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La Riforma della Chiesa: Lotta per le Investiture e la Libertas Ecclesiae, Esercizi di Storia Medievale

La lotta tra papato e impero durante il x e xi secolo, nota come la questione delle investiture, che portò alla riforma della chiesa e all'affermazione della libertas ecclesiae. La disputa sulla nomina dei vescovi, la teocrazia di papa gregorio vii e i problemi relativi al rapporto tra potere politico e potere ecclesiastico.

Tipologia: Esercizi

2018/2019

Caricato il 02/05/2019

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Scarica La Riforma della Chiesa: Lotta per le Investiture e la Libertas Ecclesiae e più Esercizi in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! LA RIFORMA DELLA CHIESA - Lotta per le investiture: Durante il X sec, quindi con Ottone I, le cariche vescovili non erano più assegnate in base a doti morali o di cultura religiosa, ma in base alla fedeltà verso l’imperatore. Questa tendenza degradò velocemente nella pratica della simonia, ovvero l’assegnazione di cariche ecclesiastiche a laici, previo un cospicuo fu sicuramente uno dei fenomeni che caratterizzò di più il X e XI sec. Con questa espressione si intende uno scontro politico tra papato e impero, durato circa fino al 1122, parzialmente conclusosi con il concordato di Worms, il quale ristabilì temporaneamente il fragile equilibrio delle due parti. Ciò che portò a questo scontro fu la questione della nomina dei vescovi, prerogativa reclamata sia dal papa che dall’impero. In questo frangente temporale si inserì anche una delle persone di più grande spicco della scena ecclesiastica; papa Gregorio VII (1075-1085). Il papa, la massima autorità spirituale, secondo Gregorio VII doveva avere la capacità di deporre l’imperatore tramite la scomunica (= teocrazia) • Libertas Ecclesiae: La riforma iniziò in modo graduale a partire dall’XI sec. per cercare di risanare il difficile rapporto tra impero e chiesa. Ad un parziale accordo si arrivò con il concordato di Worms del 1122: • L’imperatore rinuncia all’investitura con l’anello e pastorale dei vescovi, ma continua a presenziare all’elezione di questi ultimi • L’imperatore perde il uso ruolo sacrale che gli era stato attribuito dai carolingi e dagli ottomani • Il papato si libera della subordinazione all’impero affermando la “Libertas Ecclesiae”, facendo così dei passi in avanti per affermare il primato di Roma • Problematiche da risolvere con la riforma: Una della cause principali che portò l’esigenza di una riforma fu il rapporto tra papato e impero. I problemi principale che si erano creati erano stati la conseguenza dello stretto legame tra potere politico e potere ecclesiastico che esisteva fin dall’età merovingia. Problemi che si erano creati a causa di questi malsani rapporti erano la pratica della simonia e del concubinato, contrastati in parte dalla nascita della pataria milanese. L’obiettivo della riforma era anche quello di tornare ad un’osservanza evangelica della vita religiosa; non vivere più nel lusso ma nell’essenzialità. Una delle prive avvisaglie di riforma può essere considerata l’abbazia di Cluny, la quale rivide la regola benedettina; i monaci dovevano solamente pregare e studiare, i lavori manuali erano compito di schiavi. Da Cluny poi presero avvio diversi tentativi di riforma degli ordini ecclesiastici e nacquero così i certosini, i cistercensi e gli eremiti.
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