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S. Freud Appunti lezione ed integrazioni libro "Teorie dello sviluppo psicologico" Miller, Appunti di Psicologia Dello Sviluppo E Dell'educazione

Breve biografia, approccio stadiale allo sviluppo, i 2 istinti di base (Eros e Thanatos), complesso di Edipo, architettura della mente (Es, Io, Super-io), approccio topografico (conscio, inconscio, preconscio), metodologia. Psicologia dello sviluppo e dell'educazione con Aurora Vecchini anno 2024. Esame sostenuto a giugno con la votazione di 29/30.

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 02/07/2024

G.a.i.a.T.
G.a.i.a.T. 🇮🇹

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Scarica S. Freud Appunti lezione ed integrazioni libro "Teorie dello sviluppo psicologico" Miller e più Appunti in PDF di Psicologia Dello Sviluppo E Dell'educazione solo su Docsity! sigmund freud (1856-1939) Neurologo austriaco e fondatore della psicoanalisi. Si iscrisse alla facoltà di medicina con l'obiettivo di dedicare la sua vita alla ricerca scientifica ma le difficoltà economiche e le discriminazioni contro gli ebrei nel mondo accademico, lo costrinsero a rinunciare all'idea di dedicarsi alla ricerca e ad optare per la pratica privata. Freud era affascinato da un disturbo chiamato “isteria”, caratterizzato da sintomi come paralisi, torpore, strabismo e tremori. Egli pensò di sperimentare un nuovo trattamento: l’ipnosi. Il neurologo francese Jean Charcot riusciva a riprodurre sintomi isterici nei pazienti mediante la soggezione suggestione ipnotica e ciò suggeriva che la malattia avesse una base psicologica. Freud fu colpito dalla quantità di incidenti e sentimenti, altrimenti inaccessibili, che potevano essere ricordati sotto ipnosi. La sua teoria nacque dunque dal tentativo di rispondere al seguente interrogativo: come e perché nascondiamo parti del nostro passato da noi stessi? Nonostante i neurologi considerassero l'ipnosi una tecnica disonesta e pericolosa, Freud continuò a sperimentarla con entusiasmo. In Europa non ebbe molto successo a causa dello scetticismo riguardo le sue tesi, mentre in America sì. Tuttavia, le reazioni suscitate dalla teoria erano in gran parte negative. L'affermazione che i bambini hanno una natura sessuale scandalizzò molte persone e gli attacchi alla teoria psicoanalitica proseguirono per anni. Approccio dinamico L'osservazione, nei pazienti, di potenti impulsi condusse Freud a concepire la personalità come dinamica. La sua teoria è una sorta di “economia dell'energia nervosa”, chiamata in vari modi: energia psichica, energia pulsionale, libido, tensione. Come l'energia fisica, questa energia nervosa si trasforma ma non si distrugge, se non viene scaricata/spesa può trasformarsi in angoscia, o spostata in una struttura fisica causando un sintomo come una paralisi, o ancora si trasforma in un’ossessione. Il principio di piacere stabilisce che quando possibile l’energia viene scaricata per attenuare il dolore e produrre piacere, mentre il principio di realtà consente di scaricare piccole quantità di energia ma solo dopo un certo lasso di tempo e seguendo una via indiretta. Da dove proviene questa energia psicologica? Il corpo umano ha certi istinti (o pulsioni biologiche) che pongono delle richieste alla mente. Gli istinti comportano eccitazione di qualche parte del corpo, questa eccitazione interna stimola la mente e crea un “bisogno”, così l'energia psichica deriva dall'energia biologica, sulla base di un continuo interscambio tra “mente” e “corpo”. Es. bambino piccolo va al supermercato con la mamma, vede degli oggetti, urla perchè li vorrebbe avere (pulsione —> vuole tutto e subito) e la mamma gli spiega perchè non può averli ma lui non lo capisce. Crescendo si sviluppa il principio della realtà (quello dei sensi di