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La Rivoluzione Francese: Origini, Impatto e Conflitti, Appunti di Storia

La Rivoluzione Francese, una svolta storica che ha lasciato un profondo impatto in Europa e oltre. Il testo ripercorre le cause, gli eventi chiave e i risultati della rivoluzione, dal suo inizio nel 1789 al periodo di instabilità e dittatura giacobina. Vengono inoltre trattati i tentativi di limitare il potere del clero in Russia, Spagna, Austria e Portogallo, e la reazione europea alla rivoluzione. una panoramica dettagliata e illuminante su una delle epoche più importanti della storia.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 18/05/2022

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Dalena_02 🇮🇹

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Scarica La Rivoluzione Francese: Origini, Impatto e Conflitti e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! RIVOLUZIONE FRANCESE I conflitti sulla rivoluzione La Rivoluzione francese è stata una svolta di cui oggi non comprendiamo la portata, per decenni i suoi effetti si sono espansi a macchia d’olio in tutta Eu e fuori. È stato un evento che ha portato gli storici di diverse scuole a dividersi: la storiografia marxista e il repubblicanesimo francese pongono l’accento sugli obbiettivi divergenti delle tre classi sociali come inaugurazione della crisi. Jonathan Israel ha ribadito il legame presente tra illuminismo en esiti della rivoluzione mentre con il bicentenario si sono riaccesi i dibattiti per stabilire quale tratto della rivoluzione condannare e quale salvare (i primi due anni di fase liberale). Non possiamo accostarci a essa senza ricordare ciò che ha detto Bloch nell’Apologia della storia: lo storico, prima di dire se è contro la rivoluzione (anti-robespierrista) e pro la rivoluzione (robespierrista) dovrebbe dire chi è Robespierre. La Rivoluzione non scaturì da una causa ma fu un precipizio di eventi non programmati e ciò che accadde nel 1789 fu un autentico passaggio storico che ha lasciato ai secoli successivi molti simboli e linguaggi, costituzioni, utopie e norme. Ha azzerato in poco tempo modelli sociali e antichi privilegi che apparivano naturali e ha stravolto gli assetti europei e mondiali alla fine dell’epoca moderna. Da sottolineare il fatto che regno, clero e nobiltà non pagavano le tasse perché contribuivano al benessere dello stato con preghiere e servizio militare. Ma era una cosa che visibilmente non aveva più senso dato che l’esercito era pagato dallo stato e le controversie con la chiesa erano all’ordine del giorno. la società e la circolazione delle idee: i Lumi l’élite del Settecento dovette interfacciarsi con un cambiamento di orizzonti che chiamiamo illuminismo. Gli strati legati alla professione aumentarono sempre di più e fruirono, in diversi stati, di una più ampia libertà di accesso alle idee grazie all’allentamento della censura. Era il tempo della seconda rivoluzione industriale e quindi fenomeni come la mobilità e l’inurbamento - Alleggerirono la presa del cristianesimo sui ceti meno abbienti - Élite iniziò uno stile di vita più mondano che trovava nei caffè, salons, circoli i luoghi in cui dibattere di questioni politiche, culturali e pettegolezzi Il sistema opinione pubblica nacque proprio così: per identificare la voce dell’élite che pretendeva di giudicare e prendere parte ai processi superando i segreti della ragion di stato. L’illuminismo non fu: - Unitario: TESI MODERATE TESI RADICALI - Locke, Voltaire e Montesquieu - Monarchia parlamentare britannica come modello sociopolitico - Rousseau - Letteratura clandestina - Schemi utopici - Dottrina che poneva al centro l’uguaglianza come condizione iniziale a cui tornare - Non ebbe nascita veloce: già nel 600 la corrente del libertinismo aveva elaborato un discorso che mirato a distruggere la certezza della fede, l’autorità dei teologi, l’approccio alla tradizione e promuoveva l’apertura alla scienza e alla filosofia cartesiana e soprattutto l’esaltazione della ragione per rompere con un passato oscurantista. Obbiettivo dell’illuminismo era la religione rivelata, a proposito la riflessione di Spinoza ispirò i deisti (religione naturale) e atei, convinti che la religione fosse un’impostura. Anche chi non prese una posizione così radicale comunque iniziò ad attaccare i miracoli, il fanatismo, l’intolleranza e l’inquisizione con prese di