Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La Rivoluzione Francese: Le Origini, La Crisi e La Transformazione del Regno, Dispense di Storia

La situazione politica e sociale in francia all'inizio del xviii secolo, caratterizzata da una monarchia assoluta, da numerosi possedimenti coloniali e da una società chiusa composta da tre ordini: nobiltà, clero e terzo stato. La crisi economica e militare, la crescente disoccupazione e la crescente disaffezione della borghesia portarono alla convocazione degli stati generali e alla nascita della rivoluzione. Il documento traccia la strada che portò dalla monarchia assoluta alla monarchia costituzionale, con la stesura della costituzione del 1791 e la successiva fuga e il ritorno di luigi xvi, che divise ulteriormente i protagonisti della rivoluzione.

Tipologia: Dispense

2020/2021

Caricato il 30/01/2024

rebecca-manzoni-1
rebecca-manzoni-1 🇮🇹

2 documenti

1 / 5

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica La Rivoluzione Francese: Le Origini, La Crisi e La Transformazione del Regno e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! LA RIVOLUZIONE FRANCESE Com'era la situazione in Francia nel 1700? La Francia era uno Stato potente, retto da una monarchia assoluta gestita da Re luigi 16 a 20 anni (come ai tempi del re sole,Tutti i poteri fare le leggi, farle applicare, giudicare delitti, aspettavano al sovrano e venivano gestiti dal re senza limiti ne controlli ), con numerosi possedimenti coloniali nel mondo (soprattutto nelle Antille) Si trattava di una società chiusa fatta di ceti sociali o ordini, nobiltà clero e terzo stato. I primi due ordini nobiltà e clero godevano di molti privilegi come non pagavano le tasse, venivano giudicati soltanto dai loro pari e i tribunali di fronte a cui dovevano rispondere applicavano solitamente multe in denaro. L'esatto contrario invece per il terzo stato. Però le tasse che la monarchia richiedeva aumentavano. E Mantenere la corte a Versailles era costosissimo. Le molte guerre costavano tanto E quindi la Francia se la coperta di debiti e inoltre venne più volte sconfitta ( ci furono tre guerre di successione poi la Guerra dei Sette Anni nel corso della quale era stata sconfitta dalla Gran Bretagna). A pagare di più erano i contadini (l'85% della popolazione), che subivano anche la decima e le corvées (giorni di lavoro gratuito, per il padrone), e la borghesia perdendo territori importanti come il Canada... Le crisi agricole avevano conseguenze gravi (carestie) La più scontenta in questa situazione era la borghesia, o Terzo stato (dopo Nobiltà e Clero), anche perché i contadini non avevano nemmeno voce in capitolo: la borghesia non aveva potere politico, doveva pagare le tasse, era ostacolata nelle attività imprenditoriali e industriali, eppure doveva essere il “motore” dell'economia. La Borghesia era sempre più influenzata dalle idee dell'Illuminismo: uguaglianza tra i cittadini e libertà economiche e politiche L'Assolutismo aveva stancato, la nobiltà appariva arrogante e incapace di gestire il paese. I tentativi di riforma fatti da Luigi XVI con gli economisti, Turgot e Necker fallirono (Anche Nobili e l'alto clero devono pagare le tasse). Le lamentele contro i privilegi di pochi invece aumentavano (cahiers de doléance, quaderni di lagnanze, le assemblee ne crearono 60 000 dove si lamentavano delle ingiustizie subite e chiedevano giustizia) A partire dal 1780 la situazione si complica. Luigi XVI convoca gli Stati Generali (parlamento). Ma i problemi non diminuiscono, anzi: il Terzo stato si oppone alle modalità di voto degli Stati Generali (si votava per ordine sociale: uno stato = un voto) Ovvio che nobili e clero, alleati, avevano sempre la maggioranza. Il Terzo stato vuole invece il voto individuale (era numericamente la maggioranza 98% della popolazione), nacque un'accesa discussione il terzo Stato fu appoggiato da numerosi parroci eletti nelle campagne E persino da alcuni Nobili ma l'alto clero quasi tutta l'aristocrazia furono irremovibili lo scopo dell'assemblea dal loro punto di vista era mettere a tacere le pretese del terzo stato e bloccare le riforme progettate da Necker. Dopo gli Stati Generali di Versailles del 5 maggio 1789 convocati senza successo, il Terzo Stato sfida L'Ancien règime (clero e nobiltà) Il 10 giugno del 1789 i delegati del terzo stato prenderò una iniziativa convocarono la propria assemblea invitando i rappresentanti degli altri due stati a unirsi. Molti parroci risposero a questo invito ma nessun nobile. 17 GIUGNO 1789 - IL TERZO STATO SI PROCLAMA ASSEMBLEA Nazionale È il 9 luglio si dichiarò assemblea nazionale COSTITUENTE: VUOLE SCRIVERE UNA NUOVA COSTITUZIONE PER LA FRANCIA. 20 giugno 1789 NONOSTANTE L'OPPOSIZIONE DEL RE E DEI NOBILI, IL TERZO STATO GIURA CHE NON SCIOGLIERÀ L'ASSEMBLEA PRIMA DI AVER SCRITTO LA COSTITUZIONE: GIURAMENTO DELLA PALLACORDA ( Il sovrano fece chiudere il locale dove si riuniva l'assemblea Ma si radunarono in una sala dove i nobili di Versailles giocavano a Pallacorda, tennis) IL RE, PRIMA INDECISO, RIUNISCE LE TRUPPE INTORNO A PARIGI E A VERSAILLES, SBAGLIANDO: IL POPOLO SI ARRABBIA E PRENDE D'ASSALTO LA BASTIGLIA il 14 luglio 1789 La presa della Bastiglia, lo scopo era di impadronirsi delle armi che vi erano custodite (una prigione simbolo del potere che al momento aveva solo 7 detenuti erano rinchiusi gli oppositori politici della monarchia). Le masse popolari avevano dato una spinta alla rivoluzione, sia in città che in campagna, preoccupando la stessa Assemblea nazionale del Terzo stato. Un po' come i contadini infuocarono la rivolta dopo le 95 tesi di Lutero. Stavolta però era un intero Stato ad andare in pezzi. L'insurrezione si allarga. Nelle campagne molti castelli nobiliari vengono saccheggiati. L'Assemblea nazionale, per calmare la rivolta, decreta Il 5 agosto 1789 l'abolizione dei diritti feudali (tra cui l'esenzione dalle tasse dei nobili e la decima). A Parigi si formò una specie di esercito, la Guardia nazionale, cerca di controllare le città in rivolta era a difesa della rivoluzione. Appare anche la bandiera tricolore bianca rossa e blu Al posto dei Gigli della monarchia sui palazzi del potere. La Rivoluzione francese, però, è solo all'inizio. Un popolo può essere soffocato a lungo ma non per sempre nessun potere può illudersi di tenere un popolo nell'ingiustizia per sempre prima o poi in un modo o nell'altro i nodi verranno al pettine. Nonostante tutti i tentativi da parte del re e della nobiltà, la Rivoluzione non si poteva più fermare. Il 26 agosto 1789 l'Assemblea nazionale approvò LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL'UOMO E DEL CITTADINO Si tratta di un documento fondamentale fino ai giorni nostri. L'ispirazione ai principi illuministi e alla Dichiarazione di Indipendenza americana (e anche alla Costituzione americana del 1787) è evidente. Sarà un riferimento per tutte le lotte di indipendenza e di liberazione dell'800. Ancora oggi è “moderno”, anche perché in molti paesi del mondo questi principi non sono applicati. Le persone passano da sudditi (senza alcun diritto) a cittadini (con diritti e doveri); vengono affermati il principio di uguaglianza e quello della libertà individuale. Il 5 e 6 ottobre del 1789 una folla giunta da Parigi a Versailles insieme alla Guardia Nazionale costrinse il sovrano e la famiglia ad abbandonare la legge trasferirsi a Parigi. Anche in Francia, come in America pochi anni prima, dopo aver scritto una “dichiarazione” (in America di Indipendenza, in Francia dei Diritti), occorreva scrivere una Costituzione. Una legge fondamentale che regolasse lo Stato. L'Assemblea nazionale approvò la Costituzione il 3 settembre 1791: era espressione del Terzo stato, moderna ma anche moderata: il diritto di voto, ad esempio, era permesso a tutti i cittadini “attivi”, cioè che pagavano le tasse (gli altri e le donne, niente). COSTITUZIONE FRANCESE DEL 1791 = MONARCHIA PARLAMENTARE POTERE LEGISLATIVO POTERE ESECUTIVO POTERE GIUDIZIARIO ASSEMBLEA NAZIONALE IL RE E I SUOI MINISTRI GIUDICI Eletta dai cittadini maschi che pagavano le tasse. I ministri erano scelti dal re Eletti dai cittadini maschi che pagavano le tasse La Rivoluzione del 1789 Aveva portato a un documento importantissimo (la dichiarazione dei Diritti), a una Costituzione borghese e dall'assolutismo si era passati a una monarchia costituzionale. Aveva però anche acceso gli animi dei contadini e di chi voleva un cambiamento radicale. Al tempo stesso aveva scontentato la nobiltà che aveva perso potere e cercava di tornare alla situazione precedente. E la crisi economica non era certo stata risolta... RIVOLUZIONARI REPUBBLICANI RADICALI (chi voleva di più) Si venne a creare una situazione di grande tensione: NOBILTÀ E CLERO (chi voleva tornare a prima della Riv.) TERZO STATO (Borghesia) e Costituzione del 1791 VS. In questa situazione “calda”, Luigi XVI cerca l'alleanza con l'Austria e tenta la fuga in Belgio. Viene fermato e riportato in Francia privandolo dei suoi poteri. La fuga e il ritorno di Luigi XVI divise ancora di più i protagonisti della Rivoluzione: i repubblicani (contrari alla monarchia) e i più radicali ne avevano abbastanza del re. La maggioranza moderata dell'Assemblea nazionale invece si alleò con il re, il quale nel settembre 1791 giurò fedeltà alla Costituzione (più per contenere le spinte radicali che per convinzione). La Costituzione Questa Costituzione sancisce la divisione dei poteri (potere legislativo, potere esecutivo, potere giudiziario) e la nascita di una Monarchia Costituzionale; teorizzata da Montesquieu. Il potere di fare le leggi e di dirigere la politica generale del paese passò all'Assemblea legislativa, composta di 745 deputati eletti ogni due anni. Al re spettava la nomina dei ministri e il diritto di sospendere una legge
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved