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sbobina lezione 11 arte moderna, Sbobinature di Storia dell'Arte Moderna

sbobina lezione 11 arte moderna

Tipologia: Sbobinature

2021/2022

Caricato il 02/06/2023

martinaongaro262001
martinaongaro262001 🇮🇹

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Scarica sbobina lezione 11 arte moderna e più Sbobinature in PDF di Storia dell'Arte Moderna solo su Docsity! STORIA DELL’ARTE MODERNA 6 OTTOBRE Monumento al Gattamelata, Donatello, 1453 Donatello si sposta a Padova 1443 perché deve realizzare una statua equestre di Erasmo da Narni detto il Gattamelata, capitano dell’esercito della Serenissima che aveva riconquistato Verona da Filippo Maria Visconti. Nel 1443 muore e gli viene commissionata l’opera a Donatello. Guarda alla scultura scaligera di Cangrande della scala. Si ispira al Marco Aurelio che al suo tempo stava al laterano. Il cavallo è nudo ha solo la sella, è incedente, ostenta il bastone del comando. C’è un problema di statica e sotto la zampa del cavallo mette una sfera. Donatello (Donato di Niccolò di Betto Bardi, 1386 ca-1466) Altare di Sant’Antonio 1446-1450, bronzo Padova, Basilica del Santo Allestimento di Camillo Boito del 1895 Donatello a Padova arriva già con un’importante fama e viene impegnato anche in un’altra importante opera: Altare maggiore di Sant’Antonio, commissione che arriva dopo poco l’arrivo dell’artista a Padova. Tra il 1446-50 realizza l’altare. Utilizza il bronzo.Viene commissionato questo altare perché c’era stata una grossa donazione alla fabbrica della basilica del santo. Oggi non lo vediamo nella sua redazione originaria perché un incendio ha distrutto la sua cornice. Donatello aveva pensato a una sorta di polittico però abitato da sculture tridimensionali. Era costituito infatti da 7 statue a tutto tondo con al centro il gruppo principale con la madonna con bambino e da un lato i tre santi francescani (Francesco, Antonio e Ludovico di Tolosa) e dall’altra i tre santi protettori (prosdocimo, Daniele e Giustina) di Padova. C’era un “paliotto” con dei rilievi che stavano anche nello zoccolo e nel gradino di altare dove al centro c’è il tabernacolo per l’ostia consacrata. Erano 22 rilievi con storie cristologiche, tra cui una deposizione, e le storie di Sant’Antonio (dedicatario della chiesa e dell’altare). Tra questi c’è il miracolo della mula che si umanizza e si inginocchia davanti al santo e gli chiede di ricevere il sacramento. Il rilevo è realizzato in una struttura basilicale (alla romana basilica di Massenzio strutturata con grandi spazi arcuati e con spazi comunicanti dato che erano luoghi di vita pubblica). Donatello tiene presente il punto di vista, infatti noi vediamo il rilievo della basilica dal basso verso l’alto, per cui scorcia i due archi laterali in modo tale che la visione sia corretta. L’altare va incontro a un incendio che ne distrugge la struttura, oggi vediamo una ricostruzione che non è veritiera, la ricostruzione ritenuta più corretta è quello di una cornice architettonica con colonnine che divideva McB più due santi e negli altri due spazi altri due santi (vedi manuale). Essendo in area veneta si sceglie un timpano centinato. Quest’opera diventa un grande punto di riferimento per molti artisti locali. Francesco Squarcione (1397-1468) aveva una bottega molto bella, era una sorta di Accademia, si imparava e poi ci si specializzava, tanto che uno dei suoi allievi era Andrea mantenga. Era una bottega ricca di antiquaglie e anche per questo molti artisti venivano qui a studiare, senza dover andare a studiare gli antichi in collezioni private a Venezia. Lo Squarcione è importante perché nel 1449 realizza il pavimento ligneo attorno all’altare maggiore della chiesa del santo, quindi incontra Donatello. In questa commissione c’era anche mantenga e questo sarà un dato fondamentale. Francesco Squarcione (1397-1468) Polittico De Lazara tempera e oro su tavola, 1449-1452 Padova, Museo Civico Squarcione è un artista che recepisce subito la lezione donatelliana e prospettiva, come si vede nel polittico De Lazara, tempera e oro su tavola 1449-1452 È ancora un polittico nella struttura un po’ all’antica. Le parti sono ancora frazionate, a differenza della cultura Fiorentina che eludeva le colonnine per aumentare la superficie decorata. Sono presenti pinnacoli con ghimberghe e gattoni, mancano le predelle ma ci sono decorazioni a losanghe di un gusto squisito. I santi sono concepiti come sculture tridimensionali, come se avesse visto Donatello mentre metteva i santi sull'altare e ha avuto l’illuminazione. Infatti, i santi stanno su dei podi in un ambiente interno ma con la parete sfondata es. San Girolamo è appoggiato al suo studio e rivolge lo sguardo verso l’alto ed è inquadrato in una stanza con una volta a botte di scorcio (guarda a Donatello) e poi la stanza si apre su un paesaggio che illumina la stanza. Francesco Squarcione (1397-1468) Madonna De Lazara tempera su tavola, ante 1452 Berlino, Gemäldegalerie firmata “opus squarcionis pictoris” Vergine di profilo che si staglia su trono con bambino anatomicamente studiato (ricorda un putto come quelli della cantoria di Donatello) è vivo. È evidente lo studio donatelliano. Quadro eccentrico nei dettagli per esempio nel candeliere. La madonna è affacciata a una mensola dove c’è una bellissima mela cotogna e dietro ha un cortinaggio che si staglia su un paesaggio (tipico Veneto). Andrea Mantegna nasce nel 1431 e muore nel 1506, questo scavalcamento nel 1500 lo vedrà impegnato in ambienti tipicamente rinascimentali. È il grande maestro vegliardo che all’inizio del 500 sarà un termine di paragone per tutti i giovani artisti veneziani. Diventa figlio adottivo di Squarcione che lo accoglie nella sua bottega. Nel 1438 viene coinvolto nella decorazione della cappella Ovetari nella chiesa degli eremitani. Squarcione realizza poche parti perché il grosso lo realizza Mantegna stesso. Martirio di San Cristoforo e trasporto del corpo e assunzione della vergine sono i meglio conservati che si sono salvati dal bombardamento degli angloamericani nel 1945, questo perché erano stati staccati da dei restauratori durante ‘800 per il cattivo stato di conservazione. Dopo il bombardamento, ci hanno messo 50 anni e hanno riattaccato pezzettini uno per uno delle storie di San Giacomo. Oggi vengono proiettate le parti mancanti. Martirio di San Cristoforo, e trasporto del corpo, 1454-1457,cappella Ovetari nella chiesa degli Eremitani a Padova Uso della prospettiva. Mantegna immagina la scena della morte di San Cristoforo in una grande città all’antica con anche delle tombe classiche con dei busti e delle iscrizioni (ricorda bottega Squarcione ricca di opere antiche su cui aveva potuto studiare), c’è un tempo classico perfettamente ricostruito. Un altro aspetto che Mantegna riprende da Donatello è l’espressività. Dallo Squarcione invece riprende il paesaggio. Andrea Mantegna (1431-1506) Madonna col Bambino e i santi Pietro, Paolo, Giovanni Evangelista, Zeno, Benedetto, Lorenzo, Gregorio e Giovanni Battista tempera e olio su tavola, 1457-1459 Verona, Chiesa di San Zeno Viene chiamato a Verona per realizzare la pala d’altare per la chiesa di San Zeno che Mantegna dipinge tra il 1457-1459.
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