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riassunto trama e note di Beowulf, Sintesi del corso di Filologia Germanica

riassunto della trama e delle caratteristiche del beowulf

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021
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Caricato il 11/06/2021

chiara-poratelli
chiara-poratelli 🇮🇹

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Scarica riassunto trama e note di Beowulf e più Sintesi del corso in PDF di Filologia Germanica solo su Docsity! BEOWULF Beowulf è un poema epico anonimo. Il titolo Beowulf (dal nome dell'eroe del poema) fu attribuito a quest'opera a partire dal XIX secolo. Non è stato tramandato nelle fonti nordiche nessun racconto che corrisponda a quello del Beowulf; è dunque possibile che l'autore del poema inglese antico abbia rielaborato autonomamente materiale leggendario di origine nordica, creando un'opera originale sulla base di un patrimonio tramandato oralmente. Infatti sebbene sia un poema inglese, si tratta di uno dei più famosi poemi della storia su una ambientazione nordica, che ha poi ispirato centinaia di altri autori di genere Fantasy. Il Beowulf racconta di mostri e re e popoli scandinavi del V – VI sec. È stato composto tra il 700 e il 1000, mentre è stato copiato intorno al 1000 con altri testi di mirabilia in traduzione inglese: Le meravigli di Oriente, la Lettera di Alessandro ad Aristotele, preceduti da una passione di San Cristoforo. Il manoscritto antico inglese inserisce mostri scandinavi e esotici, sentimenti di meraviglia seguiti da terrore. I mostri del Beowulf appartengono a due tipi presenti nei versi di Maxims II (topografia gnomica del mondo, mappa di luoghi e comportamenti caratteristici degli esseri): il gigante che dimora solo nella palude e un drago che vive solo in un tumulo di tesori. Elementi presenti sia in Beowulf che Maxims II sono: patto sociale alla base della società guerriera, senso ontologico del conflitto che governa il mondo (in M: bene – male, giovinezza – vecchiaia, vita – morte, luce – tenebre), presenza di dio cristiano. 1. LA STORIA Con i suoi 3182 versi disposti in 70 fogli con 3280 parole, è il più lungo poema anglosassone; è giunto attraverso un unico manoscritto, il Cotton Vitellius. L’opera inizia con la costruzione di una gigantesca dimora per ordine di re Hrothgar, un re danese, a Heorot, detto “il cervo”. Questo meraviglioso edificio attira l’attenzione di Grendel, il cosiddetto “vagabondo delle marche”, che è un mostro sanguinario e enorme descritto indirettamente ma che probabilmente ricalca le sembianze di un troll, creatura appartenente alla mitologia nordica. Studiate le abitudini e la quotidianità di chi vive dentro la reggia, Grendal comincia ad entrare ogni notte facendo vittime al suo passaggio. Il re danese è disperato e non sa come fare perché la carneficina finisca ed è proprio in quel momento che al suo cospetto si presenta Beowulf, il nipote del re dei Geati, un popolo della Svezia meridionale. Anche di Beowulf non sono descritti i tratti in maniera precisa: ciò che si sa è che è un uomo giovane, fisicamente molto dotato con una statura e una forza sovrumane paragonabili a quelle di un gigante. Scoperto che Grendel la bestia non può essere ucciso da armi forgiate per opera umana Beowulf decide di affrontare il temibile mostro a mani nude. Il combattimento è terribile e feroce ma grazie all’aiuto di alcuni uomini che immobilizzano Grendel, Beowulf riesce a strappare il suo braccio. Ferito a morte, il mostro torna a morire nella sua tana. Il braccio di Grendel viene appeso a una parete del castello del re come trofeo. Dopo un’intera giornata di festa il palazzo del re danese viene nuovamente violato, stavolta per mano della madre di Grendel, creatura sanguinaria tanto quanto lo era lui. Descritta come una donna gigantesca e mostruosa, abita col figlio nella palude; anche stavolta Beowulf offre i suoi servigi recandosi lui stesso a incontrare la gigantessa