posizione pubblica. Si creò la figura dell’intellettuale impegnato e la Chiesa fu portata a condannare i filosofi come parte di un complotto che includeva ebrei, per la distruzione della religione. Per un verso l’illuminismo esaltò il progresso come approdo alla civilizzazione con chiari connotati eurocentrici ma dall’altro condannò la schiavitù e relativizzò le culture creando una comparazione antropologica ispirata dal colonialismo e dalla sua critica. L’illuminismo perseguiva una morale utilitaristica che riconosceva il perseguimento umano della felicità e dei piaceri e contribuendo in qualche modo all’affermazione del linguaggio economico e dell’empirismo ponendo l’accento sull’educazione, sui diritti fondamentali dell’uomo e sul superamento della guerra in nome dell’appartenenza a una cosmopoli. dall’alto: le riforma in Europa l’insieme di progetti rimasti sulla carta e di interventi reali che miravano a: - Rafforzare il sistema educativo - Limitare i privilegi - Colpire le istituzioni ecclesiastiche - Riformare il diritto e l’economia agricola e manifatturiera Fu definita già nel 700 dispotismo illuminato perché coniugava le soluzioni ispirate all’illuminismo con l’autoritarismo monarchico. Esempi di questo dispotismo sono: Prussia Di Federico II che razionalizzò le leggi e modernizzo gli apparati burocratici. Non fu messo in discussione il potere signorile Russia Tentativi di limitare i beni e il peso del clero Governi borbonici Le norme introdotte dai Savoia Granducato di Toscana Il primo ad abolire la pena di morte nel 1786 Portogallo Venne cacciata la compagnia di Gesù e da quel momento l’ordine dei gesuiti fu quello preso di mira fino alla sua abolizione per mano di Pappa Clemente XIV Spagna Di Carlo III che per quanto tentò di ridurre l’influenza del clero non abolì l’inquisizione Austria Nei governi austriaci Giuseppe II tentò di limitare il ruolo delle rappresentanze cetuali ma questo fu possibile solo in Austria e Boemia. La nobiltà ungherese oppose resistenza a ogni tipo di riforma, a questo si devono le numerose rivolte. Per quanto riguarda invece l’attacco alla Chiesa puntò alla subordinazione della gerarchia episcopale e parrocchiale. Dopo gli anni della madre a capo del regno Giuseppe radicalizzò il programma di riforma emanando la patente di tolleranza che diede pari libertà ai culi cristiani e emancipò le comunità ebraiche, con conseguenza certa l’ira di ROMA. La monarchia francese dalla crisi alla fine La rivoluzione affonda le sue radici nella crisi della Francia nel XVIII sec. Dalla morte del re sole l’assolutismo si era indebolito senza riuscire a riformarsi e di conseguenza nobili e monarchia e ceto ecclesiastico, vivevano in uno stallo. Per un paradosso il paese nel quale erano state prodotte le opere più nuove del pensiero politico era anche la monarchia nella quale il dispotismo illuminato fu meno rilevante, era la Francia del philosophes. 1. Il problema principale era quello dell’incapacità di risolvere la crisi finanziaria.Reggenza di Filippo d’Orleans: finanziere Law prese in mano il governo dell’economia e rovinò molti investitori. 2. Regno di Luigi XV iniziò con prudenza sul piano internazionale e finì con la guerra dei 7 anni, in cui ne uscì sconfitto, e l’appoggio alle 13 colonie contro Londra. 23. Una leva di 300.000 soldati non fosse sufficiente però a resistere all’offensiva nemica nella primavera del 93 e fu così che furono sconfitti. a guidare la leva era il generale Dumouriez che era legato ai girondini. esso era sospettato infatti fu messo sotto inchiesta, tentato di andare contro la capitale ma le truppe non obbedirono e lui passò al nemico. questo episodio fu un duro colpo per i girondini. 24. a Marzo del 1793 ci fu una rivolta contadina esplosa nella vandea a causa del fatto che il mondo rurale si sentiva escluso dalla rivoluzione. tale rivolta fu ovviamente appoggiata dai nobili e dai preti refrattari forti del fatto che gli unici ad aver goduto della rivoluzione di fatto erano i borghesi. 25. La convenzione dovete affrontare anche le difficoltà suscitate dal malessere economico, i sanculotti chiedevano un calmiere che fissasse il prezzo alimentare e la tassazione dei ricchi. In questa fascia popolare spiccavano coloro che erano sostenitori dell'uguaglianza sociale definiti gli arrabbiati. 26. In questa situazione di tensioni sia interne che esterne la pianura dovete trovare un accordo con i montagnardi e così la nuova maggioranza adottò una serie di provvedimenti: - Creò un tribunale rivoluzionario contro i sospetti - comitati di vigilanza rivoluzionaria affidati ad organismi rappresentativi di base detti sezioni - Il 5 Aprile del 93 venne istituito il comitato di salute pubblica composto da 9 membri, scelti dalla convenzione e rinnovabili ogni mese tutti questi provvedimenti apparvero ai girondini come un cedimento inaccettabile ai sanculotti e come inizio di una dittatura. il contrasto con i montagnardi divenne sempre più aspro e così i girondini cercarono di fermare il movimento popolare mettendone sotto accusa i leader più radicali cercando di accordarsi con i moderati. alla fine di maggio conquistarono Lione e Marsiglia mentre nella capitale le sezioni venivano preparando una giornata contro i girondini. fu così che il 2 giugno sotto la minaccia della guardia nazionale la convenzione si piegò e decreto l'arresto di 29 deputati ed i due ministri girondini. 27. Il giugno del 1793 prendeva corpo la dittatura dei giacobini che ormai si identificavano i montagnardi, il cui principale esponente era Robespierre che riuscì a far concordare il movimento popolare con la borghesia rivoluzionaria. estranei e ostili a questa ideologia i girondini ruppero con il movimento popolare perché era chiaro che non si poteva convogliare solo all'esterno l'entusiasmo rivoluzionario di fatto i girondini erano stati sconfitti da ciò che avevano contribuito a creare. Nell'estate del 93 il governo della Francia poggiava sull'alleanza di due minoranze: i militari rivoluzionari e il personale politico giacobino. l'ideologia dei giacobini discendeva dalle teorie democratiche illuministe, per lo più dal Rousseau, alle quali attingeva anche il movimento popolare. dal punto di vista economico puntavano a una società di piccoli produttori, contadini e artigiani. i giacobini Robespierre giustificavano il loro potere ponendosi al di là e al di sopra dei meccanismi della rappresentanza come interpreti del popolo, l'unico legittimo, e come espressione della volontà generale inaugurando un modello di democrazia totalitaria. la nuova costituzione del 93 non entrò mai in vigore, anzi, fu instaurata una dittatura attraverso l'eliminazione fisica degli avversari e l'accentramento dell'esecutivo, parliamo quindi di terrore. i loro strumenti furono il governo rivoluzionario e il terrore, la sistematica eliminazione fisica di avversari politici o di sospetti. la costituzione democratica del 93, votata il 24 giugno, non entrò mai in vigore anche se introduceva il suffragio universale, il diritto al lavoro e soprattutto il diritto alla rivoluzione nel caso che i diritti del popolo non fossero stati rispettati. Presto vennero meno le elementari garanzie dei cittadini e fu instaurata una dittatura in nome del popolo e della libertà che già di per sé un ossimoro. Il comitato della salute pubblica fu rinnovato e allargato a 12 membri, ne uscì Danton entro Robespierre e non fu più modificato da settembre. in tutto questo i giacobini iniziavano il loro governo mentre in gran parte della Francia dilagava all'insurrezione federalista sotto guida dei girondini e dei realisti. 28. Nel giro di pochi mesi non solo fu sedata questa rivolta ma fu domata anche quella della vandea mentre la riorganizzazione dell'esercito portò a nuove vittorie con gli eserciti esterni. 29. Da una parte i giacobini andare un incontro al movimento popolare con il maximum ma dall'altra parte tentarono di ridurre l'influenza che esso aveva 30. fu promossa un'opera di scristianizzazione che portò a - calendario repubblicano - feste laiche - Culto della dea ragione 31. Questo tipo di lotta contro le altre frange rivoluzionarie diede vita alla congiura termidoriana: chiama fa così per il mese di termidoro, 26 27 luglio del 1794. durante essa misero in accusa Robespierre che venne ghigliottinato. - smantellò le strutture della dittatura giacobina - Attenuò l'accentramento dell'esecutivo - abolì le norme fondati sul terrore - separazione tra stato e chiesa - abolizione del maximum - Parlamento bicamerale - direttorio a cui era affidato il potere esecutivo che fu costretto dalla debolezza del nuovo regime ha una politica pendolare tra la destra filomonarchica e la sinistra giacobina, quest'ultimo tentò anche l'insurrezione nel 96. e chiaro che tutte queste iniziative portarono i popolari a resistere anche se furono stroncati dal governo che varò una terza costituzione nel 95, ripristino la distinzione tra elettorato attivo e passivo, restrinse il diritto di voto per censo, istituì i una camera alta accanto a quella bassa dando come abbiamo visto il potere esecutivo al direttorio. 32. il rafforzarsi della destra spinse la maggioranza del direttorio ad un colpo di Stato nel settembre del 1797 realizzato con l'intervento dell'esercito. questo fu solo un'altro esempio insieme alla guerra e alla decapitazione del re che ridussero il numero di sostenitori della rivoluzione. uno dei santi ad aprire il dibattito fu Burke che contrappose la difesa della tradizione all' astrattezza dei principi dell’89. la rivoluzione da un lato spinse i governi europei al reprimere il dissenso interno mentre dall'altro stimolo lo sviluppo dei nuclei di opposizione perché non si può negare Kiss abbia lasciato tracce che saranno percepite anche nei secoli successivi. 33. il direttorio continuò nella politica di espansione in Europa che se da un lato aveva il progetto di liberazione dei popoli dall'altro aveva anche l'obiettivo di sfruttarli e economicamente. in questa campagna di espansione accadde chi 34. Dell'armata d'Italia ci fosse Bonaparte che con straordinari rapidi successi costrinse l'Austria alla pace con il trattato di Campoformio del 97. e da quel momento i francesi avevano in Italia il controllo diretto di Lombardia e Emilia-Romagna. lo sfruttamento dei territori italiani ci legava il progetto della creazione di una serie di repubbliche giacobine chi ebbero costituzioni moderate e i loro organi legislativi e di governo furono soggetti al controllo francese che molto spesso non fu accettato da parte dei contadini che al di là di ogni ideale vedevano uno straniero. 35. stabilità politica era alla base della situazione interna francese Napoleone organizzò una spedizione in Egitto nel 1798 per colpire gli interessi inglesi che però non ebbe successo per via marittima. 36. tali sconfitte provocarono la ripresa dell’attività giacobina in opposizione al direttorio. questa chiara crisi politica fu risolta con il colpo di Stato del 18 brumaio cioè il 9 novembre del 1799 che così realizzarsi solo grazie all'intervento militare di Napoleone. quale colpo di Stato pose fine alla dinamica politica rivoluzionaria anche se la vera e propria stabilizzazione delle conquiste rivoluzionarie si realizzi o soltanto più tardi. ma resta il fatto che con la rivoluzione cambiarono radicalmente modi e contenuti della politica divenendo il punto di riferimento obbligatorio delle tendenze politiche dell'Ottocento. l'ispirazione della rivoluzione arrivò fino all’America Latina dove fu chiaramente musa ispiratrice dei processi di indipendenza. gruppi di giacobini si formarono ovunque e i paesi conquistati divennero repubbliche. Napoleone Bonaparte - nato in Corsica, diventata francese con la cessione della Repubblica di Genova nel 69 - ex giacobino di grande ambizione allineatosi al direttorio - invase il Piemonte in marcia verso Milano, sotto il dominio austriaco, aprendo il triennio giacobino italiano mentre Venezia veniva ceduta all’Austria in cambio della Lombardia. - in base allo stato pontificio obbligando il Papa accedere i domini emiliano romagnoli con il trattato Tolentino nel 97 e formando tante piccole repubbliche - la sua scelta di aprire il fronte contro gli inglesi e la sua sconfitta da parte della flotta diedero vita a una seconda coalizione contro la Francia che mise in difficolta a Parigi e cancellò le esperienze italiane - La Repubblica parte europea fini con l'insorgere dei reazionari - anche a Parigi le sconfitte fecero risvegliare la quarta e reazionaria ma fu bloccata dal colpo di Stato a brumaio, che varò una quarta costituzione e insediò tre Consoli al governo uno dei quali era Napoleone. - il generale riprese la guerra e vinse L'Austria prima di piegare gli altri nemici alla pace. a questo punto In Italia fu ripristinato lo stato precedente al 1799, L'Europa costituì governi filofrancesi mentre Napoleone firmava un concordato con Papa Pio settimo e si faceva dichiarare con sole avvisa nel 1802. - la rivoluzione era di fatto terminata lasciando in piedi un nuovo assetto dei poteri e del diritto che aveva messo in crisi una volta per tutte la Francia e l'Europa dell'antico regime.
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