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SABA,vita, poetica e poesia, Schemi e mappe concettuali di Italiano

Riassunto, spiegazione e analisi completa. Utilizzato per esame di maturità al liceo scientifico scienze applicate. Contiene tutti i punti fondamentali da non dimenticare di questo autore, con spiegazione di poesie. POESIE: -TRIESTE -CITTA' VECCHIA -A MIA MOGLIE -UN GRIDO -MIO PADRE E' STATO PER ME L'ASSASSINO - LA CAPRA -ULISSE -AMAI

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2019/2020

In vendita dal 14/01/2021

Giosh_
Giosh_ 🇮🇹

4.6

(12)

35 documenti

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Scarica SABA,vita, poetica e poesia e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! Nasce a Trieste nel 1883, trieste era sotto dominio austriaco. Per saba trieste lo fece entrare in contatto con la cultura europea. Aveva un legame viscerale. I 2 amori della sua vita sono stati trieste e Lina una donna. Saba si allontana per alcuni periodi a firenze e pisa dove frequenta l’università che poi abbandona. Torna a trieste dove sposa lina. Sempre qui apre una libreria antiquaria e li rimase fino alla fine della sua vita. Siallontana di nuovo durante 2 guerra orima per leggi razziali poi per per le persecuzioni perché era di cultura ebraica. Trova rigugio da ungaretti e da montale. Legame con la Psicoanalisi→ soffriva di crisi nervose gia a 20 anni. Conosce psicanalisi con Umberto Weiss che era stato allievi di freud. Questa rappresentava strumento per indagare e conoscere se stesso. La poesia era uno strumento terapeutico e conoscitivo. I traumi furono causati dall’infanzia, nei traumi infantili di quando fu allontanato dalla donna che rappresentava per lui la figura materna. Raccoglie tutta la sua raccolta poetica all’interno del canzoniere Lui voleva comporre una poesia che fosse “ONESTA”→esprimere la vita illustrando situazioni concrete, cose quotidiane e umili. È l’onestà di chi non cerca il successo con le sue poesie, ma cerca di essere se stesso. Questa poesia onesta cerca→ la Verità, che è l’indagine del proprio dolore. Canzoniere diviso in 3 volumi: - il primo raccoglie le prime poesie di saba scritte nel 1900-1920, prima raccolta in cui mette in evidenza legami affetti e l’esperienza storica di saba. - secondo volume 1931-32 si dedica all’autoanalisi, anni in cui inizia terapia psicanalitica. Cerca di dare un nome al suo dolore, scopre ciò che gli ha provocato il trauma. - Il terzo volume 1933-54 più maturo. 2 guerra Saba passa ad una visione più collettiva. Nel contrasto tra gioia e dolore vede il senso della vita. TEMI CANZONIERE - TRIESTE: analizziamo la lirica “trieste” → è la descrizione della sua città, quindi una descrizione che fa stabilire un rapporto biunivoco tra lui e Trieste. Si rivede nelle contraddizioni di Trieste. Viene descritta da una scontrosa grazia, questo ossimoro è messo in evidenza nella 2 strofa attraverso enjambement evidenzia aspetti contradditori Trieste. Scontrosa perché è una città commerciale, di scambio e di movimento, ma è anche una città artisticamente decorata. Questa scontrosa grazia è anche la grazia che contraddistingue il ragazzaccio aspro e vorace con cui saba paragona treiste (il ragazzaccio è saba). Saba sente dentro di se una serie di contraddizioni, è irrequieto e un po’ scontroso, spigoloso ma avido di vivere, con gli occhi azzurri, gentile ma mani troppo grandi per regalare un fiore, un atteggiamento impacciato che non gli permette di essere ben accetto dagli altri→“Come un amore con gelosia”, come la bellezza di un amore quindi ma affiancato ad aspetti negativi come la gelosia. Trieste e saba esprimono da un lato la vitalità e vivere gli incontri ma ha anche dei luoghi nascosti, il “cantuccio” che permette anche un isolamento. Così è saba, che da una parte è ansioso di vivere ma dall’ altro cerca una vita pensosa che lo isoli. Infine l’aggettivo tormentosa, mette in evidenza come questa città non è facile, vive molte contraddizioni ma allo stesso tempo gli permette di vivere in pace con se stesso. “Città VECCHIA” → evidenzia la parte degradata di Trieste, la zona portuale frequentata dai reietti della società, prostitute e vecchi che si ubriacano. Ma è la parte che saba preferisce perché gli permette di avere un rapporto diretto con la vera umanità che Saba stava cercando. Questo rapporto è quasi religioso, come dice “s’agita in esse come in me il signore”, come se negli altri trova un religioso senso della vita. - LE DONNE: “A MIA MOGLIE”→ Lirica anticonvenzionale in cui parla della moglie Lina con un amore estremo ma paragonandola alla femmina di alcuni animali molto semplici. Evidente come ogni strofa si apra con una similitudine tra moglie e animale. Composta da Saba quando moglie era incinta e alcuni aspetti della maternità infatti sono presenti. Quando la moglie lesse la lirica rimase turbata ma era la poesia più bella che abbia mai scritto, rivela l’amore per sua moglie. Il primo confronto è con una gallina→ritrova il passo da regina, ma allo stesso tempo la lamentela che contraddistingue sua moglie. Riferimento alla maternità, le galline la sera si dedicano ai piccoli. Confronto con la giovenca→è gravida. Il suono lamentoso richiama la moglie, che spinge chiunque ad avvicinarsi all’animale a consolarlo, ed è la stessa cosa che Saba fa quando la moglie è triste. Il paragona con la cagna→dice che ha tanta dolcezza negli occhi e ferocia nel cuore ed è anche gelosa, come la cagna mostra i denti per difendere il suo padrone, Lina è gelosa del marito. Il paragona con la coniglia→impaurita ma che non ha nessun timore nel rischiare per realizzare il nido per i cuccioli, idea maternità. Paragone rondine→ che torna in primavera e poi riparte, Lina però non riparte ma annuncia un’eterna primavera, che rappresenta la scoperta dell’amore. Paragone con formica e ape→due animali industriosi. Nella conclusione→ribadisce l’unicità della moglie POESIA RELIGIOSA→ alcuni elementi che richiamano aspetti della lode. poesia infantile→dice che potrebbe anche scriverla un bambino. - LA PSICANALISI: Il rapporto con la psicanalisi per lui rappresentò uno strumento di conoscenza, gli permise di dare un nome alle sofferenze. Causata da un lato dall’abbandono della balia, e in secondo luogo dovuta ad un mancato rapporto con la madre, la figura materna per lui era la balia. In terzo luogo mancato rapporto con il padre: ha conosciuto suo padre a 20 anni, quindi è cresciuto senza di lui e con una madre che parlava male di quest’uomo. “UN GRIDO”→si suddivide in 3 parti. Prima strofa è il momento del ricordo, inizia con la parola “un grido”→ parola evocativa di quel dolore provato da bambino. “un grido s’alza di bimbo sulle scale”→enjambement e l’anastrofe, evidenzia il dolore. Il dolore è anche della donna che va via, affezionata al bambino. Quindi Saba riconosce l’origine del suo dolore che lo avrebbe accompagnato per tutta la sua vita, il “per sempre” mette ciò in evidenza. La seconda strofa è concentrata sull’oggi, dice che sono passati 40 anni. Rivela l’identità del bimbo, notiamo gli enjambement che evidenziano una scissione interiore. Saba cercando pace ora che è adulto va a trovare la balia, che dice che anche lei ha patito quando lo ha dovuto lasciare. Il trauma dell’abbandono ha rappresentato anche un motivo di diffidenza nei confronti del mondo, paura di esso. L’ultima strofa si concentra sui piccoli gesti che compie a casa della balia, il sistemare l’orologio oppure accendere il lume→gesti che danno serenità, finché la balia non lo invita ad andarsene ricordandogli che la moglie lo sta aspettando. Interessante come la stessa balia gli suggerisce di riconciliarsi quindi con l’uomo adulto che è diventato, lui non ha più bisogno di lei. Tentativo di un distacco da parte di Saba bambino e Saba di oggi, è una forma per superare il dolore ma non gli riesce del tutto. “MIO PADRE E STATO PER ME L’ASSASSINO”→ è un sonetto. Mette in evidenza la figura paterna, che viene spiegata attraverso due termini contrastanti e in rima all’interno della prima quartina→ ASSASSINO e BAMBINO. Assassino è il termine con cui la madre lo definiva perché si lamentava dell’abbandono e vedeva solo i suoi aspetti negativi. Quando Saba lo conosce vede che il padre è un bambino quindi non riesce a fare il padre perché è infantile. Si rende conto che il dono della poesia lo ha avuto dalla leggerezza del padre. Nella seconda quartina si identifica con il padre “aveva in volto il mio sguardo azzurrino”, poi il sorriso dolce, il padre infatti non è in grado di badare neanche a sé. Un'altra caratteristica del padre è l’aver viaggiato da un luogo all’altro, quindi non riesce a
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