nella sua tana, come in una discesa negli inferi, tornando anche stavolta vittorioso. C’è della drammaticità, comunque, nella seconda impresa del protagonista; per affrontare l’Orchessa, infatti, Beowulf agisce da solo e utilizza armi e armature. La spada però, come prevedibile, non può scalfire la pelle del mostro in alcun modo. Beowulf riesce a vincere solo grazie a una spada non forgiata da mani umane che trova per una fortuita coincidenza nell’antro della tana del mostro; senza essa il protagonista sarebbe sicuramente morto cercando di battere la madre di Grendel. Viene fuori che la spada è stata forgiata dalla mano dei giganti ed è perfetta per esaltare le doti fisiche di Beowulf, troppo grande per essere manovrata da un qualsiasi essere umano. Il sodalizio tra la spada e il protagonista durerà poco, però, per via del fatto che la spada si scioglie corrosa dal sangue delle due bestie, la madre e Grendel, il cui cadavere giace nella tana. A lui Beowulf mozza la testa per portarla via come trofeo. Una volta tornato a casa Beowulf diventa re dei Geati e regna per ben cinquant’anni. Durante il suo dominio il regno viene attaccato da un drago, anche definito come un lindworm volante o serpente di fuoco che è stato risvegliato dal suo sonno dopo essersi reso conto che mancava una coppa dal mucchio di tesori accumulati nella sua tana. Questo drago del poema Beowulf è il canonico esempio che ha indubbiamente ispirato molta della successiva letteratura fino a quella contemporanea (i draghi di Tolkien). Si tratta di un serpente alato volante che sputa fiamme ed ha il ruolo di custode di un tesoro. Beowulf e il drago si affrontano quando il primo è già anziano; il protagonista del poema riuscirà a proteggere il suo regno uccidendo la bestia ma morirà nell’intento e così finisce l’epica narrazione. Si può schematizzare così: - Prologo: genealogia degli Scylding e funerale di Scyld - Arrivo di Heorot e Grendel - Arrivo di Beowulf e Heorot - Lotta con Grendel (Beowulf vuole combattere senza armi; arriva il mostro, Beowulf lo combatte e gli stacca il braccio, Grendel va a morire nelle paludi) - Celebrazioni: (per quanto riguarda la vittoria di Beowulf, un cavaliere improvvisa un canto di lode facendo riferimento anche alle imprese di Sigemunf che ha ucciso il drago e a quelle di Hrotgar che dichiara di volere Beowulf come figlio) - Lotta con la madre di Grendel, cioè Heorot (la madre di Grendel irrompe a Heorot per vendicare il figlio, dopo diversi avvenimenti Heorot lo sta per pugnalare ma non riesce, quindi Beowulf, prende una spada appesa alla parete e la uccide tagliando la testa a Grendel. L’acqua si contamina con il sangue velenoso dei mostri e allo stesso tempo scioglie la lama della spada. Beowulf e il suo esercito tornano a Heorot con la testa di Grendel) - L’elsa e il discorso di Hrothgar (Beowulf dona l’elsa su cui è incisa la lotta dei giganti e il diluvio con cui dio li distrusse ad Hrothgar, il quale farà a Beowilf un lungo discorso) - Congedo e ritorno in patria (Beowulf si congeda da Hrothgar che di nuovo ne loda la saggezza, la forza e la prudenza; con l’esercito se ne va; nel frattempo sappiamo di più della sua adolescenza e di come fosse considerato debole e imprudente) - Il drago e il tesoro pagano (il racconto continua in un tempo successivo di 50 anni, in cui Beowulf è re da altrettanto tempo; il drago si presenta nel paese per vendicare il furto di una coppa del tesoro; il ladro è uno schiavo fuggiasco. Il drago si sveglia dal sonno e infuoca il territorio) - Beowulf va ad affrontare il drago (lo vuole affrontare solo così come fece con Grentel; ritorno al passato e al racconto di come Beowulf divenne re; Beowulf raggiunge il tumulo guidato dal ladro e 11 compagni. Ricordo del passato) - La lotta con il drago (Beowulf all’ingresso del tumulo lancia un urlo di guerra, preceduto dalle fiamme esce il drago; il re lo attacca con la spada, il drago risponde con il fuoco; i seguaci fuggono nel bosco, tranne Wiglaf che va in suo aiuto. Beowulf colpisce il drago ma la spada si spezza. Il drago attacca di nuovo Beowulf mortalmente) - Beowulf muore (sapendo che sta per moire, Beowulf raggiunge l’ingresso e fa un bilancio sulla sua vita da re, che è positivo. Ringrazia dio per il tesoro che ha acquistato dal popolo che come lui stesso dice gli costruirà un tumulo sul promontorio; dona a Wiglaf l’elmo e la collana poi muore) - Annuncio della morte (Wiglaf rimprovera i compagni e ordina di annunciare la morte del re; insieme all’annuncio il messaggero fa previsioni di guerra, ricordando il conflitto tra Geati e Franchi e tra Geati e Svedesi) - Funerale di Beowulf (i Geati vanno a vedere Beowulf e il drago; Wiglaf ordina di preparare la pira mentre 7 guerrieri saccheggiano il tesoro; attorno alle ceneri viene costruito un tumulo nel quale è portato il tesoro del drago; 12 cavalieri lodano il loro signore: coraggio – benevolenza – generosità – bramosia di gloria 2. IL RACCONTO Il racconto del Beowulf si compone di un tema meraviglioso (la lotta contro i mostri) e di uno storico-leggendario (re e popoli scandinavi dell’età eroica) che si combinano nella figura di Beowulf, un guerriero saggio e forte che diventerà nel corso della sua storia un re. Di Beowulf si narra inizialmente una fase della sua giovinezza, per poi catapultarsi al momento della sua vecchiaia, che si verifica 50 anni dopo la prima: FASE GIOVINEZZA FASE VECCHIAIA finisce il suo apprendistato e si afferma guerriero affronta e riconosce il suo destino di morte la sua vita si intreccia con la storia dei Danesi e della stirpe di Caino la sua vita si intreccia con la storia geata e le vicende del tesoro pagano La storia procede per analessi (riferimento a fatti precedenti il tempo della narrazione) e prolessi (anticipare alcuni eventi rispetto al tempo della narrazione) dei personaggi o del narratore: ANALESSI PROLESSI Inizio apprendistato di 7 anni di Beowulf presso il nonno materno Nella prima parte l’incursione in Frisia di Hygelac (altre 3 volte nella seconda parte) Gara adolescenziale con Breca Nella forma di racconto congetturale di Freawaru (figlia di Horthgar) in cui sappiamo della futura guerra tra genero e suocero Ritorno in Frisia dopo la morte dello zio Hygelac Offerta del trono geata insieme di obbligazioni e lasciti ereditari (terre, armi, amicizie, faide). Beowulf riceve dal nonno la cotta di maglia e la spada da parte di Hygelac. Un obbligo familiare è invece quello che porta Beowulf a Heorot, o quello di Wealtheow che richiama il marito Hrothgar quando, in occasione dell’adozione di Beowulf, gli raccomanda di riservare la successione ai consanguinei. La successione è comunque prerogativa dell’intera famiglia: in una previsione, Hrothgar annuncia la successione di Beowulf parlando del fatto che il successore viene scelto, eletto. A Hrothgar segue il fratello maggiore Herogar (preferito al figlio), e associa il trono al nipote Hrothulf, figlio del fratello minore. Alla morte di Hygelac, la vedova Hygd offre il regno a Beowulf, anche in questo caso preferito al figlio, che però rinuncia assicurando l’appoggio al cugino. La famiglia svedese sarà quindi sconvolta da una faida familiare, in cui per usurpazione dello zio o ribellione dei nipoti, Onela uccide Eanmund, per essere poi ucciso da Eadgils. Un altro esempio di faida familiare è quello di Grendel che continua la faida di Caino, e la madre di Grendel cercherà di vendicare la morte del figlio. Al padre (in generale) è legalmente proibita la vendetta: Hrethel morirà di dolore quando accidentalmente il primogenito viene ucciso dal secondogenito. Le faide familiari sono sempre ricondotte a quella di Caino, la cui uccisione del fratello è all’origine della storia umana. Anche le virtù familiari fanno parte del retaggio familiare: coraggio – forza – valore sono insiti nella figura di Wiglaf, contrariamente a Heremond che non ha ricevuto le virtù ancestrali. Famiglia – comitatus – regalità sono istituzioni ordinatrici