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Sbobinature delle Registrazioni dell'anno 2018/2019 su Manzoni, Sbobinature di Letteratura

Sbobinature delle Registrazioni dell'anno 2018/2019 su Manzoni con la professoressa Paola Maria Carmela Italia. Sono già sottolineati con colori per facilitare la comprensione.

Tipologia: Sbobinature

2018/2019

Caricato il 20/11/2021

lisa-ghirardello
lisa-ghirardello 🇮🇹

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Scarica Sbobinature delle Registrazioni dell'anno 2018/2019 su Manzoni e più Sbobinature in PDF di Letteratura solo su Docsity! REGISTRAZIONI LEZIONE I GUARDARE CAPITOLO DEL MANUALE DI MANZONI LEGENDA: &zzuiro > eventi generali > temi principali giallo > prima stesura {erde > seconda minuta RESSE > parte ultima 1821-1840 > ARCO CRONOLOGICO Manzoni era immerso nella scrittura dell’Adelchi nel 1820-21, per poi passare a scrivere i Promessi Sposi > all’inizio veniva considerato un genere proscritto > considerato al di fuori della cerchia dei letterati, perché non aveva un modello di riferimento, considerato un sottogenere, per signorine, solo da intrattenimento. Stampa del 1827 > successo nazionale Stampa del 1840. Manzoni sceglie il ‘600 per ambientare il suo romanzo > secolo parallelo a quello del suo presente. Questo perché Manzoni il ‘600 se lo trova în casa perché Verri aveva scritto le “Osservazioni sulla tortura” > testo storico giuridico senza una trama, parla solo del processo efa le osservazioni su di esso, e lui essendo mezzo parante di Manzoni, quest’ ultimo &Veva vissuto i I ‘600 attraverso lo scritto di Verri. E aveva, Manzoni, il desiderio di rendere popolare I zio e di suo nonno. E per farlo incastona la storia di questo processo, che sarà poi la storia della Colonna Infame che sarebbe la colonna che era stata eretta sulla casa del barbiere Gian Giacomo Mora, dopo che era stato ammazzato, per fare piazza pulita e raderla al suolo e per testimoniare che la giustizia doveva prevalere contro gli untori. La storia della Colonna Infame era una parte del Fermo e Lucia, nel momento in cui parla della peste e degli untori, perché Renzo si trova a dover essere anche lui uno di questi untori. > lui ha in un Gsservazioni sula tortura, poi lo ha fesoIpopolare e lo ha inserito nel suo fomanzo Manzoni trona > tema sulla f'esponsabilità individuale. > Sempre è presente, Colpa dell'uomo. > diverso da Leopardi. 1819 > prefazione della “Morale Cattolica” > Manzoni sfida Thierry, ovvero storico francese cattolico e anche Sigmund. Loro criticavano la Chiesa e Manzoni invece non è d’accordo. Manzoni nel 1810 ha una conversione al cattolicesimo ma non gli toglie lo spirito illuministico. Manzoni non condividerà mai un cattolicesimo che deve essere imposto. Sapere che la verità è , sa che non deve essere imposta. > questa idea si trova anche negli scritti di Quando Manzoni riscrive il romanzo nel 1840 Giusti gli scrive una lettera esordendo che il testo era meglio nell’edizione precedente ovvero quella del 1827. Pag. 72 Raboni > [ABBOnta tra la [ealtaleliamazione > tema cruciale, lo aveva affrontato nelle Tragedie (Il Conte di Carmagnola o l’Adelchi per esempio) ma con una (lifferenza > in Queste iò che si doveva inventare era l’interiorità del personaggio, i suoi pensieri ecc... e qua il rapporto tra storia e invenzione era molto più facile. Mentre nel romanzo dei PS è molto più difficile perché deve rappresentare un luogo dove non ha tutte le informazioni della storia dei popoli che Manzoni racconta non li abbiamo, troviamo solo testimonianze di coloro che erano sul fronte di guerra. Il rapporto tra dose di storia e dose di romanzo è cruciale, il popolo deve essere Nella prima introduzione del FL Manzoni tratta quasi esclusivamente il problema tra realtà finzione. La prima stesura nell’aprile 1821, poi si ferma perché deve finire l’Adelchi. Questo perché lui quando è in un e ne inizia un’altra poi risolve il problema e riprende l’opera precedente. Altro problema è quello della dicitura del romanzo. | broblemi sulla linigia per Manzoni > cioè il fatto che fon conosce la lingua italiana. Obiettivo > una lingua che fosse viva e vera. Manzoni conosceva la lingua milanese oppure quella francese eil latino quando scriveva gli veniva da usare queste tre lingue ma non vedeva le espressioni equivalenti alla lingua italiana poiché non esisteva una lingua italiana nonostante ci fosse già stata l'unione italiana. E lui non voleva scrivere così senza seguire un modello italiano. Quindi si a ricavare dalla sua memoria le locuzioni toscane, usava o vocabolari oppure i teatro. E poi lesse tanti libri toscani. Nella prima introduzione il problema della lingua non esiste 0 almeno non in modo così marcato perché Manzoni ha appena iniziato a scriverlo, ha scritto solo i primi due capitoli. Manzoni attinge spesso al teatro di Goldoni perché aveva l'esperienza diretta sul modo di parlare > nella prima introduzione. Gli elementi che gl interessano sono quelli che a lui servono per dare veridicità al suo Fermore Lucia iniziato | 24Aprile 1821. LEZIONE Il Nel BARBERIS RAME MAISSeSRASIMIAUEE, copiando il testo i EI della ESIGRMANNTAMERaltanO, Baia nel BB in cui Renzonisehia di HiVEREAE un [ESE e quindi MvEsEabbARe e ad Bia di essere acciuffato come untore Ed è proprio qua che Manzoni aveva inserito il pezzo della Colonna Infame Nel 1821 > succedono molte cose, Manzoni esce un po’ dal suo [Solamento. Ci sarà un lungo processo che coinvolgono due amici stretti di Manzoni, che venivano scoperti di aver partecipato alla carboneria eil processo decreta la condanna all'ergastolo dei due deputati, e poi successivamente riusciranno ad essere scarcerarti e da qua verrà scritto “Le mie prigioni” di Silvio Pellico, che poi verranno inseriti, in una edizione successiva, alcuni punti da Maroncelli, l’altro imprigionato, che però spinge di più sul fronte religioso. Passo importante > quando a Maroncelli viene amputata una gamba senza anestesia, e lui vede una rosa sul davanzale e decide di regalarla al dottore, segno di forza do fede. Questa edizione con le varie aggiunte viene rifiutata da Pellico. Segno che Milano nel 1820-21 è in totale subbuglio con questi moti carbonari. I > Bitolimbartante che Manzoni GBRISEB ne! uo BaRZO. La prima stesura del FL è molto più noir rispetto ai PS. Ci sono vari chiaroscuri e BERO RSNAESRA, per esempio, la GRIGI nei Bin una forma un po' compassionevole, nel FL muore a cavallo quasi bestemmiando in un accesso di follia causato dalla peste > come un personaggio troppo romanzesco, ma è questa l’idea iniziale di Manzoni dopo poi lo modifica. LEZIONE IV SILVANO NIGRO > è un tipozzo manzonista, che è venuto alla nostra lezione a fare un approfondimento. Manzoni e il rapporto tra con PRINA, il Ministro delle finanze del Regno dilitalia. Egli venne assassinato sotto le finestre della casa di Manzoni a Milano. E Manzoni scrisse una lettera a Fauriel dicendo che si erano Spaventati e si erano fiilntanati in casa nonostante videro tutto ciò che successe dalla finestra. Manzoni sì pentì di questo fatto, cioè di mon'aver fatto niente per aiutare o evitare la cosa. E Questa cosa si potrà vedere che permane anche nel iomanzo di Manzoni, infatti, come nella Bibbia si vede Mosè che non può arrivare e entrare nella Terra Promessa dato che in giovane età uccise un umo importante egiziano per difendere un ragazzo che veniva picchiato ingiustamente. Anche la'figura di Fra Cristoforo, avendo ucciso anche lui un uomo, può accompagnare Renzo e Lucia fino alla fine ma non riesce a stare con loro fino alla fine perché muore di peste. PARTICOLARE NEL ROMANZO > Quando Renzo va a Milano e cerca Lucia, gli dicono che è nella Casa di Don Ferrante ma, si può notare che la descrizione della posizione della casa è diversa rispetto a quella nell’illustrazione. Questo perché lancasa viene configurata dove in realtà c'é un monumento importante ed è vicino alla casa di Manzoni nella piazzetta dove Prina fu ammazzato. La &asa non rappresentava solo la casa degli Omenoni, poiché vi erano gli omenoni ma anche perché voleva far vedere che era la casa di Leone Leoni, infatti nell’insegna c'erano due leoni che Sbramavano un uomo. Per un Motivo che ha molte funzioni: - Il personaggio stravagante di Leone Leoni era Un delinquente, una persona afirogante, e aveva delle opere di Leonardo da Vinci ma false, quindi questo è un |Wogo che fispecchia sia il falso, sia la letteratura perché DON FERRANATE deteneva una biblioteca e anche Leone aveva questi libri anche se falsi; - Quando c’è un Momento poco positivo si nota che nelromanzo come Simbolo appare una cariatide, anche i bravi li hanno. E anche qua nella casa di Leone Leoni c’è il simbolo della cariatide. LEZIONE V Perché la DOCILITA' è FUNESTA? > la docilità fumesta è il titolo del libro di Nigro, visto nella lezione precedente. La dlodilità si intende no quella di Lucia ma, dilRenzo. Manzoni si rivede in coloro che non riescono a prendere in mano la storia e quindi riconosce in lui una certa docilità che può dare degli esiti funesti. Infatti, immagine iconica è quello che Manzoni vede in Piazza San Fedele, quando viene assassinato PRINA e, in quel caso, Manzoni non riesce a fare niente. Spesso Manzoni usa la parola VOLGO > che sarebbe la folla che segue la massa ma non ragiona. E questo è un trauma per Manzonixil:fatto di mon riuscire a scendere in piazza, come fece Foscolo, per provare ad intervenire, perché Questa era una massa inferocita ma che Mom ragionava e forse parlando alla folla Si sarebbe potuto fermare l'assassinio di PRINA, assassinato dalla folla con tante ombrellate. LIBRO DI RAIMONDI > su IOL, ma anche sul libro > Milano tra il 1816 e il 1821, dove nascono i moti rivoluzionari, è una Milano con grandi dibattiti, dove bisogna fare un salto di qualità nella letteratura. Questo articolo, che andremo ad analizzare, non buttava al macero la letteratura italiana, anzi aveva rispetto per essa. Le traduzioni posso essere di due tipi: - BRUTTAEFEDELE > tende a [egarsialftestord'origine, tende a stare Vicino al testo originario ma, Sta BFOpHO così vicino nori aveva Un SHE, cioè di appittirs sopra modello originale; - BELLA INFEDELE > cioè questa traduzione fifiha come brincipale Sbbiettivo quello di avvicinarsi allo stile del testo originario ma, cerca di fare un'operazione di reinvenzione linguistica. Secondo questa nascono due problemi della letteratura italiana: il primo era il CLASSICISMO, eil secondo è quello del FORMALISMO. Per quanto riguarda il Classicismo, il suo problema più grande è che un legame privilegiato con il modello greco-Iatino, ovvero quello classico. Questo diventa un Pisa per la letteratura italiana, perché fon fiescela rinnovarsi poiché troppollegata a queste tradizioni antiche. Invece, il problema del Formalismo è un problema legato alla Necessità che aveva la nostra tradizione di rispettare la forma. Invece, gli'autori romantici fostrano, in tutta Europa, che la poesia si può'fare sia senza seguire per forza uno schema metrico preciso, sia senza seguire la tradizione classica. Questo dà delle possibilità espressive enormi. Quindi lalletteratura italiana non deve cambiare mal deva inserire nelle Sue traduzioni anche le culture nordiche che provengono, nella maggioranza, dal STANDAL 3 un romantico innamorato dell’Italia. È un altro autore che viene citato in questo libro Egl cerca di dare degl stimoli ai letterati italiani per migliorare i nostri schemi. L'unico che recepirà questo stimolo è proprio Manzoni. Per questo decide di scrivere un genere letterario che non aveva precedenti nella nostra tradizione. Infatti, Manzoni scegliendo il romanzo egli evita i Classicismo ma, riesce ad evitare anche il Formalismo poiché, non essendoci una tradizione italiana nel romanzo, non deve rispettare delle forme espressive specifiche. AI contrario di quando decide di scrivere le opere di teatro, che dovevano rispettare alcuni vincoli, anche se comunque non li rispetterà tutti in ogni caso. E la pubblicazione del romanzo era un azzardo che non sapeva neanche se sarebbe piaciuto. EMULAZIONE OPEROSA + imitare ma senza l'intento di copiare ma di superare. Operosa cioè prendere spunto dai vari stili di letteratura diversi, per modificare la letteratura in senso positivo. Nella dicotomia tra classico e romantico, Manzoni deve calibrare il dosaggio di ROMANESQUE > che vuol dire romanzesco, cioè spingere il pedale in un pagina, e il romanzo storico, che non ha elementi di Romanesque. Quindi Manzoni deve trovare il giusto equilibrio tra il volere un romanzo popolare e, quindi, avere anche l'elemento del + che non abbandoni il modello della storîa. La paura di Manzoni è di mettere troppe cose romantiche nel suo romanzo, e infatti all'inizio nel FL i due personaggi sono quasi anaffettivi, non si scambiano neanche una carezza. E questo all'inizio veniva un po' criticato. L'unico momento in cui Manzoni si concede nel rappresentare l'EROS è nel coro di Ermengarda, dove scrive la passione che questa donna provava . Alla fine lei viene ripudiata da lui e viene messa in convento mentre, l’uomo sposa un’altra donna. LEZIONE VI VEDERE POWER POINT DE BALSI > ha scritto un testo sulle Osservazioni sulla tortura di Pietro Verri. Il libro di Verri inizia con una lettera di Verri stesso a suo fratello Alessandro Verri, parlando del processo della Colonna Infame, soprattutto degli atti, che lo hanno molto turbato. Verri scrive una raccolta sulle accuse di uno che era stato accusato di essere un untore. Precisamente prende in considerazione l’unica persona che si salvò dal processo, ovvero GIOVANNI GAETANO BADIGLIA, perché ebbe un trattamento di favore, essendo figlio di qualcuno di importante, infatti era il figlio del castellano. Sia Verri che Manzoni sono interessati a questo processo anche se con motivi diversi. E sappiamo che in quegli anni a Milano, quando ci fu la peste, la gente impazziva e iniziavano a nascere credenze magiche. E una di queste era la teoria delle unzioni, ovvero che c'erano persone che spargevano olii strani e questi olii o intrugli espandevano la peste. E ai due scrittori interessa capire come si è arrivati a questa follia da parte delle persone in questo periodo. E infatti, si vede che tante persone vengono accusate e processate per motivi assurdi e in situazioni di non follia si poteva benissimo capire che questa gente era palesemente innocente. Modifiche > riscrive la prima parte e aggiunge i titoli ai capitoletti, prima erano solo numerati. Nel 1630 iniziarono questi processi agi untori. E iniziarono con l'arresto di questo commissario della sanità, di cognome PIAZZA, che era stato visto camminare vicino ad un muro e pensavano fosse un untore. Successivamente venne arrestato un barbiere MORA e, mentre li stavano torturando li costrinsero a trovare un capo espiatorio, qualcuno di potente che potesse essere il finanziatore di questo piano. Il popolo sente il bisogno di dare la colpa a qualcuno per la peste. Quindi la gente dà la colpa agli untori e, gli untori danno al colpa a una persona grande che avrebbe potuto supportare questo piano, quindi danno la colpa a GIOVANNI GAETANO BADIGLIA, il figlio del castellano. E grazie a lui abbiamo avuto a disposizione questi atti, e in questo momento di peste si faceva fatica a trovare i vari documenti. successivamente anche Manzoni, ci tenevano a lamandare l'innocenza dei die uomini accusati. E il processo prende il nome di “Colonna Infame” perché era la casa di uno dei due accusati che era Su uno stesso manoscritto ci sono due stesure perché corregge sulle stesse carte. 