm chiede per iscritto al giudice per le indagini preliminari l’adozione di una misura cautelare personale termina quando il giudice prende sempre per scritto una decisione sulla richiesta. la procedura è sefreta, rispetta il principio della separazione delle funzioni secondo cu iil pm non ha il potere di limitare la libertà personale dell’indagato. art 291.1 il giudice decide sulla base di atti di indagine che valgono come prove (elementi presentati dal pm) perché sono posti a fondamento di una decisione sulla libertà personale. L’obbligo di presentare al giudice tutti gli elementi a favore dell’imputato La legge n 332 del 1995 ha inserito un primo correttivo e cioè ha posto al pubblico ministero l’obbligo di presentare al giudice tutti gli elementi a favore dell’imputato e le eventuali deduzioni e memorie difensive già depositate. La legge n 332 del 1995 abolendo il comma 1 bis dell’art 291 ha sancito che il giudice ha un solo limite al suo potere di decidere sulla richiesta presentata dal pm e cioè non può applicare una misura più grave di quella richiesta. Il modello legale di motivazione dei provvedimenti cautelari La legge n 332 del 1995 ha introdotto un secondo correttivo che investe il potere decisionale del giudee. La motivazione in base alla normativa precdente poteva essere sommaria adesso deve essere esaustiva e deve rispettare una struttura prefissata che veniamo ad esporre art 292 comma 2 lett c e c-bis. (la giurisprudenza ha ammesso la cd motivazione per relationem per le ordinanze cautelari.Ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di motivazione è sufficiente che dalla lettura del provvedimento si possa dedurre l’inter cognitivo e valutativo seguito dal giudice) Il giudice deve precisare le specifiche esigenze cautelari e gli specifici indizi che giustificano in concreto la misura disposta con l’indicazione degli elementi di fatto da cui sono desunti e dei motivi per i quali essi assumono rileanza. Inoltre il giudice deve esporre i motivi per i quali ritiene rilevanti gli elmneti a carico e cioè deve dimostrare l aloro idoneità a sostenere l’ipotesi di accusa. Infine il giudice deve esporre i motivi per i quali ritiene non rilevanti gli elementi a difesa raccolti sia dal pm sia da difensore. Ai sensi dell’art 292 comma 2 ter l’ordinanaza è nulla se non contenete la valutazione degli elementi acetico ed a favore dell’imputato. L’unico requisito che non è richiesto agli indizi è la completezza a causa del fatto che siamo per sempre nella fase delle indagini. L’ordinanaza che dispone la custodiva cautelare è eseguita su incarico del pm dalla polizia giudiziaria che consegna alal’mputato copia del provvedimento con avvertimento della facoltà di nominare un difensore di fiducia. Quando non è possibile eseguire l’ordinanza che dispone una qualsiasi misura cautelare perché il destinatario non è stato rintracciato l’ufficiale o l’agente di polizia giudiziaria redige un verbale di vane ricerche indicando le indagini svolte. art 295. il verbale deve essere trasmesso al giudice che ha emanato il provvedimento questi se ritiene le ricerche esaurienti dichiara lo stato di latitanza di colui che si sottrae alla custodia cautelare. Al fine di agevolare le ricerche del latitante il giudice può disporre l’intercettazione di conversazioni o comunicazioni telefoniche. l’interrogatorio di garanzia La seconda fase del procedimento applicativo ha inizio nel momento in cui la misura cautelare personale è eseguita si conclude con l’interrogatorio davanti al giudice che ha deciso l’applicazione della misura stessa. (l’unico caso in cui l’interrogatorio ad opera del giudice precede l’applicazione della misura cautelare è quello in cui sia stata disposta la misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici servizi in tal caso il giudice prode a interrogatorio ex art 64 65 prima di decidere sull’applicazione del provvedimento.) richiesta dell’imputato o del pm art 299 comma 3; eccezionalmente possono essere concesse anche d’ufficio nel corso dell’interrogaorio di garanzia oppure in udienza. L’iniziativa d’ufficio del giudice è giustificata dal fatto che la libertà personale è un diritto non disponibile ai sensi dell’art 13 comma 1 cost. Prima di emanare il porvvediemnto il giudice devesentire il pm art 299 comma 3bis audizione che è dovuta ad un principio generale del nostro sistema processuale. il pm debe essere abbinato che ha due giorni per far eventualmente conoscere al giudice il suo pare re che non è vincolante. il giudice è in grado di avere un contatto diretto con l’indagato infatit può disporre l’interrogatorio prima di decidere in ordine alla revoca o alla sostituzione della misura cautelare, l’interrogatorio diventa obbligatorio quando lo abbia chiesto l’indagato e la sua istanza di revoca o di sostituzione si a basata su elementi nuovi o diverso rispetto a quelli già valutati. -LA SOSTITUZIONE IN PEIUS Può essere disposta dal giudice soltanto su richiesta del pm. ciò avviene sia quando le esigenze cautelari silurano essersi aggravate sia quando l’imputato ha trasgredito le prescrizioni che concernono la misura art 276. Il procedimento applicativo segue cadenze diverse diverse dal precedenti. Si tratta di un procedimento segreto perché la nuova misura può essere disposta a sorpresa come è previsto per la prima applicazione della misura cautelare. Le impugnazioni contro le misure cautelari personali i provvedimenti che applicano o modificano o revocano le misure cautelari sono impugnabili nei casi previsti dalla legge. il codice prevede 3 mezzi di impugnazione il riesame l’appello e il ricorso per cassazione. l’impugnazione contor una misura cautelare costituisce un procedimento incidentale. il riesame è ammesso di regola soltanto contro le ordinanze che applicano per la prima volta una misura coercitiva. la richiesta pul essereproprota esclusivamente dall’imputato o dal suo difensore non dal pubblico ministero. L’appello è ammesso nei confrotnti di tutti gli altri provvedimenti in tema di misure cautelari personali. esso può essere sottoposto dall’imputato dal suo difensore e dal pm. competente a decidere sia sul riesame sia sull’appello è il tribunale del capoluogo del distretto di corte d’appello nel quale ha sede il giudice che ha disposto la misura, nella prassi tale organo è denominato tribunale della libertà. Il ricorso per cassazione è ammesso di regola contro le decisione emese in sede di riesame e di appello in via eccezionele tal ricorso è consentito in alternativa al riesame contro l’ordinanza che aplica una misura coercitiva per la prima volta il ricorso per saltum può essere proposto esclusivamente dall’imputato o dal suo difensore. i tre mezzi di impugnazione non hanno efficacia sospensiva sul provvedimento che limita l a libertà personale. IL RIESAME il riesame è un’impugnazione completamente devolutiva che permettono all’imputato di ottener il controllo giurisdizionale sulla legittimità e sul merito del proccedimento che applica una misura coercitiva ab inizio. Il tribunale ha il potere di valutare la legittimità ed il merito della misura coercitiva senza essere vincolato né dagli eventuali motivi del ricorso dell’imputato né dalla motivazione dle provvedimento che ha applicato la misura. il riesame da logo d un veloce procediemnto, sono previsti tempi brevi e perentori a pena della perdita di efficacia della misura coercitiva art 309. oggetto del riesame: il riesame consiste nella impugnazione di un provvedimento che applica per la prima volta una misura coercitiva. per ottenee la revoca o la sostituzione della misura coercitiva non è competente il tribunale della libertà bensì il giudice che procede. inoltre contro il provvedimento che sosisutisce rinnova o modifica o ripristina una misura coercitiva inizialmente applicata non è ammesso il riesame bensì l’appello. Oggetto del riesame è il provvedimento che applica inizialmente una misura coercitiva. il tribunale della libertà valuta i presupposti della misura coercitiva tenendo conto sia degli atti che erano conosciuti dal giudice che ha emanato il provvedimento sia degli atti e documenti che le parti hanno presentato successivamente al tribunale stesso. Procedimento: La richiesta di riesame deve essere presentata dall’imputato o dal suo difensore entro il termine di dieci giorni a pena di inammissibilità. quest’ultimo per l’imputato decorre dall’esecuzione o dalla notificazione del provvedimento per il difensore decore dalla notifica dell’avviso di deposito dell’ordinanza che dispone la misura. La richiesta di esame può contenere i motivi per i quali l’imputato chiede che il provvedimento sia annullato o modificato. la richiesta è presentata nella cancelleria del tribunale della libertà il presidente fa dare immediato avviso all’autorità procedente. Questi deve trasmettere al tribunale entro 5 giorni dalla richiesta di riesame. In seguito all’udienza in camera di consiglio entro 10 giorni dalla ricezioni degli atti il tribunale deve depositare e il dispositivo della sua descrizione, i due termini appena menzionai 5 e 10 giorni sono perentori in caso idi inosservanza degli stessi le misure coercitive perdono efficacia.(nonostante la perdita di efficacia della misura il tribunale della libertà deve comunque decidere sul merito della vicenda cautelare). Pur trattandosi palesemente di termini in favore dell’imputato questi non può rinunciarvi. Poteri del tribunale del riesame Il tribunale ha un potere cognitivo molto limitato può decidere sugli atti scritti presentati dal pm e non su tutti gli atti di indagine raccolti dino a quel momento soltanto in seguito alla legge 8 agosto 1995 n 332 il pm deve trasmettere tutti gli emeneti sopravvenuti a favore della persona sottoposta alle indagini art 309 comma 5. art 391-octies. L’udienza di svolse in camera di consiglio e cioè con un contraddittorio facoltativo. Il pm ed il difensore dell’imputato devono essere preavvisati e possono parteciparvi all’udienza. Il tribunale decide sulla bes dei soli atti scritti. in particolare non è possibile disporre l’audizione di persone né l’assunzione di prove non rinviabili. siamo molto distanti dalla garanzia anglosassone dell’habeas corpus che attribuisce al giudice autentucu poteri di accertamento. Il tribunale della libertà può pronunciare 4 tipi di decision. 1. può dichiarare l’inammissibilità della richiesta di riesame perché ad es è stata presentata oltre i termini o da soggetti non legittimati 2. può annullare l’ordinanza per carenza di uno degli elementi essenziali indicati all’art 292 o per vizi di merito. 