in un mondo caratterizzato da violenza, ostilità, conflitto, in cui la storia di individui, famiglie e popoli sono coinvolti e dalle faide. Hrothgar e Grendel sono due figure opposte, in quanto il secondo rappresenta la negazione di giustizia e ordine di cui invece si fa garante il primo, in quanto rifiuta la pace e non riconosce l’istituto giuridico di regolazione dei conflitti. Grendel è detto “avversario di dio”, per questo Beowulf è considerato come il soccorso mandato da dio stesso per ristabilire l’ordine giuridico nel mondo. Hrothgar cerca di risolvere la faida dal padre di Beowulf, e paga un compenso per la morte del compagno di Beowulf ucciso da Grendel. La pace seppur labile passa attraverso i rapporti di parentela e quindi attraverso le donne (date in moglie) che sono chiamate a ristabilire la pace e a rafforzare i vincoli del comitatus. 4. LA PROSPETTIVA CRISTIANA Questo poema rappresenta l’età eroica rivisitata da un poeta cristiano per un pubblico cristiano. Il Beowulf è un “poema moderno” in cui un presente cristiano ripensa un passato eroico e pagano. Dio (god) è una presenza costante nel poema, con il ruolo di rettore, arbitro, eterno signor che da sempre governa gli uomini, regge tempo e stagioni, ha su tutto il potere distribuendo doni agli uomini, è signore delle vittorie, soccorritore e concede onori. I principali eventi cristiani inseriti nel poema sono: Creazione, progenie di Caino, diluvio, discorso di Hrothgar sulla superbia, l’inferno che ospiterà l’anima di Grendel e in parte il giudizio universale. Gli elementi e gli insegnamenti religiosi sono inseriti come parte della storia o vengono menzionati dagli stessi personaggi: Hrothgar parla della creazione, Gredel e la madre sono discendenti di Caino, l’elsa della spada che Beowulf riporta nella sala dopo la lotta sott’acqua ricordano la lotta dei giganti contro dio e il diluvio che li ha distrutti, il tesoro del drago è conservato dallo stesso fino al giorno del giudizio. Già all’inizio troviamo elementi religiosi, presente nelle vicende danesi: dio concede gloria e prosperità alla dinastia degli Scylding con l’arrivo di Scyld; Hrothgar farà costruire la sala per ricordare ciò che dio gli ha dato; Hrothgar nel suo discorso fa riferimento alla superbia e ai concetti cristiani: la superbia è brama eccessiva di beni terreni, sopravvalutazione di ciò che è provvisorio. Dal concetto cristiano Hrothgar deriva un concetto politico. L’esempio di Heremind dimostra che la superbia è la maggiore colpa di un re guerriero che per avidità non distribuisce i doni ricevuti da dio (va oltre il legame di comitatus e di nazione). È dio a controllare il destino, il corso degli eventi. Caratteristica pagana è non aspettarsi conforto e svolta nelle avversità, opposta a quella cristiana. Le ammonizioni di Hrothgar a Beowulf si verificano nella seconda parte del poema: vicenda di Beowulf – stirpe estinta del tesoro – destino della nazione geata. La caducità è esistenziale e storica, di individuo, famiglia e popolo: nella seconda parte un furto casuale di una coppa avrà ripercussioni gigantesche arrivando ad essere una catastrofe nazionale. La prima parte si svolge in un orizzonte storico-metafisico (caino – diluvio – favore di dio), la seconda è di tipo storico-naturale (tesoro pagano – drago). La lotta con Grendel deriva da Caino e la sua progenie di mostri, mentre la faida con in drago deriva da una casualità, e alla fine si risolve che il tesoro non andrà né al drago né agli uomini. La prima parte si presenta quindi come maggiormente religiosa, e dove l’azione umana ha la meglio; nella seconda parte invece regna la paganità e qui l’uomo non ha la meglio, che invece resta nel contesto materiale del tesoro. Nella prima parte uno degli elementi dominanti e l’acqua, dal mare al mare: si apre con Scyld e si chiude con Hrothgar che riconosce il favore di dio nell’arrivo di Beowulf per mare. Nella seconda parte invece elemento principale è la terra, dalla terra alla terra: si apre con il lamento de sopravvissuto che riaffida alla terra il tesoro della sua stirpe e si conclude con il tumulo di Beowulf. Il cristianesimo del poema si basa sull’idea di un dio creatore, giudice signore. Il paganesimo si ritrova nell’episodio del culto degli idoli – cremazione – riti funebri. 