Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Saul, tragedia di Vittorio Alfieri, Appunti di Italiano

La vicenda del Saul narra le ultime ore di vita del re e vede il ritorno di David, che da prode guerriero è accorso in aiuto del suo popolo, pur sapendo bene il rischio che ciò poteva comportare per la sua vita. David è pronto a farsi uccidere dal re, ma prima vuole potere combattere con il suo popolo.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 31/01/2020

Illy10
Illy10 🇮🇹

3.9

(20)

38 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Saul, tragedia di Vittorio Alfieri e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Saul, un coraggioso guerriero, fu incoronato re di Israele su richiesta del popolo e consacrato dal sacerdote Samuele, che lo unse in nome di Dio. Col tempo, però, Saul si allontanò da Dio finendo per compiere diversi atti di empietà. Allora Samuele, su ordine del Signore, consacrò re, un umile pastore: David. Questi fu chiamato alla corte di Saul per placare con il suo canto l’animo del re, e lì riuscì ad ottenere l’amicizia di Gionata, figlio del re, e la mano della giovane figlia di Saul, Micol. David generò però una forte invidia nel re, che vide in lui un usurpatore e al tempo stesso vi vide la propria passata giovinezza. David venne perseguitato da Saul e costretto a rifugiarsi in terre dei filistei (e per questo accusato di tradimento). La vicenda del Saul narra le ultime ore di vita del re e vede il ritorno di David, che da prode guerriero è accorso in aiuto del suo popolo, pur sapendo bene il rischio che ciò poteva comportare per la sua vita. David è pronto a farsi uccidere dal re, ma prima vuole potere combattere con il suo popolo. Saul vedendolo lo vuole uccidere, ma dopo averlo ascoltato si convince a dargli il comando dell’esercito. David ad un certo punto commette però un errore, parlando di “due agnelli” in Israele, e ciò genera il delirio omicida di Saul verso il giovane. Saul poi spiega a Gionata la dura legge del trono, per la quale “il fratello uccide il fratello”. Davanti al re arriva il sacerdote Achimelech, che porta a Gionata la condanna divina e lo mette al corrente dell’avvenuta incoronazione di David. Il re fa uccidere il sacerdote, e da lì egli andrà sempre più verso il delirio. Nell’ultimo atto, Saul prevede in un incubo la propria morte e quella dei suoi figli e con una visione piena di sangue si ridesta, e coglie la realtà dei fatti: i Giudei li stanno attaccando, e l’esercito israelita non riesce a difendersi. A questo punto Saul ritrova sé stesso, e uccidendosi riconquista l'integrità di uomo e di re. Atto I Davide compare nel campo degli Israeliti a Gelboè; egli non vuole più vivere fuggendo da Saul e desidera combattere i Filistei. Giunge Gionata, felice di rivedere l'amico. Gionata racconta a Davide che Saul, preda di uno spirito malvagio («un rio demon, che fero gl’invasa il cor») è pericolosamente avvinto dalle lusinghe del perfido Abner, e che Micol vive tristemente per l'assenza di Davide. Quest'ultimo sta chiedendo a Gionata quando potrà rivederla, ma lei appare annunciando che si vuole mettere in cerca del marito; Davide, che si era fatto da parte, si unisce a lei e i due si ritrovano uniti. Decidono che si dovrà cercare il momento propizio per presentarsi a Saul e cercare una riconciliazione. Atto II Saul sta conversando con Abner, rimpiangendo la propria passata grandezza e dispiacendosi per l'attuale disgrazia, che Abner attribuisce a Davide. Saul racconta un recente sogno, nel quale l'ombra di Samuele gli ha tolto la corona dal capo per posarla su quello di Davide, ma Davide non l'ha accettata, dicendo a Samuele di restituirla a Saul. Giungono Gionata e Micol; essi con tono persuasivo preparano Saul all'arrivo di Davide, che in seguito giunge e umilmente chiede a Saul di permettergli di combattere ancora contro i loro nemici. Saul sembra accettare le suppliche di Davide, ma interviene Abner, accusando Davide di tramare, con l'aiuto dei profeti, contro Saul. Davide dimostra la propria innocenza mostrando un lembo del mantello di Saul che gli ha tagliato mentre dormiva nella grotta di Engaddi: avrebbe potuto facilmente ucciderlo ma non lo ha voluto fare. Saul alfine si convince e si rallegra per il ritorno di Davide, affidandogli il comando dell'esercito, e chiede a Gionata di combattere con lui: « Saul: Il giorno, sì, di letizia, e di vittoria, è questo. Te duce io voglio oggi alla pugna: il soffra Abner; ch’io ’l vo’. Gara fra voi non altra, che in più nemici esterminare, insorga. Gionata, al fianco al tuo fratel d’amore combatterai: mallevador mi è David della tua vita; e della sua tu il sei. » Atto III Abner espone a Davide il proprio piano di battaglia, che viene lodato; Abner avrà il comando della parte principale dell'esercito, mentre Davide e Gionata combatteranno nei pressi della tenda di Saul. Davide rimane solo, poi lo raggiunge Micol, dicendogli che Abner ha ancora cercato di destare la rabbia di Saul contro di lui, e mostrandosi preoccupata per la sua sicurezza. Giungono anche Gionata e Saul, e quest'ultimo è visibilmente in preda a uno degli attacchi di follia che negli ultimi tempi lo hanno colpito. Ma alla fine Saul scoppia in lacrime, e Gionata chiede a Davide di aiutarlo a ritrovare la calma cantando uno dei carmi celesti in cui eccelle e con cui spesso in passato ha allietato il re. Davide accetta il consiglio, ricorrendo a poemi lirici di metro vario, secondo il tema che intende celebrare. I versi finali di tono guerresco, però, in cui Davide vanta le proprie doti («due spade ha nel campo il popol nostro») risvegliano ancora la follia di Saul, che cerca di afferrare la spada per abbattere Davide; Gionata e Micol glielo impediscono e Davide fugge. Atto IV Gionata e Micol si lamentano dello stato di Saul. Quest'ultimo giunge, chiedendo a Micol di condurgli Davide. Rimasto solo con Gionata, Saul gli racconta i suoi contrastanti sentimenti di odio e amore per Davide, che Gionata attribuisce alla volontà celeste. Giunge Abner, dicendo che nel momento della battaglia imminente Davide è scomparso, e che il sacerdote Achimelec, che conduce con sé, è stato scoperto nel campo. Achimelec ammette la propria identità, e Saul lo accusa di avere aiutato Davide consegnandoli la spada di Golia: « Saul: All’espulso Davidde asilo davi, e securtade, e nutrimento, e scampo, ed armi? E ancor, qual arme! il sacro brando del Filisteo, che appeso in voto a Dio stava allo stesso tabernacol, donde tu lo spiccavi con profana destra. » Achimelec difende Davide, predice a Saul la prossima sventura e indica in Abner un malvagio consigliere («Ve’ chi a morir ti spinge: costui; quest’Abner, di Satàn fratello»). Saul comanda che Achimelec venga messo a morte, nonostante le suppliche di Gionata, e ordina ad Abner di cambiare i piani di battaglia decisi da Davide: egli vuole che si combatta al mattino e non al pomeriggio, come invece Davide e Abner avevano stabilito, per avere il sole alle spalle e in faccia al nemico. Rientra Micol senza Davide, e monta ancora la furia di Saul, il quale ordina che le armi siano rivolte contro Davide se questo si presenterà in battaglia, poi si trova a pensare di potersi fidare solo di se stesso:
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved