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Romanticismo italiano e Alessandro Manzoni, Appunti di Italiano

romanticismo in italia e alessandro manzoni, promessi sposi, e produzione tragica

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 23/06/2019

luca06052000
luca06052000 🇮🇹

4.6

(15)

32 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Romanticismo italiano e Alessandro Manzoni e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! CONFRONTO FRA IL NEOCLASSICISMO E IL PREROMANTICISMO Il Neoclassicismo è luminoso predilige ambienti e poesia del giorno, il preromanticismo invece preferisce le ombre: è un'arte che si concentra nello scavo dei pensieri più reconditi dell'uomo. Mentre la filosofia illuminista e l'arte neoclassica hanno una funzione più sociale che si traduce in un’apertura al pubblico, l'arte preromantica è un’arte soggettiva, intimista, ripiegata sull' io lirico. L'arte neoclassica, condivide con l'arte romantica solo il periodo, il gusto neoclassico sarà adottato in Francia dall'epoca della rivoluzione fino all'epoca napoleonica. L' ispirarsi all'arte greco-romana da parte dei francesi ha precise motivazioni politiche: i rivoluzionari ripropongono l'architettura, la pittura e la scultura Romana perché vogliono rifarsi all'esperienza della repubblica romana, da cui deriverà poi l’impero. La Francia guarda alle arti romane perché il suo progetto è Imperiale e si ispira alla grandiosa esperienza dell'impero romano. (Il fascismo anche, all'inizio del Novecento si farà promotore di un'arte razionalistica e neoclassica) I criteri fondamentali dell'arte classica sono: • l'idealizzazione, un'opera classica è frutto dell'idealizzazione perché pur partendo dall’imitazione, il reale che viene rappresentato lo è nella sua forma perfetta, quindi idealizzata, L'ambiente degli uomini, la loro sensibilità. con l’avvento del preromanticismo, in Inghilterra e Germania i poeti cominciano a comporre opere che mettono in luce la loro sensibilità, le loro emozioni, il loro turbamento, e questa inquietudine esistenziale del poeta e questa inquietudine esistenziale del poeta fanno da sfondo riflettendosi nell’ambientazione naturale lugubre, che porta turbamento. Nell’arte preromantica c'è una preferenza per il momento del tramonto, la notte, per i luoghi appartati, solitari, selvaggi, l'artista, il poeta decide di celebrare Nella sua opera solo ciò che corrisponde ai canoni di bellezza e quindi non tutta la realtà può essere oggetto dell'arte. • La separazione degli stili, ad ogni contenuto deve corrispondere uno stile particolare, ma nello stesso giro di anni in cui in Europa si sviluppa il classicismo comincia a muovere i suoi primi passi anche il preromanticismo, soprattutto nel nord Europa, Inghilterra e Germania, perché la sensibilità preromantica è favorita dall'ambiente, dal clima delle regioni settentrionali d'Europa ed è naturale che L'ambiente determini il carattere degli uomini e la loro sensibilità. l’arte preromantica e romantica, • si concentra Sulla sfera irrazionale, cambia quindi lo strumento di indagine della realtà che non è più la ragione, bensì il sentimento, la sensibilità. L'artista si esprime in assoluta libertà, che non deve essere più ingabbiata all'interno di canoni e modelli, come nell'illuminismo. Durante l’ epoca romantica l'artista è considerato un genio quasi ispirato da una forza soprannaturale, a volte divina, e ritorna in Auge il concetto platonico di furor, secondo cui il poeta, l'artista, è colui che subisce l'ispirazione divina, la patisce, in uno stato di Estasi e di follia come un vero invasato e poi riesce ad esprimere questa esperienza mentale in forme plastiche che possono essere materiche: il poeta è colui che viene toccato da questo furore Divino, colui che se ne fa interprete e che consegna al popolo delle verità che ignora. • Hegel, il grande filosofo romantico tedesco che nel suo testo “fenomenologia dello spirito” afferma che nell'arte romantica c'è una sproporzione tra il contenuto rispetto alla forma: la forma