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Ruolo della donna nella letteratura , Guide, Progetti e Ricerche di Italiano

Ruolo della donna nella letteratura che va da Dan te a Montale

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2022/2023

Caricato il 06/05/2024

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giulia-iezzi-4 🇮🇹

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Scarica Ruolo della donna nella letteratura e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Italiano solo su Docsity! Definisci il ruolo della donna nella letteratura che va da Dante a Montale. Trova anche qualche esempio di poeta contemporaneo che parla della donna. La figura femminile nella letteratura italiana ha sempre ispirato moltissime celebri opere. Molti poeti hanno dedicato poesie nei confronti delle loro donne, per osannarle, per mettere su carta le loro emozioni e per descrivere un sentimento, che ancora oggi leggendo alcuni testi sembra ancora vivo. Sin dai tempi di Dante Alighieri la donna era considerata una dea, era il cardine della corrente del Dolce Stil Novo, pensiero in cui la figura femminile viene elevata e ritenuta una creatura sublime, tanto da essere venerata; questo è quello che ha caratterizzato il poeta fiorentino con Beatrice, la sua donna. L’unico mezzo che l’uomo ha per raggiungere la maestosità della sua donna è l’amore puro correlato con la presenza di Dio. Nel XIV secolo con Giovanni Boccaccio il concetto di visione femminile cambia un po. Il poeta infatti ritiene la donna un semplice essere umano, ben lontana dal concetto di dea, che può essere causa di grande felicità ma anche di delusione, tradimenti e odio. Nelle sue opere viene sempre considerata protagonista della vicenda in prima persona, affiancata da una visione pratica dell’amore. Nello stesso periodo, in contemporanea con Boccaccio, Francesco Petrarca esprime il concetto di donna, all’interno delle sue opere attribuendole un valore diverso. É simile al concetto che delinea Dante però allude alla donna come “più in carne”, una figura umana. Delinea nelle sue opere l’aspetto fisico, descrivendola come tale, e soprattutto una donna che invecchia, più dinamica, perfetta, che infonde sicurezza con l’aspetto esteriore. Ludovico Ariosto introduce il concetto di donna cavalleresca, personaggio di corte, che interpreta la figura di dama, affianco al suo cavaliere. La dama nell’amore cavalleresco è l’apice del pensiero dell’uomo. Nella sua opera “L’Orlando Furioso” la donna è descritta come figura coraggiosa, ma attribuendole. La donna di Verga invece assume un valore ben diverso, che non si era mai palesato nella letteratura italiana. Quest’ultimo, la descrive nei suoi romanzi, come una donna “fatale”, come limite, come punto debole di un uomo. Verga fa della donna una dominatrice a cui non si può resistere. Tuttavia il corpo femminile non è più un simbolo, come accadeva nel Dolce Stil Novo. Benché il poeta siciliano descriva la donna come “fatale”, in alcuni testi la raffigura come donna di casa, adepta a svolgere i lavori casalinghi. Legata alla famiglia e non descritta come sensuale e seducente, donna che rinuncia ai suoi valori e obiettivi di vita per dedicarsi all’amore per i cari. Dal punto di vista di Gabriele d’Annunzio, poeta che ama le donne, gli attribuisce diverse scene: la donna come moglie, amante, sorella, amica, seduttrice… D’Annunzio nelle sue opere esprime il concetto di superiorità della donna, ma non dal punto di vista estetico, esteriore o come figura seduttrice, ma ribadisce la fragilità dell’uomo nell’amare una donna e renderla parte della sua vita. Montale invece, torna indietro di 700 anni, riallineandosi con il pensiero di Dante. Il poeta recupera il concetto di donna-angelo, figura da raggiungere, a cui ispirarsi. Visto come concetto di ispirazione da parte dell’uomo, da seguire come esempio, perché l’uomo è lacerato dalla storia.
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