3. può riformare e cioè modificare la misura ma solo in modo più favorevole all’imputato (infatti al riesame si applica quel principio generale sulle impugnazioni che è denominato divieto di reformatio in peius in base al quale INGIUSTIZIA FORMALE: Avviene quando la custodia cautelare situlta applciata illegittimamente a prescindere dall’esito delp rocesso a caricodell’imputato che o potrebbe anche essere stato condannato il diitto alla riparazione presuppone soltanto che sia stato accertato con decisione irrevocabile che il provvedimento custodiate è stato emesso senza che esistessero le condizioni di applicabilità previste dagli art 273 e 280 del codice. occorre che una decisione irrevocabile abbia accertato che mancavano i gravi indizi o che il delitto addebitato non era punibile perchè estinto per prescrizione oc he tale delitto era puntuto con una pena che non consentiva la custodia cautelare. quando ricorre una di queste ipotesi il diritto all’equa riparazione spetta sia all’imputato prosciolto per qualsiasi causa sia all’imputato condannato. Limiti alla riparazione: occorre segnalare che il codice pone al diritto alla riparazione alcuni ostacoli. il primo è previsto dall’art 314 comma 4. il diritto alla riparazione è escluso per quella parte di custodia cautelare che è stata comunque computata ai fini della determinazione della quantità di pena detentiva che avrebbe dovuto essere scontata dall’imputato che è stato condannato. il secondo ostacolo posto è che l imputato non ha digito alla riparazione se ha dato causa o ha concorso a dare causa all’ingiusta custodia cautelare per dolo o colpa grave. trova applicazione anche nell0potesi di ingiustizia dorsale nonostante cheil legislatore l’abbia espressamente prevista solo per l’ingiustizia sostanziale. Procedimento: la domanda di riparazione deve essere proposta alla corte d’appello entro due anni dal giorni in cui la sentenza è diventata irrevocabile. ai sensi dell’art 315 comma 2 l’entità della riparazione non può comunque eccedere lire un miliardo pari a 516.456 euro. nessua riparazione è prevista per l’ingiusta applicazione di misure coercitive non custodiali. in merito alle misure precautelari la corte cost nel 1999 ha esteso il dritto alla riparazione sia nel caso in cui sia stato disposto un arresto in flagranza o un fermo che non siano stati convalidati sia nel caso di convalida della misura non eseguita da un provvedimento di custodia cautelare qualora si intervenuta una sentenza irrevocabile di assoluzione. una forma speciale di riparazione è il diritto del lavoratore ad essere reintegrato nel posto che occupava prima dell’applicazione della misura quando sia tato licenziato soltanto perché in custodia cautelare. LE MISURE CAUTELARI REALI Comportano un vincolo di indisponibilità su cose mobili o immobili. pososno essere disposte soltanto dal giudice. il codice prevede 2 tipi di misure reali. SEQUESTRO PREVENTIVO SEQUESTRO CONSERVATIVO Hanno finalità cautelare e cioè esse tendono ad evitare che il passaggi o del tempo possa pregiudicare irrimediabilmente l’efficacia praia della sentenza irrevocabile di condanna., il sequestro preventivo è giustificato dall’esigenza di impedire ch runa cosa pertinente ad un reato possa essere utilizzata per aggravere le conseguenze dello stesso o per agevolare il compimento di altri reati, il sequestro conservativo tende ad evitare che diminuiscano o si disperdano le garanzie patrimoniali ch e potranno permettere successivamente al condannato di pagare le somme dovute per il risarcimento del danno o per le spesi di giustizia. un provvedimento simile al sequestro conserativo e preventivo è il sequestro probatorio che si differenzia pe rla diversa finalità persequita. il sequestro probatorio è diretto alla acquisizione della prova e cioè la cosa mobile o immobile è sottratta a chi la detiene per essere acquisita al material eprobatorio in base al quale il giudice dovrà prinnciare la decisione. è sufficiente che la cosa si utilizzabile come elemento di prova nel proceidment penale.il codice colloca il sequestor probatorio fra i mezzi di ricerca della prova i quali ricordiamo possono essere disposti sia dal giudice sia dal pm. i tre tipi di sequestro sono applicabili nei procedimenti per qualsiasi genere di reato quindi anche per le contravvenzioni. 1. IL SEQUESTRO CONSERVATIVO pone su di una cosa mobile o immobile un vincolo di indisponibilità cheh alo scopo di garantire l’adempimento delle obbligazioni civili sorte di conseguenza sia del compimento del reato sia dl costo del procedimento penale ess mira ad evitare che nell’attesa della condanna definitiva si disperano le garanzie patrimoniali e cioè i beni mobili e immobili. si fonda sui requisiti civilistici del humus boni iuris e del periculum in mora. il fumus boni iuris si dovrebbe limitare all accertamento della pendenza del processo penale. il periculum in mora si ritiene consistere nel timore di insufficienza delle risorse patrimoniali sulle quali soddisfare le obbligazioni nascenti dal real e nall prognosi di una condona di depauperamento del patrimonio. sono legittimati a chiedere il sequestro conseratico il pm e la parte civile. il sequestro conservativo ha la caratteristica di poter essere richiesto soltanto contro l’imputato o il responsable civiele e cioè dop che l’azione penale è già stata esercitata pertanto durante le idnagin preliminari il sequestro conservaivo non può essere chiesto al giudice penale vi è un vuoto di tutela ch enon sempre può essere superato con la richiesta di un provvedimento analogo al giudice civile. Il pm è legittimato a chiedere il sequestro conservativo nei confronti del solo imputato a garanzia del pagamento della pena pecuniaria e dell spese di giustizia. la parte civil è legittimata a chiedere la medesima misura nei confronti dell’imputato e del responsable civile a garanzia del pagamento delle obbligazioni civili nascenti dal reato e cioè a garanzia delle restituzioni e del risarcimento dei danni. il sequestro conservativo è disposto dal giudice ovviamente senza che benna sentita la controparte il giudice valuta se a pretesa del richiedete è fondata e se sussiste l’esigenza cautelare. l’ordinanza del giudice dispone il sequestro e ne demanda l’esecuzione all’ufficiale giudiziario. l’imputato o il responsabile civile possono chiedere al giudice che il sequestro si convertii nella prestazione di una cauzione idonea. dopo l’esercizio del provvedimento chiunque vi abbia interesse può proporre richiesta di riesame decide in merito il tribunale del riesame del capoluogo della provincia nella quale ha sede l’ufficio che ha emesso il provvedimento. il sequestro conservativo può essere revocato come avviene per tutte le misure cautelari se ne vengon meno i presupposti esso dura finché la sentenza non diventa irrevocabile se questa è di condanna il sequestro si converte il dritto in pignoramento il sequestro chiesto al pm gioca anche alla parte civile. 2.SEQUESTRO PREVENTIVO pone su di una cosa mobile o immobile un vincolo di indisponibilità che h ala finalità di interrompere il compimento di un reato o di impedire il compimento di nuovi reati . il codice prevede tre i ipotesi di sequestro preventivo art 321. 1. quando vi è il pericolo che la liberta disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravere o protrarre le conseuqneze di esso 2. quando vi è il periocloche la cosa possa agevolare la commissione di altri reati 3. quando la cosa è pericolosa in se poihè di essa è consentita od imposta la confisca. Norma cardine art 111 cost comma 4 “il processo penale è regolato dal principio del contraddittorio nella dormzione della prova. ed è attenuata nel codice dall’art 526 “il giudice non può utilizzare ai fini della deliberazione prove diverse da quelle legittimamente acquisite nel dibattimento. Le finalità delle indagini preliminari Art 326 “il pm e la polizia giudiziaria svolgono nell’ambito delle rispettive attribuzioni le indagini necessarie per le determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale” Le indagini preliminari svolgono anche altre funzioni. la struttura complessiva del codice fa comprendere che gli elementi acquisiti servono al pm per ottenere dal giudice per le indagini preliminari i vari provvedimento che soltanto quest’ultimo può disporre tra i quali ricordiamo le misure cautelari e l’autorizzazione alle intercettazioni. Questa è appunto la seconda finalità delle indagini preliminari gli elementi acquisiti sono utilizzati come prove nelle prime due fasi del procedimento La terza finalità delle indagini preliminari è ben delineata da quella norma costituzionale in base alla quale la formazione della prova non ha luogo in contraddittorio per consenso dell’imputato o per non ripetibilià oggettiva o per effetto di condotta illecita sul dichiarante, in tali casi il giudice indipbattimento può utilizzare eccezionalmente gli elementi raccolti durante le indagini preliminari. Gli elementi di prova acquisiti sono valutati in primis dal èm per decidere se esercitare l’azione penale in secundis utilissati come prove del giudice per le indagini preliminari nel momento in cui questi pronuncia i provvedimenti di sua competenza ed infine sono utilizzati sia pure in via eccezionale e con determinate cautele dal giudice del dibattimento per emettere la decisione finale. A partire dalla legge 8 agosto 1995 n 332 il legislatore ha iniziato a reintrodurre alcune garanzie difensive nella fase delle indagini. il giudice per le indagini preliminari Nel corso della fase in esame è previsto l’intervento del giudice per le indagini preliminari questi svolge una funzione di controllo imparziale sui provvedimenti pià importanti senza esercitare poteri di iniziativa. ha una giurisdizione semipiena perché incontra due limiti fondamentali la giunzione è esercitata soltanto nei casi previsti dalla legge e su richiesta di parte art 328. fra i casi previsti dalla legge ricordiamo la convalida dell’arresto e del fermo l’emissione di provvedimenti cautelari e l’autorizzazione alle intercettazioni. Un’altra particolarità sta nel fatto che la giunzione giurisdizionale + svolta in tali casi pirica dell’esercizio dell’azione penale in ciò derogandosi al principio generale nulla iurisdictio sine actione. La deroga è giustificata dall’esigenza preminente di assicurare la garanzia di un organo imparziale in una fase nella quale il pubblico ministero chiede provvedimenti che incidono pedantemente sulle fondamentali libertà garantite alla costituzione. La notizia di reato la notizia di reato è un’informazione che permette alla polizia giudiziaria ed al pm di venire a conoscenza di un illecito penale. la presenza di una notizia di reato produce 3 effetti: 1. segna il passaggio dalla funzione di polizia di sicurezza alla funzione di polizia giudiziaria 2. impone alla polizia giudiziaria che abbia appreso la notizia di un reato l’obbligo d i informarne il pubblico ministero 3. impone a quest’ultimo l’obbligo di procedere alla immediata iscrizione della notizia nel registro delle notizie di reato. Il codice regola espressamente due notizie di reato: la denuncia ed il referto. inoltre prevede le condizioni di procedibilità e cioè la querela l’istanza la richiesta di procedimento e l’autorizzazione a procedere questi atti contengono sia l’informativa su di un illecito penale sia la manifestazione della volontà che si proceda contro il responsabile dello stesso. sono condizioni di procedibilità nel senso che la loro mancanza impedisce al pm di esercitare l’azione penale. LA DENUNCIA Può essere presentata da qualsiasi persona che abbia avuto una notizia di un reato. può essere scritta o orale e può essere presentata sia ad un ufficiale di polizia giudiziaria sia direttamente al pm. la denuncia contiene la esposizione degli elementi essenziali del fatto ed indica il giorno dell’acquisizione della notizia di reato nonché le gonfi di prova già note. inoltre quando è possibile contiene le generalità della persona alla quale il fatto è attribuito della persona offesa e di coloro che sono in grado di riferire su circostanze rilevanti per la ricostruzione del fatto art 332. di regola la denunzia è facoltativa art 333 è rimessa al senso civico della persona. vi sono due ipotesi nelle quali la denunzia costituisce un obbligo sanzionato penalmente per persone che svolgono determinate finzioni o professioni. Una persona privata ha l’obbligo di denuncia nei seguenti casi: 1. quando sia cittadino italiano ed abbia avuto notizia diun delitto contro la personalità dello stato per il quale la legge stabilisce l’ergastolo (art 364). 2. quando abbia ricevuto cose provenienti da delitto 3. quando abbia notizia di materie esplodendo situate nel luogo da lui abitato 4. quando abbia subito un furto di armi o esplosivi 5. quando abbia avuto conoscenza di un delitto di sequestro di persona a fini di estorsione I pubblici ufficiali e gli incaricati di un pubblico servizio hanno l’obbligo di presentare enuncia quando ci è una determinata relazione tra la funzione o il servizio da loro svolto e la conoscenza del reato. i pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio hanno l’obbligo di denuncia dei reati dei quali vengano a conoscenza sia nell’esercizio delle funzioni sia a causa della funzione servizio. l’obbligo scatta quando la notizia concerneun reato procedibile non a querela. le qualifiche: nel diritto penale le qualifiche di pubblico ufficiale e di incaricato di pubblico servizio sono richieste per la configurabilità di determinati reati commessi da tali soggettio contro tali soggetti. La definizione delle due qualifiche è data dagli art 357 e 358 del codice penale. vi è un requisito comune: la funzione ed il sevizio sono pubblici quando sono disciplinati da norme di dritto pubblico e da atti autoritativi. sono funzioni pubbliche le funzioni legislative giudiziarie e amministrativa. l’art 357 comma 2 cp afferma che la stessa deve avere almeno una delle seguenti caratteristiche: deve cosistee nella formazione o manifestazione della volant della pubblica amministrazione o deve svolgersi per mezzo di poteri autoritativi o certificativi. (applicando tali criteri ne consegue che è pubblico ufficiale l’assessore del comune quando manifesta la volontà dell’ente locale ma sono pubblico ufficiali anche quei professionisti privati ai quali la legge conferisce un potere coercitivo come i notai. L’incaricato di pubblico servizio viene definito dall’art 358 cp, il servizio deve essere disciplinato come la public funzione da norme di dritti pubblico e da atti autoritativi. devono mancare inoltre le caratteristiche prorpie della giunzione pubblica e cioè lo svolgimento di poteri certificativi o autoritativi o la formazione o la manifestazione della volontà della pa. il servizio non deve comportare l’esercizio di semplici mansioni d’ordine né la prestazione di un’opera meramente materiale. lo stato può affidare l’esercizio di un servizio pubblico a soggetti privati nel momento in cui il privato esercita tale servizio egli assume la qualifica di incaricato di pubblico sercizio. nel caso di delitti in materia sessuale la querela proposta è irrevocabile. B)L’ISTANZA ART 341 CPP è un atto con ilq aule la persona offesa manifesta la volontà che si proceda per un reato che è stato commesso all’estero e che se fosse stato commesso in italia sarebbe procedibile d0ufficio. c) la richiesta di procedimento art 342 cpp è l’atto con cui il ministro della giustizia manifesta la volontà che si proceda per un determinato reato commesso all’esergo art 7-11 cp o per altri reati espressamente previsti dagli art 127, 313 comma 4 e 604cp. d) L’autorizzazione a procedere art 343 cpp è un atto discrezionale ed irrevocabile che viene emanato da un organo dellos tato. in alcuni casi viene in considerazione l qualità dell’imputato che è un rappresentante di un organo pubblico e che si vuole proteggere contro le azioni di disturbo del potere giudiziario. il altri casi viene in considerazione la qualità della persona offesa dal reato che è un organo pubblico del quale si vuole evitare che vega compromesso il prestigio in un proceso penale. quando è stata presentata la querela l’istanza la richiesta ol’autorizzaizone a procedere la polizia giudiziaria ha l’obbligo di inviare l’informativa al pubblico ministero. in mancanza delle condizoni di proceidbilità la polizia giudiziaria di regola non ha l’obbligo di informare il pubblico ministero della notizia di reato l’obbligoscatta soltanto se vengono compiute indagini. Una normativa particolare vale perl’autorizzazione a procedere Il segreto investigativo ed il divieto di pubblicazione Vi è la necessità di proteggere la ricerca della verità contro gli atti che possono mettere in perioloc l’acquisizione o la genuinità della prova ma vi è anche quella di assicurare l’esercizio del diritto di difesa. l’esigenza di tutela delle ifnagini impone di coprire col secreto gli atti iniziali del procedimento la garanzia del diritto di difesa richiede che gli atti possano essere conosciuti dall’indagato e dalle altre potenziali parti private. su questo sfondo si colloca il nuovo comma 3 art 111 cost in base al quale l’accusato ha il dritto di essere informato riservatamente nel più breve tempo possibile della natura e dei motivi dell’accusa elevata a suo carico. con il termine secreto si assicura la conoscenza esclusiva in favore rideterminati soggetti per gli atti di indagine compiuti dal p e dalla polizia giudiziaria è previsto come regola l’obbligo del segreto art 329. ovviamente l’atto può essere rivelato dall’inquirente a soggetti pubblici autorizzati a conoscerlo. Il divieto di rivelazione permane gino a che l’atto è coperto dal segreto e cioè fino a quando l’imputato non ne possa avere conoscenza. il segreto è funzionale al uno esito delle indagini svolte dal pm e dalla polizia giudiziaria esso costituisce una tutela contro il pericolo di inquinamento della prova. Gli atti conoscibili dall’indagato il codice ha operato un bilanciamento tra le contrapposte esigenze della protezione della società e della difesa dell’indagato. alla regola della segretezza sono state poste varie deroghe in favore della difesa. Gli atti garantiti. sono quelli ai quali il difensore ha il diritto di assistere previoavviso che deve essergli dato almeno 24 ore prima del compimento dell’atto stesso. si tratta dell’interrogatorio dell’ispezione e sel docnfronto ai quali partecipa l’indagato e dell’ispezione alla quale non deve partecipare l'indagato art 364 commi 1 e 3. L’avviso può essere omesso quando il pm procede a ispezione e vi è fondato mogivo di ritenere che le tracce o gli altri effetti materiali del reato possano essere alterati, è fatta salva la facoltà del difensore di intervenire. occorre sottolineare che la facoltà di assistere ad alcuni atti di indagine è concessa prevalentemente al fine di tutelare l’indafato e di assicurare la regolarità dell’atto stesso. quando il difensore assite ali atti di indagine il suo intervento è limitano: in base all’art 364 comma 7 può presentare al pubblico ministero richieste osservazioni e riserve delle quali è fatta menzione nel verbale. Gli atti a sorpresa vi è poi una categoria definibile a sorpresa in cui rientrano gli atti ai quali il difensore ha la facoltà di assistere senza tuttavia avere il diritto al preavviso si tratta delle perquisizioni e dei sequestri che sono atti per la loro natura non ripetibili fin dall’origine. Il deposito: Degli atti sia garantiti sia a sorpresa è previsto il deposito del verbale a prescindere dal fatto che il difensore abbia partecipato o meno all’atto medesimo. il deposito avviene presso la segreteria del pm entro il 3 giorno successivo al compimento dell’atto con facoltà per il difensore di esaminare il verbale ed estrarne copia nei 5 giorni successivi. ove sia stato eseguito un sequestro il difensore ha la facoltà di esaminare le cose sequestrate nel luogo in cui esse non si trovano e di estrarne copia se si tratta di documenti. L’informazione di garanzia occorre ricordare che quando il pm ritiene di compiere una tot garantito egli ha l’obbligo di inviare all’indagato ed alla persona offesa l’informazione di garanzia art 369. Il contenuto più importante dell’informazione di garanzia è l’invito ad esercitare la facoltà di nominare un difensore di fiducia se l’indagato non provvede alla nomina il pm designa il difensore d’ufficio. Atti garantiti e assistenza difensiva quando deve essere compiuto un atto garantito il pm deve preavvisare il difensore dell’indagato del compimento dell’atto. il difensore di fiducia o d’ufficio ha la facoltà ma non il dovere di assistere all’atto garantito pertanto l’atto è validamente compiuto se il difensore regolarmente preavvisato non si presenta. Gli atti segreti fra gli atti segreti rientrano ad esempio gli accortamente tecnici ripetibili l ‘individuazione di persone o di cose lìassunzioni di informazioni da possibili testimoni, questi sono coperti dal segreto investigativo fino all’avviso di conclusione delle indagini. il segreto concerne gli atti di indagine. la rivelazione di segreti inerenti ad un procedimento penale Il nuovo art 379 bis cp punisce con la reclusione fino ad un anno chiunque rivela indebitamente notizie segrete concernenti un procedimento penale da lui apprese per aver partecipato o assistito ad un atto del procedimento stesso. il vincolo di segretezza concerne lo svolgimento e la documentazione dell’atto del procedimento esso non si e stente al fatto storico oggetto di indagine. ad es i possibili testimoni sentiti dal pm non possono rilevare lo svolgimento dell’atto ad es le domande rivolte e le risposte date, tuttavia le persone stesse sono libere di riferire quei fatti storici dei quali sono a conoscenza) la rivelazione del segreto d’ufficio: l’art 326 cp punisce il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio il quale riveli un atto segreto violando i doveri inerenti alle funzioni o al servizio o comunque abusando della propria qualità Le generalità e l’immagine della persona offesa 734bis cp che i riguarda i procedimenti in materia di violenza sessuale e assimilati. la norma sanziona con la pena dell’arresto da 3 a 6 mesi chiunque divulghi anche attraverso mezzi di comunicazione di massa le generalità o l’immagine della persona offesa dai predetti reati la pena prevista non prevede l’oblazione. Le persone private della libertà personale: nell’art 114 nuovo comma 6-bis che vieta la pubblicazione dell’immagine delel persone private della libertà personale ritratte con le manette ai polsi mentre sono sottoposte ad altro mezzo di coercizione fisica, il divieto viene meno soltanto se la persona ripresa consente alla pubblicazione. vi si applcia l’art 115 cpp alle violazioni . La pubblicazione di cocenti concernenti lo spionaggio ed il dossieraggio illeciiti. Si tratta di due categorie di cocenti illegali nella prima sono ricomrpresi quei documenti supporti e atti concernenti dati e contenuti di conversazioni o comunicazioni che siano relativi a traffico telefonico e telematico e che siano stati illegalmente formati o acquisititi (spionaggio illecito) nella seconda categoria di documenti sono ricompresi quelli formati traverso la raccolta illegale di informazioni ( dossieraggio illecito) ove i documenti illegali appena citati siano pubblicati è prevista una sanzione civile di notevole entità. L’attività di iniziativa della polizia giudiziaria All’interno delle indagini preliminari il codice distingue tra attività a iniziativa della polizia giudiziaria ed attività del pm. la distinzione non ha la finalità di isolare una fase automa attribuita alla polizia giudiziaria in quanto tute le indagini preliminari sono compiute sotto la direzione del pm. in generale possiamo affermare che il pm ha poteri di perquisizione e sequestro probatorio più incisivi rispetto alla polzia giudiziaria che agisce di propria iniziativa. la perquisizione ad iniziativa della polizia giudiziaria art 352 infatti può avvenire solo in caso di flagranza o avversione essa deve essere sottoposta a convalida del pm inoltre all’indagato che sia presente deve essere datol’avviso della facoltà di nominare un difensore di fiducia. nel caso di perquisizione ordinata dal pm non si richiede quale requisito la flagranza o l’evasione bastano sufficienti indizi, ma occorre che venga designato un difensore d’ufficio all’indagato che sia presente e che non abbia nominato un difensore di fiducia art 365. Iniziativa autonoma di polizia vi è un’attività di iniziativa in senso stretto autonoma che consiste nel raccogliere ogni elemento utile alla ricostruzione del fatto e della individuazione del colpevole tale attività prende avio dal momento in cui è pervenutata la notizia di reato e termina nel momento in cui il pm ha impartito le sue direttive. l’iniziativa successiva vi è poi un’attività di iniziati a in senso ampio cd successiva che l polizia giudiziaria svolge dopo aver ricevuto le direttive dal pm. rtale attività può ancora distinguersi in iniziativa guidata ed iniziativa parallela. la prima consiste nella stretta esecuzione delle direttive del pm la seconda comprende tutte le altre attività di indagine per accertare i reati ch el polizia può eseguire purché ne ingommi prontamente il pm. l’indagine è legittima ma deve assumere carattere eccezionale. la polizia è libera di svolgere indagini parallele ma deve prontamente renderne noti i risultati alla pubblica accusa. l’iniziativa integrativa cd attività integrativa ossia svolta di iniziativa ma sulla bes dei dati emersi a seguito a seguito del compimento di atti delegati dal pm. Operazioni tecniche mediante ausiliari l’art 348 comma 4 legittima la polizia giudiziaria a compiere di propria iniziativa “atti od operazioni che richiedono specifiche competenze tecniche competenze che la polzia può avere o meno e quindi si autorizza lapolizia ad avvalersi dell’opera di perone idonee le quali non possono rifiutare la propria opera, i cd ausiliari di polizia giudiziaria. l’ausiliario svolte l’atto insieme alla polzia giudiziaria in funzione di semplice aiuto materiale pertanto si tratta di un atto compiuto dall polizia giudiziaria. il consulente tecnico svolge le attività in propio a seguito di un incarico del pm al quale dorrà riferire i risultati. Il quadro generale dell’attività di iniziativa della polizia giudiziaria il codice prevede i seguenti atti tipici svolti d’iniziativa della polizia giudiziaria senza esercizio di poteri coercitivi 1)sommarie informazioni dall’indagato 2)sommarie informazioni da persone informate 3)atti od operazioni che richiedo specifiche competenze tecniche. tra gli atti tipici compiuti d’iniziativa dalla polizia giudiziaria con poteri coercitivi il codice enumera i seguenti 1. identificazione dell’indagato e di altre persone 2. perquisizione in caso di flagranza o evasione 3. acquisizione di plichi o di corrispondenza 4. accertamenti urgenti e sequestro 5. arresto in flagranza 6. femro di eprsona gravemente indiziata Le sommarie informazioni dall’indagato La rubrica dell’art 350 fornisce un’indicazione unitaria per tre diverse modalità con cui l’indagato può rendre dichiarazioni alla polizia giudiziaria. 1)le informazioni con la presenza del difensore l’atto non può essere compiuto dal semplice agente di polizia giudiziaria ma è riservato all’ufficiale. sempre che il suo difensore sia presente. nel caso in cui l’indagato non abbia nominato un difensore di fiducia la polizia avverte il difensore d’ufficio di turno individuato in bae all’art 97 comma 3. in caso di urgenz da motivarsi espressamente la polizia designa come sostituto un altro difensore immediatamente reperibile. in ogni caso le sommarie informazioni devono essere assunte dall’indagato con la necessaria presenza del difensore di fiducia d’ufficio. è sufficiente che l’indagato riceva quegli avvertimenti che sono disciplinati dall’art 64. 2)le dichiarazioni spontanee l’ufficiale o l’agente di polizia può ricevere dichiarazioni spontanee dall’indagato libero o arrestato. 3)le informazioni per la prosecuzione delle indagini La terza modalità consente agli ufficiali di polizia giudiziaria di porre domande all’indagato libero o arrestato anche in assenza del difensore, tuttavia delle notizie o assunte è vietata sia la documentazione sia l’utilizzazione in dibattimento ed intasi precedenti le domende possono essere rivolte all’indagato soltanto sul luogo nell’immediatezza del fatto; inoltre dee trattarsi di notizie utili ai fini della immedita prosecuzione delle indagini. il codice non impone alla polizia di avvertire l’indagato che h ala facoltà di restare silenzioso. le notizie non sono utilizzabili nel procedimento a ormai sono state raccolte e possono servire per indirizzare le indagini. Le sommarie informazioni da persone diverse dall’indagato un altro atto di iniziativa della polizia giudiziaria consiste nella assunzione di sommarie informazioni dalle persone diverse dall’indagato. la persona sottoposta alle idnagini viene invitata ai sensi dell’art 349 comma 3 ad eleggere un domicilio per le notificazioni che si renderanno necessari enel corso del procedimento. tutti questi adempimenti non possono essere eseguiti se non presso gli uffici della polizia giudiziaria vale pertanto quanto detto in tema di accompagnamento coattivo per identificazione. a tale atto possono procedere tanto gli ufficiali quanto gli agenti di polizia giudiziaria. Dell’identificazione è redatto verbale integrale conservato nel fascicolo del pm. L’identificazione è un tipico atto non garantito pertanto non deve essere dato alcun avviso al difensore. I rilievi e gli accertamenti urgenti: il sopralluogo molte specie di reati il sopralluogo è il mezzo più veoce per la identificazione del colpevole. purtroppo le tracce lasciate sul luogo del reato e perdute persfortuna o per incapacità degli inquirenti non possono essere più recuperate. pertanto gli atti fondamentali di titpo investigativo sono proprio i rilievi e gli accertamenti urgent che hanno le seguenti finalità -comprendere la dinamica del fatto dalla quale spesso dipende l’esistenza o meno del reato -raccogliere gli elementi di prova presenti -cercare spunti per l successiva attività di idndagine. nel corso del sopralluogo l’attività della polizia giudiziaria osserva la seguente progressione di adempimenti a) L’attività di conservazione consiste nel curare che le cose o tracce pertinenti al reato siano conservate e che lo stato dei luoghi non sia mutato prima dell’intervento del pubblico ministero. la polizia giudiziaria deve impedire da un lato che engano asportate cose o cancellate tracce o che vengano aggiunte o che siano spostate di posizione b)rilievi urgenti i rilievi consistono nella attività di osservazione dello stai dei luoghi delle cose o delle persone nonché nella descrizione delle tracce od egli effetti materiali del fatto reato. i rilievi non soo atti ripetibili che devono essere compiuti di propria iniziativa dalla polizia giudiziaria in presenza di due presupposti a. che il pm non possa intervenne tempestivamente b. e i sia il pericolo che nel frattempo lo stato dei luoghi cambi o le tracce vadano perdute. c)Accertamenti urgenti L’accertamento urgente è una operazione di tipo tecnico che deve essere compiuta dalla polizia inpresenza dei presupposti sopra menzionati All’accertamento può procedere di regola soltanto un ufficiale e in casi eccezionali anche un agente. La polizia giudiziaria quando agisce di prorpia iniziativa deve conservare gli elementi di prova e non modificarli. un accertamento che compoti la modifica dell’elemento di prova è riservato al pm che lo compirà nelle forme garantite dell’art 360. la polizia giudiziaria può compiere soltanto quegli accertamenti urgenti che se anche manipolano una cosa tuttavia non comportano modifiche dell’elemento di prova. d) il sopralluogo su supporti e sistemi informatici ove su posto siano reperiti dati informazioni e programmai informatici o sistemi informatici o telematici gli ufficiali dellp olziia giudiziaria devono adottare le misure tecniche e devono impartire le prescrizioni necessarie ad assicurarne la conservazione e ad impedirne l’attrazione e l’accesso, procedono ove possibile allo loro immedita duplicazione su adeguati supporti mediante una procedura che assicuri la conformità della copia all’originale e la sua immodificabilità art 354 comma2. e) il sequestro probatorio la polizia giudiziaria compie il sequestro se vi è pericolo nel ritardo ed il pm non può intervenire tempestivamente. il verbale è trasmesso entro 48 ore al pm del luogo dove il sequestro è stato eseguito questi nelle 48 ore successive convalida il sequestro con decreto motivato se ne ricorrono i presupposti. f) il diritto di difesa i rilievi gli accertamenti urgenti ed ils equestri compiuti dalla polizia giudiziaria sono atti che nascono all’origine come non ripetibili si tratta di atti a sorepsa ai quali può assistere senza preavviso il difensore dell’indagato. se l’indagato è presente al rilievo ll’accertamento alla perquisizione o al sequestro la polizia deve aertirlo della facoltà di farsi assistere dal difensore di fiducia. g) L’acquisizione di reperti biologici. Il materiale biologico da cui può essere estratto il profilo genetico DNA non sempre fa parte della sferra corporale di una persona vivente e quindi non necessariamente è oggetto di prelievo. infatti le tracce biologiche possono essere acquisite anche da luoghi cadaveri o cose in tali ipotesi la raccolta di materiale biologico può essere effettuata ai sensi degli art 354 e 348 comma 4. h) il prelievo del materiale biologico Attualmente la polizia giudiziaria può prelevare coattivamente materiale biologico esclusivamente dall’indagato e soltanto al fine di provvedere all’identificazione personale di tale soggetto. ertanto la poliia giudiziaria non può effettuare il prelievo coattivo su persone diverse dall’indagato ne sull’indagato a fini diversi dall’identificazione personale in tali casi l’acquisizione di campioni biologici può avvenire soltanto su consenso dell’interessato. i)gli accertamenti obbligatori previsti dal codice della strada in materi di circolazione stradale sono previsti due differenti tipi di accertamenti obbligatori ma non coercitivi a carico del conducente. Al fine di accertare lo stato ebrezza l’art 186 comma 3 cod strada consente alla polizia stradale di sottoporre i conducenti ad esami qualitativi non invasivi anche attaerso apparecchi portatili. quando l’esito è positivo e in ogni caso d’incidente o quando si ha altrimenti motivo di ritenere che il conducente sia sotto l’effetto dell’alcool,la polizia stradale ha il potere di accompagnare il conducente medesimo al pià vicino ufficio al fine di effettuare l’accertamento con strumenti determinati dal regolamento. Al fine di accertare lo stato di alterazione psico fisica per uso di sostanze stupefacenti l’art 187 comma 2 e 2-bis cod strada consente alla polizia strale di sottoporre i conducenti ad esami qualitativi non invasivi anche attraverso apparecchi portatili. il conducente mesesio può essere sottoposto ad accertamenti clinico tossicologici e srumentali o analitici su campioni di mucosa del cavo orale prelevati a cura del personale sanitario ausiliario delle forze di polizia. il rifiuto si sottoposto a ciascuno de due accertamenti costituisce una contravvenzione punibile con l’arresto da sei mesi ad un anno. Altri atti di iniziativa della polizia giudiziaria Da ricordare i requisiti della perquisizione du iniziatica della polizia giudiziaria art 352. La polizia entro 48 ore deve trasmetter al pm del luogo dove la perquisizione è stata esulta il relativo verbale perché questi nelle 48 ore successive possa disporre la convalida. quando gli ufficiali hanno fondato motivo di ritener che in tali sistemi si trovino occultati dati informazioni programmai informatici o tracce pertinenti al reato che prima che pervenga l’informazione di garanzia l’indagato e l’offeso possono ottenere una notizia ufficiale dell’esistenza di un procedimento nei loro confronti soltanto se si attivano e cioè se chiedono alla segreteria del pm di avere conoscenza delle iscrizioni che li riguardano. le iscrizioni sono di regola conoscibili dallìindagato e dall’offeso ma in casi eccezionali restano segrete. Il segreto sulle iscrizioni nel registro 1. se si procede per delitti di criminalità mafiosa le iscrizioni restano segrete fino a 2 anni 2)se si procede per gravi delitti non mafiosi le iscrizioni restano segrete fino ad un anno 3)infine se si procede per altri reati il pm può disporre la segregazione fino ad un massimo di tre mesi quando sussistono specifiche esigeze attineneti all’attività di indagine e cioè quando vi è pericolo di inquinamento delle prove. sia quando non esiston ole iscrizioni nei confronti dell’interessato richiedente sia quando esse esigono ma non sono conoscibili, ufficio di segreteria risponde con la medesima frase “non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione” L’informazione di garanzia Il pm che sta per compie un atto garantito deve inviare all’indagato ed alla perosna offesa l’informazione di garanzia. il contenuto più impotante dell’informazione di garanzia è l’invito ad esercitare la facoltà di nominare un difensore di fiducia. l’informazione deve essere invia per posta in piego chiuso raccomandato con ricevuta di ritorno. il codice impone di precisare oltre alle norme di legge he si assumono violate la data ed il luogo del fatto storico di reato ovviamente nei limiti in cui tali dati risultino dalle indagini. il diritto dell indagato alla tempestiva conoscenza dell’addebito garantito dal comma 3 dell’art 111 secondo cui “la legge assicura che la persona accusata di un reato sia nel più breve tempo possibile informata riservatamente”. L’informazione sul dritto di difesa art 369bis. cosa è indicato nella comunicazione (informazione della obbligatorietà della difesa tecnica , nominativo del difensore d’ufficio indirizzo etc.) Di solite l’informazione sul diritto di difesa viene inviata insieme all’informazione di garanzia allìintern o di un unico atto equipollente. Atti garantiti e assistenza difensiva l’atto garantito ha la caratteristica di non poter essere compiuto validamente se prima di disporlo il pm non a avvisato il difensore dell’indagato l’atto sarebbe nullo. il difensore di fiducia e quello designato d’ufficio hannola facoltà ma non il dovere di assistere all’atto garantito, Atti equipollenti ai sensi dell’art 375 quando il pm deve compiere un atto che richiede la presenza dell’indafato deve inviare a ques’tlmtimo un invito a presentarsi quando il pm intende procedere all’interrogatorio l’invito a presentarsi contee anche la sommaria enunciazione del fatto addebitato quale risulta dalle indagini fino a quel momento svolte. all’interno ditale atto è aggiunto l’ulterio invito a nominare un difensore di fiducia esso equivale all’informazione di garanzia. Quando l’invito a presentarsi contiene la nomina del difensore d’ufficio e le indicazioni relative alla difesa tecnica esso cumula in se anche d’informazione sul diritto di difesa. Gli atti compiuti personalmente o su delega il pubblico ministero può compiere atti di indagine personalmente o può delegarli alla polizia giudiziaria. la delega può riguarda gli atti atipici sia gli atti tipici. il pm può imporre alla polizia le proprie direttive. La delega la delega è di regola consentita i divieti sono previsti in modo esplicito implicito o sono ricavabili comunque dalla natura dell’atto. 1)è previsto in modo implicito il divieto di delegare l’interrogatorio dell’indagato arrestato ed i confronti col medesimo 2)è ricavabile dalla natura dell’atto il divieto di delegare l’accertamento tecnico in quanto spetta al pm personalmente la scelta dell’esperto e la formulazione dei questiti. Allo stesso modo appare non delebile l’accertamento tecnico coattivo 3)è previsto in modo esplicito il divieto di compiere ispezioni perquisizioni e sequestri che si svolgono negli uffici dei difensori e che sono disposti nel corso delle indagini preliminari ad essi provvede personalmente il pubblico ministero in forza di un motivato decreto di autorizzazione del giudice. la facoltà del difensore di assistere all’atto di indagine non è concessa in funzione della partecipazione alla formazione dell’atto bensì in funzione del controllo sulla regolarità del suo svolgimento sul rispetto della liberà morale dell’indagato che è presente o infine sulla correttezza formale dell’atto la documentazione degli atti di iniziativa del pm Gli atti assunti dal publcio ministero vengon documentati in vari modi il verbale in forma integrale una prima modalità comporta la redazione di un verbale che contienesia le domande sia le risposte. la redazione del verbale in forma integrale rituale alcuni atti in considerazione della loro importanza art 373:si tratta delle denunce e delle querele presentate oralmente degli interrogatori e dei confronti del’indagato delle ispezioni delle perquisizioni e dei sequestri. il verbale in forma riassuntiva la seconda modalità di documentazione consiste nella redazione del verbale in forma riassuntiva che come è noto contiene la narrazione delle parti essenziali delle dichiarazioni. L’annotazione infine è prevista l’annotazione di atti che hanno un contenuto semplice o una limitata rilevanza. Il fascicolo delle indagini l’atto contente la notizia di reato e la documentazione delle indagini sono conservati in un apposito fascicolo presso l’ufficio del pm assieme agli atti trasmessi dall polizia giudiziaria. L’assunzione di informazioni dal possibile testimone le informazioni dal possibile testimone art 362 possono essere assunte dalpm personalmente o ad opera della polizia giudiziaria da lui delegata. coloro che rendono le infomraizoni sono indicati dal cldic con l’espressione persone che possono riferire circostanze utili a fini delle indagini e vengono denominati nella prassi persone informate. davanti al pm hanno un dovere di verità penalmente sanzionato. Regolamentazione: alla persona informata possibile testimone sono applicabili gli art 197-203 del codice .può rifiutardi di rispondere su fatti dai quali potrebbe emerger una propria responsabilità penale. inoltre può opporre all’inquirente l’esistenza di un segreto nei casi previsti dalla legge ha i medesimi doveri processuali del testimone. ‘art 210 prevede una disciplina differenziata a seconda che il soggetto sentito sia un concorrente nel medesimo reato o un imputato connesso teologicamente o collegato. L’interrogatorio