5. TEMPI E LUOGHI Il tempo della storia è remoto, non c’è alcun elemento che lo collega al presente del narratore. All’inizio la cronologia è scandita per generazioni: Scyld, Beowulf danese, Healfdene. Hrothgar regna per 50 anni, fino all’arrivo di Grendel e alle sue incursioni notturne che cesseranno dopo 12 anni con l’arrivo di Beowulf che finisce l’impresa forse per 6 giorni. La seconda parte si apre “nei giorni successivi” che in realtà corrispondono a 50 anni dopo l’impresa di Beowulf. La vicenda raccontata si sviluppa in alcuni giorni. Il tesoro pagano è stato custodito dal drago per 300 anni. Sono poi anteriori alla impresa danese della prima parte le vicende della vita di Beowulf e della dinastia geata fino alla prima guerra svedese. Il tempo si misura per generazioni – mezzi anni – inverni. Oltre all’inverno, stagione fondamentale, viene menzionato per una sola volta la stagione più lunga (primavera – estate) il termine gēar. Nella prima parte c’è una continua alternazione di giorno – notte, luce – ombra. Grendel vive nelle tenebre, e non sopporta il canto della creazione in cui si parla del “volto luminoso della piana”. Grendel è il camminatore dell’ombra che viene per trascinare gli uomini nell’ombra. I danesi ne vedono le tracce durante il giorno; Beowulf appenderà al tetto della sala il braccio del gigante come “chiaro segno” di vittoria. Nella seconda parte si menziona l’alba in cui arriva Hygelac in aiuto dei Geati, e un mattino, freddo, verrà annunciata la disfatta dei Geati. La geografia dalla prima generazione della Scedeland, la Scandinavia danese, si estende a nord fino alla Svezia e a ovest fino ai Frisoni e ai Franchi. Abbiamo molti nomi riguardanti i territori, che si legano alle storie e alle vite dei principali personaggi. Altri toponimi del poema sono quelli dei nomi degli animali, che anche in questo caso sono menzionati in occasione di dati avvenimenti: Hr ēosna-beorh = collina delle giumente è menzionato in occasione dell’attacco ai geati di Othere e Onela; Hrōnes-næs = capo della balena è menzionato per quanto riguarda il tumulo di Beowulf. Anche i mostri hanno una propria terra, per lo più si tratta di paludi, luoghi scoscesi, specchi d’acqua misteriosi: Grendel vive invece vicino oltre il confine umano e naturale, un paesaggio conosciuto ma a cui nessuno si avvicina. Il tumulo del tesoro pagano è un luogo segreto e inaccessibile, scoperta archeologica per caso e dimora di un drago, si chiama ellor= dove ha fine l’umano. Il mare è il confine assoluto, orizzonte oltre il quale si trova l’ignoto e dove i Danesi indirizzano la barca contenente il corpo di Scyld. Il mare rappresenta un modo per tenersi in contatto con tutti i popoli (es. Svedesi e Geati). Anche la fama ha per confine i mari. Scogliere, picchi e promontori sono sempre presenti. L’uomo è: līc = corpo (a sua volta casa d’ossa), mōd= animo come facoltà di pensiero, coraggio, carattere; sāwol= anima come spirito vitale, sangue vitale. L’uomo è portatore di anima immortale, quando Beowulf muore l’anima lascia il petto per trovare giudizio mentre il corpo resta esanime. Uccidere= cercare l’anima – il tesoro della vita. Morire = separazione dalla vita e dal mondo, deporre la vita, l’anima; morire è anche volgersi altrove, occupare posto altrove. 6. FORME DI DISCORSO Il Beowulf attribuisce un’articolata cultura orale alla sua società guerriera, e le varie forme di discorso sono ciò che per la maggior parte narra la storia: dopo aver ucciso Grendel, un guerriero danese improvvisa un canto di lode per Beowulf, nella sala di Hrothgar uno scop racconta su richiesta la storia di Finn, anche la fine di un poema è rappresentata da un canto di lode improvvisato dai guerrieri in onore del defunto Beowulf. L’unica traccia di scrittura è rappresentata dall’incisione sull’elsa della spada che Beowulf riporta dall’impresa sott’acqua. I disegni e le rune raccontano della storia dei giganti e della loro eterna lotta con dio, tra cui anche il fatale diluvio. Le rune sicuramente accertano anche il nome di colui a cui apparteneva la spada. Le tracce orali sono presenti sin dall’inizio: “w ē…gefrūnon”  abbiamo udito (formula di rito che segnala la trasmissione orale); “wē…þrym gefrūnon”  tradizione orale parola di guerrieri, fatto di parola. A Heorot stessa ci sono diversi elementi che rimandano al contesto orale: i suoni che giungono a Grendel nella sua palude, le voci e le risa degli uomini, l’arpa e il canto dello scop. Il canto della creazione rimanda all’origine della poesia cristiana antico inglese e la sua composizione orale- memoriale da parte di Cædmon, che era poi la stessa tradizione che doveva venire in mente a colui che ascoltava il poema, in quanto doveva ricordare diverse storie che sarebbero state poi state fatte incontrare più avanti nel punto cruciale con quello scandinavo. Seguendo una variazione analogica e tematica, l’origine del mondo è accostata alla costruzione di Heorot, la potenza di dio con quella di Hrothgar. Subito dopo la vincita di Beowulf su Grendel, la sua impresa viene immediatamente celebrata da canti di lode da cavalieri danesi. Il cavaliere poeta rappresenta il patrimonio tradizionale germanico della tradizione orale. La parte in cui Beowulf raggiunge la dimora di Grendel e la successiva lotta sott’acqua con la madre, viene introdotta da un racconto mediato in cui Hrothgar riferisce a Beowulf ciò che ha sentito dire da parte della sua gente riguardo i due mostri; prima di essere descritto a livello visivo, l’orrido paesaggio viene descritto a livello uditivo. Sempre Hrothgar, alla fine dell’impresa danese, loda e ammonisce Beowulf sulla temporaneità della gloria e della vita e sui pericoli della superbia. Nel poema prendono la parola 10 personaggi, il più articolato e Beowulf a cui però sono attribuiti meno della metà dei discorsi. Manifesta i suoi stati d’animo e il suo modo di fare. Nel discorso più lungo del poema è narratore di sé stesso e congetturale su Freawaru, (promessa sposa a Ingeld, per porre fine alla faida tra i due popoli) quando sa immaginare e raccontare un discorso altrui. Consola Hrothgar nella prima parte, mentre nella seconda sa rendere con empatia il dolore del nonno Hrethel per la morte del primogenito. Hrothgar lo loda anche per il suo modo di parlare e alla fine i suoi uomini lo lodano per la sua umanità. Quando riepiloga a Hygelac la sua impresa danese, parla sia del passato che del futuro. Quando fa un racconto congetturale su Freawaru, promessa sposa a Ingeld, per porre fine alla faida tra i due popoli, Beowulf prevede che un vecchio guerriero di Ingeld interverrà a tentare l’animo di un giovane e che quindi la faida comincerà nuovamente, e Ingeld per amore di una donna dovrà cedere all’obbligo della vendetta. Lo stesso possiamo dire accadrà tra Svedesi e Geati dopo la morte di Beowulf. Il suo racconto congetturale richiama la storia di Finn cambiandone il tema. È inoltre una traccia di diversi canti perduti si Ingeld (quella di Ingleld era una leggenda famosa menzionata sia da Saxo che da Alcuino), di cui riproduce la struttura drammatica basata su un discorso di incitamento su modello di Saxo. Contrariamente alla prima parte, caratterizzata da celebrazioni suoni e lodi, la seconda è aperta dal silenzio dell’arpa che è segno di morte e desolazione. Il poema termina con un lamento seguito da un elogio. 7. L’ARTE POETICA Ci si chiede se il compositore del Beowulf fosse uno scop. Il modo della composizione del poema non è indicatore di composizione orale né di composizione prettamente scritta in quanto riprende lo stile della poesia antico inglese e deve essere analizzato secondo questa visione. Bisognerebbe pensare a una modalità mista tra oralità e scrittura. Il poeta del Beowulf potrebbe essere autore o una persona che ha partecipato alla tradizione del tempo, in un momento di reinvenzione, recupero e ritematizzazione delle storie. Metro e allitterazione  la poesia in antico inglese si divide su un doppio livello metrico: semiverso (=unità ritmica, sintattica e retorica) e verso (articolazione per coppie asimmetriche). allitterazione (metro caratteristico della poesia germanica) ci permette di ricostruite la struttura originaria basata sull’accento sulla sillaba iniziale. Si ritrova solo nella parole significative (nomi – agg – verbi….) L’allitterazione si ritrova anche nella poesia greca e latina (precedente a quella germanica) il verso lungo germanico si può dividere in semiversi ognun con un numero variabile di sillabe (anisosillabico), gli accenti sono o principali o secondari. 4 accenti principali (= 4 sillabe con accento principale = sillabe radicali che almeno 2 allitterano, una nel primo semiverso una nel secondo, in alcuni casi ci può essere allitterazione doppia (entrambe le sillabe del 1 semiverso allitterano con una del secondo). Nei composti abbiamo 2 accenti: 1 principale nella prima parte, 1 secondario nella seconda parte del composto lega la prima o entrambe le sillabe toniche del semiverso A alla prima delle due sillabe toniche del semiverso B. ogni consonante allittera solo con sé stessa mentre le vocali allitterano tra di loro indifferentemente. Il verso antico inglese si assicura una varietà ritmica non per scostamento da una regola base ma combinando nei due semiversi moduli ritmici distinti, riconducibili a prosodia naturale dei gruppi sintattici. La sintassi e la metrica si incontrano anche nella preferenza, a inizio frase, per i tipi con attacco debole. Si crea quindi una multiformità all’inizio e uniformità alla fine: sulle asimmetrie e il doppio livello di organizzazione semiverso/verso. La variazione delle unità ritmiche da al Beowulf una modularità aperiodica. Il contorno del semiverso coincide con quello di una frase o di una parola affissata, ma di solito ha la prosodia di strutture bimembri (composti – aggettivi – genitivi). L’articolazione sintattica da un semiverso ad un altro è data dall’iperbato (disgiunzione). La poesia nordica è strofica, quella dell’antico inglese è stichica e i versi si raggruppano in unità tematiche variabili. I nomi presenti nel Beowulf sono nella media della poesia in antico inglese, gli aggettivi sono pochi mentre i verbi sono troppi. La nominalità del poema è data dalla densità di nomi e aggettivi composti. I composti sono 1 terzo e hanno quindi la più alta eccedenza rispetto alla media del corpus poetico antico inglese, così come le parole poetiche (Rinc = guerriero  parola solo poetica usata 9 volte, 6 delle quali in allitterazione, 17 in composti: hilde-rinc, mago-rinc…). I composti hanno un basso tasso di ripetizione, danno varietà al lessico e creano occasioni di figuratività delle kenning metonimiche predilette. I composti di legno designano la lancia – lo scudo – la pira – la nave – il pavimento della sala – l’arpa. i composti contribuiscono a lessicalizzare e iperlessicalizzare i campi semantici di pertinenza guerriera La formularità  ripetizioni all’interno di uno stesso schema metrico di espressioni in cui ci sono costanti ed elementi variabili: x (nome) parlò figlio di y; formula = indizio che il Beowulf abbia avuto una trasmissione orale, perché ci soni stati degli studi su epica omerica su connubio tra presenza di formule e poesia tramandata oralmente. La presenza delle formule serviva per modo per ricordare, esigenza di memorizzare brevi elementi tra loro uniti; tuttavia le formule diventano parte del linguaggio poetico il lessico si aggrega anche in sistemi formulari; le formule antico inglesi sono gruppi di semiversi dallo stesso impianto metrico-sintattico, con una parte lessicale costante e
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