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Ricerca di Educazione civica sul TERRORISMO, Guide, Progetti e Ricerche di Diritto

Ricerca di educazione civica sul terrorismo. Materie : -diritto (terrorismo nazionale e internazionale); -inglese (IRA, 11 settembre 2001); -economia (lotta al riciclaggio); -italiano/storia (strategia della tensione e strage di Peteano); -psicologia (psicologia del terrorismo); -tedesco (die rote armee fraktion); -igiene (film “il trafficante di virus”)

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2020/2021

Caricato il 03/02/2023

.Luna.
.Luna. 🇮🇹

4.6

(25)

20 documenti

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Scarica Ricerca di Educazione civica sul TERRORISMO e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Diritto solo su Docsity! IL TERRORISMO Che cos’è il terrorismo? Il terrorismo è l’uso di violenza illegittima, finalizzata a incutere terrore nei membri di una collettività organizzata e a destabilizzarne o restaurarne l’ordine, mediante azioni quali attentati, rapimenti, dirottamenti di aerei e simili. Origine del termine "terrorismo" Il termine "terrorismo" deriva originariamente dal Regime del Terrore, momento della Rivoluzione Francese durante il quale per mantenere il potere vennero attuate misure repressive sempre più dure nei confronti degli avversari politici. Come colpiscono i terroristi? I terroristi colpiscono di sorpresa, agiscono di preferenza mediante attacchi dinamitardi e armati difficilmente prevedibile, malgrado qualche sporadico avviso più o meno concreto. Cosa/chi colpisce? Tra i possibili obiettivi di un attacco terroristico vi sono impianti pubblico o turistici, monumenti, assembramenti (es. mercati affollati, centri commerciali, mezzi di trasporto pubblici, locali notturni, …….). Un atto terroristico non ha come finalità in sé la morte e la distruzione della popolazione ma è realizzato per sottoporre la popolazione e le autorità ad una situazione di panico e conseguente pressione morale Italiano/storia LA STRATEGIA DELLA TENSIONE La strategia della tensione è una teoria interpretativa che accomuna in un unico disegno politico l'insieme delle stragi e degli attentati terroristici avvenuti in Italia nei decenni successivi alla vittoria alleata della seconda guerra mondiale, con particolare intensità tra il 1969 e il 1984. Alcune fonti individuano nell'attentato di Piazza Fontana l'atto iniziale del dispiegarsi, in Italia, della strategia della tensione, altre fonti la fanno risalire alla strage di Portella della Ginestra, nel 1947 L'espressione è stata ripresa dalla traduzione letterale dell'inglese strategy of tension, utilizzata dal settimanale britannico The Observer in un articolo del dicembre 1969. Il movente principale sarebbe stato di destabilizzare la situazione politica italiana. In tale ottica, tra i moventi di tale strategia, soprattutto in Italia e nel quadro della guerra fredda, sarebbe stato quello di influire sul sistema politico democratico, rendendo instabile la democrazia. Tra gli attentati e le stragi riferibili alla Strategia della Tensione, ricordiamo: Il 1 maggio 1947 la strage di Portella della Ginestra ,il 25 aprile 1969 l’attentato alla stazione centrale di Milano, il 12 dicembre 1969 l’attentato di Piazza Fontana, il 22 luglio 1970 la strage di Gioia Tauro, il 31 maggio 1972 la strage di Peteano, il 17 maggio 1973 la strage della questura di Milano, il 30 aprile 1974 le esplosioni a Savona, il 28 maggio 1974 la strage di Piazza Loggia, il 4 agosto 1974 l’attentato al treno Italicus, il 2 agosto 1980 la strage di Bologna e il 23 dicembre 1984 l’attentato al treno rapido 904. LA STRAGE DI PETEANO Il 31 maggio 1972, alle ore 22:35, una telefonata anonima giunge al centralino del pronto soccorso della Stazione dei Carabinieri di Gorizia. Una voce con accento friulano, segnala la presenza di una Fiat 500 con dei buchi di proiettile sul parabrezza, abbandonata in località Peteano, piccola frazione nel comune di Sagrado, in provincia di Gorizia. Alle 23:35 tre auto dei carabinieri arrivano sul posto e trovano l’auto. Dopo aver