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Risorse naturali e ambiente, Appunti di Economia

Risorse naturali e ambiente, La teoria malthusiana

Tipologia: Appunti

2016/2017

Caricato il 05/06/2017

daria_fomina
daria_fomina 🇮🇹

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Scarica Risorse naturali e ambiente e più Appunti in PDF di Economia solo su Docsity! 16 Risorse naturali e ambiente La teoria malthusiana della crescita demografica si basa sulla legge dei rendimenti decrescenti. Malthus sosteneva che, se non controllata, la popolazione sarebbe cresciuta secondo una progressione geometrica (o esponenziale), raddoppiando pressappoco a ogni generazione, mentre a ciascun membro della popolazione in aumento sarebbero corrisposte quantità sempre minori di terra e risorse naturali. A causa dei rendimenti decrescenti, il prodotto avrebbe potuto, nel migliore dei casi crescere a un tasso aritmentico; l’output per persona sarebbe diminuito fino a quando la popolazione si sarebbe stabilizzata a un livello di sussistenza vicino alla fame. Negli ultimi 150 anni Malthus e i suoi seguaci hanno subito varie critiche; tra le principali vi è il fatto che ignorarono la possibilità del progresso tecnologico e trascurarono l’importanza del controllo delle delle nascite quale strumento per ridurre la crescita della popolazione. Gli studi sulla relazione esistente tra inquinamento, popolazione e reddito hanno rivelato che la domanda di qualità ambientale aumenta rapidamente al crescere del reddito pro capite, tanto che, per la maggior parte degli indicatori, a un incrimento del reddito pro capite corrisponde un miglioramento e non un deterioramento della qualità ambientale. Le risorse naturali sono rinnovabili se la loro offerta è essenzialmente fissa e non si regenerano rapidamente. Le risorse rinnovabili si regenerano regolarmente e, se gestite adeguatamente, possono produrre servizi utili per un tempo indeterminato. Da un punto di vista economico, la distinzione fondamentale delle risorse naturali è tra appropriabili (quando le imprese o i consumatori possono ricavarne la totalità dei benefici: campi petroliferi) e inappropriabili (quando i costi o i benefici che ne derivano non si ripercuotono sui proprietari ovvero comportano esternalità: la qualità dell’aria e il clima). Esempi significativi di risorse naturali appropriabili e non rinnovabili sono i combustibili fossili come il petrolio, il gas e il carbone. Gli economisti sostengono che, siccome i mercati privati possono determinare il prezzo e allocare i servizi offerti da tali risorse in modo efficiente, queste ultime dovrebbero essere considerate come una qualsiasi altra attività patrimoniale. Uno dei principali fallimenti del mercato riguarda il crescente impatto delle esternalità. Le esternalità si hanno quando i costi (o i benefici) di un’attività si riperquotano su altri individui senza che questi ultimi ricevano un pagamento (o paghino) per i costi (o i benefici) sostenuti (o ricevuti). L’esempio più evidente di esternalità è costituito da beni pubblici (come la Difesa nazionale) il cui consumo viene ripartito equamente tra gli individui di un gruppo, nessuno dei quali può esserne escluso. Esempi meno evidenti sono la sanità pubblica, le invenzioni, i parchi e le dighe, che presentano le caretteristiche dei beni pubblici. Tali beni si contrappongono ai beni privati, che possono essere suddivisi e fornitia un singolo individuo. Lo stato dispone di vari strumenti con i quali correggere le inefficienze derivanti dalle esternalità. Tra le varie alternative vanno ricordate le soluzioni decentralizzate (come le negoziazioni e le regole di responsabilità civile) e gli approcci imposti dallo Stato (quali gli standard di emissione di sostanze inquinanti o le imposte sulle emissioni). L?esperienza mostra che non esiste un approcco ideale per tutte le circostanze, ma molti economisti ritengono che un ricorso maggiore ai sistemi analoghi al mercato incrementerebbe l’efficienza delle regolamentazioni.
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