si adegua al contenuto e quindi subisce una deformazione mentre il contenuto è l'aspetto più importante e determina e si determina stravolgendo le forme. IL ROMANTICISMO IN GERMANIA E INGHILTERRA 1 Il romanticismo nasce in Germania in quel movimento letterario dello “Sturm und drang”, attivo fra 1770 e 1785, “tempesta e assalto”. A questo movimento fanno parte autori fondamentali della letteratura dell'epoca come Goethe, autore di molte opere tra cui la più importante il • “Faust”, un lungo dramma in cui si raccontano le vicende di un uomo che ha venduto l'anima al diavolo in cambio di eterna giovinezza • Goethe compone anche un romanzo epistolare, “I dolori del giovane Werther” che sarà il modello per “le ultime lettere di Jacopo Ortis”. • Goethe durante un lungo viaggio che fa in Italia compone inoltre “viaggio in Italia”. Il preromanticismo inglese è caratterizzato della poesia cimiteriale, i maggiori esponenti sono Thomas Gray Edward Young and James Macpherson questi autori e la loro produzione hanno influenzato il Passo de “la notte” e tutta l'ultima fase della produzione di Parini. Il termine “romanticismo” deriva dal termine inglese romantic, coniato a metà Seicento per indicare in maniera dispregiativa gli argomenti fantastici degli antichi poemi cavallereschi. Ma nel 700, in un periodo in cui la letteratura inglese si imponeva sul gusto razionale classico, cambia il suo significato andando ad indicare lo stato d'animo del lettore di fronte a quella materia cavalleresca: una predisposizione alla fantasia, all'immaginazione e una grande emotività (Oggi infatti questo aggettivo si usa per indicare una persona sentimentale, attento alle emozioni). Nell'uso specifico del termine, Romantico va ad indicare il movimento letterario che si sviluppa nella prima metà dell'800 in Europa e per estensione agli altri ambiti culturali si parla di epoca romantica per tutto il 1800. Già a partire dalla fine del 1700 diversi autori si confronteranno nel tentativo di dare una definizione a questa sensibilità, Fra Questi • Rousseau, “un non so che di magico che rapisce la mente e i sensi”. • Kant “la sublimità* o la bellezza che supera la misura comune suol essere chiamata romantica” • Schlegel “la poesia romantica può passare tutti i toni da quello della tristezza a quello della gioia, ma essa contiene sempre un certo che di indefinibile che denota l'origine sua”. da queste quattro definizioni possiamo desumere dei tratti in comune come ad esempio il fatto di • trovare difficoltà nel definire precisamente ciò che è romantico. che deriva dal fatto che con la poesia romantica ci troviamo a fare con qualcosa che esula dall'ambito della ragione, che non può essere catalogato. • Oltre a questo, c'è l'idea del superamento di un limite, di andare oltre la realtà fenomenica, alla ricerca del noumeno che può essere indagato dalla sensibilità ed emotività. Quello che agli illuministi appariva una realtà chiara, ben delineata e facilmente catalogabile comincia ad apparire come un mistero, a partire dalla natura, che si ritiene nascondere delle verità che possono essere palesate solo indagandola attraverso i sensi. Se dobbiamo trovare una parola che possa riassumere la tensione romantica, sarebbe • ricerca, gli artisti del Romanticismo portano avanti una ricerca dell'ignoto, una ricerca inconsueta rispetto quella che aveva caratterizzato l’illuminismo, questa ricerca li porta a confrontarsi con idee come l'infinito, l'assoluto e quindi in epoca romantica rinasce un sentimento religioso, che invece era stato emarginato dalla cultura illuministica, ma la religiosità degli spiriti romantici, non sempre coincide con l'adesione ad una religione confessionale, molto spesso si avverte la necessità di confrontarsi con una dimensione Superiore rispetto a quella dell'essere umano, che non sempre è Dio. Poi ci sono autori che invece riscoprono i valori della religione tradizionale. Questo accade in Francia con Chateaubriand e in Italia con Manzoni. La ricerca romantica è rispetto qualcosa che non si conosce, avvolto nel mistero, e che a volte coincide con cose lontane nel tempo. la ricerca delle origini, della propria cultura e identità nazionale. Questo aspetto del romanticismo è particolarmente importante in ambito tedesco, La Germania è la patria del Movimento romantico anche da istanze politiche Con riferimento al fatto che la Germania venne conquistata da Napoleone e la presenza sul suolo tedesco di truppe francesi fu visto come una violazione della Libertà tedesca da cui nacquero i “discorsi Alla nazione 2 e il comportamento e questo Qualcosa può solo essere intuito. Questo qualcosa sono i sentimenti e le emozioni che condizionano le nostre vite e la storia Ma che non possono essere governati dalla ragione: spesso a muoverci è un sentimento irrazionale che il romanticismo cerca di mettere in luce. ** Buon selvaggio è la denominazione di un mito basato sulla convinzione che l'uomo in origine fosse un "animale" buono e pacifico e che solo successivamente, corrotto dalla società e dal progresso, diventasse malvagio. MADAME DE STAEL Fra i grandi ammiratori della Civiltà Italiana c'è Madame de Stael, francese che Fugge dal suo Paese per essere antinapoleonica e che trova Rifugio a Ginevra, dove ha un castello che diventa un circolo culturale e all'interno del quale si riuniscono esuli politici ma anche intellettuali ginevrini. andando a fondare il gruppo di Coppet dove si parla spesso dell'Italia, la quale rappresenta un amore in comune fra i suoi partecipanti, tra cui Sismonde de Sismondi, il quale scrisse un'opera ’’storie delle repubbliche italiane nel medioevo’’ andando a studiare l'ultimo grande periodo di splendore del nostro paese: le realtà comunali, un’ epoca caratterizzata da libertà, dignità e fermento culturale. In quest’opera afferma che l’età dei comuni fu soffocata Dalla Chiesa cattolica, in particolar modo dalla controriforma, andando a scontrarsi con Manzoni che non riteneva la Chiesa causa del degrado culturale dell’Italia. • Nel 1816 Madame de Stael pubblica un articolo su un giornale italiana ‘’biblioteca italiana’’, intitolato “ Sulla maniera e l'utilità delle traduzioni” dove propone un rinnovamento della letteratura italiana partendo dalle traduzioni, scatenando la polemica tra classicisti e romantici, pro e contro Stael. fra i classicisti Pietro Giordani, amico di penna di Leopardi, che riteneva che la mitologia fosse un patrimonio imprescindibile per gli italiani. i tedeschi nella loro ricerca delle origini sono arrivati a rispolverare antiche leggende medievali perché è nel medioevo che la mitologia Nordica viene espressa in maniera letteraria. Dall'altro lato si pone Giovanni Berchet, autore del Manifesto del Romanticismo italiano il quale sostiene che gli italiani debbano aprirsi alla modernità in “lettera semiseria di Grisostomo a suo figlio” Berchet Fissa un canone, dà delle indicazioni sul tipo di letteratura e sul pubblico a cui rivolgersi. l'opera parte dall'analisi di due ballate di un poeta romantico tedesco, Burger e poi comincia a fare una riflessione sullo scopo della letteratura e sullo spirito poetico, egli sosteneva che ogni uomo ha una predisposizione alla poesia che in determinati contesti diventa vocazione e in altri viene sopito, in base a questi contesti socioculturali Berchet divide il pubblico in tre categorie: • ottentotti, coloro che sono immersi in un contesto culturalmente povero e non hanno modo di apprezzare alcun tipo di letteratura • parigini, che possono vantare l'educazione raffinatissima che li rende dotti anche sui tecnicismi della letteratura e quindi sono lettori molto smaliziati e per questo a volte troppo attenti al dato retorico e incapaci di cogliere la bontà del messaggio letterario • il popolo, presentato da coloro che si trovano a metà, che godono di una modesta cultura letteraria che ha gli strumenti per accedere al dato letterario ma che non sono limitati dalla sovrastruttura della retorica e quindi capaci di farsi penetrare dal messaggio e attraverso di loro il poeta può cambiare la società. CORINNE OU L'ITALIE Nel 1807 scrive ‘’Corinne ou l'Italie’’ che rappresenta una dichiarazione d’amore dell'autrice nei confronti dell’Italia, in quest'opera la Stael riesce a delineare lo spirito nazionale italiano in maniera efficace, cogliendone gli aspetti positivi. L’opera viene considerata da Nancy Miller, critico letterario di genere, il primo romanzo femminista e che ha influenzato la letteratura femminile per l’ 800 e larga parte del 900. La protagonista Corinne è una poetessa che si trova a Roma e che viene Incoronata con la corona d'alloro al Campidoglio per aver raggiunto la gloria poetica, immaginando 5 un cambiamento di genere in un mondo fino ad allora strettamente maschile. Durante il corteo Corinne conosce Lord Nelvil, con il quale Nascerà una storia d'amore infelice e che non troverà mai coronamento. il racconto termina con la morte di lei senza un'unione nonostante entrambi si amassero. il romanzo racconta dei viaggi di Corinne e anche della sua autrice per le città d’Italia. all'interno di questa vicenda Corinne è la figlia di un lord inglese di una donna italiana, la madre muore e il padre si risposa con una nobildonna inglese creando un clima non adeguato per Corinne che lascia la casa patriarcale nonostante la grande stima reciproca, bisogna Infatti considerare che il padre aveva educato Corinne come un uomo. da questo nuovo matrimonio nasce una seconda figlia che era stata promessa in sposa a lord Nelvil che però non la voleva sposare, e per aver disubbidito al padre se ne va in Italia dove conosce Corinne. la Seconda figlia aveva carattere e un'educazione esemplari era più sottomissibile e ubbidiente e rispondente ai canoni del patriarcato. A differenza della prima che aveva uno spirito libero. nella differenza tra il tipo di educazione delle due madri si trova anche la differenza di spirito delle due nazioni uno sregolato e libero e l'altro sottomesso e controllato. Corinne inizia a presentare all'Europa una visione del mondo alternativa a quella maschilista e patriarcale dicendo che anche nello spirito femminile c'è molto di utile. “Una donna che non ha paura degli uomini fa loro paura.” “Più vedo come son fatti gli uomini, e più preferisco i cani.” ALESSANDRO MANZONI NOTIZIE SULLE VITA Alessandro Manzoni nasce a Milano nel 1785 e muore a Milano nel 1873. il padre Pietro Manzoni è solo il padre nominale e tutte le fonti sembrano invece riportare ad essere il figlio di Giulia Beccaria e uno dei fratelli Verri, Giovanni, de Il caffè il giornale illuminista di Milano. Manzoni riceve un'educazione tradizionale all'interno di un collegio religioso molto rigido in cui imparerà greco e latino e pregherà molto, dal quale uscirà a 16 anni ateo per reazione poiché la religione insegnatagli era dogmatica e di imposizione. Una volta uscito comincia a frequentare i circoli letterari dell'epoca conoscendo Foscolo, Vincenzo Monti, Cuoco e Lo Monti ( 2 esuli napoletani che avevano combattuto per la Repubblica di Napoli.) Questo contatto con l'ambiente di orientamento liberale lo lascia affascinato, nel 1805 si trasferisce a Parigi dalla madre dove si era trasferita con Carlo Imbonati, a cui Manzoni dedica il carme In morte. Qui conosce anche filosofi oltre che liberali che propugnano un tipo di letteratura morale utile capace di cambiare la società. la prima opera di Alessandro Manzoni sono degli esercizi di stile, come • l'autoritratto del 1801, e • un'opera sull'impronta classicista ‘il trionfo della libertà’. • la prima opera importante è il carme In morte di Carlo Imbonati del 1806 dove nomina l'oggetto della poesia, secondo Manzoni, il santo vero, la realtà. in questo componimento santo non ha alcuna accezione religiosa, bensì ha il significato di imprescindibile, fondamentale. il 1810 è un anno fondamentale, poiché l'anno della Conversione che si fa risalire ad un evento preciso, l'ingresso di Manzoni alla chiesa di San Rocco a Parigi nel momento in cui veniva celebrato il matrimonio fra Napoleone e una principessa d'Austria. Per questo matrimonio Manzoni perde di vista la moglie