colpa, che ci fa ragionare). Freud postula 2 Istinti di base: • Eros (istinto di vita - libido) ➝ sesso, autoconservazione, amore, affetto, calore, nutrimento, forze vitali impegnate a raggiungere l’unità ma anche il bene dell’altro. Il termine libido per designare l'energia di Eros disponibile. • Thanatos (istinto di morte) ➝ distruzione, aggressione, perdita di connessione, odio. Non c'è un termine analogo a libido per denominare l'energia dell'istinto distruttivo. Tutti noi abbiamo entrambi (per essere persone equilibrate e sane) ma c’è più Eros rispetto al Thanatos. Infatti l’interesse per l'istinto distruttivo appare tardivamente ed è attribuito all'orrore per le atrocità della prima guerra mondiale e l'antisemitismo dell’epoca. Nelle funzioni biologiche le due pulsioni fondamentali agiscono l’una contro l’altra, oppure si combinano insieme. Così l’atto del mangiare è una distruzione dell’oggetto con il fine ultimo di incorporarlo, e l’atto sessuale un’aggressione che si propone come la più profonda delle unificazioni. Istinti comportano l'eccitazione di qualche parte del corpo, in particolare le aree orale, anale e genitale per la pulsione sessuale. Il cambiamento della sede dell'eccitazione corrisponde al passaggio da stadio a stadio. Lo scopo della pulsione sessuale è di rimuovere il bisogno corporeo, per scaricare la tensione e provare piacere (spesso il bambino vuole scaricare questa tensione subito). Inizialmente chiamati istinti (ma essi sono quelli degli animali) e poi pulsioni. Approccio strutturale (Architettura della mente) A Freud NON interessava capire dove fossero localizzati ma le conseguenze. ✦ES ➝ È la sede delle pulsioni su base biologica, dei desideri innati, è la “parte oscura, inaccessibile della nostra personalità”(Freud). L’Es pretende una soddisfazione immediata, in accordo con il principio di piacere. L’energia dell’Es viene investita in un’azione su un oggetto che soddisferebbe un istinto o in immagini di un oggetto che lo soddisferebbero parzialmente. Per esempio, un infante affamato può soddisfare tale pulsione in maniera diretta succhiando il capezzolo e ricevendo latte oppure in maniera indiretta, Anna Freud: Quando gli adolescenti hanno la ripresa delle pulsioni sessuali, le quali riemergono con forza ed energia molto forte, spesso l’Io non le accetta perciò mette in atto dei meccanismi di difesa: 1. ASCETISMO= alcuni adolescenti mettono in atto dei comportamenti a livello di vestiario, perchè non deve trasparire la loro sessualità e il loro genere sessuale come gli asceti. Non accettano inviti a feste, a divertirsi, rifiutano tutto e in modo quasi infastidito. 2. INTELLETTUALIZZAZIONE= razionalizzare e spiegare tutti i fenomeni in maniera razionale e scientifica, in gergo “i sapientini”, c’è un continuo rimando a qualcos’altro che è prettamente intellettuale e scientifico. Fissazione ➝ In questo meccanismo, lo sviluppo di una componente della personalità si blocca. Una parte della libido resta legata ad un periodo precedente dello sviluppo e non permette al bambino di progredire in modo completo allo stadio successivo. La fissazione può avvenire anche quando l'attuale modalità di soddisfacimento (succhiare il seno o il biberon) è così gratificante che il bambino non vuole abbandonarla, anche se sottoposto a pressioni per lo svezzamento. Può inoltre verificarsi fissazione quando la fase successiva fa troppa paura, pone richieste eccessive o appare insoddisfacente. La fissazione è legata alla regressione, in quanto è più probabile che una persona di fronte ad un ostacolo, regredisca se nella fase precedente dello sviluppo si era già verificata una fissazione. In sintesi i meccanismi di difesa sono un male necessario, ne abbiamo bisogno per far fronte all'angoscia ma uno spreco eccessivo di energia nei meccanismi di