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La Società Medievale: Feudalesimo, Contadini e loro Rappresentazioni, Appunti di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Il Medioevo, un periodo di circa 10 secoli che va dal collasso dell'Impero Romano d'Occidente al scoperta dell'America. Viene presentato il feudalesimo, una forma di legame tra il sovrano e un suo fedele attraverso la donazione di terre. La società medievale assunse l'aspetto di una piramide con il re all'apice, i feudatari al centro e i contadini alla base. Il documento illustra la vita dei contadini, i loro rapporti con la nobiltà e il clero, e le loro rappresentazioni in calendari, miniatura, medaglioni e affreschi.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 07/10/2022

martina-buzzella
martina-buzzella 🇮🇹

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Scarica La Società Medievale: Feudalesimo, Contadini e loro Rappresentazioni e più Appunti in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! RICERCA SULL’ORGANIZZAZIONE DELLA SOCIETA’ MEDIEVALE, IL FEUDALISMO, LA FIGURA DEI CONTADINI E LE LORO RAPPRESENTAZIONI Il Medioevo è un periodo di circa 10 secoli che inizia con il crollo dell’impero romano d’occidente (476 d.C) e si conclude con la scoperta dell’America (1492 d.C). Per convenzione, l’anno 1000 divide il Medioevo in due parti, l’Alto e il Basso Medioevo. La parola Medioevo vuol dire Età (evo) di mezzo (medio) fra l’Antichità greco-romana e l’Età moderna. L'Alto Medioevo, fu un periodo di cambiamenti, scontri, conquiste, contraddistinto da squilibri politici, sociali ed economici. La terra apparteneva tutta all'Imperatore, che, però, non era in grado di controllare tutto il territorio. Fu per questo che Carlo Magno diede inizio all'istituto del feudalesimo, cioè ad una forma di legame fra il sovrano e un suo fedele, attraverso la donazione di molti territori, chiamati marche e contee, a marchesi e conti, per favorire, l'amministrazione dell’ Impero. La società feudale assunse l'aspetto di una grande piramide con al vertice il re, al centro i feudatari e alla base i servi della gleba. Nel Medioevo la società, in gran parte, era statica e di solito divisa in modo funzionale. Era composta da tre classi sociali o ceti: clero, nobiltà, terzo stato (popolo). Secondo l'idea medievale, l'ordine sociale era stato dato da Dio e ciò significava che ognuno nasceva e doveva restare nel suo ceto. Un'ascesa era molto difficile e generalmente non era possibile, perché avrebbe violato l'ordine voluto da Dio. La nobiltà e il clero dominavano sui contadini e vivevano con i loro tributi in quanto questa era la "volontà di Dio". In quasi tutti i paesi europei poi, esisteva un'ulteriore suddivisione all'interno delle classi. La posizione del singolo dipendeva infatti da diversi fattori: la professione e l'appartenenza ad una corporazione, la posizione all'interno della famiglia (es. capofamiglia), il ruolo all'interno della comunità (giudice, membro del consiglio, cittadino, semplice abitante). Al vertice della piramide si trovavano i principi e il sovrano (re o imperatore) e per il clero, i vescovi e il papa. Il terzo stato comprendeva la gran parte della popolazione, che disponeva di pochissimi o nessun diritto. IL CLERO l clero costituiva la prima classe della società medioevale. Fondamentalmente si divideva in clero secolare e in clero regolare. Il clero secolare dipendeva direttamente dal vescovo, il clero regolare era costituito dai religiosi che abitavano in conventi e appartenevano ai diversi ordini. La gerarchia ecclesiastica era composta da tre gradi: il Papa, i vescovi e i parroci. Tuttavia la Chiesa presto elaborò altri gradi, come i patriarchi e cardinali, arcivescovi, monsignori e canonici. Quanto al clero regolare, le organizzazioni dei diversi ordini religiosi variavano, ma ubbidivano a principi comuni. Vi era il generale dell’Ordine, che era l’autorità massima. Il clero godeva di particolari privilegi: non pagava le tasse o le pagava in minima parte, aveva diritto a una giurisdizione particolare che lo rendeva immune dalla giustizia e dai tribunali dello Stato, i luoghi sacri del clero godevano di immunità (diritto d’asilo). Le rendite