Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Romeo e Giulietta Trama + commento, Appunti di Letteratura Inglese

- Riassunto di ogni atto -commento e spiegazione per ogni atto - in italiano

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 07/01/2021

ilaria110
ilaria110 🇮🇹

4.4

(24)

21 documenti

1 / 8

Toggle sidebar

Anteprima parziale del testo

Scarica Romeo e Giulietta Trama + commento e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! ROMEO E GIULIETTA La storia non era una storia innovativa, il pubblico elisabettiano già la conosceva ma Shakespeare si ispirò alla NOVELLISTICA ITALIANA E FRANCESE dando così elementi nuovi. Prese spunto dalle “Metamorfosi” di Ovidio e in particolare dalla storia di Priamo e Tisbe (in cui il filo conduttore è l’Eros e il Thanatos, cioè l’amore e la morte). Romeo e Giulietta colpisce il pubblico perché viene meno alle condizioni del teatro elisabettiano: - No uccisioni tra parenti per vendetta - No uccisioni brute o violente - Rapporto uomo-donna anima l’opera Rispetta però una convenzione del teatro elisabettiano: i personaggi principali sono sempre preceduti sulla scena da quelli minori, meno importanti, per aiutare lo spettatore a capire chi abbia il ruolo di rilievo ma anche per sottolineare la loro entrata in scena. PROLOGO: IL CORO Il coro introduce l’argomento dell’opera sotto forma di SONETTO. È composto da solo una persona per mancanza di attori ma è comunque una rievocazione del teatro greco. Il sonetto è composto da 14 versi con rime incatenate (AB-AB) mentre gli ultimi due versi sono un Distico a rima baciata (AA). È scritto con il pentametro giambico perché è un metro che predilige il ritmo e non solo la rima. Indica le coordinate del I atto ma anche di tutta la storia: - 2 casate con antico rancore - Esplicita l’ambientazione (Verona) - Sangue - Anticipa la conclusione dicendo che per arrivare alla pace ci sarà la morte - Metateatro negli ultimi versi (quando dice “HERE”) va a esplicitare la finzione - Parla di “STAR-CROSS” per riferirsi alla tragedia dei due amanti infelici fino alla fine - Dice la durata dell’opera teatrale: due ore ATTO I SCENA I L’opera si apre con Sampson e Gregory due servi della casata dei CAPULETI. Anticipano i conflitti delle due casate e usano un linguaggio audace dal registro basso, ci sono battute rapide e giochi di parole prettamente maschili sull’argomento della VERGINITA’ (tema importante dell’opera che viene subito introdotto nella prima scena – VERSO 19/20). VERSO 65: entrano in scena Tebaldo (Capuleti) e Benvolio (Montecchi) c’è una vera STREET FIGHTING (forse senso della contemporaneità di Shakespeare). Poi entrano i due capi delle casate con le rispettive mogli: Capuleti è pronto a combattere ma viene preso in giro da sua moglie perché ormai vecchio. Entra il PRINCIPE DELLA SCALA, signore di Verona, per placare gli animi: - Fa un discorso utilizzando un registro alto (es: “fontane purpuree” = sangue versato / “acciaio macchiato” = spade) - Nel discorso fa una SANZIONE alle due casate: o trovano un punto d’accordo per la pace o pagheranno con la vita. Lo fa usando giochi di parole (es: “mani incancrenite dalla pace” “odio incancrenito”). Per cui invita i due rispettivi capi a parlare con lui (uno subito e l’altro nel pomeriggio). In scena rimangono i Montecchi e Benvolio: la madre di Romeo è preoccupata per suo figlio e Benvolio si fa portavoce dello stato d’animo di suo cugino Romeo che è innamorato di una ragazza che non contraccambia. Benvolio usa un linguaggio AULICO per descrivere i sentimenti del cugino e al VERSO 155 entra in scena Romeo. Romeo confessa con i termini DELL’AMOR CORTESE l’amore che prova per Rosalina descritta come Donna-Angelo e usa continui ossimori (dal verso 175 in poi) per intensificare il suo messaggio. Benvolio crede che questo amore opprime il cugino e cerca di capire chi sia questa ragazza dato che Romeo non gli dice il nome. SCENA II Si apre con il vecchio Capuleti e con il pretendente di sua figlia: PARIDE  anticipano l’entrata in scena di Giulietta il cui nome ancora non è rilevato. Si sa solo che è giovane e che ancora deve compiere 14 anni. Il padre cosciente che sua figlia sia ancora giovane dice a Paride di aspettare che “altre 2 estati appassiscano”. Il vecchio Capuleti invita Paride alla sua annuale festa. Viene mandato un servo a girare x Verona cosicché possa invitare i signori della città. Paride e Capuleti non + in scena. Rimane il servo analfabeta che incontra per caso Romeo e Benvolio. Romeo legge la lista al servo il quale, a sua volta, li invita alla festa non sapendo che sono due Montecchi. Benvolio incita Romeo ad andare alla festa per fare “chiodo scaccia chiodo” e per fargli capire che ci sono ragazze + belle della sua amata (utilizzando sempre il linguaggio dell’amor cortese). Alla fine Romeo accetta di andare alla festa. SCENA III Siamo a casa dei Capuleti ed entra in scena la balia di Giulietta (personaggio forte con il ruolo di “vice madre” e che sarà paragonata alla sfera affettiva di Madonna Capuleti, fa battute comiche ed audaci). La madre di Giulietta la chiama e la mette al corrente di Paride ma la balia è contraria perché G. è ancora giovane e inizia a ricordare l’infanzia di G. come per dire che ancora è piccola. Paride è descritto da Madonna Capuleti come se fosse un libro da leggere e incita G. a sposarsi dicendole che così potrà essere + indipendente. Giulietta è titubante ed esprime il suo stato d’animo con il BLANK VERSE (cioè il VERSO LIBERO). Alla fine entra un servo che annuncia l’arrivo degli invitati. SCENA IV Entrano Romeo, Mercuzio e Benvolio con altri personaggi che portano delle torce e le maschere che servono ai 3 per intrufolarsi senza farsi riconoscere. Mercuzio entra in scena per la prima volta invitando Romeo a ballare il quale rifiuta dicendo che ha “un animo di piombo”. Mercuzio ha una reazione un po’ aggressiva, sa usare bene il linguaggio e suggerisce a Romeo di farsi prestare le ali da Cupido e volare sopra di tutti (nel senso di lasciarsi andare un po’). Ma Romeo dice che la freccia di Cupido lo ha trafitto troppo e non può volare  è troppo innamorato che non degna le altre neanche di uno sguardo. Mercuzio è determinato ad aiutare Romeo e vuole “tirarlo fuori da questo amore” e mentre stanno per entrare Romeo ha la sensazione che non dovrebbero entrare affatto perché ha fatto un SOGNO PREMONITORE. Mercuzio gli dice che i sogni spesso sono ingannevoli ma per Romeo sono invece indicatori della realtà (qui c’è il discoro sulla fata fatto da Mercuzio). SCENA V È la scena in cui Romeo e Giulietta si incontrano. Gli invitati sono arrivati e Capuleti invita le donne a ballare. Romeo vede una donna ballare e chiede a un servo chi sia, ma il servo non gli sa rispondere. È Giulietta. Romeo elogia la sua luminosità, il candore della sua pelle e ha un desiderio improvviso di toccarle la mano. Tebaldo (un Capuleti) riconosce Romeo dalla voce e chiede una spada per ucciderlo ma viene fermato dal vecchio Capuleti. Tebaldo di allontana. Frate L. e R. si parlano e si confrontano e frate L. gli suggerisce di raggiungere G. per consumare il matrimonio. Scena IV Il tempo che scorre è scandito dal canto dell’usignolo e dall’allodola. R. e G. sono insieme e sta arrivando il giorno = R. non è + al sicuro lì con lei (di notte sono protetti ma di giorno no. Giorno=nemico). Nella seconda parte della scena si intensificano le minacce ai 2 amanti. Entra la balia e R. ha poco tempo per scappare ma dal balcone G. si affaccia e gli dice che ha un brutto presentimento. Romeo se ne va ed entra Madonna Capuleti che trova G. in lacrime. Madonna Capuleti pensa che sua figlia stia piangendo la morte di Tebaldo. Inizia una scena di giochi di parole in cui G. piange ma non spiega il motivo e la madre vuole vendicare Tebaldo e inviare un uomo a Mantova per avvelenare il suo assassino (= Romeo). Madonna Capuleti poi informa G. che suo padre le ha combinato il matrimonio con Paride. Giulietta cambia il suo atteggiamento è + irriverente nei confronti della madre la quale perde la pazienza. Interviene la balia ma viene cmq trattata male. Il padre di G. è esasperato dal rifiuto della figlia, è furioso. Giulietta reagisce e chiede aiuto alla madre, non si vuole sposare, ma la madre non intende ascoltarla e se ne va. La balia incita G. a sposare Paride perché sa che Romeo non può tornare a Verona ma G. infuriata se ne va da Frate Lorenzo a confessarsi. Alla fine di questa scena la balia passa totalmente dalla parte del vecchio Capuleti, andando contro ai giovani che prima invece sosteneva. IV ATTO Si apre con la scoperta del piano di frate Lorenzo di voler salvare G. dal matrimonio con Paride. L’atto può essere diviso in 2 parti: - L’incontro tra Paride e Giulietta - Discorso tra frate L. e Giulietta in cui il frate proporrà la soluzione finale Scena I Si apre con frate L. e Paride il quale è convinto che G. stia male per la morte di Tebaldo (in realtà sa dell’esilio di R.). Il frate annuncia l’arrivo di Giulietta (si rivolge direttamente al pubblico). Frate L. e G. iniziano a parlare ma il loro discorso è metaforico e a doppio senso perché G. indirettamente fa capire al frate L. che non si può sposare con Paride perché già unita a R. (Paride non li capisce ma il pubblico sì). Paride esce di scena e sarà l’ultima volta che vede G. che rimane sola con il frate. G. minaccia di uccidersi con il coltello (arma maschile) e in questo momento frate L. le rivela il suo piano: fingere la propria morte. Amore e morte ricorrono spesso nel discorso del frate ma il tema predominante è la morte (tomba, suicidio, ossali, teschi  è tutto una ANTICIPAZIONE). Frate L. la rassicura e le spiega il suo piano: ingerire una fiala e andare a dormire. Non avrà polso e il suo corpo diventerà freddo: sarà una morte apparente che durerà 42 ore. Poi frate L. anticipa gli eventi futuri: verrà portata alla cappella dei Capuleti e quando si sveglierà ci sarà R. e insieme lasceranno Verona. Intanto frate L. manda un altro frate a Mantova per informare R. con una lettera a suo nome. La scena si conclude con G. che accetta di prendere la fiala. Scena II Qui il rapporto realtà-finzione è molto vivido. Ci sono i Capuleti, la nutrice e altri servi. Il vecchio Capuleti sta organizzando il matrimonio perché G. finge di aver cambiato idea e di voler sposare Paride, ma lo vuole anticipare di un giorno  proprio per questo R. non riceverà la lettera in tempo. Scena III G. e balia sole in scena ma poi viene mandata via da G. G. era sul punto di bere la fiala (drammi elisabettiani pieni di avvelenamenti) ma avverte la paura della morte apparente. Dice che questa scena deve essere recitata da sola (= METATEATRO: il dramma nel dramma). Invoca la fiala “vieni fiala” ma ancora non ha il coraggio di berla e inizia a pensare a che cosa potrà succedere e se non dovesse funzionare. Si domande se frate L. le abbia dato il veleno per farla morire per davvero in modo da non far scoprire il matrimonio segreto. Si chiede cosa succederebbe se si svegliasse prima del previsto e morirà soffocata nella cripta. Se invece vive si sveglierà in un luogo lugubre, dove giace suo cugino Tebaldo, dove c’è un cattivo odore e dove si sentono le urla delle mandragole strappate dalla terra. Alla fine beve la fiala solo per R. e si lascia cadere dietro le cortine (non c’era il sipario). Scena IV Si apre con un momento comico. Il vecchio C. è indaffarato nei preparativi  gli spettatori colgono la comicità di tutto ciò perché sanno. Scena V Tutti scoprono della “morte” di G. La balia dice a G. di riposarsi perché dopo il matrimonio non avrà tempo per farlo ma G. non risponde. La rapidità della scena fa capire progressivamente che G. non si sveglia e che è morta. Tutti i presenti iniziano ad esprimersi in versi da 6= versi del dolore. Frate L. celebra il funerale non lasciando trasparire nulla. Nella seconda parte della scena c’è una sovrapposizione di linguaggi, emozioni e personaggi. OSSIMORO  “ghiaccio bollente” il vecchio Capuleti parla con un registro alto e pieno di ossimori perché la festa doveva celebrare un’unione non un funerale. Alla fine entrano i musicisti che devono rallegrale la scena (Shakespeare mischia tragico e comico perché i musicisti parlano tra di loro con un linguaggio rozzo). V ATTO Scena I Romeo dice che ha sognato di morire= sogno premonitore. Entra in scena Baldassarre (servo di R.) e R. gli chiede di G. il servo lo informa di averla vista nella cripta di famiglia. Romeo decide di tornare a Verona e pensa a come uccidersi: con il veleno (scelto perché dà la possibilità all’attore di parlare ancora in scena e perché fa un effetto tragico). Romeo si reca dallo speziale (colui che gli vende il veleno), ma era proibito acquistare o vendere veleni a Mantova. Scena II Scena breve che serve a giustificare il perché R. non abbia ricevuto la lettera. Frate L. si rende conto che deve sbrigarsi a salvare G. e deve riscrivere a R. per informarlo. Scena III Si svolge nella cripta in cui si dirigono prima Paride e poi R. Paride va alla cripta perché vuole rendere omaggio a G. e chiede a un servo di rimanere fuori a fare la guardia tutta la notte così nessuno sarebbe potuto entrare, ma il servo ha paura di rimanere lì di notte. Paride dopo aver pronunciato parole d’amore e di dolore si nasconde perché sente il fischio del servo: stanno arrivando R. con Baldassarre. Romeo paragona la tomba a un odioso ventre che ha dentro di sé il boccone + caro della terra. Esce fuori però Paride armato che lo sfida a duello. Romeo non lo riconosce perché la scena è in penombra e cerca di allontanarlo inutilmente. I due si sfidano e Paride muore il quale vorrebbe giacere per sempre insieme a G. nella stessa tomba (Paride rappresenta il DRAMMA e la SOLIDARIETA’). Romeo si dirige verso G. la bacia e beve il veleno. Frate L. arriva e Giulietta si sveglia e trova R. morto. Frate L. le dice di scappare con lui e che la rinchiuderà dentro un convento per farla vivere ma in quello stesso momento entrano le guardie e G. si pugnala, dopo aver baciato R. nella speranza che gli sia rimasto del veleno sulla bocca. Alla fine sono tutti in scena ed il Principe esprime il suo dolore e orrore. Capuleti e Montecchi fanno pace. Il principe (personaggio esterno che chiude la scena) inizia un discorso ossimorico “pace cupa” ed ordina a tutti di andarsene ma conclude dicendo che qualcuno sarà perdonato e qualcun altro punito. TEMI DELL’OPERA 1) La forza dell'amore L'amore è il tema dominante e più importante della commedia. La commedia si concentra sull'amore romantico, in particolare l'intensa passione che nasce a prima vista tra Romeo e Giulietta. L'amore è una forza violenta. Nel corso dell'opera, i giovani amanti sono spinti a sfidare il loro intero mondo sociale: famiglie e amici (Romeo abbandona Mercuzio e Benvolio dopo la festa per andare al giardino di Giulietta) ma anche il principe di Verona (Romeo ritorna a Verona per il bene di Giulietta dopo essere stato esiliato). Non c’è una versione delicata e delicata dell’amore. L'amore in Romeo e Giulietta è un'emozione brutale. 2) L’amore che causa violenza I temi della morte e della violenza permeano Romeo e Giulietta e sono sempre collegati alla passione, sia che si tratti di amore o di odio. La connessione tra odio, violenza e morte sembra ovvia. Ma la connessione tra amore e violenza richiede ulteriori approfondimenti. L'amore, in Romeo e Giulietta, è una grande passione e come tale è accecante; può sopraffare una persona con la stessa potenza e completezza dell'odio. L'amore appassionato tra Romeo e Giulietta è legato dal momento del suo inizio alla morte: Tebaldo che minaccia R. perché si è intrufolata alla festa e decide di ucciderlo. Da quel momento in poi, l'amore sembra avvicinare gli amanti all'amore e alla violenza, non più lontano da esso. Romeo e Giulietta sono afflitti da pensieri suicidi e dalla volontà di viverlo: nell'atto 3, scena 3, Romeo brandisce un coltello nella cella di Frate L. e minaccia di suicidarsi dopo essere stato bandito da Verona e dal suo amore. Giulietta estrae anche un coltello per togliersi la vita. Questo tema continua fino alla sua inevitabile conclusione: doppio suicidio. Questa tragica scelta è la più alta e più potente espressione dell'amore che Romeo e Giulietta possono fare. È solo attraverso la morte che possono preservare il loro amore. 3) L'inevitabilità del destino Il Coro afferma che Romeo e Giulietta sono due stelle contraria cioè il destino gli è nemico. Questo senso del destino permea lo spettacolo, e non solo per il pubblico. Anche i personaggi ne sono abbastanza consapevoli: Romeo e Giulietta vedono costantemente presagi. Quando Romeo crede che sia morta, grida: "Allora ti sfido, stelle", completando l'idea che l'amore tra Romeo e Giulietta sia in contrasto con i paini del destino o del fato. Il meccanismo del destino funziona in tutti gli eventi che circondano gli innamorati: la faida tra le loro famiglie, l'orribile serie di incidenti che rovinano i piani apparentemente ben intenzionati di Frate Lawrence alla fine della commedia; e i tempi tragici del suicidio di Romeo e del risveglio di Giulietta. Questi eventi non sono semplici coincidenze, ma piuttosto manifestazioni del destino che aiutano a determinare l'inevitabile esito delle morti dei giovani amanti. 4) Giovinezza Romeo e Giulietta sono entrambi molto giovani e Shakespeare usa i due amanti per mettere in luce il tema della giovinezza in diversi modi. Romeo è legato ai giovani con cui passeggia per le strade di Verona. Questi giovani sono irascibili e pronti alla violenza, e le loro rivalità con gruppi opposti di giovani, Shakespeare descrive anche Romeo come un po' immaturo. Il discorso di Romeo su Rosaline nella prima scena della commedia è pieno di frasi cliché della poesia d'amore, e Benvolio e Mercuzio a turno lo prendono in giro per questo. Deridono anche Romeo per essere così infatuato. Benvolio in particolare implica che la serietà di Romeo gli impedisce di recitare nella sua età. È ancora giovane e quindi dovrebbe prendersi il suo tempo ed esplorare i rapporti con altre donne. Mentre non impariamo mai l'età precisa di Romeo, sappiamo che Giulietta ha tredici anni. La sua età arriva all'inizio, ma desidera ardentemente il matrimonio e l'esperienza sessuale e spesso usa un linguaggio esplicitamente erotico che indica una maturità oltre i suoi anni reali. Quando non vede l'ora della sua prima notte di nozze, per esempio, si confronta con "un bambino impaziente" ricordando al pubblico che in realtà questo è quello che è. Tali riconoscimenti della giovinezza degli innamorati alla fine servono ad amplificare
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved