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La Felicità: Fattori e Determinanti, Sbobinature di Filosofia

Psicologia clinicaPsicologia evolutivaPsicologia Generalepsicologia sociale

Sulla felicità come stato d'animo, elencando fattori oggettivi e soggettivi che la determinano. L'amore, la salute, la stima per sé e la presenza di qualcuno su cui contare sono tra questi fattori. Tuttavia, la felicità non è solo un benessere istantaneo, ma anche una scelta che si fa ogni giorno. Anche la differenza tra quelle cose che ci fanno felici e quelle che ci permettono di vivere bene, ma non sono sufficienti per essere veramente felici.

Cosa imparerai

  • Che cos'è la felicità secondo il testo?
  • Quali fattori oggettivi determinano la felicità secondo il testo?
  • Come la felicità è una scelta che si fa ogni giorno secondo il testo?

Tipologia: Sbobinature

2021/2022

Caricato il 02/05/2022

emmablarasin
emmablarasin 🇮🇹

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Scarica La Felicità: Fattori e Determinanti e più Sbobinature in PDF di Filosofia solo su Docsity! La felicità è uno stato d’animo prodotto da un insieme di emozioni e sensazioni del corpo e della mente. È quella sensazione di pace e serenità, come se fossi completo e non ti servisse più di quello che già hai. Vivere felice è ciò a cui ogni persona mira, ogni obiettivo ha infatti come fine ultimo quello di essere soddisfatti e sereni. Se la intendiamo come umore duraturo, un complessivo benessere che può venire meno in determinati momenti ma che viviamo nella maggior parte del tempo, i fattori che la determinano sono vari e diversi da persona a persona, anche se secondo me alcuni sono più o meno oggettivi. Questi sono: l'amore, non inteso come sentimento per forza romantico, ma anche vissuto in amicizia o in famiglia, un affetto che può essere dimostrato in diversi modi, ma che si traduce sempre nella consapevolezza di avere qualcuno su cui contare; la salute fisica e mentale, poiché è impossibile stare bene se abbiamo dei problemi che ci impediscono di vivere come vorremmo; la stima per sé stessi e la confidenza nelle proprie capacità, in quanto credo che se disprezziamo la nostra persona non saremo mai soddisfatti di quello che abbiamo e crederemo di non meritarci di essere felici quando lo siamo, causando così un interno conflitto eterno. A ciò si aggiungono elementi più soggettivi, come avere una stabile relazione romantica, praticare il lavoro che auspicato, raggiungere i propri obiettivi. Si deve distinguere ciò che dà un benessere istantaneo da ciò che invece fa vivere sereni. Ho elencato in precedenza questi ultimi, almeno in parte, mentre i secondi possono essere ancora maggiori e diversi: un buon piatto di cibo, attività piacevoli come ascoltare musica o cucinare, portare a termine una cosa da fare, un complimento da qualcuno a cui teniamo. Il fatto che producano gioia temporanea non significa che siano privi di valore, anzi, sono altrettanto importanti e ci permettono di vivere bene, ma non bastano per essere veramente felici. Tuttavia soddisfare questi fattori a volte non basta. Spesso le persone non si rendono conto che ciò che hanno basta loro per vivere serenamente, e bramano sempre altro, senza essere mai grati di ciò che possiedono. Questo porta a loro in una condizione di continuo malessere, in cui appena soddisfatto un desiderio ne nasce uno nuovo. La felicità non è infatti una condizione che semplicemente capita, ma spesso è anche una scelta che facciamo ogni giorno anche senza accorgercene. Vivere felici non significa non avere problemi. Ciò sarebbe impossibile nella vita di ogni persona, per motivi familiari, lavorativi, salutari, economici o di qualunque altro tipo. Quello che distingue una persona che vive bene da una che non lo fa è che la prima non si demoralizza, ma cerca la soluzione a questi se c'è, li affronta e pensa a ciò che ancora è positivo nella sua vita. Non li ignora, ma anzi li fronteggia come può. Le persone felici non stanno sempre bene. Hanno i loro momenti di ansia, rabbia, tristezza, angoscia, paura, e tutte quelle emozioni che si è soliti reputare "negativi", e che forse non sono veramente tali. Infatti essi ci servono a capire cosa non va e cosa dovremmo fare per stare bene, e sono utili e valgono quanto quelli "positivi". La differenza sta sempre nel non lasciarsi abbattere dagli avvenimenti, gravi o meno, che accadono e ci fanno stare male, ma accettarli col proprio tempo e modo senza sforzarsi troppo e continuare a vivere senza perdere di vista ciò che invece fa stare bene.
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