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Il Romanticismo in Germania tra XVIII e XIX Secolo, Schemi e mappe concettuali di Filosofia

Il Romanticismo ha lasciato in eredità a 19’ e 20’ secolo due concetti importanti: il sentimento e la concezione dell’amore romantico. Mary Shelley, a soli 19 anni, scrisse Frankenstein, esprimendo gli ideali del romanticismo: dalla lotta interna tra sentimenti forti, alla scienza moderna, alla solitudine, all’amore e alla vendetta. La Germania tra XVIII e XIX secolo assiste alla rivoluzione industriale e alla rivoluzione francese, con la sconfitta di Napoleone e la Restaurazione politica e ideologica. La Confederazione di 39 Stati, presieduta dall’Austria, riprende un ruolo rilevante come centro di cultura e di formazione, soprattutto in Germania. Il Romanticismo attribuisce al sentimento il potere di afferrare intuitivamente la realtà noumenica, contrapponendo la poesia immediata dell'unità spirito-natura alle opere sentimentali dei moderni. La natura è vista come un tutto vivente e animato, i cui processi tendono inconsapevolmente a realizzare il fine della vita.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 11/10/2022

Diegolic99
Diegolic99 🇮🇹

4.8

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Scarica Il Romanticismo in Germania tra XVIII e XIX Secolo e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Filosofia solo su Docsity! Alla ricerca del perché La stagione filosofica dell’idealismo tedesco, coincide con quella del Romanticismo. Il Romanticismo ha lasciato in eredità a 19’ e al 20’ secolo due concetti importanti: il sentimento - come mezzo per cogliere la realtà - e la concezione dell’amore romantico. Nella nostra epoca entrambi questi elementi sembrano superati. Ancora più superato sembra l’idealismo di Fichte e Schelling nella storia del pensiero. Eppure, nel 20’ secolo non sono mancati coloro che hanno rivendicato il valore assoluto della libertà e della ragione, o la tesi che il pensiero costituisca l’essenza stessa della realtà, o la proclamazione del primato dello spirito umano sulla natura. Ma si può considerare il pensiero come fondamento di ogni rappresentazione della realtà? Esistono valori assoluti o dobbiamo rassegnarci al fatto che i valori mutano con la storia? Frankenstein o il moderno Prometeo Mary Shelley, a soli 19 anni, scrisse Frankenstein. Frankenstein è uno studente svizzero. Venuto a contatto con la realtà universitaria tedesca, si rende conto dell’inadeguatezza del proprio sapere e si dedica allo studio della scienza moderna. Sviluppa così il progetto di dar vita a una creatura invincibile e con un’intelligenza superiore all’essere umano. La creatura composta da pezzi di cadaveri che doveva essere perfetta, si rivela un mostro respinto da tutti. Questo trauma del rifiuto lo spinge sulla via del male, per vendicarsi degli esseri umani e del suo creatore che lo ha condannato all’isolamento. Il romanzo esprime bene gli ideali del romanticismo: vi si incontra sia lo scienziato determinato a creare un essere perfetto, sia una lotta interna tra sentimenti forti, ovvero la solitudine, l’amore e la vendetta. La Germania tra XVIII e XIX secolo Tra il 18’ e il 19’ secolo possiamo assistere a due grandi eventi: la rivoluzione industriale, avviata in Inghilterra, e la rivoluzione francese, che pone la fine all’antico regime (=lo Stato non si fonda più sulla figura del re, ma sui diritti inalienabili del cittadino). La rivoluzione francese getta le basi di importanti ideologie politiche come il liberalismo, la democrazia, il socialismo (durante il periodo del Direttorio con Babeuf e la congiura degli Eguali). Napoleone dà luogo a un forte espansionismo militare che rafforza l’ostilità in Europa, ma diffonde anche le conquiste fondamentali della rivoluzione in termini di diritti e modernizzazione dello Stato. Con la sconfitta di Napoleone, quindi con il Congresso di Vienna (1814-1815) prende vita la Restaurazione politica e ideologica che diffonde ideali antidemocratici e illiberali. In Germania, dopo il Congresso di Vienna, viene istituita una Confederazione di 39 Stati, presieduta