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Rivoluzione americana e Rivoluzione francese, Appunti di Storia Delle Dottrine Politiche

Appunti dettagliati delle due più importanti rivoluzioni mondiali

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 27/03/2019

benedetta-arrighini
benedetta-arrighini 🇮🇹

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Scarica Rivoluzione americana e Rivoluzione francese e più Appunti in PDF di Storia Delle Dottrine Politiche solo su Docsity! LA RIVOLUZIONE FRANCESE: “ La più straordinaria trasformazione politica mai realizzatasi sino a quel momento nella storia dell’Europa Occidentale”. Nonostante i molteplici cambiamenti storiografici che ci sono stati, la Rivoluzione Francese è considerata da tutti come un confine che ha mutato l’approccio con cui ci si è rapportati ai cittadini e allo Stato, che ha cambiato il modo di guardare alla storia. La presa della Bastiglia (14 luglio 1789) è uno dei simboli più forti della Rivoluzione Francese. Una rivoluzione che non è una rivolta perché ha apportato cambiamenti radicali: sulle persone, sui problemi della Francia di quel tempo. CAUSE DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE: La rivoluzione Francese è parsa nei decenni successivi come un evento di grande portata per tutto il mondo occidentale. Sono nate diverse interpretazioni sulla sua causa: 1. Nel XIX secolo si pensava che la Rivoluzione fosse causata dalla POVERTA’ del popolo: quindi da una ribellione delle classi popolari  popolo intero. 2. Fino agli anni Settanta del ‘900 secolo di riteneva che fosse stata la RICCHEZZA della borghesia la causa della Rivoluzione: essa era così ricca, ma anche priva di diritti e di privilegi di cui invece era rivestita la nobiltà  solo una parte del popolo. 3. Oggi l’interpretazione più accettata è quella elaborata da W. Doyle nell’”L’ancien regime”: il “vecchio ordine” sociale cadde non per gli attacchi di chi era escluso dal potere (es. borghesia), ma per i contrasti interni di chi privilegiava del vecchio regime, cioè nobili e sovrano. Pertanto la Rivoluzione sarebbe nata dal conflitto tra il sovrano e i ceti dominanti, i quali erano sempre più preoccupati degli spazi che la borghesia andava acquisendo. Osservando gli eventi precedenti lo scoppio della Rivoluzione si possono individuare: 1. C’era la MANCANZA DI COLLEGAMENTO TRA CORTE E SOCIETA’ - Dal 1614 non viene più convocata l’Assemblea degli Stati Generali che era un’assemblea dove erano raccolti i rappresentanti degli stati. Essa viene tolta perché i sovrani sapevano che altrimenti dovevano cedere agli stati dei diritti e dei privilegi. - Il Parlamento (considerato come supremo corte di giustizia) di Parigi diventa il centro di raccolta dell’insoddisfazione e si fa promotore di una battaglia (remonstrances) per non rendere esecutivi ordini ritenuti contrari alle consuetudini del regno. 2. C’era nell’alto della nobiltà un MALCONTENTO NOBILIARE perché avvertivano nell’assolutismo del sovrano un limite alla nobiltà stessa. Quindi i nobili ostacolano l’azione monarchica per conservare i loro privilegi. 3. C’era una GRAVE CRISI ECONOMICA conseguente la guerra dei Sette Anni: c’era quindi un paese “irrigidito”. Le difficoltà economiche erano dovute all’INEFFICIENZA DEL SISTEMA FISCALE, all’eccessiva estensione dell’immunità fiscale a nobili ed ecclesiastici, e al conseguente inasprimento fiscale che grava sui più poveri. 4. AUTORITARISMO DI LUIGI XV (1723 – 1774): c’era da parte del sovrano l’incapacità. Egli aveva avuto diversi scontri con il Parlamento di Parigi che si incrocia con i confitti tra le fazioni di corte. 5. Contro di lui si era creata una OPINIONE PUBBLICA NEGATIVA NEI CONFRONTI DEL GOVERNO rispetto alla sconfitta francese nella guerra dei sette anni: c’era quindi un paese in grande fermento. 6. Si vennero a creare delle CARESTIE che portarono all’impoverimento dei ceti più deboli. 7. INCAPACITA’ di Luigi XVI. Questi molteplici elementi fanno capire perché si è potuto spiegare la Rivoluzione Francese in vario modo: per esempio causata dalla povertà, causata dalla ricchezza, causata dalla volontà di potere della borghesia. Ci sono però delle contraddizioni nel comportamento del re:  Dapprima egli chiama a far parte dell’Assemblea anche il resto dei rappresentanti degli Stati Generali, ma poi, incalzato dai nobili, tenta di riappropriarsi del potere facendo marciare l’esercito di Versailles e Parigi.  Di fronte al sovrano che usa l’esercito, la popolazione, incalcata a sua volta dai costituenti, prende le armi e assalta uno dei simboli del potere assoluto: la fortezza della Bastiglia dove il re rinchiude i prigionieri politi. Il 14 luglio 1789 c’è la PRESA DELLA BASTIGLIA che era rappresentativa dell’assolutismo. Dopo il 14 luglio si apre la “GRANDE RIVOLUZIONE”  Luigi XVI ritira le truppe.  Gli insorti parigini che assalgono la Bastiglia si impadroniscono del governo della città dando vita ad un consiglio municipale e armando una Guardia nazionale (cioè una specie di guardia armata che tutela questi consigli municipali popolari).  Subito le altre città imitano la capitale.  Nelle campagne i contadini prendono d’assalto i castelli e le residenze signorili, saccheggiandole: molti aristocratici fuggono dalla Francia. I costituenti, per fermare la rivolta popolare, il 4 agosto 1789 ABOLISCONO IL SISTEMA FEUDALE (cioè l’antico regime) ed emanano la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino”. Si pone così FINE ALL’ANTICO REGIME basato sui privilegi di pochi e nasce una NUOVA “CITTADINANZA”, cioè un nuovo modo di essere parte della società: non si parla più di sudditi, ma di cittadini. Nella “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del Cittadino” viene dichiarato solennemente il principio di uguaglianza tra gli esseri umani (art. 1) che posseggono dalla nascita dei diritti inalienabili. Con la Dichiarazione la borghesia mira a tutelare alcuni diritti: - Il diritto alla libertà della persona; - Il diritto alla proprietà: diritto “inviolabile e sacro” secondo l’art. 17; - Il diritto alla sicurezza; - Il diritto di resistenza all’oppressione.  Nella “Dichiarazione” viene enunciato il principio secondo il quale “la sovranità risiede essenzialmente nella Nazione”. Si tratta di un punto importante, nuovo per l’epoca e per nulla ovvio: infatti, secondo la concezione politica dell’Antico Regime, il sovrano regna per diritto divino (il potere viene legittimato da Dio).  Inoltre, a differenza della Monarchia Parlamentare inglese (Bill of Rights) e della Dichiarazione d’Indipendenza Americana, i principi della Rivoluzione Francese sanciscono la CENTRALITA’ DELLA VOLONTA’ GENERALE DEI CITTADINI CHE COSTITUISCONO LA NAZIONE.  La parte centrale della “Dichiarazione” affronta il tema dei rapporti tra cittadino e stato, ed enuncia numerosi principi che saranno a fondamento del moderno diritto penale: - “La legge è l’espressione della volontà generale” (art. 6) - Negli articoli 7 e 8 si puntualizza il cosiddetto “diritto di legalità” in materia penale: una legge non può essere retroattiva - “Il potere esecutivo, quello legislativo e quello giudiziario devono essere separati” (art. 16)  Viene inoltre sancita l’UGUAGLIANZA DI TUTTI I CITTADINI DI FRONTE ALLA LEGGE. Luigi XVI e la corte tentano di opporsi all’attuazione di questi principi facendo intervenire l’esercito, ma la popolazione di Parigi il 5 ottobre 1789 marcia nuovamente su Versailles con la Guardia Nazionale e costringe il re a trasferirsi a Parigi. Nel gennaio del 1790 l’Assemblea Nazionale stabilisce un nuovo assetto amministrativo: la Francia viene suddivisa in 83 DIPARTIMENTI di uguale dimensione, ciascuno con il nome del fiume o del monte che lo caratterizza: questo è segno di forte discontinuità con la tradizione monarchica. DESTRA E SINISTRA: Nell’Assemblea di consolidano gruppi di potere e orientamenti politici che, a seconda del luogo in cui si siedono, acquistano il termine di “destra” e di “sinistra”.  