Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Riforma luterana e riforma cattolica, Dispense di Storia dell'Europa

Riassunto esaustivo della riforma luterana e della controriforma per il programma di Storia dell'Europa di Carmen Salvo, essendo nel libro molto riassuntivo e di conseguenza poco comprensibile ho pensato che potesse essere utile per chiarire al meglio l'argomento.

Tipologia: Dispense

2022/2023

Caricato il 26/02/2023

Lillipuga14
Lillipuga14 🇮🇹

5

(1)

12 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Riforma luterana e riforma cattolica e più Dispense in PDF di Storia dell'Europa solo su Docsity! RIFORMA LUTERANA 1517 = un monaco agostiniano tedesco, Martin Lutero, affigge sulla porta della chiesa di Wittenberg 95 tesi contro la vendita delle indulgenze. Da qui prende il via la riforma luterana. Grande riforma protestante che sconquassò l’Europa del 500 che traeva origine da una serie di problemi della chiesa di quel periodo soprattutto dal punto di vista morale. La chiesa era infatti più interessata al denaro e al potere che alla cura delle anime. In particolare, il malcontento era nell’area tedesca = Roma aveva lanciato una grande campagna di vendita delle indulgenze in Germania, che avevano in origine avuto una base ideologica e che erano poi diventate un mezzo per racimolare denaro per questioni di prestigio e potere. Tutto ciò aveva fatto emergere proteste, sia in ambito cattolico che al di fuori. Martin Lutero infatti causa uno strappo una volta affisse queste critiche nella porta della chiesa = critiche non solo morali ma anche teologiche, in quanto insegna e studia esegesi biblica. Sostiene infatti che la chiesa non può arrogarsi il diritto di vendere le indulgenze. Come la pensa allora Lutero? Ha infatti già maturato una serie di obiezioni alla dottrina cattolica che adesso esplodono nel momento in cui ragiona più in profondità sui problemi della chiesa. Lutero sembra quasi un uomo medievale, austero, che vive la religiosità in maniera molto drammatica. È convinto che l’uomo sia profondamente peccatore. Contrariamente al rinascimento di quegli anni, era convinto che l’uomo non fosse capace di elevarsi, guadagnarsi con le sue sole forze la grandezza e di dominare la natura; Lutero è convinto che l’uomo sia incapace di fare il bene e quindi totalmente incapace di salvarsi. Se si salva non è per le sue forze ma per l’aiuto divino, per la grazia di Dio. Stava infatti analizzando da un po’ di tempo le lettere di San Paolo, e si era convinto che la salvezza potesse derivare solo dalla grazia divino; l’uomo da solo non era capace di fare il bene, era solo dio a poterlo salvare. L’uomo da solo è impotente e inutile. Queste tesi, che si ritrovavano anche nel pensiero di Sant’Agostino, non era però il pensiero esatto della chiesa cattolica del tempo; per lei la salvezza proveniva da due elementi: la grazia divina, ovviamente, ma anche le opere buone dell’uomo, deve fare del bene e pentirsi e fare di meglio in caso di peccato. Lutero dice invece che l’uomo non è in grado, l’uomo fa della beneficenza per sentirsi meglio, perché spera di ricevere qualcosa in cambio = l’uomo è naturalmente egoista, condannato a essere peccatore dal peccato originale. Solo la grazia salva, e questa arriva per fede, solo a chi veramente nel cuore ha cercato Dio. Quindi i comportamenti dell’uomo sono irrilevanti. L’uomo quindi è estremamente pessimista, controcorrente rispetto a ciò che stava emergendo in Italia in quel periodo, vi erano scuole filosofiche che esaltavano il libero arbitrio dell’uomo, gli uomini sono fabbri del proprio destino (Pico della Mirandola). L’uomo luterano è passivo, accetta il suo destino senza poter fare nulla. L’uomo in realtà non sa se dio gli donerà la grazia, se dio lo salverà, e pertanto l’uomo continua a sentire il peso del proprio peccato e della propria piccolezza, e perciò è Controriforma O riforma cattolica. Inizialmente la chiesa non seppe come reagire, pensando che la riforma luterana si sarebbe presto spenta. Intervenne risolutamente intorno al 1550, impegnandosi molto per un cambiamento interiore, tentò di varare un’ampia riforma della propria struttura. Questo periodo di cambiamento