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Rivoluzione Inglese, Giacomo I Stuart, Carlo I, Cromwell, Giacomo II e Guglielmo d’Orange, Appunti di Storia

Storia europeaStoria politicaStoria moderna

Rivoluzione inglese, Giacomo I Stuart, Carlo I, Cromwell, Giacomo II e Guglielmo d’Orange

Tipologia: Appunti

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Scarica Rivoluzione Inglese, Giacomo I Stuart, Carlo I, Cromwell, Giacomo II e Guglielmo d’Orange e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Non parliamo di una sola rivoluzione, ma di due: una prima rivoluzione inglese che si configura come una guerra civile (= guerra interna), in cui l’Inghilterra lotta contro se stessa; e una seconda rivoluzione che viene chiamata rivoluzione gloriosa, perché in essa non si assiste a nessuno spargimento di sangue Perché una rivoluzione interna? Una rivoluzione scoppia nel momento in cui abbiamo a che fare con una società divisa. Spesso • la rivoluzione è una guerra civile, in cui una parte di stato si scontra contro un’altra. Una rivoluzione si fa quando c’è qualcuno che può avanzare dei diritti, fare delle richieste, che • ha un potere economico molto forte. Chi con il pagamento delle tasse e i commerci, porta uno stato a diventare ricco, non porta solo potere economico, ma avanza la richiesta dei diritti politici, di poter governare. Una rivoluzione si fa quando un nemico è ben definito. La rivoluzione più famosa di tutte è quella • francese, che si configura come una rivolta verso il re, un monarca assoluto. Con quella inglese, troviamo un fronte che vuole combattere un nemico ben definito. Nel Medioevo non vi furono delle rivoluzioni, in quanto il potere era autonomo e quindi non definito. Con la società moderna nascono gli stati, e con questi nasce un potere centrale forte. Quando c’è un potere accentratore, c’è qualcuno contro cui ribellarsi. Ma perché proprio in Inghilterra? La rivoluzione avvenne proprio in Inghilterra, perché già da prima voleva essere autonoma dalla chiesa, arrivando poi ad acquisirla con l’Atto di Supremazia di Enrico III. Inoltre l’Inghilterra fu un regno fortemente diviso: vi è una scissione religiosa (cattolici, protestanti e puritani sono in lotta tra loro), ma vi sono anche dei regni vicini che non la amano particolarmente (i puritani scozzesi e i cattolici irlandesi). L’Inghilterra è anche un’economia in fortissima ascesa, perché grazie alle scoperte geografiche il centro dei commerci si era spostato dal Mediterraneo, all’Atlantico. Questo crea nuovi commerci e l’Inghilterra diventa ricchissima. Dove c’è un’economia in ascesa, allora c’è una classe in ascesa: la classe borghese, il ceto mercantile. Come molto paesi, l’Inghilterra è un Paese in guerra, che non combatte contro il suo nemico, ma cerca di aiutare i suoi alleati. Questo suo essere sempre in guerra, significa un eterno bisogno di denaro. Per ottenere denaro il regno deve imporre delle tasse, che però non piacciono alla popolazione anglosassone. Elisabetta I non si era mai sposata e non aveva avuto figli. Con la sua morte, quindi, si chiude la dinastia dei Tudor e sale al trono il figlio di Maria Stuart, regina di Scozia, Giacomo I. La regina Maria era una fervente Cristiana e questo era un problema, quindi Giacomo tenta di accentrare il potere al massimo: Rafforza la chiesa anglicana —> significava avere appoggio dalla chiesa • anglicana, al cui capo vi era il Re d’Inghilterra. Istituisce i tribunali regi e li rafforza —> sono tribunali gestiti dal re e si occupano di inquisire • coloro che mostravano dissenso politico. Chiunque si opponesse al potere del sovrano passava per questi tribunali e veniva incarcerato Questa politica procura a Giacomo I Stuart molti nemici: Cristiani: perché essendo lui figlio di una regina cattolica, pensavano che lui riportasse questa • religione in Inghilterra. Essi misero centinaia di barili da sparo nei sotterranei del parlamento e diedero vita alla congiura del Parlamento. La congiura però viene sventata e non si conclude più nulla; Puritani: non erano protestanti, ma nemmeno amanti della • chiesa anglicana, che somiglia molto alla chiesa cattolica perché sono estremamente gerarchizzati; La Gentry: piccola nobiltà terriera che ragionavano come • imprenditori Alla morte di Giacomo I Stuart gli succede CARLO I STUART, ricordato sia perché è stato uno dei re più accentratori dell’Inghilterra (di conseguenza sarà contro il parlamento), sia perché fu il primo re condannato di alto tradimento e decapitato dal popolo. Carlo I intrattenne un lungo braccio di ferro con il Parlamento, che non era d’accordo con l’accentrare il potere nelle mani dell’Imperatore. Così nel * Monarchi * Repubblicani, che si dividevano poi in: © Puritani —> volevano che l’Inghilterra abbandonasse l’anglicanesimo © Liberali —> volevano far professare la propria religione ai cittadini, che quindi dovevano essere liberi di professare la religione che volevano Dal punto di vista della politica all’interno del Parlamento arrivarono i LEVELLERS (Livellatori), i quali volevano un’Inghilterra Repubblicana in cui il Parlamento veniva eletto a suffragio universale maschile, e i DIGGERS (Zappatori), quella branca che voleva non solo un’Inghilterra a suffragio universale, ma anche l’abolizione della proprietà privata. Cromwell fu un Leveller e si proclamò capo supremo dell’Inghilterra. Alla morte di Cromwell, suo figlio, Richard Cromwell, si rifiutò di prendere il posto del padre così creò un vuoto, perché non si sapeva a chi appartenesse il potere. Il Parlamento si riunì e decise di affidare il potere agli Stuart, più precisamente a Carlo II, che potè tornare in Inghilterra da sconfitto, poiché era il parlamento ad avere più potere e quindi egli lo capì ed evitò qualsiasi tipo di scontro con esso. giavome - Il figlio di Carlo II, GIACOMO II, diede le motivazioni affinché scoppiasse una guerra civile, poiché egli non accettava alcun compromesso con il Parlamento. Inoltre, Giacomo volle attuare una restaurazione del cattolicesimo in Inghilterra, in quanto egli fu un cattolico e volle anche un gruppo di assistenti cattolici al parlamento. In più Giacomo Il volle creare un esercito permanente. Per crearlo però ebbe bisogno dell’approvazione del Parlamento e questo faceva si che non ci fosse l’approvazione da parte di esso, difatti il Parlamento inizialmente supportò la sua politica, ma le preoccupazioni nacquero solo successivamente, quando egli ebbe un figlio maschio e quando ci fu la possibilità che questo ereditasse la politica del padre. Quaglino dicun n”) Fu così che il parlamento offrì la corona a GUGLIELMO D’ORANGE, re straniero e capo delle province unite di cui la più importante fu l'Olanda. Egli fu una buona persona a cui offrire il regno, poiché era un liberale e anche perché sposò la sorella di Giacomo, Mary Il Stuart, avendo così la possibilità di seguire una linea dinastica e di prendere il potere in Inghilterra. Orange accettò la proposta e fu pronto ad affrontare una nuova guerra civile. Questo non accadde perché Giacomo Il fuggì dall'Inghilterra e quindi Guglielmo e la moglie si insediarono liberamente sul trono inglese nel 1688, dando via ad una RIVOLUZIONE GLORIOSA, così chiamata proprio perché avvenne senza alcuno spargimento di sangue. Con i d’Orange nacque lo STATO DI DIRITTO, cioè uno Stato vincolato dalle leggi (Gli inglesi ancora oggi hanno una serie di carte che limitano il potere dei regnanti e del Parlamento). Nel 1679 venne emanato l’HABEAS CORPUS, un documento che diede all’Inghilterra il diritto all’integrità del corpo e questo voleva dire che per incarcerare qualcuno era necessario avere una difesa. Nel 1689 vennero emanati due atti ancora più importanti: TOLERATION ACT, che diceva che l’Inghilterra, il re ed il Parlamento devono tollerare le altre • religioni e quindi ci doveva essere un diritto alla libertà religiosa (esclusi gli dei, perché si consideravano privi di morale, e i cattolici, perché facevano fedeltà al Papa, un sovrano straniero) BILL OF RIGHTS, la carta dei diritti più importante in Inghilterra e ancora oggi in vigore, che • stabilisce da una parte i limiti che il parlamento può porre al potere del re, mentre dall’altra sancisce la libertà dei sudditi inglesi
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