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Sbobine corso letteratura spagnola 1, Sbobinature di Letteratura Spagnola

Sbobine dettagliate del corso di letteratura spagnola 1. parte 1

Tipologia: Sbobinature

2020/2021

Caricato il 16/12/2022

chiaretta-2
chiaretta-2 🇮🇹

4.6

(17)

25 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Sbobine corso letteratura spagnola 1 e più Sbobinature in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! Appunti di letteratura spagnola Lezione 9/3 Il Medioevo Nel Medioevo la Spagna era un territorio visigoto che poggia su fondamenta romane. Il centro culturale piu ̀importante nel VII secolo e ̀Toledo, dove si concentra tutta l’attivita ̀culturale e politica del regno e tale attivita ̀mantiene un carattere tardoromano ossia latino. Da questo punto di vista nessuna differenza vi era con gli altri paesi, ma la Spagna verra ̀pero ̀invasa dai Musulmani nel 711, con la conseguente fine del dominio dei visigoti e l’inizio di una nuova fase in cui l’influenza araba sara ̀fortissima in tutti i campi soprattutto quello architettonico. Il periodo musulmano non e ̀breve perche ́il fenomeno della Reconquista terminera ̀soltanto nel 1492 quando cadra ̀Granada, l’ultimo baluardo del dominio arabo. Ha inizio, quindi, un fenomeno che ha grandi ripercussioni sulla societa ̀e letteratura, una fase che termina nel 1609 caratterizzata dall’espulsione dei Moricos, discendenti dei musulmani a cui nel 1492 fu richiesto di convertirsi al cristianesimo, ma verranno successivamente cacciati. Durante il dominio arabo il centro principale e ̀Alanduz, Che oggi, corrisponde al territorio dell’attuale Andalusia. Nei territori arabi convivono culture e religioni molto diverse che si influenzano reciprocamente. Lo scambio prolungato con il mondo arabo e ̀un tratto specifico del panorama spagnolo. La letteratura, infatti, avra ̀un inizio “diverso“, in quanto non si posa su una tradizione volgare clericale, ma su una tradizione molto piu ̀bassa e popolare della poesia e della letteratura araba. Con la Reconquista iniziano a delinearsi altri regni come Leon, Navarra, Aragona, ma soprattutto la Castiglia, la quale si impone ben presto come il centro della vita culturale politica. E ̀ a Leon nel 1230 che per la prima volta prende forma un nuovo sistema legislativo (Unione regno Castilla e Leon) ed e ̀qui che inizia la fioritura letteraria. Segno del potere della Castiglia e la supremazia del ‘Castillano’, lingua che comincia ad imporsi non solo in campo letterario, ma anche giuridico. (A. Varvaro “Dal Cid ai re cattolici”). In questa fase si colloca il lungo e felice regno di Alfonso X, un periodo che va dal 1252 al 1284. Alfonso X aveva non solo un progetto di espansione e conquista, ma anche di promozione culturale, ed e ̀in questo contesto che si colloca la diffusione del “Mester de Juglaria”, attivita ̀dei giullari che avevano il compito di divertire e intrattenere con i loro spettacoli un pubblico eterogeneo, che andava dalle piazze popolari a un pubblico piu ̀colto come re e signori. Questa attivita,̀ particolarmente riconosciuta in Spagna, per cui 1 ai giullari era riservato un certo prestigio, mette in evidenza che la dimensione dell’oralita ̀e ̀quella principale. I testi erano recitati ad alta voce e tramandati oralmente, questo comportava la loro trasformazione, spesso vi erano varianti di una stessa storia, cio ̀ dipendeva anche dai contesti dove erano recitati o dalle capacita ̀del giullare. Soltanto dopo verranno scritte queste storie e purtroppo solo una parte e ̀giunta a noi. Il tema principale di queste storie erano le imprese di guerra, racconti che avevano almeno in una prima fase un valore storico perche ́narravano episodi della Reconquista Che avevano un fondo di realta ̀storica, ma su cui si costruiva l’alone leggiadro di questi condottieri, cavalieri che fungono da esempio. Ci troviamo, quindi, all’interno di una tradizione “epica“, ed e ̀in questo contesto che si puo ̀collocare il poema del “Cantar de mio Cid”. EL CANTAR DE MIO CID Di questo celebre poema epico si conserva un’unica accettazione manoscritta che si conserva nella biblioteca nazionale di Spagna, datata 1207, tuttavia gli studiosi analizzando i riferimenti del testo hanno anticipato la datazione al 1140 circa. La versione giunta fino a noi e,̀ quindi, una versione tarda che conserva al suo interno rifacimenti e cambiamenti di una versione precedente. Il manoscritto Ha un ‘incipit in medias res’, cioe ̀la narrazione parte nel bel mezzo della vicenda. Nell’Explicit troviamo il nome dell’autore Per Abbat, la data di composizione e ̀un riferimento alla lettura pubblica “ el roman es leido”. E ̀ datato 1245, ma dato che all’epoca gli anni si contavano dal 38 a.C., dopo la fondazione delle province romane spagnole, bisogna quindi togliere a questi 38 anni. L’opera e ̀scritta in versi con metrica irregolare, composti grosso modo da 14 sillabe detto “VERSO DE ARTE MAYOR”, ovvero versi assonanzati scanditi da blocchi di assonanze, e ̀fondamentale che il testo abbia una certa musicalita.̀ In tutto sono 3730 versi +5 dell’Explicit, divisi in tre parti o libri o meglio CANTARES. L’opera narra la storia di Rodrigo Diaz De Viar, detto “El Cid Campeador”, signore valente nelle battaglie. La storia parte da una serie di intrighi di corte che portano all’esilio del Cid dalla corte castigliana per ordine del re. Dopo aver abbandonato moglie e figlie, inizia una nuova vita, dove grazie ad alcuni nonostante siano diversi l’uno dagli altri, possono comunque trovare nelle esperienze altrui qualcosa che rimandi alla propria. Lezione 10/3 All’interno del Conde Lucanor ritroviamo una struttura fissa: • ⁃ Attacco nel racconto precedente; • ⁃ Numerazione degli episodi; • ⁃ Rubrica che introduce l’argomento; • ⁃ Attacco del nuovo problema (formulazione del problema). 4 Esempio V: “Quello che successe a una volpe con un corvo che aveva un pezzo di formaggio nel becco“. Dopo la formula segue il dialogo vero e proprio tra Lucanor e Patronio, uno degli elementi strutturali di questa forma letteraria. In questo caso il conte pone il problema al suo consigliere, ovvero “se si puo ̀fidare di un amico che lo loda in modo eccessivo“. Lucanor vuole un consiglio da Patronio, il quale interviene rispondendo: “Vi vuole ingannare facendovi credere che siete piu ̀di quanto siete in verita“̀, a questo punto, Patronio inizia con l’esempio, ovvero il racconto del corvo e della volpe. La volpe dice “signor corvo e ̀da tanto tempo che sento parlare di voi, della vostra nobilta ̀e perfezione, vi ho cercato tanto, ma Dio non ha voluto ne sono stato abbastanza fortunato da trovarvi fino a questo momento, adesso che vi vedo mi rendo conto che in voi c’e ̀molto piu ̀bene, valore, di quello che mi avevano detto. Pero ̀poiche ́non voglio che voi pensiate che io voglia lusingarvi (Inizio dell’inganno) vi diro ̀non solo le cose buone che so di voi, ma anche le cose che mi hanno detto non essere cosi ̀perfette, poiche ́il colore nero non e ̀cosi ̀perfetto come tutti gli altri e voi siete tutto nero, pensano che non siate cosi ̀perfetto ma sbagliano perche ́il vostro nero e ̀ cosi ̀lucente brillante che si trasforma in indaco Che e ̀il colore delle piume del pavone che e ̀l’uccello piu ̀bello... E dicono anche che anche gli occhi sono neri e quindi non sono cosi ̀perfetti come gli altri, ma l’unica funzione che devono avere gli occhi e la vista quindi i vostri sono perfetti (dalle piume e gli occhi passa alla forza), il becco, le ali, le zampe sono forti o comunque sono piu ̀forti di quelle degli altri uccelli della stessa misura. (La capacita ̀di resistenza ancora nel volo ), Non avete paura del vento, cosa che gli altri uccelli non riescono a fare. A questo punto poiche ́Dio ti ha fatto cosi ̀ perfetto non permetterebbe Che ci fosse in voi una qualunque pecca e quindi sono sicuro che anche il canto non puo ̀essere da meno del resto del vostro corpo in quanto a perfezione. Se io potessi sentire anche solo per una volta il vostro canto sarei fortunatissimo“. Il corvo per cantare apre il becco, il pezzo di formaggio cade, la volpe ottiene quello che voleva il corvo non solo non ha ottenuto niente, ma ha perso quello che aveva. Si interrompe quindi la narrazione dell’esempio, entra in scena il narratore e sottolinea i pericoli della “verita ̀ingannevole“. Alla fine del racconto esemplare il consigliere si rivolge quindi al conte, qui ritroviamo un’altra parte strutturale, ovvero la riformulazione del consiglio. Patronio dice: “Quest’uomo non e ̀vostro amico, mi vuole ingannare, fate attenzione e vi comporterete come un uomo dotato di giudizio e non come uno stolto“. Vi e ̀ poi la formulazione della morale: “chi ti loda con cose che non fanno parte di te, vuole in realta ̀toglierti qualcosa“. Per questo esempio l’autore riprende la favola di Esopo la numero 126. 5 Esempio VI: “Cio ̀che succede alla rondine con gli altri uccelli quando vide che veniva seminato il lino“. Ritroviamo, di nuovo, una favola che coinvolge gli animali e che rimanda la diffusione delle favole nel medioevo, quella del corvo e della volpe viene ripresa anche nel libro del buon amore, Con la stessa variante del formaggio al posto della carne. Anche nel seguente esempio il conte espone il problema a Patronio: si e ̀reso conto che ci sono delle persone vicino a lui che si stanno alleando tra di loro e stanno complottando e lui teme che questi accordi che avvengono intorno a lui possono rivelarsi dannosi per se stesso e chiede quindi un consiglio (Spiegazione del problema). Segue l’esempio della favola: la rondine vede gli uomini che stanno piantando il lino e si preoccupa perche ́sa che con i tessuti che si ricaveranno dal lino gli uomini potranno creare reti e armi per catturare gli uccelli. Intravisto un danno futuro, va dagli altri uccelli e dice che bisogna fare qualcosa, propone di sradicare le piantine prima che sia troppo tardi. Gli altri uccelli, non vedendo il problema, lo deridono e si accorgono poi troppo tardi del problema, solo quando ormai gli uomini producono le trappole. Nel frattempo, pero ̀la rondine si era messa sotto la protezione degli uomini, quindi mentre tutti gli uccelli venivano catturati, la rondine viveva tranquilla con gli uomini con cui si era messa d’accordo. Vi e ̀quindi poi la formulazione del consiglio di Patronio Che dice “se hai visto che c’e ̀questo pericolo futuro, interviene adesso per evitare che questa situazione pericolosa si realizzi, e saggio chi si accorge delle cose prima interviene affinche ́non accadano“. Il conte accetta il consiglio che viene rifissato nella morale finale “il danno deve essere evitata all’inizio e non successivamente”, per poi ritroviamo l’ultima frase che serve d’attacco per l’esempio successivo. Juan Ruiz Noto anche come “l’Arcipreste de Hita”, a differenza di Juan Manuel, Che autore di diverse opere di cui abbiamo testimonianze, di lui abbiamo esclusivamente il testo del ‘Libro del Buon Amor’. Dalle informazioni presenti all’interno del libro sappiamo che ha scritto altro ma questa e ̀la sua opera piu ̀importante. I manoscritti che ci sono arrivati pero ̀sono tre, che ci pongono una serie di problemi uno dei quali riguarda la datazione. Il manoscritto piu ̀importante che conserva la versione piu ̀estesa del libro, datata 1381 - 38. Un secondo manoscritto ci propone un’altra datazione 1368 o meglio 1330 e 1343 per la nostra datazione, circa 13 anni di differenza. Il terzo non conserva la strofa in cui c’e ̀il riferimento datazione, quindi abbiamo solo due diverse ipotesi. Gli studiosi dell’opera si sono posti il problema e hanno proposto diverse soluzioni, ma nessuna ipotesi realmente convincente. 6 Quello che ci interessa e ̀che il testo e ̀stato composto nella prima meta ̀del XIV secolo. Il testo ci servira ̀come riferimento trecentesco alla poesia. Ritroviamo all’inizio dell’opera un’orazione iniziale, per poi un prologo in prosa, seguito da un prologo in versi, dopodiche ́tutta l’opera e ̀scritta in versi. Il prologo in prosa e inversi dicono piu ̀o meno le stesse cose, infatti sembrano una la riformulazione dell’altro. Nella parte inversi troviamo il riferimento all’autore e questo ci permette di dire che questo testo e ̀scritto in “prima persona“, sono in esso narrate le vicende di Juan Ruiz. Il Cid anche e ̀in versi, ma l’abbiamo collegato al mester de juglaria, quindi si lega a una questione di musica e di ritmo (i giullari avevano un accompagnamento musicale) non tanto legata alla metrica e alle sillabe. In questo caso il discorso metrico diventa importante e determinante, infatti e ̀scritto in “quartine di alessandrini”, ma non tutto, vengono intercalate delle liriche di altri metri. Gli alessandrini sono versi di 14 sillabe, ogni verso e ̀formato da due meta ̀di sette sillabe con una cesura al centro, ovvero una pausa. Prende il nome di quaderna via il metro utilizzato per il c.d “Mester de Clerecia”, Questo ci rimanda una letteratura alta, consapevole e prodotta dai chierici, ovvero individui che avevano studiato nei monasteri e che erano le persone istruite del tempo. Mentre il Mester de Juglaria era per la tradizione orale, il Mester de Clerecia viene pensato anche per la tradizione scritta. Gli argomenti di questa poesia erano elevati, ma la funzione sempre didattica. Importanti sono le fonti latine, gli scrittori vogliono infatti recuperare quella tradizione latina che in Spagna si era persa a causa della dominazione araba. Si voleva mantenere alta una tradizione europea e ̀una tradizione spagnola quindi quello di far cantare il corvo. Quindi chiarisce sin dall’inizio il suo obiettivo rispetto a cio ̀che narrato nel conde Lucanor, Dove c’e ̀prima un lungo elogio. Nel bueno amor la lode generica e ̀concentrata solo nei primi quattro versi, poi tutto il discorso della volpe verte sul canto, paragona il suo canto a quello di altri uccelli (l’allodola, il pappagallo, il pettirosso). Strofa 1440: ci spostiamo sulla prospettiva del corvo, egli crede alle parole della volpe e crede che il suo canto possa piacere piu ̀di qualsiasi altro canto, addirittura piu ̀di quello dei giullari (juglar). Il corvo per cantare apri il becco e il formaggio caduto viene preso dalla volpe. Il corvo viene privato del suo unico bene. Strofa 1442: Inizia la morale- “la vanagloria, le false lusinghe possono creare un enorme danno e un enorme tristezza”. Al verso successivo annuncia l’esempio successivo, ovvero la storia delle lepri. Nel Conde Lucanor, Il signore chiede a Patronio se si puo ̀fidare di un amico che lo loda, in questo caso la questione e ̀posta da una donna a una vecchia, la donna non sa se si puo ̀fidare o meno delle lusinghe di un uomo che dice di amarla, ma in questo caso la vecchia dice di fidarsi perche ́e ̀una paura inutile, comune a tutte le donne. Quest’opera, per alcuni studiosi, sembra essere la summa di tutti i generi letterari, poetici, presenti all’epoca, altri ipotizzano che questa struttura cosi ̀frammentaria e discontinua sia da ricondurre alla tradizione araba. L’intento dell’autore e ̀quello di mettere in guardia il lettore da un particolare tipo d’amore, “l’Amor Loco”, l’amore smisurato, che vuole contrapporre al ‘’buen amor’’, Un amore perfetto, quasi religioso, questo spiegherebbe l’invocazione alla vergine iniziale. L’autore pero ̀non prende una posizione 9 precisa contro questo amor loco Per cui si potrebbe pensare che voglia insegnare come si puo ̀ingannare una donna. In realta ̀va a letto come un avvertimento, l’ironia con la quale scrive l’autore e ̀una presa di distanza dai temi trattati. Nel prologo, infatti, dira ̀che ci sono lettori che si fermeranno alla lettura superficiale, prendendolo come un manuale di seduzione, mentre un lettore attento, potra ̀fare una lettura profonda e capire il vero messaggio legato ai rischi e pericoli dell’amore ‘loco’. Lezione 16/3 Il 400 La differenza principale tra il 300 il 400 e ̀che nel 300 gli autori guardano al proprio interno per trovare modelli, guardano la realta ̀spagnola, che siano modelli classici, arabi, la dimensione resta sempre quella interna, nel 400 si inizia guardare all’esterno, fuori dai Pirenei, la letteratura spagnola inizia ad ispirarsi soprattutto a quella italiana, prende cosi ̀forma quel fenomeno noto come Umanesimo. Guardare all’Italia voleva dire cercare dei modelli, in particolare il modello di riferimento e ̀il Canzoniere di Petrarca, si comincia proprio a parlare di Petrarchesimo europeo. La poesia, cosi ̀come la considera Petrarca, diventa il modello di riferimento in Spagna, cioe ̀la poesia amorosa. I poeti guardano a Petrarca e il canzoniere come una fonte a cui attingere, ci sono infatti, immagini, forme e parole nel canzoniere che si ripetono nelle loro poesie. Questa apertura l’Italia inizia nel 400, ma raggiungera ̀il culmine nella poesia di Boscan e di Garcilaso nel 500. Nel 400 cominciano a cambiare diverse cose, comincia ad esserci una trasformazione per quanto riguarda il pubblico. Nel 300 abbiamo visto da una parte l’Elite in un numero ristretto e dall’altra gli letterati, cioe ̀il resto del popolo. Adesso a questi due gruppi se ne affianca un terzo, intermedio, tra l’Elite e la classe popolare, i nobili, l’alta nobilta,̀ i quali iniziano ad essere sempre piu ̀interessati alla letteratura. Loro sono interessati principalmente alla tematica amorosa, ma comincia a diffondersi la cosiddetta “Poesia d’occasione”, Legata ad un fatto specifico, contingente, spesso accidentale, quindi non legata ad un evento storico importante. Oltre alla poesia d’occasione comincia diffondersi il gusto per certi giochi intellettuali tra poeti della stessa cerchia, cioe ̀questi poeti scrivono componimenti tra loro collegati. Si diffonde cosi ̀la Preguntas y Respuestas (Domanda risposta). 10 Questo sistema prevedeva che un poeta scrivesse un componimento con una determinata struttura metrica e rimica ad un altro poeta con cui poteva essere legato da forte amicizia o rapporti intellettuali. Di solito all’interno di questo componimento sono poste delle “domande“ o meglio degli “enigmi“, le c.d “adivinanzas”, A cui l’altro poeta dovra ̀rispondere risolvendo l’enigma, adottando lo stesso schema metrico e rimico. Esempio: “ Pregunta a que-fizo Juan de Mena al senõr marqueś de Santillana“ La domanda viene posta da Juan de Mena Al marchese di Santillana: La rima risponde allo schema ABBA ACCA. Mena segue questo schema in tutte le quattro ‘coplas’ (strofe) Ed e ̀questo schema che vincola Santillana nella risposta. Nella prima strofa loda l’amico marchese, la sua temperanza, il suo essere moderato, la sua conoscenza, la sobrieta,̀ il suo bell’aspetto, la bonta ̀e l’onesta.̀ “Se avete tutto questo io so chi potete essere“, “siete la forza di un muro (tan rico muro) Che puo ̀affrontare ogni tipo di mezzo e il caso (fortuna)“. Nella seconda strofa il nome di Santillana compare esplicitamente, ci rimanda a lui nelle ultime due rime. Qui fa riferimento alla volonta ̀divina che ha dotato Santillana Di tutte le qualita ̀possibili, Sia cavalleresche che politico sociali. Queste due qualita ̀procedono allo stesso modo, hanno la stessa importanza (uno non toglie forza all’altro). Nella terza strofa continua la lode, qui Santillana viene posto come esempio, tutti cercano di imitarlo, nella prima parte fa riferimento alla discendenza, i figli che sono mostra della sua virtu.̀ Nella quarta strofa gli pone l’enigma. Lo chiama maestro, guida (cardillo) E gli volge la domanda: “chi e ̀quel padre che ha 12 figli e ognuno di questi figli a 30 nipoti, meta ̀bianchi e meta ̀scuri, una meta ̀sono felici e l’altra in felici. Sono immortali, ma sono irregolari, e non riposano e non si fermano mai“. Soluzione: l’anno, i giorni come entita,̀ concetto astratto, nel concreto i giorni finiscono e non riposano e non si fermano perche ́il tempo non si ferma e non c’e ̀verso di farlo. L’enigma in se ́e ̀semplice la difficolta ̀e ̀nella costruzione poetica. Risposta del marchese: Ritroviamo ovviamente lo stesso schema e stesse rime. Ritroviamo, inoltre, la rima in “oga“, che e ̀molto difficile. La parola “retrogra”, infatti e ̀stata utilizzata una sola volta nel componimento. Quando una parola a un’unica attestazione viene definita “Apax”. 11 Anche il marchese rivela il nome dell’interlocutore, qui si ricorre a un topos, molto comune a quel tempo, quello della modestia o modestia affettata, la falsa modestia. “Tutte queste cose che avete detto sicuramente non si adattano a me ma voglio rispondere perche ́queste doti appartengono a voi”. non e ̀rivolta a lui ma ad altri uomini esce fuori, cosi ̀che le fanciulle gli chiedono di unirsi a loro canto. Questo componimento ci permette di cogliere un aspetto della poesia spagnola che diventera,̀ come nella tradizione italiana, sempre piu ̀ importante, cioe ̀quello di recuperare materiali di una tradizione precedente e incastonarli all’interno di un nuovo componimento. Questo gruppetto diversi segnalati in corsivo sono in realta ̀diversi che appartengono alla tradizione popolare, che si recuperano e inseriscono in questa poesia. Abbiamo quindi il tentativo di dare nuova dignita ̀alla tradizione popolare. In questo componimento abbiamo versi di otto sillabe, anche in questo caso abbiamo uno schema rimico ABBA ACCA e cosi via. Assumono la forma della Villancico, Cioe ̀una forma popolare con ripresa di un ritornello che prende il nome di “Estribillo”. I versi in corsivo rimandano un canto diverso di ogni fanciulla. Al primo si fa riferimento al tema della “fanciulla celata“. Lei si lamenta perche ́la madre cerca di nasconderla, cosi ̀che non venga sedotta da un uomo (tematica che riprende Cervantes). Il secondo ritornello si riallaccia a questo motivo: la ragazza che e ̀ innamorata e ha un corteggiatore non riuscira ̀a dormire (motivo dell’insonnia d’amore). Il terzo ritornello ci rimanda la sofferenza d’amore, che Dio possa vendicare dall’amante infedele. Questi tre temi, enunciati dalle tre diverse ragazze, rappresentano delle declinazioni di un unico canto sulla tematica amorosa. Il componimento insiste sulla musicalita ̀del testo, (verso 23-24) ci dice che cantavano in “in maniera ordinata una dopo l’altra“ e armonica. L’idea di armonia e centrale oltre a quella amorosa. L’armonia raggiunge la perfezione della fine quando l’io si rivela (verso 35) “ ellos dixeron” amico non siete voi quello che cerchiamo ma cantate e cantiamo. Rappresenta poi, la sofferenza dell’io poeta. Le ragazze cantavano ma non per me. Sonetti I sonetti possono essere ricondotti a tre tematiche principali: • ⁃ Sonetti amorosi in riferimento alla tradizione cortese; • ⁃ Sonetti di carattere storico politico, l’assedio di Zamora; • ⁃ Sonetti di argomento religioso e morale. La forma di Santillana non e ̀una forma perfetta, ci sono problemi di struttura, metri eccetera, questa portata gli studiosi a ipotizzare che il modello di riferimento accanto a quello petrarchesco possa essere quello dantesco che appunto meno regolare. 14 Lezione 17/3 Juan De Mena (prima meta ̀del 400) Juan de Mena e ̀una decina di anni piu ̀giovane di Santilliana questo ci spiega anche l’atteggiamento di Mena nelle coplas dove elogia Santilliana, come amico, ma anche come maestro. Hanno un rapporto di amicizia, per lo piu ̀intellettuale, sono pero ̀i due molto diversi, e hanno inoltre avuto poche occasioni per incontrarsi. Mena ha origini modeste, appartiene a una famiglia di ebrei convertiti al cristianesimo. Ebbe diversi incarichi istituzionali, fu cronista e gli incarichi politici lo portarono anche a viaggiare, anche in Italia, dove ebbe occasione di conoscere durante questa esperienza testi e autori della poesia italiana. Anche lui scrive diverse opere di carattere vario, abbiamo una poesia morosa- satirica o anche encomiastica, che lo avvicinano, dal punto di vista dei temi e non delle forme alla tematica amorosa ripresa da Santilliana. Scrive poi un'altra opera importante, legata ad una fase giovanile della sua produzione che si intitola ‘’Coronacion’’. Si tratta di un opera in versi formata da 50 strofe di versi endecasillabi, e viene scritta in occasione di una vittoria contro i mori, ma in realta ̀diventa una nuova occasione per celebrare il marchese di Santilliana , infatti ad un certo punto si assiste all’incoronazione sul Parnaso di Santilliana, non come poeta, ma come condottiero, che si e ̀ distinto in battaglia. Sicuramente l’opera per cui Mena e ̀ricordato maggiormente e ̀pero,̀ ‘’El Laberinto de Fortuna’’. Esempio di poesia amorosa: testo n.2 di Juan de Mena (p.27) Canzone in ottosillabi, tematica amorosa, il poeta si lamenta e soffre per la lontananza della dama. La sofferenza e ̀tale che il poeta si presenta malato d’amore, tanto essere costretto a letto, tanto da essere vicino alla morte, l’unica che puo ̀salvarla e ̀la dama. Si presenta quindi un Topos tipico: ‘’la malattia d’amore’’. Tratto distintivo della poesia di Mena e ̀la presenza di figure retoriche, e ̀una poesia che vuole essere piu ̀intellettuale, questo e ̀un riflesso della formazione di Mena che a differenza di Santilliana e ̀un poeta colto, che conosce e attinge tantissimo dalla tradizione classica, greca e latina, infatti lui realizzo ̀una sorta di traduzione o riadattamento dell’Iliade. Laberinto de fortuna L’opera per cui e ̀piu ̀conosciuto e ̀‘’il laberinto de fortuna’’ ed e ̀un opera che viene dedicata al re, e ̀un lungo poema scritto in ottave di arte mayor ed 15 e ̀a volte chiamato, invece che laberinto de fortuna, ‘’Las Trecientas’’, con allusione al numero delle strofe (in realta ̀sono 297) e fu presentato al re nel 1444. E ̀ un opera che ci e ̀arrivata attraverso un alto numero di manoscritti, o nella sua interezza o nelle sue parti. La struttura: Dopo l’elogio al re e l’evocazione delle muse, il poeta illustra le tematiche principali dell’opera: ricordare le alterne vicende umane, gli alterni casi di fortuna, esaltare le grandi imprese di uomini illustri della Castilla, raccontare virtu ̀e vizi dei potenti. Per raccontare tali vizi e virtu,̀ il poeta ricorre alla allegoria, cioe ̀ci sono delle entita ̀astratte, Fortuna, Provvidenza, che vengono personificate. Il poeta si trovera ̀infatti nel palazzo di Fortuna e sara ̀guidato da una donna che rappresenta la Provvidenza. Questa gli mostra l’orbe terrestre e osserva tre ruote, che sono le tre ruote di fortuna che rimandano al passato, al presente e al futuro, quindi rimandano al tempo. Mentre la ruota del presente ruota costantemente, le altre due sono ferme. Il poeta afferma che queste ruote sono come coperte da un velo, che non lascia intravedere nulla, non si puo ̀conoscere il futuro. Ognuna di queste ruote ha 7 cerchi concentrici che rimandano a 7 pianeti, e su ognuno di essi ritroviamo esempi positivi o negativi, che rimandano alla storia o alla mitologia, esempi di come quei pianeti hanno influito sulle azioni di quei personaggi. Tra i personaggi reali e contemporanei, troviamo il re Juan II, che e ̀presentato come esempio positivo del presente per eccellenza, per esempio Ottaviano Augusto viene citato come esempio positivo del passato. Altro personaggio presentato come esempio positivo e ̀Alvaro de Luna, un personaggio politico importante, un protetto del re, che ha avuto un ruolo importante nello stabilire la politica dell’epoca. Dopo aver visto tutti i pianeti, l’ultimo e ̀saturno, troviamo una profezia della provvidenza che profetizza, un futuro prospero, positivo e ricco per il re. La finalita ̀dell’opera e ̀l’esortazione morale e politica, e ̀un’opera che vuole essere esemplare per quanto riguarda la virtu,̀ rivolta al sovrano, ma anche a tutti i potenti dell’epoca, non e ̀sicuramente rivolta ad un pubblico popolare, ma intellettuale. E ̀ un’opera intellettuale, con la quale il poeta vuole spingere umane, effimere: ⁃ La seconda sezione e ̀legata al padre e l’elogio delle sue qualita ̀ cavalleresche e cristiane; ⁃ La terza sezione presenta una sorta di sintesi delle prime due, Si incontra la morte e la fine si propone come modello insegnamento. Metrica: ogni coplas E ̀ una doppia sestina in pie quebrado (Piede spezzato), 12 versi per coplas, Otto nari, che si alternano al pie quebrado Che e ̀quasi sempre un quadrisillabo, alcune volte e ̀un quinario, ovvero versi piu ̀brevi appunto spezzati. 18 Lezione 22/3 Cancionero General IL CANCIONERO GENERAL e ̀stato pubblicato nel 1511, il suo autore, in realta ̀antologo che ha costruito la raccolta e ̀HERNANDO De CASTILLO. Pubblicato a Valencia ed e ̀qui che visse Hernando per 20 anni. Per comprendere il progetto e ̀importante capire il prologo. Pg 189 All’inizio del prologo, all’altezza della sesta riga, c’e ̀un passaggio importante che risponde a questioni importanti: • - quanto tempo ci e ̀voluto per elaborare questo progetto per creare questo cancionero? Per 20 anni. • - In che modo ha lavorato a questo progetto? Con la massima diligenza, con rigore. Non si tratta ne di un lavoro improvvisato e ne di una selezione casuale ma di un lavoro di ricerca che corrisponde ad un rigore. Riguarda la poesia, il taglio cronologico a partire da Juan De Mena fino al 1511. • - In che modo li ha selezionati? In base agli autori conosciuti, in particolare da lui conosciuti direttamente o indirettamente. Quelli piu ̀ importanti. E chiaro che c’e ̀nella costruzione la volonta ̀di creare un corpus che sia esemplare per la poesia prodotta in quell’anno a partire da Juan de Mena al 1511. L’opera ebbe un successo enorme. Ebbe molte edizioni successive, 1514, 1517, 1520-27-35-40-57-73. Pubblicate non sempre nello stesso luogo ma anche in citta ̀diverse. C’era maggiore richiesta di questo testo. Il sistema di stampa nel ‘500 era complesso e costoso. Questo testo ha avuto molte ristampe e molta importanza all’epoca. Chi fa poesia in quel periodo deve rapportarsi al cancioner general. L’influenza va anche oltre la data del 73. Gli esemplari continuano a circolare e l’influenza e ̀centrale anche nella poesia del ‘900. Sono importanti per capire la poesia di spagna. Non tutte queste edizioni sono curate da Hernando. Cura le prime 5 edizioni. A partire dall’edizione del 35, vengono inserite le coplas di Manrique quindi man mano vengono modificate e inserite cose differenti. Questa scelta ha fatto riflettere gli studiosi, probabilmente non aveva inserito questo testo perche ́quest’opera aveva gia ̀avuto un enorme diffusione e raggiunto la fama autonomamente e non sentiva di accorparle al cancionero. Erano gia ̀note al pubblico. Vengono incluse perche ́le persone avevano dimenticato Manrique e le coplas? No. Erano gia ̀famose e quel punto decisero di includerle. Da dove nasce questo contesto culturale del cancionero? Siamo a corte, la stessa corte dove i poeti cominciarono a dedicarsi ad alcuni intrattenimenti come preguntas e respuestas dove la letteratura 19 diventa un gioco intellettuale e colto e questo fa si che una parte della poesia raccolta all’interno di questo verso sia poesia celebrale. COMPONIMENTO 284. CANZONIERE GENERALE-CANCIONERO GENERAL. Il termine canzoniere, non e ̀neutrale ma rimanda in maniera diretta a Petrarca. Si pensa a lui. L’opera di cui parliamo utilizza lo stesso termine con un senso diverso: non abbiamo come nel caso di Petrarca un unico autore che organizza i componimenti per raccontare una storia precisa dove si tratta di amore terrestre e amore spirituale con Laura, la sua morte, il suo amore e la mediazione della donna che permette di raggiungere una dimensione superiore, con una descrizione autobiografica fittizia. Petrarca fino all’ultimo ha spostato e riorganizzato il canzoniere per raggiungere la perfezione e la forma che voleva. Nel testo che presenta il codice degli abbozzi, accanto al componimento della morte di Laura, c’e ̀una nota di Petrarca dove dice che non fa abbastanza piangere. Ci rivela quanto poco ci sia di sentimentale in questa operazione. E’ tutto piu ̀intellettuale mirato alla costruzione di un messaggio. Quali erano le caratteristiche di questo nuovo canzoniere? Ne esistevano altri? Si, per esempio esistevano canzonieri piu ̀o meno privati concepiti per circolare in una cerchia meno ristretta di persone. Esiste un canzoniere riservato a due persone PIETRO BEMBO E LUCREZIA BORGIA per esempio. Quelli concepiti come antologie per essere dedicati ad un Signore o un Sovrano. Questi rispondevano ad una committenza, erano rivolti a un individuo specifico e poi, poteva essere condiviso con una collettivita ̀un po' piu ̀ampia ma sempre ristretta. Quelli con circolazione manoscritta. E quello di Hernando progettato per la stampa. Significa, che era progettata per un pubblico di partenza piu ̀ampio ma non popolare. Se con quelli precedenti si parla di una corte, questo e ̀per tutte le corti. Finalita ̀economica, un possibile guadagno legato alla vendita delle opere. Una dimensione da considerare quando si parla di autori, stampa e sviluppo. Non svilisce l’operazione fatta, ma sara ̀la logica del lavoro. Esplodera ̀questo discorso nell ‘800. E ̀ usato il termine GENERAL perche ́ci rivela l’intenzione di raccogliere materiali poetici diversi, non solo per la varieta ̀degli autori selezionati ma anche perche ́diversi sono i generi poetici inseriti all’interno. C’e ̀la volonta ̀di racchiudere un ampio campionario della poesia spagnola. (Nel saggio di Gargano, le arti della pace, capitolo canzonieri) Si passa da un sistema NUCLEARE dove c’e ̀un nucleo costante di componimenti che si ripeteva identico nei canzonieri ai quali venivano aggiunti altri componimenti che rispondevano alla richiesta, esigenza o gusto 20 di circoli letterari. Quindi componimenti aggiuntivi al nucleo, potevano variare rispetto alla corte. Ad esempio, se in una corte c’era una preferenza per tematiche storiche, si inserivano all’interno del canzoniere. Il nucleo c’e ̀ed e ̀ condiviso ma ci sono aggiunte differenti. C’erano poi stati canzonieri individuali dove si raccoglieva buona parte della poesia di un autore, canzoniere collettivo, dove i componimenti erano suddivisi in base al genere di componimento predefinito. CANCIONES, VILLANCICOS, CANCIONES. Il cancionero general e ̀organizzato con un triplice criterio: per autore, per genere metrico e per materia (argomento) Lezione 23/3 Il cancioniero general e ̀realizzato sulla base di un triplice criterio: 1. per autore 2. per genere metrico 3. per materia(argomento) Prologo pag 191. Questo emerge nel prologo, Se pensiamo ad un criterio puramente distributivo, il primo livello a cui viene dato piu ̀importanza e ̀la materia minime varianti. Il tema e ̀quello amoroso e in particolare e ̀il tema del dolore legato al ritorno d’amore. 284: Per quanto riguarda il componimento 284, dello stesso autore, troviamo un topos importante, che troveremo nella poesia di garcilaso, cioe ̀l’amore che scrive sul cuore dell’amante il nome della donna amata, questo a volte puo ̀ presentare delle varianti, tipo che non si tratta de nome inciso ma del volto della donna. Anche in questo caso e ̀un componimento basato su contrasto, quello della vita e della morte. Perche ́se l’amore vive, quindi se l’amante e ̀innamorato, da morte all’amante che e ̀imprigionato e soffre di tutte le pene d’amore. Se invece l’amore muore, a quel punto l’amante vive perche ́e ̀libero dalla prigione d’amore e quindi dai tormenti legati ad esso. Anche la struttura delle canzoni ad esempio il numero dei versi e lo schema rimico puo ̀subire delle variazioni, una canzone potrebbe inglobare un motto, un componimento fatto di un solo verso che nella canzone diventa escribillo. 23 Molto diverso e ̀il caso della poesia di carattere popolare che ci serve per introdurre il villancico. Molto importante in questo caso e ̀la tradizione araba, che si lega alla tradizione popolare, cioe ̀la produzione poetica in terra spagnola in arabo che risale al IX secolo e che si chiama Muwassaha. Questi componimenti avevano una parte finale, che era in contrasto con tutto il resto del componimento, perche ́presentava un linguaggio piu ̀ colloquiale, questa parte prende il nome di jarcha e poteva essere scritta in arabo volgare o in una lingua romanza accentuando ancora di piu ̀il contrasto. Fino alla meta ̀del 900 si conoscevano diverse Jarcha mentre si avevano poche notizie di jarcha scritte in spagnolo medievale. La situazione cambia quando uno studioso, Samuel Stern, riporta alla luce ben 20 Jarcha scritte in lingua romanza (in particolare spagnolo). Adesso ne conosciamo almeno una 70ina. Questi testi sono di tematica amorosa, il soggetto che parla e ̀solitamente una donna che si lamenta per l’assenza dell’amato o lo supplica di tornare da lei e si confida con alcune figure amiche come le sorelle o la madre che creavano un forte contrasto con tutto il reato del componimento. I villancicos rientrano in una tradizione europea attestata in Francia con le Chanson de Fame o anche in Portogallo con la cantiga de amigo. Le Muwassaha e i Villancicos hanno tematiche simili ma soprattutto presentano la stessa struttura metrica che e ̀formata da un distico a rima baciata (AA) dopo segue un tristico a monorima (BBB), dopodiche ́c’e ̀un altro distico che recupera la rima dei due primi versi quindi (AA). Questo schema puo ̀andare avanti all’infinito fino agli ultimi due versi che sono costituiti dalla Jarcha Componimento 197 cancionero musical Anche il villancico cosi come la canzone usa l’ottonario o in questo caso dal senario E ̀ formato da una capeza, una mudanza, l’enlaze, la vuelta e l’escribillo. La stessa struttura della canzone solo che in piu ̀presenta questo enlaze. I primi 4 versi sono costituiti da una cabeza che nella prima meta ̀del 500 era piu ̀comunemente composta da appunto 4 versi ma presenta in ogni caso una lunghezza dei versi fortemente variabile cosi ̀come la rima e spesso 24 troviamo il pie chebrado. Poi la cabeza e ̀seguita dalla mudanza che e ̀anche detta semistrofa ed e ̀formata da 4 versi. Poi abbiamo l’enlaze che e ̀il verso 9 che ha una funzione di raccordo tra la prima e la seconda parte della strofa e rima sempre con ultimo verso mudanza. Abbiamo poi la vuelta, verso 10, che recupera una rima della capeza e poi abbiamo l’escribillo che recupera l’ultimo verso o gli ultimi due della capeza. La cabeza e ̀frutto di recupero di canzoncine popolari della tradizione, in particolare gli ultimi due versi che vengono ripresi nell’escribillo. Nel villancico e nella tradizione popolare abbiamo come abbiamo gia ̀detto delle voci femminili piu ̀frequenti qui abbiamo in particolare, la figura della mal casata, cioe ̀la donna che si lamenta per problemi d’amore che hanno a che fare con un cattivo matrimonio. Poesia popolare o anche detta tradizionale E ̀ piu ̀propriamente giusto parlare di poesia tradizionale perche ́i testi non sono frutto del popolo ma sono frutto del lavoro di un singolo che ha diffuso questi testi e li ha resi tradizione. Il termine popolare e ̀stato poi ripreso da una serie di studiosi in senso diverso quindi non nell’accezione romantica ma e ̀da intendere nel senso di poesia di ispirazione popolare, cioe ̀frutto di recupero e inclusione dei testi della tradizione popolare che sono stati rielaborati. Ci sono dei casi in cui ci sono dei forti dubbi sulla natura tradizionale di alcuni testi, non abbiamo una risposta certa ma questo elemento ci dimostra comunque l’importanza del recupero in quel periodo anche nel caso sia falsificato. Un elemento a cui di solito si fa riferimento e ̀anche la diffusione di queste canzoni, in componimenti diversi si puo ̀trovare lo stesso escribillo Questa poesia popolare e ̀frutto di musici e di poeti religiosi che scrivevano queste versioni dette a lo Divino che sono dei tentativi di realizzazioni di poesie con intento moraleggiante con l’intento di persuadere il pubblico, lo facevano proprio attraverso queste canzoncine popolari che vengono rielaborate in chiave cristiana. Ad esempio, nella poesia mistica il rapporto tra l’uomo e la donna viene soppiantato da quello tra l’uomo e Dio. 25 Questi componimenti si trovano nei canzonieri musicali, e pongono come obbiettivo principale la musica e non i testi, infatti presentano delle irregolarita ̀proprio perche ́i testi sono subordinati alla musica. Componimento che abbiamo analizzato, abbiamo un irregolarita,̀ questa grande strofa di 18 versi sarebbe dovuta essere suddivisa da piccole strofe di 4 versi, nella trascrizione non sono state separate ed e ̀stata in piu ̀omessa la ripetizione dell’escribillo. In questo componimento abbiamo sempre una voce femminile insieme al canto che assume la forma di confidenza con la madre. Abbiamo inoltre la presenza di elementi naturali che sono simbolici, ad esempio la quercia che allude al luogo in cui giacciono i due amanti, perche ́ in questo tipo di componimento l’amore puo ̀essere anche ricambiato, si tratta del topos del sub arbore ??? Insieme a questo topos abbiamo anche altri elementi naturali fortemente simbolici, ad esempio l’acqua fredda che fa riferimento al fatto che solitamente dopo che i due amanti si uniscono e ̀tipico che facciano il bagno insieme cosi come la rosa appassita che allude alla perdita della verginita.̀ Guardando il testo 89 (p.84) e mettendolo a confronto con la fotocopia, abbiamo detto che vi e ̀la presenza di ottonari, ma guardando come sono rappresentati i versi nel testo della dispensa, non sono rappresentanti semplicemente come degli ottonari, ma sono dei ‘doppi ottonari’, coppie di ottonari, con una ‘cesura’ centrale, se invece guardiamo i seguenti versi, questo non succede, troviamo solo gli ottonari: 28 Nelle edizioni moderne e ̀frequentissimo trovare romances trascritti su due colonne, ma e ̀una scelta editoriale moderna, vi sono ragioni strutturali linguistiche, la scelta di allineare primo e secondo verso, fa si ̀che tutti i versi siano in assonanza, perche ́avremo nel secondo lato tutti versi pari e quindi ci sara ̀l’assonanza chiara, ma la ragione principale e ̀legata allo spazio, perche ́scrivere i testi come sono stati concepiti significa utilizzare molte pagine. Tornando al genere romance, sicuramente la forma piu ̀utilizzata e ̀ l’ottonario, ma questo non significa che non troviamo romances che non siano in ottonario, tanto e ̀vero che ci sono dei romances con sei sillabe che vengono chiamati ‘’romancillos’’, ci sono in settenari ed in endecasillabi. A partire dalla meta ̀del 500 un'altra caratteristica che diventa frequente nei romances e ̀la presenza di un estribillo finale. Esistono diverse tipologie di romances, si puo ̀parladi re diverse classi di romances, ci sono i romances viejos, nuevos, principalemente. I romances viejos sono quei romances documentati tra la fine del medioevo e la meta ̀del 500. I romances successivi alla meta ̀del 500 sono i romances nuevos. 29 Il termine romancero viene indicato sia per indicare raccolte di romances, ma anche per indicare il genere metrico del romances. E ̀ un tipo di poesia praticata per lo piu ̀da poeti colti e per questo noi vediamo che i canzonieri del primo 500, lo stesso cancionero general accoglie al suo interno una sezione dedicata ai romances, soprattutto perche ́ molto spesso i romances sono accompagnati da glosse, un componimento diviso in strofe, fatto da un altro autore, che va a glossare, spiegare il romance precedente. Anche i romances sono una forma poetica per cui era previsto l’accompagnamento musicale e quindi il canto, qui si comprende l’importanza delle assonanze e della struttura distica dei versi, perche ́ facilitano il ritmo e quindi il canto. I romances nuevos vengono chiamati cosi ̀quei romances scritto dalla meta ̀ del secolo e vengono fuori da una sorta di moda, di recupero di una forma tradizionale, feomeno visto anche nel villancico, solo che la poesia di questi romances nuevos e ̀una poesia piu ̀intellettuale, e ̀una poesia colta, il cui tema centrale e ̀quello amoroso, molto spesso si ricorre anche al tema bucolico, quindi l’ambientazione naturale, il canto dei pastori. Questi romances inizialmente circolano attraverso i ‘’pliegos sueltos’’, i fogli sciolti, successivamente cominciano a diffondersi delle raccolte di questi romances ceh speeso prendono il nome di ‘’flores’’, in italiano i florilegi, cioe ̀ le raccolte che hanno al loro interno l’idea di selezione dei migliori. Ultima caratteristica e ̀che sono quasi sempre anonimi, questo succede anche per i viejos, ma con i nuevos molto spesso la scelta di pubblicarli anonimi, corrisponde ad una precisa volonta ̀di questi autori che o sono giovani e per cui non vogliono che il loro nome venga legato a queste forme, quindi preferiscono che il loro nome venga associato alle poesie principali o magari perche ́ci sono ragioni di cesura, volonta ̀di non esporsi esplicitamente sull’argomento trattato nel romances. Meneńdez Pidal ha distinto i romances in base allo stile, per cui ha parlato di: romances juglarescos, quindi giullareschi, i piu ̀antichi, risalenti al medioevo e sono stati poi realizzati, rielaborti dai giullari per essere offerti ad un pubblico; romances eruditos, legati ad una intenzione didattica, narrano di argomenti storici, con finalita ̀morale per i contemporanei; romances artisticos, ma questa tipologia viene utilizzata in maniera sinonimica rispetto al romances nuevos, cioe ̀sono uguali. I romances vengono catalogati anche in base alle tematiche affrontate: romances epici, la tematica e ̀quindi quella epica, di tradizione nazionale, ma anche francese, che riprende temi, eroi dell’epica; 30 romances fronterisos, romances storici di tipo cronatistico, un particolare tipo di narrazione storica che e ̀la cronaca, questi hanno una storia piu ̀ recente e in particolare riprendono vicende belliche della reconquista. Un tema particolare e ̀la figura del ‘moro’ che viene idealizzata (per cui si parla del ‘’morofilia’’), per il loro comportamento in battaglia, ma anche in relazione alla citta ̀di Granada, che e ̀l’ultimo baluardo da conquistare e presenta nell’archittetura della citta,̀ tracce dell’architettura araba, quindi i mori vengono in qualche modo elogiati. Questa esaltazione dei mori e Granada li troveremo nei testi 89-90 della dispensa (p.84-85). Terza tipologia sono i romances novellescos, narrativi o finzionali, si contrappongono a quelli storici, sono i piu ̀diffusi perche ́e ̀il genere piu ̀ ampio, men definito, tutto cio ̀che e ̀inventato finisce in questa tipologia. In questa tipologia rientrano anche i romances di tematica amorosa, declinati in chiave pastorale. Romaces classicos, di argomento classico, legato al mondo greco e latino; romances religiosi, raccontano episodi dei vangeli, la vita dei santi; romances moreschi, che sono strettamente legati ai romances fronterisos perche ́sono incentrati sulla figura dei mori, che pero ̀vengono idealizzati come emblemi di cortesia e virtu ̀cavalleresca, quindi idealizzati in chiave cortese. Se nei romances fronterisos al centro c’erano le battaglie, in questo caso le battaglie restano sullo sfondo, mentre diventano centrali i tornei, le giostre cavalleresche, gli incontri amorosi. Un tratto caratteristico di questi romances (sono esclusivamente romances nuevos, si possono considerare come una evoluzione dei romances fronterisos), e ̀il soffermarsi sull’abbigliamento dei mori e questo riflette quella che fu una moda del 500, si diffuse, cioe,̀ un certo gusto per questo abbigliamento. verita ̀anche a costo della vita. C’e ̀quindi una declinazione diversa del rapporto con i mori. Il carattere eccezionale di Abenamar viene sottolineato non solo da questa educazione, ma viene anticipata anche dalla sua nascita, all’inizio il re, infatti, dice ‘’Abanamar, Abenamar, moro de la moreria, el dia que tu naciste grandes senale savia: estava la mar en calma, la luna estava crecida; moro que en tal signo nace no deve dezir mentira’’, quindi e ̀ eccezionale sulla base dei segni naturali che hanno accompagnato la sua nascita. Per questo ci si puo ̀fidare di lui. 33 Lezione 29/3 Quando parliamo di prosa tra 4-500, normalmente facciamo riferimento a due generi principali che sono il romanzo cavalleresco e il romanzo sentimentale, quest’ultimo rispetto a quello cavalleresco ha un’origine piu ̀ tarda, infatti lo collochiamo piu ̀o meno intorno alla meta ̀del XV secolo, mentre invece l’origine del romanzo cavalleresco si lega alla tradizione dell’epica. Secondo vari studiosi il romanzo sentimentale e ̀strettamente legato a quello cavalleresco, in particolare, Meneńdez Pidal, in uno studio del 900 dedicato alle origini del romanzo, afferma che il romanzo sentimentale nasce quando nella narrativa si comincia a dare piu ̀spazio all’amore che alla guerra. Si parla di romanzo sentimentale quando ci troviamo alla presenza di due elementi: il primo di tipo tematico ed e ̀l’assoluta centralita ̀del tema amoroso; il secondo riguarda il rapporto con dei modelli, in particolare ci sono due opere letterarie che fungono da modello per la tradizione sentimentale e sono ‘’l’Elegia a Madonna Fiammetta’’ di Boccaccio e ‘’ La Historia de duobus amantibus ‘’ di Enea Silvio Piccolomini. Sicuramente l’amore di cui ci viene raccontato in questi romanzi e ̀lo stesso amore che ci viene narrato nella tradizione poetica del Cancioneril ed e ̀ quindi lo stesso amore che ci rimanda alla tradizione cortese, quindi ritroviamo amanti che soffrono, donne che rifiutano i corteggiatori. Questo significa che anche il rapporto con le fonti e ̀piu ̀complicato, perche ́se e ̀ero che la centralita ̀del modello di Boccaccio e di Piccolomini e ̀indiscussa e ̀ anche vero che anche tuta la tradizione poetica cancioneril rappresenta una fonte di ispirazione per questi testi. Altre fonti sono la tradizione classica, in particolare ‘’le Eroidi’’ di Ovidio, delle quali ci interessa la forma epistolare; non possiamo tralasciare il romanzo cavalleresco perche ́secondo alcuni il romanzo sentimentale nasce come un ramo della tradizione cavalleresca che poi poco alla volta e ̀diventato autonomo. Questo genere in Spagna ha una discreta fortuna e ci sono giunte una ventina di opere che possiamo ricondurre a questo genere, una di queste e ̀ ‘’Carcel de Amor’’ di Diego de San Pedro. Altre caratteristiche che accomunano queste opere, oltre al tema, troviamo: la forma metrica, tranne due casi, si tratta sempre di prosimetri, opere in prosa, che al loro interno accolgono delle