Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Rinascimento e i suoi filosofi tra cui Pico, Cusano, Ficino.... fino all'età moderna, Dispense di Storia della filosofia antica

Tutto sul rinascimento fino all'età moderna con Bacone, Cartesio, Labiniz, Gallielo

Tipologia: Dispense

2022/2023

Caricato il 10/10/2023

francesca.giudice24
francesca.giudice24 🇮🇹

5 documenti

1 / 18

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Rinascimento e i suoi filosofi tra cui Pico, Cusano, Ficino.... fino all'età moderna e più Dispense in PDF di Storia della filosofia antica solo su Docsity! IL RINASCIMENTO (XVI sec) Umanesimo e rinascimento abbracciano il 1400 e 1500, ma i due termini sono diversi, perché coniati in periodi diversi. - Il termine Umanesimo nasce proprio nel 1400, infatti gli umanisti si definivano umanisti, perché erano interessati alle materie umanistiche, alle humanae litterae in quanto rinasce l' interesse per la letteratura latina che era andato perduto nel Medioevo, comincia una vera e propria caccia delle opere latine nei monasteri , vengono realizzate edizioni critiche e si riscopre il latino classico, quello di Cicerone , ben diverso da quello medioevale , rozzo e pieno di errori. - Il termine rinascimento invece è posteriore, fu coniato nel 1800 per indicare il fiorire delle arti e delle scienze tra ‘400 e ‘500. E’ un termine ideologico, perché serve per indicare un periodo di rinascita, una rinascita da un periodo di crisi. Umanesimo-rinascimento sono movimenti poliedrici, cioè non guardano solo a una disciplina ma a molte. Durante il Medioevo era stato abbandonato il greco, in quanto i teologi si concentrano solamente sui testi biblici che sono scritti in latino. Dopo il medioevo abbiamo un ritorno agli studi che riguardano l’uomo; perché i classici come Seneca e Platone educano, infatti Umanesimo significa anche humanitas, la paideia greca, già presente ai tempi dei Romani. L' humanitas non è nient' altro che l' insieme degli aspetti che contribuiscono a formare l'uomo e può quindi essere tradotta con " formazione dell' uomo ", il pedagogista tedesco Niethammer conia il termine studia Humanitatis (studi riguardo l’uomo). Proprio a Firenze Emanuele Crisolora fonda nel ‘400 la prima cattedra di greco (da considerare il fatto che se in Italia settentrionale il greco viene ripreso solo nel ‘400, nel Salento si traduce già dal XIII sec. Aristotele dal greco) La filologia è lo strumento che ha permesso la nascita dell’umanesimo, infatti molti studiosi bizantini si trasferiscono in Italia portando con sé i manoscritti per decifrarli e ripulirli. (la filologia in Italia nasce con Valla). Insieme alla filologia nasce anche l’esegesi biblica (filologia sacra) grazie ad Erasmo da Rotterdam che tenta di restituire il messaggio originario evangelico, cercando di ripulire il testo biblico dalle false interpretazioni medievali dei teologi. Rinascimento significa rinascita a nuova vita (rinascor), ovvero rinascere dall’oscurantismo del Medioevo che per la vecchia storiografia era considerato un’età barbara e oscura. Il primo sintomo di questa rinascita è l’arte, soprattutto quella fiorentina che diventa centro culturale per tutta l’Europa. “Sulla dignità dell’uomo” di della Mirandola è il manifesto del rinascimento, opera in cui afferma che l’uomo sta tra cielo e terra e dunque è microcosmo all’interno del macrocosmo, è nodo, ovvero permette una connessione tra cielo e terra Nel 1543 viene pubblicato il trattato “De revolutionibus orbium coelestium” di Copernico, in cui si presenta per la prima volta il sistema eliocentrico a discapito di quello geocentrico tolemaico aristotelico. Questa data è fondamentale perché indica l’inizio della rivoluzione