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Saba (I classici nostri contemporanei), Sintesi del corso di Italiano

Riassunto molto accurato, integrato ad appunti di lezione. Racchiude tutte le nozioni necessarie per affrontare un'interrogazione. Mi sono concentrata inizialmente sulla biografia dell'autore per poi trattare delle sue opere più importanti: Ernesto, il Canzoniere, il piccolo Berto

Tipologia: Sintesi del corso

2022/2023

In vendita dal 18/11/2023

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Scarica Saba (I classici nostri contemporanei) e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! Umberto Saba Trieste 1883 (capitale mitteleuropea che apparteneva all’impero austro-ungarico) ebbe tuttavia la cittadinanza italiana per via del padre, discendente da una nobile famiglia veneziana, mentre la madre apparteneva a una famiglia ebrea (senso di inadeguatezza per la propria cittadinanza). Da questo ambiente lontano dai centri più attivi della cultura nazionale derivano i legami con la tradizione poetica ottocentesca Da piccolo venne messo a balia presso una contadina slovena e, privo di una figura paterna e diviso dalla madre naturale e adottiva, trascorse un’infanzia difficile e malinconica, che rievocherà nelle poesie intitolate “Il piccolo Berto” → trauma dell’abbandono (sofferente di disturbi nervosi nel 1928 farà sedute psicoanaliste da un allievo di Freud, Weiss. Si accosta di conseguenza alla psicoanalisi) La formazione letteraria La poesia semplice, chiara e onesta diventa la sua unica forma di sfogo. Si interessa alla letteratura di Leopardi ma ne viene ostacolato dalla madre, la quale cerca di fargli leggere Parini al fine di combattere la sua tendenza troppo pessimistica. La formazione letteraria matura sui testi di Dante e Petrarca, Ariosto, Foscolo e Manzoni (lo ammira perché ritiene che ha fatto una poesia onesta), Pascoli e D’annunzio. Come Svevo anche Saba viene collocato come intellettuale periferico, più legato alle radici superficiali della cultura mitteleuropea che agli atteggiamenti della nazione Il matrimonio e il lavoro 1907 compie a Salerno il servizio di leva, di cui parlerà nei “Versi militari”. Tornato a Trieste si sposa (nonostante ebbe rapporti omosessuali di cui parla nell’opera “Ernesto” pubblicata incompiuta nel 1975 → il romanzo è la storia di una difficile e delicata crescita adolescenziale tra le incertezze dell’attrazione sessuale e le difficoltà dell’ambiente in cui vive il protagonista → risvolti psicoanalitici) Scrive e pubblica nel 1911 una raccolta di poesie, firmata con lo pseudonimo Umberto Saba (il vero nome è Umberto Poli ma rifiuta il cognome del padre e cerca di dar omaggio alle origini della madre e della balia, il cui cognome era Sabaz). Dopo aver partecipato al primo conflitto mondiale scrive “Poesie scritte durante la guerra” e apre a Trieste una libreria antiquaria 1921 esce il primo Canzoniere in cui Saba raccoglie la sua precedente produzione poetica (il nome è una allusione a Petrarca, il quale aveva raccontato il suo dissidio interiore tra l’amore per Dio e per la donna, Laura → mentre Petrarca attua una idealizzazione, Saba parla di vita quotidiana, semplice). Sotto questo titolo verranno comprese anche le poesie dei decenni successivi La persecuzione razziale e gli ultimi anni Colpito dalle leggi razziali per la sua origine ebraica, lascia l’Italia per recarsi a Parigi. Nel 1939 allo scoppio della guerra è a Roma, dove Ungaretti cerca di proteggerlo. Durante l’occupazione nazista viene nascosto a Firenze, ospite di Montale. 1945 pubblica la seconda edizione del Canzoniere (parla del dramma esistenziale dell’uomo moderno, usando parole semplici e richiamando i versi della tradizione) e deciso di farsi interprete di se stesso scrive la “Storia e cronistoria del Canzoniere” ricca di osservazioni umane e poetiche 1946 riceve il premio Viareggio, 1953 il premio dell’Accademia dei Lincei e l’Università di Roma gli conferisce la laurea in Lettere honoris causa. Gli ultimi anni sono resi difficili dalle crisi depressive, muore nel 1957. 1964 esce il volume complessivo delle “Prose” Il canzoniere La struttura: l’edizione definitiva dell’opera risulta divisa in sezioni, a loro volta raggruppate in tre volumi (la “tripartizione” risale alla commedia dantesca) che corrispondono alla giovinezza, alla maturità e alla vecchiaia. Sono più di 400 poesie ma raccoglie tutto in un solo volume, come Ungaretti in “Vita di un uomo” e Pirandello in “Maschere nude” Saba pone in primo piano l’elemento autobiografico della sua poesia, ricondotta a particolari situazioni e momenti esistenziali. Per il Canzoniere si può quindi parlare di un’opera unitaria in quanto narra la storia di una vita. Questo ha spinto Saba a definire l’opera un “romanzo” I fondamenti della poetica Il Canzoniere è facile e difficile perché non presenta difficoltà di decifrazione e allo stesso tempo è connesso a una trama narrativa. Saba stesso, infatti, dice che la sua poesia è facile e difficile. Facile in quanto colloquiale e difficile perché consiste nella percezione della complessità delle motivazioni che si nascondono sotto le parole Le vicende esistenziali affrontate non valgono solo per se stesse, non si tratta cioè di una cronaca o del resoconto della propria vita, in quanto Saba le trasferisce sempre sul piano di una riflessione che riguarda una condizione più generale dell’uomo e della vita. Esso riesce a rendere il senso del dispiegarsi dell’esperienza individuale come ripetizione di un’esperienza già vissuta individualmente nel proprio passato (in modo valido per qualsiasi individuo) → nesso tra poesia e verità Saba prende le distanze dalla concezione estetizzante e si propone di fare non tanto della bella poesia ma della poesia onesta, animata da una sincerità volta a fare chiarezza dentro di sé → questo atteggiamento porta il poeta ad affrontare i temi della quotidianità rispettando la loro autonoma esistenza. Questo desiderio di sincerità lo spinge ad andare al di là delle apparenze per svelare “la verità che giace sul fondo”, indagando e facendo emergere i sensi segreti delle cose. Non intende svelare alcun significato metafisico (non si tratta come in Ungaretti di attingere a una verità superiore, mistica e irrazionale, che la parola poetica si incarica di svelare attraverso intuizioni improvvise). La verità che Saba ricerca è terrena e riguarda l’uomo e le motivazioni profonde del suo agire, motivazioni che sono identiche per tutti. Lo strumento privilegiato è per Saba la psicologia e la psicoanalisi, in quanto essa mostra le pulsioni inconsce che stanno alla base delle azioni e dei pensieri umani. La scoperta della “verità che giace sul fondo” può assumere anche una funzione terapeutica → conosce Freud e Nietzsche I temi principali Le tematiche che percorrono il Canzoniere riguardano il doloroso amore (ossimoro) per la vita, che il poeta costantemente avverte. Questo presuppone lo sforzo di superare un isolamento che nasconde in se tracce profonde di angoscia e dolore → il poeta ama Trieste per la sua vivacità e per i luoghi in cui può isolarsi La città appare strettamente collegata alla presenza femminile: la donna è paragonata agli animali del cortile, quasi a suggerire un’idea dell’eros come elemento della natura. Il rapporto con la donna riguarda il problema della maternità e della famiglia, coinvolgendo la non facile situazione vissuta dallo stesso Saba (l’abbandono da parte del padre e la durezza della madre). Nella moglie Saba cerca un sostituto dell’immagine materna, mentre altrove la figura femminile sembra proporsi come quella della donna-amante e della donna-fanciulla
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