dell’imputato concorrente nel medesimo reato art 12 lett a. il pubblico ministero ha l’obbligo di avvisare l’imputato concorrente che questi ha la facoltà di non rispondere salvo che sulla propria identità personale. avvertimento dato allo scopo di rispettare il privilegio contro l’autoincriminzaione. Interrogatorio dell’imputato in un procedimento connesso teleologicamente o collegato (art 12 lett c e 371 comma 2 lett b). I soggetti in parola sono avvertiti che se renderanno dichiarazioni su fatti concernenti la responsabilità di altri assumeranno la qualifica di testimoni assistiti limitatamente a tali fatti. la qualifica scatta seduta stante. L’accertamento tecnico operato dal concupente del pubblico ministero Il pm ed il difensore delle parti private possono avere l’esigenza di svolgere accertamenti che comportano specifiche conoscenze scientifiche tecniche o artistiche. è possibile per la pubblica accusa e per l’indagato chiedere al giudice la nomina di un perito con quell’istituto che è denominato incidente probatorio art 392, ma si tratta di uno strumento che richiede lunghi tempi di attivazione ed un vaglio di ammissibilità da parte del giudice. In alternativa il codice predispone la consulenza tecnica di parte. il consulente non può rifiutare la sua opera.a consulenza ha due distinte regolamentazioni in base a se nel momento in cui è disposto l’accertamento appare ripetibile o meno in dibattimento. l’accertamento tecnico ripetibile: qualora l’accertamento tecnico appaia ripetibile il pm nomina un consulente tecnico e fa svolgere l’accertamento in segreto. il verbale di tale attoè collocato nel fascicolo delle indagini ed è destinato ad essere inserito nel fascicolo nel pm se e quando in seguito all’udienza preliminare sarà disposto il rinvio a giudizio. l’accertamento tecnico non ripetibile:si attribuisce a tale atto un’efficacia simile alal perizia, subordinandolo ad un controllo ad opera dell’indagato.La non ripetibilità può derivare da varie situazioni: 1)l’accertamento tecnico riguarda persone cose o luoghi il cui stato è soggetto a modificazione 2)può essere lo stesso accertamento a determinare la modifica di cose luoghi o persone. il pm deve dare un previo avviso all’indagato all’offeso ed ai difensori in quanto costoro possono nominare consulenti tecnici come avviene per la perizia. la riserva di incidente probatorio: l’indagato ha l’ulteriore potere di formulare prima del conferimento dell’incarico riserva di promuovere incidente probatorio comma 4. ove l’indagato formuli detta riserva il pm dee disporre che non si proceda agli accertamenti salvo che questi se differiti non possano più essere compiuti. se l’accertamento tecnico non ripetibile è differibile ed è ugualmente compiuto nonostante la riserva il relativo verbale è inutilizzabile nel dibattimento ma è utilizzabile a tutti gli altri fini(ad es nel giudizio abbreviato). Accertamenti idonei ad incidere sulla libertà personale La lege n 85 del 2009 ha disciplinato l’ipotesi in cui il pm debba porre in essere accertamenti tecnici che richiedono il compimento di atti idonei ad incidere sulla libertà personale in mancanza di consenso della persona ad essi sottoposta. la procedura ordinaria. il nuov art 359bis disciplina l’ipotesi in cui la necessità di svolgere attività del genere si prendenti al pm nel corso delle indagini preliminari. la norma è in larga parte costruita con la tecnica del rinvio alla disciplina predisposta in relazione alla perizia coattiva. il prelievo su consenso mediante accertamento tecnico Quando occorre eseguire accertamenti idonei ad incidere sulla libertà personale il pubblico ministero può preocedervi direttamente attraverso il proprio consulente tecnico soltanto se vi è il consenso della persona interessata. Il prelievo coattivo mediante accertamento tecnico Qualora non vi aisa il consenso dell’interessato l’art 359bis permette il prelievo coattivo di capelli peli o mucosa del cavo orale su persone viventi finalizzato alla tipizzazione del profilo genetico ed il compimento di accertamenti medici. Il pubblico ministero deve chiedere al giudice per le indaini preliminari l’autorizzazione al compimento dell’atto. il giudice concede l’autorizzazione con ordinanza quando ricorrono le condizioni previste dall’art 224-bis. Dunque è necessario che si proceda per un delitto doloso o preterintenzionale consumato o tentato per il quale la legge stabilisce la pena dell’ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a 3 anni. occorre che l’accertamento tecnico risulti assolutamente indispensabile perla prova dei fatti. a parita di sirusltato sono prescelte comunque le tecniche meno invasive. il legislatore ha disciplinato la materia in oggetto in un nuovo art il 359bis .siamo in presenza di un atto di indagine che rientra nella regola del segreto investigativo e che è quindi differente dal mezzo di prova prevosto dall’art 224bis.infatti se si tratta di un atto ripetibile l’indagato ha il diritto divenire a conoscenza dell’accertamento tecnico coattivo soltanto quando lui stesso vi è sottoposto. La procedura d’urgenza il legislatore ha previsto una procedura di urgenza che prescinde dal previo controllo giurisdizionale. quando vi è fondato motivo che dal ritardo possa derivare grave o irreparabile pregiudizio alle indagini il pm dispone lo svolgimento delle operazioni con decreto motivato. il pm può altresì ordinare direttamente l’accompagnamento coattivo qualora la persona da sottoporre alle operazioni non si presenti senza addurre un legittimo impedimento. Entro le 48 ore successive alla effettiva limitazione della libertà personale il pubblico ministero deve chiedere al giudice per le indagini preliminari la convalida del decreto e dell’eventuale provvedimento di accompagnamento coattivo. Nullità ed inutilizzabilità un singolare ed inedito concorso di nullità ed inutilizzabilià che rivela una particolare attenzione del legislatore forse intenzionato ad evitare abusi in una materia così delicata. L’individuazione di persone e di cose.Altre attività di indagine Durante le indagini preliminari il pm può procedere alla individuazione di persone o cose personalmente o mediante delega alla polizia giudiziaria. si tratta di un atto simile a quel mezzo di prova che è denominato ricognizione. il codice usa una differente terminologia perché come avviene in altri casi vuole semplicemente eidenziare che l’individuazione non è utilizzabile ai fini della decisione dibattimentale. La individuazione di persone o cose La normativa è basata su di un presupposto implicito e cioèche l’atto di individuazione sia sempre ripetibile in un momento successivo davanti al giudice nella dorma della ricognizione. Regolamentazione Poiché l’atto è ritenuto essere ripetibile il pubblico ministero nell’eseguire l’individuazione non è tenuto a rispettare le regole che nella ricognizione sono poste a pena di nullità al fine di assicurare l’attendibilità del risultato. Altro aspetto positivo è costituito dalla discovery anticipata del fascivolo delle indagini che può consentire all’indagato di affrontare l’interrogatorio essendo già a conoscenza di tutti gli elementi a suo carico. in tal modo l’atto acquista un più autentico significato difensivo. segnaliamo che nessun avviso deve essere dato alla persona offesa. Funzione dell’istituto: L’avviso di conclusione delle indagini è un istituto che garantisce l’esigenza di completezza delle investigazioni preliminari e dall’altro il diritto dlel’imputato di fornire un contributo efficace e consapevole al fine di chiarire la propria posizione. La sollecitazione di nuove investigazioni rivolta dall’imputato al pubblico ministero. Le indagini sollecitate devono essere compiute entro 30 girni dalla richiesta dell’indagato termine prorogabile per una sola volta. L’ARRESTO IN FLAGRANZA ED IL FERMO il giudice è competente ad applicare una misura cautelre limitativa della libertà personale, ma la polizia giudiziaria ha il potere di disporre misure coercitive temporanee denominate arresto e fermo che limitano la libertà personale dell’indagato in situazioni di urgenza fino a quando non interviene la convalida del giudice. Misure dette sinteticamente precautelari. Quando il destinatario della misura coercitiva potrebbe sottrassi alle ricerche si da all’organo maggiormente presente sul luogo dei delitti e cioè alla polizia giudiziaria il potere di agire tempestivamente. La misura precautelare è ammessa dalla carta fondamentale art 13.3 in quanto abbia una natura servente rispetto alla finalità procediate di adottare una misura cautelare. L’arresto l’arresto in flagranza è un provvedimento che di regola è disposto dalla polizia giudiziaria ed eccezionalmente dai privati , ha la finalità di assicurare alla giustizia gli autori del reato e di impedire che il reato medesimo venga portato a conseguenze ulteriori. Art 382.è in stato di flagranza colui che viene colto nell’atto di commettere il reato. quasi flagranza il soggetto che subito dopo il reato è inseguito dalla polizia giudiziaria dalla persona offesa o da altre persone ovvero èsorpreso con cose o tracce dalle quali appaia che abbia commesso ile rato immediatamente prima. Arresto obbligatorio L’arresto in flagranza è obbligatorio per la polizia giudiziaria in presenza di un delitto non colposo consumato o tentato. L’arresto è obbligatorio anche in presenza dei delitti previsti nell’art 380 comma 2 cpp es associazione mafiosa traffico di stupefacenti, si è importo l’arresto in flagranza per il delitto id violenza sessuale per violenza sessuale di gruppo. si è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza in caso di furto aggravato in cui il colpevole abbia addosso armi o narcotivi. Arresto ad opera di persone private negli stessi casi in cui è obbligatorio per la polizia l’arresto può essere effettuato da ogni persona se il delitto è procedibile d’ufficio. il soggetto che ha eseguito l’arresto in flagranza deve consegnare la persoa ristretta nella libertà e le cose costituenti il corpo del reato alal polizia giudiziairia. Arresto facoltativo Altra ipotesi di arresti , è rimesso alla discrezionalità dell’ufficiale od agente di polizia. l’arresto in flagranza è consentito quando si procede sia per un delitto non colposo per il quale la legge stabilisce la pena della reclusione superiore nel massimo a 3 anni sia per un delitto colposo per il quale la legge stabilisce la pena della reclusione non inferiore nel massimo a 5 anni. l’arresto facoltativo in flagranza è consentito anche in ulteriori ipotesipreviste dall’art 381 comma 2 cpp. si sono introdotti altre 2 casi di arresto facoltativo in flagranza per i delitti di falsa attestazione sulla identità personale e fraudolente alterazioni per impedire tale identificazione. l’arresto obbligatorio o facoltativo non è mai consentito quando tenuto conto delle circostanze del fatto appare che questo è stato compiuto nell’adempimento di un dovere o nell’esercizio di una facoltà legittima ovvero in presenza di una causa di non punibilità art 285. Qualora si tratti di un delitto perseguii a querela l’arresto obligatorio e quello facoltativo possono essere eseguiti, se la querela viene proposta anche con dichiarazione resa oralmente all’ufficiale o agente dipolizia presente sul luogo se successivamente la persona offesa dichiara di rimettere la querela l’arrestato è posto immediatamente in libertà anche se quest’ultimo ricusa la remissione. IL FERMO Il fermo è un provvedimento che può essere disposto di regola dal pm quando sono presenti le seguenti condizioni art 384 -gravi indizia -specifici elementi di prova che fanno ritenere il pericolo di fuga fondato -che si proceda per un delitto per il quale la legge stabilisce la pena dell’ergastolo o della reclusione non inferiore nel minimo a due anni e siepriore nel massimo a se i anni. Gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria possono procedere al demo nei medesimi casi nei quali tale atto può essere disposto dal pm in presenza delle seguenti situazioni -prima che il pm abbia assunto la direzione delle indagini -qualora sia successivamente individuato l’indiziato -qualora sopravvengano specifici elementi che rendano fondato il pericolo che l’indiziato sia per darsi alla fuga e non si possibile per la situazione di urgenza attendere il provvedimento del pm il pm non è titolare del potere di arresto in flagranza tuttavia può disporre il fermo anche nelle ipotesi nelle quali vi sia la fragranza purché il delitto rientri nei limiti edittali del fermo e siano presenti le condizioni che legittimano quest’ultimo provvedimento. la convalida dell’arresto e del fermo Il procedimento di convalida dell’arresto e del fermo attua due principi fodamentali posti dalla costituzione. le misure limitative della libertà personale possono essere applicate soltanto dal giudice, pertanto l’arresto ed il fermo devono essere sottoposti a convalida dal giudice. inoltre le norme attuano il principio in base al quale la polizia giudiziaria è sotto la diretta disponibilità dell’autorità giudiziaria. Nella prima fase la polizia giudiziaria pone l’arrestai a disposizione del pubblico ministero, nella seconda il pm chiede la convalida dell’arresto al giudice, la terza fase consiste nell’udienza di convalida che si svolge davanti a quest’ultimo. Nella prima fase del procedimento gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria hanno i doveri di informazione presenti nell’art 386 e poi leggere 387. devono porre l’arrestato o il fermato a disposizione del pm al pià presto, la polizia conduce l’arrestato nella casa circondariale del luogo nel quale la misura è stata eseguita, indagini preliminari senza che sia necessario il requisito della non rinvialibità né l’urgenza. ovviamente resta il requisito che la prova sia pertinente e rilevante. si tratta dei 5 casi: -392 comma 1 lett c -lett d -perizia di lunga durata art 392 comma 2 -perizia coattiva occorre che siano presenti i requisiti previsti per tale forma di perizia. nei due casi appena menzionai il mezzo di prova deve essere assunto nell’incidente probatorio a prescindere dalla situazione di urgenza dell’accertamento -art 391 bis comma 11 -392 comma 1-bis si è aggiunto all’elenco ulteriori delitti tra i quali ricordiamo gli atti persecutori i maltrattamenti in famiglia e la riduzione in schiavitù e si è estesa la possibilità di ottenere l’incidente probatorio qualora occorra sentire una persona offesa minorenne o una persona offesa maggiorenne. Nelle ipotesi menzionate la ratio dell’incidente è duplice, da un alto vi è l’esigenza di permettere un controllo sulla credibilità ed attendibilità della deposizione della persona offesa nel momento in cui la memoria non ha ancora subito quelle deformazioni che si verificano inevitabilmente in situazioni del genere con il passaggio del tempo, dall’altro lato vi è l’esigenza di ridurre in favore della medesima persona offesa lo stress da esposizione al processo. Il contraddittorio sull’ammissibilità dell’incidente l’incidente probatorio si svolge in arie fasi: 1)il contraddittorio sull’ammissibilità dell’incidente 2)la decisione del giudice sull’ammissibilità e la fondatezza della richiesta 3)lo svolgimento dell’udienza in camera di consiglio 4) l’eventuale integrazione del contraddittorio Possono fare richiesta di incidente probatorio il pm l’indagato ed il suo difensore. la persona offesa non può rivolgersi direttamente al giudice ma può soltanto fare richiesta al pm che ha l’obbligo di pronunciare decreto motivato se non la accoglie. i soggetti che chiedono al giudice l’incidente probatorio hanno l’onere alquanto pesante di precisare nella richieda a)la prova da assumere, i fatti che ne costituiscono l’oggetto e le ragioni della sua rilevanza b)le persone nei confronti nelle quali si procede per i fatti oggetto della priva c) i motivi per cui la prova non è rinviabile al dibattimento la richiesta di incidente è presentata alla cancelleria del giudice per le indagini preliminari ed è notificata alla controparte. La decisione sulla richiesta: A seguito dell’eventuale contraddittorio scritto il giudice decide sulla richiesta di incidente con una ordinanza non impugnabile. in caso di accoglimento fissa la data dell’udienza ed indica l’oggetto della prova e le persone interessate all’assunzione della stessa, a queste alla persa offesa ed ai loro difensori oltreché al pm venerato avviso della data dell’udienza. nel caso inverso il giudice dichiara inammissibile la richiesta o la rigetta perché infondata l’ordinanza è comunicata al pm ed alle persone interessate ma non è impugnabile. il differimento dell’incidente probatorio il pubblico ministero ha il potere di chiedere al giudice il differimento dell’incidente quando la sua esecuzione pregiudicherebbe uno o più atti di indagine preliminare. la decisione sulla richiesta è presa dal giudice senza contraddittorio ed è comunicata al pm e notificata per estratto alle persone interessate. L’art 430 bis sancisce il divieto per la polizia giudiziari il pm e il difensore di assumere informazioni dalle persone indicate nella richiesta di incidente probatorio. Il diritto ad effettuare le contestazioni probatorie. Il difensore dell’indagato nella fase delle indagini preliminari conosce di regola soltanto i pochi atti che siano stati depositati ai sensi dell’art 366 presso la segreteria del pm. soltanto il pm conosce integralmente tutti gli atti di indagine. il codice pone al pm l’obbligo di depositare prima dell’udienza i verbali delle dichiarazioni che la persa da esaminare ha rilasciato in precedenza alla polizia giudiziaria e al pm. A tal fine il giudice fa notificare all’indagato all’offeso e ai difensori l’avviso del giorno in cui avverrà l’incidente probatorio con l’avvertimento che nei due giorni precedenti l’udienza costoro potranno prendere cognizione ed estrarre copia delle dichiarazioni già rese dalla persona da esaminare. In caso di reati di violenza sessuale di pedoficlia di tratta di persone e assimilati il diritto al contraddittorio è tutelato in modo ampio . dispone che con la richiesta diincidente probatorio di cui all’art 392 comma 1 bis il pm depositi tutti gli atti di indagine compiuti. Lo svolgimento dell’udienza L’udienza si svolge in camera di consiglio cioè senza la presenza del pubblico. è richiesta la partecipazione necessaria del pm e del difensore dell’idnagato. Il difensore dell’offeso ha il dritto ma non l’obbligo di partecipare all’udienza in tale sede non può porre domande direttamente al dichiarante bensì può chieder al giudice di rivolgerle. a loro volta l’indagato e l’offeso hanno diritto di assistere personalmente all’udienza quando si deve esaminare un testimone o un’altra perosna, negli altri casi possono assistere soltanto su autorizzazione del giudice. le prove sono assunte con le forme stabilite per il dibattimento. L’utilizzabilità in dibattimento L’incidente probatorio ha la funzione di anticipare la formazione della prova garantendo il diritto di difes dell’indagato nei confronti del quale la prova stessa potrà essere successivamente utilizzata in dibattimento mediante lettura ai sensi dell’art 511. il codice pone sia il divieto di estendere l’oggetto della prova a fatti riguardanti persone diverse da quelle i cui difensori partecipano all’incidente. L’integrazione del contraddittorio il divieto di estendere l’oggetto della prova può essere superato la deroga che rispetta la funzione dell’istituto permette l’estensione purché si provveda all’integrazione del contraddittorio nei confront delle persone interessate. La richiesta di integrazione è formulata dal ppm o dal difensore dell’indagato ed è rivolta al giudice questi s e l’accoglie rinvia l’udienza per il tempo strettamente necessario per effettuare le notifiche nei confronti delle persone indiziate e comunque non oltre 3 giorni.l’integrazione non è disposta quando il rinvio dell’udienza pregiudica l’assunzione della prova. I limiti di efficacia nei confronti del danneggiato in relazione all’incidente probatorio la perosna offesa in quanto tale gode di un diritto debolmente garantito. b) l’indicazione degli articoli di legge violati c) le generalità della persona alla quale è addebitato ile rato. il codice impone di precisare nell’imputazione anche le circostanze aggravanti e quelle che possono comportare l’applicazione di misure di sicurezza. Effetti dell’azione penale L’esercizio dell’azione penale determina due effetti. in primo luogo pone al giudice l’obbligo di decidere su di un determinato fatto storico. in secondo luogo fissa in modo tendenzialmente immutabile l’oggetto del processo. Dall’art che precisa il requisito per l’archiviazione si ricava che l’imputazione è formular quando il pm ha raccolto elementi idonei a sostenere l’accusa in giudizio in altri termini quando i risultati delle indagini sono in grado di permettere al pm di dimostrare la fondatezza dell’accusa. La responsabilità nel formulare l’imputazione l’imputazione non è formulata all’inizio delle indagini preliminari bensì alla conclusione nel momento in cui il pm chiede il rinvio a giudizio. non è sufficiente che quest’ultimo ritenga possibile la reità di una persona occorre che degli ritenga probabile ottener in giudizio una sentenza di condanna. L’obbligatorietà dell’azione penale L’azione penale ha 4 caratteristiche: 1.