Scarica Saggio di Sertoli - Cuore di tenebra e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! Cuore di tenebra (Conrad) Saggio di Giuseppe Sertoli All’interno della sua opera, Conrad critica il colonialismo nel suo complesso ma, allo stesso modo, vengono menzionati anche dei personaggi di diverse nazionalità: la nave che porta Marlow in Congo è francese; il capitano del battello è svedese; l’arlecchino assistente di Kurtz è russo. Nelle prime pagine del romanzo, Marlow parla dei Romani. In realtà, i riferimenti alla storia sono due: epoca elisabettiana ed epoca romana. Essi vengono fatti per coinvolgere l’intera storia della civiltà europea dalle origini (Impero Romano) all’apogeo (500-600) al declino (fine XIX secolo, periodo in cui è ambientata la storia) per condannare la realtà presente. Tutta la civiltà europea, il mondo, le azioni dei colonizzatori sono associati al vuoto e ad immagini di svuotamento. Ad esempio, quando le montagne vengono svuotate, quando si aprono voragini nel suolo, gli occhi svuotati dei neri, etc. Il racconto si apre e si chiude con una scena di darkness (tenebra, oscurità) che riguarda la civiltà e, in particolare, Londra. Infatti, sia all’inizio che alla fine, si vede il buio calare su Londra. Quindi, Marlow capisce definitivamente che la darkness appartiene al suo mondo e da lì si propaga. All’interno del romanzo, viene citata la wilderness, la quale agisce sulla mente civilizzata. Esempi di questo fenomeno si trovano nella scena in cui il medico dice che bisogna stare calmi ai Tropici, quasi come se l’ambiente risvegliasse nell’uomo una parte di sé che non può controllare; quando il capitano del battello parla di un uomo bianco che si è impiccato probabilmente a causa del paese o del troppo sole (quindi c'è sempre l’idea che la wilderness influenza la mente dell’uomo civilizzato). Inoltre, la prima immagine che Marlow ha di Kurtz è quella secondo cui, dopo aver raccolto l’avorio e mentre si reca alla stazione, torna indietro verso la wilderness. Il sistema di regole inibitorie che bloccano l’aggressività sorprende Marlow, non solo perché sono i neri a possedere la restraint, ma anche perché si applica a qualcosa di fronte cui nulla può tenere, ossia la fame. Questo mostra che i neri non sono natura come la giungla, ma cultura e civiltà. Kurtz è il vero cannibale. Paradossalmente, quindi, è l’uomo evoluto ad essere l’unico selvaggio nel romanzo. Egli, infatti, è aggressivo e violento. Ciò lo distingue dai neri ma lo contrappone ad essi. Kurtz non ha restraint e coscienza morale che, seppur fittizia, rappresenta l’unica barriera che protegge la coscienza dall’inconscio e dalle sue pulsioni. Egli cede al fascino dell’abominio, il quale non è la savagery dei neri, ma una savegery interna all’uomo bianco, ossia gli istinti brutali, le “mostruose passioni” come le definisce Conrad. Non si sa con certezza cosa siano, ma probabilmente sono associate alla sessualità in quando alla wilderness è spesso associato l’erotismo e la sessualità. Dunque, le “mostruose passioni” appartengono all’uomo bianco che nella wilderness, lontano dai freni e dall’inibizioni della civiltà, non fanno altro che esprimersi e risvegliarsi. Per questo motivo, Marlow è il ritorno del rimorso, la liberazione di ciò che la cultura seppellisce nell’oscurità