3 stessa cosa fa Manzoni. In ogni caso Verri è molto ordinato e ogni correzione viene fatta a sinistra. Verri venne molto turbato dal fatto che nel regno austriaco la tortura era stata abolita mentre a Milano no. Per quanto riguarda questo libro vediamo che, Manzoni riflette molto sulle bugie che i giudici La Colonna Infame era a Milano finchè nel 1778 fu abbattuta. 1772 > traduzione in milanese della “Gerusalemme Liberata” > c'è un pezzo che ricordava il processo della Colonna Infame. punteggiatura fissa tranne il punto fermo, Manzoni fa ciò perché scrive di getto. ACOLTARE LA REGISTRAZIONE DA MINUTI 45 CIRCA. Qui sta [ESRI 10 SETEIBaRaRES ma FEAR priMalEoizionE. quindi costruisce un modello ‘600 con elementi puramente letterari non linguistici, quindi attraverso il contenuto. Per esempio, fa alcune metafore tipiche del ‘600. E ne fa tante di metafore, cosa ia di MIEERSEaNeBRiE sa Matino. Quando dice: “ogni sorta di sevizie” > si riferisce alla colonna infame e al processo di Piazza e l’altro. Non si riferisce all’inizio a Don Rodrigo. E Manzoni sostiene che non potrebbe l'uomo da solo fare delle azioni così piene di male ma, ci deve essere qualcosa di sovrannaturale che lo spinge a fare queste cose malvage. Dopo cambia infatti, poi sostiene che il vero male deriva dall'uomo stesso. Esempio Renzo, che non era malvagio ma, si fa traviare e per poco non viene accusato di essere un untore. Questo per dire che Manzoni usa la forma del ‘600 ma è un mondo e una mentalità che non userà, la modernizzerà. Il punto critico del FL non è la scrittura, perché Manzoni ha appena iniziato a scrivere e pensa che sia facilissimo. Quanto pesa l'aspetto del rapporto tra vero e invenzione rispetto al problema della lingua, che qua quasi non esiste. 3 problema delle fonti. fatti narrati sono corrispondenti a dei fatti realmente accaduti, esempio Innominato, la Monaca di Monza, Don Ferrante > si pensa che ci sia stato un testo usato come fonte per raccontare questi eventi. Manzoni dice che la prima accusa è quella di aver inventato una storia, chi lo sta accusando di questo sta insinuando di aver fatto un romanzo, anche se nel titolo non c'è scritto romanzo ma, storia del XVII secolo scritto da Manzoni. Lui fa finta che qualcuno lo accusi di aver . Questo perché una volta il omanzo era una Considerato un proscrittà ovvero, fuori dalla legge. Manzoni osa un genere che all’epoca quasi non vi erano e i classicisti non lo accettavano. Punto chiave della prima introduzione è solo storico non linguistico perché non ci mostra il manoscritto. Questo perché Manoni dice che se lui avesse fatto vedere il manoscritto, confrontandolo con la copia originaria, si sarebbe iniziato a dire che l’originale era meglio. Quindi fa finta di avere un’obiezione di un classicista per dire poi che ha fatto bene a riscrivere il testo. | dubbi possono venire dal fatto che sto raccontando una storia inverosimile. Qui c'è un fema che poi non si ritroverà mai più nelle altre introduzioni, ed è il tema delle , tema molto importante tipico dei romanzi del tempo avere un appello rivolto alle donne perché i romanesque erano considerati , considerati infatti, letture di secondo genere perché romantiche ecc... che che potranno capire davvero il libro saranno le lettrici femminili, al contrario di ciò che pensavano in tutta Europa Si domanda se pubblicando questa storia non sia uno spreco di tempo. Perché all’epoca l’importanza era scrivere qualcosa in ambito religioso. LEZIONE IX INTRODUZIONEB > quella della ESESRGSIENINURA, chiamata SSESRGRTNE Ue Serao > datata al settembre 1823. L'operazione che si fa qui è di giustificare il testo ma allo stesso momento di dichiarare la crisi. È un'introduzione che verrà infatti, riscritta, perché nessun libro può essere pubblicato dichiarando i limiti della lingua în cui è scritto. Questa è vista da un lato come l'introduzione scritta da ultimo e dall'altro l'introduzione alla seconda minuta, cioè degli Sposi Promessi, da primo, cioè è la prima introduzione dei SP poiché poi non si chiamerà più FL. I problema