viene etichettato come - Controriforma = l’etichetta più tradizionale, che sottolinea un aspetto: la chiesa si diede un volto nuovo proprio in risposta alle critiche di Lutero, venne stimolata da questa riforma. Il nome controriforma vede quindi una risposta (forse addirittura tardiva) ai moti riformatori - Riforma cattolica = definizione che viene da storici di natura cattolica, che affermano certo che ci fu in qualche misura una risposta a Lutero, ma sottolinea che già prima di Lutero all’interno della chiesa c’era già una volontà di rinnovarsi; quindi, una riforma che esiste ed ha dignità anche al di là di Lutero, Zwingli, Calvino ecc. C’è del vero in entrambe queste tesi. In effetti anche se c’erano dei moti interiori alla chiesa, ha aspettato per secoli fino all’urgenza data da Lutero. - 1537 = prima mossa voluta da Paolo III Farnese, che istituì una commissione col compito di analizzare i mali della chiesa, la sua corruzione. Vennero analizzati i vari problemi della chiesa e venne emanato un documento che conteneva varie proposte di riforma di natura prettamente disciplinare = comportamento di clero, vescovi, papi, quindi NON questioni teologiche (Lutero proponeva anche cambiamenti dottrinali, sui riti, quindi molto più pervasivi). La chiesa poteva anche essere meno corrotta e badare di più al suo rigore morale ma comunque la rottura sarebbe rimasta. - Quindi, questo era solo un primo passo, ma se ne richiedevano di molto più decisi, anche e soprattutto sulle questioni teologiche e dottrinali => questa fazione della chiesa richiedeva un CONCILIO ECUMENICO aperto a tutti e perfino ai protestanti per discutere di riforme anche teologiche e dottrinali. Questo consiglio non si convocava, i papi tentennarono rimandandolo a lungo, fino al 1545. Perché tentennavano? Da tempo nella chiesa c’era una sorta di braccio di ferro tra conciliaristi e papisti (chi deve comandare davvero nelle questioni teologiche e dottrinali? Il papa o il concilio – la riunione di tutti i vescovi?). il papa temeva che convocando il concilio su una questione così importante ci sarebbe stato un maggiore potere da parte del consiglio e che quindi si sarebbe dovuto rimettere alla sua autorità. Per questo si rimandava. Inoltre, il concilio spaventava perché significava invitare anche gli altri teologi cristiani che non riconoscevano l’autorità del papa (i protestanti che criticavano apertamente il papa). Ma la situazione stava degenerando e Papa Paolo III decise di aprire questo concilio a TRENTO nel 1545. Molto lungo, durò fino al 1563 e che fu chiuso da Pio IV. Trento era una città significativa = in territorio italiano (quindi vicino alla chiesa), ma faceva parte dell’impero = compromesso perché sembrava davvero volersi confrontare con i protestanti. Trento però non fu l’unica sede, fu anche Bologna. L’obiettivo iniziale è quello di riparare questa frattura. I luterani chiederanno ovviamente delle riforme importanti per poter rientrare all’interno del cattolicesimo = il papa temeva tra queste riforme ci fosse un ridimensionamento del suo potere. In realtà lo stesso proposito si vanificò subito = i protestanti decisero di non partecipare a questo concilio (a guidare il concilio era il papa, e quindi avrebbero dovuto accettare l’autorità del papa; inoltre anche solo accettare di partecipare contraddiceva la dottrina del sacerdozio universale). Parteciparono poche decine di cardinali cattolici, e soprattutto quasi tutti italiani. Il concilio servì a qualcosa. Si scontrarono due tendenze: - Correnti interne che volevano riformare la chiesa, ma soprattutto le questioni comportamentali degli uomini di chiesa. Riformare solo quell’aspetto non riparava la frattura coi protestanti. - Altri uomini, appoggiati anche da Carlo V che voleva una soluzione completa che avrebbero voluto anche un intervento sui dogmi della fede e analizzarli alla luce delle riforme protestanti. Volevano un compromesso tra i protestanti e i cattolici = molto ambizioso. Questa linea viene però sconfitta. - Il concilio si pone in completa antitesi con i luterani da un punto di vista dottrinale = ribadisce la validità dei sette sacramenti, il
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved