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Romanzo e film: Il Gattopardo, Appunti di Letteratura

Spiegazione del romanzo e del film Il gattopardo, di Lampedusa e Visconti, appunti di lezione

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 22/05/2024

sa-ra-56
sa-ra-56 🇮🇹

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Scarica Romanzo e film: Il Gattopardo e più Appunti in PDF di Letteratura solo su Docsity! Cambia interpretazione romanzo da Gattopardo Libro (1958 romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa) a Gattopardo film (di Luchino Visconti). Il film descrive un’idea completamente diversa dal romanzo per scelta del regista, ma non ci accorgiamo. La ricostruzione di ambiente, dialoghi, abiti è maniacale, ma dei piccoli/grandi tagli fanno sì che sia diverso. Gattopardo, oltre al felino, può avere anche un altro significato traslato, in particolare col termine gattopardismo (termine coniato appunto dal titolo del romanzo di Lampedusa, che evidenzia il successo dell’opera), sinonimo di trasformismo, ovvero l’attitudine dei politici a cambiare idee o schieramento pur di rimanere in politica, perché appunto uno dei personaggi è così: Tancredi Falconeri, nipote giovane spregiudicato del principe Fabrizio , che punta al mantenimento del prestigio sociale, ‘tutto deve cambiare purché tutto resti come prima’ (cit.), il cambiamento deve essere solo esteriore, non nella sostanza. Il gattopardo è il racconto di una famiglia nobiliare che perde man mano i soldi (ma non titoli e privilegi) ed è costretta a fare un’alleanza con la borghesia in ascesa, la classe che vuole voce negli scambi coi potenti, una classe ricca, con denaro, ma senza titoli, in modo da unire titoli a soldi e sono tutti contenti; struttura ed esito molto simile a Mastro Don Gesualdo. Da sottolineare che sono unioni matrimoniali sterili, senza figli, il vantaggio è solo per l’individuo, non per l’intera famiglia o la classe sociale. Non è come Gesualdo che abbandona famiglia vecchia per sposare una nobile, nel Gattopardo c’è comunque un abbandono emotivo forte: sposa la bellissima Angelica, è facile scambiare interesse per amore, è una bella coppia; il padre di Angelica è un rozzo, Calogero, ma è furbo ed acuto e vuole approfittare della situazione di Tancredi. Don Calogero sa che i nobili per riprendersi dal tracollo vendono i terreni a pezzi, quindi lui ha acquistato tantissimi terreni dai nobili in fallimento. Il sacrificio di cui parliamo è che Tancredi in realtà era innamorato della cugina Concetta, che mai si sposerà, lei non si creerà una vita, è rimasta vittima delle scelte di altri. È un romanzo storico, ambientato negli stessi anni di quelli di Verga (tra prima e dopo Unità D’Italia), in cui cambia la definizione di stato, i politici, c’è la necessità di mantenere il potere anche in un nuovo ordine. A Tancredi interessa Angelica anche per avere ruolo in politica, i nobili non ottenevano voti, quelli sposati con borghesi sì. Complessa vicenda editoriale: il romanzo non è stato pubblicato con l’autore in vita (lui muore nel 1957, il romanzo esce l’anno dopo) e vince il premio Strega, è un caso unico. Questa anomalia si può spiegare come risarcimento postumo all’autore per l’iter di pubblicazione travagliato. Infatti Mondadori nel 56 ed Einaudi nel 57 rifiutano di pubblicarlo, il responsabile in entrambi i casi era Elio Vittorini, per due diversi motivi. Lui non fa un vero e proprio rifiuto ma mostra perplessità, chiede piccole modifiche prima di pubblicarlo. Ripercorrendo la vicenda ci accorgiamo che il libro arriva in Mondadori per una raccomandazione da parte del cugino poeta allora famoso Lucio Piccolo (non vera e propria, si segnala solo che è suo parente). Per questo il testo viene guardato con un po’ più di attenzione: viene mandato a tre lettori collaboratori che avrebbero dovuto compilare un parere di lettura e stendere un giudizio su trama, stile e lingua e se pubblicarlo o meno secondo loro (anche se il verdetto finale spetta all’editore o il responsabile della collana). Le prime due letture dicono una sì e una no, la terza non scioglie i dubbi; quindi, le schede vengono date a Elio Vittorini, responsabile delle pubblicazioni Mondadori. Non dice che non deve essere pubblicato, dice che è meritevole ma presenta qualche difficoltà, che chiede di sistemare per poterlo pubblicare (le sistemerà, colmerà alcune parti, 1/3 del romanzo). Nel caso di Einaudi ragiona seguendo logiche non esclusivamente commerciali (Mondadori deve badare anche all’economia, continuare a mandare indietro e farsi rispedire lo stesso romanzo occupa troppo lavoro, quindi Arnoldo Mondadori, presidente, dice a Vittorini che Lampedusa si incula, allora lo invia ad Einaudi), in quel periodo Vittorini gestiva una collana chiamata ‘I Gettoni’, molto economica anche nei materiali e nelle decorazioni, dedicata agli esordienti, ma anche qui deve rifiutarlo perché la collana è dedicata ai giovani esordienti, lui era vecchio, e non poteva descrivere ciò che veniva ricercato, ovvero la descrizione di un’Italia attuale; un romanzo storico di un autore vecchio non può trovar spazio. Non l’hanno postato con altre collane perché quando si lanciano nuovi autori è un rischio, libri e copertine costano tanto nelle altre, non possono permettersi di perdere soldi a caso. Lampedusa muore pochi giorni dopo la lettera di rifiuto; chi è intorno a lui, tra vedova e cugino, non si arrende, riescono a portare il libro nelle mani di Giorgio Bassani (ebreo che scrive romanzi in maniera tradizionale che finiscono male, come ‘Il Giardino Dei Finzi Contini’, quando si diffonde il romanzo sperimentale viene preso di mira perché non sa rinnovarsi), che lavora per Feltrinelli (contraddizione perché è casa editrice che pubblica quasi tutti i romanzi sperimentali, ma nelle loro collane trovano spazio anche i classici, come appunto Bassani con la collana ‘Biblioteca Di Letteratura’), che alla prima lettura decide di pubblicarlo; venderà tantissimo. Il suo successo, oltre alla bellezza in sé del romanzo, è legato a tutto questo scandalo e dal film uscito nel 1963. La copertina del 2013 verrà fatta da un nipote adottivo di Lampedusa, storia simpatica perché è come nei personaggi. Il libro è diviso in 8 parti (Vittorini ne ha lette 4 o 6, non tutte) e ogni parte è identificata da una data, non ci sono titoli, solo contestualizzazioni storiche. Da maggio 1860, in maniera più o meno continua fino a novembre 1862, seguita da un salto cronologico a luglio 1883 e maggio 1910 (ultime due parti che fungono da epilogo delle vicende dei personaggi, come la morte nel luglio di Don Fabrizio e il colloquio finale nel maggio tra Concetta e Angelica, seguita dalla morte del cane di Fabrizio, Bendicò, che chiude la vicenda del gattopardo). La focalizzazione è tutta sulle vicende familiari, non sulle vicende storiche. Maggio 1860 è lo stesso momento in cui la spedizione dei mille sbarca a Marsala e l’insurrezione di Palermo per accogliere i garibaldini; ottobre 1860 è lo stesso del plebiscito per l’annessione della Sicilia al Regno D’Italia; Agosto 1862 coincide con la giornata. In questo lasso di tempo avvengono le vicende fra Tancredi ed Angelica. Non è una storia che guarda al progresso, rimane ferma a sé stessa. Segue la linea del romanzo Antistorico (termine coniato da Roberto Spinazzola), partita da Verga (che dice che la storia è immobile) con il Ciclo Dei Vinti. Il romanzo storico si basa su una situazione di progresso, nell’Antistorico invece ci sono tentativi di riscatto sociale, di miglioramento, ma escono distrutti dalla lotta per il progresso. I tre autori che rispecchiano più questo movimento sono: -Federico De Roberto, con ‘i Viceré’, romanzo poco letto e poco apprezzato, è cattivissimo, una crudeltà clamorosa. Temi storici: Unità D’Italia, Presa di Roma, Prime elezioni a suffragio allargato (tutto nella seconda metà del 1800). STORIA ULTRACONTEMPORANEA
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