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La Rivoluzione Francese: Prima Fase, Appunti di Storia Moderna

Storia politicaRivoluzione FranceseStoria EconomicaStoria del XIX secolo

La prima fase della Rivoluzione Francese, dalla vigilia della rivoluzione alla fine del Terrore. Vengono trattati i fattori di crisi, le principali riforme, la divisione dei poteri e le fazioni politiche che si sono succedute. Il testo illustra anche le elezioni di nuove assemblee, le guerre e le costituzioni adottate durante questo periodo.

Cosa imparerai

  • Quali furono le riforme finanziarie e amministrative introdotte durante la prima fase della rivoluzione francese?
  • Quali furono i fattori di crisi che condussero alla rivoluzione francese?
  • Quali furono le principali caratteristiche della Costituzione del 1791 e della Costituzione del 1793?

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 02/07/2018

felicina-cesare
felicina-cesare 🇮🇹

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Scarica La Rivoluzione Francese: Prima Fase e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Rivoluzione francese; 1^ fase Popolazione alla vigilia della rivoluzione: •1% nobiltà •0,5% clero •Terzo Stato: banchieri, funzionari, amministratori finanziari, proprietari terrieri non nobili, lavoratori, artigiani, plebe. Non c’era identità di classe. Fattori di crisi che condussero alla rivoluzione: 1) tensioni interne alla società di ordini 2) malcontento dei ceti popolari, colpiti dallo squilibriio fra aumento dei prezzi e crescita lenta dei salari e dalla crisi agraria dell’88. 3) influenza delle idee illuministiche 4) arretratezza del sistema politico 1774: sale al trono Luigi XVI -> reintegra i Parlamenti e promuove una politica riformatrice affidata a Jacques Turgot che punta all’istituzione di un’imposta fondiaria a discapito della proprietà nobiliare ed ecclesiastica. Fu succeduto da Necker che, per bilanciare le ingenti spese servite a finanziare l’appoggio nella guerra d’indipendenza americana, fece ricordo ad un massiccio indebitamento pubblico. Incontrò la forte opposizione di corte, nobiltà e clero. 1783: nominato ministro Alexandre de Calonne -> istituì un’imposta proporzionale alla rendita e liberalizzò il commercio. Per assicurarsi l’alleanza dei ceti pensò di convocare un’assemblea di notabili. Questi, però, vollero ricorrere alla riunione degli Stati Generali, che non si riunivano dal 1614 con Maria de’ Medici. Il problema era la modalità di voto dei rappresentanti: il Parlamento voleva che i tre ordini si riunissero e votassero separatamente; Necker propose il raddoppiamento dei rappresentanti del Terzo stato e il voto per testa e non per ordine -> approvazione del Consiglio del Re (dicembre 1789). La nobiltà esplose dando vita a una guerra civile. 5 maggio 1789 -> riunione degli Stati Generali: metà del Terzo Stato, metà clero e nobiltà (divisi internamente da una parte di rappresentanti simpatizzanti per il Terzo Stato) Passò con una mozione l’unicità dell’assemblea -> giuramento della pallacorda (20 giugno 1789) -> il 9 luglio si proclamano Assemblea nazionale costituente Il re ricorse a mercenari stranieri; licenziò Necker sostituendolo con un ministro più vicino all’aristocrazia; il Terzo Stato rispose con una milizia organizzata autonomamente -> assedio della Bastiglia (14 luglio 1789). La forza armata era la Guardia Nazionale, guidata dal generale La Fayette. Nel frattempo, nelle campagne scoppiarono rivolte di natura antifeudale. Sotto questa pressione, l’Assemblea, il 4 agosto, abolì tutti i privilegi feudali. Il 26 agosto nasceva la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, il cui articolo portante era: “ Gli uomini nascono e rimangono liberi ed eguali nei diritti” Il re, dopo una marcia popolare su Versailles, accettò la dichiarazione. Fu costretto a trasferirsi a Parigi nel palazzo delle Tuileries. Iniziarono una serie di riforme di tipo finanziario e amministrativo: l’emissioni di buoni fruttiferi del tesoro, decretazione del corso forzoso degli assegnati, attribuzione di larghi poterialle municipalità, l’abolizione della venalità degli uffici; Aprile 1793 -> istituzione del Comitato di salute pubblica per vigilare il Consiglio esecutivo e mettere a punto misure d’emergenza. La guerra civile si svolgeva su più punti: •girondini vs montagnardi •province girondine vs capitale giacobina La sinistra ebbe la meglio -> una rivolta popolare costrinse i deputati della Convenzione ad approvare l’arresto di alcuni girondini. Fronte internazionale -> gli austriaci avevano invaso la Francia settentrionale; Nonostante la congiuntura negativa, si arrivò comunque alla Costituzione del 1793, che sanciva l’elezione a suffragio universale maschile con sistema uninominale dell’Assemblea legislativa. Da questo momento si ebbe un aumento del potere esecutivo, che portò alla dittatura rivoluzionaria che si articolò in 3 fasi: •montagnardi ed estrema sinistra, tra cui Robespierre, entrano nel Comitato di salute pubblica •il Comitato assume il controllo di tutta la società •organizzazione di una giustizia rivoluzionaria -> “legge dei sospetti” Era il periodo del “Terrore”. Solo in campo militare si vedevano i primi i risultati positivi: Dunkerque fu liberata dagli inglesi e Strasburgo e Landau dagli austriaci. Nel 1793, nel Comitato era in ascesa Maximilien Robespierre. Favorito dall’assassinio di Marat, acquisì un enorme potere e fece fuori, con una serie di accuse improbabile, i nemici politici sia di destra che di sinistra, tra cui Danton, istitutore del Tribunale Rivoluzionario. Durante il periodo che fu denominato “Grande Terrore”, più di 1300 persone nella sola capitale finirono sotto la ghigliottina. Nel luglio del 1794, un complotto ordito da membri del Comitato e della Convenzione, condusse all’arresto di Robespierre e Saint-Just, suo braccio destro. Il 28 luglio la ghigliottina poneva fine alla dittatura giacobina. La rivoluzione francese; 2^ fase I primi provvedimenti presi dopo la congiura del Termidoro (vd. approfondimento sulla riforma del calendario) furono: •chiusura del club dei giacobini •riduzione dei poteri del Comitato •riammissione dei girondini alla Convenzione 1° aprile 1795 -> i rivoltosi sanculotti invadono la sala della Convenzione -> costretti a ritirarsi dalla Guardia nazionale In seguito ad altri tumulti più gravi, Parigi dichiarò lo stato d’assedio Costituzione dell’anno III (1795) -> soppresse l’articolo più importante della dichiarazione dell’89 (quello sulla libertà e l’egualità dell’individuo); aboliva il suffragio universale e tutte le comuni insurrezionali. Il nuovo corpo legislativo era diviso in: - Consiglio dei Cinquecento (proponeva leggi) •Consiglio degli Anziani (approvava e trasformava leggi); il governo fu affidato al Direttorio, formato da 5 membri scelti dagli Anziani. Decreto dei due terzi -> due terzi dei Consigli dovevano essere eletti da membri della Convenzione (dettato dalla paura di una maggioranza monarchica). Elezioni del ’95 -> favorevoli ai monarchici, ma grazie al Decreto dei due terzi gli ex convenzionali imposero al Direttorio 5 personalità antimonarchiche. ’95-’96: congiura degli eguali -> organizzata da Babeuf e Buonarroti contro il direttorio; lo scopo era imporre la propria dottrina ideologica, detta babuvismo, basata sul comunismo dei beni. La congiura fu comunque scoperta: Babeuf fu ucciso e Buonarroti deportato. ’96-’97 -> crisi finanziaria: il Direttorio sostituì gli assegnati con il mandato territoriale; la sua inflazione indusse a ritornare alla moneta metallica -> bancarotta e indebitamento -> dipendenza del governo dalla finanza privata Successi militari -> trattato di Basilea: riappropriazione della riva sinistra del Reno Trattato dell’Aja: l’Olanda diventava repubblica democratica sottomessa alla Francia (Repubblica batava). Solo l’Inghilterra e l’Impero asburgico restavano in armi contro la Francia. Al Direttorio la guerra serviva per guadagnare consenso pubblico e l’unità nazionale, per bilanciare la crisi finanziaria con i prelievi fiscali dai territori occupati. Esclusa l’Inghilterra, che godeva di un netto predominio sui mari, il Direttorio lanciò tre armate contro l’Impero: una in Europa Centrale, una al confine con la Svizzera, e una in Italia. Armata d’Italia: guidata da Napoleone Bonaparte In un mese piegò il Regno di Sardegna; il mese dopo (15 maggio) entrava a Milano. Progettò quindi di entrare in Baviera attraverso Mantova, che fu assediata con successo nel 1797. Attraversati anche i territori pontifici, dove Pio VI fu costretto a firmare la pace di Tolentino, Napoleone si spinse verso Vienna. Aprile 1797, Leoben -> preliminari di pace con l’Austria -> Lombardia e Belgio (perso durante la guerra contro la prima coalizione antifrancese, vd. sopra) assegnati alla Francia. Napoleone rafforzò la sua posizione politica in Francia. I problemi persistevano: ritorno alla moneta metallica -> brusca deflazione abbondanza dei raccolti -> crollo dei prezzi -> crisi per contadini e piccoli proprietari Elezioni del 1797 -> trionfo per i monarchici -> colpo di Stato dei militari repubblicani di Napoleone (3-4 settembre) -> occupazione di Parigi e arresto dei capi realisti.
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