principale per la riscrittura non è tanto il lessico ma, principalmente le locuzioni, modi La correzione del primo tomo è è fatta mentre Manzoni sperimenta anche una nuova lingua, tto ci sli la lingua milanese. Fase primaria del libro in ambito linguistico > fase analogica; seconda fase > tosco-milanese, cioè si è visto che nei primi capitoli entrano delle forme lombarde che non erano presenti nel FL. > questa capitolo del primo tomo, dopo la crisi, da qui in poi la seconda fase va in crisi e Manzoni a quel punto Coiregge anche Alfitrosaliltesta nei primi fingueleapitoli con espressioni 53CAME che era andato a Gecar® in vari documenti. “Ogni epoca letteraria ha un fare proprio...” > parte dove si nota la crisi di Manzoni. Manzoni scrive una parte che poi successivamente non ci sarà cioè, sostiene che se dovesse scegliere tra una lingua nazionale che sanno tutti e una forma lombarda ovviamente sceglie la forma iazionale. Il problema era che la forimalnazionale non esisteva ancora. Questa introduzione presenta a metà circa una parte dei promessi sposi. Grande criterio di Manzoni > la lingua dell’uso è quella giusta da usare, la lingua vera. LEZIONE X ie (o —— ii i [ABBA Manzoni RENEE een. > i BESTEN è che NOMISANESIMENIANEE nella lingua d’uso le espressioni. perché scrive le frasi prendendo le parole dai dizionari ma non sai modi di dire quindi poi si renderà conto che ha sbagliato un sacco di espressioni. LEZIONE XI LIBRO “COME LAVORAVA MANZONI” PAG. 79-82 > notiamo Que tipi di correzioni: le CORREZIONI IMMEDIATE e le CORREZIONITARDIVE > le bififiè sono quelle fatte initigo, cioè apportate nel momento esatto della scrittura. Invece, le seconde sono correzioni interlineari. Anche se ci sono delle correzioni interlineari che sono immediate, per esempio quando la correzione interlineare è implicata con il testo successivo. La topografia non necessariamente ci dice la cronologia. In Italia siamo specializzati nello studio delle correzioni > vi è una scuola specializzata di filologia. Usa un sistema che non segue la topografia, cioè rappresentazione delle singole correzioni ma, interpreta la progressione tra fasi correttori e cerca di condurre queste fasi all'unità minima di testo coinvolta alla variante. Edizione critica del FL riporta volta a volta le singole carte e le carte vengono indicate come nel manoscritto. Numeri di paragrafo > indicatore topografico che viene dato dal curatore. Numeri di carta + è un numero archivistico, viene dato dall’archivista non dal filologo. Possono essere numerati per carta, oppure per foglio o ancora per pagina o facciata. Non c’è un protocollo fisso, a seconda dell’archivio cambia la numerazione. | paragrafi 3 sono dati dal curatore, quindi dal filologo, e servono da dare un’unità di riferimento che sia valida per sempre indipendentemente dall’impaginazione. Questa cosa non accade con i testi in poesia. No si hanno questi problemi, perché si hanno altre numerazioni, per esempio la numerazione del verso. In tutte le edizioni critiche del FL che troveremo l’apparto è o a piè di pagina oppure in un altro volume. Nel manualetto che usiamo, l’apparto è ai piè di pagina ma, nell’edizioni critica originaria era in un altro volume. Qui è stato fatto così per facilitare la lettura e lo studio. Nelle edizioni critiche il testo è di un certo Corpo topografico + cioè la grandezza del carattere. Mentre negli apparti è sempre a scalare rispetto al testo, invece, nel libro che andiamo ad analizzare sia l'apparato che nel testo troviamo lo stesso Corpo ma, questa è un’eccezione. Cosa troviamo nell’apparato è prima cosa è il riferimento topografico. Poi nell’apparato prima della parentesi quadra, c'è sempre la porzione di testo coinvolta in variante. 