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Riassunto vita di Romolo da Plutarco, Vite parallele di Teseo e Romolo, Schemi e mappe concettuali di Storia

Riassunto paragrafo per paragrafo della vita di Romolo da Plutarco, Vite parallele di Teseo e Romolo

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2023/2024

Caricato il 07/04/2024

sophie-4kk
sophie-4kk 🇮🇹

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Scarica Riassunto vita di Romolo da Plutarco, Vite parallele di Teseo e Romolo e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! LA VITA DI ROMOLO – Plutarco 1. Il nome di Roma è attribuibile a diverse origini: - Rhome: la prestanza dei Pelasgi stanziatisi lì - Rhome: una compagna delle Troiane stanche del mare che bruciò le imbarcazioni dei Troiani, costringendoli a stabilirsi nel Pallantion. Si svilupparono lì anche grazie alla fertilità del terreno Dal fatto che le donne dopo aver bruciato le imbarcazioni baciassero i loro mariti cercando di calmarli si origina la tradizione delle donne romane di baciare in bocca i parenti. 2. - Rhome: figlia di Italo e Leucaria o di Telefo (figlio di Eracle) sposa di Enea o Ascanio - Romano: figlio di Odisseo e Circe - Romo: figlio di Emazione - Romide: tiranno dei Latini che aveva respinto gli Etruschi venuti dalla Lidia - Romolo. Non si conoscono precisamente le sue origini. Figlio di Enea e Dessitea e giunto con Romo naufrago in un declivio poi chiamato Rhome Rhome: figlia di Dessitea che sposa Telemaco e genera Romolo Romolo figlio di Emilia (figlia di Enea e Lavinia) ed Ares Versioni fantasiose - A casa di Tarchezio (re degli Albani) compare sul focolare un fallo. L’oracolo etrusco di Teti ordinò a Tarchezio di far unire una vergine al fallo. Tarchezio mandò sua figlia ma lei mandò una serva. Lui le condannò a morte ma poi le imprigionò facendo tessere loro una tela al termine della quale sarebbero state date in matrimonio, che lui faceva disfare. Dall’unione della schiava al fallo nacquero due gemelli che dovevano essere uccisi ma che non vennero uccisi e vennero allevati da una lupa e degli uccelli; poi da un pastore. I gemelli poi uccisero Tarchezio. (da Storia d’Italia di Promathion) 3. Diocle di Pepareto e Fabio Pittore: versione più attendibile. Ad Amulio e Numitore tocca il regno dopo Enea e i re di Alba. Amulio prese le ricchezze e Numitore prese il regno. Amulio prese il regno e siccome era preoccupato che la figlia di Numitore Rea Silvia (Ilia/Rea/Silvia) potesse generare un discendente la costrinse a diventare una vestale. Rea Silvia era incinta, allora Amulio voleva ucciderla ma sua figlia Anthò lo fermò, allora Amulio la imprigionò. Amulio incaricò un servo di gettare i due eccezionali figli da una rupe, ma quando egli giunse al fiume ebbe paura e lascio la cesta vicino. La corrente portò la cesta fino al Cermalo/Germalo. 4. Vicino c’era un fico detto Rominale. Lì apparvero una lupa e un picchio, animali sacri ad Ares, il padre dei gemelli secondo alcuni. Secondo altri era Amulio. Dato che lupa significa sia lupa che prostituta in Latino, si pensa che i gemelli siano stati allevati da Acca Larenzia e suo marito Faustolo. In suo onore è la festa detta Larentalia. 5. C’è anche un’altra Larenzia, cioè una donna promessa dal custode del tempio di Eracle al dio durante un gioco a dadi. Il dio si unì con lei e le disse di abbracciare un uomo casuale al mercato, lei abbracciò Tarruzio, che le donò molte ricchezze, che lei donò poi alla città. Lei scomparve nel Velabro, lo stesso luogo dove scomparve Acca Larenzia. 6. Numitore sapeva che i gemelli erano allevati da Faustolo e Acca Larenzia e procurava loro il necessario. I gemelli ricevettero istruzione da nobili a Gabii, furono chiamati Romolo e Remo per la mammella (rhuma), si distinguevano per prestanza fisica e mentale. Romolo aveva maggiore senso politico e predisposizione al comando. Avevano entrambi abitutdini da uomini liberi. 