economiche del clero derivavano in particolare dalla “manomorta ecclesiastica” che consisteva nel complesso dei possedimenti che la Chiesa aveva accumulato nel corso dei secoli. (Siccome questi beni non venivano quasi mai venduti, era come se rimanessero nella mano di un morto da cui il termine “manomorta”.) Altra forma di sostentamento per il clero era la “decima” ossia una quota-parte corrispondente ad un decimo del raccolto che i contadini della zona dovevano versare per il mantenimento del parroco locale. NOBILTA’ La nobiltà costituiva la seconda classe della società medioevale. Al vertice stava il re, come capo dello Stato. Sotto di lui c’erano: duchi, marchesi, conti, visconti, baroni. Vi erano poi titoli che indicavano la posizione all’interno di una famiglia reale, come principi, granduchi, arciduchi, infanti e così via. Al di sopra del re, come titolare della carica più elevata della Cristianità, stava l’imperatore del Sacro Romano Impero. L’appartenenza alla nobiltà era data dal titolo e dalla ricchezza fondata quasi esclusivamente sul possesso della terra, considerata al tempo la vera ricchezza. Siccome il nobile non poteva lavorare, doveva vivere di rendita grazie al feudo e la sua rendita doveva essere tale da consentirgli un alto tenore di vita. In base alla legge del “fedecommesso” chi era nominato erede di un patrimonio feudale non poteva venderlo nemmeno in parte, non poteva dividerlo e doveva trasmetterlo integralmente al figlio maggiore dopo la sua morte. I privilegi dei nobili erano numerosi: il nobile non poteva essere privato Sotto forma di medaglioni scolpiti, possiamo trovare quelli di Armiens, Saint-Denis e Chartes Sono poi arrivati fino a oggi gli affreschi di Laval Le vetrate dello zodiaco di Chertres  Dicembre: mese in cui avviene l'uccisione del maiale  Gennaio: rappresentato con un Gaino bifronte seduto davanti ad una tavola bandita facendosi servire da due domestici, simboleggia l'anno che inizia e quello che finisce.  Febbraio: rappresentato come un uomo incappucciato che, seduto attizza il fuoco con cui tenta di riscaldarsi le mani e i piedi nudi.  Marzo: mese in cui si zappa il terreno in profondità soprattutto in torno alla vite diventata poi simbolo della regina.  Aprile: apertura della caccia e inizio di occupazioni più nobili, inoltre era il momento i cui si versavano i primi tributi feudali al signore.  Maggio: rappresentazione anziano seduto in un frutteto in fiore, valore simbolico della calma e della pace prima dei lavori pesanti.  Giugno: mese in cui si impugna la falce o si tosano le pecore o si ara il maggese.  Luglio: periodo durante il quale si tagliano le spighe a mezza altezza e i covoni si accumulano.  Agosto: rappresentazione grano con il correggiato sull'aia.  Settembre/ottobre: raccolta dei frutti soprattutto uva avviene la produzione del vino.  Novembre: mese delle arature e delle seminagioni del grano d'inverno. Infine c’erano i servi della gleba che erano servi che non avevano il diritto di lasciare il luogo dove lavoravano. Erano legati alla terra e non erano uomini liberi. Nonostante questo, però, godevano di molti diritti. Paradossalmente avevano il diritto di rimanere nella terra dove lavoravano, non potendo esserne espulsi dal signore. Esercitavano anche una specie di diritto di proprietà sulla casa in cui abitavano e su una parte delle terre che coltivavano. Il loro tempo era diviso fra il lavoro nelle terre del signore e nelle proprie terre, dei cui frutti vivevano. Qualche volta beneficiavano anche di una percentuale di quanto producevano nelle terre del signore. Il contratto di lavoro era ereditario e intoccabile. Avevano diritto a costituire una famiglia e potevano venire puniti fisicamente solo in caso di comprovato cattivo comportamento. La servitù della gleba era uno stato intermedio fra la schiavitù e la libertà. IL SISTEMA FEUDALE Il sistema feudale nacque quindi dall' esigenza di colmare i vuoti di potere che si creavano in zone lontane da quelle dove risiedeva il potere centrale. Con il rito della commistione delle mani il vassallo si legava al monarca, affidandogli la propria persona. Il vassallo diventava così il responsabile di un feudo, acquisendo il diritto di goderne i frutti ed i benefici, in altre parole il comando delle terre, dei braccianti e dei castelli. In cambio il vassallo garantiva piena obbedienza al Re. Gli elementi essenziali del feudalesimo furono: il vassallaggio, il beneficio e l'immunità. IL VASSALLAGGIO Il vassallaggio era il particolare rapporto di subordinazione tra protettore e protetto. Il vassallo prometteva aiuto e consiglio mentre, il signore prometteva di difenderlo dai nemici e di assisterlo in eventuali cause giudiziarie. Il rapporto era vitalizio ma poteva rompersi nel caso che una delle due parti fosse venuto meno ai propri obblighi tale mancanza era definita fellonia. L'aiuto promesso dal vassallo consisteva nel servizio militare a cavallo, che raramente poteva essere sostituito dal pagamento di una somma di denaro. Il vassallo era tenuto anche, a un aiuto in denaro, nel caso in cui si dovesse riscattare il padrone prigioniero o se ne dovesse finanziare un viaggio in Terra Santa. Il consiglio consisteva nell'obbligo di presentarsi al signore in caso di chiamata, che solitamente avveniva per giudicare delle cause o per sentire un parere su un qualsiasi argomento. IL BENEFICIO Il beneficio consisteva nella concessione di un bene, solitamente una terra o un incarico. L’IMMUNITA’ L'immunità era l'esenzione dal pagamento di alcune tasse personali o patrimoniali, ma nel Medioevo, divenne anche la concessione da parte del re a privati o a ecclesiastici di esigere tasse o esercitare la giustizia. Il rapporto fra signore e vassallo avveniva mediante una cerimonia chiamata investitura, che era una vera e propria cerimonia che si divideva in tre fasi: la prova, l'omaggio, il bacio. Durante la prova il re appoggiava la spada sulla spalla del vassallo e gli assestava un colpo forte sulla spalla per assicurarsi delle capacità acquisite durante l'addestramento militare. Durante l’omaggio invece, il re prendeva le mani del vassallo. Con questo gesto il vassallo affidava la propria vita nelle mani del re. Infine il re, con il bacio, prometteva al vassallo di proteggerlo nel corso di tutta la sua vita. All’inizio il rapporto fu solo fra re e vassallo, ma poi con il tempo, i vassalli a loro volta nominarono i valvassori, altri nobili di rango inferiore, che diventavano loro fedeli e gestivano parte dei possedimenti e i valvassori, se avevano terreno a sufficienza, nominarono i valvassini. Questo “schema” di potere permise di controllare il territorio e di padroneggiare i servi della gleba. In origine, il feudo era revocabile: alla morte del vassallo, o per altri gravi motivi, il signore aveva il diritto di recuperare il beneficio e di assegnarlo ad altri. Si trattava di un principio fondamentale che Carlo Magno e i suoi successori cercarono di difendere contro le pretese dei feudatari. Nel tempo, però, specie dopo la morte di Carlo Magno, i feudatari accentuarono la tendenza a sottrarsi agli obblighi nei confronti del potere centrale. CURIOSITA’ Ogni ordine sociale era arricchito da simboli espressivi, I nobili usavano una corona, simbolo della giurisdizione territoriale. Il semplice diadema, usato dai baroni, era già simbolo di autorità, ma con l’aggiunta di altri simboli si elevava il grado. I simboli erano ornamenti incastonati nel diadema e indicavano il titolo del suo possessore. La corona del re era chiusa in alto per indicare il potere sovrano, ma con interstizi che mancavano in quella dell’imperatore. I nobili inferiori al barone non avevano diritto alla corona. Anche la gerarchia clericale era piena di simboli. La corona papale, la tiara, è una sovrapposizione di tre corone su di una copertura completamente chiusa. Allo stesso modo variavano, in colori e in ornamenti, il copricapo dei cardinali, degli arcivescovi, dei vescovi e dei sacerdoti. Vi erano ancora altri simboli, come il pastorale dell’abate, curvato verso l’interno a rappresentare la sua autorità nell’abbazia. Diversamente dal vescovo, il cui pastorale era curvato verso l’esterno per indicare la sua autorità all'esterno. La curvatura sulla punta del pastorale era segno di sottomissione al Papa, che usava un pastorale senza nessuna curvatura, simbolo della sua autorità suprema.
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