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Ruolo dell'attaccamento ed emozioni nello sviluppo ontologico, Dispense di Psicologia Sociale

Breve elaborato sul ruolo dell’attaccamento nello sviluppo ontologico e le funzioni della dimensione emotiva nello strutturarsi dell’organizzazione identitaria

Tipologia: Dispense

2020/2021

In vendita dal 05/10/2022

flavia-bordeianu
flavia-bordeianu 🇮🇹

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Scarica Ruolo dell'attaccamento ed emozioni nello sviluppo ontologico e più Dispense in PDF di Psicologia Sociale solo su Docsity! Temi: il ruolo giocato dall’attaccamento nello sviluppo ontologico e le funzioni della dimensione emotiva nello strutturarsi dell’organizzazione identitaria. Intorno alla metà del 1900, lo studioso John Bowlby elaborò la sua teoria sull’attaccamento. Questo comportamento si manifesta in una persona che consegue o mantiene una prossimità nei confronti di un’altra persona, figura di attaccamento, ritenuta in grado di affrontare il mondo in modo adeguato. Egli identificò quattro fasi attraverso le quali si sviluppa il legame di attaccamento. La prima fase va dalla nascita ai tre mesi è quella in cui il bambino non è in grado, oppure lo è limitatamente, di discriminare le persone che lo circondano ed attua una serie di comportamenti di orientamento e segnalazione (riflessi). Successivamente, dai tre ai sei mesi, il bambino è maggiormente discriminante nei confronti delle persone con le quali entra in contatto, comincia a distinguere coloro che si prendono cura di lui da tutti gli altri e quindi manifesta reazioni differenziate nei confronti di una o più figure preferenziali. In seguito, durante la terza fase, intorno ai sette/otto mesi, l’attaccamento diventa stabile e visibile, richiama l’attenzione della figura di riferimento e la usa come base per esplorare l’ambiente, ricercando sempre protezione e consensi; inoltre, compaiono diffidenza e timore verso persone estranee. Infine, la quarta fase, che si esplica dopo i due anni, è caratterizzata dallo sviluppo di una relazione reciproca: il bambino comincia a intuire i sentimenti e le motivazioni della figura di attaccamento, i suoi obiettivi e i piani che mette in atto per raggiungerli ed in questo modo egli può anche cercare di influenzarne i comportamenti. Per studiare gli aspetti qualitativi della relazione di attaccamento, Mary Ainsworth ideò uno strumento di indagine chiamato “Strange situation” che prevedeva l’osservazione dei diversi comportamenti e reazioni emotive del bambino quando si trovava in una stanza con la madre, quando essa usciva e quando il bambino era in compagnia di un estraneo. Grazie a questa procedura, si dedussero i diversi stili di attaccamento: sicuro (B), evitante (A), ambivalente (C) e disorganizzato/disorientato (D). Quindi, lo stile di attaccamento che un bambino sviluppa dalla nascita in poi dipende in gran misura dal modo in cui le figure parentali interagiscono con egli. Nello stile sicuro (B) il bambino si fida e si affida al supporto della figura di attaccamento sia in condizioni normali che di pericolo, si sente libero di poter esplorare l’ambiente, mostra interesse per la presenza di persone estranee, riesce a sopportare il distacco, non prova timore dell’abbandono ed ha fiducia nelle proprie capacità ed in quelle degli altri; tale stile è determinato dalla presenza di una figura sensibile ai segnali del bambino, disponibile e pronta a concedergli protezione nel momento in cui il bambino lo richiede. Per quanto riguarda lo stile evitante (A), è caratterizzato dalla convinzione del bambino che, alla richiesta d’aiuto non incontrerà la disponibilità della figura di attaccamento e addirittura verrà rifiutato; così facendo, egli costruisce le proprie esperienze facendo esclusivo affidamento su sé stesso, senza il sostegno degli altri, ricercando l’autosufficienza, anche sul piano emotivo, per minimizzare le occasioni di vicinanza alla madre e quindi il rischio di un possibile rifiuto. Poi, nello stile ambivalente (C), il bambino non ha la certezza che la figura di attaccamento sia disponibile a rispondere ad una richiesta d’aiuto; per questo motivo l’esplorazione del mondo è esitante ed ansiosa, il bambino sperimenta alla separazione angoscia e non ha fiducia nelle proprie e
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