difesa, rischia di compromettere lo sviluppo normale della personalità perché l'individuo, abituato a distorcere informazioni e ad ingannare se stesso, farà sempre più fatica ad adeguarsi alla realtà. ✦SUPER-IO ➝ si sviluppa per ultimo, quando il bambino risolve il suo complesso edipico. È implicato negli ideali morali. Il Super-io comprende la coscienza (componente negativa) e l’Io ideale (positivo). La coscienza è il risultato delle proibizioni dei genitori, dei loro “non devi farlo”. Come i genitori hanno punito il bambino per le sue trasgressioni, così la coscienza punisce la persona con i sensi di colpa. È curioso constatare che il Super-io spesso diventa ancora più rigido e severo dei genitori reali. L'espressione Io ideale si riferisce agli standard comportamentali che il bambino si autoimpone. Come i genitori premiano determinati comportamenti, così l’Io ideale lo ricompensa con sentimenti di autostima e di orgoglio, che diventano una sorta di eco del “Bravo!” che il bambino si sentiva dire da piccolo. Contrapponendosi sia all’Es che all’Io, il Super-io avanza le sue richieste e, a seconda delle circostanze, ricompensa o punisce il bambino. Il Super-io vigila non solo sul comportamento, ma anche sui pensieri dell'Io, perché dal suo punto di vista pensiero e azione si equivalgono. Il Super-io garantisce il mantenimento dell'ordine nella società, frenando quei comportamenti sessuali e aggressivi che altrimenti distruggerebbero la fragile struttura sociale. È lo sviluppo del Super-io che rende possibile lo sviluppo dell’autocontrollo del bambino. Il Super-io si basa su regole assolute: a differenza dell’Io, che cerca compromessi, il Super-io lotta per la perfezione, non perdona niente e non pospone gli impulsi dell’Es come fa l’Io, ma cerca di bloccarli permanentemente. “Si vede dunque che l’Es e il Super-io, pur differendo in molte cose fondamentali, in una cosa concordano, nel fatto di rappresentare entrambi gli influssi del passato, l’Es l’influsso di ciò che l’individuo ha ereditato, il Super-io essenzialmente di ciò che egli ha recepito da altre persone, l’Io è determinato invece principalmente da ciò che l’individuo ha sperimentato di persona, dunque da eventi accidentali e attuali”. Benché suddivisa in Es, Io e Super-io, la personalità è una totalità organizzata. In circostanze normali, i 3 sistemi collaborano in relativa armonia, piuttosto che farsi la guerra l'uno contro l’altro. L’architettura della mente può essere rappresentata così: 3 amiche 1. Quella che si vuole divertire 2. Quella che media tra le due 3. Quella bacchettona. Approccio topografico La constatazione della presenza, nei suoi pazienti, di “aree” della mente inaccessibili, condusse Freud ad elaborare una topografia della psiche. 1. L'inconscio consiste principalmente in pensieri e sentimenti rimossi e pertanto sconosciuti. Questo materiale può accedere alla coscienza solo in circostanze particolari: se le pulsioni aumentano di intensità, se le difese dell'Io si indeboliscono o sotto la guida di un terapeuta. 2. Il preconscio non è bandito attivamente dalla coscienza dunque può diventare facilmente conscio. Nel complesso è molto più vicino al conscio che all’inconscio. 3. Il conscio è sinonimo di ciò di cui una persona è consapevole in un dato momento. Per restare a livello conscio un pensiero ha bisogno di energia, perciò la quantità di pensieri consapevoli in ciascun momento è necessariamente limitata. Se si paragona la mente ad un iceberg, il conscio rappresenta solamente la punta che emerge dall'acqua mentre gran parte dell’iceberg, ovvero l’inconscio, resta nascosta. Durante lo sviluppo, le dimensioni relative l'inconscio, preconscio e conscio si modificano. La mente dell'infante è quasi completamente inconscia ma, con il passare degli anni, il preconscio e il