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La Rivoluzione Francese: Origini, Eventi e Conclusioni, Appunti di Storia

Storia modernaStoria della FranciaStoria politica

La formazione di una borghesia privilegiata in Francia durante il 18 secolo, la crescente insoddisfazione nel Terzo Stato e le riforme finanziarie proposte da Charles Alexandre de Calonne. La rivoluzione francese è un evento fondamentale nella storia europea, che porta alla sostituzione del vecchio ordine sociale con un nuovo. Gli Stati Generali vengono convocati per la prima volta dal 1614, ma le loro intenzioni sono differenti: il re vuole ottenere il benestare per un prestito, la nobiltà e il clero desiderano rafforzare i loro privilegi, mentre il Terzo Stato chiede maggiore uguaglianza. La rivolta culmina con la formazione dell'Assemblea Nazionale Costituente, la presa della Bastiglia e la fine del feudalesimo.

Cosa imparerai

  • Che classi sociali costituivano i tre stati in Francia durante il 18 secolo?
  • Perché gli Stati Generali venivano convocati nel 1789 dopo un lungo periodo di assenza?
  • Quali furono le intenzioni principali del re, della nobiltà e del Terzo Stato durante gli Stati Generali?

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 24/11/2021

alessia-verri
alessia-verri 🇮🇹

4.5

(18)

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Scarica La Rivoluzione Francese: Origini, Eventi e Conclusioni e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! RIVOLUZIONE FRANCESE e PERCHE' SCOPPIO’ LA RIVOLUZIONE FRANCESE? Le cause furono di tipo politico economico-sociale e culturale, e si era creato uno malessere che favorì i movimenti prerivoluzionari. In Francia si era formata una borghesia che godeva di privilegi così come il clero e la nobiltà, ma nel 3 stato cresceva l’insoddisfazione. Si era creata una cultura illuminista che favoriva la rivoluzione che si basava sulle teorie della separazione dei poteri di Montesquieu, Voltaire, Rouseau. La rivoluzione si definì una cesura netta un taglio con il passato che vedeva il feudalesimo come società dominante che fu definita Antico regime. La patria veniva visto come luogo abitato da uomini che avevano scelto la libertà e l'uguaglianza come scopo per raggiungere la felicità. Luigi XVI regnava incontrastato per diritto divino sulla Francia del XVIII secolo suddivisa socialmente in tre classi ben distinte: nobiltà e clero, e il terzo stato che costituiva la condizione sociale della maggior parte della popolazione, pesantemente afflitta dai tributi. A questo squilibrata situazione sociale si aggiunsero la siccità del 1785 che provocò la decimazione degli animali da allevamento, il crollo della produzione industriale dell'anno successivo e un infausto 1788 in cui il raccolto fu talmente misero da provocare un insostenibile incremento del costo del pane, principale alimento del popolo. Come se non bastasse, il predecessore al trono, Luigi XV, aveva sostenuto ingenti spese per portare avanti la guerra di indipendenza americana del 1775; denaro mancante dalle casse del successivo governo monarchico, per cui la Francia venne a trovarsi di fronte ad una pesante crisi finanziaria che Luigi XVI pensò bene di risolvere imponendo maggiori tasse esclusivamente al terzo stato. Questa strategia politica ebbe la sola conseguenza di far aumentare il debito pubblico e l'avversione del popolo nei confronti del sovrano e di sua moglie, l'austriaca Maria Antonietta. Come risolvere questa situazione? Nell'autunno del 1786 Charles Alexandre de Calonne (1734-1802), un economista che svolgeva l’incarico di controllore generale delle finanze di Francia, propone al re un pacchetto di riforme finanziarie molto avanzate, che andavano ad eliminare alcuni privilegi delle classi privilegiate: Nobiltà e Clero. Per scongiurare una rivolta delle classi privilegiate, il re aveva bisogno di supporto per realizzare queste misure. Per questo motivo, il re indice gli Stati Generali, un'assemblea dove i rappresentanti delle tre “classi” che costituivano la società francese: nobiltà, clero e borghesia, si riuniscono. Gli Stati generali vengono convocati per il 5 maggio del 1789: era in qualche modo un evento epocale, perché non venivano convocati dal 1604. La Rivoluzione Francese è un evento fondamentale della storia europea, in cui sostanzialmente l’assetto politico della Francia cambia totalmente. Essa segna la fine di istituzioni vecchie di secoli, come l’assolutismo e ciò che rimaneva del sistema feudale. Un po’ come la Rivoluzione Americana, la Rivoluzione Francese è stata anche il tentativo di realizzare ideali dell'Illuminismo come la sovranità popolare ed i diritti inalienabili. La Rivoluzione Francese non riesce a realizzare tutti gli obiettivi dei rivoluzionari, e anzi degenera da un certo punto in poi in un vero e proprio bagno di sangue. Nonostante questo, però, il suo ruolo resta fondamentale nella nascita delle nazioni moderne, cambiando per sempre il modo di concepire il potere in Europa e nel mondo. Inoltre, rappresentò un vero spartiacque nel corso della storia umana. Dopo i clamorosi sconvolgimenti del 1789 e l'abbattimento della secolare monarchia francese infatti cominciò la sostituzione del sistema politico dell'Antico Regime. con un nuovo ordine sociale . La società francese, come quella di quasi tutti gli altri stati europei, era profondamente divisa per classi o "stati", come si usava dire all'epoca. Sopra di tutti c'era il re, il monarca assoluto che deteneva un potere decisionale quasi incontrastato. C'erano poi gli appartenenti alla nobiltà e al clero, i quali, pur essendo numericamente molti inferiori rispetto al resto della popolazione, gestivano l'amministrazione statale del regno, ricoprivano le cariche istituzionali più influenti e godevano di ampi privilegi fiscali e legislativi. Infine vi era quello che è passato alla storia come il Terzo Stato. AI Terzo Stato appartenevano tutti coloro che non rientravano nelle altre due categorie, quindi non solo contadini e artigiani, ma la media e alta borghesia, composta da dottori, avvocati e intellettuali. Questa classe era fortemente influenzata dai principi dell'Illuminismo, infatti in molti cominciavano a chiedere che alcune delle idee di uguaglianza, tolleranza e libertà trovassero una seria applicazione anche nella realtà politica. Alla fine del XVIII secolo, la Francia stava