dall’Austria, di cui fa parte anche la Prussia, divenuta ormai molto forte (con Federico Guglielmo III di Prussia). Con il Congresso di Vienna si rafforza il dominio dell’aristocrazia feudale e agraria, infatti, l’alternativa all’unità nazionale viene cercata con lo Zollverein (1834), cioè l’unione doganale tra gli stati tedeschi e la Confederazione germanica. Ciò è alla base dello sviluppo dell’economia tedesca. A livello culturale, le università, rimaste ai margini durante l’illuminismo, riprendono un ruolo rilevante come centri di cultura e di formazione, soprattutto in Germania. Ma la cultura si sviluppa anche in altre sedi: in Francia nei club dei rivoluzionari (come quello dei giacobini a Parigi), in Germania nei cenacoli di artisti e letterati (come il circolo di Jena e quello di Berlino). La cultura si manifesta anche attraverso la diffusione dell’editoria, delle arti figurative e della musica. La borghesia, infatti, trovava spesso nei periodici un luogo privilegiato di educazione letteraria, mondana, ideologica. Il Faust di Goethe La leggenda del dottor Faust, che stringe un patto con il diavolo per avere vantaggi e potere, risale al Rinascimento, nell’ambito della letteratura popolare. Goethe, poeta tedesco, iniziò a lavorare al suo Faust quando era molto giovane, e rielaborò il testo per circa 50 anni. Il Faust esprime tutte le contraddizioni dell’epoca, diventando l’emblema dello spirito dell’uomo occidentale spinto verso la ricerca incessante della conoscenza. Faust è deluso dalla vita, piena solo di incertezze; ha studiato, ma questi studi gli hanno solo permesso di fingersi sapiente, non di esserlo davvero, quindi è deluso anche da ciò. Egli dialoga con Mefistofele, il diavolo che propone di sperimentare le bellezze della vita grazie alla magia. Se Faust accetterà e riuscirà a dimenticare gli insuccessi e a godersi la vita, il diavolo prenderà la sua anima e sarà dannato in eterno. Le caratteristiche principali del Romanticismo La definizione e l’origine del Romanticismo Dare una definizione univoca di Romanticismo è difficile. Per la sua ambiguità, il Romanticismo rappresenta un problema critico e storiografico complesso, quindi è difficile datarlo. Secondo alcuni studiosi il Romanticismo è sorto come reazione alle due rivoluzioni, quella politica e quella sociale che dominano l’epoca. Manifesta delusione nei confronti degli esiti della rivoluzione francese e si diffonde l’ideale che l’emancipazione non è possibile attraverso la politica, ma con l’arte e la religione, quindi con aspetti più spirituali. Nel caso dell’Inghilterra, il Romanticismo esprime una delusione nei confronti della rivoluzione industriale, colpevole di aver sopravvalutato la scienza e la tecnica, ma anche di aver deturpato l’ambiente con le nuove fabbriche. La ragione come Assoluto Il Romanticismo è stato spesso indicato anche come movimento contrario all’illuminismo: se quest’ultimo è stato il secolo della ragione, il romanticismo è stato considerato il secolo del sentimento. La ragione illuminista è vista dai romantici come incapace di cogliere la realtà profonda delle cose. La ragione romantica, invece, si impegna anche in un'attività di scienziato nella quale consegue rilevanti risultati, in particolare in anatomia comparata. Goethe coglie metamorfosi nella natura, ovvero continue trasformazioni con cui si passa da una forma all'altra secondo un modello finalistico evolutivo. Applicando allo studio degli esseri viventi il modello finalistico evolutivo, e comparando fra loro più specie animali, scopre nella parte anteriore del palato umano un osso inframascellare che ritiene essere residuo di una interrotta evoluzione umana: presente soltanto in alcune specie di mammiferi, in particolare nelle scimmie, viene rinvenuto anche nel cranio dei feti e neonati umani, destinato con lo sviluppo a fondersi con le altre ossa. La rivalutazione della fede Il romanticismo promuove un ritorno alla religione, ma con motivazioni diverse tra di loro. Alcuni ritengono necessaria una restaurazione religiosa della società e della cultura. In polemica con l'Illuminismo e la rivoluzione francese, si diffonde la voglia di recuperare il cristianesimo in Europa. Nella religione si vede la possibilità di una nuova fase della storia. Vi sono anche posizioni che auspicano a un nuovo cristianesimo, né cattolico né protestante, capace di essere fonte di libertà e di costruire un’ umanità unificata. Shelly sostiene la necessità di negare le religioni esistenti e delineare una prospettiva in cui dalla religione si formerà una nuova umanità che collabora con la divinità. Altri ancora pensano a fondare nuove religioni, o aspirano a una religione della natura, cioè cercano e scoprono il divino e l'infinito nella natura. Schleiermacher cerca di individuare un principio unitario della realtà e della cultura ed identifica tale principio nella religione, da lui concepita come sentimento dell'infinito. La religione è intuizione dell'universo, della sua unità e ricchezza di manifestazioni. Tale sentimento dell'infinito non si risolve in alcuna specifica confessione storica, ma è un fatto della coscienza individuale; è una rivelazione continua di cui ogni singola religione storica è manifestazione. La religione ha un fondamento intimo, riposa nel cuore di ciascun individuo che percepisce la religione come intuizione della fonte originaria del mondo, fonte eterna da cui trae fondamento e giustificazione ogni realtà finita, e il fine nel quale prima o poi, questa realtà verrà a risolversi. La religione è un'esperienza immediata individuale della natura infinita. La religione è autonoma dalla scienza, dalla metafisica e dalla morale. Proprio quando si riduce a essere qualcos’altro tende a corrompersi. Viene riproposto anche in ambito romantico il tema della tolleranza, della libertà di fede e della coesistenza pacifica del pensiero moderno. L’amore e la morte Nella cultura nel pensiero romantico la centralità del sentimento si manifesta attraverso un nuovo senso dell'amore e della morte. l'amore romantico a due componenti: l'amore passione, cioè il turbamento di tutto l'essere di chi ama, e l'amore fusione, cioè l'unione spirituale degli amanti fino alla loro fusione. l'amore passione sottolinea l'aspetto istintuale, di forza trascinante inarrestabile che all'amore. accanto ad esso viene la trasposizione di questa forza sul piano di un profondo legame spirituale che unisce due individui. non attività così intensa Da generare in coloro che si amano la convinzione che l'amore sia eterno. sia la passione sia la fusione amorosa, implicano una libertà di scelta da parte dell'uomo e della donna e riconoscimento di un'effettiva parità nell'amore tra i due testi punto ciò porta a riconoscere tale parità anche sul piano dei Diritti Sociali e politici. Nella letteratura l'amore si traduce in conflitto con la società e non riconosce il diritto all'amore e tantomeno il libero amore delle donne. l'aspirazione degli amanti e intralciata dalle famiglie, oppure L'amore non è corrisposto, quindi è vissuto come fallimento e delusione, Pino a portare Addirittura il suicidio dell'amante respinto. amore e morte da questo punto di vista sono un binomio tipico della cultura letteraria romantica la morte diviene il rifugio desiderato e lungamente atteso, in quanto ore rimedio al disagio del vivere, verso l'aldilà in cui i cuori tormentati trovano la quiete. La storicità del reale Quello della storia è uno dei campi nei quali si può cogliere il diverso modo con cui illuminismo e romanticismo progettano il rapporto con il passato. Mentre l'intellettuale illuminista tende a sottolineare gli elementi di discontinuità tra passato e presente, l'intellettuale romantico pone evidenza sulla continuità, perché proprio nel passato ritiene di recuperare la sua identità storica e spirituale. Non nega l'idea di un progresso nel cammino dell'umanità, ma concepisce tale progresso in un’unità organica con il passato. L'età romantica concepisce la realtà stessa come storia: il mondo è movimento incessante, superamento continuo. Opposizioni e conflitti determinano il movimento storico. Perciò la natura dei prodotti dello spirito umano non è comprensibile al di fuori di una prospettiva storica: è la storia che ne chiarisce il senso più vero: questa è la storicità del reale. Il pensiero politico Nella teoria politica si affermano due tendenze contrapposte, una conservatrice e reazionaria l'altra progressista. Il Romanticismo sembra alla base della cultura della Restaurazione, sostenitrice dei valori del passato. In particolare viene eletto il Medioevo a età perfetta della storia dell'umanità, ricca di valori, con un modello di società stabile. La Rivoluzione francese è intesa perciò come frutto del demonio. Accanto a questa tendenza si sviluppa fra i giovani una visione opposta, che esprime un bisogno di liberazione di carattere politico e spirituale. Dalla dominazione straniera nasce l'appello alla nazione, a un'identità negata, a una Patria. I teorici romantici, dunque, si dividono rispetto al concetto di Libertà: - i fautori del pensiero politico reazionario riaffermano la concezione Divina del potere, criticando il contrattualismo e la dottrina della sovranità popolare; - i sostenitori del liberalismo, pur criticando anch'essi le teorie rivoluzionarie, sostengono la dottrina dei limiti dello Stato. Humboldt sosteneva un'idea di “libertà dAllo Stato”, ovvero appoggiava la tutela dei diritti dell'individuo contro lo smisurato potere statale: lo Stato deve astenersi da ogni intervento non necessario alla sicurezza dei cittadini o alla difesa contro i nemici esterni. Benjamin Constant affermava, invece, il primato della “libertà dei moderni” come “libertà dAllo Stato”: essa si fonda sul riconoscimento della sfera dei diritti dell'individuo e sulle libertà di ognuno di svolgere le proprie attività e i propri interessi. L’idea di nazione Nei primi decenni del secolo le idee di nazione di patriottismo assumono connotazioni romantiche. Esse si basano sul recupero dei valori nazionali e popolari, sia contro l'imperialismo Napoleonico, sia contro i princìpi imposti dal Congresso di Vienna. Agli inizi del secolo in Germania, mentre permane l'occupazione delle truppe francesi, il romanticismo si trasforma in movimento nazionale: la Canzone nibelungica e gli Antichi canti tedeschi sono diffusi dagli studenti come espressione di una tradizione Nazionale. Il concetto di nazione indica un'entità storica e spirituale, caratterizzata da tradizioni culturali e religiose e da forme linguistiche comuni. Anche riguardo al modo di intendere la nazione, vi sono profonde differenze tra gli intellettuali romantici: secondo alcuni il popolo coincide con la libertà politica, e il passato è la radice dell’identità della nazione. Posizione opposta è quella che vede l'identità Nazionale in termini di identità di razza e di sangue: in questo caso, una comunità, per esempio La Nazione germanica, è concepita come una totalità, con un proprio spirito, e gli individui che la costituiscono sono chiamati al rispetto e all'obbedienza verso le istituzioni che quello organismo e quello spirito esprimono. La filosofia nel Romanticismo L’idealismo e il primato dello spirito Mentre la Francia rovescia l’antico regime, in Germania la rivoluzione si manifesta a livello culturale. Vi è un rifiuto del razionalismo francese e la richiesta di una rigenerazione spirituale. In chiave filosofica questo impegno si traduce in una specie di metafisico protagonismo dell’io, della soggettività umana: si vuole affermare l'assolutezza dello spirito contro il materialismo della filosofia illuminista francese. Per i filosofi l'idealismo costituisce lo spostamento del baricentro dall'oggetto al soggetto. Il problema del dualismo kantiano Per comprendere la genesi dell'idealismo si deve risalire alle discussioni su Kant, avviate negli ultimi anni di vita del filosofo. Il punto centrale di tale dibattito riguarda il carattere ambiguo della nozione kantiana di cosa in sé, cioè il noumeno, di cui il filosofo ammetteva l'esistenza e al tempo stesso la non conoscibilità. Alcuni filosofi seguaci di Kant riprendono 2 grandi questioni: - la distinzione kantiana fra senso e intelletto, Ragion pura e Ragion Pratica, fenomeno e noumeno, insomma il dualismo; - il riferimento alla cosa in sé.
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