parti piu ̀o meno lunghe in versi, la Carcel de amor e ̀una delle due opere che fa eccezione. Il rapporto tra verso e prosa nei prosimetri cambia nelle opere perche ́a volte vengono affidate ai versi delle parti autonome, altre volte si tratta di riscritture, cioe ̀si riscrive in versi quello che era stato gia ̀scritto in prosa. Altra caratteristica riguarda sempre la struttura dell’opera che si presenta fortemente eterogenea, non solo dal punto di vista dei metri, ma l’opera risulta composta da diverse 34 sezioni, nel saggio di Gargano, questo le chiama ‘’unita ̀discorsive’’, cioe ̀ sono diverse sezioni che possono essere ricondotte a forme diverse, discorsi, epistole, scambi di domande e risposte, allegorie, in particolare quest’ultima svolge un ruolo fondamentale nella Carcel de amor. Carcel de Amor (p.87) La prima edizione a noi giunta e ̀del 1492 e ci racconta una vicenda d’amore tragica tra Leriano e Laureola, entrambi di estrazione sociale nobile, figlio di un duca e figlia di un re. Leriano si innamora di Laureola che inizialmente e ̀ restia ad accettare il suo amore, ma in un secondo momento e grazie alla mediazione dell’autore accetta di contraccambiare i sentimenti di Leriano. Ad un certo punto un altro personaggio, Persio, geloso di questo amore, denuncia i due giovani, presso il padre di lei, a questo punto la principessa diffamata perche ́ha contraccambiato l’amore di Leriano, viene condannata a morte, ma Leriene sfida a duello Persio e fa in modo con tutta una serie di espedienti, di provare l’innocenza dell’amata. Quando le cose potrebbe mettersi bene Laureola rifiuta Leriano. Lerino, disperato si lascia morire, ma prima di morire intesse una disputa con un altro personaggio, Teseo, sulle virtu ̀femminili. Con la morte di Leriano, la madre pronuncia il lamento funebre per la morte del figlio. Questa storia ci viene raccontata con una iniziale allegoria, seguita da dodici discorsi tra i vari personaggi (lunghi monologhi in cui ognuno espone le sue ragione e poi l’altro risponde, questo rende l’opera poco realista), troviamo poi otto epistole per lo piu ̀tra i due amanti, la lettera di sfida di Leriano a Persio e la risposta di Persio, un discorso che Leriano fa ai suoi uomini (una sorta di aringa), la disputa tra Leriano e Teseo sulle virtu ̀femminili e alla fine il pianto della madre di Leriano sul corpo morto del figlio. Per questo motivo una delle caratteristiche dell’opera e ̀la sua eterogeneita,̀ al suo interno troviamo parti diverse, unita ̀discorsive diverse (allegorie, Proseguendo nel cammino arrivano alla fortezza. Il narratore non essendo un innamorato, non essendo un prigioniero di amore non puo ̀entrare liberamente nel carcere, quindi la guardia prima di entrare gli dice di lasciare le armi. Lui pensando alle armi materiale che portava con se ́ripone la sua spada, la guardia a quel punto afferma che probabilmente lui non e ̀a conoscenza delle usanze di questa casa in quanto le armi a cui lui si riferisce sono quelle che gli permettono di difendersi dalla sofferenza di amore: Descanso (sollievo), Esperanca, Contentamiento. Entrato, gli viene chiesto di nuovo di deporre le armi, rispondendo che non le ha. 36 El preso al auctor (il prigioniero all’autore): il prigioniero afferma di essere Leriano, ricostruisce la sua condizione sociale e parla del suo amore per Laureola, definendo questo amore come un amore inevitabile, anche se la ragione lo avvertiva, l’amore essendo inevitabile, si trova quindi prigioniero di questo carcere. Ci presenta anche una sorta di processo che gli viene fatto all’ingresso del carcere di amore. In questo processo intervengono: l’Entendimiento, la Razon, la Memoria e la Voluntad, le quali se fossero intervenute Leriano sarebbe stato libero da la Carcel de Amor, ma tutte insieme lo condannano. La Ragione e ̀quella che potrebbe salvarlo, ma da ̀la condanna piu ̀estrema, infatti muta la pena da condanna alla prigione a morte, perche ́solo con essa soffrirebbe di meno rispetto ad una vita condannata a questo tipo di amore. Per il povero Leriano non c’e ̀alcuna speranza, a meno che Laureola non contraccambi l’amore, quindi chiede all’autore di raccontare tutto a Laureola. La Celestina Storia del testo: abbiamo due versioni della Celestina, la prima si chiama ‘’Comedia de Calisto y Melibea’’, i due protagonisti dell’opera, composta da 16 atti. Di questa edizione in 16 anni la versione piu ̀antica risale al 1499 ed e ̀l’edizione di Burgos. Questa edizione c’e ̀giunto senza il nome dell’autore e in realta ̀anche senza titolo, cioe ̀manca la prima parte del testimone (testimone acefalo, non abbiamo il titolo e il nome dell’autore). Nelle edizioni successive di questa versione in 16 atti, datate 1500-01, troviamo il titolo e troviamo anche vari ‘’paratesti’’(inisieme di testi che accampagnano il testo principale, puo ̀ essere il prologo): la carta dell’autor a un suo amico; uno di tipo lirico, cioe ̀in versi sono delle ottave che si chiamano ‘’ottave acrostiche’’, cioe ̀che se mettiamo insieme la prima lettera di ogni verso di ogni ottava viene fuori una frase. Abbiamo poi una seconda versione, la tragicomedia in 21 anni, quindi cambia il nome e il genere di riferimento in quanto si passa da commedia a tragicomedia (i personaggi muoiono), vengono aggiunti 5 atti in piu,̀ vengono inoltre aggiunti altri paratesti, in particolare un prologo nel quale e ̀dato conto del cambio di genere e un componimento poetico alla fine. La prima edizione della tragicomedia e ̀del 1502. 37 Quello che noi leggiamo oggi e ̀il testo della tragicomedia, perche ́gli interventi sulla tragicomedia sono tuti riconducibili all’autore che e ̀Fernando de Rojas (Nella edizione Russell sono fatte delle distinzione, ci sono delle parti in corsivo e in tondo, il tondo indica le parti gia ̀presenti nella commedia di 16 atti, col corsivo vengono segnalate tutte le parti aggiunte nella tragicomedia). Perche ́si chiama Celestina? Fin da subito il personaggio di Celestina, una mezzana, si impone su tutti gli altri, lei determina tutta la vicenda. Prima in maniera informale a livello di pubblico e di circolazione dell’opera si comincia a parlare dell’opera di Celestina, dopo la morte dell’autore, quindi quando la tradizione del testo e ̀affidata solo agli editori, cercando di guadagnare, cambiano il titolo con il nome in cui l’opera e ̀conosciuta. La prima volta in cui l’opera e ̀chiamata Celestina e ̀in una edizione di Alcala ̀ nel 1569, da allora e ̀conosciuta con tale nome. Il motivo per cui la Celestina fa ridere e ̀perche ́rovescia, uno ad uno, gli elementi su cui si fonda l’amore cortese e vengono presentanti personaggi molto moderni, Melibea rivendica la liberta ̀di amare, questo provoco ̀un forte scandalo. Quindi e ̀un opera rivoluzionaria perche ́smonta l’idea di amore passata, rappresenta una nuova societa,̀ mostrando i legami tra l’amore e l’economia. Fernando de Rojas Era uno studente di legge dell’Universita ̀di Salamanca che all’epoca era considerata la citta ̀intellettuale del regno. Rojas dichiara di non aver composto in maniera del tutto originale l’opera, ma di aver lavorato su un
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