A destra del presidente dell’Assemblea Nazionale si siedono i conservatori e i reazionari;  A sinistra del presidente ci sono i monarchici e i costituzionali moderati;  All’estrema sinistra si trovano i democratici, come per esempio Robespierre. Nel 1790 si inizia a preparare la costituzione. Ma il primo problema da risolvere è quello finanziario: risolvere la crisi confiscando i beni ecclesiastici? A questo problema non si era ancora trovata una risposta nel 1790. Riepilogo: quello che avviene il 5 maggio (Stati Generali) fu una svolta importante. Quella Assemblea degli Stati Generali avrebbe dovuto risolvere la crisi economica: ma non fu così  subito nacquero problemi sulla gestione: 3 stati  3 ordini, una tripartizione disuguale. Il primo ordine era il più importante dopo la casata reale. Il voto per testa avrebbe permesso al terzo stato di esprimersi. Da agosto si arriverà a parlare di cittadini (prima sudditi), in seguito alle ribellioni, quando verrà varata la Dichiarazione  influsso della Dichiarazione d’Indipendenza Americana. Il popolo vedeva nell’assalto alle proprietà un rischio: si ricercava il diritto alla sicurezza  ciò ci dice che si tratta di una rivoluzione borghese e che la proprietà era non solo dei nobili ma anche della borghesia e dei contadini. Vi è in questi anni la paura che la rivoluzione possa prendere un piede pericoloso. Un altro concetto nuovo è quello della sovranità, che risiede nella Nazione (concetto nuovo: insieme di tutti i cittadini che abitano un determinato luogo, entro certi confini)  concetti nuovi che si dirameranno in tutti i paesi europei (13): NON PIÙ UNA SOVRANITÀ DATA DA DIO. LE FASI DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE: La Rivoluzione Francese scoppia tra il 1788-1789 ed ebbe fine solamente 10 anni dopo. La fase successiva fu quella dell’Età Napoleonica, che rappresenterà da un lato un superamento e dall’altra parte una riproduzione di elementi del passato. In questi 10 anni riconosciamo 4 fasi: 1. 1789 – 1791: FASE COSTITUENTE: il 3 settembre 1791 viene emanata la prima costituzione e la Francia diventa una monarchia costituzionale. Ciò non significa che le fasi successive non abbiano una fase costituente perché anche in quei periodi vengono elaborate delle costituzioni che sono diverse dalla prima, e che sembrano corrispondere meglio agli interessi e gli obbiettivi dell’élite che in quel tempo governa. Cambiamento dell’élite: gruppo di persone che gestiscono il potere senza ricorrere alla corruzione, in maniera corretta  oggi per élite si intende ciò  contrasto con il passato. È difficile trovare élite che non abbiano beneficiato di interessi in modo consapevole o inconsapevole. La Rivoluzione francese ci dice che anche quando c’è un tentativo forte di cambiare il sistema si verifica che ad un’élite se ne sostituisce un’altra: chi fa parte dell’assemblea costituente si promuove come la nuova élite. Poi però bisogna tenere presente che intervengono fattori interni alla nazione che spingono gli eventi in un modo o nell’altro 2. 1791 – 1792: (passaggio) DALLA MONARCHIA ALLA REPUBBLICA: è la fase più complicata, caratterizzata da: l’Assemblea legislativa, l’inizio della guerra contro l’Impero, l’arresto e l’uccisione del re, la proclamazione della Repubblica, la Convenzione ELETTA A SUFFRAGIO UNIVERSALE maschile che costituisce il momento di passaggio alla nuova fase (Terrore). Nasce la necessità di risolvere il problema economico: 3. 1793 – 1794: IL TERRORE si chiama in tal modo perché una Francia, un’élite nuova aveva tentato di fare piazza pulita in maniera radicale, utilizzando la ghigliottina di massa, eliminando così gli avversari politici. Alcuni furono i lati positivi: come per esempio calmiere dei prezzi: si cercava di mantenere i prezzi tutti ad un certo livello in modo da eliminare la fascia di privilegi  ci fu la caduta nel sangue di questa élite  si aprirono le porte per il cesarismo Napoleonico. 4. 1795 – 1799: REAZIONE TERMIDORANA E GOVERNO DEL DIRETTORIO. 5. 1799 – 1814: ETA’ NAPOLEONICA. LA GRAVE SITUAZIONE ECONOMICA ACUISCE L’INSODDISFAZIONE PER L’AZIONE DEL SOVRANO. Luigi 16 rappresenta un pericolo interno: non lavora per la fratellanza, ma è contro l’unione della Rivoluzione Francese. Di conseguenza si determina l’assalto del palazzo del re e l’accusa di tradimento  Il 10 agosto 1792 c’è l’assalto da parte del popolo di Parigi al palazzo del re: Luigi XVI viene arrestato e accusato di tradimento (si ritiene che Luigi XVI abbia chiesto l’intervento dell’Austria contro la Francia).  