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Riassunto Vittorianesimo, Appunti di Letteratura Inglese

Riassunto sull'epoca vittoriana

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 16/06/2020

Vanessa598
Vanessa598 🇮🇹

4.6

(5)

11 documenti

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Scarica Riassunto Vittorianesimo e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! ETÀ VITTORIANA L’epoca vittoriana è quel periodo di tempo che va dal 1837 (ascesa della Regina Vittoria a soli 18 anni) al 1901. L’Inghilterra agli inizi di quest’era era scossa, soprattutto per le classi dei lavoratori che vivevano in condizioni disastrose, di sfruttamento, non avevano diritti. E questa situazione di instabilità ha provocato il formarsi dei conflitti di movimenti estremamente radicali come il Movimento Cartista, che nel 1838 ha proposto al Parlamento una sorta di riforma a favore di queste classi sociali dei lavoratori. (HANDS) Sfortunatamente i lavoratori soprattutto delle fabbriche dovranno aspettare il 1867 la Reform Bill e successivamente 1871 la Trade Union per avere l’ufficiale legalizzazione delle loro unioni, ovvero gli organi che potessero far valere o combattere per i loro diritti. Altro motivo di malcontento erano le Corn Laws, in cui lavoratori e borghesia erano uniti contro queste leggi che venivano promulgate dall’alta aristocrazia, dai proprietari terrieri che tenevano in modo alto il prezzo del grano. Però poi la riduzione del prezzo del pane ha calmato questa battaglia. L’Inghilterra veniva dopo un periodo di relativa pace: durante questo regno si verifica anche la Guerra di Crimea a cui l’Inghilterra ha partecipato per porre limite al progetto di imperialismo russo. Inoltre in questo periodo si fa strada la filosofia politica di uno dei più grandi pensatori dell’Inghilterra, John Stuart Mill, il quale pur credendo e sostenendo l’importanza di mantenere il bene della maggioranza, allo stesso tempo cerca di creare un equilibrio tra la libertà individuale e l’intervento dello stato. Questo è un principio importante perché farà strada ad un concetto più democratico, paritario della politica economica, che si fondava sull’Impero, British Empire. “il sole non tramontava mai in sull’impero britannico” perché da qualche parte del mondo stava ancora splendendo tanto era diffuso questo impero. Questa esigenza di impero e colonie ha avuto un grande sussulto con la rivoluzione industriale per l’esigenza di materie prime e commercio con l’estero, quindi si è diffuso questo colonialismo ovunque, Canada, Indie occidentali, Australia, Africa, India (la regina imperatrice dell’india). Questo ha influenzato la mentalità inglese, che si sta sfoggiando in maniera diversa, in una sorta di orgoglio nazionalistico, senso di superiorità anche culturale, l’inglese si sente come razza prescelta per andare a portare civiltà, anche dal punto di vista religioso per convertire le altre. Questo porta anche dei conflitti, perché nel momento in cui le colonie diventano domini, vogliono anche prender parte alle politiche inglesi o avere una maggiore autonomia; e questo difficile rapporto comparirà anche in letteratura, ovvero in autori che hanno parlato della prospettiva degli inglesi verso le colonie. Questa spinta espansionistica porta anche a conflitti armati: la guerra boera, contrasto inglese in Africa con i boeri. All’interno del paese stesso però questa situazione di colonialismo non era fiorente come all’esterno: intorno agli anni 70 il paese è entrato in una forte depressione economica dovuto anche all’aumento della competitività di altri paesi che stavano crescendo, come Europa, Germania, e USA. Da un punto di vista ideologico, sociale c’è una forte spinta democratica, positiva. Estensione del suffragio del diritto di voto aperto anche ai lavoratori (contadini) e crescono le autorità governative locali, modificando la House of common (camera del parlamento, gente comune). La società vittoriana si struttura in base ad un codice morale estremamente rigido, severo, la cellula fondante è la famiglia patriarcale e la donna ha un ruolo solo all’interno della famiglia e la sua massima realizzazione è il matrimonio e il mantenimento del “focolare domestico” -> Jane Austen (periodo romantico) racconta nei suoi romanzi questo principio che diventa elemento fondante della società vittoriana. È un periodo di grandi contraddizioni: da un lato le grandi scoperte tecnologiche e dall’altra la povertà totale, da una parte le riforme dall’altra abbiamo le ingiustizie, irrequietezze anche religiose. Con l’invenzione delle tecnologie, della macchina a vapore, dell’industria tessile si sono sviluppate le tecniche in modo da portare la regina ad una iniziativa: la Great Exibition Industry nel 1851, per mostrare