3 cioè quello che io leggo prima della quadra corrisponde a ciò che nel testo voglio rappresentare nella sua genesi. I numeri > rappresentano le fasi della correzione. Il manoscritto è l'impronta digitale di ogni autore, ognuno ha il suo modo di correggere, una sua grafia unica e individuabile. Non esiste un manoscritto uguale all’altro. DOMANDE CHE CI PONIAMO + Modo di correggere riflette il modo di pensare? In periodo storici diversi ci sono tra loro modalità di correggere simili? Se il modo di correggere dipende dalla nazione? Con il manoscritto abbiamo l’unico documento materiale del pensiero creativo cioè, come l’uomo si esprime creativamente. Può esistere una relazione tra il modo che gli autori hanno di correggere e il loro pensiero creativo, cioè la genesi dei testi riflette il meccanismo del pensiero. Manzoni è un autore che piacede in SERZAIRTEMMANEO > ovvero procede Senza mostrare suo modo di vedere la realtà cioè, senza imporre al lettore il suo punto di vista ideologico ma, . Come infatti, scrive in che ha due ramificazioni come se volesse rappresentare il modo di scrivere presentando entrambi i lati del problema. Procede per biforcazioni, tenta una strada ma contemporaneamente ne tenta un’altra. Lo vediamo sia dalla fase ma soprattutto dalle sottofasi. Manzoni decide di focalizzare l’attenzione su un paesaggio e come una macchina da presa, che prima va in campo lungo e poi mette a fuoco il dettaglio, Manzoni lavora mettendo a fuoco il dettaglio in forma sempre più precisa. Ha una qualità nel dosare le caratteristiche sia dal punto di vista visivo sia uditivo e li dosa alla perfezione. Altra caratteristica è rappresentare delle situazioni, delle immagini e poi darne immediatamente la spiegazione. Quindi questo diventa un testo argomentativo. | Momenti estremi di testo di un fomianzo sono Îliizia e latfinetLtinizia perché anche per riuscire o a far leggere un altro romanzo dello stesso autore oppure di rileggere lo stesso romanzo un’altra volta. Il deittico + qualcosa che incuriosisce il lettore, infatti, come Manzoni scrive all’inizio partendo con la descrizione del ramo. Scrivendo proprio “quel ramo del lago di Como”, quindi facendo crescere nel lettore la voglia di capire a quale ramo di Como si riferisce di preciso. La prima redazione > ha un elemento che verrà abbandonato che è quello della personificazione > immagine inizialmente rappresentata in campo lungo ma, subito dopo, viene scritto come lo Elaine dun singolalindiviau e ciò viene anche scritto. MaRZBRipassa dalunaWisione soggettiva alla visione dell’occhio divino ovvero, il narratore onnisciente. Questa prima stesura ha una visione soggettivistica, mette a fuoco i dettagli, e ha molto la visione del doppio come, il ramo di Como. Qua si vede molto lo stile dilemmatico di Manzoni, infatti, rappresenta in ogni elemento il doppio lato della realtà. Il sintagma chiave è: DOPPIO e DIVERSO > doppio che vorrebbe dire la copia di una cosa ma, per Manzoni il doppio è diverso, perché rappresenta i due lati della realtà ma diversi + LIBRO PAG. 106-117. Questo è un dubbio che Manzoni cerca di risolvere ma non ci riesce e poi scoppia. Non sappiamo la verità su questo grande dubbio dell’esistenza. Ragioni per cui l'anonimo non esiste + il manoscritto ritrovato è già un espediente letterario che ha una tradizione, ci dice che sta seguendo una strada che era stata tracciata da altri precedentemente. Altro elemento è la lettera mandata da Fauriel, che diceva che si basava su un testo ma sembra che lo dica come un gioco. Lo studio linguistico fa pensare che Manzoni abbia messo in scena una storia. Sembrerebbe più giusta la teoria che l'anonimo non esiste anche perché Manzoni ha una crisi e smette di trascriverlo perché si rende conto che il testo non era adatto in senso di linguaggio. Quindi avrebbe fatto prima a riscrivere il testo senza invece che riadattarlo. Vaia paraonarelastoratgiFammolellGia. von è il motore che spinge Manzoni a scrivere il romanzo. Infatti, nelle sue lettere con Visconti, non parla minimamente di una storia di un matrimonio impedito. Gli argomenti che cita sono: il ‘600, dell’ambrosiana, del