7. Scoppiò una lite fra i pastori di Numitore e quelli di Amulio e venne rubato bestiame. Romolo e Remo li picchiarono e rubarono bestiame. Numitore di adirò ma loro organizzarono una ribellione di poveri e schiavi. Quando Romolo si allontana, i numerosi pastori di Numitore catturano Remo. Remo parla con Numitore, che non lo punisce per paura di Amulio ma parla con lui e gli dice di essere stato oltraggiato da lui. Amulio allora consegna Remo a Numitore. Numitore guarda Remo e si accorge della sua prestanza e gli chiede delle sue origini e Remo gliele spiega. Allora Numitore va da sua figlia Rea Silvia per spiegarle il tutto. 8. Faustolo spiega a Romolo delle sue origini e andò con la cesta da Numitore. Amulio mandò un uomo a chiedere ad Amulio se sapesse qualcosa dei gemelli. Questo uomo si unì a Numitore e Remo per cospirare contro Amulio. Organizzarono l’esercito in manipoli. Catturarono e uccisero così Amulio. Questo racconto (Romolo e Remo) potrebbe sembrare fantasioso ma in realtà si deve considerare che Roma non sarebbe potuta essere grandiosa se non avesse avuto origini divine. 9. Romolo e Remo si spostano dunque da Alba perché lì non avrebbero potuto regnare e perché c’erano molti ribelli con loro che non potevano essere cittadini. Edificarono un tempio al dio Asilo in nome dell’oracolo di Delfi e garantirono asilo a tutti. I gemelli entrarono in conflitto in materia di collocazione della città. Romolo fondò la Roma quadrata, Remo fondò la città sull’Aventino poi chiamata Remorium/Rignarion. Risolsero attraverso un auspicio, cioè l’osservazione del volo di uccelli fausti (propizi). A Remo apparsero 6 avvoltoi e a Romolo 12, ma qualcuno crede che Romolo mentì. L’avvoltoio è un animale ritenuto sacro dai Romani perché non si ciba di altri uccelli ed è raro. (pag.293) 10. Remo si accorse che il fratello gli mentiva dunque Romolo lo gettò nel fossato che stava scavando (oppure lo gettò Celere). 11. Remo fu seppellito da Romolo nella Remoria, poi costruì la città. Compì un rituale di ispirazione etrusca, scavando una fossa (mundus, cielo) e facendo depositare in questa una porzione di terreno da ogni cittadino. Circoscrisse la città creando il pomerium (metafora dell’azione insediativa dell’ecista). Il muro è considerato sacro tranne le porte. 12. La fondazione di Roma avvenne nel terzo anno della sesta Olimpiade (753 a.C.) durante un’eclissi. Tarruzio, contemporaneo dello storico Varrone, calcolò, conoscendo la vita di Romolo, la data di nascita. Sarebbe nato il 24 marzo 771. 13. Romolo costituì un esercitò di 3000 fanti e 300 cavalieri. Divise la popolazione in demos, populus e 100 cittadini detti patrizi, definendo il consiglio senatus. I patrizi sono detti tali perché conoscono il loro padre oppure perché hanno figli leggittimi, per il patronato, per via di Patrone oppure perché dovevano essere come dei padri per il popolo e perché il popolo li onorasse come padri. Inoltre stabilì il rapporto clienti-padroni, in modo da creare concordia. 14. Romolo catturò le donne dei Sabini, perché non avevano abbastanza donne a Roma e per creare una fusione tra i due popoli. Dunque diffuse notizia che sotto terra c’era l’altare del dio Conso, riunì molti uomini e celebrò questo altare portandolo alla luce, poi diede un segnale e inizò l’assalto a sorpresa. Il numero di donne rapite è incerto. Rapirono anche Ersilia, una donna sposata. 15. Tutti coloro che rapivano una fanciulla gridavano Talasio, ma forse è riconducibile alla talasia, cioè la filatura della lana, in quanto questo era l’unico dovere delle donne. 16. I Sabini chiesero la restituzione delle fanciulle che fu negata. I Cenineti di Acrone attaccarono i Romani, Romolo pregò Giove e vinse. Si aggregarono così a Roma. Romolo fece il trofeo e lo dedicò a Giove Feretrio (la rara consacrazione delle spoglie opime). 17. Gli abitanti di Fidene, Crustumerio e Antemna furono sconfitti dai Romani. I Sabini di Tazio attaccarono Roma, protetta da Tarpeo sul Campidoglio. Tarpea, invece, diede l’accesso alla città a Tazio in cambio dei suoi bracciali d’oro, ma poi venne uccisa a tradimento. 18. La lotta fra Romolo e Tazio fu ardua perché il terreno era impervio anche a causa della melma portata dal fiume straripato. Il Sabino Curzio si salva dalla melma scendendo dal cavallo. Ci furono
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