è obbligatoria 2. è monopolio del pm 3. è irretrattabile 4. è procedibile d’ufficio. Ai sensi dell’art 112 della cost il pm ha l’obbligo di esercitare l’azione penale. il principio di obbligatorietà dell’azione penale assume un particolare significato impone che il pm valuti la fondatezza di ciascuna notizia di reato e che compia le indagini necessarie per decidere se occorre formulare l’imputazione ovvero chieder l’archiviazione I principi di eguaglianza e di legalità l’obbligatorietà dell’azione enale ha il fine di assicurare due principi fondamentali i l principio di eguaglianza art 3 e il principio di legalità art 25.2. sotto il primo profilo se la persona offesa non ha possibilità economiche cioè non deve impedire che il reato venga comunque perseuito. sotto il secondo profilo può essere soltanto la legge a determinare chi debba essere punti o e chi debba andare esente da pena. il controllo sul mancato esercizio dell’azione penale Se l’azione penale è obbligatoria è necessarioche sia previsto uno strumento tecnico che renda effettivo l’adempimento di tale dovere. lo strumento esiste esso consiste in un controllo effettuato dal giudice controllo molto penetrante il giudice può indicare al pm le indagini che egli reputi necessarie ordinargli di formulare l’imputazione. Il monopolio dell’azione penale il monopolio dell’azione penale in capo al pm non è imposto dalla carta fondamentale. l’art 112 cost si configura in capo al pm il dovere di esercitare l’azione penale non prescrive che questa sia esercitata soltanto da un organo pubblico. ne deriva che è legittima una legge che preveda azioni penai perivate che siano sussidiarie o concorrenti rispetto a quella obbligatoriamente esercitata dal pm. Il codice di procedura penale ha attribuito unicamente al pm il potere di esercitare l’azione penale 405. la deroga al monopolio tuttavia oggi il principio del monopoliopuò dirsi esistente soltanto per irati rientranti nella competenza del giudice professionale. infatti la riforma che ha attribuito competenze penali al giudice di pace ha infranto per la prima volta nel nostro sistema processuale il predetto monopolio limitatamente ai reati procedibili a querela. la legge delega n 468 del 1999 e il successivo decreto legislativo n 274 del 28 agosto 2000 hanno attribuito alla persona offesa la facoltà di richiedere con ricorso dritto al giudice di pace la citazione a giudizio del responsabile del reato. La procedibilità d’ufficio in base all’art 50 comma 2 quando non è necessaria la querela la richiesta l’istanza o l’autorizzazione a procedere l’azione penale è esercitava di ufficio, da ciò è ricavabile che di regola illm non è vincolato nella sua azione all’iniziativa di altri soggetti. le eccezioni vi sono alcune eccezioni alla regola regola dell’iniziativa d’ufficio appena menzionata. si tratta delle ipotesi nelle quali è necessario che sia presente una condizione di procedibilità, cioè la querela l’istanza la richiesta o infine l’aurotizzazioe a procedere. L’irretrattabilità dell’azione penale Ai sensi dell’art 50 comma 3 l’esercizio dell’azione penale può essere sospeso o interrotto soltanto nei casi espressamente previsti dalla legge. il codice pone alla regola un’eccezione. Questa consiste nell’art 71 se risulta che lo stato mentale delll’imputato è tale da impedirne la cosciente partecipazione al procedimento il giudice dispone con ordinanza che questo sia sospeso. ogni sei mesi il giudie fa svolgere accertamenti sullo stato di mente dell’imputato. occorre precisare comunque che si può avere sospensione soltanto quando l’imputato rischia di essere condannato. L’archiviazione Quando il pm ritiene che non i siano elementi per esercitare l’azione penale formula una richiesta di archiviazione che è sottoposta al controllo del giudice per le indagini preliminari. il controllo può diventare complesso quando il giudice non accoglie la richiesta di archiviazione o quando la persona offesa vi si oppone. L’istituto dell’archiviazione adempie a tre funzioni 1. permette al pubblico ministero di operare una prima importantissima selezione dei procedimenti al fine di non appesantire il successivo filtro rappresentato dall’udienza preliminare 2. attua il controllo del giudice sul corretto adempimento dell’obbligo di esercitare l’azione penale da parte del pm 3. riconosce alla persona offesa dal reato il diritto di far controllare dal giudice in una udienza in camera di consiglio le ragioni di un’eventuale inerzia del pm. l’archiviazione è pronunciata dal giudice per le indagini preliminari in presenza di presupposti di fatto o di diritto. Presupposti di fatto è pronunciata in presenza di presupposti di fatto quando la notizia di reato è infondata art 408 in tl caso il giudice effettua una prognosi sull’esito di un eventuale dibattimento in quanto ritiene probabile la pronuncia di una sentenza di assoluzione perché il fatto di reato non sussiste o il fatto non è punibile o l’imputato non lo ha commesso o il fatto non costituisce reato. Ai sensi dell’art 125 delle disposizioni di attuazione il pm presenta al giudice la richiesta di archiviazione quando ritiene l’infondatezza della notizia di reato perché il massimo grado di controllo si ha quando a seguito dell’udienza incamera di consiglio il giudice dispone con ordinanza che il pm formuli l’imputazione entro 10 giorni. si tratta di imputazione coatta. il potere del giudice incontra un limite dovuto al principio della separazione delle funzioni il giudice non può imporre al pm di chieder il rinvio a giudizio .il pm deve sceglier l’imputazione che ritiene conforme alla legge anche se è vincolato a formulare comunque una. l’udienza preliminare senza richiesta di rinvio a giudizio:entro due giorni dalla formulazione dell’imputazione coatta il giudice deve fissare con decreto la data dell’udienza preliminare. non è preceduta da una richiesta di rinvio a giudizio. Con la normativa sull’imputazione coatta il codice ha contemperato due principi che potrebbero venire in collisione tra di loro il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale e quello della separazione tra le funzioni di accusa e di giudizio. La richiesta di archiviazione perchè il reato è stato commesso da persone ignote La richiesta è regolata dalle medesime norme che disciplinano l’archiviazione contro gli indagati. il pm deve avvisare della richiesta di archiviazione contro ignoti la persona offesa che ne abbia fatto istanza. se l’offeso non si oppone il giudice per le indagini preliminari può accogliere la richiesta de plano viceversa se l’offeso si oppone o cmq il giudice non accoglie la richiesta deve svolgersi una udienza in camera di consiglio. il giudice può accogliere la richiesta del pm e disporre l’archiviazione con ordinanza, oppure può , se rietne ech dil reato sia da attribuire a persona individuata ordinare ch dil nome di questa sia iscritto nel registro delle notizie di reato. infine se ritiene necessarie ulteriori indagini le indica con ordinanza al pm fissando il termine indispensabile per ilcompimento delle stesse. il controllo del giudice sia strutturato in modo da poter essere se il caso lo richiede effettivo e penetrante. la riapertura delle indagini a seguito dell’archiviazione Quando il procedimento contro un indagato è stato archiviato il pm può compiere nuove indagini soltanto dopo essere stato autorizzato con decreto motivato del giudice per le indagini preliminari 414. la richiesta è basata sulla esigenza di nuove investigazioni. ottenuta l’autorizzazione il pm procede ad una nuova iscrizione nel registro delle notizie di reato. la riapertura delle indagini è un atto dovuto in favore del pm. per ottenere l’autorizzazione è sufficiente che il pm prospetti al giudice un nuovo piano di indagine. Mancata autorizzazione a riaprire le indagini e compimento di nuovi atti investigativi la giurisprudenza e la dottrina maggioritaria sono concordi nel ritenere che gli atti di indagini compiuti in mancanza di autorizzazione sono inutilizzabili Mancata autorizzazione a riaprire le indagini ed esercizio dell’azione penale in mancanza di autorizzazione il medesimo ufficio del pm esercita l’azione penale in relazione al medesimo fatto in precedenza addebitato e archiviato. secondo un orientamento dottrinale tale situazione determinerebbe soltanto l’inutilizzabilità delle indagini eventualmente compiute. viceversa l’atto di esercizio dell’azione penale resterebbe valido. La prevalente giurisprudenza di legittimità costituzionale che ritiene precluso l’esercizio dell’azione penale rispetto al medesimo fatto-reato. risulta affetta da nullità assoluta ai sensi degli art 178 lett b e 179 cpp. L’UDIENZA PRELIMINARE è una delle fasi del procedimento penale. ha la funzione di assicurare che un giudice controlli la legittimità ed il merito della richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm. l’udienza preliminare può fungere da sede di definizione anticipata del processo penale quando il giudice accoglie la richiesta di patteggiamento o di rito abbreviato. Il magistrato al quale sono assegnate le funzioni di giudice dell’udienza preliminare è tratto dall’ufficio dei giudici per le indagini preliminari ma non può essere quel magistrato che ha svolto le funzioni di giudice per le indagini preliminari nel medesimo procedimento. infatti è prevista una incompatibilità che può essere superiore soltanto quando il giudice per le indagini preliminari si è limitato a svolgere funzioni di tipo non decisorio. un magistrato può esercitare le attività di gip e gup in procedimenti differenti ma non nel medesimo procediemnto. Quando si tratta di procedimenti per delitti di associazione mafiosa e assimilati terrorismo internazionale, tratta di persone, criminalità informatica, le funzioni di giudice dell’udienza preliminare sono esercitate da un magistrato del tribunale del capoluogo del distretto nel cui ambito ha sede il giudice competente.Ricordiamo che per tali delitti le funzioni del pm sono svolte dal procuratore distrettuale antimafia. La richiesta di rinvia a giudizio segna il passaggio dalla fase delle indagini preliminari alla fase dell’udienza preliminare. ciò comporta l’inizio del processo. la struttura dell’udienza preliminare è il frutto di un compromesso tra due esigenze contrastanti il diritto di difesa ed il principio di immediatezza. nei casi nei quali l’imputato ritiene di anticipar la sua difesa rispetto al dibattimento è necessario riconoscergli tale opportunità perché il dibattimento costituisce eso
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