Scarica Ruolo della donna nella letteratura italiana tra 800 e 900 e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Italiano solo su Docsity! Perotto Sofia La figura della donna nella letteratura italiana tra ‘800 e ‘900 A differenza del passato in cui gli autori prendevano ispirazione da figure femminili angeliche, quasi spirituali, le quali li aiutavano a mettere ordine e a razionalizzare la loro esistenza, ora invece, tra il 1800 e il 1900, la musa ispiratrice dell’artista diventa una donna assolutamente estranea alla tradizione, desiderosa di rompere con gli schemi del passato, dotata di estrema forza e indipendenza. Nella vita e nella produzione letteraria di Gabriele d’Annunzio, vissuto a cavallo tra i due secoli, questo ruolo è ricoperto principalmente dalla famosa attrice dell’epoca Eleonora Duse. La condotta che lo scrittore tenne in vita è nota a molti, ma fra tutte le relazioni passeggere e gli amori che egli ebbe nel corso nel tempo, nessuna riuscì mai a superare l’ammirazione e l’affetto provati nei confronti di questa donna. Dopo la separazione, D’Annunzio visse tutto il resto della sua vita struggendosi nel ricordo dell’attrice e alla notizia della morte di quest’ultima, ormai vecchio, egli sembra essersi espresso dicendo “È morta quella che non meritai”. L’ispirazione data da questa donna fatale è visibile chiaramente nell’opera “Il Fuoco”, manifesto esplicito della poetica del superuomo d’annunziano. Il titolo, la storia e le molteplici indiscrezioni, che hanno preceduto la pubblicazione dell’opera, fanno dunque pensare che le pagine raccontino proprio l’amore etereo di questa coppia, la più famosa e discussa del tempo. Il protagonista Stelio Effrena, che incarna D’Annunzio stesso, vuole scrivere una grandiosa opera artistica, nella quale si fondano armoniosamente poesia, musica e danza, ma questo ambizioso progetto è destinato al più misero fallimento, perché esistono delle forze negative che vi si oppongono, prima fra tutte Foscarina Perdita, una grande attrice dell’epoca che simboleggia la figura di Eleonora e che, con il suo smisurato amore, a volte nevrotico e possessivo, ostacola l’eroe nella sua impresa. Il romanzo si conclude con l’abbandono dell’artista da parte della donna, proprio come accade nella realtà e con il protagonista che, dopo numerosi tentativi, non riuscirà a portare a termine la sua grandiosa opera. Questa cosiddetta donna fatale è una donna sensuale, elegante, passionale che, con il suo sguardo involontariamente voluttuoso turba gli animi degli uomini e ne accende d’improvviso la brama. Ella rappresenta anche anche la figura moderna della donna emancipata, una donna perciò, che non ha bisogno di aiuto o protezione da parte di un uomo, ma che riesce a cavarsela in ogni situazione facendo affidamento solo su sé stessa e sulle immense forze che ha sviluppato nel corso del tempo, grazie al tipo di vita che conduce. Priva di ideali religiosi e pudore, ella seduce l’amante fino al punto da farlo pendere dalle sue labbra e così facendo lo porta alla rovina. Spesso è contrapposta ad un’altra figura femminile, quella della tipica donna angelicata, simile ad una vera e propria divinità, la quale è particolarmente colta e intelligente, amante della famiglia e della religiosità. Alla fine però, sarà la donna fatale ad avere la meglio, in quanto i protagonisti di sesso maschile non possiedono la forza necessaria per intraprendere il cammino di elevazione spirituale rappresentato dalla sua rivale.
