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Romanticismo+ Manzoni, Appunti di Italiano

Riassunti sul romanticismo e Manzoni. “I classici nostri contemporanei 4”

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 15/11/2021

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Scarica Romanticismo+ Manzoni e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Manzoni: La Vita: Nasce a Milano nel 1785, dal conte Pietro e da Giulia Beccaria, figlia di Cesare Beccaria, uno dei più illustri rappresentanti dell'Illuminismo lombardo. Tra il 1791 e il 1801, Manzoni studia in alcuni collegi religiosi, dove riceve un'educazione classica, nutrita da idee razionalistiche e libertarie. Terminati gli studi liceali conduce per qualche anno una vita gaudente tra il gioco e le avventure galanti. Masi dedica anche al lavoro intellettuale, scrivendo molte opere poetiche nel gusto classicistico dell’epoca. Manzoni si inserisce nell'ambiente culturale milanese del periodo Napoleonico e frequenta poeti già famose come Monti e Foscolo. Nel 1805 raggiunge la madre a Parigi ed entra in contatto con gli ideologi, un gruppo di intellettuali dalle posizioni liberali e dall’altro rigore morale, considerati gli eredi del patrimonio illuministico. A Parigi frequenta alcuni ecclesiastici giansenisti Nel 1808 sposa la giovanissima Enrichetta Blondel con un rito calvinista. Nel 1810 si converte al cattolicesimo e si trasferisce definitivamente a Milano. Questo profondo rinnovamento spirituale influenza anche l’attività intellettuale e letteraria, poiché Manzoni: O abbandona la poesia classicheggiante O trail 1815e il 1815 si dedica alla stesura dei quattro “Inni Sacri”, che aprono la strada a una serie di opere di orientamento romantico. Gli anni tra il 1816 e il 1827 sono caratterizzati da una grande attività, difatti Manzoni compone: “le Odi civili” “la Pentecoste” “le Tragedie” Alcuni “saggi di tipo storico-culturale” L'autore realizza anche due differenti redazioni del suo romanzo storico, “I Promessi Sposi”: -la prima tra il 1821 e il 1823, che intitola “Fermo e Lucia” -la seconda nel 1827 che pubblica con il titolo definitivo “I Promessi Sposi” \AAAZ4 Nel 1827 si può considerare concluso il periodo creativo di Manzoni, difatti in seguito si dedica esclusivamente ai suoi interessi storici, filosofici e linguistici. Nello stesso anno soggiorna a Firenze per alcuni mesi, con lo scopo di migliorare la sua conoscenza del fiorentino usato nella conversazione colta, che egli individua come livello linguistico ideale. Rientrato a Milano, procede a una revisione completa dei “Promessi Sposi”, che si conclude nel 1840 con la pubblicazione della redazione definitiva. Gli anni della maturità e della vecchiaia sono caratterizzati dall’amicizia con il filosofo cattolico Antonio Rosmini, e da una lunga serie di lutti familiari. Nonostante il suo atteggiamento schivo e appartato, Manzoni diventa una figura “pubblica”, soprattutto grazie al grandissimo successo del suo romanzo. Animato da sinceri sentimenti patriottici e unitari, segue con entusiasmo gli avvenimenti dell’esperienza risorgimentale senza mai prendervi parte attivamente. Costituitosi il Regno d’Italia, nel 1860 viene nominato senatore e diventa un punto di riferimento per la poesia italiana che vede in lui una guida intellettuale, morale e politica. Muore a Milano nel 1873. Gli esordi e la riflessione sulla letteratura: Le prime opere di Manzoni sono perfettamente allineate con il gusto classicistico dell’epoca, e sono caratterizzate da: -un linguaggio aulico, -un ricco apparato retorico, -frequenti rimandi mitologici e dotti. Nel 1801 l’autore scrive “Trionfo della libertà” : -una visione allegorica in terzine -che ha come modello: Vincenzo Monti -nell’opera esalta/inneggia la Rivoluzione francese -critica/si scaglia contro la tirannide politica e religiosa. Tra il 1802 e il 1804 lo scrittore si dedica alla stesura di quattro componimenti in endecasillabi sciolti, intitolati “Sermoni”, in cui prendendo come modello Parini, critica gli aspetti del costume contemporaneo. Nel 1803 termina “l’Adda”: -poemetto idilicco -destinatario: Vincenzo Monti Del 1805 è invece il “Carme in morte di Carlo Imbonati”: -il poeta immagina che il compagno della madre gli appaia in sogno dandogli nobili ammaestramenti di vita e di poesia. -in questo componimento in endecasillabi sciolti, Manzoni celebra l’ideale del “giusto solitario”, che prende le distanze dal caos della storia e si rifugia nella propria virtù e nella solitudine, dedicandosi al culto delle lettere. -lo scrittore riconosce inoltre nella: O Sincerità O Rigore morale Due valori a cui si deve sempre ispirare la scrittura letteraria. Nel 1809 compone ancora: -un poemetto mitologico intitolato “Urania”, che esalta la funzione civilizzatrice della bellezza e delle arti (tema caro alla cultura neoclassica), -un carne intitolato “A parteneide” . «Aprile 1814 -Il proclama di Rimini Nel 1821 Manzoni compone 2 odi civili: ® Marzo 1821: è dedicata ai moti rivoluzionari e alla speranza di un interevento dell'esercito piemontese al fianco degli esorti lombardi. | fatti contemporanei sono visti nella prospettiva religiosa: -Dio soccorre i popoli che lottano per l’indipendenza. * il 5 Maggio: è inspirata alla morte di Napoleone e ripercorre l’alternanza di glorie e sconfitte dell’imperatore francese per riflettere sulla vanità delle imprese terrene di fronte alla prospettiva dell'eternità. Rientrano nella Poesia lirica di argomento civile anche “i Cori delle tragedie” nei quali troviamo caratteristiche innovatrici come: © Manzoni che analizza il passato con un autentico senso della storia, nel tentativo di ricostruire fedelmente la fisionomia di epoche lontane per comprendere meglio il presente. O ldue diversi periodi storici: -nel “Coro del conte di Carmagnola”, il poeta si scaglia con forza contro le lotte fratricide che dividevano il popolo italiano nel Quattrocento, -mentre nel “primo (1) Coro dell’Adelchi” descrive le misere condizioni dei latini dell’VIII secolo divisi tra 2 dominatori: longobardi e franchi. Le analogie tra gli avvenimenti del passato e la situazione politica contemporanea contenute in entrambi i passi, consentono così all'autore di condurre una riflessione sui problemi dell’Italia risorgimentale. Le tragedie: A partire dal 1816 Alessandro Manzoni si dedica al genere tragico, i principi che lo guidano sono posti in forma chiara e sistematica in un ampio saggio del 1820: “La Lettera al Signor Chauvet sull’unità di tempo e di luogo nella tragedia”. In questa epistola lo scrittore riflette sull’influenza che il teatro può esercitare sul pubblico in obbedienza alla sua rigida coscienza morale e alla sua concezione di una letteratura utile. La tragedia classicheggiante, a suo parere, propone modelli di comportamento inadeguati, poiché è caratterizzata dal “falso” o dal “romanzesco”, ovvero da una forzatura religiosa dei caratteri e delle passioni umane, che non corrisponde alla realtà. AI contrario secondo lo scrittore solo un teatro che si ispiri al “vero” può avere influssi positivi sugli spettatori. Influenzato dalla lettura di drammi storici di Shakespeare e da alcune opere teoriche del romanticismo tedesco, Manzoni tenta di adeguare la produzione drammatica ai suoi principi di poetica attraverso l’introduzione di 2 novità: -la scelta degli argomenti storici -il rifiuto delle unità aristoteliche La scelta degli argomenti storici: O Critica della tragedia di ispirazione classica, perché ambienta l’azione in un mondo fittizio, fuori dalla storia, sottratto a ogni legame con un tempo e uno spazio concreti. © Manzoni sostiene invece che non vi sia bisogno di inventare fatti o luoghi inesistenti, perché nella storia si trova il più ricco repertorio di soggetti drammatici. O Ilpoeta è pertanto tenuto a ricostruire un determinato contesto storico nel modo più fedele possibile, ma può anche dare libero sfogo alla sua attività nell’immaginare i pensieri e i sentimenti dei personaggi. Il rifiuto delle unità aristoteliche: Il Drama classico osservava inoltre rigorosamente le unità: di tempo di luogo e di azione. -Unità di tempo i fatti si svolgono nell’arco di una giornata -Unità di luogo + non vi sono mutamenti di luogo -Unità di azione non si intrecciavano fra loro azioni diverse Al contrario Manzoni decide di liberarsi e non seguire le unità aristoteliche, poiché non voleva sentirsi costretto a forzare sulla scena i tempi necessari all'evoluzione dei pensieri e delle passioni dei personaggi. Un'altra novità introdotta dalla tragedia Manzoniana è rappresentata infine dal: Coro esso non ha più, come accadeva nella tragedia greca, funzione di indicare al pubblico i pensieri e i sentimenti che l’azione deve ispirare, ma è un “cantuccio” che l’autore riserva a sé. (un momento lirico in cui può esprimere la propria visione e le proprie reazioni soggettive di fronte ai fatti tragici, e svolgere delle riflessioni di ordine generale). La prima tragedia, “Il Conte di Carmagnola”, viene scritta tra il 1816 e il 1820, e si incentra sulla figura di un capitano di ventura, Francesco Bussone. Sospettato di tradimento dai Veneziani e condannato a morte nel 1432. Manzoni vi analizza il conflitto tra l’uomo d’animo elevato e la ragion di Stato con i suoi bassi intrighi. La tragedia affronta dunque un tema centrale della riflessione manzoniana: la storia umana come trionfo del male a cui si contrappongono alcuni esseri incontaminati, destinati inevitabilmente alla sconfitta. La seconda tragedia, “L’Adelchi”, è composta tra il 1820 e il 1822, e metta in scena il crollo del regno longobardo in Italia nell’VIII secolo sotto l’urto dei Franchi di Carlo Magno. Il titolo proviene dal nome del protagonista, il figlio del re longobardo Desiderio. In questa tragedia il conflitto tragico consiste nella contrapposizione tra i personaggi politici: Desiderio e Carlo Magno, animati solo dall’interesse della ragion di Stato e dalla passione di dominio. E i personaggi ideali: Adelchi e la sorella Ermengarda, che nella loro purezza sono inadatti a vivere nel mondo e sono destinati alla sconfitta. Potranno trovare solo in un’altra vita la soluzione dei loro tormenti.
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