vivendo una forte crisi sociale e finanziaria. Le casse del regno erano vuote a causa delle ingenti spese sostenute per la partecipazione alla guerra d'indipendenza americana, dell'inefficienza del corrotto sistema di riscossione delle tasse e dei pesanti costi di mantenimento della Corte regale. Inoltre nel 1788-1789 si era verificata una grave carestia che aveva decimato i raccolti. Per ovviare a questa drammatica situazione, re Luigi XVI, nipote del "Re Sole", decise di convocare gli Stati Generali (ossia i rappresentati dei tre stati che componevano la società francese) per varare una nuova riforma finanziaria che avrebbe "tagliato" qualche privilegio a nobiltà e clero. Si trattava di un evento storico, poiché gli Stati Generali non venivano riuniti in assemblea dal 1614. Gli Stati generali si riunirono a Versailles nel 1789, ma ben presto venne alla luce che l'assemblea era viziata da un equivoco di fondo, perché tutti i partecipanti volevano cose differenti: — Il sovrano contava di utilizzare gli Stati generali per ottenere il benestare a un prestito; — L'aristocrazia e gli ecclesiastici però fecero passare la riforma come un nuovo tentativo per inasprire ulteriormente l'assolutismo; — borghesi del Terzo Stato chiesero una trasformazione della monarchia in senso costituzionale. Sebbene il Terzo Stato rappresentasse più o meno il 98% della popolazione francese, la votazione "per ordine" e non "per testa" ne limitava il potere decisionale. Ogni stato infatti poteva esprimere un solo voto e dunque nobiltà e clero potevano facilmente battere due a uno il Terzo Stato in ogni disputa. Per dare un contentino si rese l'assemblea un po' più partecipativa parificando il numero di deputati del Terzo Stato a quelle degli altri due ordini, ma il problema di diseguaglianza al momento del voto restava. Gli schieramenti presenti avevano obiettivi diametralmente opposti: nobili e Chiesa volevano rafforzare i loro privilegi a discapito della Corona, mentre il Terzo Stato si sentiva forte abbastanza da ottenere maggiore uguaglianza e abolire i favori concessi agli stati due stati. L'unica punto in comune era la messa in discussione dell'autorità del re! Nelle prime settimane di giugno la discussione degeneràò tra liti e appelli inascoltati. Il 17 giugno 1789, il Terzo Stato decise di riunirsi autonomamente, formando una nuova Assemblea Nazionale: non si voleva più rappresentare un ceto o una classe sociale, bensì una nazione. Re Luigi XVI, spaventato e incapace di gestire la novità politica, finì per prendere le parti dei nobili, e il 20 giugno chiuse l'aula per impedire la riunione dell'Assemblea. Il Terzo Stato allora si riunì nella sala della pallacorda, e giurò di non sciogliersi mai fino all'ottenimento di una nuova Costituzione più giusta ed egualitaria. Tale atto viene ricordato come il Giuramento della Pallacorda. Il 9 luglio, Luigi XVI fu costretto a riconoscere l'Assemblea Nazionale Costituente formata da tutti e tre gli ordini sociali. Dopo qualche giorno di comportamenti concilianti però, Luigi XVI tornò ad opporsi al cambiamento. Questo gesto eclatante, unito al fatto che a Parigi stavano convergendo molte truppe armate fino ai denti, preoccupò la popolazione, che temeva un colpo di mano che avrebbe cancellato tutti i progressi ottenuti fino ad allora. La tensione e la fame (il prezzo del pane era ormai alle stelle) portò ceti borghesi e popolo a riunirsi il * FASI DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE La rivoluzione francese è l'evento che segna la fine dell'età moderna, e sancisce l’inizio dell'età contemporanea. Essa si divide in tre fasi: — Fase 1:il 1789 — Fase 2: monarchico-costituzionale 1790/1792 — Fase 3: repubblica giacobina 1792/1794 La fase 1 fu caratterizzata dal fatto che si iniziò a delineare un particolare passaggio tra il cambiamento e la monarchia. Questa fase consiste in tre punti fondamentali: il Terzo stato si costituisce in Assemblea nazionale; il popolo di Parigi attua la famosa presa della Bastiglia; nelle campagne esplode la rivolta contadina contro i signori. Questi tre punti danno luogo alla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, e all'abolizione della feudalità, ovvero di tutti i diritti signorili. Inoltre, fu approvata una nuova Costituzione, che prevedeva una monarchia parlamentare, a carattere liberale con suffragio censitario. Invece, la fase 2 venne scatenata dalla guerra voluta dal Re e dai girondini, che portò conflitto con il clero, l’indebolimento della monarchia, e la sconfitta e crisi economica. E quindi, di conseguenza, portò la caduta della monarchia, con l’arresto e l'esecuzione di Luigi XIV, e la Convezione repubblicana. ®* PAROLA D'ORDINE DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE Il motto associato alla Rivoluzione francese fu “Liberté, Égalité, Fraternité”. La prima parola significa libertà, e apparve per la prima volta nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, ed è descritta come “La libertà consiste nel potere di fare ciò che non nuoce ai diritti altrui”. La seconda parola, significa legalità, ovvero che la legge è uguale per tutti e le differenze di condizione sociale tra i vari cittadini vengono abolite. Il terzo termine, fratellanza, è definito come “Non fate agli altri ciò che non vorreste fosse fatto a voi”, dobbiamo trattarci e comportarci come dei fratelli e sorelle. ®. DIFFERENZA TRA COSTITUZIONE DEL 1791 E QUELLA DEL 1793 COSTITUZIONE FRANCESE DEL 1791 O seguendo il principio della separazione dei poteri, al Re competeva il solo potere esecutivo. Il potere legislativo venne affidato all’Assemblea Nazionale Legislativa composta di 754 deputati. Fu istituito un nuovo sistema elettorale: la popolazione fu infatti divisa in cittadinanza attiva e in cittadinanza passiva. Il diritto di nominare magistrati fu tolto dal Re. Egli, però, conservò il potere di imporre un veto sospensivo sui provvedimenti approvati dall’Assemblea. COSTITUZIONE FRANCESE DEL 1793 OD con essa ci fu lo scioglimento dell'Assemblea Legislativa. In seguito fu formata la Convenzione che era divisa in tre fazioni: i girondini, i giacobini e i sanculotti. Nel 1793 Luigi XVI fu processato e ghigliottinato per tradimento; questo segnò la fine della monarchia francese. Il potere passò in mano alla dittatura rivoluzionaria. Le elezioni non avvennero più per gradi ma furono dirette: fu applicato quindi il Suffragio universale. CONCETTI CHIAVE DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE e LaFrancia dell'Antico Regime LI L LL L L Prima degli eventi del 1789, la Francia stava attraversando una durissima crisi economica La corte ed il supporto militare alla Rivoluzione Americana avevano prosciugato le casse del Re Una serie di carestie e di epidemie di bestiame avevano provocato un rincaro dei prezzi dei generi alimentari Per risolvere la situazione, il re decide di privare Nobiltà e Clero dei propri privilegi finanziari attraverso una serie di riforme Per ottenere il supporto necessario a fare la riforma, vengono convocati gli Stati Generali per il 5 maggio del 1789 La nascita dell'Assemblea Nazionale Costituente Pur rappresentando il 98% dei francesi, il Terzo Stato poteva essere facilmente messo in minoranza dal veto degli altri due ordini. Il Terzo Stato chiede una rappresentanza più equa - non si riesce a trovare un accordo Il 17 giugno il Terzo Stato assume il nome di Assemblea Nazionale Il 20 giugno del 1789, con il Giuramento della Pallacorda, l'Assemblea Nazionale giura di non sciogliersi prima di aver ottenuto una solida riforma costituzionale Presto si uniscono all’Assemblea alcuni membri del clero e della nobiltà Il 27 giugno Luigi XVI è costretto a riunire tutti e tre gli ordini nell’Assemblea Nazionale Costituente e La presa della Bastiglia e la fine del feudalesimo LILLI l l A Parigi scoppiano i primi tumulti Il 14 luglio i parigini assaltano la Bastiglia: è l'inizio della Rivoluzione Francese Nelle campagne scoppiano tumulti causati dal panico dei contadini (‘Grande Paura”) Il 4 agosto del 1789 viene definitivamente abolito il sistema feudale 4 agosto 1789: l'Assemblea Costituente adotta la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino Nel giugno del 1791, Luigi XVI tenta di fuggire dalla Francia Il 3 settembre del 1791 viene adottata la Costituzione: la Francia diventa una monarchia costituzionale Le frange più radicali della rivoluzione non sono soddisfatte del risultato e La Prima Repubblica francese e la dittatura giacobina > l Il nuovo organo di governo, l'Assemblea Legislativa, dichiara guerra ad Austria e Prussia e tenta di diffondere all’estero gli ideali rivoluzionari. 1 agosto 1792: una rivolta popolare si conclude con l'arresto del re e della sua famiglia Una nuova assemblea, la Convenzione Nazionale, abolisce la monarchia 15 settembre 1792: proclamata la Prima Repubblica francese 21 gennaio 1793: condanna a morte di Luigi XVI e di Maria Antonietta (colpevoli di alto tradimento) I Giacobini assumono il controllo della Convenzione Nazionale ed avviano una serie di riforme molto radicali (calendario, eradicazione del cristianesimo) Alla base del Regime del Terrore (settembre 17983 - luglio 1794) c'erano le minacce delle potenze esteme, e le forti divisioni all’interno della Convenzione Nazionale Robespierre, a capo del Comitato di Salute Pubblica, ordina la messa a morte di migliaia di supposti oppositori del regime Dopo la morte di Robespierre (28 luglio del 1794), c'è un periodo di riassestamento: la borghesia liberale toma progressivamente al potere e La fine della Rivoluzione francese e l'inizio dell'età napoleonica LILLI Il 22 agosto del 1795 viene approvata una nuova costituzione bicamerale Il potere esecutivo è in mano ad un Direttorio di 5 membri nominati dal Parlamento Il regime resiste per 4 anni, spesso soltanto grazie agli interventi dell'esercito Emerge la figura del giovane generale Napoleone Bonaparte Con il colpo di stato del 9 novembre del 1799 Napoleone assume la carica di Primo Console - si conclude la Rivoluzione Francese ed ha inizio il periodo napoleonico
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