Viene sciolta l’Assemblea Legislativa, e viene convocata una “Convenzione” eletta a suffragio universale maschile, con il compito di varare una NUOVA COSTITUZIONE REPUBBLICANA.  Il 20 settembre 1792 c’è la vittoria francese a Valmy: la Francia occupa la Savoia, Nizza, i Paesi bassi Austriaci e la riva sinistra del Reno: l’esercito francese che si era liberato del sovrano, arrestandolo, viene a trovare questa vittoria che consente alla Francia rivoluzionaria di occupare la Savoia (che apparteneva ai Savoia, re di Sardegna, costretti a lasciare Torino per andare in esilio in Sardegna) e ottengono inoltre i Paesi Bassi: territori confinanti, importanti. Riva sinistra del Reno: nel ’96 Napoleone otterrà la dissoluzione del Sacro Romano Impero: la Francia rivoluzionaria mette a rischio un’istituzione millenaria.  Il 21 settembre 1792 viene PROCLAMATA LA REPUBBLICA. Inizia così il processo a Luigi XVI che, ritenuto colpevole, sarà condannato a morte e giustiziato il 17 gennaio 1793 con la ghigliottina (lo stesso accade alla moglie). Diverse furono le reazioni all’uccisone di Luigi XVI:  In Europa si solleva un’indignazione generale dei sovrani riapre la guerra contro la Francia rivoluzionaria.  All’interno, in Francia: i nobili e il clero conservatore scatenano una rivolta popolare filomonarchica in Vandea. L’eliminazione del re e della regina apre la fase più cruenta e rivoluzionaria 3: IL TERRORE (1793 – 1794): Un cambiamento dell’élite che stava guidando la rivoluzione stessa: hanno un’origine borghese, non sono nobili ma provengono da libere professioni: es. Danton e Robespierre sono avvocati; Brissot è un giornalista. Nell’assemblea che guidava la Francia rivoluzionaria in questa fase abbiamo 3 gruppi: la Convenzione era composta da:  GIRONDINI: 160 eletti (a destra) repubblicano, rappresentanti dei ceti borghesi più elevati, contrari all’accentramento politico e alle misure radicali dei sanculotti (cioè popolani più umili, rappresentanti dei ceti popolari). Idea: tutti hanno il diritto di essere eletti.  PALUDE (marais): 389 eletti (al centro), schieramento più numeroso (50%) e meno deciso.  MONTAGNARDI: 200 eletti (a sinistra) più rivoluzionari e decisi. Tra di loro vi sono i giacobini come Robespierre.  Nell’estate 1793 si accentuano le criticità contro la rivoluzione (perdura la rivolta in Vandea, si accende una rivolta in Bretagna e altre rivolte antirepubblicane, si estende l’opposizione alla leva di massa e i perduranti problemi economici). Avviene un’ulteriore radicalizzazione della Rivoluzione: prende misure ancora più estreme  Parigi rimane in mano al popolo (sauconotti) che preme contro la Convenzione per ottenere misure più radicali a supporto degli effetti negativi della crisi (calmieramento dei prezzi: si stabiliscono dei prezzi)  Viene studiata una nuova Costituzione,(prima: borghese  non poteva più corrispondere a questa fase della Rivoluzione molto “democratica”, vi è la necessità di una costituzione che tuteli i diritti di tutti, e vengono emanate nuove disposizioni governative:  Suffragio universale maschile  Libertà di stampa  Vendita di lotti di terreno per diffondere la piccola proprietà  Blocco dei prezzi per combattere l’inflazione  Riforma del calendario (cioè divisone dell’anno in 12 mesi ispirati al ciclo agrario, ciascuno consta di 30 giorni suddivisi in 3 decadi + 5-6 giorni di festa chiamati “sauconotti”)  Politica di scristianizzazione (contro le forme di culto tradizionale cristiano e contro la Chiesa) viene sostituito il culto di dio con il culto dell’essere supremo, che incarna i valori della rivoluzione. Al posto dei santi cristiani i santi della Riv.  Sostituzione della religione cristiana con un culto “rivoluzionario”, centrato sull’Essere Supremo, sui valori della Rivoluzione e il culto dei martiri rivoluzionari Misure per il popolo più povero:  A Parigi i Montagnardi riorganizzano il GOVERNO DI EMERGENZA dominato da Robespierre.  Viene istituito un COMITATO DI SALUTE PUBBLICA per individuare i sospettati di azioni contro la Rivoluzione (VIENE ISTITUITO UN TRIBUNALE RIVOLUZIONARIO PER PUNIRE I NEMICI DELLA RIVOLUZIONE). Si determina una violenza di massa.  Viene (quindi) varata quella politica del terrore, una dittatura dei meno abbienti (una nuova élite): DITTATURA POPOLARE = egemonia dei giacobini.  Viene riorganizzato l’esercito attraverso la LEVA DI MASSA. Nonostante la violenza ci sono dei risultati: c’è da parte di questo governo il tentativo di dar voce a quelli che non hanno mai avuto voce. È chiaro che il radicalismo di questo governo favorisce la rinascita e la coesione di coloro che la pensavano diversamente. Il nuovo governo riesce a fronteggiare la penuria alimentare, a risollevare moralmente il paese, a renderlo nuovamente coeso e sicure delle proprie possibilità. MA allo stesso tempo la radicalizzazione della Rivoluzione comporta un ACUIRSI DEL DISORDINE SOCIALE: vendette personali contro veri o presunti “nemici” della Rivoluzione. La RADICALIZZAZIONE delle dinamiche politiche PORTA AL RAFFORZAMENTO DEI MODERATI all’interno della Convenzione. Nel luglio del 1794 si arriva ad un colpo di Stato*: la cosiddetta REAZIONE TERMIDORIANA che porta all’arresto di Rebespierre (poi ghigliottinato), all’abolizione dei tribunali speciali e all’abbattimento dei regimi del terrore e si ritorna al regime borghese del Direttorio: si sostituisce all’élite popolare giacobina un’élite più moderata*.  Questo provoca la REAZIONE TERMIDORIANA (dal nome del mese di luglio) con l’obiettivo di abbattere il regime del Terrore. NB: i protagonisti di questa reazione non costituiscono un gruppo omogeneo, non hanno un programma definito. Si entra così nell’ultima fase: REAZIONE TERMIDORIANA (o repubblica borghese del DIRETTORIO 1794 – 1799).  1798: occupazione francese di Napoli: nasce la Repubblica partenopea e Ferdinando di Borbone si rifugia in Sicilia. La Francia rivoluzionaria ha esportato in questo triennio i propri valori. Ha raggiunto un trattato di pace con l’Impero. Ma l’Inghilterra rimane un Paese contrario alla Francia rivoluzionaria. Come fare per eliminare l’Inghilterra? Colpirla in modo subdolo, indiretto: l’Inghilterra ha interessi commerciali in Egitto, andare in Egitto e togliere all’Inghilterra le basi commerciali. ETA’ NAPOLEONICA (1799 – 1814):  Ormai la Francia ha un solo nemico: l’Inghilterra. Finita la Campagna d’Italia, Napoleone elabora un progetto per indebolire gli inglesi: sbarcare di sorpresa (1798 – 99) in Egitto dove l’Inghilterra ha importanti basi commerciali per i traffici con le colonie orientali.  Prima una vittoria poi una sconfitta: trova una soluzione  portare un colpo di stato a Parigi con cui si abolisce il Direttorio e si instaura un triumvirato  Napoleone vede nel colpo di stato la soluzione migliore. Napoleone ottenne grande successo nella BATTAGLIA DELLE PIRAMIDI, ma poi venne sconfitto ad Aboukir ad opera dell’ammiraglio Nelson. Napoleone sembra finito, ma c’è un nuovo colpo di scena: Napoleone trova la soluzione: portare a Parigi un governo “forte con un COLPO DI STATO”. 18 brumaio 1799 (9 novembre 1799): abolizione del Direttorio e instaurazione di un triumvirato. Napoleone è nominato PRIMO CONSOLE, ovvero CAPO DELLO STATO.  Durante la spedizione in Egitto, tra 1798 e 1799 le repubbliche giacobine sorte in Italia erano crollate. Napoleone, primo console, nel 1800 varca nuovamente le Alpi (rifà un’altra campagna d’Italia) ed infligge a Marengo importanti perdite agli eserciti imperiale e sardo. Viene fatta la pace di Luneville che comporta la fine della guerra con l’Impero e i Savoia.  Napoleone stabilisce un accordo per il quale la Repubblica francese ritorna a riconoscere la religione cattolica come religione di stato: ciò per ricucire i rapporti con la Chiesa e i francesi che erano contrari alla compagnia di desacralizzazione. Nel 1801 viene fatto un ACCORDO CON LA SANTA SEDE: il papa Pio VII riconosce la Repubblica francese e la vendita dei beni ecclesiastici in cambio del riconoscimento del CATTOLICESIMO COME RELIGIONE DI STATO. Il patto serve a Napoleone per ricucire i rapporti con il mondo ecclesiastico francese e con i monarchici.  Controsenso: allo stesso tempo Napoleone emana un decreto con il quale attenua la portata dell’accorso con la Santa Sede, disponendo l’uguaglianza dei culti: Napoleone ristabilisce il controllo dello Stato sulla religione (= tradizione del cosiddetto “gallicanesimo”). Napoleone reintroduce l’atteggiamento del gallicanesimo, per cui lo stato francese cerca di controllare la chiesa in Francia (dalla cattività avignonese)  Attraverso questa serie di misure, Napoleone diventa il “pacificatore” e nel 1802 si fa nominare PRIMO CONSOLE A VITA. Da membro del triumvirato più importante a console a vita. La nomina viene ratificata con un plebiscito “guidato” (non legale, ma efficace sul piano della propaganda interna ed esterna: rappresenta un primo uso politico della volontà popolare)  cerco di utilizzare il referendum per i miei interessi: questa nomina viene guidata perché N. vuole il consenso del popolo. Questa propaganda si traduce in un’invasione dell’Inghilterra. ETA’ NAPOLEONICA E POLITICA ESTERA:  Napoleone progetta un’invasione (mai attuata) dell’Inghilterra.  Nel 1803 Napoleone ottiene dalla Dieta Imperiale di Ratisbona l’impegno a riorganizzare l’Impero: gli stati più piccoli e le città libere devono essere sottoposti agli stati più grandi: da 350 realtà politiche a 40 (si viene così a creare la cosiddetta CONFEDERAZIONE RENANA). *ritorniamo dopo  Nel 1806 Francesco II, pressato da Napoleone, dichiara chiuso il Sacro Romano Impero. Napoleone tra il 1806 e il 1812 riesce a firmare paci separate con tutti i suoi nemici, tranne che con la Russia e l’Inghilterra.  Ma nel frattempo, il 21 marzo 1804 viene promulgato il CODICE CIVILE o CODICE NAPOLEONICO* (scritto da Napoleone e costituisce la prima raccolta organica scritta di leggi, che supera il codice Giustiniano). Il codice civile Napoleonico è importantissimo perché: - non tocca soltanto la Francia ma tutti i paesi che ruotano attorno ad essa - costituisce la base di un nuovo diritto moderno, un elenco di leggi in cui sono inserite tutte le idee della Rivoluzione Francese. *L’eredità principale di Napoleone. Vengono inserite tutte le acquisizioni della Rivoluzione: - Libertà degli individui - Libertà del lavoro - Libertà dello Stato - Uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge - Abolizione del regime feudale  Il 18 maggio 1804 Napoleone emana una NUOVA COSTITUZIONE: la carica di “primo console a vita” viene trasformata in quella (ereditaria) di IMPERATORE DEI FRANCESI. La Francia con questa Costituzione ritorna a non essere più una Repubblica, ma (una monarchia in forma imperiale) Impero.  Il 2 dicembre 1804 avviene l’AUTO-INCORONAZIONE DI NAPOLEONE: alla presenza del papa Pio VII, Napoleone, dopo aver ricevuto dalle sue mani la corona, se la pone sul capo e si AUTOINCORONA imperatore dei francesi nella basilica di Notre Dame a Parigi.  Il 26 maggio 1805 Napoleone si proclama re d’Italia con una solenne cerimonia nel Duomo di Milano. Napoleone si incorona re d’Italia lasciando il governo nelle mani del viceré Eugenio Beauharnais (figlio della sua prima moglie) che si stabilisce nella villa reale di Monza. ETA’ NAPOLEONICA - CREAZIONE DI REGNI SATELLITI e riorganizzazione dell’Europa: Così come erano state create le “Repubbliche Sorelle” vengono determinati dei regni satelliti della Francia. Napoleone riorganizza la geopolitica europea in Stati amici della Francia.  OLANDA: l’imperatore Napoleone assegna l’Olanda al proprio fratello Luigi Bonaparte.  NAPOLI: il Regno di Napoli viene assegnato ad un altro fratello di Napoleone, Giuseppe, e successivamente quando questi diventa re di Spagna, Napoli va ad un fedelissimo: il generale Murat.  PRUSSIA: riduzione del Regno di Prussia e accordi politici con la Russia.  SPAGNA: Napoleone nel 1808 assegna la corona al fratello Giuseppe (precedentemente re di Napoli).
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