scientifica (1543), che porterà Galileo a introdurre la matematica dalla qualitas alla quantitas. Rinascimento e Medioevo in opposizione? In un testo del 1860 lo storico svizzero Burchat distingue Medioevo e rinascimento da un punto di vista civile, infatti se nel medioevo l’uomo vive chiuso nel monastero, nel rinascimento l’uomo è un uomo aperto a nuove conoscenze, frequenta le botteghe, vive la vita quotidiana (Machiavelli diceva: l‘uomo deve vivere bene nella società). Se da un punto di vista civile il rinascimento è in opposizione al Medioevo, dobbiamo anche affermare che il Rinascimento non è pagano (come si crede), infatti la filologia dimostra che l’uomo rinascimentale studia la teologia (ex. Lutero ed Erasmo), non vi è più quella piramide Dio-Uomo, ma comunque si cerca di capire il messaggio evangelico originario. Caratteristiche del Rinascimento Ritornano le quattro scuole dell’antichità: - PLATONISMO; a Firenze Ficino (1433-99) fonda l’accademia Platonica Fiorentina in cui cerca di coniugare platonismo (paganesimo), neoplatonismo (emanazionismo), dottrina cristiana (creazionismo), Ficino è convinto che al di là di come sono stati espressi i concetti la verità è una sola. - ARISTOTELISMO; viene ripreso soprattutto a Padova e in particolare la Fisica (de caelo, de meteorologica) - STOICISMO ed EPICUREISMO, vengono ripresi un po’ ovunque, soprattutto Seneca che praticava l’atarassia. - SCETTICISMO, anche se non fu una vera scuola La promozione di queste scuole avvenne grazie alla scoperta dei testi classici da parte dei dotti. Caratteristiche generali - Filologia; - Varietà e ricchezze delle esperienze intellettuali l’intellettuale non è più l’uomo chiuso nel monastero, ma è l’uomo artigiano, colui che vive la vita; - Trasformazione dei modi di pensare e di vivere, cambia la vita quotidiana, l’uomo è libero; - Dissoluzione dei vecchi paradigmi etici, politici, religiosi - Opposizione al sapere delle scuole medievali; - Riscoperta critica del passato, si guarda con spirito critico ai testi; - Cultura né cristiana e né pagana; - Passaggio da una realtà umana a quella di natura; - Uomo centro del mondo e sintesi dell’universo; Se per Aristotele l’universo era chiuso e definito dalle stelle fisse, ora si vede l’universo in modo indefinito, non delimitato tutto ciò che esiste è una concatenazione di cause, infatti l’uomo deve andare alla ricerca delle cause (scire per causas). Leonardo da Vinci diceva: “l’uomo è l’occhio dell’universo, è l’unità che in un punto contrae tutta la natura”, cioè l’uomo è calato nella natura e si manifesta attraverso essa. Per Leonardo la natura è regolata da: - meccanismi (seppur non rompe le sue leggi) - Infinita ragione Per Leonardo è l’esperienza il mezzo con cui interpretare la natura, seppure ancora non è l’osservazione a far risalire alle leggi, ma il contrario (bisognerà aspettare Galileo per il metodo scientifico); seppure lo stesso Leonardo andava contro l’ipse dixit ovvero contro coloro che richiamavano autori precedenti per confutare le tesi. Leonardo anticipa la scienza moderna e la visione infinitistica dell’universo. Bernardino Telesio afferma che la natura deve essere studiata ed interpretata secondo i propri principi, una natura intesa come oggetto di studio da parte dell’uomo e della scienza. L’opera principale di Telesio è “Rerum Natura iuxta propria principia”, tantochè lo stesso Bacone definisce l’opera come il manifesto del rinascimento naturale. I punti principali dell’opera sono: - Osservazione - Contro i sillogismi aristotelici - Critica alla cultura scolastica medievale - Senismo - Contro il vuoto aristotelico: l’universo è composto da corpi che si attraggono e si respingono Bruno e Campanella, al contrario di Telesio, studiano la natura non solo attraverso la stessa natura, ma ricorrendo anche a forze sovrannaturali, facendo ricorso alla magia e all’astrologia. La Magia Il termine magia deriva dal greco magike tecne, si intende un’arte operativa capace di compiere cose meravigliose (mirabilia: miracoli). Durante l’Umanesimo vengono riscoperti molti testi ermetici (ex Apuleio, l’astronomia) contenenti rudimenti su come operare magicamente. La magia è legata a vari fenomeni esistenti in natura: a. Agricoltura b. Meteorologia c. Astronomia/astrologia Infatti Ficino paragona il mago all’agricoltore, perché così come l’agricoltore deve preparare il campo in determinati periodi dell’anno, allo stesso modo il mago deve praticare la magia in determinate circostanze. La magia può essere distinta in: - Magia Bianca o naturale: implica un’operazione con ciò che esiste in natura - Magia Nera o diabolica: implica l’intervento del demonio o di forze soprannaturali, è la magia delle fattucchiere che compiono i maleficium. Vengono utilizzati talismani, immagini, amuleti per invocare gli spiriti. Le caratteristiche del mago sono: - Fides: bisogna infondere fiducia e incantare - Retorica: il mago deve persuadere il pubblico Con la diffusione di questi testi ermetici, magici (ex. oroscopi, pronostici) la Chiesa decide di inserirli nell’Index Librorum Prohibitorum, in quanto considerati eretici e blasfemi. Molti autori devono scrivere delle opere in loro difesa come Campanella che scrive “Del Senso delle Cose e della Magia”, opera in cui afferma che tre sono le scienze: 1. Religione: serve per purificarsi l’anima, imporre fiducia, timore e riverenza 2. Astrologia: serve per conoscere il tempo di operare 3. Medicina: serve per conoscere la virtù di erbe, metalli e pietre . Ippocrate parlava di eucrasia (buona mescolanza) e di discrasia(cattiva mescolanza), ovvero per Ippocrate se il nostro corpo è in squilibrio col mondo esterno allora abbiamo la malattia => teoria tetra umorale, il corpo umano è composto da quattro sostanze “umori” che devono essere mantenuti in equilibrio tra loro (bile nera, bile gialla, sangue e flegma). Campanella identifica i magi dell’oriente con i maghi, infatti per l’autore la magia è una vera sapienza. Per campanella la magia naturale sta al centro e chi la esercita può entrare a contatto col mondo intelligibile. Campanella distingue tra magia lecita, usata per scoprire le leggi della natura e magia illecita, usa le forze demoniache per spiegare eventi naturali e soprannaturali. Sempre “nel senso delle cose e della magia” Campanella afferma che il mondo è: - Senso, porta ad extremis il senismo telesiano - Anima e corpo, ci permette di metterci a contatto con le res dell’universo, la natura è attiva; animismo ovvero l’anima è viva. Gadamer “Se domandiamo gli astri essi ci rispondono”. - L’uomo è epilogo di tutto il mondo, è una statua vivente in cui Dio ha dipinto i suoi caratteri. Niccolò Cusano e la Dotta Ignoranza Niccolò Cusano nasce a Kues (Germania) nel 1400/1 e muore nel 1463, fu un teologo, un umanista e medievista, infatti per la critica storiografica rappresenta il primo umanista. studiò giurisprudenza presso l’università di Heidelberg. A Padova si laureò in diritto ed entrò in contatto con il cardinale Giulio Cesarini a cui dedicò l’opera La dotta ignoranza, opera formata da tre libri che tratta il problema della conoscenza. Sempre a Padova conosce il matematico Biagio Pelacami da Parma, che gli permette di approfondire la matematica e applicare alla metafisica, infatti nella dotta ignoranza troviamo il metodo analogico-allusivo, ovvero analogie e simboli spiegano concetti metafisici (ex. intelletto:verità = poligono:cerchio, ovvero l’intelletto dell’uomo può accostarsi alla verità senza mai coincidere, come i lati di un poligono inscritto nel cerchio). Ne “La Dotta ignoranza” (1440), Cusano vuole dimostrare: 1. differenza tra uomo finito e Dio infinito 2. differenza tra verità di ragione e verità divina (non esiste un modo razionale per conoscere Dio) Le fonti che ritroviamo nella dotta ignoranza sono: Socrate, Pitagora, Aristotele, Neoplatonismo, Scuola di Chartres, Boezio e Biagio di Parma. Riprende il motto socratico so di non sapere, ma guarda a questo motto non in senso negativo, ma positivo, in modo scettico, perché l’ignoranza spinge l’uomo alla conoscenza. Alla base di questo ragionamento stanno due presupposti: - uno aristotelico : l' uomo per sua natura tende alla conoscenza e questa " tensione " non può che essere soddisfatta - il secondo platonico ( e più generalmente neoplatonico ) : Cusano ragiona su cosa é la conoscenza : la conoscenza consiste nell' instaurare rapporti di proporzione tra quello che già conosciamo e quello che non conosciamo ancora, quando esprimiamo un giudizio dobbiamo partire da ciò che è noto/conosciuto per poi arrivare all’ignoto/sconosciuto (dal noto all’ignoto). La ricerca della verità è una caccia allo sconosciuto (veratio ignoti). Noi uomini non possiamo conoscere la verità assoluta, ma possiamo solo accostarci, se noi riusciamo a conoscere Dio significa che siamo infiniti, ma ciò è impossibile perché è Dio ad essere infinito. Il numero che permette di produrre la proporzione non consiste solo nel quantum, ma in tutte le cose che differiscono in modo sostanziale o accidentale (in senso fenomenico). Cita tre fonti Pitagora, Socrate e Salomone per spiegare il fatto che noi siamo ignoranti in quanto esseri finiti, tanto più saremo ignoranti tanto più saremo dotti, perché la consapevolezza della nostra ignoranza ci spinge alla conoscenza. L’uomo è sempre alla ricerca di qualcosa perché nulla gli è dato, l’uomo ha la libertas philosophandi. Proclo (412-485) riprende Plotino e il concetto di proclos (processione), infatti anche lui distingue tra unità e molteplicità dove al centro c’è sempre l’anima, e man mano che gli enti scendono dalla scala perdono la perfezione. Dunque il Neoplatonismo riprende vari concetti: - Rapporto tra archetipo e immagine (Platone) - Potenza e atto (Aristotele) - Suddivisione tra mondo sensibile e intelligibile (Aristotele) - Trascendenza, le forme intelligibili sono modelli ideali di ciò che esiste nel mondo sensibile, essi trascendono, stanno al di là, di ciò di cui sono forme) - Logos spermatikos, concetto tipico dello stoicismo, ovvero il logos che permea il tutto - Simbolismo numerico (Pitagora) - Dualismo tra anima e corpo - Distinzione tra anima vegetativa, sensitiva e razionale (Aristotele) - Dottrine orientali (ex. egiziani, Giamblico scrive”Misteri degli Egiziani”) Per riassumere nel Neoplatonismo ritroviamo: filosofia, teologia (discorso su Dio) e teurgia (operazione sul Divino), infatti Romano dirà: “ Nel Neoplatonismo non c’è filosofia che non si risolva in teologia e teologia che non si riduce a teurgia dal momento che il divino conosciuto per viam negationis viene attinto per viam unionis” Neoplatonismo Nuovo platonismo, questa corrente non è solo un richiamo a Platone, ma questi elementi sono mescolati ad altri elementi pitagorismo, aristotelismo, stoicismo. Un mix delle filosofie greche che avrà una forte influenza col cristianesimo. Fu fondata da ammonio sacca, di cui non ci rimane nulla; mentre il suo allievo Plotinio ha una forte rilevanza in questa scuola. Plotinio nasce nel 203 e muore nel 269, nasce in Egitto di cultura greca, va a roma. Scrisse varie opre che furono raccolte dal suo allievo Porfrio di Tiro che le divise in 6 enneadi che racchiudono il pensiero neoplatonico, la filosofia di Plotinio subisce influenza orientale, misticismo . Plotinio parte dal fatto che nel nostro mondo intorno a noi molteplici cose diverse tra loro, ma se guardo meglio questo molteplice è accomunato da un’unità (ex. i numeri sono infiniti ma non potrebbero esiste se non ci fosse l’uno, infatti tutti i numeri sono un uno più volte). Dunque per Plotinio la molteplicità deriva dall’uno. Tutte le cose del mondo questo richiamo all’uno si vede sempre di più man mano che ci si eleva, Plotinio si rende conto che dietro la molteplicità si nasconde l’unita e che l’unità è qualcosa che ci eleva a livelli più profondi del nostro essere. Plotinio arriva a dire che tutto nel mondo spinge all’unità, dunque al vertice della piramide c’è un uno assoluto: L’UNO che coincide col dio di Plotinio. Ma questo dio non è quello che noi intendiamo comunemente. Per essere al di sopra di tutto deve essere diverso da tutto il mondo. E’ un uno diverso dal mondo distaccato, trascendente e poi deve essere necessariamente infinito, perché tutte le cose nel mondo sono finite, allora l’uno è per forza infinito (Plotinio è il primo filosofo che rivaluta l’infinito, è il primo ad intendere l’infinito come perfetto, cambiamento di prospettiva rispetto ai greci). Essendo l’uno infinito allora esso è senza forma e figura, ed per questo è privo di sostanza (sostanza e la fora aristotelica), per questo motivo noi non possiamo parlare dell’uno perché definire l’uno significa tracciare dei limiti, ma l’uno e infinto quindi è impossibile, allora dell’uno non si può parlare: teologia negativa discorso di dio (uno) che si può fare solo in termini negativi (ex. uno non è A) Teoria dell’emanazione Come si è generato il mondo? Plotinio rifiuta il creazionismo cristiano perché il nostro mondo non c’è solo il bene ma anche il male allora se dio avesse creato per sua scelta il mondo allora perché esiste il male? Plotinio adotta una nuova dottrina ovvero l’emanazionismo. L’uno è talmente sovrabbondante di essere che trabocca e va a generare le cose, l’uno no decide di creare il mondo, ma è così pieno di essere che trabocca e scende a cascata. L’essere quando fuori esce dall’uno non arriva in tutte le parti allo stesso modo, ma in alcune zone con più essere in altre zone con meno essere 25/10/2022 Marsilio Ficino e l’Accademia Neoplatonica Ficiniana Marsilio ficino vive tra il 1433 e il 1499. Nella sua prima attività si dedica alle traduzioni di diversi testi e studia l’aristotelismo da giovane fino a quando Cosimo de Medici gli dona i manoscritti con i testi di platone, si cimenta con le prime traduzioni, e inizia a tradurre (dopo il 1400 ad opera di Emanuele Crisolora vieni istituita la prima cattedra universitaria in greco, dunque la filologia permette di leggere platone nella lingua originale). Ficino non traduce solo Platone ma anche: -trattati di Ermete Trismegisto, l’autore di questi trattati non è Ermete Trismegisto in quanto non è mai esistito.In uno dei dialoghi ermetici l’Asclepio ricorre la citazione dell’uomo grande miracolo (ripresa da della Mirandola); - gli oracoli caldaici, sono una raccolta di frammenti in cui un medium in trance parla con la voce del nume, e ne comunica la Sapienza che conduce gli umani oltre il velo delle apparenze, fino all’intuizione dell’Assoluto e al congiungimento con esso. -gli ignofici, - tutti i dialoghi di platone, - gli inni di proclo, - plotino - gli inni orfici; Orfeo è un personaggio fittizio, però sono giunti a noi vari scritti che rinviano alla dottrine orfiche, gli inni siano stati composti da una società di culto, una sorta di setta, una comunità nella quale entravano solo gli iniziati (rivelazione, sapienza divina).Proprio per questo gli inni orfici interessano a ficino perché gli permettono di conciliare con la teologia cristiana. Ficino riceve in dono da Cosimo de' Medici un codice platonico e una villa a Careggi, che diverrà nel 1459 sede dell'Accademia Platonica, fondata dallo stesso Ficino per volere di Cosimo, con il compito di studiare le opere di Platone e dei platonici, promuovendone la diffusione, dunque filosofo ispiratore di tutti i temi dell'accademia è Platone, anche se nel convito ficino smantella la struttura del simposio. Possiamo individuare tre fasi dell’Accademia: - prima fase dell'accademia coincide con la composizione dell’opera “Teologia platonica” (1469-1474). - seconda fase (1474-1484) il pensiero ficiniano approda ad un suo arrivo, infatti concilia la filosofia cristiana con quella pagana e scrive "de christiana religione”. - terza fase in cui Ficino si dedica a diverse opere: un'opera di medicina astrologia e filosofia “liber de vita”; il De Sole et Luna (il sole, che è dio, ci illumina e ci irradia dall'alto). L’Accademia riuniva dotti, letterati e filosofi che discutevano di arte, filosofia, poesia ecc. Tra i sodali dell'accademia c’erano Poliziano, l’Alberti, della Mirandola. Nell'accademia si trattavano argomenti come la legge, intesa come regola che gli uomini si davano sulla terra con i suoi legislatori, come in terra ci sono i nostri legislatori anche in cielo c'è il legislatore (dio); morale, giustizia, felicità dell’uomo (ficino dice che per essere Dal desiderio di bellezza deriva il concetto di bene e bontà. Ficino intravede in questo vincolo (l’amore) qualcosa che è movimento perchè se avesse concepito queste due mondi completamente distinti (mondo celeste e mondo terreno), Ficino dimostra che l'anima anche se di natura spirituale è dotata di movimento, un movimento spirituale, che permette di salire a dio quando il corpo muore, sempre grazie a epistrofe (Plotino, infatti ficino riprende Plotino e le ipostasi invece di 6 sono 5). Da Dio al Corpo, dal Corpo a Dio (tramite l’epistofé). Noi ci possiamo purificare grazie alla filosofia, la sapienza che ci libera dalle passioni e ci accosta alla contemplazione. le fonti dell’opera sono esiodo con la teogonia, simposio, ermete, orfeo. Ficino fa un accostamento tra Zeus e Dio (il nostro) capitolo III prima orazione Ficino nell'accademia si immagina l’amore allontana rimuove dalle cose brutte, e invece ci spinge alle cose belle ed oneste. ficino crititca l’amore coproorale che viene dalla belleza ficiscia, perche fa cadere l’uomo nella lussouria, che prota gli uomini alla tmperanza l’aore che ci conduce alla lussuria, amore è grande misrtabile e utilissimo con i sensi apprendiamo la bellezza dei copi, ma poi grazie a questa conosciamo la bellezza delle anime orazione 2 accosta la fonte di orfeo definendo amore come principio perché da lui nasca, mezzo perché sta in mezzo alle cose e le unisce, e fine perché tende al basso e poi ritorna sopra. Ha fatto riferimento a pitagora e al numero 3 che era perfetto, per dimostrare che l’amore è stato considerato anche da fonti più antiche la perfezione. Nell orazione precedente fedro ha dimostrato che l’amore è utile, qui invece l’amore è Dio dunque è auctor beatitiunitis, fonte di bene, è bellezza, perché alletta tutte le cose e giusto perché le rende perfette. amore chome giustizia la fonte è la repubblica di platone ed introduce la metafora del sole,l’amore che si irradia. Il sole (dio) crea i copri e anche gli occhi che vedono, e dio illuminando la mente dell'uomo per capacità riflessa l’uomo si appresta a conoscere . passaggio fondamentale della gnoseologia ficiniana, il primo grado del conoscere per ficino sono i sensi, ma io queste rappresentazioni (che sono diversi da ognuno) si traducono in immagini e quindi interviene l’intelletto ,ma per conoscere il modo più ato arrivare alla contemplazione, Do mi deve illuminare e grazie alla sua illuminazione per capacità riflessa io mi appresto a conoscere. è da dio che deriva la conoscenza VERA, CONTEMPLATIVA. Se quel lume non discende negli uomini noi non possiamo conoscere. Ficino riprende il concetto della duplicità dell’atto: uno per il quale io mi accingo vedo quello che vedo, e poi un altro atto grazie al quale nella mente dell’uomo viene infusa la capacità riflessiva che permette di conoscere. Che fine fa la volontà e la libertà dell’uomo? Come si giustifica questa prospettiva ficiniana all’interno di un universo in cui domina il determinismo? Queste domande sono ancora studiate. concetto di bellezza concetto di bontà concetto di amore concetto di odio proemio platone I convitati sono 9 come le muse e sono tutti appartenenti all'accademia ficiniana. si passa dalla tecnica dialogica di platonica alle orazioni degli invitati. il vescovo e il medico uno cura le anime l’altro i corpi. si narra che quando il padre di ficino (medico) operava, ficino era molto interessato ed assisteva a queste esperienze mediche. Capitolo I una cosa può essere nobile, grande e utile. prima definizione di amore nel fedro è Grande Dio l amore è un dio, noi uomini siamo dominati dall’amore e questo lo dicono anche esiodo e orfeo. l’amore nasce dal desiderio di bellezza di nanzi alla quale noi ci meravigliamo. gli angeli si innamorano della bellezza di dio, mentre gli uomini si innamorano della bellezza dei corpi. dal greco mondo= cosmo (adornare, abbellire). noi abbiamo origine di dio, fine perche ritorniamo a dio. ficino accosta l'orfismo pagano alla teologia cristiana. dio crea la mente angelica, ma questa non ha la perfezione di dio, allora per quell appetitus innato rivolge la mente a dio (noi uomini anche per quell appetitus innato rivolgiamo la mente a dio) secondo ficio c’è il caos, ad un certo punto dio crea la mente angelica che per il suo appetitus si rivolge a dio e quasi illuminata irradiata da dio (metafora del raggio esprime il processo della conoscenza, io uomo conosco a partire dei sensi, le sensazioni le traduco in immagini nella mia mente; ma l’uomo è animato, ha l'anima, per conoscere veramente deve essere irradiato, illuminato dal raggio di dio e dio che illumina la mente dell’uomo e per questa capacità riflessa ritorna a dio). ogni divinità nell’antichità aveva un compito, l'amore (Dio) desta le cose del mondo, da luce alle cose scure, da vita alle cose morte e informa tutto. definzione: amore è desiderio di bellezza, che cos’è la bellezza? una certa grazia che a volte nasce dalla corrispondenza di più cose, dall’armonia delle cose. la bellezza nei copri nasce dalla concordia delle linee del corpo, la bellezza delle anime dalla corrispondenza delle virtù. per ficino l'universo è un qualcosa di animato in cui sulla terra ci sono le forme, le quali hanno la stessa corrispondenza del cielo. c’è una perfetta sincronia tra le res celesti e le res terrestri, questa armonia si prefigura anche nell'armonia delle corde musicali che corrispondono a loro volta nell’armonia pitagorica. questa armonia musicale si configura nel cielo nella configurazione planetaria. Da questo concetto deriverà il concetto di animismo e attrazione e repulsione tra le res celesti e terrestri. Ficino dice che i corpi o si attraggono o si respingono fino a determinare l’antipatia (anti patos) e simpatia ( sium patos) rerum. fluire delle forme in tutte le res dell'universo e quindi le corrispondenze tra cielo e terra.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved