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ROMANCE DE LA PENA NEGRA, Appunti di Letteratura Spagnola

ANALISI DETTAGLIATA DELL'OPERA DI GARCIA LORCA

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 28/01/2021

ludovica-pacelli
ludovica-pacelli 🇮🇹

4.4

(94)

57 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica ROMANCE DE LA PENA NEGRA e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! ROMANCE DE LA PENA NEGRA Dal punto di vista metrico, il poema ha la struttura del romance: 45 versi ottosillabi con rima assonanzata (O-A). Per quanto riguarda la sua struttura interna in tutto il romanzo si compone di dialoghi veloci tra Soledad Montoya e un interlocutore senza nome che ha un doppio ruolo di narratore e consigliere che capiamo esser il poeta stesso In questa composizione l'autore parla del tragico destino dei gitani, segnato dall’ emarginazione e dalla frustrazione personale attraverso la figura di Soledad Montoya (nome gitano molto comune ) e di compassione che questo provoca. La parola chiave del poema è: PENA; il dolore che affligge il protagonista è il dolore esistenziale di tutti i gitani, infatti le caratteristiche e le sensazioni del protagonista si riflettono in tutto il loro gruppo etnico. Lorca , come anche per le altre opere, introduce questo romance nella “conferencia de Romancero gitano” affermando che la protagonista rappresenta l'irrimediabile Penalità, la pena nera, alla quale non vi è via d’uscita se non la morte e che essa non è angoscia, ma è un desiderio senza scopo che non vieta di vivere felice e in modo normale, ma accompagnati perennemente da una sensazione continua di morte (preoccupazione perenne dell'Andalusia) Questo romanzo è una fusione tra storia narrativa e lirica. Lorca utilizza il "medio tono", caratteristica molto tipica del canto popolare e tradizionale, costituito da riferimenti indiretti e suggerimenti (tipiche del linguaggio popolare in Andalusia). Per quanto riguarda la struttura interna, il testo presenta uno schema molto teatrale. Inizia attraverso la descrizione, una pennellata temporale e paesaggistica e la descrizione fisica del personaggio protagonista , sarebbe l'equivalente della dimensione iniziale in un testo teatrale da inserire nella situazione dello spettatore. Successivamente, si sviluppa il dialogo tra la voce e Soledad, il corpo principale del testo. Infine, torniamo attraverso la descrizione del paesaggio e l'alba ad un riflesso finale di quella voce che è intervenuta interrogando e identificando con il protagonista. Lorca collega tale romance alla Cancìon del Jinete e al romancero sonàmbulo, poiché rappresentano tutti il tema della morte e dell’attesa angosciante. Il titolo originario del romance era “Romance de la pena negra en Jaen” specificando la zona famosa per la presenza di ulivi. Sappiamo che l’autore ha una passione nel riprende argomenti e/o versi di altri testi per poi cambiarne l’immagine e questa volta Lorca si ispira al poema epico medievale :”Cantar de mio Cid” del 1140 e capiamo la somiglianza nei primi versi. Egli infatti prendi ispirazione al v225 del poema : “Apriessa canta los gallos e quieren quebrar el albor”> Presto cantano i galli e l’alba vuole affacciarsi. Capiamo dunque che l’immagine è quella dei galli che cantano quando è ancora buoi per annunciare l’arrivo dll’alba Las piquetas de los gallos cavan buscando la aurora, cuando por el monte oscuro baja Soledad Montoya. Cobre amarillo, su carne, huele a caballo y a sombra. Yunques ahumados sus pechos, gimen canciones redondas. Soledad, ¿por quién preguntas sin compaña y a estas horas? Pregunte por quien pregunte, dime: ¿a ti qué se te importa? Vengo a buscar lo que busco, mi alegría y mi persona. Soledad de mis pesares, caballo que se desboca, al fin encuentra la mar y se lo tragan las olas. No me recuerdes el mar, que la pena negra, brota en las tierras de aceituna bajo el rumor de las hojas. ¡Soledad, qué pena tienes! ¡Qué pena tan lastimosa! Lloras zumo de limón agrio de espera y de boca. ¡Qué pena tan grande! Corro mi casa como una loca, mis dos trenzas por el suelo, de la cocina a la alcoba. ¡Qué pena! Me estoy poniendo de azabache carne y ropa. ¡Ay, mis camisas de hilo! ¡Ay, mis muslos de amapola! Soledad: lava tu cuerpo con agua de las alondras, y deja tu corazón en paz, Soledad Montoya. * Por abajo canta el río: volante de cielo y hojas. Con flores de calabaza, la nueva luz se corona. ¡Oh pena de los gitanos! Pena limpia y siempre sola. ¡Oh pena de cauce oculto y madrugada remota! I galli con la piccozza, scavan cercando l’aurora, quando per il monte oscuro Scende Soledad Montoya. Rame giallo, la sua carne, sa di cavallo e di ombra. Nere incudini i suoi seni, gemono sode canzoni. Soledad: di chi domandi così da sola a quest’ora? Domandi di chi domandi, dimmi: a te che te ne importa? Vengo a cercar quel che cerco, la gioia, la mia persona. Soledad del mio tormento, cavallo che spezza il morso, alla fine arriva al mare e lo inghiottono le onde. Non ricordarmi del mare che la pena nera spunta sulle terre di oliveti nello stormire di foglie. Soledad, che pena hai! Che miserevole pena! Piangi succo di limone aspro d’attesa e di bocca. Che pena enorme! Io corro per la casa come pazza, le mie due trecce per terra, dalla cucina all’alcova. Che pena! Sto diventando di giaietto, carne e vesti. Ahi, mie camicie di filo! Ahi, mie cosce di papavero! Soledad: lava il tuo corpo, bagnati in acqua di allodole, e lascia in pace il tuo cuore, ora, Soledad Montoya. * Laggiù sotto canta il fiume: balsa di cielo e foglie. E con fiori di zucca si corona il nuovo giorno. Oh, la pena dei gitani! Pena netta e sempre sola. Oh pena d’un alveo occulto e un albeggiare remoto!  30 Verso; nomina due luoghi opposti della casa: la sala da pranzo dove si passa la giornata e la camera da letto dove, invece, si passa la notte. Ella non riesce a contenere e a sfogare questa pena  31 Verso; la donna afferma che sta diventando essa stessa  32 Verso; una onice, ossia una pietra nera, come anche i suoi vestiti e le sue carni, come ad indicare che quel processo che all’inizio aveva reso la sua pelle gialla e i suoi seni affumicati, adesso la stiano bruciando completamente (sofferenza per amore)  33 Verso; pensa a quella sottana di filo che avrebbe potuto indossare una volta sposata, ma sa che questo non succederà in quanto non può raggiungere l’amore  34 Verso; le sue cosce di papavero, quindi la sua sensualità rossa come i fiori è una passione viva Anafora= ripetere una o più parole all'inizio di frasi o di versi successivi, per sottolineare un'immagine o un concetto (“AY”)  35 Verso; il poeta gli dice di lavare il suo corpo Metafora= al termine che normalmente occuperebbe il posto nella frase, se ne sostituisce un altro la cui "essenza" o funzione va a sovrapporsi a quella del termine originario creando, così, immagini di forte carica espressiva ( lavare-purificare)  36 Verso; con acqua di allodole, uccelli di color bianco che cantano di mattina. Deve effettuare questa purificazione per rasserenarsi perché continuare in questo stato di ansia l’avrebbe portata alla morte  37 Verso; il poeta gli dice di lasciare il suo cuore  38 Verso; in pace  39 Verso; finisce il dialogo e vi è una chiusura lirica Sotto canta il fiume  40 Verso; balsa di cielo e foglie La balsa è un termine che rimanda al campo tessile e questa sua idea di essere qualcosa di voluminoso e leggero, rimanda al movimento dell’acqua del fiume Il cielo va a rappresentare ciò che vi è sopra del fiume e quindi anche il mondo areo che si contrappone con l’elemento terreno delle foglie e quindi la vegetazione che circonda il fiume  41 Verso; con fiori di zucca  42 Verso; la luce si colora, introducendo un nuovo giorno Metafora= al termine che normalmente occuperebbe il posto nella frase, se ne sostituisce un altro la cui "essenza" o funzione va a sovrapporsi a quella del termine originario creando, così, immagini di forte carica espressiva ( arancione fiore di zucca= arancione cielo all’alba) (cromatismo)  43 Verso; oh pena dei gitani, che non gli impedisce di essere felice, ma che li accompagna perennemente  44 Verso; pena limpida e sempre sola, in quanto è provata da ognuno di noi e non può essere condivisa e quindi porta solitudine.  45 Verso; pena di alveo nascosto. L’alveo del fiume è la parte più profonda che lo costituisce, quella parte sopra cui si trova l’acqua, come ad indicare che questa pena ha un origine profonda e nascosta  46 Verso; un alba lontana Importante da notar è come oscuro e remoto facciano parte dello stesso campo semantico e quindi indichino qualcosa che non si conosce e non può essere dominato. Vi è un possibile riferimento al canto jondo nel quale l’alba rappresentava il comento nel quale secondo la tradizione popolare si cantavano canti di sofferenza
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