ispezionato l’interno, i militari decidono di aprire il bagagliaio. Uno di loro sgancia il cofano e proprio in quell'istante, a causa di un innesco, un ordigno esplode facendo saltare in aria la macchina. Dilaniati dall’esplosione, muoiono all’istante il brigadiere Antonio Ferraro, il carabiniere Donato Poveromo e il carabiniere Franco Dongiovanni. Il tenente Angelo Tagliari e il brigadiere Giuseppe Zazzaro rimangono gravemente feriti. L’indagine, iniziata fin dall'inizio da depistaggi e inquinamenti, viene condotta dal colonnello dei carabinieri Dino Mingarelli, attivo nel Piano Solo, un piano di emergenza speciale, e nel golpe Borghese, un tentato colpo di Stato. Mingarelli segue un’incostante pista rossa, poi le indagini si orientano sulla piccola malavita goriziana. Vengono arrestate sei persone, poi tutte assolte con formula piena nel 1979. Nel 1982, Vincenzo Vinciguerra, neofascista appartenente a Ordine Nuovo, determinato a rendere pubblici i rapporti tra l’estrema destra e gli apparati dello Stato, si assume la responsabilità della strage, indicando come coautore Carlo Cicuttini, dirigente del Movimento Sociale Friulano. Cicuttini, rivela Vinciguerra, ha anche ricevuto una somma in denaro da Giorgio Almirante, segretario del Movimento Sociale Italiano, per sottoporsi ad un intervento alle corde vocali per modificare la voce, in quanto autore della telefonata anonima. Vengono rinviate a giudizio diciotto persone, tra militanti di destra e ufficiali dei carabinieri. Giorgio Almirante, che effettivamente ha inviato denaro a Cicuttini, usufruisce dell’amnistia prima dell'inizio del processo. Vinciguerra e Cicuttini, latitante in Spagna e rimpatriato in Italia dalla Francia solo nel 1988, vengono condannati all’ergastolo. Gli ufficiali Dino Mingarelli, Antonio Chirico, Giuseppe Napoli e Michele Santori, ritenuti colpevoli di depistaggio vengono condannati a pene comprese tra i tre e i dieci anni. tedesco Die ROTE ARMEE FRAKTION La Rote Armee Fraktion ("Frazione dell'Armata Rossa" ]), abbreviata in RAF e nelle prime fasi conosciuta comunemente come Banda Baader-Meinhof, è stata uno dei gruppi terroristici di estrema sinistra più importanti e violenti nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale. Fondata il 14 maggio 1970 da Andreas Baader, Ulrike Meinhof, Gudrun Ensslin e Horst Mahler, fu attiva fino al 1993 e formalmente disciolta nel 1998. La Rote Armee Fraktion fu responsabile di numerose operazioni terroristiche, specialmente nell'autunno del 1977, che portarono a una crisi nazionale conosciuta con il nome di "autunno questo possa risultare fascinoso sui giovani e cosa hanno in mente questi, quando scelgono come obiettivo dei civili innocenti? Molti potrebbero saltare a conclusioni affrettate, solamente dei sadici o degli psicopatici – individui del tutto diversi da noi – potrebbero indossare un giubbotto imbottito di esplosivo o imbracciare un fucile e fare fuoco all’impazzata. Ma purtroppo questa prospettiva pare errata. Grazie agli esperimenti fatti tra il 60 e il 70 in psicologia sociale siamo venuti a conoscenza che individui sani e senza nessuna particolare psicopatologia erano in grado di poter infliggere senza provare alcuna forma di rimorso danni molto gravi ad altre persone. Questo viene dimostrato nel celeberrimo esperimento tratto dallo studio di Millgram (1978) sull’obbedienza all’autorità che dimostra che il suo campione di soggetti dei test era pronto a infliggere quelle che ritenevano essere delle scariche elettriche letali semplicemente perché questo veniva espressamente chiesto da ricercatori in camice bianco. Successivamente un altro esperimento di Zimbardo (1972) ha dimostrato che gli studenti a cui veniva assegnato il ruolo di guardie carcerarie erano disposti a infliggere qualsiasi sorta di umiliazione e a commettere ogni genere di abuso sugli studenti che impersonavano i prigionieri. Questi studi appena citati hanno dimostrato che la maggior parte degli esseri umani può commettere atti di violenza se si trova in una determinata condizione. E vale lo stesso discorso per i terroristi. Da un punto di vista della psicologia del terrorismo, tutti coloro che aderiscono a gruppi estremisti non sono dei mostri, ma, come afferma l’antropologo Scott Atran studioso di questa tipologia di assassini, gente ordinaria. Quello che trasforma una persona in un fanatico, spiega Atran “non è qualche inerente difetto di personalità, ma piuttosto la dinamica trasformatrice della personalità che si stabilisce nel gruppo” a cui appartiene. Secondo Millgram e Zimbardo lo sviluppo di queste dinamiche di gruppo è correlato con il conformismo, ovvero l’obbedienza ad un leader oppure il sottostare al punto di vista della maggioranza. Numerosi studi che hanno abbracciato la gran parte dell’ultimo mezzo secolo hanno aumentato la nostra comprensione circa il comportamento delle persone all’interno dei gruppi. In particolare, stiamo imparando che la radicalizzazione non avviene dal nulla ma è portata in essere, almeno in parte, da tensioni tra i gruppi che gli estremisti pianificano di creare, sfruttare e provocare. Se si riesce a convincere un numero sufficiente di non-Musulmani a guardare i Musulmani con timore e ostilità, allora i Musulmani che fino a quel momento si erano mantenuti su posizioni moderate potrebbero sentirsi ignorati e prestare orecchio alla chiamata delle voci fondamentaliste. Allo stesso modo, se si può convincere un numero sufficiente di Musulmani a manifestare ostilità verso gli Occidentali, allora la maggioranza in Occidente potrebbe iniziare a sostenere una leadership più disposta al conflitto. Sebbene spesso pensiamo ai fondamentalisti islamici e agli islamofobi come poli opposti, in realtà le due posizioni sono inestricabilmente interconnesse. E questa consapevolezza comporta che le soluzioni alla piaga del terrore devono riguardare entrambe le parti. Le scoperte di Milgram e Zimbardo hanno dimostrato che la maggior parte degli esseri umani potrebbe abusare degli altri. Se si guarda attentamente ai risultati, però, la maggior parte dei soggetti non lo ha fatto. Identificazione e disidentificazione Quali sono gli elementi peculiari di coloro che lo hanno fatto? Henry Tajfel e John Turner, sostenevano che il comportamento di un gruppo e l’influenza del suo leader dipendessero da due fattori collegati tra di loro: l’identificazione e la disidentificazione, cioè affinché qualcuno si lasci influenzare dal gruppo ci si deve identificare con i membri del gruppo e al tempo stesso distaccare dagli esterni al gruppo, ritenendo che questi ultimi non abbiano niente a che spartire con sé. Hanno trovato conferma di queste dinamiche nel loro lavoro gli studiosi di psicologia sociale S.D. Reicher e A. Haslam (2016), che ha rivisitato i paradigmi di Milgram e Zimbardo. Attraverso un buon numero di studi diversi, abbiamo scoperto consistentemente che, proprio come avevano sostenuto Tajfel e Turner, i soggetti sono disposti ad agire in maniera oppressiva solo a patto di aderire alla causa a cui gli è stato in precedenza chiesto di aderire – e disidentificarsi con coloro a cui devono fare del male. Più ritengono giusta la causa, più giustificano i loro atti come sgradevoli ma necessari. Questa comprensione – cioè che è l’identità sociale e non la spinta a conformarsi che determina il punto fin cui si è disposti a spingersi – ben si accorda con le scoperte sulle motivazioni dei terroristi. Nel suo libro del 2004 Comprendere i Network del Terrore, lo psichiatra forense Mark Sageman, un ex ufficiale della CIA, sottolinea che i terroristi sono in genere autentici credenti che capiscono esattamente quello che stanno facendo. “I Mujaddin erano killer entusiasti“, fa notare, “non robot che rispondevano semplicemente alle pressioni sociali o alle dinamiche di gruppo“. Sageman non sminuisce l’importanza di leader carismatici come Osama Bin Laden e Abu Bakr Al-Baghdadi dell’ ISIS, ma ha suggerito che provvedono più a fornire ispirazione che a dirigere le operazioni, impartire ordini o tirare i fili. In realtà, vi è una scarsa evidenza documentata di marionettisti che orchestrino gli atti terroristici, per quanto il linguaggio dei media spesso lasci intendere il contrario. Il che ci porta al secondo recente sviluppo per quanto riguarda il nostro pensiero sulle dinamiche di gruppo: abbiamo osservato che quando le persone si pongono sotto l’influenza di autorità, malevole o meno, solitamente non assumono atteggiamenti servilistici, ma piuttosto trovano strade uniche e individuali per portare avanti gli obiettivi del gruppo. Dopo che l’esperimento della prigione di Stanford si era concluso, per esempio, una delle guardie più zelanti ha chiesto al prigioniero di cui aveva abusato che cosa avrebbe fatto al suo posto. Il prigioniero replicò: “Non credo che avrei avuto tanta inventiva quanta ne hai avuta tu. Non credo che sarei riuscito ad essere così creativo in quello che facevo. Non sarei riuscito a realizzare un capolavoro come il tuo“. Anche i singoli terroristi tendono ad essere sia autonomi sia creativi, e l’assenza di una struttura gerarchica di comando è ciò che rende il terrorismo così difficile da combattere. 2. Il ruolo dei leader Sorge spontanea la domanda sulla strategia impiegata da parte dei leader di queste cellule sul come facciano ad attrarre nuovi seguaci senza impartire ordini diretti. La risposta potrebbe arrivare da scoperte passate che sottolineano il ruolo che i leader giocano nel costruire un senso di identità e scopo condivisi per un gruppo, aiutando i membri a trovare una cornice di riferimento per interpretare le loro esperienze. Rafforzano i loro seguaci stabilendo una causa comune e rafforzano sé stessi nel formarla. In realtà, gli esperimenti di Milgram e Zimbardo sono lezioni autorevoli sul come creare una identità condivisa e poi impiegarla per mobilitare le persone verso fini distruttivi. Proprio come i due hanno convinto i soggetti dei loro studi a infliggere dolore nel nome del progresso scientifico, così i leader di successo hanno bisogno di far passare l’impresa che hanno in programma per il loro gruppo come onorevole e nobile. Sia al Qaeda sia l’ISIS sfruttano questa strategia. Una larga parte del fascino che esercitano sui simpatizzanti è dovuta al fatto che promuovono il terrore nel nome di una società migliore, una che si richiama alla comunità pacifica che circondava il profeta Maometto. È cruciale, tuttavia, che la credibilità e influenza dei leader – specialmente quelli che promuovono il conflitto e la violenza – dipenda non solo da ciò che dicono e fanno ma anche dal comportamento dei loro oppositori. Prove di ciò sono emerse dopo una serie di esperimenti condotti da uno studio di Haslam e Ilka Gleibs (2016) che hanno studiato come la gente scelga i propri leader. Una delle scoperte chiave è stata che le persone sono più bendisposte a supportare un leader bellicoso se il loro gruppo si trova in contrasto con un altro gruppo che ha una attitudine belligerante. Proprio come l’ISIS fomenta i politici radicali in Occidente, così quei politici indirettamente e forse inconsapevolmente fomentano l’ ISIS per ottenere sostegno. Questo scambio è parte di quello che lo studioso delle religioni Douglas Pratt dell’Università di Waikato in Nuova Zelanda ha denominato co-radicalizzazione. E in essa si può individuare il vero potere del terrorismo: può essere utilizzato per provocare altri gruppi affinché considerino il proprio stesso gruppo come pericoloso – il che consolida i seguaci di quei leader che predicano l’inimicizia. Il terrorismo non riguarda tanto il diffondere la paura nello stato di cose vigente, ma nel modificare quello stato di cose seminando sfiducia e ulteriore conflitto. Nel febbraio 2015 la rivista dell’ISIS Dabiq ha pubblicato un editoriale intitolato “L’ estinzione della zona grigia“. I suoi autori si lamentavano del fatto che molti Musulmani non vedessero l’Occidente come il loro nemico e che molti rifugiati fuggiti da Siria e Afghanistan in realtà vedessero i paesi occidentali come luoghi di opportunità. Invocavano la fine della ‘zona grigia’ di ● 1968-1969 The Northern Ireland Civil Rights Movement= The civil rights movement of the late 1960s opposed 50 years of Unionist government discrimination against Catholics. Catholic opposition to a Protestant