la grandezza della rivoluzione industriale. E con questa urbanistica selvaggia cambia anche la distribuzione dei cittadini: le città non sono in grado di accogliere tutti i cittadini e si crea una situazione di disagio nei quartieri della classe sociale più bassa. E gli autori ne parlano: Dickens, Stevensons (si apre il concetto di dualismo: essere umano che vive una alienazione, si trova spezzato in sé stesso, uno sé stesso frustato dalla società e un sé stesso istintivo, autentico) VICTORIAN COMPROMISE: Dicotomia all’interno della società che vedeva da un lato il progresso, le riforme, la prosperità, l’industrializzazione, dall’altra parte povertà, sfruttamento delle persone più deboli e delle classi più bassi, pestilenze. 1845: Disreaeli-> contrasto di due nazioni in una nazione. Moralismo: codice di valori morali molto rigido rispettato da tutte le classi sociali, modello che vedeva alla sua base il duro lavoro, la carità, la rispettabilità, manners (buone maniere), famiglia -> patriarcale, la donna che si occupa della casa e dei figli e il marito che lavora. 1831 e 1860- victorian compromise, ponte tra il romanticismo etico e il modernismo, influenze da parte del naturalismo e positivismo (fondato sulla scienza e si svincola dalla chiesa). Epoca di grandi tabù, di censura (i classici censurati), e dal punto di vista culturale emerge la PROSA (fiction), con Bronte, Trollope.. In tutto questo contesto il compromesso vittoriano non è altro che un patto, implicito., esistente solo metaforicamente, tra le classi più alte e quelle più basse, perché in un contesto così diviso, si è di fronte ad un momento in cui può esserci un’esplosione, allora si stipula implicitamente questo patto in cui i ricchi si impegnavano in opere di carità, aiuto per i poveri e i poveri si impegnavano un supporto o a non destabilizzare la società. Ciò ha avuto dei risvolti positivi. Infatti ha effetto anche nella classe più alta di uscire dai rigidissimi schemi sociali. Convenzionalmente il periodo vittoriano consta di tre fasi fondamentali: la prima (1837-1851) che vede i conflitti interni tra proprietari terrieri e industriali; la seconda (1851-1860/1870) che vede l’avvento della Grande Esposizione Universale al Crystal Palace di Londra, per mostrare l’evoluzione della scienza e della tecnica; - importante è che in questo periodo si sviluppano le teorie evoluzionistiche di Darwin, nel 1859, “Sull’origine delle specie“, secondo cui l’uomo non ea più all’apice della creazione divina ma era il risultato di un lungo processo di selezione naturale al pari di tutti gli organismi: secondo una sua importante osservazione, a sopravvivere alla fine è il più adatto, cioè quelli con caratteristiche vantaggiose; tutti gli altri non sopravvivono perché la natura (cibo scarso, clima avverso) opera una selezione naturale. Ovviamente non sono i singoli individui a evolvere, ma la popolazione -; la terza (1870-1901) che vede la nascita della Education Art, una legge che diffonde a tutti l’istruzione elementare, accelerando l’alfabetizzazione delle masse. In questo periodo cominciano a diffondersi anche i periodici e domenicali, tra cui il più importante è il Times, e Londra diviene la capitale della stampa. Per quanto riguarda la narrativa, in questo periodo si afferma il NOVEL, il romanzo come strumento di intrattenimento e con l’importante impostazione realistico-didascalica. Il romanziere non rinuncia al dialogo con il suo lettore. Oltre a Dickens, e Eliot, altri esponenti del novel sono le sorelle Bronte, Stevensons, Trollope… in generale, tutti si avvalgono di un narratore onnisciente, che guida l’esistenza dei suoi personaggi e che a volte si rivolge direttamente al lettore. Altra novità è l’uscita dei romanzi a puntate, che escono sui periodici, invogliando il lettore a completare la lettura comprando di volta in volta il giornale. Il romanziere diviene quindi una figura professione e deve dedicarsi a questo quotidianamente, senza mai abdicare alle funzioni pedagogiche, deve continuare ad insegnare qualcosa e contemporaneamente farsi amare dal lettore. Gli scrittori vittoriana potevano velatamente criticare il periodo in cui si trovano a vivere, fornendo però, come con Dickens, un lieto fine, la possibilità di realizzarsi anche in questo tipo di società. Piccola differenza del romanzo del 700 e 800 e 900 La differenza è principalmente culturale, nel 1700 prevale la cultura Illuminista; un movimento di pensiero, che si è sviluppato, soprattutto in Francia e in Inghilterra, e che poi si è esteso a tutto il mondo pensante del Settecento. Il movimento nasce dalla determinata tendenza di spiegare, solo ed esclusivamente, attraverso la ragione tutto ciò che accade nella vita dell'uomo.
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