ESttinale. ici BISEESSICONEFONAIBSSIE, cella FA, cille RAPESIE, le BESENVAZIONI SENAMEORURA, della colonna infame... scrivere un testo di finzione e dare un plot che possa dare attenzione, che possa essere qualcosa di leggiadro come la storia dei due innamorati ma, che serve per far emergere inserire altre tematiche. > questo viene chiamato un testo di ballo di beneficienza. Perché ai b. ci si diverte ma si fanno anche per arrivare ad un altro scopo. Ma questo miscuglio tra fiction e realtà diventa un tarlo e un problema per Manzoni. TRATTI REALMENTE ESISTITI CHE CI SONO NEL ROMANZO PERO’ MODIFICATI > Ritratto di Federico Borromeo, sappiamo che ci sono dei tratti storici dell’esistenza di Borromeo ma, che non corrispondono alla descrizione di Manzoni. Problema del matrimonio clandestino > inventarsi il matrimonio clandestino, si è visto che in realtà chi faceva un matrimonio clandestino veniva scomunicato. Negli archivi di San Fedele c'erano gli spogli di documenti che Manzoni avrebbe potuto leggere o addirittura in realtà aveva letto. Quindi sono tutti elementi in cui Manzoni finge di rappresentare la storia. Anche il fatto che nell’ultimo capitolo Manzoni inserisce una forte pioggia che spaccia come una cosa positiva che lavava via la peste. Ma, sappiamo da alcuni studi che in realtà non lavava via a peste ma la faceva crescere di più, faceva espandere il contagio. Dobbiamo anche considerare il fatto che, Manzoni non è vissuto nel periodo del ‘600 e, quindi, non sa esattamente tutte le cose e si è affidato ai vari documenti che ha consultato. Manzoni non sta facevano altro che creare un artificio letterario per poter giustificare una poetica > quella romantica, che è la poetica dell’invenzione perché si sta inventando tutto. + questo discorso vale ovviamente se il manoscritto di cui Manzoni cita e sostiene la sua esistenza in realtà non esista affatto. ll rapporto tra realtà e finzione ci costringe a fare i conti con il caso della Colonna Infame. > questo capitolo Manzoni lo toglie dal manoscritto solo alla fine del *23 e decide di farne una cosa a parte. Abbiamo scoperto dalle carte manzoniane che, fino al luglio 1824, il copista aveva copiato la maschera della pubblicità, che si sarebbe dovuta allegare all’edizione del 1825, quindi alla stampa della Ventisettana, dove la colonna infame veniva annunciata sotto i torchi. Si è sempre detto che questa storia della colonna infame rimane separata dal romanzo fino agli anni ’30. Ma, in realtà si è scoperta la maschera pubblicitaria del copista cioè vuol dire che Manzoni voleva pubblicare il romanzo ma, subito dopo a ruota avrebbe pubblicato la Colonna Infame. E abbiamo capito che la riscrittura della colonna infame ha dei tratti linguistici che non corrispondono al linguaggio di Manzoni degli anni ’30 ma, addirittura, presenta il linguaggio del Fermo e Lucia. Per esempio, è e alli presente la | lunga, oppure alcuni casi di raddoppiamento e scempiamento. Quindi si pensa che Manzoni la avrebbe voluta pubblicare dopo la Ventisettana. Non si sa perché non l’abbia fatto. Poi lui la pubblica con l’edizione del ’40. LEZIONE XV quarantana. Ma Manzoni capisce poi che Nonostante la sua Crisi nel romanzo storico con la storia della Colonna Infame Manzoni si convince a pubblicare lo stesso il romanzo, quasi come una estrema fedeltà alla ricerca del vero. reale, si può notare che so trova la ricerca del vero. ANALISI E COMMENTO DELLE VERAIE INTRODUZIONI O DEI PASSI DEI PROMESSI SPOSI. CI SONO NEGLI APPUNTI E NEL LIBRO. LINGUA E STORIA. > DUE TEMI IMPORTANTI CHE SI TRATTA IN MANZONI E BISOGNA INSERIRLI NEL COMMENTO DELLA SECONDA PARTE. IMPORTANTE NON ANDARE FUORI TEMA DAL PEZZETTINO CHE CI CAPITA. ESEMPIO DI ANALISIE COMMENTO ASCOLTARE A 43:26. BISOGNA CONTESTUALIZZARE IL PEZZETTINO, OVVERO DIRE CHE FA PARTE DI QUALE INTRODUZIONE E DIRE LE TEMATICHE CHE TRATTA.
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