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RIFORMA DELLA CHIESA E LOTTA ALLE INVESTITURE - Appunti esame Storia Medievale, Appunti di Storia Medievale

Appunti esame Storia Medievale prof. Salvestrini Unifi Lettere e Filosofia

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 12/09/2018

ginopinotino5
ginopinotino5 🇮🇹

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Scarica RIFORMA DELLA CHIESA E LOTTA ALLE INVESTITURE - Appunti esame Storia Medievale e più Appunti in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! RIFORMA DELLA CHIESA E LOTTA ALLE INVESTITURE Crisi della chiesa XI sec.: all'interno della chiesa si erano sviluppate alcune pratiche contrarie alla religione: simonia (vendita delle cariche ecclesiastiche) e concubinato (convivenza degli eclesiastici, nicolaismo, venir meno all'obbligo di celibato) danno vita a degli ordini di riforma (cluniacensi e cistercensi). La simonia (da Simone Mago, secondo atti degli apostoli che si accostò per scopi materiali alla nascente fede cristiana San Pietro lo cacciò e morì) , in questo periodo avere una carica ecclesiastica significava anche essere padroni di un territorio. Il nicolaismo da Nicola capo di una setta eretica (atti apostoli) che predicava che anche gli apostoli potessero avere delle donne. In questo clima di decadenza religiosa desiderio di riforma si afferma nel monastero di Cluny (Borgogna) ma anche nelle città si diffondono movimenti pauperistici (i poveri di Lione e i circoli patarini di Milano). Pauperismo: sistema di pensiero spirituale, caratteristico di alcuni esponenti degli ordini mendicanti e di altri predicatori cristiani durante il medioevo. In contrapposizione all'opulenza delle gerarchie ecclesiastiche, i pauperisti intendevano basarsi soltanto sugli insegnamenti e sugli esempi di Gesù Cristo così come sono riportati dai Vangeli; predicavano l'altruismo e una vita modesta, e la preminenza delle ricchezze spirituali sopra quelle materiali. Cosa vogliono? Che la chiesa ritorni alla purezza e semplicità evangelica. Che i vescovi vengano nominati per le loro doti religiose. Con la successione di Corrado II a Enrico II subentra la casa di franconia alla casa di sassonia al titolo imperiale. Corrado II ricordato per la constitutio de feudis 1037, nel frattempo il problema della crisi della chiesa e il tentativo di imporre il proprio potere dell'aristocrazia romana (ottone III) portano all'elezione di 3 papi (chiesa, romani, imperatore). In questo clima crescono i movimenti pauperistici. Si arrivo alla decisione che l'elezione del papa doveva essere fatta da cardinali (gruppo di ecclesiasti di nomina pontificia) e poi essere eventualmente approvato dall'imperatore/ acclamato dal popolo di Roma: 1059 Papa Niccolò II (sino a questo momento l'elezione del papa era nominato dalle famiglie aristocratiche romane o dall'imperatore per quanto riguarda gli ultimi papi di origine tedesca). Decade così il privilegium otonis e scoppia la lotta per le investiture. A causa della simonia, l'imperatore (che prima della lotta per le investiture e la riforma della chiesa (cluniacense) aveva più potere rispetto alla Chiesa) dovette intervenire. Si giunse a vendere la carica del papa (Benedetto IX nel 1045 vendette la carica pontificia al suo successore Gregorio VI), Inrerviene l'imperatore Enrico III di franconia, che impone un suo papa Clemente II. Questa scelta si ritorse contro di lui. Clemente II era appartenente alla causa dei riformatori, voleva rendere libere le cariche ecclesiastiche non solo dalla simonia ma anche dalle investiture feudali, dando così il via alla lotta x le investiture. Leone IX, il successore, fu molto attivo nella riforma della chiesa, seguito poi da Gregorio VII. Lotta x le investiture: dovuto all'elezione dei vesco-conti (in Germania come in Italia). Ildebrando di Soana, monaco cluniacense quindi di cultura riformatrice, divenne papa con nome Gregorio VII. Contrasto tra Gregorio VII ed Enrico IV:Enrico IV cerca di restaurare l'autorità dell'Impero. Nel 1075 Gregorio VII emana il dictatus papae (documento che si pensa sia l'indice di una perduta collezione canonica romana) il quale al punto 3 (punto principale) afferma che solo il Papa possa deporre o ristabilire i vescovi. Contrastando così il potere arrogatosi dall'imperatore germanico a partire dal privilegium otonis (il papa eletto dal concilio romano deve prestare giuramento davanti all'imperatore) di Ottone I, 962. Gregorio VII vuole assumere un potere anche politico (non ostante riformatore). Egli è sintesi della Chiesa e dunque chiunque non sia d'accordo con lui (anche all'interno degli ordini riformatori della chiesa) debba essere considerato eretico – concetto di eresia qualsiasi forma di lesa maestà della chiesa di Roma- Dall'altra parta l'imperatore si ritiene tale per “volere di Dio” ed il Papa è solo uno strumento di Dio il cui potere deriva dall'imperatore stesso; inoltre non può accettare una supremazia papale, perchè i vescovi sono a tutti gli effetti suoi vassalli. Reazione violente dell'imperatore, fece deporre il papa dai vescovi suoi fedeli. Segue la scomunica di Gregorio VII (esclude l'imperatore dalla comuità dei fedeli), ne conseguono dei
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