parade provoked two days and nights of continuous rioting in the Bogside district of Londonderry in the summer of 1969, known as the Battle of the Bogside. When the British government sent in the troops to restore order the era that would become known as "The Troubles" started. It was marked by endless deadly attacks on both parts, Catholic and Protestant. ● 1972-1981 Bloody Sunday, Direct Rule and prisoners' protest= On Sunday January 30, 1972, the British army shot 13 men dead during a civil rights march in Londonderry. This Bloody Sunday provoked more violence and social unrest. Consequently, direct rule from Westminster was introduced. From 1972 to 1981, republican prisoners mounted protests internment without trial and in support of their demand for political status. A seven-month hunger strike ed to the death of ten republicans, among them IRA member Bobby Sands who had been elected to a seat in the British Parliament. ● 1998-2005 From the Good Friday Agreement to “decommissioning”= With the Good Friday Agreement in 1998 politicians sought to find a resolution to "The Troubles". Unionists were persuaded to enter an Executive with Sinn Fein (the Nationalist Party) and devolution of powers from Westminster in London to Stormont in Belfast occurred on 2 December 1999. However, both the Executive and Stormont have been suspended since October 2002 following a breakdown in trust between the political parties. In 2005, the IRA made a public statement ordering gradual decommissioning and instructing its members to pursue purely political programmers. The most dramatic and shocking terrorist attack in the history of the United States of America occurred on 11th September 2001. What happened on 11th September 2001 The attacks of 11th September 2001 were a series of four coordinated suicide attacks, carried out against civilian and military targets in the United States of America by a group of terrorists belonging to the terrorist organization Al-Qaeda. On the morning of Tuesday 11 September 2001, four airliners were hijacked by nineteen terrorists belonging to al-Qaeda. Two planes were crashed into the North and South Towers of the World Trade Center, respectively, in the Lower Manhattan neighborhood of New York. Within 1 hour and 42 minutes both towers collapsed. A third plane was crashed into the Pentagon, home of the Department of Defense, in Arlington County, Virginia. A fourth plane was initially directed to Washington to hit the White House, but later crashed in a field near Shanksville, Pennsylvania following a heroic passenger riot. The attacks killed 2 977 people and injured over 6 000 people. In the following years there were further deaths from cancers and respiratory diseases linked to the consequences of the attacks. The destruction of the twin towers The Twin Towers were the tallest and most famous skyscrapers in New York. Both towers along with 6 other skyscrapers formed the World Trade Center. At 8.46 the North Tower was hit and after 19 minutes also the South tower, crossing it. From 10.00 to 10.30 and a half both towers had collapsed completely. diritto TERRORISMO NAZIONALE IRA Sigla di Irish Republican Army, organizzazione paramilitare nazionalista sorta nel primo decennio del Novecento per liberare l’Irlanda dal dominio inglese. ● Il termine Irish Republican Army, inteso nel suo senso moderno, venne usato per la prima volta nel secondo decennio del XX secolo, per indicare le forze ribelli degli Irish Volunteers durante la Rivolta di Pasqua. ● Quando l’Irlanda aveva ottenuto l’indipendenza (ampia autonomia nel 1922, indipendenza completa nel 1949, con il nome di Eire), sei delle nove contese dell’Ulster (la regione settentrionale), dove i protestanti erano la maggioranza, erano rimaste unite alla Gran Bretagna. In queste contee i cattolici erano fortemente discriminati. ● Nel 1968 riprese il contrasto tra protestanti unionisti (che volevano mantenere l’unione dell’Ulster alla Gran Bretagna) e cattolici che portò ad una vera e propria guerra civile. La lotta armata degli irlandesi fu condotta dall’IRA (Irish Repubblican Army) che organizzò attentati in Irlanda e in Gran Bretagna contro i militari britannici e contro quei cattolici che volevano trattare con il governo inglese. ● Gli interventi della polizia e dell’esercito britannico peggiorarono la situazione: per esempio durante la “domenica di sangue” del 30 gennaio 1972 l’esercito britannico sparò sui dimostranti irlandesi, uccidendone quattordici. Il governo inglese sospese allora le Istituzioni autonome e organizzò un rigido sistema di controllo. ● L'IRA, dopo una breve tregua delle ostilità, mise a segno una serie di attentati mortali sia nell'Ulster sia in Inghilterra (uccisione di lord Mountbatten 1979). ● Nei primi anni Novanta, si accentuava lo scontro diretto tra la componente cattolica e quella lealista protestante, provocando nel corso del 1993 oltre settanta vittime in entrambi i fronti. ● L'IRA nel marzo 1994 attuò un attacco contro l'aeroporto londinese di Heathrow. Ma l'azione dimostrativa preludeva a una svolta politica dell'organizzazione armata dei repubblicani, i quali nel maggio dello stesso anno proclamavano una tregua unilaterale. ● Nel febbraio 1996 l'IRA annunciava ufficialmente la fine della tregua, riprendendo subito dopo a colpire con i suoi attentati la capitale britannica. Dopo la vittoria laburista del maggio 1997, il Sinn Fein partecipava nuovamente ai negoziati in cambio di una rinuncia alla lotta armata da parte dell'IRA, firmata nel settembre 1997. ● Dopo 29 anni di guerra civile, 3248 morti e mesi di estenuante trattativa, finalmente il 10 aprile 1998 veniva sottoscritto a Belfast l'accordo di pace. ● Nel 2001 la situazione veniva resa più grave dalla minaccia di Trimble (primo ministro del governo dell'Ulster) di dimettersi, provocando un ulteriore irrigidimento dell'IRA e, nel giugno ci fu una gravissima sequela di scontri e di violenze a Belfast tra protestanti e cattolici. ● Nel luglio 2002, veniva emesso un comunicato in cui l'IRA si scusava per le vittime civili di cui si era resa responsabile. Nel luglio 2005 l'organizzazione annunciava la fine della lotta armata e la decisione di smantellare il proprio arsenale. ETA Euskadi Ta Askatasuna (letteralmente "Paese basco e libertà"), fu un'organizzazione armata terroristica basco-nazionalista separatista d'ispirazione marxista-leninista, il cui scopo era l'indipendenza del popolo basco. ● Creata nel 1958 come associazione studentesca clandestina per sostenere l'indipendentismo basco. ● Il primo attentato risale al 7 giugno del 1968, con l’uccisione della guardia civile José Paradines. Segue poi un altro a distanza di due mesi con l'uccisione di Melitón Manzanas, dirigente della Brigada Social di Guipúzcoa. ● Il 13 settembre 1974, vengono uccise 12 persone nell’esplosione di una bomba al Rolando, una caffetteria della capitale. L’ETA vuole l’attenzione e l’indipendenza e il governo non sa come gestire né l’una né l’altra richiesta. Dopo la morte di Franco nel 1975, viene concessa ai membri dell’ETA un’amnistia, per cercare di arginare la violenza, che però non si ferma. ● Il 4 ottobre 1976 l’ETA uccide, a San Sebastian, il consigliere del Regno Juan Maria de Araluce y Villar. Nel frattempo, l’ETA abbandona per un po’ i bersagli politici in vista, per intraprendere la strada degli attacchi di massa. Il 29 luglio 1979 alcune esplosioni colpiscono l’aeroporto di Madrid-Barajas, la stazione di Chamartin e quella di Atocha. I morti, a fine giornata, sono 7 e i feriti circa 100. ● Nell’attentato del 12 aprile 1985, in un ristorante di Torrejón de Ardoz, ci furono 17 morti. La violenza non si ferma: a Madrid, il 14 luglio 1986 esplode un’autobomba che uccide 12 agenti della Guardia Civile, a Barcellona, l’anno dopo, un’altra autobomba nel sotterraneo de El Corte Inglés uccide 21 persone, ma l’ETA in questo caso dirama un comunicato in cui dichiara l’attentato “un errore”. ● Nel 1992 la polizia arresta il capo militare dell’organizzazione Txapot. Ma questo non ferma la violenza dell’ETA: un’altra autobomba esplode a Madrid nell’estate del 1992 e uccide 7 persone. Poi l’ETA torna agli omicidi eccellenti: nel 1995 uccide il presidente del Partito Popolare nei Paesi Baschi, nel 1997 rapisce e uccide il consigliere comunale del Partito popolare e poi segue l’assassinio del magistrato del Tribunale supremo Rafael Martínez Emperador. La giustizia ha ● Il consiglio ha emanato una serie di Risoluzioni contenenti raccomandazioni rivolte agli stati per la lotta al crimine di stampo terroristico. Nel 2006 l'assemblea generale dell'ONU ha adottato la Strategia Globale contro il terrorismo che si basa su 4 pilastri: 1. Esaminare le condizioni che favoriscono la diffusione del terrorismo; 2. Adottare misure per prevenire e combattere il terrorismo; 3. Rendere gli Stati capaci di prevenire e combattere il terrorismo e rafforzare il ruolo del sistema dell'ONU; 4. Garantire il rispetto dei diritti umani e per tutti e lo Stato di diritto come base fondamentale della lotta al terrorismo. INTERVENTI IN AMBITO EUROPEO L'attentato alle Torri gemelle costituì uno spartiacque anche per il ruolo dell'UE nella lotta al terrorismo e nella definizione della POLITICA MIGRATORIA. Dal momento dell'attentato si sviluppò contrarietà e ostilità da parte di alcuni Stati membri nei confronti dell'arrivo di persone straniere. La prima Convenzione adottata dal Consiglio d'Europa è stata il 27 gennaio 1977 per la repressione al terrorismo, che aveva come finalità quella di rendere più facile l'estradizione dei presunti terroristi. All'indomani della strage del 2001, il Consiglio d'Europa si riunì per analizzare la situazione e si approvò uno specifico Piano di azione, che nel 2002 emanò le Linee guida sui diritti dell'uomo e la lotta al terrorismo. L'intervento più significativo della strategia antiterrorismo è avvenuta nel 2005, anno di approvazione della Convenzione per la prevenzione del terrorismo. Negli ultimi anni sono stati adottati dei provvedimenti per aumentare la sicurezza: Migliori controlli sulle armi da fuoco; Perseguimento penale dei reati di terrorismo; Controlli rafforzati alle frontiere esterne; E' stato nominato il Commissario per l'Unione della sicurezza del Consiglio; Nel 2016 è stato istituito il Centro Europeo antiterrorismo. economia LA LOTTA AL RICICLAGGIO ● Il riciclaggio di denaro è un processo attraverso il quale si nasconde la fonte dei proventi criminali per farli apparire legali. Dal 1990 il riciclaggio di denaro è considerato un crimine; ● Il riciclaggio di denaro di solito segue un semplice schema suddiviso in tre fasi. Il primo step è l’introduzione, ovvero il momento in cui i soldi sporchi entrano per la prima volta nel sistema finanziario. Poi avviene la stratificazione, con la quale si distaccano i soldi dalla loro origine criminale tramite degli escamotage contabili. Una volta che si sono fatte abilmente perdere le tracce dell’origine del denaro, si passa all’integrazione, ossia il prelievo o l’investimento dei soldi puliti. ● Le tecniche di riciclaggio di denaro variano a seconda della loro complessità. Il metodo più comune è far passare il denaro sporco attraverso un’altra attività dove gira liquidità. Molte organizzazioni criminali possiedono “aziende di facciata” che vanno dai ristoranti ai casinò; i profitti legittimi di queste aziende si mischiano ai proventi criminali nascondendone l’origine. La lotta al riciclaggio di denaro è strettamente legata al contro finanziamento al terrorismo (CFT), che le istituzioni finanziarie utilizzano per combattere il finanziamento al terrorismo. Le norme antiriciclaggio combinano il riciclaggio di denaro con il finanziamento al terrorismo . Normativa anti-riciclaggio(n.843/2018 UE) La quinta direttiva antiriciclaggio è entrata in vigore nel giugno 2018 e mira a: ● migliorare la trasparenza riguardo alla titolarità delle società e dei trust ● rafforzare i controlli sui paesi terzi a rischio ● affrontare i rischi connessi alle carte prepagate e alle valute virtuali ● rafforzare la cooperazione tra le unità nazionali di informazione finanziaria ● migliorare la cooperazione e lo scambio di informazioni tra le autorità di vigilanza antiriciclaggio e la Banca centrale europea ●
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