Enrichetta Blondel la e si ritrova a pregare per poterla ritrovare e torna Cristiano perché dopo la preghiera la ritrova. ovviamente non si può ricondurre la riconversione ad un unico evento che invece è un percorso lungo e parallelo a quello di sua moglie che da calvinista si stava avvicinando al cattolicesimo, causa per cui la loro casa era sempre occupata da predicatori giansenisti che ripetevano a Enrichetta il messaggio cristiano ( diverso da quello insegnato a Manzoni ai tempi del collegio), in questo modo Manzoni ritrova nella religione un valore Cristiano un sistema di ideali a cui aveva la necessità di rifarsi e da qui in avanti Manzoni scriverà opere in cui la religione è un dato importante se non centrale donandogli anche un valore letterario oltre a quello personale. INNI SACRI 6 Sono dei componimenti di carattere religioso composti fra il 1812 e il 1815 (tranne l'ultimo, La Pentecoste del 1822 che risponde ad un tipo di visione religioso diverso rispetto a quello dei primi inni). Per la stesura di questi componimenti Manzoni sceglie versi cantabili, ottonari ed endecasillabi, i tipici versi della canzone popolare. gli inni sacri sono di carattere corale, non è Manzoni che in questi inni parla del suo ritrovato rapporto con la Fede Cristiana Ma parla del rapporto fra Dio e il suo popolo. Questi inni hanno un carattere descrittivo e narrativo l'evento sacro Infatti viene presentato come un fatto storico, i primi quattro hanno una struttura tripartita: • l’enunciazione del tema • il racconto dell’episodio evangelico • la descrizione delle conseguenze che l’evento ha avuto sulla storia successive dell’umanità. Nelle intenzioni di Manzoni dovevano essere 12 ma ne comporrà soltanto 5 e un sesto sarà lasciato incompiuto ‘’ Ognissanti’’, infatti inizialmente dovevano essere uno per ogni festività liturgica all'interno di un anno, a rispettare questo progetto iniziale però sono solo: - il nome di Maria - il Natale - la Passione - la Resurrezione Questi inni sono stati scritti quasi di getto, nell'enfasi di una forte ispirazione dovuta alla conversione del 1810, ispirazione destinata a scemare e che unita a nuovi interessi porterà Manzoni ad abbandonare il progetto, per poi riprenderlo nel 1822 con '' La Pentecoste'' con un tono totalmente diverso, dove l'obiettivo si sposta dal concetto di grazia (presente nei primi 4 inni) all'elaborazione del concetto di provvidenza. Infatti, i primi quattro presentano l'entusiasmo del neofita, il nuovo credente, di quando si abbraccia una nuova Fede lo si fa in maniera acritica e con entusiasmo. una concezione che dura pochi anni, essendo una concezione del Cristianesimo infantile. IL NATALE Qual masso che dal vertice Di lunga erta montana, Abbandonato all’impeto Di rumorosa frana, Per lo scheggiato calle Precipitando a valle, Batte sul fondo e sta; Là dove cadde, immobile Giace in sua lenta mole; Nè, per mutar di secoli, Il Natale inizia con una similitudine del Peccato Originale con un masso che dalla cima di una montagna cade nel fondovalle, il peccato è paragonato ad una discesa rovinosa dall'altezza del paradiso terrestre ad un luogo privo di luce in cui non arrivano i raggi del sole in cui questo masso è destinato a rimanere finché qualcuno non lo riporterà in alto e lo salverà. Il primo termine di paragone è rappresentato 7 Del suo sublime altar? E allor che dalle tenebre La diva spoglia uscita, Mise il potente anelito Della seconda vita; E quando, in man recandosi Il prezzo del perdono, Da questa polve al trono Del Genitor salì Compagna del suo gemito, Conscia de’ suoi misteri, Tu, della sua vittoria Figlia immortal, dov’eri? In tuo terror sol vigile, Sol nell’obblio secura, Stavi in riposte mura, Fino a quel sacro dì, Quando su te lo Spirito Rinnovator discese, E l’inconsunta fiaccola Nella tua destra accese; Quando, segnal de’ popoli, Ti collocò sul monte, E ne’ tuoi labbri il fonte Della parola aprì. Come la luce rapida Piove di cosa in cosa, E i color vari suscita Dovunque si riposa; Tal risonò moltiplice La voce dello Spiro: L’Arabo, il Parto, il Siro In suo sermon l’udì. Adorator degl’idoli, Sparso per ogni lido, Volgi lo sguardo a Solima, Odi quel santo grido: Stanca del vile ossequio, La terra a LUI ritorni: E voi che aprite i giorni Di più felice età, Spose, che desta il subito Balzar del pondo ascoso; Voi già vicine a sciogliere Il grembo doloroso; Alla bugiarda pronuba Non sollevate il canto: Cresce serbato al Santo Quel che nel sen vi sta. Perché, baciando i pargoli, La schiava ancor sospira? E il sen che nutre i liberi paradossale per la quale ad essere salvati possono essere anche colori che sulla terra si comportano male, già che la grazia riguarda le anime ancor prima che si incarnano. i giansenisti sostengono che la grazia Divina oltre che determinare la salvezza dopo la morte determini il comportamento sulla vita terrena, un’anima prescelta, toccata dalla grazia, non si comporta in modo difforme dalla morale cristiana. La visione luterana e giansenista va però a limitare il concetto di libero arbitrio secondo cui la salvezza non è qualcosa di già dato, ma è un obiettivo da conquistare l'uomo è libero di scegliere del suo destino, perché nella visione Cattolica il dono più grande di Dio è la libertà che può essere male impiegata e di conseguenza portare alla dannazione.) il concetto di predestinazione salvaguarda l'idea di libero arbitrio ma allo stesso tempo prevede la presenza dell'azione divina nella storia. provvidenza, insieme delle azioni di Dio compute nella storia per soccorrere gli uomini e aiutarli a compiere il loro destino. La provvidenza non è qualcosa di impersonale, ma è qualcosa che abita in noi, lo spirito divino, che vive e soffre con noi, è qualcosa di relazionale, Fra il singolo e il suo Dio, e proprio perché ha questa natura irrazionale può cambiare la storia attraverso l'azione umana. la provvidenza non si subisce, e non si agisce, ciascuno di noi è artefice della provvidenza. La pentecoste, 50 giorni dopo la pasqua, giorno in cui sugli apostoli scende una lingua di fuoco, lo spirito santo, che rappresenta l'unione fra la carne e lo spirito. dopo questo gli Apostoli sono capaci di parlare tutte le lingue del mondo per rendere il massaggio di Dio universale. questo inno è quasi una preghiera, la poesia comincia con una Triplice definizione della chiesa, comunità dei fedeli che non concilia alcuna gerarchia definita • madre dei Santi, • immagine della città suprema, • conservatrice del sangue di cristo. al verso 6 vengono riferiti tre verbi all'azione della Chiesa • soffrire, • combattere, • pregare. quella di Manzoni è l'immagine di una Chiesa attiva, militante, che costruisce la storia, che agisce in tutto il mondo dall'uno all'altro Mar, dilatazione spaziale. ''dov'eri chiesa alle tue origini, dove ti nascondevi 10 Invidïando mira? Non sa che al regno i miseri Seco il Signor solleva? Che a tutti i figli d’Eva Nel suo dolor pensò? Nova franchigia annunziano I cieli, e genti nove; Nove conquiste, e gloria Vinta in più belle prove; Nova, ai terrori immobile E alle lusinghe infide, Pace, che il mondo irride, Ma che rapir non può. O Spirto! supplichevoli A’ tuoi solenni altari; Soli per selve inospite; Vaghi in deserti mari; Dall’Ande algenti al Libano, D’Erina all’irta Haiti, Sparsi per tutti i liti, Uni per Te di cor, Noi T’imploriam! Placabile Spirto, discendi ancora, A’ tuoi cultor propizio, Propizio a chi T’ignora; Scendi e ricrea; rianima I cor nel dubbio estinti; E sia divina ai vinti Mercede il vincitor. Discendi Amor; negli animi L’ire superbe attuta: Dona i pensier che il memore Ultimo dì non muta; I doni tuoi benefica Nutra la tua virtude; Siccome il sol che schiude Dal pigro germe il fior; Che lento poi sull’umili Erbe morrà non colto, Né sorgerà coi fulgidi Color del lembo sciolto, Se fuso a lui nell’etere Non tornerà quel mito Lume, dator di vite, E infaticato altor. Noi T’imploriam! Ne’ languidi Pensier dell’infelice Scendi piacevol alito, Aura consolatrice: Scendi bufera ai tumidi Pensier del violento: Vi spira uno sgomento Che insegni la pietà. piccola comunità di fedeli dopo la morte di Gesù?'' la chiesa delle origini viene rappresentata, che ha paura delle persecuzioni, l'immagine di questa condizione di segretezza e la piccola comunità trova nuova energia, coraggio, Esce allo scoperto, non si nasconde fino a diventare la luce del mondo. i versi 37-40 sono una traduzione poetica del Vangelo di Matteo, l'immagine successiva che Manzoni rappresenta è quella della luce , in questa similitudine Manzoni crea anche una sorta di sinestesia fra il primo e il secondo termine di paragone, la voce dello spirito che si sente viene paragonato alla luce che invece si vede coagulando due termini di paragone che appartengono a due sfere sensoriali diverse, similitudine eterea di due elementi astratti. dal verso 49 Manzoni passa ad analizzare gli effetti dello Spirito Santo sul mondo attraverso l'esempio di diversi personaggi: il miscredente colui che crede agli idoli, Le Spose in dolce attesa, le schiave, E con questo sempre riflette sulla condizione negativa della schiavitù, ma senza fare un appello alla sua abolizione ma piuttosto un appello alla libertà dell'umanità, schiava del peccato, che viene aggravata se le si aggiunge la schiavitù della popolazione. Questa sezione si conclude al verso 80 affermando che lo spirito santo è una forza rivoluzionaria che libera l'umanità dalle sue catene, strettamente collegato con l'esempio della schiava, a partire dal verso 81 inizia un’invocazione allo Spirito Santo affinché discenda di nuovo sulla terra e dia nuova vitalità agli uomini, e li sostenga nella loro fatica, ritorna l'attenzione alle condizioni umane, e a partire dal verso 113 elenca le figure di cui hanno più bisogno di sostegno ovvero l'infelice, il violento, il povero e il ricco avaro, e con queste ultime figure sembra anticipare i personaggi dei Promessi Sposi. 11 Per Te sollevi il povero Al ciel, ch’è suo, le ciglia, Volga i lamenti in giubilo, Pensando a Cui somiglia: Cui fu donato in copia, Doni con volto amico, Con quel tacer pudico, Che accetto il don ti fa. Spira de’ nostri bamboli Nell’ineffabil riso; Spargi la casta porpora Alle donzelle in viso; Manda alle ascose vergini Le pure gioie ascose; Consacra delle spose Il verecondo amor. Tempra de’ baldi giovani Il confidente ingegno; Reggi il viril proposito Ad infallibil segno; Adorna le canizie Di liete voglie sante; Brilla nel guardo errante Di chi sperando muor. LA PRODUZIONE TRAGICA TEMA DEL MALE NELLA STORIA dopo la fase degli inni sacri Manzoni comincia una riflessione approfondita sul messaggio cristiano e sull'immagine Dio e quando Manzoni confronta il Dio cristiano, creatore con la condizione del creato, storico del mondo, non può che scoprire una dolorosa contraddizione, il dubbio che comincia ad assalire Manzoni è Come si può conciliare le immagini di un Dio buono e giusto con l'immagine di un mondo dove il male è costante? lui sa che un certo grado di male è dato dalla cattiva condotta umana, la guerra deriva dall' allontanamento degli uomini dal suo messaggio, ma un altro tipo di male, quello sofferto degli innocenti che non trova giustificazione, che diventa un assillo per Manzoni, come si può spiegare il male che affligge gli innocenti? Come si affronta? la conclusione a cui Manzoni arriva dopo aver compiuto degli Studi sulla storia Dove vede che il male è stato costante è l'idea della provvidenza, un concetto debole, non abbastanza convincente per chiudere la questione. Manzoni può anche essere considerato romantico dal momento che si è confrontato col tema dell'assoluto e con la tragicità della vita, Infatti Manzoni fa coincidere l'assoluto con Dio. intorno a queste problematiche Manzoni costruisce le sue due tragedie e non potrebbe essere diversamente dal momento che le contraddizioni di cui abbiamo parlato restano degli enigmi e il miglior modo per rappresentare degli enigmi sono le tragedie, e lo fa nel • Conte di Carmagnola e • nell’Adelchi: due tragedie di argomento storico CONTE DI CARMAGNOLA 12
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