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Riassunto testo una scuola a misura di alunno -Baldacci, Sintesi del corso di Didattica generale e speciale

Riassunto diviso per capitoli,con evidenziazione parti fondamentali e autori trattati- usato per l'esame di Didattica generale

Tipologia: Sintesi del corso

2017/2018
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Scarica Riassunto testo una scuola a misura di alunno -Baldacci e più Sintesi del corso in PDF di Didattica generale e speciale solo su Docsity! RIASSUNTO TESTO BALDACCI :UNA SCUOLA A MISURA DI ALUNNO Cap.premessa -Abbiamo sempre bisogno di una Teoria -> la pedagogia tende a utilizzare quadri concettuali all’interno dell teorie PARADIGMA:  Termine introdotto da kuhn (1978  Sistema di riferimenti concettuali e empirici condivisi da una certa scuola o dottrina di ricerca  Indica i problemi da trattare e i modi per affrontarli  Nei paradigmi troviamo gli “assunti metafisici”: paradigmi di ordine filosofico che svolgono la funzione di linea guida .Vengono spiegati con l’EMPIRISMO ASSIOMA:  è un paradigma che non v valutato ma funge da cornice per gli altri paradigmi ( una sorta di punto fermo)  Per hawkins l’assioma nel caso va posto a valutazione per ultimo :Cap.1 la scuola ha sempre operato mandando avandi i più “volenterosi” e punendo i meno “bravi” con la BOCCIATURA. DUNQUE e è sempre stata vista con la duplice funzione della bocciatura 1) SERIA: cioè far vedere attraverso le bocciature cosa succede se uno non studia dunque .incutere timore 2) RIGOROSA: di norma si manda avanti solo chi studia di più  Secondo il pensiero tradizionale ridurre la bocciatura inclinerebbe la serietà e rigorosità della scuola DISPERSIONE: Dovuta alle bocciature è comunque necessaria perchè ha la funzione di selezionare gli studenti più adatti a proseguire gli studi CIò NON HA FONDAMENTO TEORICO E HA DEI FORTI LIMITI. 1. Spesso chi viene bocciato sembra non avere imparato bene la lezione.dunque ripete l’anno ancora o abbandona gli studi 2. Spesso i docenti si lamentano che gli studenti studiano soltando in funzione del voto.Però sono gli stessi insegnanti ad attuare tale meccanismo quindi affermano implicitamente che tale meccanismo è inadeguato QUESTO E’ UN SISTEMA AUTOCONVALIDANTE perchè la concezione da le categorie che danno significato ai fatti.(ossia i concetti esprimonole categorie che apportano significato stesso al concetto SI PENSA CHE SENZA SELEZIONE GLI STUDENTI SIANO PIù SVOGLIATI E CI SIA UN APPIATTIMENTO DELLA FORMAZIONE CON CONSEGUENTE DEGRADO DELLA SCUOLA (SBAGLIATO) DISPOSITIVO DI SIMULAZIONE: meccanismo per valutare l’efficacia della bocciatura eil sistema scolastico standard  Si applica a due modelli ideali: 1) MODELLO SELETTIVO (elitario) e 2) MODELLO NON SELETTIVO (di massa)  Per essere validi devono rispondere a 4 assunti.  1 ASSUNTO: la popolazione scolastica ha caratteristiche identiche in ingresso ed è distribuita normalmente (5 livelli iniziali)  2 ASSUNTO: ciascun modello opera con un dispositivo di simulazione che è nascosto inizialmente  3 ASSUNTO: il profitto si riferisce ad un intero anno scolastico e gli esiti possono essere 3 (progresso,stazionario,regresso).Il livello minimo a cui ci si può trovare è il livello 1 (non si uò retrocedere a livello 0.  4 ASSUNTO: I modelli funzionano diversamente per la SELEZIONE -modello selettivo: gli alunni che si trovano al livello più basso a fine anno vengono bocciati -modello non selettivo: non esiste la bocciatura quindi non ci sono ripetenti I gruppi sono composti da 100 soggetti per uno. Dunque si nota che: -fino alla fine delle prime classi i livelli di profitto coincidono tra i due modelli -alla fine della classe terza non coincidono più -alla classe quinta risultano ben distinte - nei bassi liveli di profitto troviamo pochissimi valori per il modello elitario a mano a mano che si procede negli anni -utiliazziamo per i dati due indicatori 1) MEDIA ARITMETICA 2) DEVIAZIONE STANDARD DUNQUE: nel modello elitario la curva del profitto cresce molto più sensibilmente secondo questi due dati Quindi a questo punto si potrebbe dire che il modello elitario risulta migliore perchè da maggiori risultati Quale meccanismo abbiamo utilizzato? UGUALE PER ENTRAMBI I MODELLI OSSIA DI TIPO PROBABILISTICO E A PROPENSIONE NORMALE (CURVA A CAMPANA DI GAUSS QUINDI 40% DEI RISULTATI NELLA MEDIA ,30% RISULTATI AL DI SOPRA E 30% RISULTATI AL DI SOTTO). -hanno individuato il numero di alunni per ogni anno e pero ognuno dei 3 livelli Dunque come abbiamo visto secondo questo dispositivo il tipo di regime scolastico influenza le variabili che determinano la qualità del prodotto scolastico e tutto risulta favorevole nei confronti del regime selettivo che - produce circostanze favorevoli al buon profitto. Tutte quest differenze sono dovute all’unica cosa che differenzia i due modelli :LA BOCCIATURA  Essendoci i bocciati nel gruppo elitario questi o ripetono l’anno o abbandonano togliendosi effettivamente dal numero di studenti con basso profitto mentre nel modello di massa questi progrecedono in avanti sia come numero che qualitativamente nei livelli.  Avendo meno “dati” a disposizione la media matematica cresce per un effetto di calcolo (per questo risulta più alta, percheè abbiamo scartato dei voti)  Quindi il profitto più elevato è dovuto solo agli alunni con basso profitto che vengono bocciati dunqeu eliminati dal grafico GOULD: identifica gli indicatori matematici come astrazioni e indicazioni non da usare come fossero vera realtà per ovviare a questo (cioè identificare i dati statistici con le persone) propone una analisi FULLHOUSE della variazione FULLHOUSE: Descrivere la variazione all’interno dell’intero sistema Attraverso istogramma di frequeze grezze (NO MEDIA ARITMETICA) Gli esponenti dell’intelligenza genetica sono: EYENSCK- JENSEN-HERRHSTEIN- MURRAY INTELLIGENZA GENERALE: SPEARMAN QUI L’INTELLIGENZA E’ UNA CAPACITA’ GENERALE -Viene definita da Spearman  Spearman identifica un fattore comune g: FATTORE COMUNE G: individua l’essenza dell’intelligenza e varia da soggetto a soggetto a seconda delle singole potenzialità genetiche.E’ una sorta di forza mentale della persona.  Individua il fattore g attraverso L’ANALISI FATTORIALE: è un metodo matematico che mette in relazione una serie di fattori “dimensioni latenti” per spiegare la varianza di variabili  ANALISI FATTORIALE: (FATTORI <-> VARIABILI)= SATURAZIONE FATTORIALE che è la correlazione tra variabili e fattori comuni. QUI TROVO LA VARIANZA: come cambia una variabile secondo un fattore Posso avere 1) COMUNANZA : fattori comuni 2) SPECIFICITA’: =>varianza di errore => SPEARMAN HA TROVATO ATTRAVERSO L’ANALISI FATTORIALE CHE LE CORRELAZIONI FRA I TEST DI INTELLIGENZA ERANO DOVUTE AD UN FATTORE GENERALE CHIAMATO APPUNTO FATTORE G PRESTAZIONE= FATTORE G+ FATTORE SPECIFICO DEL TEST CRITICHE 1) L’ANALISI FATTORIALE NON PUò DIMOSTRARE IL NUMERO DI FATTORI CHE INTERVENGONO (ANZI DI SOLITO IN QUESTO TIPO DI ANALISI VENGONO DISCRIMINATI E SCELTI A GIUDIZIO DELL’ESPERTO) 2) CI SONO PIù METODI DI ANALISI FATTORIALE ES. METODO DELLE COMPONENTI PRINCIPALI: le variabili tendono ad avere qui una saturzione più alta su un fattore considerato come principale. ES.2 METODO PER ROTAZIONE: non c’è il fattore generale e ogni variabile mostra saturazione alta per un fattore e bassa per l’altro THURSTONE. Utilizza il metodo di rotazione degli assi e trova SETTE FATTORI GENERALI CHE CHIAMA ABILITA’ MENTALI PRIMARIE. E’ IL PRIMO A PORRE UNA CONCEZIONE MULTIFATTORIALE DELL’INTELLIGENZA. SONO: 1) comprensione verbale 2) Fluidità verbale 3) Ragionamento 4) Abilità nmerica 5) Abilità spaziale 6) Abilità percettiva 7) Memoria 3) SI PUO’ SCEGLIERE ARBITRARIAMENTE IL METODO DI ANALISI FATTORIALE E DUNQUE NON PUO’ ESSERE UNIVOCO PERCHE’ CAMBIERA’ SEMPRE IL RISULTATO. 4) Spesso chi usa l’analisi fattoriale materializza i risultati quando questi sono dei semplici dati esemplificativi => REIFICAZIONE (materializzare un concetto astratto perchè lo si pensa all’interno del soggetto) 5) CI SI RIFA’ AI PRINCIPI DORMITIVI DI BATESON:ossia spiego il costrutto attraverso una sua componente e non attraverso le relazioni che lo legano (esempio dell’oppio ) INTELLIGENZA GENERALE: Qualcosa di diverso dai talenti, una capacità sovraordinata. BURT La definisce così mettendo il fattore g di spearma alla sommità gerarchica e sotto le bilità di thurstone INTELLIGENZAMISURABILE: Il fattore di Spearman ha dato il la per tutta una serie di test intellettivi (test carta e matita in diversi ambiti)  Primo ideatore BINET: pensa a un insieme composito di prove che permette di individuare i bambini con rischio di insuccesso scolastico  Strumento predittivo e empirico con funzione pratica  Punteggio del test espresso nell’età mentale del soggetto  Poi il tutto fu formalizzato introducendo l’indice quoziente di intelligenza (eà mentale /età cronologica x100)-l validità del test è data dalle correlazioni positive tra i sub test dei vari ambiti  Quindi differenze di tipo quantitativo rispetto ad un contesto generale Conseguenze: - In seguito il QI è diventata una giustificazione ai casi di scarso rendimento scolastico (alibi scientifico) - il QI funziona come una sorta di profezia sul destino scolastico dell’alunno CRITICA: -SIGNIFICATIVITA’ TEORICA: non c’è accordo su cosa misura effettivamente il QI.Il fattore g come abbiamo visto è solo un dato per un ipotetico fattore cognitivo in Spearman. Qui si inserisce CATTEL che individua due tipi di intelligenza 1) CRISTALLIZZATA: conoscenza di informazioni 2) FLUIDA: basata sulla capacità di ragionamento Quindi non si sa dove lavora questo test. Pretende di misurare qualcosa che non è stato ancora ben definito per cui il suo valore numerico non ha significato.Inoltre ciò che va a misurare deve essere reso equivalente per poterlo paragonare (ma come si fa?). -VALIDITA’ DI COSTRUTTO: DIVERSI MODI PER RILEVARE L’INTELLIGENZA: I test misurano le abilità nei media che noi riteniamo perchè sono nostri della nostra cultura come essenza di intelligenza. -VALIDITA’ DI CRITERIO: grado di accordo tra la misura fornita da uno strumento e un criterio esterno Qui il criterio esterno è il RENDIMENTO qui abbiamo un’alta correlazione solo come correttezza metodologica- il test è costruito in modo tale da risultare correlato al profitto. Però il problema dell’insegnante non consta nella misurazione del profitto quanto nella valutazione degli apprendimenti quindi è sbagliato il criterio esterno. INTELLIGENZA EREDITARIA: Partendo da Spearman e successivi questi erano convinti che l’intelligenza fosse una dote innata.essi inoltre pensano (anche successivamente con i test del QI ) che sia IMMUTABILE -ammettono che c’è una influenza dell’ambiente ma è minimae ridotta.Il rapporto tra ambiente e QI è di tipo ADDITIVO (si sommano al potenziale genetico).  Tra le prove di queste teorie ci sono: -correlazioni di QI più forti tra i gemelli monozigoti (questo fissa il carattere ereditario secondo loro) -l’intelligenza ha un carattere poligenico, ossia controllata da più geni (dunque carattere quantitativo moltifattoriale) INTELLIGENZA IMMUTABILE: (il sostenire del modello genetico è Eyesenk) Per sostenere questa tesi si parla del FALLIMENTO DEI PROGRAMMI DI EDUCAZIONE COMPENSATIVA: Educazione compensativa: -nasce nella scia del valore ereditario dell’intelligenza -poichè si ritiene che l’ambiente comunqeu svolge una qualche funzione sulla intelligenza anche gli ereditaristi sono concordi che le condizioni ambientali adeguate favoriscono il potenziale genetico -interventi precoci possono migliorare il potenziale di chi non ha condizioni culturali favorevoli (studio di BLOOM) -nascono i programmi HEAD START nel 1965.Le prime valutazioni furono deludenti perchè mostrarono solo un incremento del QI di 4 punti per chi aveva frequentato il programma. -Bisogna pensare a questi programmi però sul quadro medio lungo e sul profilo multidimensionale della persona.Infatti valutandoli a post l’incremento dei bambini del QI è stato quasi di 20 punti Bruner sostiene gli head start nell’ambito di incremento della consapevolezza e autostima per i partecipanti. -e quindi si vede qui che anche un tratto controllato geneticamente (come asserivano) può essere in parte modificato) CRITICA PRINCIPALE: Solo quando allora l’ambiente sara fortemente stimolante per tutti allora le differenze di intelligenze potranno anche essere considerate di base genetica. -dagli studi scientifici biologici si è visto che il carattere dominante e condizionante del soggetto (es. Nella Drosophila gli occhi rossi del moscerino),chiamato EFFETTO FENOTIPICO del gene è dato da una reazione all’ambiente favorevole NON da un carattere precedentemente individuato. (Dunque lo stesso possiamo dire del fenotipo Intellettivo. -legato alla questione della IMMUTABILITa’ troviamo il CARATTERE ADDITIVO dell’INTELLIGENZA( Bloom) INTELLIGENZA MISURATA= F( potenziale genetico + ambiente) Quindi l’intellifenza successiva è data da una prima intelligenza + f (fattori ambientali -1) IM2= IM1 + f( A2-1) Quindi 1) Due misurazoni poco distanti nel tempo risultano essere molto correlate 2) Se io considero quindi l’intero arco evolutivo del bambino (0-18) in cui anche i fattori ambientali intervengono una parte di QI è attribuita a questi CRITICHE 1) PERICOLO DI REIFICAZIONE 2) PERICOLO DI SPIEGAZIONE PER PRINCIPI DORMITIVI. Questo lo risolve dicendo preventivamente che queste sono finzioni utili per parlare di processi biologici possibili HAWKINS  Si esprime in merito alla misurabilità dell’intelligenza  Egli asserisce che il tipo di giudizio sull’intelligenza che noi dobbiamo avere deve essere di tipo QUALITATIVO  Quidni un insegnante deve stimare quale sia l’intelligenza del suo soggetto  Quindi da una valutazione quantitativa (QI) interindividuale si passa a una valutazione INTRAINDIVIDUALE  L’abilità può semplicemente una più spiccata tra le altre non assoluta CONSIDERAZIONI HAWKINS SULLA EREDITARIETA’ DEL FATTORE INTELLIGENZA  Ipotizza che la distribuzione a campana del rendimento sia il risultato di un campionamento casuale di numerosi accertamenti su abilità circoscritte (è la sua critica alla distribuzione normale secondo la multifattorialità genetica ereditaria). CONSIDERAZIONI HAWKINS SULL’INFLUENZA BIOLOGICA  HAWKINS Ha ipotizzato che i fattori ambientali siano moolto importanti e non influiscono in senso additivo ma in senso COMPLEMENTARE OSSIA OGNI INDIVIDUO PUO’ SVILUPPARE IN MODO OTTIMALE LA PROPRIA INTELLIGENZA SE GODRA’ DI UN AMBIENTE ADATTO ALLE PROPRIE CARATTERISTICHE GENOTIPICHE . INfatti egli attraverso studi sostanzialmente individua che il carattere biologico ha una forte importanza rispetto all’ambiente ma ad esso è correlato (complemetare appunto).A parità di condizioni ambientali posso avere due sviluppi diversi oppure a parità di intelligenze di base ma con fattori ambientali diversi posso avere comunque uno stesso sviluppo. Cap.3 Abbiamo visto che non c’è una idea universale del rapporto tra intelligenza apprendimento e istruzione.secondo il nuovo paradigma (dal 1960 in poi) l’elemnto centrale in tutte le teorie è che  TUTTI I SOGGETTI POSSONO RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI FONDAMENTALI DI UN CURRICULO E SVILUPPARE UNA PROPRIA FORMA DI TALENTO,SE HANNO LE CONDIZIONI AMBIENTALI IDONEE DUNQUE SE LA SCUOLA E’ A MISURA DI ALUNNO. PIAGET  Considera l’intelligenza come una forma particolare di adattamento biologico dell’organismo all’ambiente  La sua funzione è di organizzare e strutturare a vari livelli l’ambiente che entra in contatto immediato con il soggetto  ADATTAMENTO= PROCESSO ATTRAVERSO CUI IL SOGGETTO CERCA ATTIVAMENTE UNA CONDIZIONE DI EQUILIBRIO TRA LUI E L’AMBIENTE  Dunque è una RICERCA ATTIVA-COSTRUZIONE ATTIVA (implica l’intenzionalità del soggetto)  ADATTAMENTO =forma di EQUILIBRIO TRA ASSIMILAZIONE E ACCOMODAMENTO (punto di vista funzionale) ASSIMILAZIONE: PROCESSO PER CUI I NUOVI CONTENUTI VENGONO INTEGRATI NELLE PREESISTENTI STRUTTURE MENTALI E SERVE PER ATTRIBUIRE SIGNIFICATO AI NUOVI ELEMENTI ACCOMODAMENTO: PROCESSO SEGUENTE PER CUI L’INCORPORAZIONE DEI NUOVI DATI MODIFICA LE STRUTTURE COGNITIVE INIZIALI ADATTANDOLE AI NUOVI CONTENUTI.  Questo lo possiamo definire costruttivismo epigenetico (il bambino alla nascita ha solo un corredo di abilità per mettere in atto questo meccanismo di adattamento  Ambiente: si ha adattambento in un ambiente cognitivo  APPRENDIMENTO: legato al processo di equilibrio he vede il soggetto adattarsi agli input esterni rispondendo con compensazioni e strutturazioni attive  IMPORTANTE: SE NON C’E’ ASSIMILAZIONE NON POSSO AVERE ACCOMODAMENTO NE ADATTAMENTO -QUINDI SONO FENOMENI A CASCATA VJIGOTSKIJ  L’AMBIENTE è UN AMBITO CULTURALE E SOCIALE  Le forme di adattamento vengono differenziate dagli altri animali perchè noi abbiamo un diverso ambiente  Perciò lo sviluppo delle funzioni psichiche dipende dala condivisione e graduale interiorizzazione di funzioni sociali e strumenti culturali  Es. Il linguaggio: il bambino prima lo vede come una funzione condivisa da interpretare poi questa funzione viene interiorizzata e diventa pensiero verbale BRUNER  è sulla stessa linea di pensiero di vjgotskij  Ciò che noi chiamiamo MENTE UMANA si realizza nella CULTURA ed è con l’esercizio in questa che essa accresce  Non potrebbe esisteree la mente senza cultura  La CULTURA NON VIENE SOLO TRAMANDATA DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE.ESSA SI RIFA’ AL SISTEMA SIMBOLICO DELLA COMUNITA’ PER CUI IO NON POSSO RIFERIRMI ALLA MENTE O ALL’INTELLIGENZA ASTRAENDOLA DAL CONTESTO SOCIO-CULTURALE IN CUI SI FORMA.  SOLO ALL’INTERNO DI CULTURA HA SENSO DI PARLARE DI INTELLIGENZA E APPRENDIMENTO  IO IMPARO E QUINDI ACCRESCO LA MIA INTELLIGENZA ATTRAVERSO GLI STRUMENTI CULTURALI DI CUI DISPONGO  ASSIMILABILITA’: dipende dalla coerenza tra le strutture simbolico culturali che abbiamo a disposizione.  L’uomo nell’ambiente ha un carattere culturale.e l’ambiente culturale condiziona lo sviluppo della mente  La cultura comunque non viene assorbita passivamente.ma viene fatta propria e ri costruita attraverso i processi di assimilazione e accomodamento.  Ambiente culturale: serve qui per evidenziare la specificità della intelligenza umana OLSOM (vedi considerazioni sopra)  L’INTELLIGENZA E’ LA PADRONANZA DI UNA DETERMINATA ABILITA’ IN UN MEDIUM CULTURALE  EXPERTISE : SVILUPPO DELLA PADRONANZA ATTRAVERSO L’ADATTAMENTO IN UN MEDIUM CULTURALE SECONDO STADI PRESTAMìBILITI (NOVIZIO,APPRENDISTA, ESPERTO, MAESTRO)  I media che ci interessano sono quelli trasmessi dalla cultura come disegnare,parlare,contre, costruire.  MEDIUM: è UNA TECNOLOGIA (non solo meccanica) per condividere,distribuire simboli.  Quindi ora distingue traMEDIA e SISTEMI SIMBOLICI  Si opera nei sistemi simbolici (utilizzando i media) GARDNER (vedi considerazioni precedenti)  il sistema simbolico ha una propria sintassi e semantica  Quando io utilizzo il medium questo lavora secondo il linguaggio del sistema simbolico  MEDIUM IN SENSO GENERALE E’ UN AMBITO DI ATTIVITA’ DOVE SI UTILIZZA UN DETERMINATO SISTEMA SIMBOLICO (esempio medium verbale consiste nel campo di attività dove si usa il sistema linguistico)  MEDIUM IN SENSO STRETTO E’ UNA TECNOLOGIA PER COMUNICARE CON UN SISTEMA DI SIMBOLI (leggere è una tecnologia che serve per capire i simboli della scrittura) L’intelligenza è situaata in un contesto culturale  L’attività conoscitiva deve sempre essere vista nel quadro di un contesto culturale.  Lo sviluppo mentale è una estensione dell’esperienza del soggetto ai diversi contesti culturali  L’attività conoscitiva scolastica è situata nel contesto scolastico SCUOLA.  La forma conoscitiva cambia da dentro la scuola a fuori  Internamente alla scuola è: individuale  Esternamente: avviene in forme cooperative e distribuite.si rifà al ragionamento contestuale e punta a competenze specifiche ( APPRENDISTATO)  APPRENDISTATO: formazione che basa l’apprendimento sul direttamente osservabile ed esperibile attraverso un soggetto esperto (che oltre a mostrare le proprie capacità da le istruzioni per operare).Si basa su una sequenza temporale di azioni partendo dalla semplice osservazione per poi intervenire via via in modo sempre più esperto.  BISOGNA COLLEGARE QUESTI CONTESTI ATTRAVERSO UN TRANSFER DI APPRENDIMENTO DA SCUOLA A EXTRASCUOLA. COSì POSSIAMO SUPERARE L’APPRENDIMENTO CHIUSO IN SE SE STESSO DELLA SCUOLA Interdipendenza intelligenza apprendimento  Vi è interdipendenza tra intelligenza e apprendimento.  L’insegnamento deve adattarsi in qualche modo allo sviluppo del soggetto e questo adattamento consiste nell’evitare di proporre al bambino cose per cui non si ritenga sia pronto  VIJGOTSKIJ: non si può solo considerare lo sviluppo attuale del bambino ma bisogna considerare la ZONA DI SVILUPPO POTENZIALE  ZONA DI SVILUPPO POTENZIALE: e’ data dalla distanza tra il livello dei compiti che lo studente riesce a risolvere da solo e quelli che invece affronta con il suporto dell’insegnante  Quindi lo scopo dell’apprendimento è creare questa zona di sviluppo  L’apprendimento porta quindi allo sviluppo mentale e questo rende possibili nuovi apprendimenti (INTERDIPENDENZA)  Non si può definirla in modo aprioristico e anche se interconnessi sono comunque fenomeni distinti C) STILI COGNITIVI: SONO DETERO APPRENDIMENTI SPECIFICI PER UN DOMINIO CULTURALE.Lo stile è come una abitudine acquisita attraverso un certo apprendimento -visione olistica..Imparo ad apprendere gereralemnte: da idee generali arrivo alle particolari -visione seriale: parto da principi specifici per raggiungere il costrutto generale IN GENERALE IO DEVO CONSIDERARE IL RISULTATO COME LO SCARTO TRA IL PRECEDENTE APPRENDIMENTO E L’ATTUALE. E’ SBAGLIATO CRISTALLIZZARE UN GENERE DI COMPORTAMENTO COME CARATTERISTICA PECULIARE DELL’ALUNNO (PRINCIPI DORMITIVI). ES. PERSEVERANZA (perchè tutto dipende dal contesto)l’alunno opera un comportamento perseverante se nella sua storia sa che questo gli è servito.  APPRENDIMENTO 3: Cambiamento dell’apprendimento 2.dice che è molto difficile a causa delle cristasllizzazioni degli apprendimenti 2 (forme mentis...) E’ APPRENDERE AD IMPARARE AD APPRENDERE O META APPRENDIMENTO. Quindi consiste nell’imparare il contesto dei contesti. Questa consapevolezza fa superare le rigidità dell’apprendimento due.Ciò avviene anche con una sorta di frustrazione o psicopatologia possibile .Perchè l’individuo compie un passaggio di livello difficile ossia svuotarsi delle sue cristallizzazioni. Da qui ho due azioni: 1) Rendo più veloce l’apprendimento 2 2) Maggiore libertà dalle costrizioni dell’apprendimento 2 E’ comunque un processto di completa ristrutturazione mentale Gli errori dell’apprendimento 3 sono: -errori a livello apprendimento 2 (esperienze di disadattamento di claparede). Non tutte le forme metacognitive corrispondono all’apprendimento 3 NONTA: L’APPRENDIMENTO 3 RENDE PIù FLESSIBILE LA CRISTALLIZZAZIONE DELLE ABITUDINI RIFLETTENDO SU DI ESSA CONSAPEVOLMENTE E SUI SUOI CONTESTI DI USO.  esiste anche lo PSEUDOAPPRENDIMENTO 3 -PSEUDOAPPRENDIMENTO 3: il soggetto impara a sostituire un certo contesto con un altro.se ha difficoltà di transfer ridisegna la situazione ma utilizza le stesse abilità dell’apprendimento 2. E’ il caso di uno stile cognitivo o formae mentis. PARTE 2 -il princpio della scuola a misura di alunno mi da il grado di adeguatezza dell’istruzione scolastica alle caratteristiche degli studenti e la misura in cui questa mette nella condizione di apprendere. - abbiamo due livelli 1) LIVELLO PEDAGOGICO: è un principio formativo che richiede sensibilità alle differenze della persona e alla molteplicità delle sue dimensioni.Quindi bisogna occuparsi costantemente dell’educando ed ogni azione formativa deve essere considerata in funzione del soggetto 2) LIVELLO DIDATTICO: ci si adegua agli studenti attraverso percise e concrete modalità di organizzazione dell’ intervento scolastico precisamente due A) INDIVIDUALIZZAZIONE: famiglia di strategie didattiche per portare tutti gli studenti all’acquisizione delle competenze fondamentali attraverso la diversificazione dei percorsi B) PERSONALIZZAZIONE: famiglia di strategie didattiche che hanno come scopo assicurare a ciascun studente l’acquisizione di una propria forma di talento La scuola a misura di alunno deve integrare queste due strategie INDIVIDUALIZZAZIONE 1. Adattamento dell’insegnamento -Abbiamo detto che la didattica individualizzata deve permettere a tutti il raggiungimento degli obiettivi convenzionali. -lo fa attraverso l’organizzazione degli ambienti cognitivi-culturali nei quali ci sono determinati input che favoriscono l’adattamento dello studente  Insegnamento: deve organizzare le condizioni esterne per l’apprendimento.Ma perchè ci sia apprendimento sappiamo che deve esserci una certa coerenza tra gli input esterni e il soggetto.Quindi gli input devono risultare assimilabili dall’alunno  LA SCUOLAA MISURA DI ALUNNO SI PREOCCUPA CHE TALI INPUT SIANO ASSIMILABILI.  INDIVIDUALIZZAZIONE: adattamento dell’insegnamento alle possibilità di adattamento cognitivo del soggetto  Devono sussistere questi fattori 1) DISCREPANZA ,DISOMOGENEITA’ MA A MISURA DELL’ALUNNO 2) ASSIMILAZIONE DA PARTE DEL SOGGETTO 3) ACCOMODAMENTO DELLE STRUTTURE COGNITIVE DEL SOGGETTO Perchè vi siano questi step occorre quindi che l’adattamento SIA RECIPROCO  Riprendendo bateson L’ADATTAMENTO è A DIVERSI LIVELLI e la situazione di apprendimento innesca potenzialmente sempre assimilazione e accomodamento in tutti i diversi livelli 2 IMPLICAZIONI A) L’assimilabilità della proposta didattica ha diversi livelli : cioè se è garantita in modo complessivo ho apprendimento in tempi ragionevoli La definiamo come COMPATIBILITA’ GLOBALE. B) Anche la individualizzazione ha diversi livelli .=> caratteristiche principali è che 1) DEVO CONCEDERE IL TEMPO NECESSARIO A CIASCUN STUDENTE E 2) DEVO DARE LE CONDIZIONI FAVOREVOLI QUANTITA’ DI TEMPO= FUNZIONE DEL GRADO DI ASSIMILABILITA’ In base a questo io ho che GRADO DI APPRENDIMENTO = f( tempo effettivamente dedicato /tempo necessario Il grado di tempo scende progressivamente a mano a mano che il tempo necessario risulta maggiore di quello impiegato PERSEVERANZA PERFETTA= QUANDO IL TEMPO IMPIEGATO RISULTA UGUALE AL TEMPO NECESSARIO STIMATO (quest’ultimo può essere visto anche come tempo concesso dal docente) 1) INDIVIDUALIZZAZIONE ALL’APPRENDIMENTO ZERO: consiste nell’adattare il compito alle conoscenze propedeutiche dello studente con pacchetti che risultano alla sua portata 2) INDIVIDUALIZZAZIONE ALL’APPRENDIMENTO1: adattare il compito alle abilità possedute dal soggetto ( se un certo argomento è ostico o difficile per lo studente dovrebbe adattarlo al suo livello) 3) INDIVIDUALIZZAZIONE ALL’APPRENDIMENTO 2: abbiamo visto qui come vi sia la possibilità del formarsi di formae mentis e stili cognitivi. Qui consiste nell’adattamento del compito alle abitudini cognitive dello studente.quindi l’adattamento dell’individualizzazione a livello del deuteroapprendimento dovrebbe essere maggiore quanto minore è il grado di protoapprendimento. NOTA: non è necessario un adattamento perfetto ma basta la sola COMPATIBILITA’ 4) INDIVIDUALIZZAZIONE ALL’APPRENDIMENTO 3:qui il soggetto ha maggiore consapevolezza ed è meno dipendente dalle sue abitudini.qui l’individualizzazione si deve affiancare alla metacognizione (COMPLEMENTARI).l’individualizzazione adatta il compito allo studente; la metacognizione rende lo studente più adattabile all’insegnamento.Queste si applicano a livelli successivi di scolarizzazione. Tipi logici di individualizzazione Il concetto di individualizzazione segue vari livelli 1) A livello di alunno e a livello di classe 2) Adattamento a senso unico o reciproco 3) Adattività a breve termine e a lungo termine 1) Individualizzazione a livello di alunno e classe: 2) Noi abbiamo qui due gruppi logici: il gruppo classe è un gruppo logico diverso e superiore rispetto al singolo membro che ne fa parte.quindi le informazioni che il docente deve raccogliere per poter lavorare e adattarsi alla classe non sono date dalla mera somma delle informazioni dei singoli studenti,ma devo descriverla secondo diverse variabili (comprensione della lettura,padronanza di prerequisiti) e di ognuna devo definirne la distribuzione a livello classe.Così in base a questo posso prendere decisioni pertinenti a livello classe => la mia proposta didattica per essere efficace a livello classe basta che sia GLOBALMENTE COMPATIBILE.. -per ovviare al fatto che non si adatta a tutti gli studenti, devo prevedere strumenti di verifica in itinere (valutazione fomativa e recupero).  Abbiamo 2 azioni regolative -feedback di primo livello: su soggetti fissi e calibrando i compiti in base alle informazioni ottenute. -feedback di secondo livello: CALIBRAZIONE: implica una regolazione complessiva rispetto ad un gruppo classe eterogeneo. L’adattamento dell’insegnamento si rifà a questo: 1) La regolazione viene compiuta su informazioni approssimative che riguardano un gruppo non singoli studenti 2) Non c’è un programma per calibrare esattamente l’intervento didattico 3) La regolazione del processo educativo è di genere probabilistico si va per una serie di tentativi almeno 2 per realizzare una regolazione Da qui ricaviamo il tasso di studenti che raggiungono la padronanza e dipende da 4 fattori 1) Il grado di adattamento dell aproposta didattica 2) La capacità di adattamento degli studenti 3) La quantità di tempo concessa 4) Il grado di favorevolezza della situazione NOTA: L’IDEALE è CREARE DIVERSI LIVELLI DI INDIVIDUALIZZAZIONE: GRUPPO CLASSE,SOTTOGRUPPI FINO AL SINGOLO. 2)Adattamento a senso unico o reciproco La didattica tradizionale pone in modo unilaterale a carico dello studente di adattarsi alla proposta Invece l’individualizzazione richiede un reciproco adattamento altre esigenze => non deve essere il docente che decide in modo unilaterale secondo le aspettative sociali. CONDIZIONI E PRINCIPI DELLA PERSONALIZZAZIONE Ci sono 4 condizioni alla personalizzazione : 1) Pluralismo dei percorsi formativi 2) Autentica possibilità di scelta 3) Autoconsapevolezza dello studente delle proprie abilità 4) Realizzazione di un adeguato contesto 1) Pluralismo dei percorsi formativi  Deve essere effettivo  Deve chiamare in causa più tipi di intelligenze quindi più media 2) Autentica possibilità di scelta  Bisogna rispettare il suo diritto di autodeterminazione  È necessario per sviluppare il talento la volontà di successo e l’amore per l’attività (dunque scelta personale) 3) Autoconsapevolezza dello studente delle proprie abilità  Per potere scegliere devo essere consapevole delle mie inclinazioni.e non solo sapere le mie inclinazioni ma nell’ambito di queste discernere ciò che sono preferenze dalle attitudini. (questo si può fare solo sperimentando) 4) Realizzazione di un adeguato contesto  Devo dare supporti didattici adeguati; la creazione di contesti didattici adeguati comprende anche forme di intervento dell’insegnante QUESTE 4 CONDIZIONI LE RICERCO CON I 4 PRINCIPI DELLA PERSONALIZZAZIONE CHE MIRANO A SODDISFARE UNA O PIù CONDIZIONI 1) PRINCIPIO DELLE OPZIONI  Mira a realizzare la condizione della pluralità di percorsi e della scelta autonoma  In generale si può attivare il discorso di Claparede ceh intendeva ridurre le ore di didattica tradizionale per far posto a forme di insegnamento alterntivo a libera scelta dello studente . -altra proposta è che comunque all’interno di una materia si possano avere dei percorsi opzionali 2) PRINCIPIO DELL’AUTO ORIENTAMENTO  Mira a realizzare la condizione autonoma di scelta e l’autoconsapevolezza  Si rifà a livello macroscopico all’orientamento (come personalizzazione del curriculum dove lo studente sceglie il percorso di studi NOTA: LO STUDENTE PERò NON DEVE SOLO POTER SCEGLIERE MA DEVE IMPARARE A SVILUPPARE QUESTA CAPACITA’ E ORIENTARSI AUTONOMAMENTE TRA LE ALTERNATIVE . CIO’ E’ LEGATO A DUE FATTORI 1) Progressiva consapevolezza dei punti di forza / debolezza 2) Consuetudine della valutazione delle diverse alternative alle proprie inclinazioni (saper valutare) Per insegnare ciò: 1) All’inizio le alternative devono essere poche (2/3) 2) All’inizio si legherà la scelta in base alle inclinazioni (poi in base a scelte di percorso personale)-> in questo modo lo sviluppo del talento diventa per lo studente SIGNIFICATIVO. 3) PRINCIPIO DELLA VALUTAZIONE CRITICA PROATTIVA  Mira alla condizione di autoconsapevolezza e ad assicurare un adeguato contesto scolastico  La valutazione deve essere formulata come un giudizio critico , strutturato in rapporto ai criteri interni al campo culturale di attività, così da rendere consapevole l’allievo di questi criteri e guidarlo ad operare secondo tali.  Quindi se l’allievo acquisisce una progressiva consapevolezza dei criteri,può avere anche capacità di autovalutazione (quindi sapere i propri punti di forza e debolezza Giudizio critico-> criteri di valutazione-> acquisizione dei criteri-> autocnsapevolezza e autovalutazione -> consapevolezza dei proprio punti di foza/debolezza.  Modalità del giudizio critico anche attraverso la discussione critica d’insieme 4) PRINCIPIO DELL’APPRENDISTATO  Mira alla strutturazione dell’ambiente didattico adeguato per sviluppare il talento.  Dobbiamo puntare all’apprendistato cognitivo: il quale si sforza di ripensare alla formazione scolastica in analogia con le dinamiche dell’apprendistato professionale => alunni impegnati ad imparare il mestiere di studente NOTA: inteso così questo rappresenta l’ambiente più adeguato per coltivare il talento NOTA 2: la situazione di apprendistato è caratterizzata dall’osservazione diretta per un esperto, il maestro.Egli non solo mostra la maestria ma con la personalizzazione da gli input operazionali al soggetto per muoversi, il sostegno (SCAFFHOLDING). Inoltre egli sviluppa diversi step di abilità (sree di sviluppo potenziale) NOTA 3: la classe può diventare una comunità di apprendisti in cui il maestro si pone in forme di tutoring. IPOTESI DI STRATEGIE DI LAVORO Sono procedure didattiche che rappresentano contesti didattici particolarmente adeguati ai principi della personalizzazione -il cuore della personalizzazione è il pluralismo dei percorsi Distinguiamo in questottica 1) Diversificazione NELLE attività comuni 2) Diversificazione DELLEattività comuni 3) Diversificazione NEL contesto scolastico 4) Dversificazione DEL contesto scolastico 1)Diversificazione NELLE attività comuni PROGETTO DIDATTICO:  È una delle strategie della scuola attiva  Coinvolge la classe in forme di lavoro molto differenti  Spesso il tema è derivato dall’ambiente extrascolastico  Le attività si basano sulla produzione di opere culturali o sulla ricerca  La valutazione si basa sugli elaborati prodotti in forma critica e di discussione  Nel progetto sono presenti diversi compiti per cui lo studente può scegliere cosa fare in base alle sue attitudini lasciando comunque libera la sperimentazione  Recepisce la filosofia dell’apprendistato cognitivo e il principio dell’insegnamento reciproco 2)Diversificazione DELLE attività comuni LABORATORI OPZIONALI  Si tratta del concetto di ore alternative di Claparede ma invece di considerare in quelle ore Corsi gli diamo una connotazione specifica col nome di LABORATORIO OPZIONALE  LABORATORIO= uno spazio attrezzato in cui si svolge una certa attività centrata su un oggetto culturale .Può insistere su una disciplina (Laboratorio di Scienze) o su una attività (Laboratorio di falegnameria)  Abbiamo APPRENDIMENTO ATTIVO  Il LABORATORIO PUò ESSERE CONSIDERATO ANCHE QUELL’AMBIENTE NON IN SENSO SPAZIALE MA DISTINTO DALL’AULA-MADRE NEL MODO E NELLE STRUTTURE CHE VENGONO IMPIEGATE (SPAZIALITA’ DI SITUAZIONE)  Le attività possono essere organizzate sottoforma di corsi (a vari livelli) o sottoforma di progetto didattico.  La scelta dello studente deve essere autonoma anche se il docente può in qualche modo indirizzare il soggetto in base alla propria analisi 3) Dversificazione DEL contesto educativo Qui si assume come riferimento l’intero sistema formativo CREDITO DIDATTICO.  Qualsiasi segmento formativo, non solo opzionale, ma FACOLTATIVO. -credito didattico scolastico  OFFERTE DIDATTICHE, PACCHETTI che la scuola mette a disposizione per aumentare il proprio curriculum e lo studente può sceegliere o meno di avvalersene.si svolgono al di fuori dell’orario scolastico -credito didattico extrascolastico  L’offerta parte da agenzie educative esterne o enti locali che offrono attività che lo studente può svolgere ne suo tempo libero ma che per la loro valenza culturale e formativa possono essere tenute in considerazione nell’ambito di una valutazione globale Cap.6 ASPETTI PEDAGOGICI DELL’IDEA DI UNA SCUOLA A MISURA DI ALUNNO  La mente di un alunno è una mente culturale, perchè si sviluppa all’interno di un contesto culturale.  Qual’è il problema che ci si trova ad affrontare.  Per garantire lo sviluppo sappiamo che dovrebbe esserci una certa coerenza tra ambiente e soggetto NOTA: AD OGGI CIò NON AVVIENE 1) L a scuola si identifica (e così è quasi sempre stato con una cultura d’elite (è agenzia di trasmissione di questa) La cultura d’elite coltiva la formazione della personalità e di una cultura elevata con opere di alto valore 2) Cultura popolare: del popolo conservatore e detentore del folclore e tradizioni 3) Cultura di massa: è una cultura interclassista basata sulla tecnologia e veicolo di comunicazione della maggiorparte dei giovani.E’ dunque il genere che caratterizza l’uomo con dimensione dei contenuti mediocri
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