conscio occupano un territorio mentale sempre più ampio. Tuttavia, anche nell'adulto, l'inconscio resta l'area più estesa. Sebbene Freud descriva inconscio, preconsci ho e conscio come se si trattasse di entità distinte, ha più volte sottolineato l'assenza di una loro reale separazione. Ad esempio leggere gli annunci mortuari sul giornale, può essere ricondotto a motivazioni sia inconsce (paura della morte) sia consce (avere notizie di vecchi amici). approccio stadiale dello sviluppo Secondo Freud, si può capire un comportamento solo sapendo come si è sviluppato nei primi anni di vita della persona. Sia il comportamento normale che quello patologico hanno le loro radici nell'infanzia, quando vengono gettate le basi della personalità. Le prime interazioni fra le pulsioni del bambino e il suo ambiente sociale influiscono sull'apprendimento successivo, l'adattamento sociale e le modalità con cui fronteggiare l’angoscia. Grazie alle informazioni raccolte durante le sessioni con i pazienti, Freud fu in grado di ricostruire la sequenza di stadi della fanciullezza postulando 4 stadi di sviluppo e un periodo di latenza (periodo di calma). Ogni stadio è definito nei termini della parte del corpo su cui sono centrate le pulsioni. Ad ogni stadio si presentano nuovi bisogni o meglio pulsioni (stimolati in gran parte da cambiamenti biologici nello sviluppo) che devono essere gestiti dalle strutture mentali (nel bambino piccolo l’Io sono i genitori). Conflitti non risolti in qualunque stadio rischiano di perseguitare la persona per tutta la vita. Il passaggio da stadio a stadio è biologicamente determinato, dunque si verifica a prescindere dal completamento dello stadio precedente (questa nozione di stadio è molto diversa da quella di Piaget). Gli stadi seguono un ordine invariante che deriva dalla maturazione fisica. Ogni stadio è caratterizzato da un tratto dominante E si integra solo approssimativamente con il successivo perché anche se uno stadio viene costruito sul precedente, non ne prende interamente il posto. Primo stadio : Stadio orale (dalla nascita a 1 anno circa) Il piacere deriva dalla soddisfazione delle pulsioni orali: succhiare, masticare, mangiare e morsicare garantiscono una gratificazione sessuale (sessuale perchè fanno riferimento all’eros non come quella di un adulto) alleviando la tensione. ➜ il fatto che voglia sfogare la tensione si vede dal fatto che urla, strepita, piange. Le attività orali, non sono necessariamente connesse alla soddisfazione di fame in quanto soddisfacenti per se stesse. Durante questo stadio, le esperienze (sociali e non) ruotano intorno ad interessi di tipo orale. Se le pulsioni orali non vengono soddisfatte provocano dolore derivante dalla frustrazione e dall'angoscia. Se l'oggetto desiderato, come il capezzolo o il biberon, non è presente, il bambino è IN REALTÁ avviene sempre un’identificazione con entrambi i genitori. Inoltre, entrambi i sessi mantengono un forte investimento sulla madre, in quanto oggetto più importante nei due precedenti stadi psicosessuali. L'identificazione con il genitore sancisce l'acquisizione di una personalità di base e di una modalità caratteristica di risoluzione dei conflitti. Le successive trasformazioni del carattere sono attribuibili principalmente a differenziazioni ulteriori di questa struttura di base. Quarto stadio : Periodo di latenza (dai 5 anni all’inizio della pubertà/ pubescenza) È un periodo di calma relativa in cui le pulsioni sessuali sono rimosse e non emerge alcuna area del corpo che sia fonte di eccitazione. Il bambino “dimentica” le pulsioni sessuali e le fantasie dei primi anni, rivolgendo i suoi pensieri alle attività scolastiche e ai giochi con altri bambini. Questo periodo è contrassegnato dall’acquisizione delle abilità cognitive e dall’assimilazione dei valori culturali, a mano a mano che il bambino allarga il proprio mondo per includervi insegnanti, coetanei, vicini.. L’energia sessuale è comunque presente ma viene incanalata verso interessi sociali e verso la costruzione di meccanismi di difesa contro la sessualità. Reprimere queste pulsioni è importante per lo sviluppo psicofisico dell’individuo e in questo modo l’IO e il Super-io continuano a svilupparsi. Ma comunque possono permanere degli atteggiamenti per scaricare l’ansia es. i bambini che si masturbano per scaricare le tensioni. Quinto stadio : Stadio genitale (adolescenza) Gli impulsi sessuali, repressi durante lo stadio di latenza, ricompaiono in pieno vigore a causa dei cambiamenti biologici (ormonali) che avvengono durante la pubertà. L’amore diventa più altruistico e meno rivolto all’autosoddisfacimento. Questi impulsi sono diretti verso una sessualità adulta e la scelta del partner. La scelta del partner secondo Freud è influenzata dagli atteggiamenti e dal quadro sociale sviluppato nei primi anni (es. una donna può scegliere una “figura paterna/ materna” partendo dal complesso edipico). Se uno ha avuto un padre molto autoritario, punitivo fisicamente va alla ricerca inconsapevolmente di un uomo che abbia le stesse caratteristiche. Nonostante i conflitti interiori nel corso della vita siano inevitabili, alla fine dello stadio genitale viene raggiunto uno stadio di relativa stabilità dalla maggioranza delle persone. Di solito l’individuo sviluppa una struttura dell’Io ragionevolmente forte, che gli permette di fronteggiare la realtà del mondo adulto. Una delle conquiste più importanti è rappresentata dall’equilibrio tra amore e lavoro. Natura e cultura Benché solitamente vengono evidenziate le basi biologiche della teoria freudiana e l'accento sulla maturazione, Freud è di fatto un interazionista perché le pulsioni derivano dalla natura biologica dell’uomo, ma la loro espressione subisce sempre l'influsso dell'ambiente sociale. La soddisfazione istintuale è guidata dalle persone e dagli oggetti a disposizione e dai comportamenti permessi dai genitori o da altre autorità. Secondo Freud, particolarmente importanti sono le esperienze compiute durante i primi cinque anni di vita e, soprattutto, la relazione con la madre. Metodologia Perché, nell'elaborare una teoria dello sviluppo, Freud non ha studiato direttamente i bambini? A questa domanda, rispondeva che la fanciullezza rimane con noi per sempre, poiché le sue tracce sono evidenti anche nella personalità adulta. Inoltre, i suoi pazienti erano tutti adulti e non bambini. Inoltre Freud condusse un'autoanalisi per tutta la sua vita riservando a tale scopo l'ultima mezz'ora di ogni giornata. I metodi di Freud, come l'uso delle associazioni libere e l'analisi dei sogni, sconcertarono inizialmente gli psichiatri e il pubblico. Nella tecnica delle associazioni libere, durante le sedute il paziente si rilassava disteso sul divano in una stanza tranquilla e Freud seduto alle sue spalle lo istruiva a riferire ogni pensiero, per quanto banale potesse sembrare, senza omettere o censurare nulla. Questo stato di rilassamento di accettazione favoriva una diminuzione del controllo da parte dell'io sui pensieri inconsci. Pensieri rimossi, anche se spesso mascherati, tendevano a venire a galla. Il secondo metodo adottato è l'analisi dei sogni. Durante i sogni, i controlli psicologici usuali sono “addormentati” e permettono così l'espressione dei pensieri disturbanti e il soddisfacimento dei desideri. Questi pensieri, solitamente mascherati, devono essere svelati grazie alla psicoanalisi. Tutte queste informazioni sono riunite e riorganizzate in un quadro coerente negli studi di casi clinici pubblicati da Freud, alcuni dei quali divennero presto famosi.
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